1. Premessa ... 5
2. Attuazione e prospettive della riforma del 2007 ... 5
3. Le modifiche introdotte dalla legge 133 del 2012 ... 11
4. I pareri del comitato espressi ai sensi dell'articolo 32, comma 1 ... 16
5. Segreto di Stato ... 21
5.1. La direttiva del Presidente del Consiglio del 14 febbraio 2012 ... 21
5.2. Comunicazioni di conferma dell'opposizione del segreto di Stato ... 22
5.3. Comunicazioni di proroga del segreto di Stato ... 22
5.4. Elenco dei segreti di Stato ... 23
5.5. Altre comunicazioni in materia di segreto di Stato ... 24
5.6. La sentenza della Corte costituzionale 23 febbraio 2012, n. 40 ... 25
6. Attività di approfondimento su temi specifici ... 26
6.1. Sicurezza degli approvvigionamenti energetici ... 26
6.2. Attività delle strutture preposte alla sicurezza delle aziende ... 29
6.3. Sequestri di cittadini italiani all'estero ... 31
6.4. Il servizio di scorta assicurato dall'AISI ... 32
7. Attività di controllo ... 33
7.1. Documentazione acquisita ... 33
7.1.1. Documenti trasmessi periodicamente al Comitato ... 34
7.1.2. Comunicazioni e informative trasmesse in adempimento a obblighi normativi ... 35
7.1.3. Comunicazioni concernenti le inchieste interne ... 39
7.1.4. Ulteriore documentazione pervenuta al Comitato ... 39
7.2. Audizioni ai sensi dell'articolo 31 ... 45
7.2.1. Audizione del Presidente del Consiglio dei ministri ... 45
7.2.2. Audizioni dell'Autorità delegata ... 47
7.2.3. Audizioni dei direttori del DIS, dell'AISE e dell'AISI ... 48
7.2.4. Audizioni dei Ministri componenti del CISR ... 52
7.2.5. Audizioni ai sensi dell'articolo 31, comma 2 ... 53
7.2.6. Audizioni ai sensi dell'articolo 31, comma 3 ... 53
7.3. Sopralluoghi e missioni ... 55
7.4. Relazioni semestrali ai sensi dell'articolo 33, comma 1 ... 55
L'articolo 35, comma 1, della legge 124 prevede che il Comitato riferisca annualmente al Parlamento sulla propria attività.
Il COPASIR, in occasione della sua prima relazione annuale, aveva stabilito di interpretare tale norma nel senso di far decorrere l'anno dalla data di insediamento. Questo stesso criterio temporale è stato seguito anche per la seconda e terza relazione, riferite, rispettivamente, agli anni 2010 e 2011.
Per la presente relazione si è, invece, ritenuto di seguire un criterio parzialmente diverso, dal momento che, fermo restando il termine iniziale stabilito al 22 maggio 2011, si è preferito fissare il dies ad quem al 31 dicembre 2012. Infatti, l'approssimarsi della scadenza della XVI legislatura non avrebbe consentito al Comitato di approvare un'ulteriore relazione annuale, che si sarebbe dovuta limitare a uno spazio temporale eccessivamente breve. Conseguentemente, tutti i dati che sono di seguito riportati si riferiscono a un periodo più lungo dei precedenti e non sono comparabili con quelli contenuti nelle precedenti relazioni.
Nel periodo di riferimento il Comitato ha tenuto 60 sedute, nel corso delle quali sono state audite 58 persone e sono state esaminate la settima, l'ottava e la nona Relazione semestrale trasmesse dal Governo. Sono stati, inoltre, espressi, secondo quanto stabilito dalla legge 124, sette pareri su altrettanti schemi di regolamento.
Nella relazione si dà conto dell'intera attività svolta dal Comitato nel periodo 22 maggio 2011 – 31 dicembre 2012, suddividendo la stessa in attività di controllo (documentazione acquisita, audizioni ex articolo 31, sopralluoghi e missioni, esame delle relazioni semestrali sull'attività dei Servizi, esame delle comunicazioni di conferma dell'opposizione ovvero di apposizione del segreto di Stato); attività consultiva e attività conoscitive di carattere specifico.
Si ritiene utile fornire anche i dati complessivi dell'attività svolta dal Comitato durante la XVI legislatura, nel corso della quale il Comitato ha tenuto 184 sedute in cui sono state audite 186 persone, sono state esaminate nove relazioni semestrali trasmesse dal Governo, nonché 6 comunicazioni di conferma dell'opposizione del segreto di Stato. Sono stati, inoltre, espressi 30 pareri su schemi di regolamento ed effettuati 10 tra sopralluoghi presso sedi del sistema di intelligence e missioni all'estero.
La presente relazione ha la finalità di informare il Parlamento su come il Comitato ha svolto le proprie funzioni. Per le esigenze di riservatezza che connotano la sua attività, ciò può avvenire solo mediante l'elencazione delle attività effettuate, degli strumenti attivati e dei documenti richiesti e acquisiti, senza poter entrare nel merito – se non in modo generale – degli argomenti trattati.
2. Attuazione e prospettive della riforma del 2007.
A cinque anni dall'approvazione della legge 124 del 2007 è possibile affermare che si sia concluso il complesso lavoro di
Minaccia cibernetica. Per quanto riguarda la minaccia cibernetica, si è assistito negli ultimi anni a una preoccupante crescita del fenomeno, come hanno evidenziato alcune clamorose vicende avvenute in vari paesi del mondo. La relazione che il COPASIR ha approvato nel luglio del 2010 aveva già messo in luce la necessità di prevedere che i Servizi ponessero questo rischio tra le priorità da affrontare per la tutela della sicurezza nazionale e che fossero individuate forme adeguate di coordinamento e di collaborazione tra le strutture dello Stato titolari di competenze in materia. È da segnalare che recentemente un aspetto particolare della questione è stato affrontato in sede europea con riferimento ai possibili effetti distorsivi della concorrenza, nonché di eventuali violazioni della privacy dei cittadini europei derivanti dalla posizione dominante del maggior
provider mondiale.
La recente legge 133 del 2012, promossa dai componenti del Comitato, ha attribuito al Presidente del Consiglio il compito di fornire indicazioni al DIS – cui spettano le funzioni di coordinamento – per rafforzare le attività informative connesse alla protezione delle infrastrutture materiali e immateriali rispetto alla minaccia cibernetica (vedi paragrafo 3).
Le più recenti modifiche ai regolamenti delle Agenzie hanno tenuto conto di questa previsione normativa istituendo specifiche articolazioni organizzative.
3. Le modifiche introdotte dalla legge 133 del 2012.
Il processo di attuazione della riforma del 2007, come già evidenziato, è stato lungo e complesso, richiedendo l'adozione di numerosi atti normativi e amministrativi attraverso i quali si è proceduto alla riorganizzazione dell'intero sistema dell’intelligence, al fine di adeguarne la struttura ai nuovi compiti ad esso attribuiti dalla stessa legge 124.
