Commissione parlamentare per le questioni regionali - Mercoledì 22 luglio 2009


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ALLEGATO 1

Esame ai sensi dell'articolo 118-bis, comma 1, del Regolamento della Camera, del Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2010-2013 (Doc. LVII, n. 2).

PROPOSTA DI PARERE

La Commissione parlamentare per le questioni regionali,
esaminato il documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013;
preso atto della correzione degli andamenti tendenziali di finanza pubblica a partire dal 2011, in linea con le aspettative di miglioramento del quadro economico;
valutata positivamente la volontà del Governo di proseguire nel «dopo-crisi» il percorso di risanamento dei conti basato su una pluralità di linee di indirizzo quali la normalizzazione delle condizioni operative del sistema finanziario e del credito all'economia, l'allargamento della copertura degli ammortizzatori sociali per ridurre l'impatto negativo della crisi, il rafforzamento degli investimenti pubblici e il sostegno al sistema sociale e produttivo;
considerato che le manovre correttive dovranno privilegiare interventi non peggiorativi della pressione fiscale verso i settori economici operanti nel rispetto delle regole, nonché interventi non riduttivi del livello dei servizi alla collettività, bensì finalizzati all'efficienza e all'ottimizzazione dell'impiego delle risorse;
rilevato che nel complesso le misure anticrisi sono indirizzate a quattro finalità prevalenti: sostenere specifici settori industriali e le imprese, favorire il buon funzionamento del mercato del lavoro, mantenere il potere di acquisto delle famiglie, promuovere l'attività di investimento;
rilevato che la riforma dell'architettura istituzionale a partire dal federalismo fiscale costituisce una delle principali aree di intervento per ristabilire condizioni di crescita più robuste nel medio-lungo periodo;
preso atto della volontà - con riferimento all'opera di risanamento dei budget sanitari delle Regioni in disavanzoe, più in generale con riferimento alla fornitura di servizi e beni pubblici - di affiancare agli interventi correttivi una rigorosa attività di individuazione dei costi standard dei servizi da svolgere in sede di attuazione della legge sul federalismo fiscale, stante che dalla diffusione sul territorio nazionale delle best practice osservate nella gestione dei servizi pubblici possono generarsi economie di spesa di dimensioni non marginali delle quali il documento programmatico non ha prudenzialmente tenuto conto;
considerato che il Documento evidenzia l'accelerazione impressa dal Governo al processo di attuazione del federalismo fiscale in quanto destinato a produrre effetti forti e positivi in termini di responsabilità nell'uso del pubblico denaro, riducendo la attuale non frenata tendenza alla presenza pubblica nell'economia, di moralità, di equità e di contrasto all'evasione fiscale;


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rilevato che l'attuazione del nuovo sistema richiede la definizione di alcuni aspetti in evoluzione, quali la definizione delle funzioni fondamentali degli enti locali nel nuovo codice delle autonomie in fase di elaborazione e la individuazione degli standard minimi di servizio da assicurare su tutto il territorio nazionale, i quali devono essere definiti in base a valutazione di tipo generale (per il contenuto) e tecnico (per la misurazione).
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PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
1) fino alla piena attuazione del federalismo, che consentirà una più autonoma manovra economico-finanziaria degli enti locali, siano previste misure di attenuazione del Patto di stabilità per gli enti locali virtuosi.


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ALLEGATO 2

Esame ai sensi dell'articolo 118-bis, comma 1, del Regolamento della Camera, del Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2010-2013 (Doc. LVII, n. 2).

