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Temi dell'attività Parlamentare

Elezioni parlamentari in Montenegro - Risultati

Domenica 14 ottobre 2012, si sono svolte in Montenegroelezioni parlamentari anticipate.

I risultati della consultazione sono i seguenti:

PARTITO

% voti

SEGGI

Montenegro europeo

Unione democratica dei socialistiDPS, Partito Social democratico SDP, Partito liberale LPCG

 

45,6

 

39

Nuovo Fronte democratico

Nuova democrazia serba NSD, Movimento per il cambiamento GZP, Partito di pensionati, invalidi e per la giustizia sociale

 

 

23,7

 

 

20

Partito popolare Socialista SNP

10,5

9

Positive Montenegro

 8,9

7

Partito Bosniaco BS

 4,5

3

Forca per Bashkim

 1,4

1

Coalizione albanese

 1,1

1

Croatian Civic Initiative

1

1


 

L’affluenza alle urne è stata del 69,6%, in netto aumento (+3,41) rispetto al dato rilevato in occasione delle elezioni anticipate del 2009.

Il Parlamento monocameraledel Montenegro (Skupstina) è composto di 81 deputati, eletti ogni quattro anni con sistema proporzionale (metodo d’Hondt) e soglia di sbarramento del 3% nell’ambito di un’unica circoscrizione nazionale. Per i partiti rappresentativi delle minoranze albanesi e croate è prevista una soglia, rispettivamente, dello 0,7% e dello 0,4%.

Come ampiamente previsto dai sondaggi, le elezioni sono state vinte da Montenegro europeo, la coalizione formata dall’Unione democratica dei Socialisti, la formazione (erede della Lega dei comunisti del Montenegro) che da un ventennio domina la scena politica del Paese e che esprime il premier uscente Igor Luksic ed è guidata da Milo Djukanovic (Capo del governo dal 2003 al 2010), e dal Partito socialdemocratico di Ranko Krivokapic, due partiti alleati e al potere sin dal 1998. Tuttavia, per la prima volta da 11 anni, la coalizione non ha ottenuto la maggioranza assoluta nel Parlamento monocamerale montenegrino, avendo conquistato 39 degli 81 seggi in palio (nel 2009 ne aveva ottenuti 48).

Tale circostanza viene letta dagli analisti come un esito di modifiche apportate alla legge elettorale nel settembre 2011 e volte a consentire ai partiti che rappresentano minoranze nazionali di presentarsi da soli alle elezioni, possibilità che in precedenza era riservata alla sola minoranza albanese (Con riferimento alla composizione etnica del Montenegro, secondo dati rilevati con il censimento della popolazione nel 2003, il 43% della popolazione è montenegrina, i Serbi ammontano al 32%, i Bosgnacchi - Bosniaci musulmani - all’8%, gli Albanesi al 5%; la popolazione complessiva del paese è di circa 657.300 unità – Stime: luglio 2012).

Per poter governare la coalizione vincente, pertanto, non potrà fare a meno dei partiti delle minoranze, ai quali si aprono spazi di manovra per avanzare nuove richieste

L'opposizione, raccolta nella coalizione Nuovo fronte democratico guidata da Miodrag Lekic, ex ambasciatore jugoslavo a Roma ed ex Ministro degli esteri, si è dichiarata soddisfatta poiché per la prima volta le forze di governo guidate da Milo Djukanovic non hanno ottenuto la maggioranza assoluta.

Quelle tenutesi il 14 ottobre scorso sono le none elezioni politiche dopo che è stato introdotto il sistema multi-partitico pluralista in Montenegro, le terze da quando, nel 2006, Podgorica ha proclamato l’indipendenza dall’Unione di Serbia e Montenegro, ultimo stadio della progressiva disgregazione della Federazione jugoslava. Le prime elezioni amministrative multipartitiche si sono svolte nel dicembre 1990, quando vinse la Lega dei comunisti del Montenegro (SKCG), partito che cambierà il nome in Partito Democratico dei Socialisti (DPS), formazione-cardine delle maggioranze parlamentari succedutesi da allora.