Nella XVI legislatura sono stati sottoposti all'esame del Comitato trenta schemi di regolamento e le condizioni e osservazioni formulate sui pareri resi al Governo sono state in larga parte recepite nei testi definitivi.
Dallo svolgimento di tale attività consultiva e dalla complessiva attuazione dei compiti di vigilanza è venuto maturando tra i componenti del Comitato il convincimento della necessità di dover apportare talune modifiche all'impianto originario della riforma del 2007.
È stata, quindi, elaborata una proposta di legge finalizzata a rendere più efficaci taluni istituti, senza però alterare le linee di fondo
4. I pareri del Comitato espressi ai sensi dell'articolo 32, comma 1.
L'articolo 32, comma 1, della legge 124 stabilisce che il Comitato esprime il proprio parere sugli schemi di regolamento previsti in diverse norme della medesima legge, nonché su ogni altro schema di decreto o regolamento concernente l'organizzazione e lo stato del contingente speciale di cui all'articolo 21.
Nel corso di questi ultimi diciotto mesi di attività, il Comitato è stato chiamato ad esprimere il parere su sette schemi di regolamento, successivamente illustrati secondo l'ordine cronologico di trasmissione da parte del Governo.
Con questi provvedimenti si è intervenuto sui regolamenti adottati negli anni 2008-2010 in sede di prima attuazione della legge 124, rimodulando, anche sulla base dell'esperienza maturata, la struttura degli Archivi e l'organizzazione di DIS, AISE, AISI e della scuola di formazione, per i quali si è proceduto ad una semplificazione e razionalizzazione delle articolazioni organizzative, eliminando sovrapposizioni e duplicazioni. Sono stati, inoltre, modificati il vigente regolamento sui documenti di identificazione e di copertura e quello sul personale di DIS, AISE e AISI che, rispetto al testo da ultimo adottato nel 2010, come si vedrà più avanti, ha registrato significative innovazioni.
L'Autorità delegata ha trasmesso al Comitato il 17 maggio 2012 uno schema di regolamento che, nell'abrogare il DPCM 2 del 2009, recante la disciplina relativa all'organizzazione e al funzionamento degli archivi del DIS, dell'AISE e dell'AISI, alla luce dell'esperienza maturata nel triennio precedente, razionalizza e aggiorna la nuova disciplina in materia di organizzazione e funzionamento degli archivi degli Organismi di informazione per la sicurezza.
In particolare, il regolamento, accogliendo anche le sollecitazioni provenienti dal Comitato, introduce una procedura straordinaria per accelerare i versamenti agli archivi storici del DIS della documentazione formata con i precedenti processi di archiviazione e contenuta nei fascicoli che sono stati chiusi il 31 dicembre 2010, giorno antecedente l'entrata in funzione del nuovo titolario d'archivio. Inoltre, al fine di agevolare l'espletamento delle attività di versamento, provvede anche a declassificare, in via normativa, tutta la documentazione oggetto della procedura straordinaria.
Il Comitato, sulla base delle relazioni dei senatori Passoni e Quagliariello, ha esaminato lo schema di regolamento nella seduta del
5.1 La direttiva del Presidente del Consiglio del 14 febbraio 2012.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 5 marzo 2012 della direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2012, «Attuazione delle disposizioni concernenti la tutela amministrativa delle informazioni coperte da segreto di Stato e degli atti relativi al segreto di Stato, contenute nel DPCM 4 del 22 luglio 2011», tutte le amministrazioni dello Stato sono state richiamate a una rigorosa applicazione delle disposizioni in materia di segreto di Stato e di classifiche di segretezza, che tenga conto del diverso regime giuridico e dei differenti interessi alla cui tutela sono preordinati i due istituti.
La bozza di direttiva è stata illustrata al Comitato dal Presidente del Consiglio, nel corso della sua audizione del 22 febbraio 2012 (vedi paragrafo 7.2.1). In tale sede è emersa una valutazione positiva sul contenuto e sulle finalità del documento, che ha, peraltro, accolto le sollecitazioni, in più occasioni manifestate dallo stesso Comitato al Governo, per un uso più rigoroso del segreto di Stato, da limitare a casi eccezionali nei quali sia effettivamente a rischio la sicurezza nazionale.
Nella Direttiva, in particolare, si precisa, dopo aver richiamato la nuova disciplina del segreto di Stato contenuta nella legge 124, così come interpretata anche dalla più recente giurisprudenza costituzionale (sentenze 106 del 2009 e 40 del 2012), che alla luce del vigente quadro ordinamentale «il ricorso al segreto di Stato impone in primo luogo un'attenta e ponderata valutazione della gravità del danno che potrebbe derivare all'integrità della Repubblica». Tale vincolo non può, infatti, essere considerato alla stregua di uno strumento ordinario di protezione delle informazioni sensibili per la sicurezza, dal momento che a tal fine sono invece espressamente preordinate le classifiche di segretezza di cui all'articolo 42 della stessa legge 124. Attraverso l'apposizione di una classifica, specie se di elevato livello, che circoscrive la conoscenza di atti, documenti o cose ai soli
soggetti che abbiano necessità di accedervi in ragione delle proprie funzioni istituzionali, viene, infatti, assicurata alle informazioni sensibili ai fini della sicurezza nazionale una tutela anticipata, in grado di ridurre il rischio di disvelamenti dannosi per gli interessi della Repubblica.
Conseguentemente, le Amministrazioni che intendono sottoporre alle determinazioni del Presidente del Consiglio i provvedimenti di apposizione ovvero di conferma dell'opposizione del segreto di Stato devono trasmettere, attraverso il direttore generale del DIS, all'Ufficio centrale per la segretezza, che è competente allo svolgimento delle attività istruttorie, tutti gli elementi conoscitivi utili al loro espletamento.
Le Amministrazioni devono, inoltre, informare tempestivamente il Presidente del Consiglio, seguendo la medesima procedura, di ogni singolo caso di opposizione del segreto di Stato effettuata all'Autorità giudiziaria da propri dipendenti o da soggetti sottoposti alla propria vigilanza ovvero di cui comunque vengono a conoscenza.
In ogni caso, le Amministrazioni devono sensibilizzare i propri dipendenti sulla necessità di dare immediata comunicazione al
5.2 Comunicazioni di conferma dell'opposizione del segreto di Stato.
Nella precedente Relazione annuale al Parlamento, il Comitato aveva dato conto dell'avvio dell'esame della comunicazione, pervenuta il 7 marzo 2011, con cui il Presidente del Consiglio confermava il segreto di Stato opposto da un dipendente dell'AISI nell'ambito del procedimento penale n. 18745/09 in corso presso la VI sezione del tribunale di Roma.
