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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 315 di lunedì 3 maggio 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 14,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 19 aprile 2010.

I deputati in missione sono cinquanta.

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Consiglio dei ministri ha presentato alla Presidenza il disegno di legge n. 3443, di conversione del decreto-legge n. 63 del 2010, recante disposizioni urgenti in tema di immunità di Stati esteri dalla giurisdizione italiana e di elezioni degli organismi rappresentativi degli italiani all'estero.
Il disegno di legge è stato assegnato alla III Commissione in sede referente ed al Comitato per la legislazione, per il parere di cui all'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento.

Nomina del segretario del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

PRESIDENTE. Comunica che il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha proceduto, nella seduta del 29 aprile 2010, alla nomina del segretario, in sostituzione del deputato Roberto Cota, dimissionario. È risultata eletta la deputata Maria Piera Pastore.

Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 40 del 2010: Disposizioni urgenti tributarie e finanziarie in materia di contrasto alle frodi fiscali internazionali e nazionali, di potenziamento e razionalizzazione della riscossione tributaria, di destinazione dei gettiti recuperati al finanziamento di un Fondo per incentivi e sostegno della domanda in particolari settori (A.C. 3350-A).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

MARCO MARIO MILANESE (PdL), Relatore per la VI Commissione. Anche a nome del relatore per la X Commissione, illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, recante disposizioni tributarie e finanziarie in materia di contrasto alle frodi fiscali, di potenziamento e razionalizzazione della riscossione tributaria, di destinazione dei gettiti recuperati al finanziamento di un fondo per incentivi e sostegno alla domanda in particolari settori, esprimendo altresì apprezzamento per il proficuo e costruttivo lavoro svolto in sede referente. Rileva quindi come il decreto-legge in esame si ponga in una linea di continuità con i precedenti provvedimenti anticrisi adottati dal Governo, evidenziando la scelta strategica di coniugare le misure inerenti gli incentivi e il rafforzamento del contrasto dell'evasione fiscale al potenziamento degli strumenti di sostegno al reddito, senza peraltro pregiudicare gli equilibri del bilancio statale. Nel dare infine conto delle principali modifiche apportate al testo originario nel corso dell'iter in Commissione, recependo, tra l'altro, alcune sollecitazioni Pag. IVprovenienti dall'opposizione, sottolinea la necessità di un'ulteriore riflessione sulle problematiche concernenti la disciplina in materia di trasferimento al fondo depositi dormienti degli importi dovuti ai beneficiari dei contratti di assicurazione non reclamati nel termine di prescrizione.

LAURA RAVETTO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

MATTEO BRAGANTINI (LNP). Sottolineati gli effetti negativi della crisi internazionale che, anche a causa della globalizzazione, si sono estesi alla situazione economica del Paese, evidenzia le positive misure finora varate dal Governo, rispetto alle quali il provvedimento d'urgenza in discussione si pone in linea di continuità, prevedendo efficaci interventi di contrasto all'evasione fiscale, nonché di deflazione e semplificazione del contenzioso tributario. Auspica, inoltre, che in futuro si possano adottare più incisive norme in favore delle famiglie e volte ad assicurare un più agevole utilizzo delle autovetture a minore impatto ambientale.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Stigmatizzate preliminarmente le scelte di politica economica operate dal Governo al fine di sostenere la domanda interna e la ripresa economica, rileva la sostanziale assenza di una politica industriale coerente, ricordando altresì i dati che confermano l'insufficiente tasso di crescita del Paese. Espresso quindi un giudizio negativo sulle misure recate dal decreto-legge in discussione, che ritiene di stampo propagandistico, correlate al perseguimento di interessi particolari e complessivamente inconsistenti rispetto agli obiettivi perseguiti, sottolinea la necessità di sostenere realmente la domanda aumentando la capacità di spesa dei consumatori. Richiamate infine le principali ragioni di contrarietà alle disposizioni inerenti la politica fiscale dell'Esecutivo, auspica l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'operato di Tributi Italia, preannunziando che il suo gruppo si riserva di riconsiderare eventualmente il proprio orientamento contrario al provvedimento ove siano recepite le proposte emendative presentate al fine di migliorarne il testo.

ALBERTO TORAZZI (LNP). Richiamata la difficile situazione dei conti pubblici ereditata dai precedenti Governi, che, unitamente alla grave crisi internazionale generata a suo avviso da una cattiva gestione dei processi di globalizzazione, hanno imposto all'Esecutivo determinate scelte di politica economica, esprime un orientamento complessivamente favorevole al provvedimento d'urgenza in discussione, giudicando condivisibili, tra l'altro, le disposizioni volte a rendere più efficace la lotta all'evasione fiscale. Lamentato tuttavia un atteggiamento scarsamente federalista emerso nel corso dell'iter in Commissione, in particolare con riferimento a talune misure concernenti il settore delle centrali idroelettriche, auspica che nel prosieguo del dibattito venga attribuita la giusta importanza a talune proposte della sua parte politica in materia di sostegno al settore delle macchine utensili e alla tutela della produzione nazionale dalle contraffazioni.

