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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 112 di lunedì 12 gennaio 2009

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 15,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 7 gennaio 2009.

I deputati in missione sono cinquantuno.

Annunzio di petizioni.

ANGELO SALVATORE LOMBARDO (Misto-MpA), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).

In morte dell'onorevole Flavio Orlandi.

PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore dei familiari dell'onorevole Flavio Orlandi, recentemente scomparso.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 185 del 2008: Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale (A.C. 1972-A).

MASSIMO ENRICO CORSARO (PdL), Relatore per la V Commissione. Dà lettura di due correzioni da intendersi apportate al testo del provvedimento, come modificato dalle Commissioni, a seguito di errori materiali contenuti nello stesso.

PRESIDENTE. Precisa che le correzioni prospettate dal relatore per la V Commissione sono state inserite in un errata corrige che deve intendersi parte integrante del testo del provvedimento.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

MASSIMO ENRICO CORSARO (PdL), Relatore per la V Commissione. Nel precisare che il decreto-legge in discussione prosegue le azioni avviate dal Governo nel corso della legislatura attraverso la legge finanziaria ed i provvedimenti collegati, mantenendo peraltro invariati i saldi di bilancio, richiama le principali misure previste dal provvedimento d'urgenza, nel testo comprendente le significative modifiche apportate dalle Commissioni V e VI anche con il contributo dell'opposizione. Ricorda, in particolare, le disposizioni relative al bonus straordinario destinato ai nuclei familiari a basso reddito, nonché le misure volte a sostenere le imprese e l'occupazione, a favorire la realizzazione di infrastrutture, ad estendere l'operatività degli ammortizzatori sociali e a rendere più efficace la lotta all'evasione fiscale. Ritiene, infine, che nel prosieguo del dibattito non si possa prescindere dalle modifiche migliorative apportate al provvedimento d'urgenza nel corso dell'iter in Commissione.

MAURIZIO BERNARDO (PdL), Relatore per la VI Commissione. Espresso preliminarmente apprezzamento per il clima collaborativo che ha contraddistinto l'iter del decreto-legge nelle Commissioni riunite V e VI, sottolinea il positivo ruolo svolto dal Governo italiano in fase di predisposizione del piano d'azione combinata Pag. IVdi politica fiscale e monetaria elaborato in sede comunitaria per fronteggiare la grave crisi internazionale in atto. Evidenziata quindi l'efficacia dei diversi provvedimenti di natura economica varati dall'Esecutivo in coerenza con le promesse fatte in campagna elettorale, richiama gli aspetti più qualificanti del provvedimento d'urgenza in discussione, con particolare riferimento alle diverse disposizioni finalizzate a sostenere le famiglie più bisognose, anche attraverso misure idonee a soddisfare le loro esigenze abitative. Sottolinea quindi le disposizioni di sostegno al settore creditizio ed alle imprese, nonché le importanti misure finalizzate al rafforzamento del sistema degli ammortizzatori sociali, che consentiranno, a suo avviso, al nostro Paese di superare l'attuale situazione di difficoltà.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

PAOLA BINETTI (PD). Richiamate le principali misure recate dal decreto-legge in discussione, ricorda l'appello del Pontefice Benedetto XVI all'esigenza di contrastare una crisi che ha causato nuove forme di povertà globale, riaffermando la necessità di uno sviluppo solidale che riconosca il primato della persona umana. Nel ritenere, inoltre, che le modalità di fruizione del bonus straordinario appaiono penalizzanti per le famiglie tradizionali, in particolare per quelle più numerose, chiede al Governo di adottare soluzioni strutturali e durevoli che, mediante un ripensamento delle dinamiche della globalizzazione, scongiurino il rischio di una generalizzata fase recessiva. Invita, infine, l'Esecutivo a non ricorrere alla questione di fiducia, ritenendo che le tematiche connesse alla crisi in atto richiedano un'ampia convergenza tra le forze politiche.