Nella seduta del 16 marzo 2011, il Comitato su richiesta dei relatori, onorevole Laffranco e senatore Passoni, aveva deliberato di richiedere al Presidente del Consiglio la trasmissione del verbale dell'interrogatorio reso dal dipendete dell'AISI al pubblico ministero, nonché ulteriori elementi informativi sul ruolo svolto dal personale dei Servizi nella vicenda connessa al suddetto procedimento penale.
La documentazione richiesta è stata trasmessa dal Presidente del Consiglio l'8 luglio 2011.
Nella seduta del 2 agosto 2011 è, quindi, proseguito l'esame della comunicazione da parte del Comitato, che non ha ritenuto infondata l'opposizione. Di ciò è stata data successiva comunicazione all'Autorità delegata con lettera del 2 agosto 2011.
Nell'ambito della leale collaborazione che ha caratterizzato i rapporti tra il Governo e il Comitato, il 20 gennaio 2012 il direttore generale del DIS, pur non essendo previsto alcun obbligo in tal senso né nella legge 124, né nei relativi regolamenti di attuazione, ha trasmesso al Comitato copia della nota con cui il Presidente del Consiglio aveva dato comunicazione al Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria di non confermare l'opposizione del segreto di Stato formulata da un dipendente dell'AISE nel corso di una deposizione testimoniale avvenuta il 3 novembre 2011 nell'ambito di un procedimento penale pendente presso quell'Autorità giudiziaria.
Nel periodo di riferimento non è pervenuta al Comitato alcuna comunicazione di conferma dell'opposizione del segreto di Stato.
5.3 Comunicazioni di proroga del segreto di Stato.
Il Presidente del Consiglio dei ministri, con nota dell'11 giugno 2012, ha comunicato, ai sensi dell'articolo 39, comma 8, della legge
5.4 Elenco dei segreti di Stato.
Il DPCM 22 luglio 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 1o settembre 2011, n. 203, ha previsto l'istituzione presso l'UCSe di un «Ufficio inventario», al quale le amministrazioni che detengono informazioni coperte dal segreto di Stato debbono annualmente comunicare per la parifica gli estremi identificativi dei documenti in loro possesso, annotati con numero progressivo in apposito registro. L'Ufficio ha, inoltre, il compito di curare la «registrazione dei provvedimenti di apposizione, conferma e proroga del segreto di Stato e dei documenti coperti dal segreto di Stato, aggiornandone periodicamente la situazione».
Sulla base della condizione contenuta nel parere espresso dal Comitato lo scorso luglio sul predetto regolamento, è stato previsto all'articolo 72, comma 5, che l'elenco così aggiornato dei segreti Stato sia comunicato al Comitato parlamentare nell'ambito della Relazione semestrale sull'attività dei servizi di informazione per la sicurezza prevista dall'articolo 33, comma 1, della legge 124.
Conseguentemente, il Comitato parlamentare è stato informato nella nona Relazione semestrale riferita al primo semestre del 2012, dei segreti di Stato tuttora pendenti, per tre dei quali, trascorso il termine di quindici anni, è stata disposta la proroga fino a trenta anni.
La relazione contiene, inoltre, anche un elenco di segreti di Stato apposti dal Presidente del Consiglio o, ancora vigente la legge 801 del
5.5. Altre comunicazioni in materia di segreto di Stato.
L'articolo 270-bis del codice di procedura penale, introdotto dall'articolo 28 della legge 124, stabilisce che l'autorità giudiziaria, quando abbia acquisito, tramite intercettazioni, comunicazioni di servizio di appartenenti al DIS o ai servizi di informazione per la sicurezza, deve trasmettere al Presidente del Consiglio, terminata l'attività di intercettazione, copia della documentazione contenente le informazioni di cui intende avvalersi nel processo, per accertare se talune di queste informazioni siano coperte dal segreto di Stato. Se entro sessanta giorni dalla notificazione della richiesta il Presidente del Consiglio non oppone il segreto, l'autorità giudiziaria acquisisce la notizia e provvede per l'ulteriore corso del procedimento.
L'opposizione del segreto di Stato inibisce all'autorità giudiziaria l'utilizzazione delle notizie coperte da segreto.
Il Presidente del Consiglio, ancorché la disposizione non preveda che sia data comunicazione al Comitato parlamentare sia della conferma dell'opposizione, sia della sua mancata conferma, ha, tuttavia, ritenuto, sempre nell'ambito dei rapporti di leale collaborazione tra le Istituzioni, di doverne informare il Comitato.
In data 10 ottobre 2011, il Presidente del Consiglio, d'intesa con l'Agenzia interessata, ha comunicato al Comitato parlamentare di aver opposto alla procura della Repubblica presso il tribunale di Padova, ai sensi dell'articolo 270-bis del codice di procedura penale, il segreto di Stato su comunicazioni audio o sms, e sui relativi dati. Le comunicazioni erano state acquisite nell'ambito di un procedimento penale che vedeva coinvolto un dipendente dell'AISI.
La scelta del Presidente del Consiglio è stata motivata con l'esigenza di tutelare informazioni che in qualche modo potevano ricondurre all'identità di dipendenti dell'AISI ovvero a informatori o a profili organizzativi e/o operativi della stessa Agenzia.
Di tale comunicazione il Comitato ha preso atto nella seduta dell'11 ottobre 2011.
Con nota pervenuta il 7 febbraio 2012 il direttore generale del DIS ha trasmesso al Comitato copia della lettera del 24 gennaio 2012 con cui il Presidente del Consiglio ha dato comunicazione al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Bologna di non aver ritenuto coperti dal segreto di Stato i contenuti di comunicazioni telefoniche di un ex dipendente dell'AISE, oggetto di un procedimento penale pendente presso quell'Autorità giudiziaria.
Nella circostanza, il Presidente del Consiglio ha ritenuto, sulla base dell'istruttoria svolta attraverso i competenti uffici del DIS, che i contenuti di quelle comunicazioni non attenessero in alcun modo all'attività istituzionale dell'Agenzia e che pertanto il loro disvelamento non avrebbe prodotto un danno agli interessi dello Stato alla cui tutela è preordinato l'istituto del segreto di Stato.
5.6. La sentenza della Corte costituzionale 23 febbraio 2012, n. 40.
Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica nella seduta del 29 febbraio 2012 ha analizzato la sentenza 23 febbraio 2012, n. 40, con cui la Corte costituzionale ha deciso, respingendolo, sul ricorso del Giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Perugia, che aveva sollevato un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, contestando la legittimità della conferma da parte del Presidente del Consiglio del segreto di Stato opposto dal generale Pollari e dal funzionario Pompa nell'ambito del procedimento penale che li vedeva imputati, tra l'altro, del delitto di peculato aggravato continuato in concorso per aver utilizzato fondi e mezzi del SISMi per finalità non istituzionali.
