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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 21 di lunedì 23 giugno 2008

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 15,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 16 giugno 2008.

I deputati in missione sono quarantacinque.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 93 del 2008: Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie (A.C. 1185-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

LAURA RAVETTO (PdL), Relatore per la V Commissione. Nell'illustrare il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, nel testo comprendente le modificazioni apportate in Commissione, sottolinea che le disposizioni da esso recate appaiono connotate da particolare importanza ed urgenza, in quanto finalizzate ad incrementare il reddito disponibile delle famiglie. Rileva, quindi, che il decreto-legge intende valorizzare la centralità della famiglia nell'ordinamento sociale e giuridico, anche quale bene da tutelare nella prospettiva della crescita economica del Paese, fornendo, tra l'altro, una prima concreta attuazione di un meccanismo di tassazione «premiale», che riscrive in chiave meritocratica anche l'intervento fiscale nel mondo del lavoro. Evidenzia, altresì, l'opportunità di ristabilire il fondo contro la violenza alle donne che, nell'attuale versione del decreto-legge, vede completamente azzerata la sua già scarsa disponibilità di spesa.
Ribadisce infine - in considerazione degli effetti positivi che il provvedimento sarà in grado di produrre rispetto al reddito e alla capacità di consumo delle famiglie - una valutazione ampiamente favorevole del decreto-legge in esame.

MAURIZIO FUGATTI (LNP), Relatore per la VI Commissione. Osserva preliminarmente che le misure recate dal decreto-legge in esame hanno lo scopo di dare una prima risposta alle difficoltà di liquidità delle famiglie causate dagli squilibri economici congiunturali degli ultimi anni. Evidenziato, quindi, il clima costruttivo che ha caratterizzato l'iter presso le Commissioni di merito, richiama in particolare le modifiche migliorative apportate all'articolo 1, concernente l'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, anche con riferimento agli aspetti applicativi ed interpretativi delle norme recate dal provvedimento in esame. Illustra, inoltre, le principali modifiche introdotte all'articolo 2, che prevede una disciplina fiscale agevolata relativa ai redditi da lavoro dipendente, e all'articolo 3, in materia di rinegoziabilità dei mutui relativi all'acquisto e alla ristrutturazione dell'abitazione principale.
Nel ribadire la personale soddisfazione per i miglioramenti apportati al testo, auspica che anche l'iter in Assemblea possa essere caratterizzato dal medesimo clima di collaborazione, a garanzia degli interessi dei cittadini e per consentire una sollecita conversione in legge del provvedimento d'urgenza.

NICOLA COSENTINO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Avverte Pag. IVche il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

FRANCO CECCUZZI (PD). Espresse forti perplessità sul contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, segnatamente con riferimento alle disposizioni recate dall'articolo 3 in materia di rinegoziazione dei mutui per la prima casa - sul quale preannunzia la presentazione di alcune proposte emendative -, ritiene che le misure previste dal decreto-legge siano insufficienti ed inique e producano, tra l'altro, effetti solo marginali sulla distribuzione del reddito.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Nel ritenere preliminarmente che la manovra recata dal provvedimento d'urgenza in discussione sia stata concepita dal Governo allo scopo di acquisire un maggiore consenso popolare, lamenta che, al fine di garantire la copertura finanziaria delle misure previste - peraltro inidonee a tutelare le famiglie più deboli - siano state sottratte risorse a settori cruciali del sistema economico, quali le infrastrutture, segnatamente per consentire l'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale.
Evidenziato, inoltre, che anche le disposizioni in materia di detassazione degli straordinari e di rinegoziazione dei mutui appaiono connotate da iniquità e ristrettezza rispetto alla categoria di soggetti destinatari delle stesse, ne sottolinea il carattere ingannevole per i cittadini, atteso che si sostanziano in un allungamento della durata dei mutui, comportando, peraltro, il pagamento di maggiori interessi.
Auspica infine che il Governo, nell'agire come un «buon padre di famiglia» possa garantire maggiore tutela per le famiglie in reale difficoltà economica.

