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Resoconti delle Giunte e Commissioni

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CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 aprile 2012
637.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO
Pag. 131

ALLEGATO 1

Decreto-legge 16/2012: Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento (C. 5109).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
esaminato il disegno di legge C. 5109 Governo, approvato dal Senato, di conversione in legge del DL 16/2012, recante «Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento»;
visti, in particolare, i commi da 8 a 11-ter dell'articolo 12, modificati e integrati al Senato, che recano disposizioni riguardanti l'acquisto da parte della regione Campania del termovalorizzatore di Acerra provvedendo, tra l'altro, a quantificare le risorse da trasferire alla Regione, ad autorizzarne l'utilizzo e a disciplinarne ulteriori aspetti quali il trattamento a fini fiscali, l'assoggettamento ad esecuzione forzata e la esclusione dal patto di stabilità, nonché a consentire il mantenimento del presidio militare dell'impianto;
rilevato che tale intervento si inserisce nel quadro delle misure che l'Italia sta adottando per corrispondere alle richieste della Commissione europea che - con una lettera di messa in mora del 29 settembre 2011 (procedura d'infrazione n. 2007-2195) - ha invitato l'Italia a conformarsi alla sentenza della Corte di giustizia dell'UE del marzo 2010 (causa C-297/08) che la riconosce responsabile di non aver stabilito una rete adeguata e integrata di impianti per lo smaltimento dei rifiuti in Campania;
evidenziato come occorra procedere in tale direzione, con ulteriori incisivi interventi, anche in considerazione del fatto che in seguito alla citata procedura di infrazione la Commissione europea ha deciso di sospendere il pagamento di 135 milioni di contributi Ue che dal 2007 al 2013 avrebbero dovuto finanziare i progetti relativi ai rifiuti, e che in una risoluzione votata nella seduta del 3 febbraio 2011, il Parlamento europeo ha concordato con l'intenzione della Commissione di subordinare l'erogazione dei cofinanziamenti del FESR all'effettiva attuazione di un nuovo piano rifiuti compatibile col diritto UE in materia;
ricordato che l'Italia ha tempo fino a giugno 2012 per evitare una sanzione stimabile in 500 mila euro al giorno, che scaturirebbe da un ulteriore avanzamento della citata procedura d'infrazione;
esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Norme per favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti (Nuovo testo C. 124 e abb./A).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
esaminato il nuovo testo C. 124 e abb./A recante «Norme per favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti»;
ricordato che le iniziative volte alla riabilitazione e al reinserimento professionale dei detenuti sono uno degli aspetti affrontati dal Libro verde sull'applicazione della normativa UE sulla giustizia penale nel settore della detenzione (COM(2011)327), presentato dalla Commissione europea il 14 giugno scorso;
rilevato altresì che con una risoluzione sulle condizioni detentive nell'UE approvata il 15 dicembre 2011, il Parlamento europeo ha invitato gli Stati membri a stanziare idonee risorse destinate, tra l'altro, a riabilitare e preparare con successo i detenuti per il rilascio e l'integrazione sociale;
sottolineata l'esigenza che la Commissione europea, dando seguito all'invito rivoltole dal Parlamento europeo nella medesima risoluzione del 15 dicembre 2011, adotti apposite iniziative legislative nel senso indicato;
preso atto dei contenuti dell'audizione del vice presidente della Commissione europea e Commissario europeo per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, Viviane Reding, svoltasi lo scorso 29 marzo dinnanzi alle Commissioni riunite I, II e XIV di Camera e Senato, dalla quale non è emerso se e come si intenda dare seguito a tale risoluzione;
ricordato che vi sono investimenti del Fondo europeo di sviluppo regionale - FESR destinati a programmi per fornire la possibilità di formazione professionale nei penitenziari, che si auspica possano essere utilizzati anche dal nostro Paese, e che è altresì altresì possibile destinare a tali finalità Fondi strutturali europei - FSE,
esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 3

Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria (C. 2744 Cenni e abb.)

PROPOSTA DI PARERE FORMULATA DAL RELATORE

La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
esaminato il nuovo testo della proposta di legge C. 2744 Cenni e abb. recante Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria, come modificato dagli emendamenti approvati;
sottolineata la positiva finalità del provvedimento, che si colloca nell'ambito della nuova strategia lanciata dalla Commissione europea per proteggere e migliorare lo stato della biodiversità in Europa nel prossimo decennio, con la Comunicazione del maggio 2011 «La nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: una Strategia europea per la biodiversità verso il 2020»;
ricordata la difficile situazione delle imprese del settore agricolo, rispetto alle quali la tutela della biodiversità agraria potrebbe non sempre tradursi in un fattore positivo di sviluppo ed valutata positivamente la disposizione introdotta con l'articolo 12-bis, che istituisce un Fondo destinato a sostenere l'avvio dell'attività degli agricoltori 'custodi' per la tutela della biodiversità agraria,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
a) valuti la Commissione di merito l'opportunità di acquisire una valutazione dell'impatto economico ed amministrativo delle disposizioni, che recano una serie di adempimenti a carico del Ministero delle politiche agricole, delle regioni e degli enti regionali;
b) valuti la Commissione di merito la necessità, con riferimento alle azioni positive per la biodiversità agraria di cui all'articolo 18 del provvedimento, di tenere conto che i soggetti pubblici promotori - quali ad esempio istituti scolastici e universitari, mense scolastiche, ospedali - debbono rispettare, negli acquisti, i vincoli europei in materia di procedure di gara.