ROBERTO SIMONETTI (LNP). Osserva preliminarmente che il decreto-legge in discussione, che deve considerarsi collegato alla manovra di finanza pubblica, segue una serie di provvedimenti finalizzati a fronteggiare la grave crisi economica in atto prevedendo, tra l'altro, misure per il rilancio del sistema economico nazionale e il sostegno ai soggetti più deboli, senza modificare i saldi di finanza pubblica grazie ad una politica volta a consentire maggiori entrate mediante innovazioni al sistema di contabilità delle imprese e l'intensificazione degli accertamenti tributari e della riscossione dei crediti. Evidenzia quindi gli aspetti a suo avviso più importanti del provvedimento d'urgenza, tra i quali il bonus alle famiglie che versano in particolari condizioni di difficoltà, che la sua parte politica ritiene opportuno destinare alle sole famiglie italiane, nonché le misure di sostegno alle imprese. Richiama altresì alcune proposte avanzate dal suo gruppo, finalizzate in particolare a tutelare le aziende italiane operanti in settori nevralgici per il Paese dal possibile rischio di acquisizione da parte di soggetti stranieri ed a liberalizzare ulteriormente il comparto del trasporto aereo. Ritiene inoltre che l'ipotesi di rendere obbligatoria la fideiussione bancaria per i soggetti stranieri richiedenti partita IVA sia una proposta di buon senso e non discriminatoria, ricordando altresì che la tassa sul permesso di soggiorno, ipotizzata dalla Lega Nord e prevista in molti Stati esteri, è contemplata in un ordine del giorno già accettato dal Governo.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Ricordato preliminarmente che il Piano europeo per la ripresa economica, basato sui principi di solidarietà e giustizia sociale, prevede un forte apporto al potere d'acquisto per rilanciare la domanda, nonché la necessità di azioni mirate e a breve termine per rafforzare la competitività europea, rileva l'insufficienza delle risorse stanziate dal provvedimento d'urgenza in discussione per fronteggiare la grave crisi finanziaria in atto. Nel ritenere, quindi, necessari taluni interventi temporanei, quali la sospensione dell'abolizione dell'ICI sulla prima abitazione, incrementando al contempo la lotta all'evasione fiscale, osserva Pag. Vche sarebbe stato preferibile aumentare in modo significativo gli assegni familiari piuttosto che prevedere un bonus per le famiglie che, presentandosi come una duplicazione della social card, si rivelerà assolutamente insufficiente per la gran parte di esse. Richiama, infine, il limitato numero di proposte emendative presentate dal suo gruppo per migliorare il decreto-legge in discussione che giudica insufficiente a fare fronte alla gravità della crisi.

ROBERTO RAO (UdC). Rilevato il sostanziale fallimento della politica degli annunci e delle roboanti promesse, contraddittoriamente seguiti da interventi minimi e in generale inidonei a risolvere i problemi del Paese, anche a causa delle divergenze riconducibili alle diverse anime della maggioranza, osserva che per fronteggiare in maniera adeguata l'attuale drammatica crisi occorrerebbe, da un lato, prendere atto della sua reale portata e, dall'altro, chiamare le forze politiche di opposizione - accogliendo in tal modo l'auspicio formulato dal Capo dello Stato - a contribuire all'elaborazione di iniziative coraggiose ed efficaci. Evidenziata altresì la scarsa capacità di controllo della spesa dimostrata dall'Esecutivo, come comprovato, tra l'altro, dall'entità dell'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni, raddoppiata rispetto al 2007, stigmatizza la «sindrome di autosufficienza» che condiziona l'operato del Governo, ostinatamente chiuso alle proposte presentate dall'opposizione per migliorare i provvedimenti dallo stesso presentati al Parlamento. Giudicate, infine, inidonee a sostenere il reddito delle famiglie e a rilanciare l'economia le misure recate dal provvedimento d'urgenza in discussione, esprime forti perplessità in merito al possibile ricorso allo strumento fiduciario pur in assenza di atteggiamenti ostruzionistici dell'opposizione, manifestando la disponibilità del suo gruppo, per scongiurare tale eventualità, a ridurre al minimo le proposte emendative.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Paventata la possibilità che l'Esecutivo ricorra alla questione di fiducia, ritiene che il Governo sottovaluti gli effetti che deriveranno all'Italia dalla grave crisi internazionale in atto, imputabile ad una sostanziale deregolamentazione dei mercati. Espresso, quindi, un giudizio negativo sulle scelte di politica economica compiute dall'Esecutivo, basate peraltro su previsioni sbagliate, considera insufficiente il decreto-legge in discussione, che, nonostante gli annunci, prevede solo misure tampone. Nel reputare, altresì, inefficaci le disposizioni concernenti il bonus per le famiglie, che non favorirà quelle con figli, lamenta i profili di illegittimità costituzionale che caratterizzano il provvedimento d'urgenza in discussione, che non prevede interventi a favore di quanti hanno contratto mutui a tasso fisso o a sostegno delle imprese che creano occupazione.

