Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute >>

XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 5 aprile 2012

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 5 aprile 2012.

Albonetti, Alessandri, Antonione, Bindi, Bongiorno, Brugger, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Colucci, Commercio, Gianfranco Conte, D'Alema, Dal Lago, De Micheli, Della Vedova, Di Stanislao, Donadi, Dozzo, Fallica, Fava, Gregorio Fontana, Franceschini, Gidoni, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Iannaccone, Jannone, Leone, Lucà, Lupi, Lussana, Mazzocchi, Melchiorre, Migliavacca, Migliori, Misiti, Moffa, Mura, Nucara, Leoluca Orlando, Paglia, Pisicchio, Razzi, Rugghia, Stefani, Stucchi, Toccafondi, Valducci, Vella.

Annunzio di proposte di legge.

In data 4 aprile 2012 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
DELFINO e NARO: «Disposizioni in favore del settore della pesca e dell'acquacoltura» (5110);
DONADI ed altri: «Disciplina dei partiti politici, in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione» (5111);
DELFINO e NARO: «Norme per incentivare la vendita diretta nei mercati e il commercio dei prodotti agroalimentari a filiera corta» (5112).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di un deputato a una proposte di legge.

La proposta di legge MORASSUT: «Modifica all'articolo 2449 del codice civile, concernente la scelta dei membri degli organi di amministrazione e di controllo nominati dallo Stato o dagli enti pubblici nelle società da essi partecipate» (4886) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Gasbarra.

Trasmissione dal Senato.

In data 4 aprile 2012 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge:
S. 3184. - «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento» (approvato dal Senato) (5109).

Sarà stampato e distribuito.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

Il dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 3 aprile 2012, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 3 e 19 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Con la medesima comunicazione, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Proposta di decisione del Consiglio che impone agli Stati membri di ratificare la convenzione internazionale di Hong Kong del 2009 per un riciclaggio delle navi sicuro e compatibile con l'ambiente o di aderirvi nell'interesse dell'Unione europea (COM(2012)120 final), assegnata, in data 26 marzo 2012, in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni relativa alla strategia dell'Unione europea per la regione del mar Baltico (COM(2012)128 final), assegnata, in data 29 marzo 2012, in sede primaria alla V Commissione (Bilancio);
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 2009/16/CE relativa al controllo da parte dello Stato di approdo (COM(2012)129 final), assegnata, in data 26 marzo 2012, in sede primaria alle Commissioni riunite IX (Trasporti) e XI (Lavoro), nonché alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà;
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle responsabilità dello Stato di bandiera ai fini dell'applicazione della direttiva 2009/13/CE del Consiglio recante attuazione dell'accordo concluso dall'Associazione armatori della Comunità europea (ECSA) e dalla Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (ETF) sulla convenzione sul lavoro marittimo del 2006 e modifica della direttiva 1999/63/CE (COM(2012)134 final), assegnata, in data 26 marzo 2012, in sede primaria alle Commissioni riunite IX (Trasporti) e XI (Lavoro), nonché alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà;
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori per quanto attiene alla commercializzazione di batterie portatili e di accumulatori contenenti cadmio destinati a essere utilizzati negli utensili elettrici senza fili (COM(2012)136 final), assegnata, in data 27 marzo 2012, in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente), nonché alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà;
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Politica di informazione e promozione dei prodotti agricoli: una strategia a forte valore aggiunto europeo per promuovere i sapori dell'Europa (COM(2012)148 final), assegnata, in data 2 aprile 2012, in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura).

La Commissione europea, in data 4 aprile 2012, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo - Migliorare la gestione dei rapporti con gli autori di denunce in materia di applicazione del diritto dell'Unione (COM(2012)154 final), che è assegnata in sede primaria alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, in conformità del punto 28 dell'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria (EGF/2012/000 TA 2012 - Assistenza tecnica su iniziativa della Commissione) (COM(2012)160 final), che è assegnata in sede primaria alla XI Commissione (Lavoro);
Proposta modificata di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1760/2000 per quanto riguarda l'identificazione elettronica dei bovini e che sopprime le disposizioni relative all'etichettatura facoltativa delle carni bovine (COM(2012)162 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite XII (Affari sociali) e XIII (Agricoltura).