Nella sentenza, che ribadisce l'orientamento giurisprudenziale già affermato dalla stessa Corte nella sentenza 86 del 1977 e confermato, anche dopo l'entrata in vigore della legge 124, con la pronuncia 106 del 2009, viene valorizzato il ruolo del controllo parlamentare sul segreto di Stato, che può estendersi anche al merito, e cioè all'esercizio in concreto del potere di segretazione da parte del Presidente del Consiglio.
La Corte, in particolare, ha ribadito che il giudizio del Presidente del Consiglio «in ordine ai mezzi necessari o utili al fine di garantire la sicurezza della Repubblica, per il suo carattere squisitamente politico e ampiamente discrezionale, resta soggetto ad un sindacato di tipo esclusivamente parlamentare (...). Proprio a questo scopo, è previsto che il Presidente del Consiglio dei ministri debba dare comunicazione al COPASIR di ogni caso di conferma del segreto, indicandone le ragioni essenziali, e che detto Comitato parlamentare, ove ritenga infondata l'opposizione del segreto, debba riferirne a ciascuna delle Camere per le conseguenti valutazioni (articoli 40, comma 5, e 41, comma 9, della legge 124)».
La Corte ha precisato, inoltre, che le motivazioni fornite dal Presidente del Consiglio alla magistratura al momento della conferma del segreto sono diverse da quelle indirizzate al Parlamento, come attesta l'autonoma e separata disciplina delle ragioni della segretazione prevista dal legislatore nelle due sedi, parlamentare e giudiziaria (diversamente sarebbe stato sufficiente prescrivere la trasmissione al Parlamento di una copia del provvedimento di risposta all'atto di interpello). Infatti, se nel primo caso la motivazione serve «a giustificare, in termini congruenti e plausibili – nei rapporti tra poteri – lo «sbarramento» all'esercizio della funzione giurisdizionale conseguente alla conferma del segreto», così da ricondurre le notizie segretate nell'ambito della tutela della sicurezza nazionale, nel secondo, la motivazione è finalizzata a permettere «un sindacato
sulle modalità di esercizio in concreto del potere di segretazione».
Infine, la Corte chiarisce che, nel decidere il ricorso sul conflitto di attribuzione, essa è chiamata a valutare soltanto «la sussistenza o insussistenza dei presupposti del segreto di Stato ritualmente opposto e confermato, non già ad esprimere una valutazione di merito sulle ragioni del segreto stesso; giudizio quest'ultimo» che è riservato «in sede politica al Parlamento».
6. Attività di approfondimento su temi specifici.
6.1 Sicurezza degli approvvigionamenti energetici.
Come ricordato nella precedente relazione annuale, il Comitato ha ritenuto opportuno promuovere un approfondimento sulla sicurezza degli approvvigionamenti energetici del Paese, nella consapevolezza che tale questione rappresenti sempre di più un elemento centrale nella valutazione dei rischi che possono compromettere gli interessi nazionali. Specie nell'attuale competizione multipolare, infatti, l'accesso alle risorse energetiche e il loro sfruttamento ha assunto le proporzioni di un fattore di potenziale instabilità da tenere permanentemente sotto controllo. Ciò anche in ragione del rapporto che si è via via instaurato tra i mercati di produzione e di consumo con le conseguenze che ne derivano sulla continuità degli approvvigionamenti.
L'intento del Comitato non era ovviamente quello di compiere un'analisi della situazione energetica in generale – cosa che non rientra nelle sue competenze – ma di acquisire dai soggetti economici ed istituzionali competenti elementi sullo stato di sicurezza degli approvvigionamenti e di compiere una valutazione sul ruolo esercitato dai Servizi nel fornire il loro supporto al Governo e alle imprese italiane operanti nel settore, soprattutto al fine di fornire il quadro informativo più completo possibile sulla stabilità delle diverse aree di produzione e di transito delle fonti energetiche, sui fattori di rischio e sulle prospettive economiche e politiche degli Stati interessati.
È evidente che il comparto energetico deve essere tutelato sia per le infrastrutture critiche che ad esso fanno capo, sia nell'ambito della più generale attività di salvaguardia degli interessi economici e industriali del Paese.
Pur nella specificità del settore, il problema, dal punto di vista dell’intelligence, va quindi inquadrato nel contesto delle competenze che nei due ambiti suddetti vengono assegnate dalla legge al Sistema di informazione per la sicurezza.
Il Comitato ha quindi proceduto ad una serie di audizioni sia degli organi istituzionali competenti, sia dei principali soggetti economici che operano nel nostro Paese nel campo dell'energia. Le audizioni, avviate nel febbraio 2011, si sono concluse nel febbraio 2012.
Sono stati anche acquisiti numerosi documenti di approfondimento prodotti dai diversi interlocutori di cui si dà conto nel paragrafo 7.1.
Il Comitato ha potuto ricostruire un quadro di massima della situazione energetica nazionale, delle sue prospettive e delle analisi a livello di intelligence condotte dagli Organismi.
Ne è derivata una valutazione di sintesi di natura complessa che individua confortanti elementi di stabilità del sistema in relazione alla capacità degli operatori e ai consolidati rapporti internazionali, ma, al tempo stesso, registra l'esistenza di possibili mutamenti e criticità derivanti soprattutto dall'evolversi dell'assetto politico ed istituzionale dei paesi produttori.
Tra i fattori di vulnerabilità sono stati, in particolare, rilevati il fatto che tendenzialmente la metà del traffico di greggio transita nel
6.2 Attività delle strutture preposte alla sicurezza delle aziende.
Nel corso della legislatura, il Comitato ha affrontato sotto diverse prospettive il tema della cosiddetta «intelligence economica», che come si è detto in premessa, rappresenta un ambito di attività relativamente nuovo per i servizi di sicurezza italiani.
Nel paragrafo precedente si è riferito dell'iniziativa assunta dal Comitato relativamente alla sicurezza degli approvvigionamenti energetici e nel paragrafo riguardante le audizioni svolte ai sensi dell'articolo 31, comma 3, della legge 124 si è dato conto del fatto che il Comitato ha approfondito il tema generale dell'intelligence economica ascoltando i responsabili dei reparti appositamente costituiti presso l'AISE e presso l'AISI, nonché nel corso delle numerose audizioni di carattere più generale.
Si sottolinea, peraltro, che per molti versi anche il tema del cyber crime – oggetto di specifico approfondimento – rientra nell'ambito dell'intelligence economica.
