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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 295 di lunedì 8 marzo 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 14,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 1o marzo 2010.

I deputati in missione sono quarantasette.

Modifica nella composizione del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione il senatore Carlo Pegorer, in situazione del senatore Mauro Del Vecchio, dimissionario.

Annunzio della nomina di sottosegretari di Stato.

PRESIDENTE. Dà lettura della lettera inviata dal Presidente del Consiglio dei ministri nella quale si comunica la nomina dei seguenti sottosegretari di Stato: alla Presidenza del Consiglio dei ministri il senatore Andrea Augello, l'onorevole Laura Ravetto e la dottoressa Daniela Santanchè e all'Istruzione, all'università e alla ricerca il senatore Guido Viceconte.

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Consiglio dei ministri ha presentato alla Presidenza il disegno di legge n. 3273, di conversione del decreto-legge n. 29 del 2010, recante interpretazione autentica di disposizioni del procedimento elettorale e relativa disciplina di attuazione.
Il disegno di legge è stato assegnato alla I Commissione in sede referente ed al Comitato per la legislazione, per il parere di cui all'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Nel ritenere che il decreto-legge in materia elettorale emanato dal Governo rappresenti, oltre che un gravissimo precedente, l'ennesima violazione delle regole democratiche, preannunzia che i deputati dell'opposizione si avvarranno di tutti gli strumenti previsti dal Regolamento per manifestare il proprio fermo dissenso, considerando conseguentemente decaduta qualsiasi intesa precedentemente intercorsa relativamente all'andamento dei lavori parlamentari.

PRESIDENTE. Assicura che la Presidenza garantirà il diritto alla libertà di espressione di tutte le forze politiche, nei limiti previsti dal Regolamento.

SIMONE BALDELLI (PdL). Stigmatizzato l'atteggiamento ostruzionistico preannunziato Pag. IVdall'opposizione, peraltro sul varo di un decreto-legge di carattere interpretativo controfirmato dal Presidente della Repubblica, ritiene grave e scorretto disattendere gli accordi sui lavori parlamentari sanciti in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Stigmatizzata, a nome del suo gruppo, la grave violazione delle norme costituzionali perpetrata con l'emanazione da parte del Governo del decreto-legge in materia elettorale, preannunzia una ferma e decisa azione, in Parlamento e nel Paese, a tutela dei diritti dei cittadini.

MARIO TASSONE (UdC). Nel ritenere che il decreto-legge in materia elettorale varato dal Governo rappresenti un vulnus per i principi propri della democrazia, giudica del tutto prioritario tutelare e salvaguardare il pieno rispetto delle regole vigenti.

GIUSEPPE CALDERISI (PdL). Nel sottolineare la piena legittimità del decreto-legge in materia elettorale emanato dal Governo, volto a definire criteri certi ed univoci e a superare le irregolarità poste in essere da alcuni uffici elettorali, ritiene che in riferimento a tale vicenda vi sia stata una vera e propria distorsione della realtà dei fatti. Invita, pertanto, l'opposizione a riconsiderare il proprio atteggiamento.

SESA AMICI (PD). Giudicata impropria la ricostruzione fornita dal deputato Calderisi in merito alle motivazioni sottese all'adozione di un decreto-legge in materia elettorale che, di fatto, espropria la magistratura delle proprie funzioni ed appare ispirato unicamente al perseguimento di finalità politiche, invita la maggioranza al pieno rispetto delle regole e delle leggi vigenti.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 4 del 2010: Istituzione dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (A.C. 3175).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

JOLE SANTELLI (PdL), Relatore per la I Commissione. Illustra, per le parti rientranti nella competenza della I Commissione, il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, volto all'istituzione dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, al fine di rendere più efficace e tempestiva la lotta contro le organizzazioni di stampo mafioso, anche mediante la semplificazione e lo snellimento delle procedure per la gestione dei beni sottratti a queste ultime. Ricorda che nel corso dell'iter in Commissione non sono state apportate modifiche al testo originario del decreto-legge, rinviando al dibattito in Assemblea eventuali aggiustamenti e puntualizzazioni, con l'obiettivo di pervenire ad un provvedimento largamente condiviso.