Annunzio di sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea.

Il dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 2 e 3 aprile 2012, ha trasmesso le seguenti sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea, relativa a cause in cui la Repubblica italiana è parte o adottate a seguito di domanda di pronuncia pregiudiziale proposta da un'autorità giurisdizionale italiana, che sono inviate, ai sensi dell'articolo 127-bis del regolamento, alle sottoindicate Commissioni competenti per materia nonché alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Causa C-243/10: Sentenza della Corte (Quinta Sezione) del 29 marzo 2012. Commissione europea contro Repubblica italiana. Inadempimento di uno Stato - Aiuti di Stato - Aiuti a favore dell'industria alberghiera in Sardegna - Recupero (doc. LXXXIX, n. 158) - alla X Commissione (Attività produttive);
Causa C-417/10: Sentenza della Corte (Quarta Sezione) del 29 marzo 2012. Ministero dell'economia e delle finanze e Agenzia delle entrate contro 3M Italia Spa. Domanda di pronuncia pregiudiziale: Corte suprema di cassazione. Italia. Fiscalità diretta - Estinzione dei procedimenti pendenti dinanzi al giudice che si pronuncia in ultimo grado in materia tributaria - Abuso di diritto - Articolo 4, paragrafo 3, TUE - Libertà garantite dal Trattato - Principio di non discriminazione - Aiuti di Stato - Obbligo di garantire l'applicazione effettiva del diritto dell'Unione (doc. LXXXIX, n. 159) - alla II Commissione (Giustizia);
Causa C-500/10: Sentenza della Corte (Quarta Sezione) del 29 marzo 2012. Domanda di pronuncia pregiudiziale: Commissione tributaria centrale, sezione di Bologna. Fiscalità - IVA - Articolo 4, paragrafo 3, TUE - Sesta direttiva - Articoli 2 e 22 - Estinzione automatica delle procedure pendenti dinanzi al giudice tributario di terzo grado (doc. LXXXIX, n. 160) - alla II Commissione (Giustizia).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

A)

Intendimenti del Governo in merito alla richiesta di estradizione di Arsen Avakov avanzata dalle autorità ucraine - n. 2-01437

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri della giustizia, dell'interno e degli affari esteri, per sapere - premesso che:
nel mese di marzo 2012 la Camera dei deputati ha ospitato Eugenia Timoshenko, figlia dell'ex Primo ministro dell'Ucraina Yulia Timoshenko, per sostenere la campagna per la sua liberazione e in quella occasione tutte le forze politiche hanno denunciato gli arresti arbitrari di esponenti del precedente Governo;
pochi giorni fa è stato arrestato a Frosinone, su richiesta dell'autorità giudiziaria ucraina e su mandato dell'Interpol, Arsen Avakov, già governatore di Kharkiv e personalità di spicco del partito «Patria», lo stesso dell'ex Primo ministro Yulia Timoshenko;
appare evidente che la richiesta di arresto avanzata dalle autorità ucraine si iscrive, purtroppo, in un elenco, che si fa via via più lungo, di arresti evidentemente di carattere politico, a cominciare da quello della stessa Yulia Timoshenko;
questi arresti, tutti di esponenti dei passati governi regionali e nazionali, sono basati sull'accusa di «abuso di potere» (articolo 365 del codice penale ucraino) e appaiono tutti ispirati dalla volontà del Governo dell'Ucraina di perseguire e condannare gli esponenti dei passati Governi;
le forze di polizia e le autorità italiane devono cooperare alla repressione dei fenomeni criminali, ma non certo alla persecuzione politica, realizzata in patria ed all'estero, perpetrata dalle attuali autorità ucraine, per mezzo di una magistratura tutt'altro che indipendente -:
se i Ministri interpellati non ritengano, per quanto sopra esposto, di negare l'estradizione di Arsen Avakov, valutando la concessione dell'asilo politico, qualora Avakov ne facesse richiesta.
(2-01437) «Vernetti, Della Vedova».

