VII Commissione - Marted́ 31 maggio 2011


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ALLEGATO 1

5-04088 Barbieri: Mancato confronto richiesto dagli studenti sulla riforma Gelmini presso l'istituto Carducci di Bondeno (FE).

TESTO DELLA RISPOSTA

In riferimento alla questione posta dall'Onorevole Interrogante relativa alla possibilità di svolgere un dibattito sulla riforma Gelmini alla sezione staccata di Bondeno dell'Istituto «Carducci» di Ferrara, sono stati svolti accertamenti dal competente Ufficio scolastico regionale per l'Emilia-Romagna.
Dall'esame degli atti e della documentazione fornita dal Dirigente scolastico, è emerso che la richiesta di invitare politici di diversi schieramenti all'assemblea di istituto per la sede di Bondeno, avente ad oggetto la riforma della scuola, è stata formulata in data 30 novembre 2010 in Consiglio di istituto da un rappresentante della componente studentesca della scuola sita nella medesima località.
La proposta, che non faceva riferimento ad alcun nominativo, è stata oggetto di ampia ed approfondita discussione all'interno del Consiglio, che ha al termine espresso parere negativo.
Nella stessa circostanza è stato invece concordato, con l'accordo anche di altri rappresentanti della componente studentesca, di invitare esperti e tecnici appartenenti al mondo della scuola ad illustrare la riforma della scuola secondaria di secondo grado e dell'università, nell'intento prioritario di fornire agli studenti solidi elementi di conoscenza degli interventi normativi, anche in vista di un eventuale successivo confronto con le diverse istanze culturali e politiche che animano il dibattito sulla scuola.
Il Dirigente scolastico, secondo quanto riferito dall'Ufficio scolastico regionale, ha fatto presente nella sua relazione che l'obiettivo dei componenti del Consiglio di istituto è stato quello di rispettare la mission della scuola quale istituzione educativa, che ponga le giovani generazioni nella condizione di acquisire conoscenze utili per potersi consapevolmente confrontare con le diverse idee e posizioni che si riscontrano nella società civile.
La proposta di invitare politici di diversi schieramenti, su sollecitazione del medesimo rappresentante degli studenti, è stata ripresa nella successiva seduta del Consiglio di istituto del 19 gennaio 2011, ma anche in tale occasione ha trovato conferma quanto precedentemente già deciso. La componente degli studenti ha invece conferito al Dirigente scolastico l'incarico di prendere contatti con esperti per invitarli ad illustrare le riforme in atto. Dei risultati della consultazione e dei nominativi degli esperti disponibili a partecipare alle assemblee, il Dirigente scolastico ha riferito in occasione della riunione del Consiglio di istituto del 28 gennaio 2011.
È in tale circostanza che i rappresentanti degli studenti di Ferrara hanno espresso l'intenzione di incontrare gli esperti proposti dal Dirigente scolastico, mentre il rappresentante di Bondeno ha richiesto solo l'incontro con l'esperto dell'università, in quanto non interessato alla riforma della scuola secondaria.
Contestualmente ha declinato la proposta di organizzare anche un incontro con i rappresentanti del mondo politico, ritenendo tecnicamente non idoneo, per motivi di acustica, il locale scolastico disponibile, cioè la palestra.