MANLIO CONTENTO (PdL), Relatore per la II Commissione. Evidenziato preliminarmente il clima di fattiva collaborazione registratosi in sede referente, ritiene opportuno avviare un'approfondita riflessione su alcune disposizioni recate dal decreto-legge in discussione, anche alla luce delle proposte emendative presentate, al fine di migliorarne il testo originario. Sottolineata quindi la necessità di ridurre i tempi intercorrenti tra l'iniziale sequestro e la definitiva destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, giudica condivisibile conferire all'istituenda Agenzia nazionale l'unitarietà degli interventi, prevedendo un ruolo rilevante della magistratura sino alla conclusione dell'udienza preliminare. Nel dare infine conto di ulteriori modifiche che si potrebbero apportare al testo, finalizzate a recepire anche le osservazioni provenienti dall'opposizione, auspica che nel prosieguo Pag. Vdell'iter si pervenga ad un'ampia convergenza su un provvedimento d'urgenza di particolare rilevanza per il Paese.

GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

MARIO TASSONE (UdC). Pur esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto dai relatori nel corso dell'iter in Commissione, auspica che nel prosieguo dell'esame in Assemblea siano introdotte modifiche migliorative del testo del decreto-legge in discussione, che, nell'attuale formulazione, rischia di rivelarsi inefficace. Sottolineata, in particolare, l'assenza di misure volte a snellire le procedure, allo stato eccessivamente lunghe, per la confisca ed il sequestro dei beni delle mafie, atteso che il patrimonio illecitamente acquisito rappresenta il punto più sensibile di ogni organizzazione criminale, richiama la proposta di modifica del suo gruppo finalizzata a prevedere l'istituzione dell'Agenzia nazionale di cui al provvedimento d'urgenza in esame presso la Presidenza del Consiglio, anziché presso il Ministero dell'interno, ritenendo tale soluzione più funzionale al conseguimento degli obiettivi prefissati. Auspicato quindi un più efficace impegno della politica nella lotta alle mafie, che ritiene sia attualmente insufficiente, in particolare per la mancanza di un reale rispetto delle leggi e delle regole, preannunzia che il suo gruppo si riserva di decidere il proprio atteggiamento sul decreto-legge in esame alla luce del prosieguo del dibattito.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Nel ritenere che il decreto-legge in discussione sia dettato da finalità meramente propagandistiche, esprime forti perplessità circa la sua reale efficacia nel contrasto alla criminalità organizzata. Manifesta quindi vivo sdegno per il contesto politico-istituzionale in cui si inserisce il provvedimento d'urgenza in esame, atteso che appaiono gravemente compromessi i principi dello Stato di diritto e della cultura della legalità, ascrivendone la responsabilità al Governo e alle forze politiche di maggioranza. Nell'esprimere altresì forte preoccupazione per il rischio di infiltrazione di esponenti della criminalità organizzata all'interno degli organi rappresentativi locali, ricorda le iniziative di denuncia assunte al riguardo dalla sua parte politica, preannunziando un ulteriore forte impegno della stessa in tal senso.

NICOLA MOLTENI (LNP). Nel ritenere che il provvedimento d'urgenza in discussione, che giudica necessario e funzionale, si inserisca in maniera incisiva nella complessiva azione intrapresa con successo dal Governo nella lotta alla criminalità organizzata, ormai ampiamente diffusa non solo nel Mezzogiorno ma anche nel sistema imprenditoriale del Nord, sottolinea la rilevanza dell'istituenda Agenzia che, anche mediante la prevista immediata e diretta interlocuzione con l'autorità giudiziaria, garantirà la drastica riduzione dei tempi intercorrenti tra l'iniziale sequestro e la definitiva destinazione dei beni sottratti alle organizzazioni mafiose. Auspica, quindi, che durante l'iter in Assemblea si possa pervenire all'adozione di un testo largamente condiviso, alla cui stesura possano contribuire con proposte migliorative tutte le forze politiche.

DONATELLA FERRANTI (PD). Sottolineata la delicatezza di un provvedimento d'urgenza che mira a sottrarre i beni di provenienza illecita dal circuito della criminalità organizzata, esprime apprezzamento per le considerazioni svolte dai relatori, che, a suo avviso, confermano l'intendimento di tenere in debita considerazione le proposte avanzate dall'opposizione. Nel ritenere quindi inadeguato lo strumento della decretazione d'urgenza in una materia che necessita di adeguati approfondimenti, richiama gli aspetti di maggiore criticità che ad oggi non hanno consentito di completare la destinazione di tutti i beni confiscati alla criminalità organizzata. Manifestata altresì perplessità sulle reali capacità operative della struttura delineata nel provvedimento, conferma Pag. VIla disponibilità del suo gruppo ad apportare miglioramenti al testo originario al fine di scongiurare il rischio che l'Agenzia nazionale si trasformi in un'istituzione scarsamente funzionale, disperdendo il patrimonio di professionalità ed esperienza accumulato negli anni.

Sull'ordine dei lavori.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Ritiene che talune dichiarazioni del Ministro dell'interno costituiscano una indebita interferenza nelle competenze della magistratura chiamata a decidere dei ricorsi in materia elettorale.