Lo svolgimento delle elezioni parlamentari anticipate è stata determinata dal voto parlamentare del 26 luglio scorso, che ha visto convergere sulla decisione di sciogliere anticipatamente il Parlamento gli esponenti del DPS dell’allora primo ministro Igor Luksic e del Presidente della Repubblica Filip Vujanovic, quelli del Partito socialdemocratico, i rappresentanti del Partito bosniaco (BF) di Rafet Husovic e dell’Unione Democratica degli Albanesi (DUA-UDSh) di Ferhat Dinosa; 47 i voti a favore dello scioglimento, 27 i contrari.

La decisione dello scioglimento anticipato sarebbe stata assunta, secondo quanto affermato da esponenti del DPS, in ossequio alla necessità di garantire lo svolgimento del processo di adesione del Montenegro all’Unione europea avendo organi legislativi ed esecutivi nella pienezza del loro mandato. Con un’analoga motivazione il Parlamento montenegrino venne sciolto anticipatamente anche nel 2009 - le elezioni si svolsero il 29 marzo -, quando Igor Luksic, allora Vice Primo Ministro, sostenne che con un governo e un parlamento nel pieno del loro mandato il Paese avrebbe potuto più efficacemente contrastare la crisi economica e finanziaria.

Le opposizioni hanno accusato l’esecutivo di anticipare l’appuntamento elettorale per sottrarsi al calo di consensi che deriverà dalle misure economiche che dovranno essere intraprese nei prossimi mesi, e nel timore di dover affrontare una stagione difficile come quella che ha contrassegnato la prima parte del 2012 e che ha indotto taluni osservatori a parlare di “Primavera montenegrina”.

Quanto al percorso di adesione del Montenegro all’Unione europea, il 29 giugno 2012 si sono aperti i relativi negoziati per l’adesione; Podgorica si era vista riconoscere lo status di candidato ufficiale il 17 dicembre 2010, due anni dopo aver depositato la domanda. Nel suo ultimo rapporto annuale, la commissione Ue ha rilevato che il Montenegro deve fare progressi sopratutto nei campi dello stato di diritto e della lotta a corruzione e criminalità.

L’OSCE, nella sua relazione preliminare sulle consultazioni montenegrine, le ha ritenute pluralistiche e svolte nel rispetto dei diritti fondamentali, pur sottolineando la necessità di instaurare un clima di fiducia.

L’Assemblea parlamentare dell’OSCE è stata invitata dal Presidente del Parlamento montenegrino, Ranko Krivokapic, ad osservare le elezioni parlamentari in Montenegro. Il Presidente dell'Assemblea OSCE, on. Riccardo Migliori, ha deciso di inviare gli osservatori parlamentari ed ha nominato Roberto Battelli (Slovenia), Capo della delegazione dell’Assemblea OSCE. L’on. Battelli è stato altresì nominato Coordinatore Speciale degli osservatori di breve periodo dal Presidente in esercizio dell’OSCE (attualmente detenuta dall’Irlanda). Alla missione di osservazione delle elezioni hanno partecipato, in quanto componenti della Delegazione italiana all’Assemblea parlamentare dell’OSCE, gli onn. Claudio D’Amico e Matteo Mecacci ed i senn. Giuseppe Caforio (IdV) e Mauro Del Vecchio (PD), che hanno svolto le proprie funzioni di osservatori nella capitale montenegrina.

Indicatori internazionali sul paese:

Libertà politiche e civili: Stato  libero (Freedom House 2012);

Libertà di stampa: 107 su 179 (Reporters sans Frontières 2011-2012)

Libertà religiosa: assenza di eventi significativi (ACS);

Libertà economica: moderately free, 72 su 179 (Heritage foundation)

Corruzione percepita: 66 su 182(Transparency International 2011)

Gap nella differenza di genere: dati non disponibili  (World Economic Forum 2012)

PIL 2012: 0.2% (outlook IMF ottobre 2012).