MAURIZIO LEO (PdL). Nel ringraziare il Governo per le iniziative adottate con il provvedimento d'urgenza in discussione, che rappresenta il primo passo verso il superamento di una fase caratterizzata da una vera e propria oppressione fiscale, manifesta particolare apprezzamento per l'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, nonché per la detassazione delle quote di reddito connesse a prestazioni di lavoro straordinario, che peraltro, a suo giudizio, potrebbe essere estesa ad una più ampia platea di beneficiari. Esprime, infine, un giudizio positivo sul complesso delle misure recate dal decreto-legge in esame, ispirato ad una proficua logica espansiva.

ROBERTO OCCHIUTO (UdC). Nel sottolineare che il provvedimento d'urgenza in discussione reca misure particolarmente attese, evidenzia che esse si pongono in aperto contrasto con una politica di stampo federalista che il Governo afferma di voler perseguire. Ricordato quindi il fattivo contributo offerto dal suo gruppo nel corso dell'esame presso le Commissioni riunite V e VI, che avrebbe meritato maggiore considerazione, ritiene che il provvedimento d'urgenza sia ispirato ad una logica meramente propagandistica, in quanto non prevede un quadro di interventi organico e sistematico a favore delle famiglie. Giudica, inoltre, non condivisibile il meccanismo di rimborso sotteso all'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, che in realtà mette a rischio il rispetto del Patto di stabilità interno e pone a carico soprattutto del Mezzogiorno gli ingenti oneri finanziari che ne deriveranno.
Auspica, infine, che nel prosieguo dell'iter parlamentare si possano apportare modifiche migliorative al testo all'esame della Camera.

ALBERTO FLUVI (PD). Ritiene preliminarmente inopportuno che provvedimenti così rilevanti dal punto di vista economico e fiscale vengano adottati mediante decretazione d'urgenza, attesi i tempi di discussione troppo ristretti, che non consentono al Parlamento di confrontarsi con la dovuta attenzione. Nel rilevare, quindi, che, nonostante i proclami, il decreto-legge in discussione non prevede adeguate misure in difesa del potere d'acquisto di salari e pensioni, osserva che una modalità alternativa per reperire le necessarie risorse in tal senso potrebbe provenire Pag. Vdall'utilizzo delle maggiori entrate derivanti dall'azione di contrasto all'evasione fiscale. Sottolinea, inoltre, la costante penalizzazione del Mezzogiorno operata dal Governo, ricordando che per coprire i mancati introiti derivanti dall'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale vengono utilizzate risorse destinate ad opere infrastrutturali, con particolare riferimento alle regioni Sicilia e Calabria.

MARIO TASSONE (UdC). Manifestata preoccupazione per l'impostazione del provvedimento d'urgenza in discussione, incentrata sul conseguimento di risultati parziali e settoriali, osserva che un'efficace politica di sostegno dei nuclei familiari richiederebbe un disegno complessivo di ristrutturazione della realtà sociale ed istituzionale, all'interno del quale dovrebbero inscriversi interventi finalizzati ad assegnare alla famiglia un ruolo centrale nella società, sottraendo la stessa alla morsa degli interressi prevalenti delle corporazioni ed attuando coerenti politiche nei connessi ambiti dell'occupazione, della tutela della salute, della sicurezza e della casa.
Ritiene, altresì, indispensabile avviare una seria riflessione sulle politiche a favore del Mezzogiorno, rilevando che i fondi per le opere da realizzare nelle regioni Calabria e Sicilia, distolti a copertura delle misure recate dal decreto-legge in discussione, soddisfacevano l'interesse dell'intera comunità nazionale a raccordare in maniera più efficace tali realtà territoriali alla rete infrastrutturale del Paese.

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LNP). Rileva che il provvedimento d'urgenza in discussione, di cui richiama gli aspetti salienti, è volto a fornire una prima e parziale risposta agli effetti negativi sulla capacità di spesa delle famiglie causati dagli squilibri economici a livello globale, nonché dai provvedimenti adottati in materia economica dal precedente Esecutivo. Nell'esprimere, quindi, una valutazione ampiamente positiva sulle disposizioni contenute nel decreto-legge in esame - che genereranno maggiori risorse a disposizione dei cittadini - e sulle modalità di copertura previste tramite riduzioni di spesa e non attraverso ulteriori incrementi del carico fiscale, evidenzia come la vera soluzione per raggiungere il risanamento dei conti pubblici e per salvaguardare il potere d'acquisto delle famiglie sia costituita dalla piena attuazione del federalismo fiscale.