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Oltre allo svolgimento dei fatti appena indicati, il Dirigente scolastico ha ritenuto opportuno precisare che le assemblee degli studenti vanno formalmente richieste secondo le regole e la prassi dell'Istituto, ampiamente conosciute e seguite dagli studenti, e si svolgono negli unici locali, auditorium e palestra per la sede di Ferrara e palestra per la sede di Bondeno, in grado di ospitare il numero degli studenti partecipanti. Al riguardo, ha precisato che non è pervenuta alcuna formale richiesta di assemblea, né di incontri o conferenze, da parte della rappresentanza studentesca del Liceo scientifico di Bondeno.
Lo stesso Dirigente scolastico ha, poi, riferito che tutti i docenti dell'Istituto hanno presentato regolare programmazione didattica ed hanno approfondito ed applicato le indicazioni nazionali legate alla riforma, hanno svolto regolare attività didattica e di progettazione curricolare ed extracurriculare. Gli stessi docenti hanno, inoltre, deliberato le attività legate al gruppo sportivo, allo scambio internazionale con Dillingen e alla programmazione di un viaggio di studio ad Edimburgo per il mese di settembre 2011, oltre alle varie visite guidate giornaliere.
Infine, ha informato che solo dalla lettura degli articoli pubblicati sulla stampa locale la Scuola è venuta a conoscenza che lo studente di Bondeno aveva già autonomamente invitato alcuni esponenti politici per la data del 31 gennaio 2011.
Per tutto quanto sopra esposto, dalla lettura degli atti prodotti e dalla valutazione compiuta dall'Ufficio scolastico territoriale di Ferrara, l'Ufficio scolastico regionale per l'Emilia Romagna ritiene che l'intervento reiterato di un organo di informazione abbia enfatizzato un episodio che si è svolto nella legittimità e all'interno della corretta dinamica degli organismi di governo della scuola che, nell'ambito delle proprie responsabilità, hanno compiuto le valutazioni di opportunità e le scelte di propria competenza.


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ALLEGATO 2

5-04120 Ghizzoni: Sui fondi raccolti con «Maratonarte» per il restauro della città fenicia di Sulky di Sant'Antioco.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione delle Onorevoli Ghizzoni e De Biasi relativa al sito archeologico fenicio punico di Sulky a Sant'Antioco.
Come correttamente riferito dalle Onorevoli interroganti il sito era stato inserito inizialmente nel piano di interventi da finanziarsi con le erogazioni disposte a valere sui fondi raccolti con l'iniziativa MaratonArte.
Tuttavia, poiché la manifestazione aveva raccolto minori donazioni rispetto a quelle preventivate, il Ministro pro-tempore, Sen. Rutelli, con decreto in data 3 aprile 2008, ritenne preferibile, inserire questo progetto nel programma 2008 degli interventi di tutela e valorizzazione dei beni culturali e del paesaggio finanziati con i fondi straordinari assegnati al Ministero, per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, dall'articolo 1, comma 1138 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007).
Sulla base della decisione del Ministro pro-tempore il Comitato MaratonArte decideva conseguentemente di stralciare il progetto in parola dal piano degli interventi finanziati con i fondi raccolti con l'iniziativa MaratonArte. Successivamente il Comitato MaratonArte ha completato la propria missione finanziando n. 5 interventi impiegando per intero le risorse raccolte.
Il progetto relativo alla Necropoli fenicia di Sulky di Sant'Antioco è stato poi stralciato, nel luglio del 2008, dal suddetto programma degli interventi 2007 e 2008 ex articolo 1, comma 1138 della legge finanziaria 2007, sopra citata, perché, all'esito di una verifica sullo stato dei procedimenti di affidamento dei lavori, è stata rilevata la non immediata cantierabilità del progetto di Sant'Antioco e il mancato avvio delle relative procedure di gara.
L'importo complessivo del programma degli interventi ai sensi dell'articolo 1, comma 1138 della legge finanziaria 2007 è stato quindi rimodulato ed è stato approvato un nuovo programma di interventi immediatamente cantierabili.
Tuttavia il progetto per la Necropoli punica di Sulky resta tra le priorità per gli Uffici periferici sardi, che hanno nelle more completato gli atti progettuali e reso l'intervento effettivamente cantierabile.
Nel 2009, infatti, la competente Direzione regionale, su proposta della Soprintendenza per i beni archeologici della Sardegna, ha richiesto un finanziamento di euro 700.000,00 con il quale si intendeva intervenire su un'area più estesa di quella precedentemente individuata e nel 2010 la richiesta è stata reiterata, a valere sui fondi Lotto, per un importo minore, anche in vista della candidatura di questa area nel sito UNESCO «Itinerario dei Fenici».
Purtroppo la riduzione costante dei finanziamenti pubblici non ha finora consentito gli interventi che il sito, di straordinaria importanza, meriterebbe e per il quale si assicura comunque la costante attenzione di questo Ministero per il reperimento di risorse idonee al suo recupero ed alla sua valorizzazione.


