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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 291 di lunedì 1 marzo 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 15.

La Camera approva il processo verbale della seduta dell'8 febbraio 2010.

I deputati in missione sono cinquantasette.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti l'onorevole Susanna Cenni in sostituzione dell'onorevole Mario Cavallaro, dimissionario.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 2 del 2010: Interventi urgenti concernenti enti locali e regioni (A.C. 3146-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GIUSEPPE CALDERISI (PdL), Relatore per la I Commissione. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, relativamente ai profili di specifica competenza della I Commissione, volto a modificare e ad integrare alcune norme in materia di contenimento della spesa degli enti locali, prevista dalla legge finanziaria per il 2010, a ridefinire la tabella delle circoscrizioni dei collegi per le elezioni provinciali, nonché a fissare l'importo degli emolumenti spettanti ai consiglieri regionali in misura non superiore all'indennità massima percepita dai membri del Parlamento. Ricordato, altresì, che durante l'iter in Commissione sono state recepite diverse proposte emendative, auspica la sollecita conversione in legge del decreto-legge in esame.

MASSIMO BITONCI (LNP), Relatore per la V Commissione. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, soffermandosi sui profili riconducibili alle materie di competenza della V Commissione contenuti nell'articolo 4 del decreto-legge, recante disposizioni che intervengono su diversi aspetti della gestione finanziaria degli enti locali, con particolare riferimento alla definizione dei trasferimenti erariali ai medesimi enti ed alle procedure di approvazione dei bilanci di previsione. Sottolineata quindi la rilevanza delle misure relative alle procedure per lo scioglimento dei consigli comunali ove non sia approvato il bilancio nei termini previsti o il consiglio non abbia adottato le misure per riportare in equilibrio il bilancio, nonché delle disposizioni inerenti la compartecipazione delle province al gettito dell'IRPEF, dà conto delle principali modifiche apportate al testo originario nel corso dell'iter in sede referente, tramite la presentazione di un emendamento omnibus da parte dei relatori volto a recepire anche proposte avanzate dall'opposizione, soffermandosi, tra l'altro, sulle Pag. IVnorme inerenti i territori abruzzesi colpiti dal sisma, finalizzate ad una maggiorazione dei contributi di carattere ordinario, e sulle misure connesse al Patto di stabilità interno.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nel manifestare l'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in discussione, che giudica necessario anche se eterogeneo ed insufficiente, essendo teso a depotenziare il ruolo degli enti locali, ritiene che sarebbe stato opportuno un intervento più incisivo di razionalizzazione, prevedendo, tra l'altro, la soppressione delle province, nonché la riduzione delle risorse destinate alle consulenze. Pur esprimendo apprezzamento per i contributi previsti dall'articolo 4, lamenta l'assenza di indicazioni concrete di carattere economico e sociale volte a garantire una effettiva autonomia agli enti locali minori. Evidenzia, altresì, che sarebbe stato preferibile trasferire il contenuto del decreto-legge nel disegno di legge n. 3118, recante la riforma organica della disciplina delle autonomie locali.

MARCO MARSILIO (PdL). Sottolineata la particolare rilevanza di un provvedimento d'urgenza teso ad attuare i principi del federalismo fiscale e a garantire un più efficace assetto amministrativo dello Stato, introducendo altresì misure di contenimento della spesa pubblica, esprime soddisfazione per gli interventi di riduzione del numero dei componenti degli organi rappresentativi ed esecutivi degli enti locali, auspicando altresì il pieno rispetto delle norme relative all'importo degli emolumenti percepiti dai consiglieri regionali, che non potranno eccedere le indennità spettanti ai membri del Parlamento. Giudicato quindi opportuno applicare in modo meno rigido i principi fissati dal Patto di stabilità, al fine di sostenere l'economia locale attraverso investimenti mirati, ritiene necessario definire in modo più compiuto il processo di fuoriuscita dalla situazione economica emergenziale del comune di Roma, separando la gestione ordinaria dal piano di rientro straordinario dall'indebitamento.

MARCO CAUSI (PD). Nel ritenere che ci si trovi di fronte ad una sorta di schizofrenia normativa del Governo, atteso che sull'ordinamento degli enti locali sono già stati presentati quattro provvedimenti, che recano disposizioni tra loro in parte divergenti, sottolinea la necessità di affrontare con serietà e metodo, previo parere della Conferenza unificata Stato-regioni, la riforma del Codice delle autonomie. Giudicato, quindi, condivisibile l'obiettivo di ridurre i costi amministrativi degli enti locali, attuabile solo attraverso una vera e nuova etica pubblica, che non può nascere esclusivamente dalla modifica della normativa penale, reputa il decreto-legge in discussione confuso nonostante le opportune modifiche apportate al testo durante l'iter in sede referente. Stigmatizzata, altresì, l'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale, che ha costretto ad aumentare i trasferimenti ordinari ai comuni, auspica il miglioramento della norma relativa all'adeguamento del compenso dei consiglieri regionali a quello dei parlamentari, esprimendo perplessità sulle disposizioni concernenti Roma capitale.