Si riprende la discussione.

MARIA ELENA STASI (PdL). Nel rilevare che il Governo ha scelto lo strumento del decreto-legge perché l'istituzione dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata è un'esigenza sentita da tempo, sottolinea il valore simbolico della scelta di Reggio Calabria come sede, anche per ricordare alle giovani generazioni la supremazia dello Stato nella lotta alle mafie. Richiama, quindi, i punti più qualificanti ed innovativi del provvedimento d'urgenza, evidenziando, in particolare, l'importanza della relazione semestrale da esso prevista.

LUISA BOSSA (PD). Nel ricordare il fondamentale contributo offerto da Pio La Torre nella predisposizione della normativa riguardante la lotta alla criminalità organizzata, evidenzia il rigore e la serietà dimostrati dall'opposizione nella valutazione del provvedimento d'urgenza in discussione e giudica necessario che una materia così delicata venga trattata con misure coerenti, univoche e consequenziali, corredate da un serio disegno organico e non da disposizioni di facciata, quali quelle predisposte dal Governo. Preannunzia, pertanto, la presentazione di proposte migliorative del testo in discussione nel senso di una revisione del ruolo dell'Agenzia cui è affidata la funzione di gestione della confisca dei beni alla criminalità mafiosa, prevedendo il divieto assoluto di vendita di tali beni e la loro prioritaria destinazione a finalità sociali.

ALESSANDRO NACCARATO (PD). Nel giudicare l'aggressione ai patrimoni mafiosi uno strumento efficace di lotta alla criminalità organizzata solo se accompagnato da una riduzione dei tempi intercorrenti tra l'iniziale sequestro e la definitiva destinazione dei beni confiscati, ricorda l'atteggiamento contraddittorio dell'attuale maggioranza sui temi oggetto del provvedimento d'urgenza in discussione. Paventato, quindi, il rischio di un'eccessiva concentrazione delle competenze in capo all'istituenda Agenzia, richiama le proposte emendative presentate dal suo gruppo, che auspica vengano valutate con la dovuta attenzione al fine di superare le criticità del decreto-legge in esame, sottolineando in particolare la necessità di prevedere un'articolazione della suddetta Agenzia su base regionale e di potenziarne la dotazione di personale, attribuendo, nel contempo, un ruolo più incisivo agli enti locali interessati.

GUIDO MELIS (PD). Nel giudicare condivisibile la scelta di istituire l'Agenzia per l'amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, sottolinea la necessità che tale organo operi mantenendo indispensabili rapporti di interlocuzione con la magistratura, soprattutto durante la delicatissima fase del sequestro giudiziario. Richiama, inoltre, talune proposte emendative presentate dalla sua parte politica, volte a migliorare il testo in discussione, rendendo il più possibile trasparente la gestione della fase della destinazione a finalità sociali dei beni confiscati, atteso che la ratio del provvedimento d'urgenza è quella di riqualificare e riutilizzare tali beni sequestrati in nome degli interessi sociali che la criminalità organizzata intende colpire e mortificare. Ritiene infine opportuno che l'Agenzia riferisca periodicamente Pag. VIIal Parlamento in merito alla propria attività.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nel rilevare l'opportunità di superare la gestione commissariale dei beni requisiti alla criminalità organizzata, auspicando che tale obiettivo sia conseguibile grazie al senso di responsabilità di tutte le forze politiche, che a suo avviso dovrebbero contribuire a superare le criticità delle disposizioni recanti l'istituzione dell'Agenzia nazionale di cui al provvedimento d'urgenza in esame, evidenzia come talune carenze del testo in materia di gestione dei predetti beni rappresentino una testimonianza di debolezza dell'Esecutivo nella lotta alle mafie. Richiama quindi il contenuto di talune proposte di modifica predisposte dalla sua parte politica e finalizzate a rendere più incisivo il contrasto alla criminalità organizzata, segnatamente attraverso la definizione di più razionali criteri per la prioritaria destinazione a finalità sociali dei beni confiscati o sequestrati alle mafie ed una più efficace forma di coordinamento dell'istituenda Agenzia con gli enti locali.