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ALLEGATO 3

5-04237 De Pasquale: Iniziative per la valorizzazione del Mitreo di Marino.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'Onorevole De Pasquale chiede di conoscere se il Ministero per i beni e le attività culturali sia informato del valore archeologico del ritrovamento del Mitreo di Marino e quali iniziative intenda adottare per la sua valorizzazione.
Premetto che il Mitreo di Marino costituisce uno degli esempi meglio conservati di questo tipo di luoghi di culto, ricavato alla fine del II secolo dopo Cristo all'interno di una precedente cisterna.
Rinvenuto casualmente nel 1963, venne immesso nel Demanio dello Stato con decreto ministeriale di declaratoria del 28 marzo 1972.
Situato all'interno di un moderno stabile condominiale e al di sotto di un terrapieno, presentò fin dal rinvenimento problemi di infiltrazioni idriche, che tuttavia, finora, non hanno arrecato danni alla pittura principale, rappresentante la tauroctonia da parte di Mitra.
A seguito della Delibera dell'Amministrazione Provinciale n. 157 del 28 novembre 2001 per interventi sui beni culturali (piano triennale 2001-2003), il Comune di Marino, il 23 aprile 2002, presentava alla Provincia di Roma un progetto preliminare per il recupero e la valorizzazione del monumento, progetto che veniva finanziato per un importo di 341.507,18 euro e presentato pubblicamente presso la sede comunale il 14 aprile 2003.
Lo stesso Comune di Marino, con Determina Dirigenziale n. 103 del 18 marzo 2004, approvava il progetto definitivo del 1o stralcio dei lavori che veniva inoltrato alla Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio in data 24 gennaio 2005.
Nel frattempo il Comune di Marino, in data 30 aprile 2004, acquisiva l'area antistante l'ingresso al Mitreo, precedentemente utilizzata come garage da parte dei proprietari dello stabile, al fine di procedere operativamente in vista della valorizzazione e il pieno recupero del monumento.
A seguito delle prescrizioni dettate dalla Soprintendenza nel marzo del 2005 e della successiva autorizzazione del luglio dello stesso anno, il Comune di Marino, con Determina Dirigenziale del 19 ottobre 2005 affidava i lavori per la rimozione della rampa di accesso al Mitreo e in data 23 marzo 2006 la Soprintendenza acquisiva da parte del Comune di Marino il progetto esecutivo di restauro e valorizzazione dello stesso Mitreo.
Nei primi mesi del 2006 veniva rimossa anche parte della pavimentazione in cemento nell'ambiente d'ingresso, riportando alla luce l'originaria scala che permetteva di entrare nel luogo di culto.
Le continue infiltrazioni idriche sulla volta determinavano da parte della Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio, la richiesta di un parere all'Istituto superiore per la conservazione e il restauro, volta a chiarirne l'origine presumibilmente meteorica o da smaltimento abusivo di acque reflue.
Iniziava così una collaborazione tuttora in corso.
Su prescrizione dell'Istituto del restauro, venivano messe in atto una serie di