B)

Orientamenti del Governo sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari in zone ad alta concentrazione criminale, con particolare riferimento all'ipotesi di soppressione del tribunale di Bagheria (Palermo) - n. 2-01438

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
il decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, prevede la riduzione delle sezioni distaccate di tribunale, anche mediante accorpamento di tribunali limitrofi;
l'articolo 1 del predetto decreto-legge conferisce al Governo la delega per l'adozione di decreti legislativi volti a riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza;
il sopra esposto articolo indica i principi e criteri direttivi da seguire nella riorganizzazione degli uffici. Fra questi, alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 1, è previsto quello di ridefinire, anche mediante attribuzione di porzioni di territori a circondari limitrofi, l'assetto territoriale degli uffici giudiziari secondo criteri oggettivi e omogenei che tengano conto dell'estensione del territorio, del numero di abitanti, dei carichi di lavoro e dell'indice delle sopravvenienze, della specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, e del tasso d'impatto della criminalità organizzata, nonché della necessità di razionalizzare il servizio giustizia nelle grandi aree metropolitane. La norma prevede la soppressione ovvero la riduzione delle sezioni distaccate di tribunale, anche mediante accorpamento ai tribunali limitrofi, nel rispetto dei criteri di cui alla lettera b) sopra riportata;
l'esecuzione di questo provvedimento prevede la chiusura, fra l'altro, del tribunale di Bagheria. Bagheria è il comune più popoloso della provincia di Palermo, con i suoi quasi 56 mila abitanti è il dodicesimo centro più popoloso della Sicilia;
il tribunale di Bagheria opera come sezione distaccata del tribunale di Palermo, con una competenza territoriale sul comprensorio costituito dalla città di Bagheria e dal comune di Ficarazzi;
la presenza di questo ufficio giudiziario sul territorio costituisce un fattore stabilizzante della comunità e degli interessi economici, sociali e politici che si contrappongono a quelli della criminalità organizzata, come noto molto presenti nella zona;
la presenza del tribunale, in questo contesto, non risponde solo alla funzione di amministrazione della giustizia, ma rappresenta anche un segno tangibile della presenza dello Stato, efficace rassicurazione alla domanda di legalità e tutela della società civile, destinata a operare in un ambito certamente complesso e sensibile alle attività illecite e, pertanto, maggiormente meritevole di salvaguardia;
l'importanza dell'istituzione che maggiormente richiama al concetto di legalità non può, dunque, esser ignorata a causa del, pur necessario, riordino dei conti pubblici;
come sopra ricordato, il decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, nell'indicare i criteri che dovranno presiedere alla formulazione dei decreti legislativi di riordino dei tribunali, con la norma posta dall'articolo 1, comma 2, lettera b), richiama «la specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, e del tasso d'impatto della criminalità organizzata»;