MICHELE POMPEO META (PD). Nel ritenere inadeguate ed illusorie le misure approntate dal Governo per contrastare gli effetti sul sistema-Paese della grave crisi finanziaria in atto, esprime un giudizio fortemente critico sul complesso della politica economica dell'Esecutivo, segnatamente nei settori della mobilità e dello sviluppo infrastrutturale, stigmatizzando altresì gli elevati oneri di finanza pubblica conseguenti alle modalità attraverso le quali è stata gestita la vicenda Alitalia. Nel giudicare quindi preferibile affrontare tempestivamente le pressanti esigenze economiche che affliggono ampia parte della popolazione, reputa necessario instaurare un dialogo costruttivo tra maggioranza e opposizione onde pervenire a scelte coraggiose ed efficaci in grado di sostenere le imprese, tutelare il potere di acquisto delle famiglie e restituire fiducia ai cittadini. Nel sottolineare infine la disponibilità della sua parte politica a contribuire con spirito costruttivo alla gestione della difficile congiuntura economica, sottolinea il ridotto numero di proposte emendative presentate dal suo gruppo, delle quali auspica una proficua discussione.

IGNAZIO MESSINA (IdV). Nel ritenere che i provvedimenti disorganici e di natura Pag. VIpropagandistica varati dal Governo in materia economica siano largamente insufficienti rispetto alle gravi difficoltà in cui versa il Paese reale, elevando, tra l'altro, i livelli di imposizione fiscale, sottolinea la necessità di promuovere un'efficace lotta al deprecabile fenomeno dell'evasione fiscale e di garantire l'accesso al credito per le piccole e medie imprese. Prospettata quindi l'esigenza di eliminare gli sprechi nella pubblica amministrazione e di riformare realmente le istituzioni, esprime un giudizio negativo sulle misure recate dal decreto-legge in discussione, rilevando, in particolare, l'inefficacia delle disposizioni in favore dei titolari di mutui sulla prima casa. Stigmatizzate, infine, le scelte di politica economica finora compiute dall'Esecutivo, segnatamente l'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, il salvataggio dell'Alitalia e l'improprio impiego delle risorse destinate al Fondo per le aree sottoutilizzate, lamenta la possibilità che il Governo possa ricorrere alla questione di fiducia per ragioni tutte interne alla maggioranza.

GIULIANO CAZZOLA (PdL). Ricordato preliminarmente come nel testo del provvedimento d'urgenza all'esame dell'Assemblea siano state recepite talune significative modifiche alle disposizioni ivi previste in tema di sostegno ai redditi delle famiglie e di ricorso agli ammortizzatori sociali, osserva come al complesso delle misure anti-crisi varate dal Governo sia stato accordato un sostanziale sostegno da numerose rappresentanze delle parti sociali, anche di opposizione. Sottolineato l'impegno tempestivo e proficuo con cui il Governo ha approntato efficaci misure volte a prevenire e contrastare gli effetti più dannosi della crisi finanziaria internazionale, auspica che l'Esecutivo perseveri nella messa in sicurezza dei conti pubblici virtuosamente conseguita, rilevando peraltro la necessità di pervenire quanto prima ad una riforma degli strumenti di ammortizzazione sociale e ad una più efficiente rimodulazione delle gestioni previdenziali attribuite all'INPS. Evidenziato come l'abnorme aumento del ricorso alla Cassa integrazione guadagni sia sintomatico di una mera apnea del sistema produttivo e non necessariamente del suo dissesto, attesi anche i più recenti confortanti segnali di tenuta dei consumi, invita le forze politiche dell'opposizione a collaborare con il Governo e la maggioranza nel rassicurare i cittadini sugli sviluppi della delicata congiuntura economica.