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indagini preliminari, finalizzate all'individuazione delle alterazioni riscontrate e alla definizione dei parametri ambientali utili alla conservazione, che comportavano, ai fini di un monitoraggio ambientale costante, l'installazione all'ingresso del Mitreo di un apparecchio, una mappatura delle alterazioni dei pigmenti con prelievi mirati e il controllo della situazione nel terreno soprastante il Mitreo, dove venivano rilevati scarichi idrici dagli stabili.
Conclusa la prima fase del monitoraggio, nel dicembre 2008 l'Istituto centrale del restauro inviava al Comune ed alla Soprintendenza una relazione nella quale si evidenziava come, pur permanendo una situazione ambientale abbastanza stabile, le infiltrazioni non solo non erano diminuite, ma si spostavano lungo il Mitreo.
A seguito delle prescrizioni e delle osservazioni dell'Istituto centrale del restauro e della Soprintendenza, il Comune di Marino in data 16 dicembre 2009 inviava alla Soprintendenza e all'Istituto superiore per la conservazione e il restauro un nuovo progetto esecutivo, che, a seguito del nulla osta con prescrizioni dei suddetti Enti, veniva approvato con Determina Dirigenziale del 17 dicembre 2010 e nell'aprile 2011 veniva pubblicato il bando di gara per l'affidamento dei lavori di sistemazione esterna, propedeutici al recupero delle pitture interne.
Nel frattempo si riscontrava che nel terreno sovrastante il Mitreo venivano condotti opere di demolizione di strutture di interesse storico, verosimilmente pertinenti alle mura medievali di Marino, finalizzate alla realizzazione di un edificio abitativo.
Veniva pertanto avviata da parte della competente Soprintendenza una corrispondenza con la Società proprietaria dell'area, e con l'Amministrazione Comunale e venivano eseguiti una serie di sopralluoghi congiunti.
Appare infatti evidente che la conservazione e la valorizzazione del Mitreo non possono essere disgiunte da attività di alterazione delle aree soprastanti, anche se poste ad una quota superiore di circa m. 8, in quanto il banco naturale è costituito da peperino, estremamente permeabile, e qualsiasi cambiamento dello stato attuale influisce, a breve o a lungo termine, sulla conservazione dell'apparato decorativo del Mitreo.
Per quanto riguarda l'apertura del Mitreo, conclusi gli aspetti amministrativi dell'affidamento dei lavori di sistemazione esterna, sarà possibile un accesso controllato all'edificio, che comunque dovrà essere costantemente monitorato e limitato a piccoli gruppi e ad un orario limitato.
Unitamente all'Istituto centrale del restauro sarà valutata la possibilità di permettere la visita anche durante il cantiere di ripulitura delle pitture.


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ALLEGATO 4

5-04568 Comaroli: Sui contributi alle emittenti radiofoniche e televisive.