la necessità di mantenere attivo questo presidio non può, dunque, essere valutata solo in relazione al mero dato numerico, ovvero al ridotto carico di lavoro - derivante, peraltro, dalla particolare efficienza della struttura - ma deve tenere conto della persistente attuazione del vincolo sociale e della conseguente presenza dello Stato;
l'eventuale soppressione del tribunale di Bagheria ed il conseguente spostamento del carico di lavoro sul tribunale di Palermo allungherebbe, peraltro, i tempi della giustizia, in zone in cui l'esigenza di certezza del diritto è più sentita e invocata. A ciò si aggiunga il carico derivante al tribunale di Palermo dalla contemporanea attribuzione dei territori di altre sezioni distaccate, delle quali è pure prevista la soppressione;
la comunità di Bagheria, tutte le realtà commerciali, professionali e politiche, sono interpreti della necessità di lasciare il presidio del tribunale nella città di Bagheria, il cui mantenimento costituirebbe anche un segnale di protezione dello Stato;
la profilata soppressione del tribunale di Bagheria trova anche il suo antecedente nella redistribuzione del territorio che è stata operata anni fa, allorquando si è frazionato il precedente comprensorio della pretura di Bagheria con l'accorpamento dei territori, a partire dal comune di Sante Flavia, al tribunale di Termini Imerese. Con questo provvedimento si è determinata la riduzione del comprensorio facente capo al tribunale di Bagheria, come detto ora limitato ai due comuni di Bagheria e Ficarazzi. In questo pregresso mutamento della circoscrizione si è, fra l'altro, prodotta anche un'incongruenza di sistema, dato che il territorio di Santa Flavia, posto in continuità con quello del comune di Bagheria, è stato attratto nell'ambito del tribunale di Termini Imerese;
la possibilità di procedere all'attribuzione di porzioni di territorio in sede di ridefinizione delle circoscrizioni è prevista nel medesimo articolo 1, comma 2, lettera b), del più volte citato decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, ove si prevede di ridefinire, anche mediante attribuzione di porzioni di territori a circondari limitrofi, l'assetto territoriale degli uffici giudiziari secondo criteri oggettivi e omogenei -:
quale sia l'orientamento del Governo sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari in zone ad alta concentrazione criminale come quella citata;
se non ritenga, al fine di mantenere aperto il presidio di giustizia, di poter mutare la circoscrizione accorpando al tribunale di Bagheria i comuni limitrofi nella fascia compresa tra Termini Imerese e Bagheria, trasformando così il tribunale di Bagheria in sezione distaccata di Termini Imerese, con la competenza sui territori dei comuni di Santa Flavia, Misilmeri, Casteldaccia, Altavilla e Baucina;
se possa considerare, in subordine alla soluzione prospettata sopra, la possibilità di attribuire gli affari relativi al territorio del comune di Bagheria al tribunale di Termini Imerese, che potrebbe rispondere con maggiore celerità, rispetto al tribunale di Palermo, alle esigenze di giustizia dei cittadini.
(2-01438)
«Giammanco, Germanà, Antonino Foti, Torrisi, Formichella, Bellotti, Frassinetti, Mariarosaria Rossi, De Nichilo Rizzoli, Garagnani, Lunardi, Catanoso, Girlanda, De Luca, De Camillis, Repetti, Biancofiore, Bergamini, Vella, Nizzi, Biasotti, Minardo, Murgia, Ghiglia, Tommaso Foti, Di Cagno Abbrescia, Tortoli, Barani, Vignali, Gottardo, Marinello, Cannella, Ravetto, Gioacchino Alfano, Vincenzo Antonio Fontana, Pelino».