Sul finire della legislatura – anche a seguito dell'approvazione della norma sulle infrastrutture critiche contenuta nella legge 133 – il Comitato ha deciso di compiere un approfondimento specifico sul ruolo esercitato dagli apparati di sicurezza presenti nelle grandi imprese italiane.
L'esigenza di acquisire informazioni sul funzionamento delle strutture interne delle aziende adibite alla tutela della loro sicurezza è derivata anche dalla consapevolezza del ruolo che i Servizi devono svolgere nel campo della tutela delle infrastrutture strategiche e, più in generale, del patrimonio conoscitivo, tecnico e scientifico delle imprese italiane. È sembrato quindi opportuno comprendere più da vicino quale sviluppo sia possibile nella collaborazione tra apparati pubblici e privati almeno in parte convergenti verso analoghi obiettivi.
Nel paragrafo 7.2.6 della presente relazione è riportato l'elenco delle audizioni che si sono tenute su tale tema dall'ottobre al dicembre 2012.
Dal complesso delle audizioni e dalla documentazione acquisita, è emerso in linea generale che la globalizzazione e l'insorgere di nuovi rischi per le aziende ha determinato un incremento dei compiti delle security interne, pur in una situazione di risorse finanziarie limitate. Da ciò è conseguita anche una evoluzione di queste strutture che sono divenute fondamentali per la stessa competitività delle imprese.
La tutela non solo fisica degli impianti cui sono preposte, interessando sempre più le acquisizioni tecnologiche, il settore finanziario, quello del marketing e, in un senso più vasto, la credibilità e la reputazione stessa dei soggetti economici ha finito per mutare e ampliare la fisionomia delle strutture di sicurezza.
È in corso un processo di apertura a nuove professionalità – provenienti da settori accademici ed economici – diverse da quelle tradizionali (forze armate e forze di polizia).
6.3 Sequestri di cittadini italiani all'estero.
Il Comitato si è occupato, relativamente ai profili di propria competenza, della sicurezza dei cittadini italiani all'estero, con particolare attenzione ai sequestri di nostri connazionali. Il tema è stato affrontato nell'ambito delle periodiche audizioni dei responsabili degli Organismi e dei Ministri competenti, nonché attraverso apposite audizioni riferite all'uccisione dell'ingegner Franco Lamolinara avvenuta in Nigeria l'8 marzo 2012. Il Comitato ha acquisito aggiornamenti sui sequestri in corso, sugli atti di pirateria contro navi mercantili italiane e sui rapporti di collaborazione con le autorità dei paesi in cui tali episodi si sono verificati.
Il Comitato per ottenere informazioni e chiarimenti sui tragici eventi verificatisi in Nigeria ha ascoltato in audizione il direttore dell'AISE generale Santini e il direttore generale del DIS prefetto De Gennaro nelle sedute del 12 e 15 marzo 2012; successivamente, il 22 marzo 2012 il presidente D'Alema ha incontrato il ministro degli esteri britannico William Hague con il quale sono stati chiariti i rapporti di collaborazione tra gli organi competenti dei rispettivi paesi a partire dal momento del sequestro fino allo svolgimento dell'operazione militare.
Sulla vicenda è stata inviata una lettera al Presidente del Consiglio dei ministri – che ha successivamente fatto pervenire le sue osservazioni in merito – per riferire sull'esito dell'attività svolta dal Comitato e per auspicare lo svolgimento di una riflessione, soprattutto in sede CISR, sull'impostazione più idonea da adottare in relazione alle modalità di gestione di casi come quello che ha riguardato l'ingegnere Lamolinara, in cui possono determinarsi indirizzi non convergenti da parte dei diversi paesi coinvolti.
6.4 Il servizio di scorta assicurato dall'AISI.
Nel corso della legislatura, il Comitato si è trovato ad affrontare in più occasioni la questione dell'affidamento all'AISI del compito di assicurare la protezione del Presidente del Consiglio e di altre personalità attraverso la predisposizione del relativo servizio di scorta.
Si sono verificati episodi specifici che hanno evidenziato l'esigenza di una riflessione sul ruolo del personale preposto a questo servizio e sulla opportunità di attribuire all’intelligence tale competenza.
L'orientamento di massima che è emerso all'interno del Comitato è stato sin dall'inizio quello di considerare non opportuna la collocazione di un'attività come quella di scorta all'interno dei Servizi.
Ciò, sia in quanto la competenza delle Agenzie non dovrebbe riguardare l'esecuzione di funzioni di vigilanza o di altre mansioni strettamente operative, sia perché potrebbero porsi problemi di coordinamento con le strutture delle forze dell'ordine preposte ordinariamente al controllo delle sedi o dei luoghi frequentati dal Presidente del Consiglio.
In seguito agli approfondimenti svolti nel corso delle audizioni e attraverso la documentazione acquisita, il Comitato è pervenuto alla determinazione di proporre formalmente in questa relazione che il comparto intelligence non debba più svolgere il servizio di scorta del Presidente del Consiglio e di altre personalità così come individuate dai relativi decreti vigenti in materia.
E opportuno ricordare, in proposito, che l'attribuzione all'AISI di tale servizio risale al 2008, quando con un decreto del Presidente del Consiglio esso è stato trasferito dal CESIS all'Agenzia interna. Va precisato che il servizio si estende anche all’ex Presidente del Consiglio per la durata temporale di un anno dalla cessazione della carica.
Il Comitato ha svolto la propria attività di controllo sul Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, attraverso audizioni, sopralluoghi, acquisizioni di documenti e richieste di informazioni.
7.1. Documentazione acquisita.
L'archivio del Comitato, cui sovrintende il Presidente, ai sensi dell'articolo 14 del regolamento interno, consta, a partire dall'inizio della XVI legislatura fino al 31 dicembre 2012, di 1155 unità
7.1.1. Documenti trasmessi periodicamente al Comitato.
DIS, AISE e AISI curano tre pubblicazioni con cadenza periodica.
Dal DIS perviene, con cadenza settimanale, la pubblicazione denominata «Focus», documento, classificato «riservato», di analisi selettiva su temi di interesse nazionale e internazionale, la cui elaborazione è frutto dell'interazione tra lo stesso DIS e le due Agenzie. Il documento, che costituisce un'integrazione tra dati informativi classificati ed elementi provenienti da fonti aperte, istituzionali e non, si compone di un approfondimento specifico (il focus appunto) su un tema ritenuto di prioritario interesse, e da flash su ulteriori notizie meritevoli di interesse, individuate avendo riguardo alle competenze dei ministeri che fanno parte del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR) nelle tematiche concernenti la sicurezza nazionale. A partire dal numero 42 del 7 dicembre 2011 il contenuto del «Focus» si è arricchito di una nuova sezione, di norma
bisettimanale, denominata Outlook, contenente indicatori di tendenza su fenomeni e aree di interesse, come terrorismo internazionale, immigrazione clandestina, quadranti africani, vicino e medio oriente, quadrante afgano-pakistano, Balcani, Caucaso.