TESTO DELLA RISPOSTA

Per l'erogazione dei contributi alle emittenti radiofoniche, le normative di riferimento sono la legge n. 448 del 1998, la legge n. 448 del 2001 e il decreto ministeriale n. 225 del 1o ottobre 2002.
La somma da erogare alle emittenti radiofoniche locali viene stanziata sul capitolo 3121/1 del Dipartimento Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico.
Per quanto riguarda i contributi relativi all'anno 2003, con nota dell'8 giugno 2010, è stata richiesta la reiscrizione dei fondi perenti sul capitolo 3121, per l'importo di euro 6.072.080, al fine di fare fronte al pagamento della somma spettante alle emittenti radiofoniche locali.
I contributi per gli anni 2004, 2005, 2006 e 2007 sono stati erogati, ma è necessario richiedere la reiscrizione dei fondi perenti, per completare la totale erogazione dei contributi, in quanto, a causa di un problema verificatosi nella migrazione dei dati da un sistema informatico ad un altro, non si è potuto procedere al calcolo degli importi da compensare.
Per l'anno 2008 la graduatoria delle emittenti aventi diritto a ricevere i contributi, è stata pubblicata sul sito istituzionale del MiSE e ne è stato dato avviso sulla Gazzetta Ufficiale.
Nei prossimi giorni si potrà dare seguito all'erogazione dei contributi tenuto conto dell'attuale disponibilità di cassa: Euro 20.297.177, da distribuirsi a tutte le emittenti; Euro 2.255.241 alle emittenti comunitarie nazionali Radio Padania e Radio Maria; infine, Euro 6.000.000, quale integrazione disposta sul piano gestionale 03.
Per quanto riguarda l'anno 2009, sono state richieste le integrazioni alle domande pervenute, al fine di predisporre la graduatoria; sono stati stanziati Euro 15.105.801, da distribuirsi a tutte le emittenti, Euro 1.721.246 per le emittenti comunitarie nazionali Radio Padania e Radio Maria ed è stata, inoltre, disposta un'integrazione di 50 milioni di euro per l'anno 2010.
I 50 milioni di Euro di contributi all'emittenza radiotelevisiva sono stati stanziati dalla legge finanziaria 2010 - articolo 2, commi 237 e 238 - a valere sulle somme derivanti dalle economie ex legge 488/1992.
Tali somme sono state accertate con il Decreto ministeriale del MiSE del 4 maggio 2010 - pubblicato in Gazzetta Ufficiale 218 del 17 settembre 2010. Di questi, 50 milioni di Euro sono i contributi all'emittenza di cui all'articolo 2, commi 237 e 238 della finanziaria 2010.
Il dipartimento sviluppo e coesione del Ministero dello Sviluppo Economico, sentito l'Ufficio Centrale di Bilancio, procederà entro breve al versamento in entrata ed alla richiesta di riassegnazione in uscita sui pertinenti capitoli/piani gestionali.


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ALLEGATO 5

5-04606 Mazzuca: Sulla celebrazione del 250o anniversario della fondazione del Teatro comunale di Bologna.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione degli Onorevoli Mazzuca, Lenzi, Galletti e Cazzola, relativa alle iniziative da intraprendersi per celebrare il 250o anniversario della fondazione del Teatro comunale di Bologna.
Occorre preliminarmente precisare che l'iniziativa, che in definitiva implica la richiesta di circa 3.500.000,00 di euro, coinvolge scelte che non sono nella disponibilità diretta ed esclusiva di questa Amministrazione; infatti, la celebrazione in esame, per il notevole sforzo finanziario che comporta, non può essere finanziata attingendo alla normale dotazione finanziaria ordinaria di bilancio di questo Ministero.
Occorre porre in evidenza, infatti, che la programmazione delle risorse ordinarie di questo Ministero per il settore dello spettacolo dal vivo, è destinata, in base alla normativa vigente (decreto ministeriale 29 ottobre 2007, recante Criteri generali e percentuali di ripartizione del Fondo Unico per lo Spettacolo), al finanziamento della produzione di spettacoli, tenendo conto degli elementi oggettivi della produzione e, per il restante 10 per cento, sulla base della qualità dei programmi artistici offerti dalle quattordici Fondazioni lirico-sinfoniche.
Se è vero che il recente decreto legge 30 aprile 2010, n. 64, prevede, in sede di adozione dei regolamenti di riordino del settore, la possibilità di introdurre nuovi criteri di ripartizione della quota FUS spettante ai Teatri d'Opera, prendendo anche in considerazione il criterio della «specificità della Fondazione nella storia della cultura operistica italiana», è altresì vero che le adottande disposizioni solo in parte potrebbero venire incontro alle esigenze straordinarie, quali quella evidenziata dagli Onorevoli interroganti, restando comunque necessario provvedere all'erogazione di un contributo speciale che l'attuale stanziamento del Fondo Unico per lo Spettacolo non potrebbe comunque consentire.
Per quanto concerne i meccanismi di defiscalizzazione, il Ministero non può che rinviare alla normativa attualmente vigente a favore dei soggetti operanti nel settore dello spettacolo, considerato che l'introduzione di nuovi meccanismi di defiscalizzazione non possono che essere disposti d'intesa con l'Amministrazione Finanziaria.