ANGELO CAPODICASA (PD). Rileva che le disposizioni relative alla copertura finanziaria delle misure recate dal provvedimento d'urgenza in discussione assestano un colpo decisivo alla già precaria realtà economica del Mezzogiorno, segnatamente delle regioni Sicilia e Calabria, e vanificano lo sforzo programmatorio del precedente Esecutivo, opportunamente imperniato su una gestione degli investimenti infrastrutturali mediante intese con le autonomie locali ed accordi di programma quadro.
Nel giudicare, quindi, insufficienti i generici impegni concernenti il futuro reintegro delle risorse già destinate alle regioni meridionali, auspica che il dibattito parlamentare possa determinare, a tale riguardo, le necessarie correzioni di rotta.

MATTEO BRAGANTINI (LNP). Esprime preliminarmente soddisfazione per l'adozione di un provvedimento d'urgenza finalizzato al rispetto del programma elettorale formulato dalle forze politiche, di maggioranza e di opposizione, in occasione delle recenti elezioni.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

MATTEO BRAGANTINI (LNP). Ritiene quindi del tutto condivisibili le disposizioni in materia di abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, peraltro senza che ciò arrechi danni ai comuni, di detassazione degli straordinari del lavoro dipendente privato, volta a rispondere alle difficoltà dei lavoratori e al rilancio dell'economia, Pag. VIe di rinegoziazione dei mutui. Giudica infine con favore l'operato del Governo, che tende a fornire risposte concrete ed immediate alle legittime aspettative dei cittadini, auspicando, tra l'altro, l'attuazione di un concreto federalismo fiscale al fine di rendere più efficiente il Paese.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Stigmatizzata la mancata illustrazione al Parlamento, da parte del Ministro dell'economia, dello stato dei conti pubblici, nonché delle linee di politica economica che lo stesso intende perseguire, chiede alla Presidenza della Camera di attivarsi affinché ciò possa avvenire tempestivamente. Ricorda invece i benefici effetti dell'azione condotta dal Governo Prodi, a torto disconosciuti dall'Esecutivo in carica, segnatamente lamentando il mancato utilizzo del riscontrato extragettito fiscale, secondo le finalità individuate dalla legge finanziaria per il 2008.
Nel richiamare il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, ritiene innanzitutto che la prevista abolizione totale dell'ICI non accresca effettivamente il potere di acquisto delle famiglie (al contrario delle detrazioni IRPEF, che reputa preferibili) e comprometta invece l'autonomia fiscale dei comuni. Ritenuto poi che la prevista detassazione degli straordinari violi il principio costituzionale di eguaglianza, laddove penalizza - tra l'altro - i dipendenti pubblici, paventa il rischio che la medesima misura comporti ricadute in termini di sicurezza sul lavoro ed induca le imprese a comportamenti elusivi. Osserva quindi che la prevista rinegoziazione dei mutui - pur condivisibile - necessiti di significative correzioni, preannunciando in tal senso la presentazione di proposte emendative da parte del suo gruppo.
Quanto infine alla copertura finanziaria del provvedimento d'urgenza in discussione, esprime sconcerto per i tagli previsti alle risorse destinate alle politiche sociali, nonché alla promozione del Mezzogiorno.

MARCO CAUSI (PD). Espresse le forti perplessità del suo gruppo sul contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, ritenendo sovrastimato l'impatto sul potere d'acquisto delle famiglie e del tutto marginali gli effetti sulla redistribuzione del reddito, osserva che le disposizioni in materia di abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, peraltro in parte già attuata dal precedente Governo di centrosinistra, interesseranno solo la metà delle famiglie italiane. Sottolineata quindi l'opportunità di intervenire realmente sui coefficienti relativi alle detrazioni per lavoro dipendente e familiari, preannunzia la presentazione di proposte emendative di carattere non ostruzionistico ma migliorative del testo, una delle quali, relativa all'aumento delle detrazioni d'imposta per gli affitti, è stata dichiarata inammissibile in Commissione; invita tuttavia la Presidenza della Camera a valutare la possibilità di addivenire, al riguardo, ad una diversa determinazione.

