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La spesa per la difesa nella Spending Review del Regno Unito

Le misure di revisione della spesa pubblica (Spending Review) adottate dal Governo liberal-conservatore del Regno Unito stabiliscono, per il quadriennio 2011-2015, la distribuzione di risorse tra i Dipartimenti governativi e fissano limiti di spesa per ciascuno di essi [1]. Nel quadro di tali iniziative,  preordinate ad una graduale diminuzione del deficit di bilancio, sono contemplati interventi di contenimento della spesa per la difesa, i cui criteri il Governo ha illustrato nel documento pubblicato il 19 ottobre 2010 in tema di sicurezza e difesa strategica [2].

Nelle valutazioni del Governo britannico, a motivare la necessità della revisione della spesa in un settore il quale, in ragione delle responsabilità ed ambizioni globali che tradizionalmente orientano l’azione del Regno Unito sulla scena delle relazioni internazionali, ha natura certamente “sensibile” per la politica del Paese, è il rapporto di reciproca dipendenza sussistente tra sicurezza nazionale e sicurezza economica: in tale prospettiva, il contenimento della spesa per la difesa è necessario al generale riequilibrio del deficit della finanza pubblica e a preservare la stessa sicurezza nazionale.

Il perseguimento di tali finalità richiede l’individuazione di criteri generali (principles) per l’impiego delle forze armate, improntati ad una maggiore selettività seppure mantenute nella loro capacità di tutelare gli interessi nazionali nella più ampia dimensione geografica. Tali criteri, precisati nel documento di cui si tratta [3], hanno riguardo - oltre alla necessaria sussistenza dell’interesse nazionale – alla chiarezza degli obiettivi strategici; alla proporzionalità dei benefici rispetto ai rischi politici, economici e in termini di vite umane; all’esistenza di politiche praticabili successivamente all’intervento militare (“exit strategy”); ed alla giustificabilità dell’intervento militare sul piano del diritto internazionale.

A questi criteri generali si correlano alcuni fondamentali ambiti di operatività articolati in sette Military Tasks (a loro volta specificati in Defence Planning Assumptions): tali compiti sono individuati nella difesa del Regno Unito e dei suoi Territori d’oltremare, nella intelligence strategica, nel mantenimento dei dispositivi di deterrenza nucleare nazionale, nell’esercizio di compiti di protezione civile a sostegno delle competenti organizzazioni, e, più in generale, nella difesa degli interessi nazionali attraverso il mantenimento di uno status di potenza militare ed attraverso la partecipazione a operazioni militari multinazionali [4].  

Le forze armate così prefigurate (The Future Force) risulterà quindi costituita da tre elementi, differenziati, a seconda delle diverse modalità operative, in Deployed Force, High Readiness Force e Lower Readiness Force. La prima comprende contingenti militari impegnati in ambiti operativi ritenute essenziali per la sicurezza nazionale, come la difesa aerea territoriale, la presenza della marina militare nel Sud Atlantico e il deterrente nucleare; peraltro, anche l’attuale impegno in Afghanistan è fatto rientare in questa categoria di operazioni. La seconda è preordinata principalmente alla reazione rapida in caso di crisi, ma può includere la partecipazione di contingenti militari in operazioni multinazionali. La terza è costituita principalmente da personale militare già addestrato per l’ingaggio in operazioni protratte nel tempo, che con criteri di flessibilità può tuttavia essere addestrato in prospettiva di operazioni di intervento rapido.

Sotto il profilo della spesa pubblica, la nuova definizione di strutture e di modalità operative delle forze armate, assieme ad interventi di contenimento destinati ad incidere soprattutto sui settori non operativi (personale civile, beni immobili) comporterà, nelle stime del Governo, un risparmio di 4,3 miliardi di sterline nel quadriennio della Spending Review.

Il carattere prioritario riconosciuto alla sicurezza nazionale richiede, tuttavia, che in questo ambito i tagli della spesa seguano criteri differenziati rispetto a quelli destinati ad applicarsi al altri Dipartimenti governativi; a tale riguardo il Governo prevede che gli obiettivi di spesa si attestino sui livelli stabiliti dalla NATO nel prossimo quadriennio, e che in tale arco di tempo il Regno Unito mantenga il quarto posto, su scala mondiale, in ordine agli stanziamenti per la difesa [5]. La definizione di nuovi criteri di spesa è altresì resa finalizzata, nei propositi del Governo, ad una riformulazione degli equipaggiamenti e dei sistemi d’arma in dotazione alle forze armate, che superando le modalità di approvvigionamento fin qui sperimentate, rivelatesi inefficienti, ponga le condizioni per un ammodernamento delle risorse tecniche e per il loro impiego più idoneo [6].

Limitando l’esame alle linee più generali delle misure annunciate in materia di dotazione delle forze armate, viene in rilievo, in questo quadro, il mantenimento di un ruolo operativo di primo piano dell’esercito, per il quale si prevede la dotazione di equipaggiamenti più leggeri tali da consentirne l’impiego con carattere di flessibilità. L’operatività delle truppe di terra è assicurata, nelle previsioni del Governo, attraverso il potenziamento della flotta di elicotteri da combattimento e per il trasporto sia con l’acquisto di nuovi mezzi, sia con il più lungo impiego nel tempo di mezzi già disponibili [7].

