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Temi dell'attività Parlamentare

Interventi per l'editoria
Nella XVI legislatura, dopo un primo intervento di riordino delle modalità di accesso ai contributi, operato con il DPR 223/2010, il D.L. 201/2011 ha disposto la cessazione dei contributi diretti dal 31 dicembre 2014, con riferimento alla gestione 2013, e ha affidato al Governo la revisione dello stesso DPR, con effetti a decorrere dal 1° gennaio 2012. Il D.L. 63/2012 ha, quindi, introdotto una disciplina transitoria. Per la definizione della disciplina a regime il Governo aveva presentato un disegno di legge di delega, il cui esame però non è stato concluso.
Interventi in materia di contributi
Il regolamento di riordino della disciplina

Il regolamento per la semplificazione e il riordino della disciplina dei contributi all’editoria, emanato -  in attuazione dell’art. 44 del D.L. 112/2008 - con DPR 223/2010, ha disposto la semplificazione della documentazione per accedere ai contributi e del procedimento di erogazione degli stessi, ha incluso fra i requisiti per l’accesso ai contributi una percentuale minima di copie vendute (su quelle distribuite) e ha previsto nuove modalità di calcolo per i contributi diretti, riferite all’effettiva distribuzione della testata (invece che al previo criterio della tiratura). Ha anche stabilito che le somme stanziate nel bilancio dello Stato per l’editoria costituiscono limite massimo di spesa e che sono destinate prioritariamente ai contributi diretti. In caso di insufficienza delle risorse, i contributi sono erogati mediante riparto proporzionale tra gli aventi diritto, ai sensi di quanto già disposto dalla L. 191/2009. La vigenza del regolamento è decorsa dal bilancio di esercizio 2011 delle imprese beneficiarie.

L’art. 29, comma 3, del D.L. 201/2011

Allo scopo di contribuire all'obiettivo del pareggio di bilancio entro la fine dell'anno 2013, l'art. 29, co. 3, del D.L. 201/2011 ha disposto la cessazione del sistema di erogazione dei contributi diretti all'editoria dal 31.12.2014, con riferimento alla gestione 2013, e la revisione dall'1.1.2012 del DPR 223/2010, al fine di una più rigorosa selezione nell'accesso alle risorse e di un risparmio di spesa. Ha anche disposto che il risparmio conseguito, compatibilmente con le esigenze del pareggio del bilancio, sarà destinato alla ristrutturazione delle aziende già destinatarie della contribuzione diretta, all'innovazione tecnologica del settore, a fronteggiare l'aumento del costo delle materie prime, all'informatizzazione della rete distributiva.

Il D.L. 63/2012

In tale contesto, le modifiche al DPR 223/2010 sono state apportate dal D.L. 63/2012 (A.C. 5322), con il quale è stata dettata una scheda disciplina transitoria, nelle more di una più compiuta ridefinizione delle forme di sostegno al settore editoriale. Le disposizioni decorrono a partire dai contributi relativi all’anno 2012 o, in alcuni casi, 2013.

Per conseguire la razionalizzazione della spesa, il D.L. - modificato durante l'esame parlamentare - opera su più fronti e, in particolare, su:

  • rideterminazione dei requisiti di accesso ai contributi (artt. 1 e 1-bis). In particolare, si innalza la percentuale di vendite necessaria per accedere ai contributi, che deve essere pari, rispetto alle copie distribuite, ad almeno il 25% per le testate nazionali e ad almeno il 35% per le testate locali. Tra i requisiti di accesso si prevede un numero minimo di giornalisti dipendenti e il divieto di distribuzione degli utili nonché, per le cooperative di giornalisti, la mutualità prevalente. E' eliminato il tetto massimo alle entrate pubblicitarie e sono introdotte semplificazioni per le cooperative di giornalisti che subentrano al contratto di cessione in uso o acquistano una testata che ha avuto accesso ai contributi entro il 31.12.2011. Ulteriori requisiti sono introdotti anche per la stampa periodica pubblicata all'estero o edita in Italia e diffusa prevalentemente all'estero.
  • rideterminazione dei criteri di calcolo dei contributi (artt. 2 e 1-bis). In particolare, l’importo complessivo del contributo corrisposto a ciascuna impresa - calcolato come somma di una quota rapportata ai costi sostenuti (ora circoscritti) e di una quota rapportata alle copie vendute (non più a quelle distribuite) - non può comunque superare quello riferito al 2010. Tali criteri riguardano anche i giornali organo di partito. Inoltre, si stabilisce che il procedimento di erogazione dei contributi termina il 31 marzo dell'anno successivo a quello di presentazione delle domande.
  • sostegno alle imprese editrici che, avendo beneficiato per il 2011 delle provvidenze di cui alla L. 250/1990, decidano di pubblicare la testata, anche se non esclusivamente, in formato digitale e semplificazioni per periodici web di piccole dimensioni (artt. 3 e 3-bis);
  • modernizzazione del sistema di distribuzione e vendita della stampa, attraverso la tracciabilità di vendite e rese dei giornali mediante la lettura del codice a barre. Per consentire l'adeguamento tecnologico degli operatori, è previsto un credito di imposta per il 2012. Inoltre, è previsto che i rivenditori di quotidiani e periodici possono svolgere attività connesse all'erogazione di servizi delle pubbliche amministrazioni (art. 4);
  • definizione di criteri per l'ottimizzazione della spesa delle pubbliche amministrazioni relativa all'acquisto di spazi sui media per le campagne di comunicazione istituzionale (art. 5).