CALOGERO MANNINO (UdC). Nel giudicare eccessivamente ambizioso il titolo del provvedimento d'urgenza in discussione, ritiene sarebbe stato opportuno che il Governo, prima di procedere all'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, presentasse un quadro della situazione finanziaria del Paese e delle strategie politiche che intende perseguire. Evidenziato, quindi, che sarebbe stato preferibile introdurre un sistema di detrazioni fiscali a favore delle famiglie, lamenta i profili di incostituzionalità delle norme riguardanti la copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'attuazione del decreto-legge in esame, essendo state utilizzate a tal fine risorse destinate alla viabilità siciliana, che è regolata dallo statuto speciale avente valore di legge costituzionale.

PAOLA DE MICHELI (PD). Manifesta seria preoccupazione per un provvedimento d'urgenza che, nell'ambito di una congiuntura macroeconomica caratterizzata da una forte spinta inflattiva, non attua un disegno organico di politica economica ispirato ad una logica redistributiva, ma si limita a prevedere la demagogica ed iniqua abolizione dell'unica Pag. VIIimposta federalista, cui è connesso il rischio dell'azzeramento del ruolo dei comuni quali erogatori di servizi alle famiglie, l'ennesima operazione corporativa a favore delle banche, camuffata da intervento volto a mitigare l'importo delle rate dei mutui sui bilanci familiari, nonché una detassazione degli straordinari che interessa soltanto alcune categorie di lavoratori.
Lamentato, quindi, l'atteggiamento di chiusura assunto dalla maggioranza, nel corso dell'esame in sede referente, nei confronti delle proposte emendative presentate dall'opposizione, sottolinea, tra l'altro, la necessità di ripristinare gli stanziamenti destinati al fondo contro la violenza alle donne.

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Rilevato che la tutela della famiglia è da sempre uno degli obiettivi prioritari della sua parte politica, manifesta condivisione per gli interventi previsti dal decreto-legge in discussione in relazione all'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, che costituisce un'imposta iniqua e che non contribuisce al federalismo fiscale, ed alla rinegoziazione dei mutui a tasso variabile sottoscritti per l'acquisto della prima casa. Ricorda, quindi, che il suo gruppo non ha presentato proposte emendative, pur condividendo le modifiche apportate al testo nel corso dell'iter in Commissione al fine di fornire garanzie certe per i comuni.
Nell'auspicare, infine, che la detassazione degli straordinari, prevista in via sperimentale, possa essere attuata a regime ed estesa ad alcune categorie di lavoratori del pubblico impiego, esprime apprezzamento per la copertura finanziaria individuata dal provvedimento d'urgenza.

BRUNO TABACCI (UdC). Esprime forti perplessità in merito alla reale portata del provvedimento d'urgenza in discussione, che, come gli altri recentemente adottati dal Governo, appare finalizzato non tanto alla salvaguardia del potere d'acquisto delle famiglie quanto, piuttosto, alla tutela di interessi particolari e corporativi.
Nel rilevare, quindi, che l'abolizione dell'ICI sulla prima casa elimina un'imposta di natura federalista, caratterizzata dalla certezza della base imponibile e dall'utilizzo del gettito nel territorio di provenienza dello stesso, ritiene che la sospensione della facoltà per regioni ed enti locali di aumentare i tributi di propria competenza renda necessario un intervento di ridefinizione dei rapporti tra finanza statale e finanza locale volto, da un lato, a superare il criterio della spesa storica e, dall'altro, ad affermare il principio della stretta connessione tra responsabilità politica ed utilizzo delle risorse.
Osserva, infine, che la disposizione relativa alla rinegoziazione dei mutui produce l'effetto perverso di ridurre le dinamiche concorrenziali nel settore creditizio, con il conseguente, ulteriore indebolimento sostanziale della posizione negoziale dei clienti.