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ALLEGATO 4

Sulla riunione dei Presidenti COSAC svolta a Copenaghen il 30 gennaio 2012.

Relazione del Vicepresidente della XIV Commissione, onorevole Enrico Farinone.

Lo scorso 30 gennaio ho partecipato, in rappresentanza della Commissione politiche UE della Camera, alla Riunione dei presidenti della COSAC, che si è svolta a Copenaghen. Per il Senato era presente la presidente della Commissione politiche dell'Unione europea, sen. Rossana Boldi.
La riunione dei Presidenti si svolge, come è noto, in avvio di ciascun semestre di Presidenza di Presidenza della COSAC allo scopo di preparare la successiva riunione plenaria della Conferenza (la prossima avrà luogo, a Copenaghen dal 22 e 24 aprile 2012).
In via preliminare, va sottolineato che, a differenza di quanto avvenuto frequentemente in occasione di precedenti riunioni dei Presidenti, la Presidenza danese ha deciso, opportunamente, di concentrare la discussione su questioni politiche sostanziali, rinviando alla sessione plenaria l'eventuale esame di aspetti organizzativi e procedurali.
Questa scelta ha consentito di svolgere uno scambio di vedute su temi di grande interesse ed attualità, riducendo almeno in parte il rischio di duplicare i lavori della COSAC plenaria, che avevo già posto in evidenza in passato.
Dopo le allocuzioni di benvenuto del Presidente del Parlamento ospite, onorevole Mogens LYKKETOFT e della Presidente della Commissione affari europei del Parlamento danese, Eva KJER HANSEN, la riunione si è articolata in due principali sessioni, la prima relativa alle priorità per le politiche dell'UE in materia di clima ed energia, nel quadro della Strategia 2020 e la seconda in tema di governance economica e controllo democratico.
La prima sessione è stata introdotta dal Commissario europeo per il clima, Connie HEDEGAARD, la quale ha insistito sul forte legame tra la risposta alla crisi economica e l'attuazione degli obiettivi in materia di clima ed energia già concordati in sede di UE, denunciando al tempo stesso forti ritardi e carenze nelle azioni sinora poste in essere a tale scopo a livello europeo e nazionale.
Ad avviso della Commissaria, le misure necessarie per il perseguimento degli obiettivi in materia di efficienza energetica, energie rinnovabili e riduzione delle emissioni di CO2 (20-20-20) implicano per loro natura la promozione di forti investimenti pubblici e privati e la creazione di nuovi posti di lavoro.
A questo scopo, secondo la signora HEDEGAARD sarebbe anzitutto necessario un maggiore impegno, anche in termini finanziari dell'UE: in particolare, almeno il 20 per cento degli stanziamenti del bilancio europeo, previsti dalle proposte relative al quadro finanziario pluriennale 2014-2020, dovrebbero concorrere al conseguimento degli obiettivi della strategia 20-20-20, in particolare utilizzando la dotazione del nuovo Meccanismo per collegare l'Europa.
Più in generale, secondo la Commissaria il perseguimento di politiche coerenti con gli obiettivi di lotta al cambiamento climatico può concorrere al successo degli interventi volti a modernizzare l'economia europea e ad accrescerne la competitività sul piano globale.
A questo riguardo, ha sottolineato l'esigenza di ridurre la dipendenza energetica dall'esterno ricordando, tra l'altro, l'importazione