MARCO CAUSI (PD). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in discussione non recepisce le raccomandazioni della Commissione europea - in seno alla quale è emerso l'orientamento favorevole ad un'azione concordata di politica fiscale espansiva pari all'1,5 per cento del PIL - atteso che l'entità delle misure da esso previste è di circa un terzo di punto, lamenta l'insoddisfacente andamento dei lavori in sede referente, dove la discussione è stata sostanzialmente compromessa dall'atteggiamento passivo dell'Esecutivo, a suo avviso da ricondurre alle divergenze emerse all'interno della maggioranza, nonché alla costante tendenza del Governo medesimo a ricercare il consenso a breve termine mediante la facile propaganda e l'ottimismo di maniera, rifiutando un reale confronto con l'opposizione. Nel manifestare quindi dispiacere e disappunto per il conseguente rischio di inagibilità delle istituzioni rappresentative, esprime un giudizio fortemente critico sul provvedimento d'urgenza in discussione, contenente peraltro svariati interventi microsettoriali, che alimenterà ulteriormente la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica. Ritiene, infine, che un'azione di effettivo rilancio dell'economia, da un lato, richieda la riscoperta di quel senso di solidarietà e mutualità che fa parte delle radici culturali del nostro Paese, e, dall'altro, debba essere basata su efficaci misure di tutela del reddito dei lavoratori, nelle more dell'attuazione di una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Sottolineata l'assoluta inadeguatezza delle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in discussione, segnatamente se paragonate Pag. VIIalle incisive misure varate da altri Stati europei, giudica miope la politica dell'Esecutivo, che non affronta le problematiche connesse al diffondersi della povertà, in particolare nel Sud del Paese. Stigmatizzate, quindi, le logiche settarie e di parte che ispirano l'azione governativa, la quale penalizza gravemente il Mezzogiorno, anche attraverso un improprio ricorso al Fondo per le aree sottoutilizzate, giudica vergognoso il rinvio dell'entrata in vigore dell'istituto della class action, sottolineando la possibilità di reperire risorse per fronteggiare la grave crisi finanziaria in atto attraverso la lotta all'evasione fiscale e la riduzione dei costi della politica.

ELVIRA SAVINO (PdL). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.

PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.

GIOACCHINO ALFANO (PdL). Nel dare atto all'Esecutivo di avere agito tempestivamente per fronteggiare la drammatica crisi in atto, anche anticipando molto opportunamente all'estate una manovra di finanza pubblica senza la quale la situazione e le prospettive dell'economia italiana sarebbero state peggiori, esprime apprezzamento per le misure recate dal provvedimento d'urgenza in discussione, che giudica soddisfacente, auspicando che si possa registrare anche in Assemblea il clima di collaborazione che ha connotato l'esame in sede referente e che ha consentito di apportare al testo del decreto-legge modifiche migliorative, ispirate dal comune intendimento di sostenere le famiglie e di rilanciare l'economia.

SANDRO GOZI (PD). Nel ritenere che il Governo sottovaluti la gravità della crisi internazionale in atto, discostandosi dalle indicazioni e dalle scelte assunte a livello europeo, esprime un giudizio negativo sulle misure recate dal provvedimento d'urgenza in discussione, che, a suo avviso, rappresenta un'occasione mancata per il rilancio del sistema produttivo nazionale, paventando, altresì, il rischio che il Governo possa ricorrere alla questione di fiducia. Giudicato, quindi, insufficiente ed inadeguato il complesso della manovra economica varata dall'Esecutivo, ricorda che il Piano europeo per la ripresa economica invita a stanziare adeguate risorse per favorire l'incremento della domanda, sottolineando la necessità di sostenere il reddito delle famiglie, tramite una riduzione dei livelli di imposizione fiscale, e di promuovere una riforma strutturale del mercato.