CATIA POLIDORI (PdL). Esprime apprezzamento per i risultati conseguiti grazie alla politica rigorosa e lungimirante attuata dal Governo in generale e dal Ministro Tremonti in particolare, in relazione al necessario processo di risanamento dei conti pubblici e di rilancio del ciclo economico interno, nel delicato contesto della crisi finanziaria internazionale, di cui evidenzia i più recenti allarmanti sviluppi tra i Paesi appartenenti alla cosiddetta zona Euro. Richiama quindi i contenuti del provvedimento d'urgenza in discussione, sottolineandone le precipue finalità di sostegno alle famiglie e alla domanda interna in particolari settori produttivi, nonché di tutela della competitività internazionale del made in Italy. Manifesta infine un orientamento favorevole al decreto-legge in esame, che reputa in grado di consentire al sistema Paese di compiere un passo in avanti verso Pag. Vil compiuto superamento della recessione economica.

LAURA FRONER (PD). Nel reputare non imminente la ripresa economica conseguente alla grave crisi internazionale, evidenzia la situazione di difficoltà che affligge le fasce più deboli della popolazione e del mondo delle imprese, alle quali il Governo non fornisce adeguate soluzioni. Sottolineato quindi come il testo del decreto-legge in esame, pur perseguendo taluni condivisibili obiettivi, presenti un impianto sostanzialmente inadeguato e scarsamente incisivo, giudica improprio il ricorso alle esigue risorse stanziate a sostegno dell'imprenditoria italiana, di difficile quantificazione, attesa la sostanziale imprevedibilità dell'esito delle misure antievasione. Lamentato quindi il carattere discriminatorio e la complessità del meccanismo per la concessione degli incentivi all'acquisto di taluni beni, denuncia con forza la scarsa chiarezza in ordine alle risorse destinate a risolvere il problema degli indennizzi delle polizze assicurative cosiddette dormienti, originato da ingiuste disposizioni retroattive recate dalla legge n. 166 del 2008; auspica al riguardo che l'Esecutivo predisponga misure più efficaci di quelle presenti nel testo in esame, che prevedano anche l'adeguamento della normativa italiana a quella europea riguardo l'indennizzo per le vittime di frodi finanziarie.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Esprime un giudizio fortemente critico sul decreto-legge in discussione, che reputa introdurre misure inique ed inefficaci - quali quelle concernenti i conti e le polizze cosiddetti dormienti - e prevedere inaccettabili forme di condono a vantaggio delle banche e di particolari categorie di contribuenti. Reputa altresì l'avvenuta individuazione di risorse per finanziare la partecipazione italiana alle missioni militari internazionali dettata da meri interessi di parte collegati a dinamiche interne alla maggioranza. Lamentato quindi che le incentivazioni previste dal decreto-legge in discussione favoriscano prioritariamente le imprese operanti nel Nord Italia, stigmatizza l'avvenuta reiezione durante l'esame in sede referente delle proposte emendative del suo gruppo volte a sostenere le imprese del Mezzogiorno, paventando l'ampliamento dell'allarmante divario tra il Nord e il Sud del Paese. Ribadisce infine la netta opposizione del suo gruppo alla politica economica del Governo, giudicata carente di concrete proposte strutturali e colpevolmente latente nel tutelare i settori industriali strategici per la crescita del Paese.

FRANCESCO BOCCIA (PD). Evidenziato preliminarmente l'inconfutabile stato di crisi economica in atto nel Paese, sottolinea l'assoluta inutilità e la natura meramente propagandistica del provvedimento d'urgenza in discussione che, tra l'altro, ha generato aspettative destinate a rimanere deluse, visto che le prenotazioni d'acquisto relative agli incentivi previsti sono di gran lunga superiori a quelle che potranno essere soddisfatte. Ritenuto, quindi, che la maggioranza abbia perso l'ennesima occasione per impostare una seria politica industriale in favore delle piccole e medie imprese, preannunzia la ripresentazione in Assemblea degli emendamenti del suo gruppo respinti nel corso dell'iter in sede referente.