MARIO BARBI (PD). Sottolineata la rilevanza, nel complesso delle attività di contrasto della criminalità organizzata, del sequestro e della confisca dei beni dalla stessa acquisiti, esprime perplessità sul ricorso alla decretazione d'urgenza in tale materia, ritenendo che la presentazione di un disegno di legge ordinario avrebbe tra l'altro consentito un iter più approfondito delle misure in discussione. Giudicata comunque condivisibile l'istituzione di un soggetto unitario preposto alla gestione dei beni sequestrati e confiscati, sottolinea talune criticità presenti nel decreto-legge in esame, concernenti, tra l'altro, l'articolazione della fase antecedente la confisca, il coinvolgimento dei soggetti potenzialmente destinatari, le procedure di destinazione e lo stanziamento di congrue risorse per il finanziamento dell'istituenda Agenzia, nonché il cumulo delle funzioni attribuite alla stessa. Evidenziata altresì la necessità di rendere più agile e sollecito l'iter di destinazione dei beni confiscati, preannunzia, a nome del suo gruppo, la presentazione di proposte emendative, reputando opportuno rivedere il testo del provvedimento d'urgenza al fine di consentire all'istituenda Agenzia di perseguire efficacemente gli scopi istituzionali ad essa demandati.

ANTONIO RAZZI (IdV). Richiamate le vigenti disposizioni in materia di destinazione ed uso dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, novellata dal provvedimento d'urgenza in esame, auspica l'adozione di una normativa più incisiva nella lotta e nel contrasto alle mafie, a partire dallo snellimento delle procedure per pervenire alla confisca definitiva dei beni sequestrati. Rilevata inoltre l'esigenza di garantire adeguatamente i livelli occupazionali delle attività produttive sottoposte a sequestro, richiama le competenze dell'istituenda Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, evidenziando taluni profili di criticità, segnatamente riguardo al coordinamento con l'autorità giudiziaria e alle procedure per l'assegnazione alla predetta Agenzia dei beni sottratti alle mafie, nonché alla gestione e vendita degli stessi.

MARILENA SAMPERI (PD). Richiamate le criticità della normativa vigente in tema di destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, esprime perplessità sulla reale efficacia delle misure previste dal decreto-legge in discussione, paventando il rischio che l'attuazione delle medesime non consenta il superamento delle predette criticità. Pur ritenendo apprezzabile l'ipotesi di istituire un'Agenzia unitaria per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie, sottolinea l'esigenza di una più articolata disciplina dei rapporti tra l'istituenda Agenzia e l'autorità giudiziaria ordinaria, nonché di programmare efficacemente la destinazione dei beni confiscati sin dalla fase della loro amministrazione, anche al fine di snellire Pag. VIIIi tempi dell'intero procedimento. Nel preannunziare la presentazione di proposte emendative in tal senso da parte del suo gruppo, esprime apprezzamento per la disponibilità ad un eventuale accoglimento delle stesse manifestata dai relatori, sottolineando infine l'inadeguatezza delle risorse attribuite all'istituenda Agenzia.

ANNA ROSSOMANDO (PD). Rilevato che la destinazione a finalità sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata deve prescindere da valutazioni di tipo economicistico, richiama le criticità del procedimento di acquisizione dei suddetti beni dovute al livello diseguale di professionalità degli amministratori giudiziari che operano nei diversi distretti, nonché alla mancanza di monitoraggi specifici. Nel sottolineare, quindi, la complessità delle procedure di gestione delle aziende oggetto di confisca, anche con riferimento all'esigenza di garantire i livelli occupazionali, lamenta i limiti derivanti dall'eccessiva centralizzazione della struttura e dall'affidamento all'Agenzia dei compiti di amministrazione giudiziaria, che rischiano di determinare un incremento dei costi ed una sovrapposizione con il ruolo proprio della magistratura. Paventato, altresì, il rischio che venga sminuita l'efficacia delle misure patrimoniali antimafia, preannunzia la presentazione di proposte emendative da parte del suo gruppo, auspicando che si pervenga all'approvazione di un testo largamente condiviso.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Sottolineata la necessità di un approfondito dibattito sul merito del provvedimento d'urgenza in discussione, vertente su una materia di particolare rilevanza e delicatezza, ritiene che il recupero e l'utilizzo per scopi sociali dei beni confiscati alle organizzazioni criminali costituisca un principio cardine della lotta alla mafia. Preannunzia peraltro la presentazione, da parte del suo gruppo, di proposte emendative finalizzate a superare le criticità presenti nel testo in esame, con particolare riferimento all'eccessiva centralizzazione delle strutture dell'istituenda Agenzia e all'esigenza di garantire un miglior coordinamento tra le competenze attribuite a quest'ultima e quelle proprie dell'autorità giudiziaria, scongiurando nel contempo il rischio che attraverso la procedura di vendita all'asta i beni sequestrati possano tornare nella disponibilità delle organizzazioni criminali.

PRESIDENTE. Rinvia ad altra seduta il seguito della discussione e la trattazione dei restanti argomenti iscritti all'ordine del giorno.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 9 marzo 2010, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 76).

La seduta termina alle 21,10.