Anche nel 2011 i Focus settimanali sono confluiti in una pubblicazione denominata «Raccolta 2011», trasmessa dal DIS al Comitato nel giugno 2012.
L'AISE cura il «Sommario Indicatori/Allarmi» il cui arco temporale di riferimento è quindicinale con livello di classificazione «riservatissimo e.a.n. (esclusivo ambito nazionale)». Il documento ha lo scopo di evidenziare le valutazioni dell'Agenzia in merito ai paesi su cui viene individuato un interesse intelligence con aggiornamento sulla base delle informazioni diffuse giornalmente nei sommari informativi e ogni qual volta si prevedano situazioni di crisi che abbiano risvolti sugli interessi nazionali. Esso include paesi, aree o attività transnazionali aventi immediata ripercussione sugli interessi nazionali o situazioni il cui impatto possa avere effetti sui medesimi interessi. È composto di due parti: la prima, in cui sono riportate le «variazioni degli indicatori critici» e la seconda, in cui sono riportate le «tendenze evolutive relative alle aree
di crisi/interesse».
Il «Sommario informativo», pubblicazione periodica dell'AISI con classifica «riservato», illustra con cadenza mensile le principali evidenze del periodo di riferimento in relazione all'area dell'eversione politica interna, alla minaccia islamista, alla criminalità organizzata nazionale, alla criminalità transnazionale, alle problematiche occupazionali, all'immigrazione clandestina e alla criminalità economica.
7.1.2. Comunicazioni e informative trasmesse in adempimento ad obblighi normativi.
Il Governo è tenuto in base a diverse disposizioni della legge 124, che in alcuni casi fissa anche le relative scadenze temporali, a trasmettere al Comitato determinate comunicazioni, che a pieno titolo assumono natura di documenti di archivio.
Iniziando dalle previsioni di cui al comma 1 dell'articolo 33, sono pervenute al Comitato, nel periodo di riferimento, la settima, l'ottava e la nona relazione semestrale sull'attività dei servizi di informazione per la sicurezza, che per legge devono contenere «un'analisi della situazione e dei pericoli per la sicurezza». Si rimanda al punto 7.4 della presente relazione, dedicato a questo specifico documento.
Ai sensi del comma 2 del medesimo articolo, sono comunicati al Comitato, a cura del DIS, tutti i regolamenti e le direttive del Presidente del Consiglio dei ministri che riguardano le materie di competenza del Comitato, nonché i decreti e i regolamenti concernenti l'organizzazione e lo stato del contingente speciale di cui all'articolo 21.
Nel periodo di riferimento sono stati trasmessi, con lettere dell'Autorità delegata rispettivamente pervenute il 22 luglio 2011, il 9 agosto 2011, il 30 luglio e il 26 ottobre 2012, i seguenti regolamenti: DPCM 4 del 22 luglio 2011 recante disposizioni per la tutela amministrativa del segreto di Stato e delle informazioni classificate in relazione al quale, nel corso dell'audizione del 22 febbraio 2012 dinanzi al Comitato, il Presidente del Consiglio dei ministri ha consegnato la direttiva del 14 febbraio 2012 per l'attuazione delle disposizioni concernenti la tutela amministrativa delle informazioni coperte da segreto di Stato, contenute nel DPCM suddetto; DPCM 3 del 22 luglio 2011, recante modifiche al regolamento di cui al DPCM 1 del 23 marzo 2011, concernente il contingente speciale del personale addetto al DIS, all'AISE e all'AISI; DPCM 1 del 20 luglio 2012, recante l'organizzazione e il funzionamento degli
archivi del DIS, dell'AISE e dell'AISI; DPCM 2 del 26 ottobre 2012 che sostituisce il DPCM 2 del 1o agosto 2008, recante ordinamento e organizzazione del DIS; DPCM 3 del 26 ottobre 2012 che sostituisce il DPCM 2 del 23 marzo 2011, recante ordinamento e organizzazione dell'AISE; DPCM 4 del 26 ottobre 2012 che sostituisce il DPCM 4 del 2008, recante ordinamento e organizzazione dell'AISI; DPCM 5 del 26 ottobre 2012, recante modifiche al regolamento del personale; DPCM 6 del 26 ottobre 2012 che sostituisce il DPCM 3 del 2009, recante organizzazione e funzionamento della scuola di formazione; DPCM 7 del 26 ottobre 2012 che sostituisce il DPCM 5 del 12 giugno 2009, recante modalità di rilascio e conservazione dei documenti e dei certificati di copertura.
Con lettera pervenuta il 28 marzo 2012 il direttore generale del DIS ha trasmesso il proprio decreto del 21 marzo 2012 concernente la configurazione e la struttura del documento matricolare del personale del contingente speciale, nonché l'architettura del nuovo sistema informatico diretto ad assicurare la gestione integrata e condivisa dei dati utili ai fini matricolari, in attuazione dell'articolo 134, comma 6, del DPCM 1 del 2011.
7.1.3. Comunicazioni concernenti le inchieste interne.
Nel corso del periodo di riferimento non sono pervenute comunicazioni concernenti l'avvio di inchieste interne.
In riferimento a un'inchiesta avviata precedentemente, e di cui si era dato conto nel paragrafo 3.1.3 della relazione del Comitato del 2011, il direttore generale del DIS ha comunicato con lettera del 16 settembre 2012 che il procedimento disciplinare nei confronti di un appartenente all'AISI, la cui condotta è venuta in rilievo in una inchiesta interna, si è concluso con la irrogazione della sanzione della deplorazione. Con lettera pervenuta il 13 dicembre successivo, il direttore generale del DIS ha inoltre comunicato che nei confronti del medesimo dipendente è stata irrogata una ulteriore sanzione di deplorazione in esito a un nuovo procedimento disciplinare instaurato a seguito della relazione conclusiva di un supplemento di inchiesta, di cui era stata data notizia nella relazione riferita al secondo semestre 2010.
7.1.4. Ulteriore documentazione pervenuta al Comitato.
È proseguita l'attività del Comitato volta ad acquisire in via autonoma gli elementi conoscitivi utili per l'esercizio delle sue
7.2. Audizioni ai sensi dell'articolo 31.
L'articolo 31, comma 1, della legge 124 prevede che il Comitato, nell'espletamento delle proprie funzioni proceda al periodico svolgimento di audizioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, dell'autorità delegata, dei Ministri facenti parte del Comitato sicurezza della Repubblica (CISR), del Direttore direttori dell'AISE e dell'AISI.
Nel periodo che va dal maggio 2011 al gennaio 2013 il Comitato ha proseguito l'attività svolta nei primi tre anni della XVI legislatura
ascoltando i soggetti indicati in audizioni che hanno toccato i temi relativi al funzionamento dei Servizi e alcuni argomenti di carattere specifico.
