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CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 aprile 2012
636.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Sulla missione svolta a Bruxelles il 21 marzo 2012.

L'incontro interparlamentare - presieduto da Matthias Groote (S&D), Presidente della Commissione ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare del PE - è stato organizzato in preparazione del summit Rio+20. Esso ha registrato un'ampia partecipazione di Parlamenti nazionali (37 parlamentari nazionali provenienti da 25 camere di 20 Paesi); la delegazione del Parlamento italiano era composta dal Presidente della Commissione ambiente della Camera dei deputati, on. Alessandri.
L'incontro si è articolato in due sessioni, l'una dedicata al quadro istituzionale per lo sviluppo sostenibile, l'altra all'economia verde nel contesto dello sviluppo sostenibile e dell'eliminazione della povertà.
Nella prima sessione è intervenuta la Presidente della Commissione ambiente del Parlamento danese, Lone Loklindt, che, evidenziando l'importanza del summit Rio+20 nella transizione verso un'economia verde, ha sottolineato la necessità che il documento finale, in questi giorni in fase di negoziazione, abbia una visione politica. Richiamata la centralità del quadro istituzionale, ha criticato l'attuale mancanza di coordinamento tra i vari soggetti coinvolti (in particolare le agenzie delle Nazioni Unite e le istituzioni finanziarie internazionali), segnalando la necessità di istituzioni multilaterali che operino anche nel mercato. Ha espresso condivisione per la posizione delle Istituzioni europee di una riforma ambiziosa del quadro istituzionale e, più nello specifico, ha affermato la necessità di integrare la dimensione dello sviluppo sostenibile nell'Assemblea generale dell'ONU, di trasformare la Commissione per lo sviluppo sostenibile in un Consiglio per lo sviluppo sostenibile, con un mandato più forte, e di integrare i vari aspetti dello sviluppo sostenibile anche nell'ambito di ECOSOC (Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite). Dal punto di vista danese del rafforzamento della governance ambientale e a fronte della complessità dell'attuale situazione (caratterizzata da oltre 100 accordi multilaterali ambientali), ha affermato la necessità di trasformazione del programma UNEP in Agenzia specializzata con base a Nairobi. Ha richiamato quindi l'esigenza che tutte le politiche, anche a livello nazionale, siano coerenti con gli obiettivi di sviluppo ambientale e ha sottolineato l'importanza della dimensione finanziaria e l'opportunità di un sistema giudiziario internazionale ambientale. Ha concluso evidenziando il ruolo che i Parlamenti nazionali sono chiamati a svolgere anche per sensibilizzare la società civile e segnalando la prossima iniziativa di Globe International (organizzazione di parlamentari che ha l'obiettivo di trovare risposte normative comuni alle sfide ambientali) che avrà luogo a giugno prima del summit di Rio.
L'europarlamentare olandese Gerbrandy (ALDE), che farà parte della delegazione del PE a Rio, ha evidenziato come molti negoziati sono bloccati proprio a causa della mancanza di un sistema di governance internazionale e ha rappresentato, in prospettiva, l'utilità di una Corte penale internazionale dell'ambiente.
Il Presidente del Comitato economico e sociale europeo Nilsson - sottolineando la necessità di un equilibrio tra aspetti sociali, ambientali ed economici - ha affermato la necessità di trasformare il Comitato dello sviluppo sostenibile in Consiglio per lo sviluppo sostenibile e il programma UNEP in Agenzia, di creare un Ombudsman per le generazioni future, di adottare misure per migliorare l'accesso del pubblico alle informazioni, nonché l'esigenza

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di un mandato chiaro del Consiglio dell'UE alla Commissione affinché l'UE possa parlare con una voce sola.
Il rappresentante del Comitato delle regioni, sottolineando la necessità di una strategia di governance ai vari livelli che si basi su un'interazione dei vari livelli di potere, ha espresso apprezzamento per il riconoscimento degli enti locali nel documento Zero draft delle Nazioni unite, ma contestualmente ha chiesto un rafforzamento della governance a livello non solo internazionale, ma anche nazionale, regionale e locale e il riconoscimento degli enti locali nel quadro istituzionale assieme ai Governi nazionali e alle istanze ONU; ha inoltre affermato la necessità di sostenere la democrazia ambientale a livello mondiale, di trasformazione il programma UNEP in Agenzia specializzata e di una tabella di marcia per lo sviluppo sostenibile con obiettivi precisi.
Nel corso del dibattito, al quale hanno preso parte i parlamentari nazionali ed alcuni parlamentari europei, sono, tra gli altri, emersi i seguenti temi: la necessità di evitare sovrapposizioni di competenze, anche attraverso il coinvolgimento della FAO e dell'ILO (Cipro), l'opportunità di un coinvolgimento dell'opinione pubblica su questi temi, anche attraverso i Parlamenti nazionali (Francia), la necessità di un approccio integrato, che tenga conto anche della negoziazione in corso sul quadro finanziario pluriennale (Portogallo) e di istituire un tribunale internazionale dell'ambiente Estonia), la destinazione del Fondo verde deciso a Durban (Francia), l'appoggio alla proposta di istituzione di un Consiglio della sostenibilità ambientale e alla trasformazione del programma UNEP in Agenzia (Jo Leinen-S&D, parlamentari belga e lussemburghese), la necessità di nuovi indicatori per misurare il benessere e lo sviluppo (parlamentari belga e lussemburghese), la definizione a livello europeo della nozione di sviluppo sostenibile (Hibner-PPE), il riconoscimento di un diritto della persona all'accesso alle risorse naturali in modo equo e sostenibile e del concetto di bene comune, nonché la necessità di azioni dirette a smaterializzare la nostra società (Vittorio Prodi-S&D).
La seconda sessione è stata aperta dal Commissario europeo per l'ambiente Potocnink, il quale - dopo essersi soffermato sull'importante ruolo che può essere svolto prima e dopo Rio dai Parlamenti nazionali - ha descritto i progressi fatti nei negoziati verso il summit di Rio, richiamando in primo luogo il documento Zero draft delle Nazioni unite.
Con l'obiettivo di spiegare come si è sviluppata la posizione europea, ha richiamato la Roadmap al 2050 verso un uso efficiente delle risorse e la centralità del concetto di economia verde. L'obiettivo della politica dell'Unione di efficienza delle risorse consiste nel disaccoppiare l'uso delle risorse dal suo impatto sulla crescita, attraverso un approccio globale e trasversale, che coinvolga anche il settore privato.
Richiamando alcuni dati che dimostrano la crescente pressione sulle risorse negli anni futuri, ha segnalato l'importanza dell'economia verde per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile e, soprattutto nell'attuale contesto di crisi, la necessità che le imprese puntino alla competitività, attraverso innovazione e ricerca, e la riduzione del consumo di risorse. Per creare l'economia verde, occorre poi disporre di condizioni di mercato che attirino la gente ad investire in certe aree, il che tuttavia non può prescindere da forme di sostegno pubblico. Non sono sufficienti tuttavia interventi pubblici transfrontalieri, occorre che ciascun Paese si impegni, a livello nazionale, con iniziative concrete, che tengano sempre conto della necessità di tutela degli ecosistemi.
Per illustrare la posizione europea in vista del summit di Rio, ha quindi richiamato le conclusioni del Consiglio ambiente del 9 marzo e in particolare l'invito rivolto alla Commissione ad adottare con urgenza proposte in 5 aree: energia sostenibile, acqua, gestione sostenibile delle terre ed ecosistemi, oceani ed efficienza delle risorse (con riferimento in particolare ai