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di petrolio in Europa, che, nell'anno 2011, è ammontata ad oltre 315 miliardi di euro.
Il successo della strategia europea per il cambiamento climatico rafforzerebbe inoltre anche la credibilità e il prestigio dell'Unione a livello mondiale, posto che soltanto un modello di crescita sostenibile può consentire di affrontare le sfide poste dall'aumento della popolazione mondiale e il conseguente incremento della domanda di cibo, acqua ed energia.
Infine la Commissaria ha invitato i parlamentari nazionali a perseguire nei rispettivi Paesi politiche energetiche inserite in una prospettiva a lungo termine e funzionali al rilancio dell'economia europea.
Nel corso del dibattito è stato espresso una generale apprezzamento all'azione della Commissaria ed un ampio sostegno agli obiettivi dell'UE.
Molti interventi hanno peraltro posto in evidenza la necessità di una maggiore integrazione di tali obiettivi nella varie politiche dell'Unione ed in particolare nella politica commerciale comune.
La seconda sessione è stata aperta dal Vice Presidente della Commissione europea responsabile per le relazioni interistituzionali e i rapporti con i parlamenti nazionali, Maros SEFCOVIC, il quale ha illustrato l'articolazione del nuovo sistema di governance economica e la risposta dell'Ue alla crisi.
SEFCOVIC ha sottolineato che la nuova governance introduce meccanismi più stringenti di coordinamento e vigilanza sulle politiche economiche e di bilancio degli Stati membri, giustificata dalla stretta interdipendenza dei sistemi economici e di finanza pubblica nazionali resa evidente dalla crisi.
A fronte della creazione di questi nuovi vincoli e procedure, ad avviso del Vicepresidente occorre che i Parlamenti nazionali siano pienamente e attivamente coinvolti nei meccanismi della nuova governance, rafforzando sia il proprio ruolo verso i rispettivi governi sia il dialogo diretto con la Commissione europea.
Richiamando poi il nuovo trattato sulla governance c.d. «Fiscal compact» (su cui, nelle stesse ore un cui ha avuto luogo la riunione dei Presidenti COSAC, si stava definendo un accordo tra 25 Stati membri su 27 nel corso del Consiglio europeo), ha evidenziato anzitutto la necessità di realizzare una governance europea imperniata, oltre che sul rigore dei conti pubblici, anche su misure di crescita dell'economia.
Nel corso del successivo dibattito, numerose delegazioni si sono soffermate sulla disposizione di cui all'articolo 13 del Fiscal compact, esprimendo forti perplessità per la formulazione della bozza che era stata sottoposta al Consiglio europeo, nella quale si prevedeva il coinvolgimento parlamentare nella nuova governance attraverso conferenze dei presidenti della commissioni bilancio dei parlamenti nazionali e delle competenti commissioni dei Parlamenti dell'UE.
Durante lo svolgimento della discussione peraltro è pervenuta ad alcune delegazioni (tra le prime a quella italiana) la bozza definitiva del Trattato nella quale si fa più opportunamente riferimento alle commissioni competenti dei parlamenti nazionali, a ciascuno dei quali compete, pertanto, individuare i propri rappresentanti in seno alle riunioni interparlamentari sul tema della governance economica.
Alcune delegazioni hanno formulato proposte sull'attuazione del medesimo articolo 13; alcune (Senati francese e ceco) hanno suggerito di individuare nella medesima COSAC il forum più idoneo per esercitare il controllo parlamentare sulla governance economica; altre (Bundestag tedesco) hanno invece proposto di utilizzare il «modello» COSAC per definire la composizione e il funzionamento della conferenza prevista dall'articolo 13 del nuovo Trattato.
Nel mio intervento sul tema ho anzitutto indicato, richiamando le mozioni approvate da Camera e Senato il 25 gennaio scorso in vista del Consiglio europeo poi svoltosi il 30 gennaio, le priorità del

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Parlamento italiano in merito al fiscal compact e completamento della nuova governance economica.
In particolare, ho sottolineato l'esigenza che, accanto al nuovo Trattato, incentrato soltanto sulla stabilità delle finanze pubbliche, l'Unione definisca una iniziativa per la crescita, da attuare nel quadro istituzionale previsto dai trattati, completando il mercato interno e rafforzando il coordinamento delle politiche per lo sviluppo e l'occupazione.
Ho altresì posto l'accento, sempre in coerenza con le medesime mozioni, sull'esigenza di rafforzare il meccanismo di stabilizzazione dell'area euro - rendendolo funzionante già nella seconda metà del 2012 e dotandolo di risorse adeguate - di e avviare una discussione senza veti e pregiudizi sulla emissione in comune di titoli di debito pubblico dell'area euro, secondo le opzioni prospettate nel Libro verde della Commissione, e sul ruolo della Banca centrale europea al fine di evitare una crisi di liquidità.
Ho ritenuto opportuno sottolineare che l'Italia considera il ricorso ad un trattato internazionale, quale il fiscal compact, accettabile solo in via eccezionale nell'attuale situazione di emergenza, cessata la quale occorrerà procedere alla sua integrazione nei Trattati vigenti, coinvolgendo anche il Regno Unito.
Infine, con riferimento all'articolo 13 del nuovo Trattato, ho espresso apprezzamento per la versione definitiva della norma che affida al Parlamento europeo e ai Parlamenti nazionali, su un piano di parità, l'organizzazione delle sedi di cooperazione competenti, lasciando a ciascuna Assemblea decidere quali sono gli organi competenti.
Per la medesima ragione ho ribadito che l'individuazione e l'organizzazione delle sedi di cooperazione in materia di governance economica andrà operata dalla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti, cui competono le funzioni di coordinamento della cooperazione interparlamentare.
Nella sua replica SEFCOVIC ha espresso piena condivisione verso l'obiettivo di integrare quanto prima il Fiscal compact nei Trattati vigenti ed ha ribadito l'impegno della Commissione nello sviluppo del dialogo politico con i Parlamenti nazionali anche in merito alla nuova governance economica.