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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 510 di lunedì 1 agosto 2011

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 12,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 28 luglio 2011.

I deputati in missione sono quarantasei.

Annunzio della nomina di un sottosegretario di Stato.

PRESIDENTE. Dà lettura della lettera inviata dal Presidente del Consiglio nella quale si comunica che il Presidente della Repubblica ha nominato il deputato Elio Vittorio BELCASTRO Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Prende atto che, a causa di un disguido, non è presente in Aula alcun rappresentante del Governo.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Manifesta preoccupazione per l'assenza dall'Aula del rappresentante del Governo, che giudica grave e contraria al galateo istituzionale, considerata la particolare rilevanza della materia trattata, nonché rivelatrice della debolezza dell'Esecutivo. Invita, pertanto, la Presidenza a stigmatizzare tale incresciosa situazione.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Stigmatizzata l'ingiustificabile assenza del rappresentante del Governo su un provvedimento di particolare rilevanza, invita la Presidenza ad indirizzare all'Esecutivo protesta formale per un fatto grave che lede le prerogative della Camera dei deputati.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiama gli importanti e recenti confronti parlamentari svoltisi in assenza del Ministro competente per materia, manifestando sconcerto e indignazione per l'ingiustificabile assenza del rappresentante del Governo nella seduta odierna in occasione di trattazione di una materia di particolare rilevanza.

EDMONDO CIRIELLI (PdL). Stigmatizzata anch'egli l'assenza del rappresentante del Governo all'avvio della discussione del provvedimento d'urgenza in esame, giudica impropri i rilievi critici rivolti personalmente al sottosegretario Crosetto.

PRESIDENTE. Stigmatizza fortemente l'assenza del Governo, in ordine alla quale riferirà al Presidente della Camera ai fini dell'assunzione di eventuali determinazioni in merito.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Richiamata la gravità degli ultimi sviluppi della crisi politica siriana, chiede che il Governo riferisca in merito alla Camera.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Nel chiedere che il Governo riferisca alla Camera sulla preoccupante situazione in atto in Siria, sottolinea la necessità di avviare Pag. IVun'approfondita riflessione sulla complessiva politica estera dell'Esecutivo alla presenza del Ministro Frattini.

RENATO FARINA (PdL). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dai deputati finora intervenuti circa l'ingiustificabile assenza del Governo, richiama la gravità della carestia in atto in Somalia e nel Corno d'Africa, auspicando l'adozione di un documento di indirizzo approvato dall'intera Assemblea, che impegni il Governo ad assumere concrete iniziative per fronteggiare tale emergenza umanitaria. Invita pertanto la Conferenza dei presidenti di gruppo, convocata per domani, ad assumere le conseguenti determinazioni al riguardo.

RENZO LUSETTI (UdCpTP). Nell'associarsi alle lamentele inerenti la vergognosa assenza del rappresentante del Governo sul provvedimento d'urgenza in discussione, sottolinea la necessità di recepire l'appello rivolto dal Pontefice sulla drammatica situazione umanitaria in atto nel Corno d'Africa, rilevando peraltro l'esigenza di avviare un dibattito parlamentare sulla complessiva politica estera dell'Esecutivo.

PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 13.

La seduta, sospesa alle 12,30, è ripresa alle 13,20.

Discussione del disegno di legge S. 2824, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 107 del 2011: Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia (Approvato dal Senato) (A.C. 4551).

