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XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di lunedì 17 novembre 2008

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 17 novembre 2008.

Albonetti, Angelino Alfano, Berlusconi, Bonaiuti, Bosi, Bossi, Brambilla, Brunetta, Buonfiglio, Buttiglione, Carfagna, Casero, Cicchitto, Colucci, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, Di Biagio, Donadi, Fitto, Frattini, Fugatti, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, Guzzanti, La Malfa, La Russa, Leone, Lupi, Mantovano, Maran, Maroni, Martini, Meloni, Menia, Miccichè, Nirenstein, Prestigiacomo, Ravetto, Rigoni, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Soro, Stefani, Tremonti, Urso, Vernetti, Vitali, Vito.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta)

Albonetti, Angelino Alfano, Berlusconi, Bonaiuti, Bosi, Bossi, Brambilla, Brunetta, Buonfiglio, Buttiglione, Carfagna, Casero, Cicchitto, Colucci, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, Di Biagio, Donadi, Fitto, Frattini, Fugatti, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, Guzzanti, La Malfa, La Russa, Leone, Lupi, Mantovano, Maran, Maroni, Martini, Meloni, Menia, Miccichè, Nirenstein, Prestigiacomo, Ravetto, Rigoni, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Soro, Stefani, Tremonti, Urso, Vernetti, Vitali, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

In data 14 novembre 2008 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
SCILIPOTI: «Delega al Governo per l'adozione di norme a salvaguardia della salute pubblica dai rischi di inquinamento nelle zone interessate da impianti, anche provvisori, per il deposito, il trattamento o lo smaltimento di rifiuti urbani e industriali» (1909);
CIRIELLI: «Modifiche agli articoli 105 del testo unico di cui al regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592, e 8 della legge 18 marzo 1958, n. 311, in materia di cumulo degli incarichi di ufficiale superiore o generale delle Forze armate e di professore o ricercatore universitario» (1910).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

La proposta di legge VILLECCO CALIPARI ed altri: «Disposizioni per favorire la ricerca delle persone scomparse e istituzione del Fondo di solidarietà per i familiari delle persone scomparse» (705) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Iannarilli.

La proposta di legge VILLECCO CALIPARI ed altri: «Disposizioni a favore dei lavoratori e dei cittadini esposti ed ex esposti all'amianto e dei loro familiari, nonché delega al Governo per l'adozione di un testo unico delle disposizioni legislative in materia di esposizione all'amianto» (1040) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Lusetti.

La proposta di legge MADIA ed altri: «Modifiche al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di professioni dei beni culturali» (1614) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Ghizzoni.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
I Commissione (Affari costituzionali):
VILLECCO CALIPARI: «Modifiche agli articoli 13 e 14 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in materia di espulsione degli stranieri extracomunitari» (1162) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni) e V;
OCCHIUTO e TASSONE: «Modifiche alla legge 31 maggio 1965, n. 575, in materia di divieto di svolgimento di propaganda elettorale nei confronti delle persone appartenenti ad associazioni mafiose e sottoposte alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza» (1767) Parere della II Commissione (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE SCANDROGLIO ed altri: «Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione, per la razionalizzazione dell'organizzazione territoriale della Repubblica mediante la soppressione delle province» (1836) Parere della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

II Commissione (Giustizia):
DE CORATO ed altri: «Introduzione dell'articolo 340-bis del codice penale, concernente il reato di oltraggio a un pubblico ufficiale» (1350) Parere della I Commissione;
BELCASTRO ed altri: «Modifiche alle leggi 27 dicembre 1956, n. 1423, e 31 maggio 1965, n. 575. Inapplicabilità e cessazione degli effetti di misure di prevenzione a seguito di sentenza irrevocabile di proscioglimento» (1505) Parere della I Commissione.

VI Commissione (Finanze):
CONTENTO: «Modifica all'articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di detrazione di imposta per i corsi di avviamento o di perfezionamento nell'attività sportiva» (429) Parere delle Commissioni I, V e VII.

VII Commissione (Cultura):
LOLLI: «Disposizioni per la tutela dei segni distintivi delle società sportive, enti e federazioni, e per la disciplina della loro utilizzazione commerciale e delle sponsorizzazioni sportive» (1620) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, X e XIV.

XI Commissione (Lavoro):
SIRAGUSA ed altri: «Modifica all'articolo 2, comma 550, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, concernente il finanziamento di attività socialmente utili e di misure per la stabilizzazione dei lavoratori in esse impiegati» (1265) Parere delle Commissioni I, V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
LO PRESTI ed altri: «Modifica all'articolo 8 del decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, concernente la misura del contributo previdenziale integrativo dovuto dagli esercenti attività libero-professionali iscritti in albi ed elenchi» (1524) Parere delle Commissioni I, II, V, VI, VIII, X, XII e XIII;
VANNUCCI ed altri: «Norme in materia di trattamenti pensionistici ai superstiti» (1704) Parere delle Commissioni I e V;
ROSATO ed altri: «Disposizioni per l'adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra» (1719) Parere delle Commissioni I, IV, V e XII;
CASSINELLI: «Modifica all'articolo 2, comma 283, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, in materia di reclutamento del personale da destinare alle funzioni di medicina penitenziaria trasferite al Servizio sanitario nazionale» (1747) Parere delle Commissioni I, II, V, XII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
COSTA: «Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici dei dirigenti di azienda» (1759) Parere delle Commissioni I e V.

Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e II (Giustizia):
DI PIETRO ed altri: «Modifiche all'articolo 12 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, nonché all'articolo 407 del codice di procedura penale, in materia di repressione del favoreggiamento dell'immigrazione clandestina» (1775) Parere della V Commissione.

Trasmissione dal Presidente del Consiglio dei ministri.

Il Presidente del Consiglio dei ministri, can lettere in data 10 novembre 2008, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 8, comma 4, della legge 12 giugno 1990, n. 146, copie delle ordinanze n. 1/2008, 2/2008 e 3/2008, emesse dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti rispettivamente in data 14, 16 e 21 ottobre 2008, relative allo sciopero generale proclamato per la giornata del 17 ottobre 2008, riguardante tutti i lavoratori del settore elettrico.

Questa documentazione è trasmessa alla XI Commissione (Lavoro).