MARCO FEDI (PD). Nel ritenere il provvedimento d'urgenza in discussione non congruo né adeguato rispetto alle dichiarate finalità di tutelare il potere d'acquisto delle famiglie e delle categorie economicamente più deboli, esprime forte preoccupazione per le linee di politica economica prefigurate dal Governo.
Quanto al contenuto del decreto-legge giudica iniqua la prevista abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, poiché essa non solo è destinata a privilegiare i soli ceti ricchi, ma comporta altresì gravi tagli a fondi precipuamente dedicati al sostegno delle categorie socialmente più deboli: in tal senso, con specifico riferimento alla tutela degli interessi dei cittadini italiani residenti all'estero, manifesta la disponibilità della sua parte politica ad un confronto con la maggioranza, che auspica proficuo, in attesa di più precise indicazioni da parte del Governo.

SAVINO PEZZOTTA (UdC). Osservato preliminarmente che il decreto-legge in discussione non tutela il potere d'acquisto delle famiglie, sottolinea l'opportunità di adottare reali ed organici provvedimenti a sostegno delle stesse, quali l'introduzione Pag. VIIIdel quoziente familiare; preannunzia, al riguardo, la presentazione di specifiche proposte emendative, il cui accoglimento condizionerà l'atteggiamento del suo gruppo nel prosieguo del dibattito. Manifesta, infine, preoccupazione per l'impostazione di fondo di un provvedimento d'urgenza che giudica ambiguo, iniquo e contraddittorio, in considerazione del fatto che gli interventi delineati escludono larga parte dei lavoratori e il Governo, a fronte della presunta volontà di sostenere i redditi da lavoro, sembra intenzionato ad introdurre nel Documento di programmazione economico finanziario un tasso di inflazione programmata dell'1,7 per cento.

FRANCESCO BOCCIA (PD). Osservato che il decreto-legge in discussione presenta forti limiti e difetti - a cominciare dal titolo stesso del provvedimento - atteso che non si occupa di salvaguardare il potere d'acquisto delle famiglie né di incrementare i salari minimi, ritiene necessario chiarire che l'abolizione dell'ICI sulla prima casa non favorisce le famiglie più bisognose né può intendersi come totale esenzione tributaria del patrimonio nel suo complesso. Reputato indispensabile garantire un adeguato livello di autonomia finanziaria per gli enti locali, lamenta che il provvedimento d'urgenza in discussione operi in direzione completamente opposta, obbligando le autonomie locali a dipendere da trasferimenti statali.
Quanto agli aspetti relativi alla copertura degli oneri finanziari recati dal decreto-legge, che gravano soprattutto sul Mezzogiorno, stigmatizza in particolare la norma che elimina la possibilità per l'INAIL di operare investimenti nel settore immobiliare. Nel preannunziare, quindi, la presentazione di talune proposte emendative in materia, auspica che nel prosieguo del dibattito possa avviarsi un confronto costruttivo tra maggioranza ed opposizione.

AMEDEO CICCANTI (UdC). Giudicato meramente propagandistico il riferimento alle famiglie, contenuto nel titolo del decreto-legge in discussione, esprime forti perplessità sulla copertura finanziaria delle misure da esso recate, la quale è attuata, peraltro, con scelte dichiaratamente soggette a verifica, mediante riduzione degli stanziamenti per opere infrastrutturali nel Mezzogiorno ed in palese violazione della legge di contabilità pubblica.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

AMEDEO CICCANTI (UdC). Nel preannunziare che il suo gruppo eserciterà, nel prosieguo dell'iter del provvedimento in discussione, una funzione di critica costruttiva, formulando proposte alternative, osserva, quindi, che il Governo avrebbe dovuto privilegiare interventi a favore di quelle famiglie che abitano immobili locati, le quali non ricevono alcun beneficio dall'abolizione dell'ICI sulla prima casa e dalla rinegoziazione dei mutui contratti per il relativo acquisto, ed avrebbe dovuto destinare adeguate risorse a quel programma di edilizia economica e popolare che figurava negli impegni elettorali del centrodestra. Ritiene, in particolare, che sarebbero stati maggiormente ispirati ad un'esigenza obiettiva di equità sociale, rispetto alle misure recate dal provvedimento d'urgenza, la previsione della detrazione dell'ICI dall'IRPEF, al fine di non incidere sulla maggiore fonte di entrata per i comuni, l'aumento degli assegni familiari e delle detrazioni per i figli a carico, l'incremento della detrazione fiscale relativa agli interessi dei mutui, l'estensione della detassazione delle somme erogate per lavoro straordinario ed incrementi di produttività alle forze dell'ordine, a taluni operatori del comparto sanità ed ai Vigili del fuoco, nonché la destinazione alle categorie sociali più deboli dell'extragettito derivante dall'aumento dell'IVA e delle accise sui prodotti petroliferi.