C)

Elementi ed iniziative di competenza in merito a comportamenti del prefetto Paolo Maddaloni in relazione a fatti per i quali sono in corso indagini giudiziarie - n. 2-01439

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
come hanno riportato alcuni organi di stampa, nell'operazione della direzione distrettuale antimafia di Napoli del 9 febbraio 2012, che ha portato all'arresto, tra gli altri, del sindaco del comune di Casapesenna, Fortunato Zagaria, sono state effettuate alcune intercettazioni tra l'indagato e Paolo Maddaloni, all'epoca dirigente del Ministero dell'interno ed attualmente designato prefetto di Lecco dopo essere stato prefetto di Frosinone;
in queste telefonate il prefetto Maddaloni consigliava e rassicurava sui tempi delle procedure per lo scioglimento del comune di Casapesenna, scioglimento provocato, secondo la direzione distrettuale antimafia di Napoli, dalle minacce e dalle pressioni effettuate dallo Zagaria, anche in collegamento con il clan camorristico dei casalesi. Nell'ipotesi accusatoria Zagaria avrebbe anche poi favorito gli affari di esponenti del clan dei casalesi. Questa parte delle accuse è stata messa in discussione dal tribunale della libertà che ha revocato la custodia in carcere dello Zagaria, ma la direzione distrettuale antimafia di Napoli ha presentato ricorso;
il prefetto Maddaloni era sicuramente a conoscenza della delicatezza dei rapporti tra camorra e politica in quel territorio, avendo svolto per molti anni incarichi presso la prefettura di Caserta ed essendo anche stato candidato sindaco (sconfitto) nelle elezioni comunali di Caserta nel 2006. Come pure era a conoscenza che lo Zagaria era vicesindaco dell'amministrazione di Casapesenna, per la quale, al contrario di quelli che avrebbero dovuto essere i suoi doveri, progettava lo scioglimento anticipato;
lo stesso prefetto Maddaloni ha ricevuto nel 2010 un avviso di garanzia per appalti truccati quando era subcommissario sul tema rifiuti al comune di Caserta (la direzione distrettuale antimafia di Napoli ne aveva chiesto l'arresto) sempre a favore di imprenditori legati alla camorra. Questo procedimento risulta ancora in corso, il prefetto risulta rinviato a giudizio dopo che il procedimento originario è stato separato in due tronconi. Gli imputati nell'altro troncone, con alcuni dei quali secondo l'accusa il prefetto intratteneva numerosi colloqui, sono stati già condannati in primo grado a pene molto pesanti (10 anni a Nicola Schiavone, 9 anni e 4 mesi a Nicola Ferraro, 7 anni e sei mesi a Luigi Ferraro) -:
se il Ministro interpellato fosse a conoscenza del comportamento del prefetto Maddaloni;
se a seguito dell'ultima operazione della direzione distrettuale antimafia di Napoli abbia avviato un qualche tipo di procedimento ispettivo interno;
se non si ritenga necessario, per meglio tutelare l'amministrazione e l'interesse pubblico, procedere ad un immediato avvicendamento del prefetto, destinandolo ad attività che non prevedano l'interazione con amministrazioni comunali ovunque siano situate sul territorio nazionale.
(2-01439)
«Codurelli, Garavini, Fiano, Naccarato, Pizzetti, Murer, Fluvi, Velo, Albini, Gatti, Santagata, Marantelli, Marchignoli, Bressa, Boccuzzi, Esposito, Laganà Fortugno, Gianni Farina, Fadda, Corsini, Farinone, Miglioli, Mosca, Rampi, Pollastrini, Ciriello, Ferrari, Concia, Cenni, Duilio, Cuperlo, Amici, Colombo, Marchioni, Pedoto, Zucchi».

D)

Misure a favore dei piccoli risparmiatori in possesso di titoli di Stato della Repubblica greca - n. 2-01420