MARIO LOVELLI (PD). Ricordato preliminarmente il recente monito del Presidente della Repubblica a tutte le forze politiche affinché approvino riforme condivise volte a rafforzare l'economia nazionale e a rinsaldare la coesione sociale del Paese, stigmatizza la persistente indisponibilità al dialogo da ultimo dimostrata dal Governo nel corso dell'esame del decreto-legge sul sistema universitario e nel corso dell'iter in sede referente del provvedimento d'urgenza in discussione, i cui contenuti sono stati univocamente definiti dalla maggioranza. Nel reputare quindi necessario aprire una nuova fase di più proficuo ed effettivamente dialettico confronto tra le forze parlamentari, esprime un giudizio fortemente critico sugli indirizzi della politica infrastrutturale e della mobilità attuati dall'Esecutivo, segnatamente in merito agli esiti delle operazioni da esso condotte per il salvataggio di Alitalia.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

MARIO LOVELLI (PD). Giudicato insufficiente ed inefficace il complesso delle misure recate dal decreto-legge in discussione, sul quale manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo, preannunzia la presentazione di un numero assai limitato di proposte emendative, nell'auspicio che il Governo non ne impedisca una congrua ed opportuna discussione ricorrendo ancora una volta alla questione di fiducia.

Pag. VIII

PIER PAOLO BARETTA (PD). Sottolineata la gravità della crisi finanziaria in atto, giudica del tutto insufficienti le risorse stanziate dal Governo al fine di rilanciare lo sviluppo economico del Paese, anche in considerazione dell'invito formulato dalle istituzioni europee a favorire l'incremento della domanda. Manifestata quindi la disponibilità del suo gruppo ad un confronto costruttivo finalizzato a migliorare il testo in discussione, a fronte della sostanziale chiusura del Governo ad individuare soluzioni condivise per affrontare la crisi economica, paventa il rischio di un peggioramento delle già precarie condizioni in cui versano i cittadini.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

PIER PAOLO BARETTA (PD). Invita, infine, l'Esecutivo ad un'approfondita riflessione sulle scelte di politica economica adottate e sul probabile intendimento di ricorrere alla questione di fiducia, preannunziando altresì la presentazione di proposte emendative volte a sostenere il reddito attraverso l'incremento degli assegni familiari, ad istituire un fondo unico per gli ammortizzatori sociali e ad accelerare il pagamento dei debiti da parte della Pubblica amministrazione.

IVANO STRIZZOLO (PD). Ricordato l'atteggiamento serio e costruttivo assunto dal suo gruppo durante l'iter del provvedimento d'urgenza in Commissione, giudica il decreto-legge in discussione, che non prevede efficaci strumenti a favore delle famiglie e del comparto dell'artigianato, inadeguato ad affrontare la grave crisi finanziaria in atto, della cui entità il Governo sembra non avere l'esatta percezione. Ritiene, quindi, che un importante stimolo alla ripresa della domanda interna potrebbe essere fornito da una significativa riduzione della pressione fiscale, da attuarsi parallelamente ad un forte contrasto all'evasione ed all'elusione fiscale. Sottolineata, altresì, l'insufficienza delle risorse stanziate dal provvedimento, che giudica motivata da alcune scelte erronee dell'Esecutivo, quali l'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale e l'inadeguato piano di salvataggio dell'Alitalia, auspica che il Governo non ponga la questione di fiducia e manifesti disponibilità a recepire almeno alcune delle proposte emendative presentate dal suo gruppo, finalizzate al miglioramento del testo.