GIUSEPPE COSSIGA, Sottosegretario di Stato per la difesa. Nel rivolgere all'Assemblea le più sentite scuse per l'errore di programmazione che ha provocato il lamentato ritardo nell'inizio dell'iter del provvedimento d'urgenza in discussione, manifesta disappunto per le osservazioni che gli sono state rivolte, trattandosi di responsabilità che ritiene non possano essere ascritte alla sua persona.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

RENATO FARINA (PdL), Relatore per la III Commissione. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, per le parti di competenza della III Commissione, evidenziando il ruolo essenziale ricoperto dall'Italia nelle missioni internazionali, segnatamente nei Balcani, in Libano e in Afghanistan, cui si è aggiunta di recente la Libia. Nel ritenere, quindi, che le missioni costituiscano un indubbio elemento di forza della proiezione internazionale del nostro Paese, sottolinea che nel corso dell'esame al Senato sono state significativamente aumentate le dotazioni finanziarie a sostegno degli interventi di cooperazione allo sviluppo, dei processi di pace e di stabilizzazione. Richiamata, inoltre, l'esigenza di continuare a promuovere la tutela dei cristiani in Pakistan, giudica necessario integrare le risorse per far fronte all'emergenza umanitaria in atto nel Corno d'Africa, manifestando perplessità per le modalità individuate relativamente alla copertura di alcuni oneri finanziari. Auspica, infine, che anche alla Camera si registri la più ampia convergenza possibile a sostegno del provvedimento.

EDMONDO CIRIELLI (PdL), Relatore per la IV Commissione. Nell'illustrare il contenuto del decreto-legge in discussione, per gli aspetti di competenza della IV Commissione, sottolinea la delicatezza del contesto economico-finanziario nel quale si è inserito il dibattito sui temi afferenti alla partecipazione italiana alle missioni internazionali, evidenziando altresì l'ampia condivisione politica registratasi circa il ruolo e le responsabilità dell'Italia nel contesto geostrategico e diplomatico, nonché Pag. Vattorno alla necessità di garantire un fattivo sostegno morale al personale impegnato nelle predette missioni. Sottolinea altresì le novità introdotte con il decreto-legge in esame, segnatamente in ordine alla missione in atto in Libia ed alla progressiva rimodulazione del dispiegamento di risorse e mezzi. Richiamate quindi le norme introdotte per contrastare la pirateria, manifesta preoccupazione per i contenuti di cui all'articolo 6, laddove si prefigurano disparità di trattamento economico per il personale impegnato in talune missioni, preannunziando, al riguardo, la presentazione di un ordine del giorno. Auspica infine che la discussione in Assemblea possa proseguire con il medesimo spirito di condivisione che ha caratterizzato il confronto svoltosi in Commissione e presso l'altro ramo del Parlamento.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo di riserva di intervenire in replica.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Richiamata la necessità di una maggiore sensibilità ed attenzione del Governo nel confronto parlamentare con le forze politiche su un cruciale snodo della politica estera e di difesa italiane, auspica che l'Esecutivo, ben oltre gli aspetti «ragionieristici» inerenti al mero rifinanziamento delle missioni e alle risorse ulteriori appostate, precisi il ruolo del Paese negli scenari internazionali nei quali sono impegnate le nostre Forze armate, nonché le relazioni con gli altri Stati e con le principali organizzazioni internazionali universali e regionali; sottolinea al riguardo la dimensione globale dei problemi attuali dell'umanità, che richiederebbero un più approfondito e sollecito impegno di tutti in una battaglia comune di civiltà.