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
numerosissime sono le segnalazioni di piccoli investitori che, confortati dal parere di sedicenti esperti o professionisti del settore, fidandosi dell'appartenenza della Grecia all'eurozona e delle rassicurazioni delle istituzioni europee, hanno deciso di investire in titoli di Stato della Repubblica greca nella piena convinzione di non mettere a repentaglio il proprio capitale;
oggi si rileva che l'accordo europeo sul salvataggio della Grecia prevede uno scambio dei titoli di Stato greci in portafoglio agli investitori privati con obbligazioni a più lunga scadenza e interessi minori, tale da ridurre il debito greco di 107 miliardi di euro;
il successo dell'operazione è legato al tasso di partecipazione volontaria dei privati: oltre il 90 per cento (95 per cento circa) di consensi dovrebbe bastare per dimezzare la quota del debito pubblico oggetto dello swap, riducendola da 206 miliardi di euro a poco più di 100 (64,9 miliardi di nuovi titoli greci e oltre 35 miliardi di Efsf-bond con tre durate). Sotto il 75 per cento di consensi, lo swap rischia di essere cancellato;
nel caso di adesioni al di sopra del 75 per cento, ma al di sotto del 90 per cento, la Grecia si riserva la possibilità di introdurre e attivare le clausole di azione collettiva (cac), in base alle quali basterebbe il 50 per cento dei sottoscrittori partecipanti allo swap e una maggioranza pari a due terzi di questo quorum favorevole alla modifica tramite clausole di azione collettiva per imporre i termini su tutti i detentori privati;
gli investitori privati in possesso di 200 miliardi di euro di obbligazioni greche subiranno una perdita del 53,5 per cento del valore nominale e una perdita reale del 73/74 per cento;
il 9 marzo 2012 il Ministro delle finanze greco ha reso noto che ammontano all'85,8 per cento le adesioni volontarie dei creditori privati sotto legislazione greca (pari a 152 miliardi di euro su 177) allo swap obbligazionario sul debito greco, mentre quelli sottoposti a legislazione internazionale hanno consegnato 20 miliardi su 29, pari al 69 per cento del totale: nel primo caso la soglia del 75 per cento è stata superata e ciò significa che su questa quota il Governo greco potrebbe usare le clausole di azione collettiva, in modo da far arrivare le adesioni sul fronte dei bond sotto legislazione greca al 95,7 per cento del totale; nel caso, invece, dei bond greci sotto legislazione internazionale, il Ministro Venizelos ha prolungato la possibilità per i risparmiatori di aderire alla proposta di scambio fino al 23 marzo 2012, pena il mancato pagamento senza applicazione delle clausole di azione collettiva;
i piccoli risparmiatori italiani coinvolti sono decine di migliaia per un investimento complessivo in bond greci di un miliardo di euro: la maggior parte dei titoli erano denominati col codice «isin GR» è sono di diritto greco e sono stati tutti «swappati» anche forzosamente; altri sono «isin XS» e di diritto inglese: per questi sono previste le clausole di azione collettiva al raggiungimento del 75 per cento di adesioni; infine, ci sono le «It»;
si rileva che i piccoli risparmiatori italiani sono stati invogliati e assicurati da nostri operatori finanziari a comprare i titoli di Stato greci, proprio per la garanzia di sicurezza dell'investimento;
nei risparmiatori sta crescendo l'idea di essere stati traditi dall'Unione europea. Lo swap, infatti, è stato iniziato, condotto e concluso (almeno per i bond di diritto ellenico) con una contrattazione che ha visto partecipi i soli investitori istituzionali, riservando ai piccoli investitori la sorpresa di trovarsi forzatamente coinvolti e vincolati ad una determinazione che ha un effetto retroattivo sulla misura dei capitali da loro sottoscritti;
gli investitori istituzionali, in primo luogo le banche, possono già usufruire di appositi vantaggi, quali il prestito dalla Banca centrale europea di circa 1.000 miliardi di euro al tasso agevolato all'1 per cento, al fine di mantenere la stabilità del sistema e la possibilità di dedurre fiscalmente le perdite, vantaggi questi che non sono riconosciuti al piccolo risparmiatore;
è necessario vigilare affinché i prestiti che gli istituti bancari hanno ricevuto dalla Banca centrale europea a tasso agevolato vadano effettivamente al sostegno dell'economia reale;
la legge italiana non prevede l'applicazione delle clausole di azione collettiva; per le controversie relative alle «It», che sono pienamente di diritto italiano e quotate alla borsa di Milano; come da regolamento depositato, è competente solo ed esclusivamente l'autorità giudiziaria di Milano;
non è ammissibile che un Paese membro dell'Unione economica e monetaria decida unilateralmente di non adempiere a obblighi contrattuali garantiti da uno Stato e da una legge come quella italiana;
in gioco non sono solo i risparmi di migliaia di risparmiatori, il che già sarebbe un sufficiente motivo per agire, ma la stessa credibilità delle istituzioni italiane e la sovranità legislativa;
i risparmiatori italiani devono poter scegliere liberamente in merito alla proposta di swap ed è, pertanto, indispensabile garantire il rispetto delle normative italiane che nessun Paese che ha contratto un'obbligazione può mettere in discussione; si tratta di un problema, oltre che economico, anche di sovranità nazionale -:
se esistano obbligazioni emesse dalla Repubblica ellenica ma sottoposte alla legislazione italiana e, in caso di risposta affermativa, come il Governo intenda tutelare i risparmiatori italiani;
di quali elementi disponga in merito al rispetto dell'obbligo, da parte degli intermediari finanziari coinvolti nell'operazione di vendita dei titoli greci, di informare in modo corretto e trasparente gli investitori;
se intenda assumere iniziative normative per promuovere la costituzione di un apposito fondo di garanzia a favore dei piccoli risparmiatori italiani che hanno acquistato i titoli di Stato greci finalizzato ad assicurare l'integrale rimborso in caso di perdita di valore dell'investimento dovuto alla successiva ridefinizione del valore nominale dei crediti.
(2-01420)
«Boccia, Corsaro, Ventura, Pizzolante, Codurelli, Sanga».