7.2.1. Audizione del Presidente del Consiglio dei ministri.
Lo svolgimento nella seduta 148 del 22 febbraio 2012 dell'audizione del Presidente del Consiglio dei ministri, prevista dal comma 1 dell'articolo 31 della legge 124 del 2007, ha consentito al Comitato di esaminare alcune problematiche emerse nel corso della legislatura.
7.2.2 Audizioni dell'Autorità delegata.
Il prefetto Giovanni De Gennaro, nominato in data 11 maggio 2012 sottosegretario alla Presidenza del Consiglio delegato per le funzioni non esclusive del Presidente concernenti il sistema delle informazioni per la sicurezza, è stato ascoltato dal Comitato nelle sedute 160 del 24 maggio, 170 del 19 settembre e 184 del 20 dicembre 2012.
Nell'audizione del 24 maggio 2012 il sottosegretario ha riferito al Comitato sugli sviluppi delle indagini relative al ferimento dell'ingegner Roberto Adinolfi, amministratore delegato della società Ansaldo nucleare, avvenuto a Genova il 10 maggio 2012 e sull'attentato esplosivo verificatosi il 19 maggio 2012 davanti all'istituto professionale Morvillo-Falcone di Brindisi.
La seduta del 19 settembre 2012 è stata dedicata all'esame degli schemi di regolamento trasmessi al Comitato per il parere il 24 luglio 2012; su tali schemi, che si configurano come un'importante riorganizzazione del comparto intelligence, il prefetto De Gennaro ha fornito chiarimenti in relazione alle osservazioni formulate dal Comitato.
È stato poi affrontato il tema delle tensioni esistenti nel mondo islamico, con riferimento anche all'assalto al consolato statunitense di
Bengasi avvenuto il 12 settembre 2012.
Il prefetto ha inoltre riferito sull'attività di contrasto all'eversione di matrice anarchica svolta dall'AISI.
Il tema della sicurezza aziendale, con particolare riguardo alle imprese strategiche che gestiscono servizi nell'interesse nazionale, è stato posto dal prefetto De Gennaro all'attenzione del Comitato, sottolineando che la regolamentazione della sicurezza privata di tali aziende permetterebbe lo sviluppo di un'interlocuzione e di una collaborazione con il sistema pubblico per uno scambio di informazioni, come già accade in altri paesi.
7.2.3 Audizioni dei direttori del DIS, dell'AISE e dell'AISI.
Il Comitato ha proceduto all'audizione del direttore generale del DIS, prefetto Giovanni De Gennaro, nelle sedute 132, 141, 149, 150 e 153 svoltesi rispettivamente il 2 agosto e il 14 dicembre 2011, il 29 febbraio, il 7 e 15 marzo 2012. In data 11 maggio 2012 l'ambasciatore Giampiero Massolo è subentrato al prefetto De Gennaro nella direzione del DIS ed è stato ascoltato dal Comitato nelle sedute 168 del 1o agosto e 183 del 19 dicembre 2012.
Nelle seduta del 2 agosto 2011 il Direttore generale del DIS ha fornito ai componenti del Comitato un aggiornamento sulla situazione e sulle prospettive in Afghanistan, in Libia e in Siria, nonché una panoramica sui sequestri ancora in corso di nostri connazionali e su recenti atti di pirateria contro navi mercantili italiane. Sono state inoltre affrontate le problematiche connesse alla sicurezza interna e analizzate le informazioni raccolte dagli Organismi su alcuni recenti episodi di cyber crime.
L'audizione del prefetto De Gennaro del 14 dicembre 2011 è stata dedicata all'analisi delle azioni riconducibili all'area anarcoinsurrezionalista verificatesi nelle settimane precedenti (l'invio di due pacchi bomba alla Deutsche Bank a Francoforte e alla sede di Equitalia a Roma; l'invio di messaggi minatori a rappresentanti delle istituzioni e a esponenti politici) onde poter valutare l'esistenza di rischi di natura eversiva collegati alla difficile situazione di crisi economica e sociale del Paese.
Nella seduta del 29 febbraio 2012 il prefetto De Gennaro ha approfondito le tematiche emerse durante l'audizione del Presidente del Consiglio svoltasi il 22 febbraio 2012. Gli argomenti trattati sono stati: l'utilizzo delle risorse finanziarie e i futuri interventi di natura organizzativa e gestionale volti a semplificare procedure e eliminare eventuali sovrapposizioni; i criteri e le modalità di reclutamento del personale; l'organizzazione degli archivi del DIS e delle Agenzie; l'attività ispettiva e il rapporto tra l'Ufficio ispettivo e il COPASIR; il segreto di Stato e le competenze del Comitato in materia; l'attività del Reparto informazione e sicurezza dello Stato maggiore della difesa (RIS) in campo informativo; la vicenda della petroliera «Enrica Lexie» e dell'arresto dei due fucilieri del battaglione S. Marco da parte delle autorità indiane il 15 febbraio 2012.
7.2.4 Audizioni dei Ministri componenti del CISR.
Nella seduta 152 del 14 marzo 2012 si è svolta l'audizione del ministro della difesa, ammiraglio Giampaolo Di Paola, che ha trattato il tema dei rapporti tra la difesa e gli organismi di intelligence con particolare riferimento al ruolo con il Reparto informazione e sicurezza dello Stato maggiore della Difesa (RIS). Il Ministro ha poi fornito informazioni sulla vicenda dell'arresto in India dei due fucilieri della Marina militare italiana.
Nella seduta 154 del 21 marzo 2012 il Comitato ha ascoltato il ministro degli affari esteri, ambasciatore Giulio Terzi, il quale ha analizzato insieme al Comitato le vicende relative al sequestro e all'uccisione dell'ingegner Franco Lamolinara e all'arresto dei due militari italiani in India. È stato poi affrontato più in generale il tema dei sequestri dei cittadini italiani all'estero relativamente alle misure da adottare per la tutela della loro incolumità, nonché quello della collaborazione tra i Servizi di informazione e il Ministero degli esteri. Il Ministro si è poi soffermato sui temi del traffico di persone e degli sbarchi di clandestini sulle coste italiane.
Nella seduta 155, svoltasi il 28 marzo 2012, il ministro dell'interno, prefetto Annamaria Cancellieri, ha illustrato la situazione dell'ordine pubblico soffermandosi su alcuni episodi tra cui quello verificatosi a Torino il 21 marzo 2012 ai danni del consigliere comunale Alberto Musy. Il ministro Cancellieri ha poi affrontato il tema della collaborazione tra il Ministero dell'interno e le agenzie informative, soprattutto in relazione al contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo. Approfondimenti sono stati poi svolti anche sul fenomeno dell'immigrazione clandestina.