Trasmissione dalla Corte dei conti.

Il presidente della Corte dei conti, con lettera in data 14 novembre 2008, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 5, comma 3, del regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti:
la deliberazione n. 38/2008, adottata dalle sezioni riunite in sede di controllo nell'adunanza del 14 novembre 2008, concernente «Indirizzi e criteri di riferimento programmatico del controllo sulla gestione per l'anno 2009»;
la deliberazione n. 39/2008, adottata dalle sezioni riunite in sede di controllo nell'adunanza del 14 novembre 2008, recante il «Programma di lavoro delle sezioni riunite in sede di controllo per l'anno 2009».

Questa documentazione è trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal ministro per le politiche europee.

Il ministro per le politiche europee, con lettera in data 11 novembre 2008, ha trasmesso il Piano nazionale di riforma per la strategia di Lisbona per il triennio 2008-2010, approvato dal Consiglio dei ministri nella riunione del 6 novembre 2008.

Questa documentazione è trasmessa a tutte le Commissioni permanenti.

Trasmissione dal ministro per i rapporti con il Parlamento.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 12 novembre 2008, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 12, comma 1, del decreto legislativo 25 febbraio 1999, n. 66, concernente «l'istituzione dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo e modifiche al codice della navigazione, in attuazione della direttiva 94/56/CE del Consiglio, del 21 novembre 1994», le relazioni di inchiesta relative agli incidenti occorsi ai seguenti aeromobili:
Schempp Hirth SHK-1, marche I-CIAU, in località Valle Chiara, comune di Pescasseroli (L'Aquila), in data 5 agosto 2006;
Stinson L-5, marche I-AEEI, in prossimità dell'aeroporto di Aosta, in data 18 marzo 2004;
Lancair IV-P, marche N369BX, all'aeroporto di Treviso Sant'Angelo, in data 15 agosto 2007;
Cessna 305C, marche I-EIAZ, all'aeroporto di Rieti, in data 30 luglio 2007.

Questa documentazione è trasmessa alla IX Commissione (Trasporti).

Annunzio di progetti di atti comunitari e dell'Unione europea.

La Commissione europea ha inviato progetti di atti comunitari e dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi relativi al periodo dal 1o al 15 novembre 2008.

Tali atti sono stati trasmessi alle Commissioni competenti per materia.

Il ministro per le politiche europee, con lettera in data 14 novembre 2008, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 3 e 19 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, progetti di atti comunitari e dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

MOZIONI VELTRONI ED ALTRI N. 1-00057, STRACQUADANIO ED ALTRI N. 1-00062, CASINI ED ALTRI N. 1-00063 ED EVANGELISTI ED ALTRI N. 1-00064 CONCERNENTI DETRAZIONI FISCALI PER I REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE E DA PENSIONE E MISURE DI FINANZA PUBBLICA PER LA RIDUZIONE DELLA PRESSIONE FISCALE SULLE FAMIGLIE E A FAVORE DELLE PERSONE CHE PERDONO IL LAVORO