 

Il disegno di legge di delega

Quasi contestualmente all'emanazione del D.L. 63/2012, il Governo ha presentato un disegno di legge (A.C. 5270) che conferiva allo stesso Governo una delega per la definizione - a regime - di nuove forme di sostegno all'editoria e per lo sviluppo del mercato editoriale. In particolare, si prevedevano: il riordino della normativa vigente, al fine di contenere gli oneri e consentire una maggiore selezione dei beneficiari; incentivi per l'avvio di nuove imprese editoriali, per l'innovazione tecnologica e per la multimedialità; la promozione della lettura; la ridefinizione del quadro delle competenze, anche in materia di diritto d'autore e comunicazione istituzionale.

Durante l'esame parlamentare - avviato dalla VII Commissione della Camera il 12 luglio 2012 - è stato adottato, il 7 dicembre 2012, un nuovo testo che prevedeva l’istituzione di un Fondo per il pluralismo dell'informazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, da utilizzare per i contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici, per sostenere l’innovazione tecnologica delle imprese editrici, per incentivare l’avvio di nuove imprese editrici e per sostenere i trattamenti di pensione di vecchiaia anticipata per i giornalisti dipendenti da aziende in ristrutturazione.

L'esame del provvedimento non è stato concluso entro la fine della legislatura.

 

Agevolazioni postali

La disciplina delle agevolazioni postali per la spedizione di prodotti editoriali è contenuta nel D.L. 353/2003, che ha posto il principio del rimborso a posteriori, da parte dello Stato, alla società Poste italiane S.p.A. della differenza tra costo unitario della spedizione e tariffa agevolata praticata alle imprese editoriali, nella misura prevista da appositi decreti ministeriali. Il rimborso viene effettuato nei limiti dei fondi appositamente stanziati. L’art. 56, co. 4, della L. 99/2009 ha stabilito che il rimborso andasse calcolato in relazione al prezzo stabilito nella convenzione in essere, in analoga materia, più favorevole al prenditore, ma l'incertezza su quale fosse questa convenzione ha cagionato la sospensione della liquidazione dei rimborsi dovuti a Poste Italiane SpA. ed un lungo contenzioso, risolto dall’art. 4, co. 3, del D.L. n. 63/2012. Tale norma ha identificato la “convenzione più favorevole”, per i rimborsi relativi al periodo tra il 1º gennaio 2010 e il 31 marzo 2010, con le tariffe stabilite, per l’anno 2012, dal D.M. 21 ottobre 2010 per gli invii non omologati destinati alle aree extraurbane . E' stata confermata invece l’applicazione delle tariffe piene ai fini della liquidazione dei rimborsi in favore della società Poste Italiane SpA, per il periodo compreso tra il 14 agosto (data di entrata in vigore della legge n. 99/2009) ed il 31 dicembre 2009.

L’applicazione delle tariffe postali agevolate è stata sospesa a partire dal 1 aprile 2010, in applicazione dell’art. 10-sexies, co. 2, del D.L. 194/2009. In attuazione di un accordo fra editori e Poste italiane S.p.A., l’art. 2, co. 1-bis del D.L. n. 125/2010, che ha sospeso le agevolazioni postali fino al 31dicembre 2013, ha poi previsto l’emanazione di un decreto ministeriale per la determinazione, senza oneri per lo Stato, le tariffe massime applicabili alle spedizioni di prodotti editoriali. Alla norma è stata data attuazione con il D.M. 21 ottobre 2010.

Specifiche agevolazioni tariffarie sono state concesse per le spedizioni effettuate dalle associazioni ed organizzazioni senza fine di lucro nell’anno 2010 con l'art. 2, co. 2-undecies, del D.L. 40/2010 e il relativo decreto attuativo (D.M. 23 dicembre 2010). Per gli anni 2012-2013, l’art. 21, co. 3, del D.L. n. 216/2011, ha autorizzato i gestori dei servizi postali ad applicare apposite tariffe alle spedizioni di prodotti editoriali effettuate da queste associazioni e organizzazioni nonchè dalle associazioni d'arma e combattentistiche, previa iscrizione al ROC, ma senza oneri per lo Stato. L’art. 5-bis del D.L. 63/2012 ha poi previsto l’applicazione delle tariffe agevolate di cui al DM 13 novembre 2002 per le spedizioni postali di stampe promozionali e propagandistiche da parte di soggetti operanti nel terzo settore, anche in questo caso senza oneri per lo Stato, prevedendo quindi la non applicazione del rimborso a Poste italiane Spa.

Il Contratto di programma tra il Ministero  dello sviluppo economico e Poste Italiane  per il triennio 2009-2011  e' stato approvato con legge 12 novembre 2011, n. 183, fatti salvi gli adempimenti previsti dalla normativa comunitaria. L'efficacia del contratto è stata quindi perfezionata con la decisione della Commissione europea del 20 novembre 2012 C(2012)8230final , che ha approvato i trasferimenti statali verso Poste Italiane a parziale copertura degli oneri connessi con lo svolgimento degli obblighi di servizio postale universale.

L'AGCOM con delibera del 20 dicembre 2012 Delibera n. 640/12/CONS ha approvato la manovra tariffaria di Poste Italiane applicabile dal 1° gennaio 2013 e consistente in una rimodulazione delle tariffe per gli invii di corrispondenza rientranti nel servizio universale (invii di posta non massiva per l'interno e per l'estero, invii raccomandati per l'interno e invii attinenti alle procedure giudiziarie). La manovra ha la finalità di perseguire la progressiva copertura dei costi di erogazione del servizio e conseguire in tal modo una riduzione dell'onere derivante dagli obblighi di servizio universale.

Per approfondimenti si rinvia al focus: Le Agevolazioni postali nella editoria.

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