Nella seduta 163 del 13 giugno 2012 si è svolta l'audizione del ministro dello sviluppo economico, dottor Corrado Passera. Sono stati affrontati i temi dell'attività di intelligence nel campo economico-finanziario; della protezione delle infrastrutture strategiche; della penetrazione della criminalità organizzata nell'economia legale; delle modalità di protezione del sistema produttivo nazionale rispetto all'ingerenza di soggetti esterni; dei fondi sovrani; della capacità di protezione dal cyber crime del nostro sistema produttivo; del rapporto tra gli organismi di intelligence e i servizi di sicurezza delle maggiori imprese italiane.
7.2.5 Audizioni ai sensi dell'articolo 31, comma 2.
Il COPASIR ha svolto alcune audizioni al fine di approfondire il contenuto delle ispezioni ordinarie e delle inchieste interne svolte dagli ispettori del DIS e l'attività realizzata dalle Agenzie nel campo dell’intelligence economico-finanziaria.
In tale ambito si collocano le sedute svolte ai sensi dell'articolo 31, comma 2, della legge 124 durante le quali il Comitato ha audito gli ispettori dell'Ufficio centrale ispettivo presso il DIS (nelle sedute 131, 156, 162 e 165 rispettivamente del 27 luglio 2011 e 4 aprile, 7 e 27 giugno 2012), un vicedirettore dell'AISI e un capo reparto dell'AISE (nella seduta 140 del 16 novembre 2011).
Gli ispettori del DIS hanno riferito sulle ispezioni ordinarie relative al funzionamento del settore sanitario degli Organismi, sull'impiego delle risorse umane nel territorio da parte di AISE e AISI, sull'organizzazione archivistica delle Agenzie, sull'attività di intelligence economicofinanziaria svolta da AISI e AISE.
Nelle stesse sedute gli ispettori hanno inoltre riferito sulla loro attività in relazione alle inchieste interne svolte sui fatti segnalati dall'onorevole Bocchino, sulla vicenda che ha riguardato il funzionario AISE Marco Mancini, sul presunto coinvolgimento di alcuni funzionari dei Servizi in vicende oggetto di indagini condotte dalla procura di Caltanissetta (vedi relazione annuale del COPASIR approvata nel 2011).
7.2.6 Audizioni ai sensi dell'articolo 31, comma 3.
L'articolo 31, comma 3, della legge prevede che il Comitato svolga audizioni per ascoltare qualunque soggetto non appartenente al Sistema di informazione per la sicurezza in grado di fornire elementi di informazione o di valutazione ritenuti utili ai fini dell'esercizio del controllo parlamentare. Tale strumento è stato in prevalenza utilizzato per approfondire argomenti di indubbio rilievo generale che presentavano aspetti di competenza dell'organismo di controllo.
Relativamente ai rapporti tra le diverse strutture della sicurezza e il comparto intelligence, nonché su altri temi di particolare rilievo il Comitato ha svolto le audizioni del Capo di Stato maggiore della difesa, generale Biagio Abrate (seduta 130 del 21 luglio 2011), del responsabile del II Reparto informazioni e sicurezza dello Stato maggiore della difesa (RIS), generale Nicola Gelao (seduta 134 del 29 settembre 2011), del comandante generale della Guardia di finanza, generale Nino Di Paolo (seduta 135 del 5 ottobre 2011); del dottor Antonio Manganelli, direttore generale della pubblica sicurezza e capo della polizia (seduta 137 del 20 ottobre 2011); del dottor Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia (seduta 143 del 18 gennaio 2012); del dottor Franco Ionta, capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (seduta 145 del 1o febbraio 2012); del comandante generale dell'Arma dei
carabinieri, generale Leonardo Gallitelli (seduta 146 dell'8 febbraio 2012).
Nell'ambito della stessa previsione normativa si collocano le audizioni svolte dal Comitato nel corso degli ultimi due anni di attività
7.3. Sopralluoghi e missioni.
Una delegazione del Comitato l'11 ottobre 2011 ha svolto un sopralluogo, ai sensi del comma 14 dell'articolo 31 della legge istitutiva, presso uffici di pertinenza del Reparto informazioni e sicurezza dello Stato maggiore della difesa (RIS).
L'iniziativa era finalizzata ad acquisire elementi informativi sui rapporti di collaborazione, anche tecnico-operativa tra l'AISE, l'AISI e il RIS, disciplinati dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3 del 2010, adottato ai sensi dell'articolo 8, comma 2, della legge 124.
Non è possibile in questa sede – per ragioni di riservatezza – fornire alcun ulteriore elemento informativo in merito allo svolgimento del sopralluogo.
Nel periodo di riferimento, inoltre, una delegazione del Comitato, composta dal presidente D'Alema e dal senatore Rutelli, ha partecipato alla VII Conferenza degli organismi di controllo parlamentare sui Servizi di informazione degli Stati membri dell'Unione europea, della Norvegia e della Svizzera, che si è svolta a Berlino dal 27 al 28 ottobre 2011, organizzata dalla Commissione G10 e dalla Commissione parlamentare di controllo (sui Servizi di intelligence) del Bundestag.
7.4. Relazioni semestrali ai sensi dell'articolo 33, comma 1.
Tra gli obblighi di comunicazione al Comitato previsti dalla legge 124, al comma 1 è stabilito che il Presidente del Consiglio dei ministri trasmetta «ogni sei mesi al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica una relazione sull'attività dei Servizi di informazione per la sicurezza, contenente un'analisi della situazione e dei pericoli per la sicurezza».
Come anticipato, nel periodo di riferimento il Comitato ha esaminato tre relazioni semestrali, classificate «segreto», riguardanti, rispettivamente, il primo e il secondo semestre del 2011 e il primo semestre del 2012.
In data 14 ottobre 2011 l'Autorità delegata ha trasmesso la settima relazione semestrale predisposta dal DIS sull'attività dei Servizi di informazione per la sicurezza riferita al primo semestre 2011, che è stata esaminata dal Comitato nelle sedute del 3 e del 9 novembre 2011.
Nel corso della discussione – introdotta dagli interventi del senatore Passoni e del deputato Laffranco – è stata espressa una valutazione complessivamente positiva sull'impostazione del documento e sul quadro informativo posto a disposizione del Comitato, ed è stata sottolineata la ricchezza degli elementi conoscitivi forniti e il progressivo miglioramento del metodo espositivo rispetto alle prime relazioni semestrali trasmesse subito dopo l'entrata in vigore della legge 124.
Tuttavia, con riferimento all'esigenza di garantire anche su questo punto la piena attuazione della legge, è stata segnalata all'Autorità delegata la necessità di considerare che le relazioni semestrali