MARIA PIERA PASTORE (LNP). Sottolinea le finalità di contenimento e coordinamento della finanza pubblica sottese al provvedimento d'urgenza in discussione, che si inserisce in un più ampio progetto perseguito dall'Esecutivo attraverso la rivisitazione del ruolo delle autonomie locali, la riforma in chiave federalista dello Stato nonché la semplificazione amministrativa. Richiama quindi i contenuti del decreto-legge, segnatamente evidenziando le disposizioni concernenti l'abolizione dei circondari, del difensore civico comunale e di taluni enti intermedi non rappresentativi, nonché le norme volte a ridurre le spese degli enti locali. Ricordate altresì le disposizioni finalizzate a limitare l'entità degli emolumenti per i consiglieri regionali Pag. Ve quelle tese ad escludere dal Patto di stabilità interno le risorse provenienti dall'Unione europea, sottolinea, a nome del suo gruppo, la necessità di porre mano ad una organica riforma del decreto legislativo n. 267 del 2000, esprimendo gratitudine ed apprezzamento per la disponibilità e l'attenzione manifestate dal Ministro Calderoli e dal Viceministro Vegas nel corso dell'iter del decreto-legge in sede referente.

FRANCESCO BOCCIA (PD). Evidenziato il carattere non urgente degli interventi previsti dal decreto-legge in discussione, sottolinea la necessità di affrontare in maniera organica un provvedimento concernente la cosiddetta carta delle autonomie, manifestando perplessità sulle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in materia di contributi straordinari al comune di Roma. Espresso, quindi, apprezzamento per il recepimento della proposta del suo gruppo relativa al cofinanziamento comunitario del Patto di stabilità interno, preannunzia la presentazione di un emendamento volto alla soppressione della delegazione di pagamento, lamentando l'assenza nel testo di norme chiare sui dissesti e di disposizioni che garantiscano maggiore elasticità ai bilanci.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel rilevare che il suo gruppo non è contrario in linea di principio al provvedimento d'urgenza in discussione, con cui si tende a ridurre i costi della politica, ritiene tuttavia che tale obiettivo debba essere perseguito in primo luogo intervenendo sui costi delle istituzioni centrali, che vengono invece surrettiziamente alimentati. Evidenzia inoltre una oggettiva incoerenza nella politica attuata dall'Esecutivo, segnalando come talune misure del decreto-legge in esame appaiano di carattere microsettoriale ed incoerenti rispetto al cosiddetto codice delle autonomie. Nel ritenere altresì improprio varare misure speciali per tutelare alcuni enti locali, giudica gravi le disposizioni introdotte in materia sia di circoscrizioni elettorali provinciali sia di limiti alla possibilità di nomina degli assessori, nonché la mancata attenuazione dei vincoli del Patto di stabilità interno per i comuni più virtuosi. Preannunzia infine la presentazione di proposte emendative ispirate a criteri più rigorosi, segnatamente in tema di unioni tra comuni.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.

GIUSEPPE VEGAS, Viceministro dell'economia e delle finanze. Rilevato che il Patto di stabilità interno che vincola gli enti locali risulta già attenuato rispetto a quello che interessa lo Stato italiano nei confronti dell'Unione europea, non tenendo conto dello stock di debito pregresso, ricorda che nella sua attuazione si tiene conto della realtà non omogenea dei vari enti locali. Preannunzia, inoltre, la disponibilità del Governo a riconsiderare taluni aspetti delle disposizioni contenute nel provvedimento d'urgenza in esame concernenti Roma capitale.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per la semplificazione normativa. Pur condividendo l'esigenza di completare il percorso di riforma in materia di autonomie locali, ritiene che talune critiche rivolte all'attività del Governo in tale settore siano sintomo della mancanza di volontà di procedere in questa direzione e rivendica il positivo intervento avviato in sede di predisposizione della manovra di bilancio per il 2010 che, unitamente al provvedimento d'urgenza in esame, inciderà sui costi della rappresentanza politica degli enti locali, contribuendo a ridurre gli sprechi di denaro pubblico. Ribadita la volontà di porre un argine alla miriade di organismi inutili, sottolinea la necessità di valutare attentamente, anche alla luce della recente crisi economico-finanziaria, ogni ipotesi di alleggerimento dei vincoli del Patto di stabilità interno, tutelando comunque le realtà territoriali più virtuose. Evidenziata quindi l'esigenza di non procedere ad una soppressione indiscriminata delle province, pur dando corso ad una loro razionalizzazione, sottolinea le positive Pag. VImisure volte al riassetto delle circoscrizioni elettorali e al taglio del numero di consiglieri provinciali e di assessori. Richiama infine l'intenzione del Governo di proseguire nella riforma del Codice delle autonomie e nell'introduzione di una forma di Stato effettivamente federalista.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 2 marzo 2010, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 34).

La seduta termina alle 17,45.