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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 487 di giovedì 16 giugno 2011

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 10,30.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono sessantatré.

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 70 del 2011: Semestre europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia (A.C. 4357-A).

Nella seduta del 15 giugno 2011 è iniziata la discussione sulle linee generali.

ROBERTO OCCHIUTO (UdCpTP). Nel lamentare come il Governo, dinanzi alle grandi sfide che attendono il Paese, abbia adottato un provvedimento di scarsa incisività, per alcuni versi controproducente e propagandistico e che reca solo pochissime misure condivisibili, come il meccanismo del credito d'imposta, ritiene che la maggioranza non abbia più l'autorevolezza necessaria per varare riforme strutturali, tra cui quella fiscale, necessarie anche per rilanciare i consumi ed il sistema produttivo. Nel ribadire quindi l'esigenza di agire con responsabilità nella gestione dei conti pubblici, tenendo conto che l'Italia è parte del più ampio contesto europeo, manifesta soddisfazione per il recepimento di una proposta del suo gruppo, volta a prevedere agevolazioni fiscali finalizzate ad incentivare gli investimenti delle imprese nelle aree sottoutilizzate. Nel reputare quindi preferibile ad un'Agenzia nazionale in materia di vigilanza sulle risorse idriche l'istituzione di un'apposita Autorità indipendente, valuta negativamente le modifiche al meccanismo di riscossione dei tributi previste dall'articolo 7, che comporteranno notevoli difficoltà per i piccoli comuni.

LUCIA CODURELLI (PD). Rileva che il provvedimento d'urgenza in discussione risulta carente, superato e fuori contesto, oltre che di stampo propagandistico, non recando misure efficaci ai fini della crescita e dello sviluppo economico del Paese. Sottolinea altresì l'esito fallimentare delle politiche attuate dal Governo, che hanno alimentato la precarietà nel mondo del lavoro e non hanno consentito di ridurre la disoccupazione e la diffusione della povertà. Denunzia, inoltre, l'incapacità dell'Esecutivo di contrastare l'illegalità diffusa e di destinare adeguate risorse a misure strutturali finalizzate a sostenere le fasce più deboli della popolazione e a favorire l'occupazione femminile. Lamentato, infine, il mancato recepimento delle proposte emendative presentate dal suo gruppo nel corso dell'iter in sede referente, auspica un'inversione di tendenza che tenga conto delle reali esigenze dei cittadini.

ROBERTO MORASSUT (PD). Nell'evidenziare preliminarmente la situazione di crisi della maggioranza di Governo, sottolinea come la sua parte politica valuti negativamente il provvedimento d'urgenza in discussione in termini di merito e di metodo, ritenendo che lo stesso non produrrà affatto i risultati positivi auspicati in materia di sviluppo e rilancio dell'economia italiana. Rileva quindi che le misure recate dal testo in esame in materia di edilizia e opere pubbliche, codice degli appalti e urbanistica produrranno un quadro normativo ingestibile e contraddittorio, dando vita ad innumerevoli Pag. IVcontenziosi, alterando settori di mercato già fragili, indebolendo il sistema di controllo della legalità e aggravando i già precari bilanci delle autonomie locali. Ribadita l'assenza di concrete misure per lo sviluppo del Paese e per il sostegno alle fasce più deboli della popolazione, nonché di un vero piano di edilizia sociale, giudica vergognosa la norma che impone la trascrizione nei registri immobiliari di tutti i beni dei comuni, che, oltre a comportare un aggravio di spesa, si tradurrà nella possibilità di alienare i predetti beni solo per fare cassa, con grave danno per la collettività.

MARIA COSCIA (PD). Nel manifestare preliminarmente l'orientamento non pregiudizialmente contrario del suo gruppo all'inserimento nel testo del provvedimento d'urgenza in esame di norme sulla ricerca, l'università e la scuola, in linea con l'Agenda 2020 dell'Unione europea, lamenta tuttavia l'assenza di contenuti concreti, la natura di meri e roboanti annunci propagandistici, la contraddittorietà e l'irragionevolezza, nonché il carattere ripetitivo di talune misure già adottate dal precedente Governo di centrosinistra e svilite nelle attuali versioni, con particolare riferimento all'entità dei crediti di imposta e del piano di assunzioni triennale. Nello stigmatizzare, quindi, la più complessiva politica attuata dal Governo in carica nei predetti settori, di cui evidenzia la discontinuità rispetto agli indirizzi seguiti dai Governo Prodi, sottolinea la totale chiusura della maggioranza alle proposte migliorative del testo presentate dal suo gruppo, tutte respinte dalle Commissioni riunite in sede referente, paventando altresì il rischio che l'ennesimo e deprecabile ricorso dell'Esecutivo alla questione di fiducia, a suo avviso funzionale soprattutto ad assicurare la tenuta della maggioranza, penalizzi ulteriormente il confronto parlamentare.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

GIULIO CALVISI (PD). Stigmatizzate le irrituali modalità di svolgimento dei lavori in sede referente, che non hanno consentito di acquisire piena contezza dell'effettiva portata normativa del provvedimento d'urgenza in discussione e che appaiono emblematiche delle divergenze interne alla maggioranza, ritiene assolutamente insufficienti le misure in materia di credito di imposta per la ricerca e per il Mezzogiorno, e quantomai inopportune le disposizioni relative al settore urbanistico e all'Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche. Espresso, inoltre, un giudizio fortemente critico sulle norme recate dall'articolo 7, che affrontano il delicato tema della riscossione delle entrate tributarie ed extratributarie, con pesanti ripercussioni sulla stabilità e sullo sviluppo delle piccole e medie imprese nonché sulla condizione sociale delle fasce più deboli della popolazione, sottolinea la necessità di interventi che contrastino efficacemente l'evasione fiscale.

MARCO CAUSI (PD). Stigmatizzato l'ennesimo ricorso da parte dell'Esecutivo all'adozione di decreti omnibus, con effetti negativi sulla qualità della legislazione e sulla trasparenza ed efficacia del lavoro parlamentare, penalizzato dalla inevitabile posizione della questione di fiducia su testi disomogenei, osserva che le più importanti determinazioni di politica economica dovrebbero essere assunte in conformità alle nuove leggi di contabilità e al meccanismo europeo di concertazione delle politiche di bilancio. Nel rivendicare, quindi, l'efficacia del sistema di riscossione dei tributi statali approntato dalla riforma fiscale del 2005, ritiene auspicabili modifiche legislative alla struttura industriale e organizzativa, nonché ai moduli operativi dell'ente riscossore e alle capacità di riscossione diretta sul territorio da parte degli enti locali. Nel manifestare infine apprezzamento per le pur limitate modifiche in tal senso apportate al testo del provvedimento d'urgenza, reputa condivisibile, benché tardiva, l'istituzione dell'Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche, lamentando tuttavia la reiezione degli emendamenti Pag. Vpresentati dal suo gruppo volti a conferirle effettiva natura di Autorità dipendente.

LINO DUILIO (PD). Stigmatizzato l'improprio ricorso da parte del Governo all'adozione di provvedimenti d'urgenza omnibus, esprime contrarietà alla ventilata ipotesi della posizione della questione di fiducia, osservando altresì come le misure recate dal decreto-legge in discussione risulterebbero sostanzialmente superate dalla riforma fiscale preannunziata dal Governo, in merito alla quale manifesta forti perplessità. Giudicata inoltre fallimentare e priva di una coerente strategia di fondo la politica economica e tributaria dell'Esecutivo, lamenta gli effetti distorsivi e penalizzanti indotti dalla politica dei tagli lineari alla sfera pubblica e richiama le raccomandazioni formulate dalla Commissione europea in merito alle scelte di politica finanziaria, paventando il rischio della loro sostanziale disattuazione da parte del Governo, anche alla luce della crisi interna alla maggioranza. Richiamato infine il proficuo contributo fornito dal suo gruppo durante l'esame in sede referente, manifesta forti riserve sulla copertura finanziaria del decreto-legge in discussione, ascrivendo la responsabilità della crescita abnorme del debito pubblico anche alla errata quantificazione degli oneri finanziari in relazione ai provvedimenti di volta in volta adottati dall'Esecutivo.

PAOLA DE MICHELI (PD). Stigmatizzate preliminarmente le avvilenti modalità con le quali si è svolto nelle Commissioni riunite l'iter del provvedimento d'urgenza in discussione, giudica tale decreto un'occasione mancata per il rilancio dell'economia italiana, sottolineando come l'allarmante aumento del debito pubblico e la grave situazione occupazionale rappresentino una drammatica ipoteca sul futuro del Paese. Espresse quindi perplessità sulle disposizioni recate dal decreto-legge in discussione, segnatamente in materia di appalti e di credito di imposta per la ricerca, evidenzia l'incapacità del Governo di varare riforme strutturali per far fronte alla crisi economica in atto, rilevando inoltre la necessità di affrontare adeguatamente le emergenze inerenti, in particolare, la giustizia civile, la semplificazione burocratica dell'attività di impresa e la riduzione dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione.

CESARE DAMIANO (PD). Nel manifestare la ferma convinzione che il provvedimento d'urgenza per il rilancio dello sviluppo non consentirà di raggiungere l'obiettivo prefissato, trattandosi di un testo confuso e inadeguato rispetto alla grave situazione economica del Paese, lamenta che la politica dei tagli lineari, pur conseguendo un contenimento generalizzato delle spese, si traduce inevitabilmente in un depauperamento dello Stato sociale, con conseguenze negative soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. Denunciata quindi la scarsa attenzione prestata dalla maggioranza ai problemi del mondo del lavoro, in particolare ai livelli di disoccupazione giovanile, nonché l'assenza di un'adeguata politica di contrasto al processo di deindustrializzazione del Paese, al quale andrebbe opposto un serio programma di investimenti, manifesta soddisfazione per talune modifiche introdotte su impulso del suo gruppo in materia di appalti, che potranno consentire un miglior contrasto al lavoro nero e accrescere la sicurezza sul lavoro. Espresso infine l'auspicio che si possano concretizzare le ventilate ipotesi di allentamento del Patto di stabilità interno, ritiene che il Paese abbia compreso che è giunto il momento di voltare pagina.

RENZO CARELLA (PD). Rileva come il provvedimento d'urgenza in discussione dimostri che il Governo non abbia mantenuto le promesse relative all'adozione di efficaci misure per risolvere la drammatica crisi economica del Paese, anche in riferimento alla crescente diffusione del precariato nel mondo del lavoro. Giudicate, inoltre, minimali e di stampo Pag. VIpropagandistico le disposizioni concernenti il credito d'imposta per la ricerca e per il Mezzogiorno, ritiene che il decreto-legge in esame rappresenti un'occasione mancata, attesa anche la necessità di sostenere ed agevolare gli investimenti nelle aree svantaggiate attraverso la sollecita erogazione delle risorse del FAS. Auspica, pertanto, che il Governo, con un sussulto di dignità, consenta l'avvio di una nuova fase politica.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori e il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunica la modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea e il conseguente aggiornamento del programma predisposti a seguito della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 50).

Modifica nella composizione del comitato direttivo di un gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Comunica che il presidente del gruppo parlamentare Italia dei Valori ha resto noto che il deputato Antonio Borghesi è stato nominato vicepresidente vicario del gruppo.

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunica che il deputato Antonio Milo, già iscritto al gruppo parlamentare Iniziativa Responsabile, ha aderito al gruppo parlamentare Misto, cui risulta pertanto iscritto.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Lunedì 20 giugno 2011, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 51).

La seduta termina alle 14,40.