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rifiuti). Interventi su queste aree, nel contesto del contributo che l'economia verde può portare per realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile, consentirebbero di coprire gran parte dei bisogni e delle attività umane, dall'agricoltura sostenibile alle città sostenibili alla sicurezza alimentare. Il Commissario ha poi sottolineato l'utilità di proposte fiscali in materia di rifiuti e si è soffermato specificamente sul problema dei rifiuti alimentari (che riguarda soprattutto i Paesi in via di sviluppo), nonché dell'efficienza dell'energia e dei biocarburanti.
Ha quindi evidenziato la necessità che al summit di Rio siano stabiliti obiettivi chiari e vincolanti che forniscano un quadro onnicomprensivo per il post-2050 coerente con gli obiettivi del Millennio, partendo da Agenda 21 e dal Piano comune di Johannesburg.
Con riferimento ai negoziati in atto in vista del summit di Rio, ha informato che l'UE sta valutando la posizione di altri Paesi (a partire dall'America latina). L'obiettivo consiste nell'aprire gradualmente delle procedure negoziali multilaterali per cercare convergenze su temi diversi e superare le preoccupazioni espresse sul concetto di economia verde, anche in termini di rischi di protezionismo. Il Commissario ha registrato positivamente la convergenza tra UE e Unione africana sull'economia verde, particolarmente incoraggiante in considerazione del fatto che molti dei Paesi più vulnerabili si trovano in quelle regioni.
Altro tema affrontato dal Commissario è quello del coinvolgimento delle imprese e della società civile nelle fasi pre e post-Rio. Gli obiettivi di Rio devono essere stabiliti con chiarezza, così da lanciare segnali positivi al settore privato e guidare le imprese nella giusta direzione. In tale contesto l'UE si sforzerà per attuare i principi di accesso all'informazione e sosterrà anche il tema della giustizia in materia ambientale. Il Commissario ha concluso osservando come il messaggio condiviso dev'essere nel senso che la green economy prende in considerazione anche la dimensione sociale, oltre che gli aspetti ambientali, in una nozione globale di sviluppo sostenibile e può aiutare ad eliminare la povertà e a portare alla sicurezza alimentare.
Nel corso del dibattito, i parlamentari nazionale ed europei hanno fatto emergere, in particolare, i seguenti temi: la necessità che gli obiettivi di Rio siano coordinati con gli obiettivi del Millennio (Romania) e che siano definiti in modo chiaro e con scadenze precise (parlamentare europea Antonescu - PPE), il collegamento tra una produzione sostenibile e la concorrenzialità delle imprese (europarlamentare Gerbrandy, componente della delegazione del PE a Rio), gli effetti positivi dell'economia verde in chiave di occupazione (Spagna), la già richiamata attività dell'organizzazione di parlamentari Globe International (Repubblica ceca), l'efficienza energetica (Spagna), le riforestazioni (Estonia), la coerenza degli obiettivi che l'UE si prefigge a Rio con la futura politica agricola (Lussemburgo). L'europarlamentare olandese Merkies (S&D) ha posto poi il tema dei rifiuti e delle tecniche di riciclaggio; il parlamentare belga si è soffermato sulle nozioni di «economia verde» e di «sviluppo sostenibile», nonché sul tema dell'energia (richiamando tra l'altro la posizione del Parlamento belga per l'abbandono del nucleare, il sostegno a forme di energie rinnovabili e l'importanza di un'agricoltura agro-ecologica); la rappresentante rumena ha preannunciato che la Romania insisterà su due proposte, l'una relativa alla civiltà rurale sostenibile, l'altra al riconoscimento dell'importanza della tecnologia spaziale per porre in essere tutte le azioni per lo sviluppo sostenibile. Alcuni parlamentari europei infine hanno sollevato la questione dei costi e della necessità di finanziare l'economia verde (Seeber, PPE), nonché l'importanza della leva fiscale attraverso la tassazione degli oneri ambientali (Eickhout, Verdi).