E)

Iniziative in merito alla vertenza Irisbus e per un piano nazionale per il trasporto pubblico locale - n. 2-01435

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che:
il gruppo Fiat ha deciso, senza alcun preavviso, di chiudere lo stabilimento Irisbus di Flumeri, in Irpinia, che produce autobus;
quella dell'Irisbus è una realtà industriale intorno alla quale, negli anni, si è creato un indotto che dà lavoro a centinaia di famiglie, non solo in Irpinia, ma nell'intera regione Campania;
è inaccettabile che il management della Fiat, dopo aver incassato milioni di euro di sovvenzionamenti pubblici, decida dall'oggi al domani di dismettere uno stabilimento di notevole entità, lasciando senza futuro un territorio già fortemente penalizzato dalla crisi economica in corso;
tutto il comparto produttivo dell'Irpinia sta subendo gravi contraccolpi che rischiano di affossare ogni ipotesi di crescita dell'intera area, stante l'enorme influenza che il comparto Fiat ricopre in quel territorio;
nella provincia di Avellino vi sono 80 mila disoccupati che corrispondono ad una percentuale del 30-35 per cento della popolazione; se a questi si dovessero aggiungere i lavoratori dell'Irisbus, si registrerebbe, sul fronte occupazionale, una crisi profonda che colpirebbe l'intera economia dell'Irpinia, andando ad aggravare ulteriormente la già difficile situazione delle popolazioni locali;
in alcuni incontri tra le rappresentante sindacali e la Fiat, tenutisi presso il Ministero dello sviluppo economico, si è registrato un sostanziale nulla di fatto, confermando la volontà del management del Lingotto di cedere lo stabilimento senza garantirne la continuità produttiva, in quanto la Fiat vuole continuare a produrre bus esclusivamente all'estero per poi venderli in Italia;
in più d'una occasione le aziende di trasporto hanno ravvisato l'esigenza di favorire lo svecchiamento dei mezzi di trasporto pubblico circolanti, la cui età media in Italia si aggira intorno ai 12 anni, di gran lunga superiore a quella europea che si attesta intorno ai 7 anni di vita;
si ravvisa l'esigenza di adottare un piano per il trasporto pubblico locale e di procedere al contestuale svecchiamento del parco mezzi, per effetto del quale l'Irisbus potrebbe avere nuove commesse e, quindi, tenere in vita lo stabilimento di Flumeri;
è necessario reperire risorse per evitare un ulteriore invecchiamento del parco autobus nazionale, che rischia di allontanare il nostro Paese dalla media europea;
lo stabilimento Irisbus è stato sottoposto a sequestro giudiziario a causa di una vertenza tra il comune di Bologna e la stessa società, facendo accrescere i timori sulla possibilità di salvarlo dalla chiusura;
i lavoratori si sentono abbandonati dalle istituzioni e dal Governo, in quanto, nonostante la loro protesta pacifica e civile, nessun risultato è stato raggiunto finora, ed hanno ripreso a manifestare montando la cosiddetta tenda della «resistenza», con la partecipazione degli amministratori, dei sindacati e della popolazione dell'area -:
se e quali iniziative intendano assumere i Ministri interpellati al fine di:
a) elaborare ed approvare un piano nazionale per il trasporto pubblico locale e istituire un tavolo tecnico con le regioni a ciò finalizzato;
b) assumersi l'onere di reperire le risorse necessarie per attuare il piano nazionale dei trasporti, evitando così l'ulteriore invecchiamento del parco autobus nel nostro Paese;
c) affrontare concretamente, nelle more, la vertenza Irisbus, atteso che finora non si è registrata nessuna apertura da parte della Fiat, la quale intende andare avanti nella dismissione e vendita dello stabilimento di Flumeri;
d) farsi promotore della costituzione di una cordata di imprenditori italiani, sul modello Alitalia, onde garantire l'acquisto e la continuità produttiva dello stabilimento irpino, atteso che, nel caso della sua chiusura, in Italia non verrebbero più prodotti autobus per il trasporto pubblico, a vantaggio della concorrenza straniera e a svantaggio della competitività dell'Italia.
(2-01435)
«Iannaccone, Belcastro, Porfidia, Brugger».