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (PdL). Rileva che il decreto-legge in discussione fornisce una prima Pag. IXrisposta, anche in coerenza con le promesse fatte in campagna elettorale, per diminuire il disagio delle famiglie e dei lavoratori italiani, aumentando, contestualmente, i livelli economici e reddituali mediante un incremento di circolazione della moneta. Espressa, quindi, una valutazione complessivamente positiva sul provvedimento, manifesta alcune perplessità su questioni attinenti alla copertura finanziaria, che auspica verranno risolte nel corso dell'iter del provvedimento in Assemblea, nonché alle problematiche riguardanti la viabilità in Sicilia e in Calabria.

PIETRO TIDEI (PD). Nel ritenere poco credibili le linee della politica economica prefigurate dal Governo e gli strumenti a ciò predisposti dal Ministro dell'economia, esprime perplessità e contrarietà sul contenuto del decreto-legge in discussione. Ritiene infatti che la prevista abolizione dell'ICI sulla prima abitazione sia inadeguata a tutelare il potere di acquisto delle famiglie rispetto alle detrazioni IRPEF, che reputa in tal senso preferibili. Giudica altresì deleterie le conseguenze delle modalità di rinegoziazione dei mutui previste dal provvedimento d'urgenza in discussione, reputando viceversa preferibile disporre l'abbattimento dei costi delle operazioni bancarie e delle tariffe notarili. Osserva peraltro che la prevista detassazione degli straordinari - che giudica iniqua - sembrerebbe non in grado di incrementare il tasso di occupazione e di produttività, preannunciando in tal senso la presentazione di proposte emendative da parte del suo gruppo, volte anche a scongiurare il rischio di crisi di bilancio dei comuni, privati degli introiti provenienti dalla riscossione dell'ICI. Quanto infine alla copertura finanziaria del provvedimento d'urgenza, esprime forte contrarietà per la prevista riduzione di fondi destinati a politiche sociali ed alla realizzazione di opere infrastrutturali nel Mezzogiorno.

AMALIA SCHIRRU (PD). Nel manifestare delusione per le iniziative assunte dal Governo, che non appaiono idonee a promuovere la crescita economica del Paese né a sostenere l'occupazione, lamenta, tra l'altro, il taglio dei fondi destinati alle politiche sociali e la disattenzione mostrata dall'Esecutivo alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione. Rilevato inoltre che la detassazione dei redditi derivanti da lavoro straordinario, prevista dal decreto-legge in discussione, dalla quale sono peraltro escluse numerose categorie di lavoratori, non costituisce una priorità per il Paese, ritiene indifferibile affrontare la vera e propria situazione di emergenza derivante, in particolare, dal basso livello dei salari e delle pensioni con misure improntate a maggiore equità. Manifesta quindi la netta contrarietà del suo gruppo al decreto-legge in esame.

FRANCO NARDUCCI (PD). Osservato preliminarmente che le disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in discussione appaiono connotate da iniquità e non incidono sull'impoverimento progressivo delle famiglie, giudica del tutto deludente la misura relativa all'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, che, a suo avviso, elimina una imposta di natura federalista e suscita seri dubbi sulle compensazioni a favore dei comuni e sui pesanti tagli ai trasferimenti previsti per le regioni del Mezzogiorno.
Nell'auspicare, quindi, che il dialogo tra maggioranza ed opposizione possa ristabilire una sostanziale parità di trattamento tra tutti i cittadini, tenendo nella giusta considerazione le esigenze della comunità degli italiani all'estero, manifesta, in particolare, forti perplessità sui previsti tagli al Ministero degli affari esteri, sui quali preannunzia la presentazione di specifiche proposte emendative.
Evidenzia, infine, l'esigenza di un'ampia convergenza parlamentare finalizzata al miglioramento del testo in esame.