Mozioni

La Camera,
premesso che:
si sta vivendo una fase di emergenza che dall'economia finanziaria, data la dimensione e la diffusione dei soggetti coinvolti, si sta rapidamente estendendo all'economia reale, attivando un circolo vizioso dal quale ancora non si vede via d'uscita. La mancanza di fiducia si sta espandendo: le imprese cominciano ad avvertire la stretta creditizia, i piani di investimento sono tagliati, i consumi ristagnano e probabilmente si indeboliranno ulteriormente. Vi sono tutte le premesse per una rapida e consistente caduta della domanda aggregata;
per l'area euro lo scenario è segnato da un azzeramento della crescita nel 2009. In Italia la crescita del prodotto interno lordo nel 2009 sarà probabilmente negativa, per la prima volta da anni, con stime che oscillano tra 0,1 per cento (Fondo monetario internazionale) e 0,8 (Ref), perché il nostro Paese si è trovato ad essere travolto dalla bufera finanziaria mondiale mentre già stava sperimentando un rallentamento ciclico: gli indicatori congiunturali riferiti ai periodi precedenti la crisi segnalavano una crescita già compromessa su cui si vanno ad innestare gli effetti dello sfavorevole scenario internazionale;
uno snodo sarà rappresentato dalla modesta, se non negativa, evoluzione del reddito disponibile delle famiglie, influenzata non solo dall'insufficiente dinamica di salari, stipendi e pensioni, ma anche dall'automatico aumento dell'imposta personale connesso al «drenaggio fiscale» e dal rischio che molte persone, nei prossimi mesi, perdano il loro posto di lavoro e non vengano compensate da un'adeguata copertura sociale ed assicurativa, a causa della incompletezza del nostro sistema di welfare nei confronti di alcuni settori produttivi, così come di alcune tipologie di contratto di lavoro;
uno snodo altrettanto importante è il rischio di contrazioni nella disponibilità di credito, soprattutto a carico delle piccole e medie imprese e delle imprese del Mezzogiorno, le quali hanno perduto, con la manovra finanziaria triennale dell'estate 2008, lo strumento del credito d'imposta automatico sui nuovi investimenti;
intanto l'inflazione tendenziale è superiore alla media europea: essa non è ascrivibile né alla domanda interna, né alle retribuzioni e, quindi, si scarica sui redditi medi e bassi. L'Istituto nazionale di statistica stima che l'indice nazionale deiprezzi al consumo per l'intera collettività, relativo al mese di ottobre 2008, presenti una variazione di + 3,5 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente;
malgrado il Governo abbia riconosciuto che l'Italia si trova in una fase di emergenza economica (tanto da rivedere al ribasso le stime di crescita del prodotto interno lordo per il 2008 e per i prossimi anni), la nota di aggiornamento al documento di programmazione economico-finanziaria mantiene sostanzialmente inalterati gli obiettivi rispetto al documento di programmazione economico-finanziaria di giugno 2008, fingendo che nulla sia accaduto negli ultimi mesi, ad esempio confermando un obiettivo di inflazione programmata all'1,5 per cento per il 2009 e così scaricando, attraverso i rinnovi contrattuali, soltanto sui lavoratori l'onere degli aggiustamenti;
sempre la nota di aggiornamento mantiene per tutto il periodo di previsione un livello molto elevato di pressione fiscale, che solo a partire dal 2012 scenderà sotto il 43 per cento, con una ricomposizione del gettito che vede aumentare le entrate da imposte dirette e diminuire quelle da imposte indirette, accentuando così una storica distorsione strutturale del sistema fiscale italiano al confronto con quello degli altri Paesi dell'Unione europea. L'aumento del gettito derivante dalle imposte dirette prefigura un ulteriore appesantimento del carico gravante sui redditi da lavoro e da pensione, già duramente colpiti dall'aumento dell'inflazione dei mesi passati, accentuando l'effetto depressivo della strategia economica del Governo;
il disegno di legge finanziaria per il 2009 è coerente con la politica economica sin qui seguita dal Governo e, pertanto, non contiene misure a sostegno della crescita, mentre sarebbe necessario rivedere la scelta di concentrare tutta l'azione economico-finanziaria nel decreto-legge n. 112 del 2008, che poggiava su una dinamica del prodotto interno lordo decisamente migliore, seppur modesta (+0,9 per cento nel 2009 rivisto poi a +0,5 per cento nella nota di aggiornamento), predisponendo ulteriori interventi legislativi che contrastino la fase di recessione economica in atto;
recentemente le autorità europee hanno annunciato uno sforzo comune per fermare la crisi finanziaria. Nelle circostanze attuali, tuttavia, non è scontato che la politica monetaria da sola riesca a contrastare la caduta della domanda aggregata. Se la stretta creditizia e la mancanza di fiducia riducono la spesa per investimenti e consumi, l'onere di sostenere l'economia dovrà coinvolgere anche la politica fiscale;
in generale, in Europa e negli Stati Uniti si apriranno spazi all'operare degli stabilizzatori automatici o a politiche fiscali di segno espansivo. Tali politiche stanno già tornando in campo, ma in modo ancora non coordinato (si veda la decisione della Francia di rinviare la scadenza per il pareggio di bilancio). È, invece, indispensabile il coordinamento delle politiche di bilancio anticicliche per sostenere il potere d'acquisto delle famiglie e la crescita. Alcuni spazi si sono aperti già con il Consiglio Ecofin del 7 ottobre 2008, che ha stabilito che l'applicazione del patto di stabilità e crescita debba riflettere le attuali circostanze eccezionali, in conformità alle disposizioni del patto stesso;
a Bruxelles, dati i problemi presenti in tutti i Paesi membri, vi sono le condizioni per procedere sul percorso di coordinamento delle politiche di bilancio finalizzato ad un intervento concertato e contestuale di riduzione delle imposte, che darebbe un immediato sostegno alla domanda interna e alla crescita e avrebbe effetti moltiplicativi significativi, considerato il livello di integrazione tra i Paesi, poiché ciascuno di essi vende oltre la metà delle proprie esportazioni ad un altro Paese membro. L'intervento non comprometterebbe gli obiettivi di bilancio di medio periodo, in quanto stimolerebbe crescita e gettito e non sarebbe alternativo adaltre proposte in campo, orientate a sostenere la spesa in conto capitale, ed è l'unico in grado di produrre effetti nel breve periodo;
data la necessità di un intervento diffuso a livello europeo, come esattamente usare la politica fiscale per sostenere la domanda dipende dalle circostanze di ogni Paese. È possibile migliorare il rapporto deficit/prodotto interno lordo, puntando ad innalzare, con la politica di bilancio, il denominatore (prodotto interno lordo), mentre ostinarsi sul numeratore potrebbe rivelarsi controproducente attraverso un inasprimento degli effetti depressivi. Nel nostro Paese occorrerebbe allentare la pressione fiscale, soprattutto sui redditi da lavoro e da pensione medio-bassi, cioè quelli che più subiscono il costo della recessione, e che, allo stesso tempo, se sostenuti, renderebbero la manovra più efficace, perché i bassi redditi hanno una propensione al consumo elevata;
sarebbe necessario, inoltre, individuare e attuare subito misure volte a sostenere il reddito degli «incapienti», cioè di coloro che hanno un reddito così basso da non poter beneficiare da una riduzione dell'imposta sul reddito perché sono esenti;
sarebbe necessario, e oltremodo urgente, estendere in modo universale la copertura assicurativa dal rischio di disoccupazione, per evitare che l'incalzare della crisi e l'aumento della disoccupazione si ripercuota in modo drammatico sulle condizioni sociali di vasti strati di famiglie e, quindi, sulla loro capacità di consumo;
queste misure hanno il vantaggio di agire su entrambi i lati, della domanda e dell'offerta: incrementano la domanda, perché sono rivolti alle famiglie con la più alta propensione al consumo, e incrementano l'offerta, perché inducono le persone a lavorare di più senza aumentare il costo del lavoro per le imprese. E poiché queste misure potrebbero ridurre l'economia sommersa, avrebbero effetti limitati sul bilancio dello Stato;
senza intervenire su tali nodi, le previsioni di pareggio di bilancio pubblico al 2011 rimarranno sulla carta. Anzi, si rischia di innescare un circolo vizioso tra misure depressive e minori entrate per i bilanci pubblici,

impegna il Governo:

a sollecitare i partner dell'eurogruppo a varare una politica di bilancio coordinata ed adeguata alle condizioni del ciclo, finalizzata alla realizzazione di un intervento concertato e contestuale di riduzione della pressione fiscale sulle famiglie in tutti i Paesi membri;
coerentemente, a rimodulare il percorso di raggiungimento del pareggio del bilancio delle pubbliche amministrazioni, destinando le risorse liberate a misure di sostegno della domanda interna;
ad attuare tali misure mediante la riduzione delle imposte gravanti sui redditi da lavoro e da pensione, da realizzarsi innalzando le detrazioni fiscali, un incentivo finanziario riconosciuto in modo automatico, in grado di raggiungere una vasta platea di cittadini, per un importo medio di 400 euro annui;
qualora la detrazione sia di ammontare superiore all'imposta dovuta, a riconoscere un credito di ammontare pari alla quota di detrazione che non ha trovato capienza nella imposta stessa;
a riconoscere la detrazione già nel 2008, attraverso la corresponsione dello sgravio in un'unica soluzione in corrispondenza del pagamento della tredicesima mensilità;
ad utilizzare i margini resi disponibili dalla rimodulazione degli aggregati a medio termine di finanza pubblica per coprire adeguatamente l'estensione, anche soltanto transitoria e straordinaria, della protezione sociale a sostegno delle persone che perdono il lavoro.
(1-00057)
«Veltroni, Soro, Sereni, Bressa, Baretta, Fluvi, Bersani, Franceschini, Damiano, Letta,Ventura, Giachetti, Quartiani, Agostini, Albonetti, Amici, Argentin, Bachelet, Barbi, Bellanova, Benamati, Berretta, Bindi, Binetti, Bobba, Bocci, Boccia, Boccuzzi, Boffa, Bonavitacola, Bordo, Bossa, Braga, Brandolini, Bratti, Bucchino, Burtone, Calearo Ciman, Calgaro, Calvisi, Capano, Capodicasa, Cardinale, Carella, Enzo Carra, Marco Carra, Castagnetti, Causi, Cavallaro, Ceccuzzi, Cenni, Cesario, Ciriello, Codurelli, Colaninno, Colombo, Concia, Corsini, Coscia, Cuomo, Cuperlo, Dal Moro, D'Alema, D'Antona, D'Antoni, De Biasi, De Micheli, De Pasquale, De Torre, D'Incecco, Duilio, Esposito, Fadda, Gianni Farina, Farinone, Fassino, Fedi, Ferranti, Ferrari, Fiano, Fiorio, Fioroni, Fogliardi, Fontanelli, Froner, Gaglione, Garavini, Garofani, Gasbarra, Gatti, Genovese, Gentiloni Silveri, Ghizzoni, Giacomelli, Ginefra, Ginoble, Giovanelli, Gnecchi, Gozi, Grassi, Graziano, Iannuzzi, La Forgia, Laganà Fortugno, Lanzillotta, Laratta, Lenzi, Levi, Lo Moro, Lolli, Losacco, Lovelli, Lucà, Lulli, Luongo, Lusetti, Madia, Mantini, Maran, Marantelli, Marchi, Marchignoli, Marchioni, Margiotta, Mariani, Cesare Marini, Marrocu, Martella, Pierdomenico Martino, Mastromauro, Mattesini, Mazzarella, Melandri, Melis, Giorgio Merlo, Merloni, Meta, Migliavacca, Miglioli, Minniti, Miotto, Misiani, Mogherini Rebesani, Morassut, Mosca, Mosella, Motta, Murer, Naccarato, Nannicini, Narducci, Nicolais, Oliverio, Andrea Orlando, Arturo Mario Luigi Parisi, Pedoto, Peluffo, Mario Pepe (PD), Pes, Piccolo, Picierno, Pistelli, Pizzetti, Pollastrini, Pompili, Porta, Portas, Rampi, Realacci, Recchia, Ria, Rigoni, Rosato, Rossa, Rossomando, Rubinato, Rugghia, Antonino Russo, Samperi, Sanga, Sani, Santagata, Sarubbi, Sbrollini, Scarpetti, Schirru, Servodio, Siragusa, Sposetti, Strizzolo, Tempestini, Tenaglia, Federico Testa, Tidei, Tocci, Touadi, Trappolino, Tullo, Livia Turco, Vaccaro, Vannucci, Vassallo, Velo, Verini, Vernetti, Vico, Villecco Calipari, Viola, Zaccaria, Zampa, Zucchi, Zunino».
(5 novembre 2008)