MARIA GRAZIA GATTI (PD). Espresso rammarico per avere visto totalmente disattese le aspettative suscitate dalle riflessioni del Presidente Fini in merito ai rapporti tra Parlamento e Governo, che sembravano preludere ad un minore ricorso, da parte di quest'ultimo, allo strumento fiduciario, lamenta che il progressivo restringimento degli spazi di discussione verificatosi in sede referente ha impedito un proficuo confronto tra maggioranza e opposizione sulle misure contenute nel decreto-legge in discussione, le cui disposizioni tradiscono la mancanza di consapevolezza, da parte dell'Esecutivo, della gravità e della profondità della crisi in atto. Giudicato quindi il provvedimento d'urgenza come l'ennesimo contenitore nel quale sono stati diluiti molteplici interventi microsettoriali complessivamente non idonei a rilanciare l'economia e a sostenere il reddito delle famiglie - mentre ben altro spessore ed efficacia hanno connotato ad esempio, gli interventi attuati dal Governo a favore delle banche -, richiama le proposte emendative presentate dal suo gruppo in sede referente in materia di lavoro, soprattutto femminile, e di ammortizzatori sociali, stigmatizzando, in particolare, l'introduzione di una deroga generalizzata all'articolo 2112 del Codice civile, che, senza risolvere il problema delle crisi aziendali, pregiudicherà ulteriormente i diritti dei lavoratori.

MARIA COSCIA (PD). Nel giudicare le disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in discussione non risolutive ed inadeguate a fronteggiare l'attuale delicata congiuntura economica, ribadisce la disponibilità manifestata dalla sua parte politica a contribuire all'individuazione delle misure Pag. IXpiù opportune per il superamento della crisi finanziaria e per restituire fiducia alle famiglie ed alle imprese, stigmatizzando altresì la sostanziale chiusura del Governo al confronto su tali tematiche, segnatamente riguardo una prospettata maggiore flessibilità, nel rispetto del Patto di stabilità, in luogo dei previsti tagli lineari della spesa pubblica, che destano serie preoccupazioni. Preannunzia infine la presentazione di un limitato numero di mirate proposte emendative da parte del suo gruppo, nell'auspicio che il Governo, non ricorrendo alla questione di fiducia, raccolga la sfida dell'opposizione a confrontarsi nel merito su una serie di questioni di centrale rilevanza per la vita economica e sociale del Paese.

MARCO FEDI (PD). Espresso un giudizio negativo sulle scelte di politica economica compiute del Governo, ritiene che il provvedimento d'urgenza in discussione rappresenti un'occasione perduta per sostenere realmente le famiglie e le imprese, sottolineando altresì la necessità di instaurare un dialogo costruttivo fra maggioranza ed opposizione, così come auspicato anche dal Presidente della Repubblica. Paventata quindi la possibilità che l'Esecutivo ricorra alla posizione della questione di fiducia, richiama gli aspetti di maggiore criticità di un decreto-legge di stampo propagandistico, che non realizza riforme strutturali a favore dei cittadini, preannunziando la presentazione di proposte emendative migliorative del testo, una delle quali relativa all'estensione delle detrazioni familiari a favore dei residenti all'estero.

ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD). Nell'esprimere un giudizio fortemente critico sul complesso della manovra economica varata dal Governo che - alla luce della difficile congiuntura internazionale - reputa inadeguata, insufficiente ed ispirata a logiche sostanzialmente propagandistiche, manifesta perplessità in merito alla concreta efficacia di talune misure quali la social card, il bonus per le famiglie ed il prestito per i nuovi nati, stigmatizzando altresì le deleterie ricadute che ne deriveranno in termini di accentuazione delle diseguaglianze sociali. Manifesta inoltre seria riprovazione per la sensibile riduzione apportata alla dotazione finanziaria dei fondi destinati alle politiche familiari, nonché per le misure introdotte in materia di servizio civile nazionale, che ritiene eccessivamente gravose e disincentivanti le attività di volontariato.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Manifesta la disponibilità del Governo a tenere conto, per il futuro, di alcune proposte che sono state avanzate nel corso del dibattito.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 13 gennaio 2009, alle 15.

(Vedi resoconto stenografico pag. 92).

La seduta termina alle 22,35.