ALDO DI BIAGIO (PdL). Sottolineata preliminarmente l'importanza del decreto-legge in discussione, anche alla luce della grave crisi internazionale in atto, esprime forti perplessità sui criteri relativi al vaglio di ammissibilità delle proposte emendative presentate nel corso dell'iter in sede referente. Richiamato quindi il contenuto del provvedimento d'urgenza in esame, invita il Governo ad adoperarsi fattivamente al fine di superare alcune criticità presenti nel testo, segnatamente evitando penalizzazioni per i prodotti editoriali italiani all'estero.

GIAMPAOLO FOGLIARDI (PD). Evidenziati i sacrifici sostenuti dalle imprese e dalle famiglie per far fronte alla difficile situazione economica in atto, rileva come l'azione politica dell'Esecutivo sia stata Pag. VIpermissiva e premiante nei confronti degli evasori fiscali, generando così una forma di concorrenza sleale. Nel ritenere comunque utili, ancorché tardive, le misure di contrasto alle frodi fiscali previste dal provvedimento d'urgenza in discussione, esprime un giudizio negativo sulle disposizioni relative agli incentivi, manifestando perplessità in merito alla copertura finanziaria del Fondo per il sostegno alla domanda in particolari settori.

ANNA TERESA FORMISANO (UdC). Nel ritenere assolutamente inadeguate le risorse stanziate dall'Esecutivo a sostegno delle imprese italiane, ricorda l'atteggiamento non pregiudizialmente contrario al provvedimento d'urgenza in discussione assunto da parte del suo gruppo, il quale esprime comunque un giudizio critico sul testo, che potrà essere rivisto solo ove vengano approvate le proposte emendative presentate. Rilevata, quindi, la mancanza di un disegno unitario di politica industriale da parte del Governo, manifesta perplessità per l'assenza del parere della V Commissione sul decreto-legge, che non reca adeguati incentivi indirizzati alla compatibilità ambientale, all'imprenditoria femminile ed alle piccole aziende familiari.

LUDOVICO VICO (PD). Denunziate le gravissime conseguenze derivanti dalla sostanziale inesigibilità dei crediti vantati dagli enti locali nei confronti delle società di riscossione, tra cui Tributi Italia, e lamentata l'insufficiente vigilanza operata al riguardo dalla Banca d'Italia, giudica necessario apportare al testo del provvedimento in discussione modifiche correttive finalizzate a garantire ai comuni la corresponsione delle somme loro dovute, anche attraverso l'intervento della Cassa depositi e prestiti, come previsto da proposte emendative presentate dal suo gruppo. Evidenzia infine, più in generale, le responsabilità del Governo relativamente all'assenza di fondi destinati al finanziamento delle leggi all'esame del Parlamento, che compromette l'esercizio delle prerogative delle Camere.

PAOLA DE MICHELI (PD). Espresso un giudizio complessivamente negativo sul provvedimento d'urgenza in discussione, peraltro adottato con grave ritardo dall'Esecutivo, che ha stanziato risorse assolutamente inadeguate a sostegno dell'imprenditoria italiana, manifesta perplessità sulle modalità di copertura degli oneri da esso recati. Nel reputare, inoltre, ancora insufficienti gli strumenti per il contrasto all'evasione fiscale, esprime rammarico per la declaratoria di inammissibilità relativa a tutte le proposte emendative in materia di tariffa di igiene ambientale, sottolineando la necessità di una politica industriale organica che contempli aiuti all'innovazione e alla ricerca, supporto alle imprese e sostegno alle famiglie.

ROBERTO MORASSUT (PD). Nel ritenere che il provvedimento d'urgenza in discussione, recante disposizioni confuse e frammentarie, rappresenti un'occasione persa per l'Esecutivo al fine di semplificare determinati settori e destinare importanti risorse anche in un'ottica federalista, auspica l'accoglimento delle proposte emendative presentate dal suo gruppo concernenti, in particolare, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, l'efficienza energetica e gli incentivi all'utilizzo di vetture a basse emissioni inquinanti. Denunzia, inoltre, la destinazione ad interventi eterogenei delle risorse originariamente stanziate per la realizzazione della metropolitana di Parma, successivamente rivelatasi impossibile a causa di un'errata programmazione. Rilevato inoltre che l'esonero dalla presentazione della DIA previsto dall'articolo 5 può configurarsi come una sorta di condono surrettizio, lamenta l'incapacità dell'Esecutivo di varare un'organica riforma degli strumenti di governo del territorio.