La Camera,
premesso che:
dovranno essere adottati provvedimenti sulla base delle conclusioni del vertice G20 di Washington del 15 novembre 2008, di quelle dell'Ecofin del 4 novembre 2008 e dell'Eurogruppo del 3 novembre 2008, in cui - tra l'altro - è stata confermata una proiezione di deficit, che, nonostante la crisi finanziaria internazionale, vede l'Italia registrare dati migliori di Francia, Inghilterra e Spagna, delle conclusioni dell'Ecofin del 7 ottobre 2008 e dell'Eurogruppo del 6 ottobre 2008 e di quelle del G7 di Washington dell'11 ottobre 2008;
il Fondo monetario internazionale, nel rapporto semestrale World economic outlook dell'8 ottobre 2008, prevede per l'economia mondiale una fase di grave rallentamento della crescita e, in particolare, una crescita dell'economia della zona euro intorno all'1,3 per cento nel 2008, destinata a frenare ulteriormente nel 2009, fermandosi allo 0,2 per cento;
gli effetti della crisi economica avranno riflessi sul tasso di variazione del prodotto interno lordo;
devono essere considerate le indicazioni contenute nel libro verde sulla spesa pubblica del 6 settembre 2007, realizzato dalla commissione tecnica sulla finanza pubblica istituita dal Ministro dell'economia e delle finanze pro tempore, professor Tommaso Padoa Schioppa;
devono essere confermati gli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2009-2011 e di «messa in sicurezza» del bilancio dello Stato, approvati dal Parlamento attraverso la conversione in legge del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, operata dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, recante «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria», contenente la programmazione triennale tesa al raggiungimento del pareggio di bilancio entro l'esercizio 2011 e con la conseguente opportunità - a decorrere dal 2012 - di generare un avanzo in grado di avviare la graduale riduzione dell'indebitamento pubblico;
deve essere ribadito il valore strategico - ai fini dell'implementazione in Italia della cosiddetta «strategia di Lisbona», adottata dall'Unione europea nel Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 e volta a «fare dell'Unione europea l'economia più competitiva del mondo» - delle misure adottate con l'approvazione dei disegni di legge collegati alla legge finanziaria e derivanti dallo stralcio del disegno di legge n. 1441 presentato dal Governo alla Camera dei deputati il 2 luglio 2008, recante «Misure per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria»;
devono essere confermati gli obiettivi fondamentali di politica economica indicati nel documento di programmazione economico-finanziaria 2009-2013, e cioè:
a) ridurre il costo complessivo dello Stato, invertendo la tendenza storica al suo aumento, senza «mettere le mani nelle tasche» dei cittadini con nuove tasse a loro carico e senza ridurre i servizi e le garanzie sociali essenziali, operando sulla riduzione della spesa pubblica e sui tagli agli sprechi nella pubblica amministrazione in tutte le sue emanazioni centrali e periferiche;
b) rendere più efficace l'azione della pubblica amministrazione, in base all'idea essenziale che non sono i cittadini al servizio dello Stato, ma lo Stato al servizio dei cittadini, per raggiungere il risultato di uno Stato che rende di più e costa di meno, in un nuovo modello istituzionale basato sul federalismo e sulla conseguente maggiore responsabilizzazione di tutti i livelli di governo di fronte ai cittadini;
c) ridurre il peso burocratico che grava sulla vita dei cittadini, liberandoli dalla ragnatela della burocrazia superflua, aumentando corrispondentemente il loro senso di fiducia nello Stato a vantaggio del tempo libero e di quello lavorativo;
d) spingere l'apparato economico verso lo sviluppo, rimuovendo vincoli ed agendo sulla sburocratizzazione e semplificazione, introducendo meccanismi di fiscalità di vantaggio per favorire investimenti nelle aree meridionali, concentrando ed applicando la forza della pubblica amministrazione sui punti che sono essenziali, in combinazione con l'azione delle imprese, realizzando forme concrete di sussidiarietà orizzontale e verticale, anche per raggiungere la migliore efficienza ed efficacia dei servizi di pubblica utilità;
l'importante azione intrapresa dal Governo, con i provvedimenti collegati alla legge finanziaria, è tesa alla liberalizzazione del sistema economico, alla differenziazione delle fonti di energia, al fine di ridurre il gap esistente tra l'Italia e i suoiconcorrenti e rendere più attraente il sistema economico agli investimenti esteri, anche mediante un rafforzamento del sistema della certezza del diritto, in primo luogo attraverso la riforma del processo civile;
l'indifferibile conversione in legge dei decreti-legge, recanti «Misure urgenti per garantire la stabilità del sistema creditizio e la continuità nell'erogazione del credito alle imprese» e «Ulteriori misure urgenti per garantire la stabilità del sistema creditizio», già in corso di approvazione, avrà l'effetto primario - senza previsione immediata di costi per lo Stato - di fornire al sistema creditizio idonee garanzie che impediscano di tradurre gli effetti della crisi finanziaria in una restrizione dei livelli di credito erogati al sistema di imprese, che - a sua volta - metterebbe a rischio migliaia di posti di lavoro garantiti dalla vasta rete di imprese di medio-piccole dimensioni, scarsamente patrimonializzate e bisognose del ricorso al credito bancario;
la positiva conclusione del negoziato per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego determinerà, nelle prossime settimane, un miglioramento del potere d'acquisto delle famiglie dei lavoratori della pubblica amministrazione;
in tale quadro di risposta alla crisi economica e finanziaria, insieme agli interventi di sostegno a lavoratori e famiglie, lo sviluppo della rete infrastrutturale ed il sostegno al tessuto imprenditoriale assumono un ruolo strategico per la crescita,

impegna il Governo:

ad adottare ogni iniziativa in coerenza e unità d'intenti e d'azione con gli indirizzi espressi dall'Unione europea;
ad adottare tempestivamente i provvedimenti necessari ad attuare in Italia le decisioni comuni assunte in sede G20, Ecofin e Eurogruppo;
a dare rapida attuazione alle misure di sostegno al reddito dei meno abbienti, già approvate dal Parlamento, con particolare riferimento alla social card, per sostenere, in particolare, le famiglie numerose e quelle con disabili e anziani non autosufficienti;
a tradurre in proposte operative e condivise - conclusa la consultazione in atto - le indicazioni del libro verde sul futuro del modello sociale, predisposto dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali;
a rendere permanenti le misure di salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie previste nel decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, contenente «Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie», convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, con particolare riferimento alla soppressione dell'ici sulle prime abitazioni e alle agevolazioni fiscali per il lavoro straordinario e altre componenti del reddito da lavoro dipendente correlate ad aumenti di produttività;
a predisporre un provvedimento comprendente misure necessarie e urgenti di sostegno alle famiglie e alle imprese, con l'obbiettivo di incrementare la crescita del prodotto interno lordo, fermi restando gli obiettivi di finanza pubblica;
a valutare, nella predisposizione di tale provvedimento, l'opportunità dell'adozione di alcune misure a favore delle imprese, quali:
a) disciplina dell'iva per cassa e rimborsi iva in tempi certi e accelerati;
b) nuove procedure di pagamento dei fornitori della pubblica amministrazione che garantiscano tempi certi e accelerati;
c) parziale riduzione dell'irap, con priorità sulla base imponibile relativa al costo del lavoro, alla quale fare fronte attraverso un'equivalente riduzione dei sussidi alle imprese;
d) nuove misure di detassazione del reddito d'impresa e di lavoro autonomo reinvestito;
e) sterilizzazione degli studi di settore nei prossimi anni, ovvero rendere gli studi di settore fiscalmente equi ed efficaci, attraverso una rappresentazione reale delle condizioni economiche e finanziarie del Paese, tenuto conto che l'impatto dei nuovi studi sta diventando eccessivamente oneroso per i contribuenti: infatti, il numero dei soggetti non congrui è passato dal 15 per cento per l'anno fiscale 2006 all'attuale 50 per cento per l'anno fiscale 2007 e si stima che l'impatto della crisi economica in atto comporterà la non congruità al 70 per cento dei casi, con un insostenibile «shock fiscale» per le piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale della nostra struttura produttiva;
a valutare, nella predisposizione di tale provvedimento, l'opportunità dell'adozione di misure a favore delle famiglie, quali:
a) misure che tengano conto - ferme restando le indicazioni contenute nel documento di programmazione economico-finanziaria circa il tasso di inflazione programmato - di quanto potrà emergere dal tavolo del negoziato interconfederale per la definizione dei parametri a cui riferire il recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni e delle pensioni;
b) misure di rafforzamento del sistema degli ammortizzatori sociali, da realizzare anche potenziando l'impegno diretto delle parti sociali negli enti bilaterali; in tale ambito vanno valutati interventi specifici a favore delle forme di lavoro flessibile;
c) negoziazione con la grande distribuzione e con le principali categorie rappresentative degli esercenti commerciali per raggiungere accordi di contenimento e stabilizzazione dei prezzi di generi di prima necessità, come già realizzato in passato;
d) specifiche deduzioni fiscali a favore delle famiglie con figli;
e) incremento del maggiore potere d'acquisto realizzato attraverso la social card in favore degli anziani che costituiscono un nucleo familiare composto da una sola persona;
f) ulteriori strumenti a disposizione dei cittadini per la rinegoziazione di mutui immobiliari;
g) misure per allineare la velocità di variazione dell'andamento dei prezzi al consumo dei combustibili per autotrazione in relazione alla variazione del prezzo delle materie prime;
h) accelerazione dell'implementazione del «piano casa», previsto dall'articolo 11 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, attraverso la presentazione del previsto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri alla conferenza unificata;
a sollecitare l'Unione europea a predisporre strumenti finanziari adeguati a rendere più efficiente la raccolta dei capitali necessari alla realizzazione in tempi rapidi delle reti infrastrutturali europee;
a dare rapida attuazione alle delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica, concernenti la realizzazione dei progetti infrastrutturali già deliberati, in particolare nelle aree al Nord e al Sud del Paese, dove la carenza di infrastrutture costituisce un freno allo sviluppo e alla crescita;
ad assumere, attraverso il Comitato interministeriale per la programmazione economica, le necessarie delibere per la realizzazione delle infrastrutture previste nei diversi documenti di finanza pubblica e negli atti di indirizzo parlamentari già approvati.
(1-00062)
«Stracquadanio, Caparini, Iannaccone, Corsaro, Cazzola, Baldelli».
(17 novembre 2008)

