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Temi dell'attività Parlamentare

Il primo decreto anticrisi (D.L. 185/2008)

Dopo la presentazione alle Camere del disegno di legge finanziaria per il 2009, in presenza dell’aggravarsi dei segnali di crisi economica che si manifestavano nel corso degli ultimi mesi del 2008, e che avevano dato luogo ad una revisione peggiorativa delle previsioni per il 2009 da parte di alcune istituzioni economiche internazionali (a novembre il PIL italiano 2009 veniva stimato con segno negativo da parte del Fondo Monetario Internazionale (FMI), con un -0,6%), viene effettuato un primo intervento d’urgenza con il decreto-legge 185/2008 che, oltre a misure di consolidamento del sistema finanziario, reca una serie di interventi di sostegno dell’economia.

Finalità del provvedimento

Come riferisce la relazione illustrativa al provvedimento, le misure introdotte dal decreto-legge sono volte a:

  • favorire l'incremento del potere di acquisto attraverso misure straordinarie in favore di famiglie, lavoratori, pensionati e non autosufficienti;
  • promuovere lo sviluppo economico e la competitività del Paese, mediante l'introduzione di agevolazioni di carattere fiscale e finanziario;
  • riassegnare le risorse del quadro strategico nazionale, in favore in particolare degli interventi infrastrutturali.

    Il provvedimento mantiene comunque l’obiettivo del rispetto dei vincoli finanziari, comportando effetti sostanzialmente neutrali sui saldi di finanza pubblica.

    L’effetto anticongiunturale derivante dal decreto risulta pertanto affidato agli interventi di riallocazione e rimodulazione delle risorse, volti a conseguire effetti di sostegno ed impulso all’economia attraverso l’individuazione di specifiche misure e dei corrispondenti mezzi di copertura.

    Le misure introdotte

    In relazione alla composizione ed all’ammontare della manovra, l’intervento di sostegno ammonta complessivamente, sia per nuove spese che per riduzioni di entrate, a circa 6,4 miliardi di euro per il 2009, 4,0 miliardi per 2010 e 4,9 miliardi per il 2011, utilizzati principalmente mediante le seguenti disposizioni:

    • bonus straordinario per le famiglie, lavoratori e pensionati a basso reddito. A tali soggetti viene assegnato per l’anno 2009, un importo variabile dai 200 ai 1.000 euro, in relazione ai requisiti reddituali e di composizione del nucleo familiare;
    • contributi statali a favore dei mutui per la prima casa. Si dispone che l’importo dei mutui a tasso non fisso da corrispondere nel 2009 debba calcolarsi sulla base di un saggio non superiore al 4%, con assunzione a carico dello Stato della differenza tra tale saggio e quello previsto dalle condizioni contrattuali;
    • integrazione del fondo per l’occupazione, mediante risorse pari a circa 300 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011, nonché previsione di indennizzi per le aziende commerciali in crisi;
    • finanziamento degli investimenti del Gruppo Ferrovie dello Stato, mediante l’istituzione di un apposito Fondo presso lo stato di previsione del Ministero dell’economia (dotato di 960 milioni per il 2009) e finanziamento (per 480 milioni annui nel triennio 2009-2011) per i contratti di servizio con Trenitalia;
    • rifinanziamento della legge obiettivo per le infrastrutture strategiche, per 60 e 150 milioni annui a decorrere rispettivamente dal 2009 e dal 2010;
    • proroga delle attività dei lavoratori socialmente utili nel settore scolastico (110 milioni per il 2009);
    • ulteriori maggiori spese sono, inoltre, riferibili alla sospensione temporanea dei sovrapprezzi per i pedaggi autostradali, alle agevolazioni tariffarie per le utenze gas a favore dei soggetti economicamente svantaggiati, alle procedure di stipula di convenzioni per assicurare i collegamenti marittimi essenziali.

      Nell’intervento di sostegno rientrano altresì riduzioni fiscali connesse:

      • alla deducibilità, per un importo pari al 10%, della quota di IRAP relativa al costo del lavoro e degli interessi dalle imposte sui redditi;
      • al pagamento dell’IVA al momento dell’effettiva riscossione del corrispettivo;
      • a misure di detassazione di alcuni trattamenti economici accessori e sui contratti di produttività.

        Ulteriori interventi di natura finanziaria sono effettuati mediante una riallocazione di risorse già previste a legislazione vigente: è questo il caso delle disposizioni che prevedono la riprogrammazione delle risorse nazionali finalizzate allo sviluppo delle aree sottoutilizzate del Paese, che mira a concentrare le risorse che risultino disponibili nel Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) su obiettivi che vengono considerati prioritari per il rilancio dell’economia italiana, quali le opere pubbliche e l’emergenza occupazionale.

        Le risorse poste a copertura

        Per quanto concerne, infine, il reperimento dei mezzi finanziari necessari alla copertura delle misure sopraindicate, esso è affidato, oltre che ad alcune riduzioni di spesa, a nuove entrate pari complessivamente a circa 5,1miliardi euro per il 2009, 2,5 miliardi per il 2010 e 2,5 miliardi per il 2011. Le nuove entrate sono in particolare riferibili a disposizioni in materia di:

        • riallineamento e rivalutazione volontari dei valori contabili e rivalutazione degli immobili delle imprese;
        • potenziamento delle attività di accertamento;
        • recupero di crediti tributari inesistenti utilizzati in compensazione;
        • escussione delle garanzie prestate a favore della P.A.;
        • rafforzamento dei controlli di carattere tributario sui circoli privati;
        • aumento dell’IVA sui servizi televisivi e imposizione sul materiale pornografico.