ANDREA LULLI (PD). Nell'esprimere un giudizio complessivamente critico sull'impianto del decreto-legge in esame, che valuta inadeguato a risolvere le gravi problematiche dell'economia del Paese, per di più con lo stanziamento di inadeguate risorse a copertura delle limitate misure Pag. VIIpur condivisibili in esso contenute, ribadisce la disponibilità dell'opposizione ad un confronto costruttivo nel merito del provvedimento finalizzato a migliorarne il testo nell'interesse del Paese. Nel ricordare che la maggioranza ha, sinora, varato disposizioni che, in contrasto con quanto dichiarato, hanno agevolato l'evasione fiscale, imponendo di fatto a suo avviso un'inversione di rotta nel contrasto all'illegalità, lamenta la scarsa attenzione mostrata dal centrodestra nei confronti delle istanze di taluni settori produttivi che, alla luce della recente crisi economica globale e della diminuzione del gettito fiscale, rischiano di condurre il Paese ad un pericoloso indebolimento dell'economia e della coesione sociale. Reputato infine prioritario investire in innovazione e ricerca ed intervenire in maniera incisiva nei confronti dell'alto tasso di disoccupazione, preannunzia la presentazione di alcune proposte migliorative del testo in discussione, aventi ad oggetto, tra l'altro, anche misure a sostegno dei comuni con bilanci in dissesto.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore per la VI Commissione e il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della proposta di legge: Modifica dell'articolo 8 del decreto legislativo n. 103 del 1996, concernente la misura del contributo previdenziale integrativo dovuto dagli esercenti attività libero-professionale (A.C. 1524-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GIULIANO CAZZOLA (PdL), Relatore. Illustra il contenuto della proposta di legge in discussione, volta ad individuare un nuovo tetto massimo del contributo integrativo a carico di coloro che si avvalgono delle attività svolte da taluni professionisti iscritti agli albi. Precisato come il provvedimento sia finalizzato a disporre parità di trattamento fra tutte le casse ed enti previdenziali relativi alle varie figure professionali (di cui richiama l'evoluzione normativa, che ne ha, tra l'altro, disposto la trasformazione in enti di diritto privato), sottolinea la prevista possibilità di destinare parte della contribuzione all'incremento dei montanti individuali onde garantire l'adeguatezza dei trattamenti pensionistici. Richiamato il proficuo lavoro svolto in sede referente, auspica l'approvazione della proposta di legge in esame, atteso anche l'unanime consenso al riguardo manifestato dalle forze politiche.

LAURA RAVETTO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Espresso preliminarmente l'orientamento contrario del suo gruppo alla proposta di legge in discussione, paventa il rischio che la rimodulazione del contributo previdenziale integrativo dovuto dai liberi professionisti iscritti ad albi ed elenchi si traduca in un aggravio delle tariffe da questi ultimi applicate ai loro clienti e quindi, sostanzialmente, in maggiori spese per i cittadini. Ritiene quindi preferibile che ogni intervento volto a risolvere le difficoltà di taluni enti previdenziali sia basato prioritariamente su un aumento dei contributi a carico dei loro iscritti, nonché su un inasprimento della lotta all'evasione fiscale e su una maggiore trasparenza nella gestione dei predetti enti, spesso caratterizzati da bilanci poco chiari.

ANTONINO LO PRESTI (PdL). Nel ricordare che la proposta di legge in discussione è stata approvata all'unanimità in Commissione dopo un proficuo ed articolato Pag. VIIIdibattito, richiama i pareri favorevoli espressi da tutte le competenti Commissioni in sede consultiva sul testo, che non reca oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato, nonché l'apprezzamento manifestato dalle Casse professionali. Giudicate, quindi, strumentali e pretestuose le critiche rivolte al provvedimento in esame, volto ad assicurare maggiore sostenibilità ed adeguatezza al sistema previdenziale dei professionisti, auspica che nel corso della legislatura si pervenga ad una complessiva riforma del settore delle professioni, che riveste un'importanza strategica per l'economia nazionale.

CESARE DAMIANO (PD). Manifesta un orientamento favorevole alla proposta di legge in discussione, che rappresenta un passo in avanti, ancorché parziale, in direzione di un concreto sostegno agli iscritti agli albi professionali; giudica tuttavia indispensabile una riforma ampia ed organica del sistema degli enti previdenziali privatizzati, anche al fine di garantire agli iscritti adeguati trattamenti pensionistici, auspicando la sollecita calendarizzazione delle proposte di legge già presentate in materia dal suo gruppo.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

GIULIANO CAZZOLA (PdL), Relatore. Rileva che la proposta di legge in discussione non determinerà costi aggiuntivi per i cittadini che si avvalgono dell'attività di professionisti, ma è volta a garantire a questi ultimi un'adeguata tutela previdenziale, anche alla luce del passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo.

LAURA RAVETTO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Rinunzia alla replica.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 4 maggio 2010, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 65).

La seduta termina alle 19,25.