(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga).

La Camera,
premesso che:
la recessione economica mondiale, innescata dalla bolla immobiliare americana e dalla crescita del costo delle materie prime, si è ulteriormente aggravata nell'ultimo trimestre con la crisi bancaria apertasi con il fallimento della società Lehman Brothers;
il prodotto interno lordo italiano nel terzo trimestre del 2008 è calato dello 0,5 per cento rispetto al trimestre precedente e dello 0,9 per cento rispetto al terzo trimestre 2007, decretando la recessione tecnica del nostro Paese, in quanto è il secondo trimestre consecutivo che si registra il prodotto interno lordo in calo congiunturale;
l'Istat ha fornito contestualmente anche il quadro di riferimento internazionale, segnalando come la frenata italiana sia più brusca di quella di molte altre economie. Nel terzo trimestre 2008 il prodotto interno lordo è diminuito in termini congiunturali dello 0,1 per cento negli Stati Uniti, dello 0,5 per cento nel Regno Unito e in Germania. In termini tendenziali, il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,8 per cento negli Stati Uniti e in Germania e dello 0,3 per cento nel Regno Unito;
la legge finanziaria per il 2009, approvata in prima lettura il 13 novembre 2008 dalla Camera dei deputati, traendo origine dal decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è una finanziaria che non affronta i nuovi problemi emersi dopo la tempesta finanziaria ed economica che ha colpito il nostro Paese;
con la manovra licenziata dalla Camera dei deputati ci si limita a descrivere un Paese in condizioni di normalità, che rende operativi i tagli lineari sulla scuola, sull'università, sui comuni, sulla sicurezza decisi a luglio 2008, senza prevedere alcuna misura di sviluppo e di sostegno alle famiglie e alle imprese;
nel 2007 i poveri in Italia (12,8 per cento dell'intera popolazione) erano 7 milioni 542 mila, mentre le famiglie povere raggiungevano quota 2 milioni 653 mila (11,1 per cento di quelle residenti sul territorio);
tra mutui ipotecari, rette scolastiche ed universitarie e le rate per l'acquisto di beni mobili (arredamento, auto ed altro) le famiglie italiane risultano fortemente indebitate e tale disagio è confermato dal boom dei pignoramenti registrato in questi ultimi mesi;
è illusorio, seppur auspicabile, secondo quanto recita un articolo del disegno di legge finanziaria per il 2009, destinare alle famiglie le maggiori risorse che saranno disponibili nel corso del 2009, quando da tutti gli analisti è stato lanciato l'allarme del rischio di passare nel 2009 dalla recessione alla depressione;
il mondo delle imprese, in particolare quelle del Sud, è in evidente sofferenza: nei primi 9 mesi del 2008 hanno chiuso 336.846 aziende. Il saldo, dato dalla differenza tra iscritte e cessate, è stato pari a -13.184, mentre nel 2006 il saldo era, addirittura, pari a + 46.875. A livello territoriale, sono le regioni del Sud a pagare il prezzo più alto, mentre per quanto riguarda i settori tiene ancora l'artigianato, ma peggiora drammaticamente il commercio, soprattutto i negozi di vicinato schiacciati dalla concorrenza dei grandi centri commerciali e dalla poca propensione al consumo delle famiglie italiane, con una perdita di posti di lavoro stimabili in 100.000 unità (studio Cgia di Mestre);
dai dati Istat emerge che la produzione industriale a settembre 2008 è diminuita dello 0,4 per cento rispetto a settembre 2007 e del 2,1 per cento rispetto ad agosto 2008, mentre l'indice della produzione corretto per giorni lavorativi ha registrato un calo tendenziale del 5,7 per cento;
il Bollettino della Banca d'Italia registra, per il 2009, segnali di ridimensionamento dei piani di investimento nel settore industriale;
in un periodo di recessione è fondamentale alimentare il flusso dei prestiti alle imprese e alle famiglie da parte delle banche, evitando, grazie all'intervento dello Stato, una stretta sul credito, mentre l'indice delle condizioni di accesso al credito, che segnava un andamento negativo di -17,9 al 15 ottobre 2008, è passato a -29 alla fine dello stesso mese;
non è solo la Banca d'Italia a segnalare l'esistenza di un credit crunch: secondo l'osservatorio del Cna, infatti, sono aumentate le revoche delle richieste di affidamento, accompagnate da un crollo della disponibilità del credito, oltre ad un raddoppio dei tempi per le pratiche;
in attesa che venga adottato un nuovo sistema di governo della finanza mondiale, che faccia tesoro dell'esperienza recente, e che i provvedimenti finanziari vengano concertati, giustamente, a livello europeo, gli interventi per sostenere lo sviluppo economico devono essere tarati in base alle specificità del nostro Paese e, soprattutto, devono essere di sistema e non ridotti a qualche intervento tampone per questo o quel settore;
è necessario prevedere, dunque, interventi che abbiano sia un impatto congiunturale che di sistema, dando ossigeno all'economia reale per il breve periodo e cercando di sfruttare l'occasione per misure strutturali che intervengano sulla competitività del sistema Paese;
per favorire la crescita è necessario, quindi, intervenire utilizzando la leva monetaria, con un ribasso dei tassi di interesse, ed impiegando quella della spesa pubblica unita ad un calo della pressione fiscale;
per farsi promotrice della ripresa dell'area euro e per evitare che i deficit pubblici dei Paesi membri aumentino comunque per effetto della crisi, l'Unione europea dovrebbe adottare criteri più flessibili in merito all'applicazione dei parametri previsti dal Trattato di Maastricht, ferma restando l'esigenza del loro rispetto;
gli accordi di Washington tra i leader dei Paesi del G20 per il rilancio dell'economia mondiale prevedono un piano con misure coordinate per la ripresa economica mondiale: l'Italia si è impegnata a mettere in campo 80 miliardi di euro, pari a 5 punti di prodotto interno lordo,