ALESSANDRO SARO ALFONSO PAGANO (PdL). Nel contestare le dichiarazioni rese da esponenti dell'opposizione circa la presunta inadeguatezza della misura relativa all'abolizione dell'ICI sull'abitazione Pag. Xprincipale, che rappresenta invece una conquista di civiltà, ritiene altresì ingiustificate le critiche rivolte alla prevista detassazione degli straordinari; esprime inoltre soddisfazione per la disponibilità preannunziata dal Governo ad accettare un ordine del giorno volto ad evitare che le forme di copertura finanziaria del decreto-legge in discussione risultino penalizzanti per il Mezzogiorno. Esprime quindi un giudizio positivo sul suddetto provvedimento d'urgenza, che ritiene pienamente coerente con le reali esigenze del Paese.

ANTONIO MISIANI (PD). Espresse forti perplessità su un provvedimento d'urgenza volto ad eliminare completamente l'ICI sull'abitazione principale in modo assolutamente indiscriminato, a differenza di quanto deciso dal precedente Governo di centrosinistra, ritiene sarebbe stato opportuno destinare tali risorse alla riduzione del carico fiscale su pensioni e stipendi e a favore delle famiglie che vivono in affitto. Osserva, quindi, che gli interventi delineati comporteranno enormi difficoltà gestionali per i comuni ed un arretramento nel raggiungimento di un reale federalismo fiscale, giudicando sostanzialmente discriminatorie e non incisive le misure previste in materia di detassazione degli straordinari, in considerazione dell'eccessiva ristrettezza della platea dei beneficiari. Evidenziati, infine, i rischi per la concorrenza recati dalle disposizioni concernenti la rinegoziazione dei mutui, ritiene del tutto irrazionale la copertura finanziaria prevista per il decreto-legge in discussione, stigmatizzando, in particolare, i tagli ai trasferimenti e agli investimenti infrastrutturali a favore delle regioni meridionali.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Nell'evidenziare i caratteri di parzialità, iniquità ed inadeguatezza del provvedimento d'urgenza in discussione, paventa il rischio che esso possa rivelarsi un freno alla competitività del Paese, prevedendo tagli agli investimenti in sede di copertura finanziaria. Evidenziate altresì le forti criticità insite nelle linee guida della politica economica del Governo, auspica una tempestiva illustrazione delle medesime al Parlamento da parte del Ministro dell'economia e delle finanze. Lamentata inoltre la mancata distribuzione - ad opera del Esecutivo in carica - dell'extragettito fiscale disposta dalla legge finanziaria per il 2008, sottolinea il limitato impatto della detassazione degli straordinari introdotta dal decreto-legge in discussione, richiamando altresì i tagli alle amministrazioni dell'interno e della giustizia.
Nel ritenere preferibili all'abolizione dell'ICI sulla prima abitazione misure finalizzate invece a tutelare i conduttori di immobili urbani, ribadisce il giudizio critico della sua parte politica relativamente alle modalità di rinegoziazione dei mutui previste dal provvedimento d'urgenza in discussione.
Nell'esprimere infine preoccupazione per le ulteriori iniziative preannunziate dal Governo in materia fiscale, auspica un confronto parlamentare proficuo e costruttivo, al quale la sua parte politica si dichiara disponibile.

SIMONE BALDELLI (PdL). Nel rilevare che le finalità sottese al provvedimento d'urgenza in discussione rappresentano una prima risposta agli effetti negativi sulla capacità di spesa delle famiglie dovuti a squilibri economici determinatisi negli ultimi anni, invita ad una serena riflessione sugli interventi definiti dall'attuale Governo, segnatamente sull'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, sulla rinegoziazione dei mutui e soprattutto sulla detassazione degli straordinari per i lavoratori dipendenti del settore privato, superando l'obiezione secondo cui si tratterebbe di un'operazione discriminatoria nei confronti delle donne lavoratrici o dei dipendenti del pubblico impiego, atteso che tale misura si fonda su un principio liberale e non assistenzialista.
Auspica infine che l'iter in Assemblea del decreto-legge in discussione si traduca in un momento di confronto costruttivo tra maggioranza ed opposizione, nell'interesse di tutti i cittadini.

Pag. XI

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Avverte che la discussione sulle linee generali del disegno di legge di conversione n. 1212-A è rinviata alla seduta di domani.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 24 giugno 2008, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 97).

La seduta termina alle 23,30.