Quanto alla marina militare, il Governo ha sostanzialmente modificato la decisione assunta dal governo precedente di avviare la costruzione di due nuove portaerei annunciando, l’immediato avvio della realizzazione di una sola portaerei e optando per dotare la stessa non nella variante STOVL [8] del Joint Strike Fighter bensì della variante del JSF da portaerei che risulta più economica e dotata di maggiore interoperabilità. Verrà inoltre potenziata la interoperabilità con portaerei e aerei USA e francesi. La necessità di garantire l’interoperabilità del trasporto di mezzi aerei nel quadro delle alleanze militari è posta a fondamento, anche della scelta del Governo di procedere alla dismissione degli aerei “Harrier” e ad apportare modifiche ai mezzi navali di trasporto per consentire il decollo di aerei del tipo “Joint Stright Fighter”.

Inoltre, il documento conferma il contenuto dell’accordo di coalizione Tory-LibDem in ordine al rimpiazzamento della flotta sottomarina e al rinnovamento del sistema missilitistico Trident dei sottomarini. E’ stato infatti confermato il finanziamento della fase iniziale (initial gate) del programma mentre verranno ridotti i costi della sostituzione degli impianti missilistici dei sottomarini, verrà allungata la vita operativa dei sottomarini di classe Vanguard e verrà rinviata al 2016 la decisione finale (final gate) sui piani di acquisizione e sul numero di sottomarini da acquistare.

Le capacità di lancio di missili nucleari dei sottomarini in dotazione alla Royal Navy verrà comunque ridotta: la misura, da adottare in ottemperanza agli impegni internazionali in materia di disarmo multilaterale, consentirà, nelle stime del Governo, un risparmio di 750 milioni di sterline nel quadriennio della Spending Review, e di 3,2 miliardi di sterline nell’arco del prossimo decennio.

Relativamente all’aviazione, il Governo prevede che la Royal Air Force sia dotata, entro il 2020, di versatili e moderni aerei da combattimento aria-aria ed aria-terra di tipo “Typhoon”, nonché dei già menzionati aerei del tipo “Joint Stright Fighter”. Verrà inoltre incrementata la dotazione di aerei senza pilota (Unmanned Air Vehicles) per compiti di ricognizione e di combattimento.

Nell’individuare i principali ambiti di intervento, rispetto ai quali è destinata a concentrarsi la spesa destinata alla difesa, il Governo mette al primo posto la partecipazione del proprio contingente alla missione militare a guida NATO dislocata in Afghanistan, in attesa che, a partire dal 2015, la stabilizzazione istituzionale e politica locale consenta il graduale disimpegno e la conversione delle attuali regole di ingaggio in compiti non operativi bensì prevalentemente di addestramento.

La revisione della spesa della difesa intende, tuttavia, mantenere inalterata, con riguardo ai compiti in tali ambiti esercitati da personale militare, l’efficacia dell’azione anti-terrorismo svolta sul territorio nazionale, il contrasto del residuo terrorismo nell’Irlanda del Nord e l’utilizzazione delle forze armate nel far fronte ad emergenze civili o a disastri naturali.


  • [1] I criteri generali ai quali il Governo ha inteso attenersi nel definire gli obiettivi della Spending Review, nel complesso preordinati ad una complessiva riduzione della spesa pubblica, sono stati individuati nell’equità, nella riduzione degli sprechi, nella promozione dell’innovazione e nel prioritario sostegno alla crescita economica sostenibile. Per una illustrazione dei contenuti specifici della Spending Review e dello stato di applicazione delle relative misure il Ministero del Tesoro ha predisposto una sezione del suo sito Internet: http://www.hm-treasury.gov.uk/spend_index.htm
  • [2] Il documento – dal titolo: Securing Britain in an Age of Uncertainty: The Strategic Defence and Security Review – è consultabile all’indirizzo di rete: http://www.direct.gov.uk/prod_consum_dg/groups/dg_digitalassets/@dg/@en/documents/digitalasset/dg_191634.pdf
  • [3] Si veda la sezione 2.10 del documento citato.
  • [4] Si veda la sezione 2.12 del documento citato.
  • [5] Il Ministero della Difesa ha speso per forniture militari, nel 2009, 19 miliardi di sterline; si stima inoltre che l’industria militare britannica fornisca circa 300.000 posti di lavoro.
  • [6] Tra gli esempi di inadeguate od incongruenti politiche di approvvigionamento militare si richiamano, nel documento citato alla nota precedente, ’acquisto di costose navi destinate alla Royal Navy, oppure la presenza di numerosi carri armati nella Repubblica Federale Tedesca, mentre in Afghanistan sono impiegati mezzi originariamente concepiti per le operazioni nell’Irlanda del Nord.
  • [7] Per la flotta di elicotteri, in particolare, è prevista l’acquisizione di nuovi elicotteri di tipo Chinook per il trasporto e di tipo Wildcat per la ricognizione, mentre per gli elicotteri di tipo Puma e di tipo Merlin, già in dotazione, si prevedono il più lungo impiego nel tempo e l’ammodernamento per le operazioni anfibie.
  • [8] “short take off and vertical landing”, in grado cioè di effettuare il decollo verticale.