impegna il Governo:

a realizzare una riqualificazione della spesa «sostenibile», evitando cioè che interventi drastici di contenimento della spesa taglino indistintamente tutti i capitoli del bilancio dello Stato, mettendo in crisi tutto il sistema senza salvaguardare i settori strategici e più sensibili della pubblica amministrazione (scuola, università, sicurezza, ricerca ed altri);
a prevedere un grande piano di opere pubbliche per dotare il Paese di un moderno sistema infrastrutturale, utilizzando la leva della spesa pubblica per finanziare la ripresa;
ad adottare misure fiscali agevolative nei confronti delle piccole e medie imprese, che premino il reinvestimento degli utili in ricerca e innovazione, sviluppo sostenibile e risparmio energetico, in investimenti produttivi e per incrementare l'occupazione;
ad adottare provvedimenti che estendano la rete di protezione dei sussidi di disoccupazione, soprattutto per i lavoratori precari, e ad attivare percorsi di riqualificazione e reimpiego di lavoratrici e lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, al fine di sostenere la domanda aggregata in questo ciclo;
per le imprese del Sud, a prevedere una fiscalità di vantaggio, anche attraverso la trasformazione dei finanziamenti a fondo perduto con il meccanismo del «credito d'imposta»;
a rafforzare il ruolo dei confidi, ampliandone le capacità di credito e garanzia, al fine di sostenere le piccole e medie imprese, facilitandone l'accesso al credito;
ad introdurre quale misura per assicurare maggiore liquidità alle aziende, il principio di cassa rispetto a quello di competenza, permettendo, cioè, alle imprese la possibilità di liquidare l'iva all'erario solo dopo aver ricevuto il pagamento del corrispettivo, previa verifica della sua accessibilità secondo le normative europee vigenti;
ad adottare interventi tempestivi e concreti in favore delle famiglie italiane, soprattutto quelle con figli, anche valutando l'opportunità di reintrodurre il sistema delle deduzioni fiscali in luogo dell'attuale sistema delle detrazioni, al fine di realizzare un fisco più equo e a misura delle famiglie italiane con carichi familiari.
(1-00063)
«Casini, Vietti, Galletti, Occhiuto, Volontè, Ciccanti, Compagnon, Naro».
(17 novembre 2008)

(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga).