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Espresso il giudizio fortemente negativo del suo gruppo su un provvedimento d'urgenza omnibus che reca, tra l'altro, misure del tutto eterogenee senza alcuna attinenza con le missioni internazionali, manifesta profonde riserve circa la presenza italiana ad operazioni militari in teatri di vera e propria guerra, ricordando, in merito, come la Costituzione ripudi la natura di tale partecipazione. Richiamati, quindi, gli aspetti di maggiore contrarietà alle disposizioni contenute nel decreto-legge in esame, dà conto delle proposte emendative a sua firma soppressive delle norme estranee per materia, invitando peraltro il Presidente della Repubblica a non promulgare il suddetto disegno di legge di conversione. Stigmatizza infine l'operato di un Governo incapace di fornire risposte concrete alle problematiche che interessano i cittadini, rilevando altresì la sua interferenza politica nell'attività posta in essere dalla Guardia di Finanza.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Giudica la politica estera e di difesa attuata dall'Esecutivo e dalla coalizione di maggioranza nel corso della legislatura inadeguata a rispondere agli attuali elementi di transizione e di discontinuità con il passato del diritto e delle relazioni internazionali, con particolare riferimento alla perdita di centralità dell'Occidente, alle nuove soggettività internazionali, alla globalizzazione delle organizzazioni regionali, segnatamente della NATO, nonché alla crisi di egemonia degli Stati Uniti e alle difficoltà di un multilateralismo efficace. Manifestato, quindi, apprezzamento per il quadro di riferimento costituzionale e istituzionale della politica estera militare del Paese, che considera un punto fermo del dibattito politico interno, prospetta l'opportunità di una sostanziale regionalizzazione della politica internazionale nell'ambito dell'attività di indirizzo e controllo dell'organizzazione globale di sicurezza, considerando dannose e controproducenti le strumentalizzazioni nazionali, a fini interni o di politica di potenza, di questioni ormai globali. Stigmatizza, quindi, i tagli ingiustificati apportati dal Governo e dal Ministro dell'economia e delle finanze al finanziamento del settore della cooperazione civile, preannunziando, al riguardo, la presentazione di una proposta Pag. VIemendativa. Esprime, infine, rilievi critici circa gli sviluppi delle missioni internazionali in Afghanistan e in Libia.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Stigmatizzata preliminarmente l'assenza del Governo all'inizio della seduta, che rappresenta l'ennesimo affronto alla dignità del Parlamento, esprime viva preoccupazione per la dura repressione delle manifestazioni di protesta decisa dal regime siriano, che ritiene imponga l'adozione di una decisa iniziativa diplomatica internazionale. Nel ricordare quindi la drammatica catastrofe umanitaria in atto nel Corno d'Africa, che richiederebbe una grande mobilitazione solidaristica della comunità internazionale, evidenzia come, al contrario, le politiche di cooperazione allo sviluppo abbiano ormai perso priorità nell'azione di Governo, come dimostra la drastica riduzione degli stanziamenti per tale finalità, che contrasta con l'aumento delle spese militari per le missioni internazionali. Sottolineata infine la necessità di predisporre una rapida strategia di uscita dalla missione in Afghanistan, denunzia le palesi contraddizioni riscontrabili nella posizione della Lega e del Governo circa l'atteggiamento da tenere riguardo alla situazione libica.

PRESIDENTE. Ricordato che per le 15,30 è previsto l'esame del bilancio interno della Camera, rinvia il seguito della discussione al prosieguo della seduta.

La seduta, sospesa alle 15,10, è ripresa alle 15,35.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono quarantasei.

Discussione congiunta del conto consuntivo della Camera dei deputati per il 2010 e del progetto di bilancio della Camera dei deputati per il 2011 (Doc. VIII, nn. 7 e 8).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che il termine per la presentazione degli ordini del giorno riferiti al progetto di bilancio è fissato per le 18 di oggi.
Dichiara aperta la discussione congiunta.

FRANCESCO COLUCCI (PdL), Questore. Illustra il contenuto dei documenti di bilancio all'ordine del giorno, con l'annessa nota di variazione, sottolineando che essi appaiono frutto di una gestione rigorosa ispirata a senso di responsabilità, come dimostra la previsione di un incremento della dotazione della Camera pari a zero fino al 2013 ed i conseguenti consistenti risparmi per il bilancio dello Stato, anche in ossequio agli obiettivi di finanza pubblica di cui al decreto-legge n. 98 del 2011. Dà quindi conto dei rilevanti e strutturali tagli operati alla spesa della Camera, con particolare riferimento alle competenze dei parlamentari, agli emolumenti corrisposti ai dipendenti, alla locazione di immobili e alle spese correnti. Sottolinea, inoltre, la rilevante misura del blocco dei vitalizi e delle indennità parlamentari, le quali saranno oggetto di riforma al fine di renderle coerenti con le disposizioni recate dal decreto-legge n. 98 del 2011. Rileva, altresì, che sono stati definiti criteri più restrittivi per l'accesso alle pensioni di anzianità dei dipendenti ed è stato rafforzato il blocco del turnover, con conseguente riduzione del personale di circa il 15 per cento rispetto al 2003. Nel richiamare la Relazione sullo stato dell'amministrazione predisposta dal Segretario generale, osserva che, sia pure in presenza di forme di razionalizzazione della spesa, si intende comunque salvaguardare la piena funzionalità dell'istituzione parlamentare. Richiama quindi i dati risultanti dal conto consuntivo per il 2010. Auspica, infine, che nel corso dell'iter in Assemblea sui documenti in esame si possa registrare la medesima convergenza da parte di tutte le forze politiche già riscontratasi in Ufficio di Presidenza, rivolgendo un ringraziamento al Segretario generale ed al personale della Camera per l'impegno profuso nella loro attività.

Pag. VII

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Sottolineato che il dibattito sul bilancio interno della Camera rappresenta un'occasione propizia per discutere dei costi della politica, del ruolo del Parlamento e dei rapporti con l'opinione pubblica, lamenta come nell'ultimo periodo la classe politica sembri più attenta ai problemi di comunicazione che a produrre fatti concreti, a suo avviso a causa di una pessima legge elettorale, che incrina pericolosamente il principio della rappresentanza. Sottolineato al riguardo come l'attuale classe politica non appaia in grado di difendere adeguatamente il proprio ruolo istituzionale dinanzi ad un clima di antipolitica che rischia di sconfinare in pericoloso qualunquismo, invita a proseguire nell'azione di contenimento dei costi della politica, approfondendo semmai il problema della giungla delle retribuzioni collegate alle cariche elettive ed esprime, a nome della sua componente politica, condivisione per le conclusioni alle quali sono pervenuti i Questori.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Nel ringraziare preliminarmente il Questore Colucci per un'esposizione nella quale sono stati recepiti i recenti approfondimenti sui costi della politica, manifesta il timore che il Parlamento perda la propria centralità nell'ambito dell'ordinamento democratico. Sottolinea pertanto la necessità che le Camere tutelino le proprie prerogative al fine di scongiurare il prevalere di pericolose derive nichiliste, anche attraverso una riforma elettorale che garantisca, tra l'altro, un rapporto di effettiva rappresentanza tra parlamentari e cittadini.

ARTURO IANNACCONE (PT). Nel ringraziare, anche a nome del suo gruppo, il Collegio dei Questori per il lavoro svolto, esprime apprezzamento per l'impianto complessivo dei documenti di bilancio in discussione, che risponde all'esigenza di contenere in modo serio e rigoroso le spese, richiamando altresì gli aspetti maggiormente condivisibili della relazione predisposta, segnatamente la riduzione dei costi per il personale, per le locazioni e per il generale funzionamento della Camera dei deputati. Manifestato quindi un orientamento contrario al sistema elettorale attualmente in vigore, giudica del tutto prioritario garantire la centralità del Parlamento e restituire credibilità alla sua attività, sottolineando la necessità di tutelare tale istituzione dagli attacchi ingiustificati dell'antipolitica. Ribadisce, infine, la disponibilità del suo gruppo a contribuire all'azione di contenimento dei costi della politica, recuperando in tal modo il rapporto fiduciario con i cittadini.

SILVANA MURA (IdV). Rivolto preliminarmente un ringraziamento al Collegio dei questori per l'esaustiva relazione svolta, sottolinea la rilevanza dei documenti di bilancio in esame, che giudica non assimilabili a meri documenti contabili interni, richiamando, al riguardo, la particolare attenzione ad essi rivolta, a differenza che nel passato, dai media e dall'opinione pubblica. Evidenziata, quindi, la difficile situazione politica generale ed economica del Paese, manifesta apprezzamento per l'opera virtuosa di razionalizzazione dei costi di funzionamento e delle spese della Camera attuata sin dal 2006. Soffermatasi, quindi, sul blocco quinquennale delle indennità dei parlamentari, sulle decurtazioni disposte con riferimento alla diaria e al rimborso delle spese per il mantenimento del rapporto eletto-elettore, preannunzia la presentazione di un ordine del giorno a prima firma del deputato Borghesi soppressivo degli assegni vitalizi, ritenendo, al riguardo, non condivisibile, già sul piano tecnico-giuridico, l'obiezione secondo la quale verrebbero lesi diritti quesiti. Nel considerare, infine, non sempre giustificata l'indignazione e la protesta montanti nel Paese contro i costi della politica, ritiene comunque che questi ultimi debbano essere distinti dai costi incomprimibili e necessari della democrazia, di cui la Camera ed il Senato sono prezioso baluardo.

Pag. VIII

ENZO RAISI (FLpTP). Nel ringraziare il Collegio dei questori per il lavoro svolto, ritiene che i dati contenuti nella relazione illustrata in quest'Aula smentiscano le notizie non veritiere e denigratorie fornite, in particolare, da alcuni organi di stampa, sottolineando la necessità di informare correttamente i cittadini sul lavoro svolto dal parlamentare. Ricordata altresì la politica di contenimento della spesa da tempo intrapresa dalla Camera dei deputati, giudica opportuno rivedere le procedure regolamentari che influiscono negativamente sull'operato dei parlamentari italiani, esprimendo peraltro l'esigenza di semplificare i livelli decisionali in ambito locale, segnatamente attraverso l'abolizione delle province. Richiamati, infine, gli aspetti maggiormente condivisibili della relazione predisposta, reputa necessario garantire la piena funzionalità e dignità dell'istituzione parlamentare, preannunziando la presentazione di un ordine del giorno volto a prevedere regole trasparenti nel funzionamento dell'Amministrazione.

GIACOMO STUCCHI (LNP). Manifestata condivisione per i contenuti dei documenti di bilancio in esame e per la relazione del Collegio dei Questori, cui rivolge un ringraziamento, osserva che il rigoroso contenimento delle spese della Camera risponde adeguatamente alle istanze di sobrietà scaturenti dalla difficile congiuntura economica. Prospetta, quindi, l'opportunità di ulteriori risparmi delle risorse pubbliche assegnate alla dotazione finanziaria della Camera, segnatamente attraverso interventi sul sistema previdenziale interno, sugli assegni vitalizi, sulle indennità dei parlamentari e sulle modalità di erogazione della diaria. Giudicate poi, strumentali e pretestuose talune delle critiche rivolte dai media e dall'opinione pubblica ai costi della politica, auspica una maggiore trasparenza anche dei dati contabili interni dell'amministrazione, funzionale ad un recupero di credibilità e di prestigio dell'istituzione parlamentare, nonché una revisione della pianta organica del personale con l'esternalizzazione dei settori non strettamente connessi all'attività legislativa e un contenimento della dinamica delle retribuzioni dei dipendenti.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Manifestato apprezzamento per le informazioni chiare e precise contenute nella relazione svolta dal Questore Colucci, giudica impropri taluni riferimenti evidenziati dal deputato Stucchi. Sottolineata, inoltre, la necessità di superare gradualmente l'istituto del vitalizio, sul quale a regime sarebbe opportuno far gravare una imposizione aggiuntiva, e di adeguare l'indennità dei parlamentari a quelle previste negli altri Paesi europei, evidenzia come le misure contenute nei documenti di bilancio, pur nel difficile quadro economico e politico esistente, siano pienamente rispondenti alle sollecitazioni del Presidente della Repubblica. Ricordato, quindi, che il suo gruppo ha presentato una proposta di legge volta a prevedere la riduzione del numero dei parlamentari, ringrazia l'intero personale della Camera per il proficuo lavoro svolto.

EMERENZIO BARBIERI (PdL). Rivolto un sentito ringraziamento al Collegio dei Questori e all'Ufficio di Presidenza per il proficuo lavoro svolto, ritiene che i diffusi allarmanti sentimenti di avversione manifestati all'indirizzo della classe politica siano in realtà il portato di un attacco diretto alle stesse istituzioni democratiche proveniente da ambienti disparati, pur nella convinzione che tale clima sia indotto anche dalla disciplina elettorale vigente.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

EMERENZIO BARBIERI (PdL). Pur giudicato condivisibile l'adeguamento del trattamento economico dei deputati agli standard europei, sottolinea la necessità che agli sforzi tesi al contenimento dei costi concorrano tutti i soggetti istituzionali. Pag. IXSottolineata infine l'opportunità di rivedere l'impatto del servizio di barbieria, manifesta apprezzamento per i documenti di bilancio in discussione.

RENZO LUSETTI (UdCpTP). Nel ritenere che i pregiudizi esistenti nei confronti della politica siano in gran parte dovuti alla forte debolezza di quest'ultima, ricorda i rilevanti risultati ottenuti, in termini sia di contenimento dei costi sia di riordino organizzativo ed amministrativo, a seguito delle misure adottate con i documenti di bilancio approvati negli ultimi anni. Rilevata, inoltre, la necessità di procedere ad una ridefinizione dei vitalizi e delle indennità parlamentari, nonché ad una riorganizzazione della struttura amministrativa della Camera, anche a causa della conferma del blocco selettivo del turn over, rivolge un sentito ringraziamento a tutto il personale per il prezioso apporto che fornisce quotidianamente al buon funzionamento dell'istituzione parlamentare.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Nell'associarsi ai ringraziamenti rivolti ai deputati Questori, manifesta apprezzamento per il messaggio di sobrietà che promana dai documenti di bilancio in discussione, adeguatamente raccolto dalla Presidenza alla luce delle istanze provenienti dalla stessa società civile, ritenendolo un esempio appropriato per tutte le amministrazioni pubbliche. Sottolineata quindi la necessità di non cedere alla deriva populista e demagogica in atto, che giudica in grado di minare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni repubblicane, stigmatizza la foga antiparlamentare alimentata anche dalla maggioranza e dal Governo, confermando la centralità del Parlamento ed il primato della politica, anche attraverso una seria assunzione di responsabilità e la riaffermazione di una sobrietà istituzionale da parte della stessa Camera. Evidenziate infine la distanza e la differenza tra la malagestione della cosa pubblica ed i costi connaturati alla politica ed alla democrazia, ribadisce la necessità di adottare una disciplina organica e trasparente dello status professionale dei collaboratori parlamentari.

PIERLUIGI CASTAGNETTI (PD). Nel rilevare come il difficile clima che si respira nel Paese nei confronti delle istituzioni e della politica rischi di far apparire insufficienti le condivisibili misure volte a contenere i costi della politica, che permetteranno di conseguire notevoli risparmi nei bilanci della Camera, in particolare rimodulando l'istituto dei vitalizi, prospetta l'opportunità di esternalizzare taluni servizi resi ai deputati che non si ritengano indispensabili. Nel sottolineare quindi come l'analisi comparativa dei trattamenti economici corrisposti ai deputati di Paesi assimilabili al nostro per dimensioni lasci emergere che i deputati italiani non sono tra i più costosi, giudica indispensabile recuperare il rapporto tra istituzioni e cittadini, compromesso da una pessima legge elettorale, evidenziando come ogni eletto debba adempiere la delicata funzione di rappresentanza della sovranità popolare.

GREGORIO FONTANA (PdL). Sottolinea l'importante decisione, concreta e senza precedenti, assunta dall'Ufficio di Presidenza nel progetto di bilancio della Camera per il 2011, di rinunciare all'incremento della dotazione, anche in attuazione dei principi delineati nella manovra finanziaria varata dal Governo, considerata peraltro la grave crisi economica in atto. Richiama, inoltre, l'esigenza di una generale riorganizzazione dei lavori parlamentari, attraverso la riforma dei Regolamenti, e di abbandonare il criterio della spesa storica, anche al fine di rendere più diretto e trasparente il rapporto tra cittadini e istituzioni.

RITA BERNARDINI (PD). Nel sottolineare come le modalità di redazione del bilancio interno della Camera, nonostante Pag. Xtaluni ostacoli siano stati rimossi grazie alle battaglie dei radicali, non consentano ai singoli deputati un'analisi compiuta di tutte le voci di spesa, ricorda che in passato è stato per lungo tempo impossibile accedere agli atti relativi a talune fattispecie, come ad esempio gli onerosi contratti di locazione sottoscritti dalla Camera per assicurare ai deputati uffici personali. Giudicate improntate a scarsa trasparenza talune modifiche apportate al Regolamento di amministrazione e contabilità, segnatamente l'abolizione della contabilità analitica, valuta criticamente le modalità di elezione del Segretario generale della Camera, atteso che la maggioranza qualificata richiesta in sede di Ufficio di Presidenza per la sua rimozione è diversa da quella semplice necessaria per la nomina dello stesso.

ANDREA SARUBBI (PD). Nel manifestare preliminarmente apprezzamento per la decisione assunta dal Presidente della Repubblica sul piano del contenimento delle spese del Quirinale, rileva che analoghe determinazioni assunte dalla Camera non hanno il medesimo impatto sull'opinione pubblica a causa dell'ormai evidente perdita di credibilità della classe politica. Auspica pertanto che i tagli operati nel progetto di bilancio in discussione vengano apprezzati come un serio tentativo di razionalizzare le spese, ritenendo che un ulteriore passo in tale direzione potrebbe essere rappresentato dalla soppressione delle indennità di carica.

GIUSEPPE CALDERISI (PdL). Nel sottolineare come la difficile crisi economica imponga una seria azione di contenimento dei costi della politica, giudica strumentali e demagogiche talune campagne di stampa condotte contro presunti sprechi, che rischiano di compromettere lo svolgimento della delicata funzione parlamentare; richiama inoltre le misure che hanno consentito di contenere le spese sostenute dalla Camera dei deputati, pur esprimendo talune perplessità sull'istituto del vitalizio, impropriamente assimilato ad un trattamento previdenziale. Evidenziato quindi come gli emolumenti economici netti corrisposti ai deputati italiani non siano fra i più alti in Europa, giudica non più rinviabile lo snellimento dello Stato e delle amministrazioni pubbliche, ricorrendo maggiormente ai servizi disponibili sul mercato.

SALVATORE VASSALLO (PD). Nel ritenere doveroso assolvere il compito di ricostituire l'autorevolezza e la credibilità delle istituzioni attraverso, tra l'altro, la rimodulazione delle province, la revisione delle modalità di finanziamento dei partiti, la riduzione del numero dei parlamentari e il superamento del bicameralismo, sottolinea la necessità di una riorganizzazione dei lavori parlamentari e di una maggiore trasparenza delle spese di competenza dei singoli deputati, come quelle relative ai collaboratori.

SIMONE BALDELLI (PdL). Richiamata la proficua ed intensa attività svolta dalla Camera, che tuttavia non ha il necessario riscontro all'esterno, generando nell'opinione pubblica un'idea sbagliata dall'importante ruolo del Parlamento, ritiene opportuno garantire il pieno rispetto della funzione parlamentare e la credibilità dell'istituzione. Nel giudicare inoltre infondate le critiche rivolte alla vigente legge elettorale, invita il Collegio dei Questori a procedere nell'azione di rigore già intrapresa, considerato il grave stato di crisi in atto.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica inaccettabili e fuori luogo talune argomentazioni critiche svolte dal deputato Baldelli, rivendicando a nome del suo gruppo il diritto di esprimere un giudizio fortemente critico sulla legge elettorale in vigore.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione congiunta e rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Pag. XI

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 4551.

ANDREA SARUBBI (PD). Evidenziata la palese incongruenza esistente tra il titolo del decreto-legge in discussione e il contenuto dello stesso, considerata l'esiguità e la sostanziale inutilizzabilità delle risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo, preannunzia la presentazione di una proposta emendativa volta a modificare il suddetto titolo. Espresse altresì perplessità sulle modifiche introdotte dal Senato, preannunzia che non voterà il disegno di legge di conversione in esame.

FRANCO GIDONI (LNP). Rammentato come la sua parte politica abbia coerentemente sostenuto la partecipazione italiana alle missioni internazionali pur avendo alcune riserve in ordine all'efficacia di talune di esse in relazione agli obiettivi prefissati, osserva che il suo gruppo ha ritenuto opportuno promuovere il confronto politico sulla situazione in atto in Afghanistan alla luce degli scarsi risultati conseguiti, del costo in termini di vite umane e della progressiva riduzione del contributo offerto dai partner internazionali. Evidenziato altresì come l'evoluzione della situazione in Libia dimostri la fondatezza delle perplessità della sua parte politica circa l'opportunità dell'intervento militare in atto, preannunzia la presentazione da parte del suo gruppo di una proposta di indagine parlamentare sull'uso fatto da parte delle organizzazioni non governative delle risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo. Manifesta comunque l'orientamento favorevole del suo gruppo al disegno di legge di conversione in discussione.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Espresse perplessità sul meccanismo di rifinanziamento delle missioni internazionali, affidato allo strumento dei decreti-legge, di fatto periodicamente reiterati e connotati da un carattere contabile che impedisce un compiuto dibattito sulla politica estera italiana, sottolinea come il nostro Paese debba recuperare il proprio ruolo storico, in passato svolto con successo in alcune importanti missioni internazionali, con ciò invertendo l'attuale tendenza che vede l'Italia assente nelle decisioni assunte a livello internazionale in merito ai principali teatri di guerra. Rilevata quindi l'esigenza di compiere un'attenta valutazione del rapporto costi-benefici delle missioni internazionali alle quali partecipa il nostro Paese, giudica del tutto inadeguati gli stanziamenti destinati alla cooperazione allo sviluppo, che ritiene dovrebbero essere oggetto di un apposito dibattito parlamentare. Pur non auspicando infine un immediato ritiro dell'Italia dalla missione internazionale in Afghanistan, ritiene sia giunto il momento di un ripensamento del profilo di tale intervento, esprimendo un giudizio fortemente critico in ordine al ruolo svolto dai responsabili della politica estera italiana in sede internazionale.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

RENATO FARINA (PdL), Relatore per la III Commissione. Rileva che dal dibattito svoltosi è emersa con chiarezza la necessità che il decreto-legge in esame venga convertito al fine di concretizzare le scelte già operate dal Parlamento, tenendo fede alle alleanze internazionali; sottolinea altresì l'utilità delle osservazioni formulate negli interventi svolti, quali in particolare l'esigenza di un maggiore coinvolgimento nella cooperazione internazionale, auspicando un concreto impegno del Governo in tal senso.

PRESIDENTE. Prende atto che il relatore per la IV Commissione rinunzia alla replica.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a sviluppare un ampio dibattito sul ruolo svolto dal nostro Paese negli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, sottolinea che la proposta di Pag. XIIrimodulare la partecipazione italiana alle missioni internazionali sarà oggetto di attento esame, di concerto con le organizzazioni internazionali, escludendo decisioni unilaterali. Manifesta quindi apprezzamento per le ipotesi di reintegrazione dei fondi per la cooperazione allo sviluppo, giudicando idonea a conseguire tale obiettivo la presentazione di un apposito ordine del giorno.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 2 agosto 2011, alle 9,45.

(Vedi resoconto stenografico pag. 84).

La seduta termina alle 20,15.