PARERE APPROVATO

La Commissione parlamentare per le questioni regionali,
esaminato il documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013;
preso atto della correzione degli andamenti tendenziali di finanza pubblica a partire dal 2011, in linea con le aspettative di miglioramento del quadro economico;
valutata positivamente la volontà del Governo di proseguire nel «dopo-crisi» il percorso di risanamento dei conti basato su una pluralità di linee di indirizzo quali la normalizzazione delle condizioni operative del sistema finanziario e del credito all'economia, l'allargamento della copertura degli ammortizzatori sociali per ridurre l'impatto negativo della crisi, il rafforzamento degli investimenti pubblici e il sostegno al sistema sociale e produttivo;
considerato che le manovre correttive dovranno privilegiare interventi non peggiorativi della pressione fiscale verso i settori economici operanti nel rispetto delle regole, nonché interventi non riduttivi del livello dei servizi alla collettività, bensì finalizzati all'efficienza e all'ottimizzazione dell'impiego delle risorse;
rilevato che nel complesso le misure anticrisi sono indirizzate a quattro finalità prevalenti: sostenere specifici settori industriali e le imprese, favorire il buon funzionamento del mercato del lavoro, mantenere il potere di acquisto delle famiglie, promuovere l'attività di investimento;
rilevato che la riforma dell'architettura istituzionale a partire dal federalismo fiscale costituisce una delle principali aree di intervento per ristabilire condizioni di crescita più robuste nel medio-lungo periodo;
considerato che il Documento evidenzia l'accelerazione impressa dal Governo al processo di attuazione del federalismo fiscale in quanto destinato a produrre effetti forti e positivi in termini di responsabilità nell'uso del pubblico denaro, riducendo la attuale non frenata tendenza alla presenza pubblica nell'economia, di moralità, di equità e di contrasto all'evasione fiscale;
rilevato che l'attuazione del nuovo sistema richiede la definizione di alcuni aspetti in evoluzione, quali la definizione delle funzioni fondamentali degli enti locali nel nuovo codice delle autonomie in fase di elaborazione e la individuazione degli standard minimi di servizio da assicurare su tutto il territorio nazionale, i quali devono essere definiti in base a valutazione di tipo generale (per il contenuto) e tecnico (per la misurazione);
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PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:
1) fino alla piena attuazione del federalismo, che consentirà una più autonoma manovra economico-finanziaria degli enti locali, siano previste misure di


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attenuazione del Patto di stabilità per gli enti locali virtuosi, ad esempio liberalizzando l'uso dell'avanzo di amministrazione;
e con la seguente osservazione:
a) sia valutata l'opportunità di effettuare il risanamento dei budget sanitari delle Regioni in disavanzo con una rigorosa attività di individuazione dei costi standard dei servizi, stante che dalla diffusione sul territorio nazionale delle best practice osservate nella gestione dei servizi pubblici possono generarsi economie di spesa di dimensioni non marginali.


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ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Montenegro, dall'altra, con Allegati, Protocolli e Atto finale con dichiarazioni allegate, fatto a Lussemburgo il 15 ottobre 2007 (C. 2539 Governo).

PARERE APPROVATO

La Commissione parlamentare per le questioni regionali,
esaminato, per i profili di competenza, il disegno di legge C. 2539 recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Montenegro, dall'altra, con Allegati, Protocolli e Atto finale con dichiarazioni allegate, fatto a Lussemburgo il 15 ottobre 2007»;
rilevato che l'oggetto del provvedimento, ratifica ed esecuzione dell'Accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Montenegro, dall'altra, rientra nell'ambito della materia «rapporti internazionali dello Stato» che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione attribuisce alla competenza legislativa esclusiva dello Stato;
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PARERE FAVOREVOLE


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ALLEGATO 4

Istituzione degli ordini e albi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione (S. 1142 e abb.).

PARERE APPROVATO

La Commissione parlamentare per le questioni regionali,
esaminato, per i profili di competenza, il testo del disegno di legge S. 1142, recante «Istituzione degli ordini e albi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico - sanitarie e della prevenzione», adottato come testo base dalla 12a Commissione (Igiene e sanità) del Senato;
valutato che il provvedimento, in quanto relativo all'istituzione degli ordini delle professioni sanitarie, risulta riconducibile alla materia di competenza legislativa esclusiva dello Stato «ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali», secondo quanto precisato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 405 del 2005;
rilevato che il provvedimento in esame afferisce altresì - con riferimento alle disposizioni concernenti i requisiti prescritti per l'iscrizione all'albo (artt. 7 e 8) - alla materia «professioni», demandata alla competenza legislativa concorrente tra lo Stato e le Regioni, di cui all'articolo 117, terzo comma, della Costituzione;
considerato, a tale proposito, che la Corte Costituzionale, nelle sentenze n. 353 del 2003 e nn. 319, 355 e 424 del 2005, ha avuto modo di precisare, con specifico riferimento alle professioni sanitarie, che «dal complesso della legislazione statale già in vigore (....) si ricava (....) il principio fondamentale per cui l'individuazione delle figure professionali, con i relativi profili e ordinamenti didattici, è riservata alla legislazione statale»;
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PARERE FAVOREVOLE