La Camera,
premesso che:
la crisi finanziaria che abbiamo di fronte ed i suoi effetti, che inevitabilmente nei mesi prossimi si manifesteranno nel nostro Paese con maggiore forza di quanto non sia accaduto finora, impongono l'acquisizione definitiva della consapevolezza che la cosiddetta globalizzazione non è un'astrazione teorica, ma al contrario ha effetti reali e concrete e le sue dinamiche si ripercuotono nella vita quotidiana delle popolazioni coinvolte;
non è possibile pensare al funzionamento del nostro sistema Paese nella stessa ottica di 10 o 15 anni fa: vanno aggiornati i principi, gli strumenti e le regole con cui governare la realtà; l'idea che la dimensione nazionale sia ancora l'unica dalla quale analizzare e declinare la realtà è un errore che potrebbe provocare danni irreparabili;
dalla crisi finanziaria, i cui primi effetti si sono manifestati negli Stati Uniti, e non poteva essere altrimenti, in quanto propaggine più avanzata del sistema economico-finanziario occidentale, si è rapidamente passati ad una crisi economica generalizzata;
l'Europa come entità politica ed economica non può riuscire a mettere al riparo le economie nazionali dei singoli aderenti; una sua maggiore coesione lo avrebbe permesso, ma spesso si sono evidenziate insofferenze acute nei confronti dei vincoli, che una maggiore coesione europea avrebbe imposto ed impone. Proprio il nostro Paese, con i Governi di centro-destra che lo hanno guidato negli ultimi anni, ha manifestato, a più riprese, la sua insofferenza, facendola diventare un tratto distintivo dei medesimi Governi;
all'immediata vigilia del G20 di Washington si è appreso che una delle proposte del nostro Paese sarà quella di prevedere la creazione di controlli più adeguati, uniformi e più «responsabili di tutto il mondo della finanza»;
nel frattempo proprio in Italia un Governo di centro-destra ha proceduto prima a depenalizzare il falso in bilancio ed ora il centro-destra ha proposto al Parlamento specifiche norme definite «salva manager», scegliendo, quindi, ancora una volta la strada della deregolamentazione e dell'abbassamento del livello dei controlli;
è necessario individuare strumenti comuni e coerenti con le nuove realtà sovranazionali, le uniche che possono proteggere i singoli Stati dagli inevitabili effetti di una realtà globale economica, finanziaria e politica, molto più vasta di quella tradizionale; l'adesione a tali realtà non può essere opportunistica ed a corrente alternata, ma responsabilmente convinta;
è necessario accettare il rigore dei vincoli e dei controlli di natura comunitaria ed internazionale, che non possono non regolare i mercati finanziari e la realtà economica, ed è fondamentale studiarne di nuovi e più adeguati;
il nostro Paese registra da anni una difficoltà economica e produttiva divenuta strutturale; la crisi finanziaria si ripercuote, quindi, su un sistema già in sofferenza per la caduta della crescita e dei consumi. Nei prossimi mesi è alto il rischio della perdita di numerosi posti di lavoro, come conseguenza diretta della perdita di fiducia complessiva; diverse aziende, in particolare le piccole e le medie, stanno contraendo la portata dei loro investimenti: è evidente la possibilità di una diminuzione notevole della disponibilità di credito, l'inflazione continua a rimanere da mesi su livelli non più sostenibili ed il suo lieve calo nelle ultime settimane è dovuto agli effetti della recessione;
la nota di aggiornamento al documento di programmazione economico-finanziaria conferma l'obiettivo di inflazione programmata all'1,7 per cento, lasciando che il peso di questa differenza ricada esclusivamente sui lavoratori, che devono fronteggiare un livello di pressione fiscale ancora particolarmente elevato, superiore cioè al 43 per cento, in un sistema complessivo nel quale aumentano le imposte dirette e diminuiscono quelle indirette, distorsione tipica del nostro sistema fiscale. Proprio il carico delle imposte dirette aumenta le difficoltà dei redditi da lavoro e delle pensioni;
appare fondamentale, per sostenere il sistema nel suo complesso, rilanciare i consumi e non pare possibile ottenere tale risultato attraverso esclusivamente l'intervento pubblico, in un contesto nel quale il deficit pubblico, secondo fonti governative, rischia di superare il 3 per cento;
l'abbattimento delle imposte sul lavoro è diventato uno degli obiettivi ribaditi continuamente, ma senza però provvedere a bloccare la crescita della spesa pubblica non si potranno diminuire le tasse sui redditi; il cuneo fiscale non può essere lo strumento principale su cui agire per ottenere tale risultato, poiché una parte fondamentale del cuneo è rappresentato dai contributi previdenziali, che tagliati condannerebbero molti lavoratori italiani a pensioni più basse; tra l'altro, l'unica componente cresciuta dello stipendio dei lavoratori italiani è quella dei contributi previdenziali, anche per i lavoratori subordinati;
bisogna investire per far crescere la produttività del lavoro; senza un suo sensibile aumento, non appare possibile ottenere la crescita delle retribuzioni, mentre è inevitabile intervenire per affermare una redistribuzione coerente dei redditi a favore del lavoro dipendente;
la disuguaglianza dei redditi è cresciuta molto più velocemente della disuguaglianza dei consumi. Le famiglie reagiscono in modo diverso a variazioni permanenti o temporanee dei redditi, poiché cercano di mantenere un livello di consumo stabile nel corso del tempo, mentre risparmio e indebitamento attutiscono le variazioni del reddito da un mese all'altro o da un anno all'altro;
la disuguaglianza dei redditi in Italia è fortemente aumentata nel corso degli ultimi venticinque anni, tanto da porre il nostro Paese tra i più disuguali tra quelli appartenenti all'area dell'Ocse;
è necessario riflettere sulla possibilità e sulla reale convenienza di utilizzare la leva fiscale come unico strumento a sostegno del reddito da lavoro dipendente; tale riflessione non può, però, annullare la consapevolezza della necessità di interventi specifici finalizzati alla detassazione dei redditi da lavoro e delle pensioni medio-basse;
non si può dimenticare il peso sul sistema dei redditi del cosiddetto fiscal drag. Nel nostro Paese, negli anni '70-'80 si è proceduto alla restituzione del fiscal drag con il ricorso al credito d'imposta. Nel 1989 si scelse, invece, la strada della rivalutazione automatica dei limiti degli scaglioni e delle detrazioni a partire dal 1o gennaio 1990; dal 1993 l'eliminazione del drenaggio fiscale ha riguardato solo le detrazioni e non più le aliquote. Nel corso degli anni '90 le leggi finanziarie hannopiù volte sospeso la restituzione del fiscal drag, utilizzando, però, le maggiori entrate fiscali per l'aumento degli assegni al nucleo familiare. La legge finanziaria del centro-sinistra per l'anno 2001 ha sospeso la restituzione del fiscal drag per il 2001, riassorbendola nella riduzione percentuale delle aliquote irpef;
pur essendo un obbligo di legge, dal 2002 in poi il Ministro Tremonti, basandosi su un'interpretazione, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, capziosa e infondata della legge finanziaria per il 2001, ha ritenuto abrogata qualsiasi normativa in materia di fiscal drag;
alcuni economisti hanno calcolato un incremento del gettito per l'anno 2008, dovuto al fenomeno del fiscal drag, pari a circa 3,7 miliardi di euro, quasi la metà dell'incremento totale di gettito previsto per l'irpef;
è altrettanto necessario riflettere sull'opportunità di intervenire con misure finalizzate a regolamentare in maniera coerente il mercato del lavoro, affermando un livello adeguato di sicurezza per i lavoratori. In particolare, appare necessario intervenire a favore delle giovani generazioni, principali protagoniste dell'espansione degli investimenti e dei consumi; in questa ottica appare utile investire sull'attivazione dei necessari ammortizzatori sociali, ripartendo da quelli previsti nel libro bianco di Marco Biagi, ad oggi rimasti inapplicati,

impegna il Governo:

ad assumere le opportune iniziative per ridurre le forme precarie nei rapporti di lavoro;
a introdurre i necessari ammortizzatori sociali, a carattere universalistico, come quelli delineati nella «riforma Biagi»;
ad assumere le opportune iniziative per restituire il drenaggio fiscale alle categorie a reddito medio-basso, a partire dai pensionati più poveri;
a intervenire per sostenere il rilancio dei consumi, anche, ma non solo, attraverso l'intervento pubblico, ed in tale prospettiva, ad introdurre già nel 2008, con la corresponsione della tredicesima mensilità, un'adeguata forma di detassazione capace di aumentare il potere d'acquisto dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, già a partire dal mese di dicembre 2008.
(1-00064)
«Evangelisti, Donadi, Borghesi, Cambursano, Paladini, Porcino, Messina».
(17 novembre 2008)

(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga).