Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Strumento di esplorazione della sezione Lavori Digitando almeno un carattere nel campo si ottengono uno o più risultati con relativo collegamento, il tempo di risposta dipende dal numero dei risultati trovati e dal processore e navigatore in uso.

salta l'esplora

Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della IX Commissione permanente
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)
IX Commissione

SOMMARIO

Giovedì 22 gennaio 2009


INTERROGAZIONI:

5-00555 Velo: Attuazione della normativa comunitaria in materia di prove per il conseguimento della patente di guida ... 62
ALLEGATO 1 (Testo integrale della risposta) ... 69

5-00809 Codurelli: Insufficienza dei servizi ferroviari sulla tratta Sondrio-Lecco-Milano ... 63
ALLEGATO 2 (Testo integrale della risposta) ... 70

5-00762 Lovelli: Soppressione di collegamenti ferroviari che interessano Asti, Alessandria e Genova ... 63
ALLEGATO 3 (Testo integrale della risposta) ... 72

5-00701 Lovelli: Rapporti tra Poste italiane e agenzie di recapito concessionarie e liberalizzazione del mercato postale ... 64
ALLEGATO 4 (Testo integrale della risposta) ... 74

ATTI DEL GOVERNO:

Proposta di nomina dell'ammiraglio Luciano Dassatti a presidente dell'Autorità portuale di Napoli. Nomina n. 22 (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole) ... 64

Proposta di nomina del professor ingegner Antonio Bevilacqua a presidente dell'Autorità portuale di Palermo. Nomina n. 23 (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole) ... 65

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2006/87/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006, che fissa i requisiti tecnici per le navi della navigazione interna e che abroga la direttiva 82/714/CEE del Consiglio. Atto n. 54 (Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio) ... 65

COMITATO RISTRETTO:

Disposizioni in materia di circolazione e sicurezza stradale. C. 44 Zeller, C. 419 Contento, C. 471 Anna Teresa Formisano, C. 649 Meta, C. 772 Carlucci, C. 1190 Velo e C. 1717 Moffa ... 68

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

AVVERTENZA


IX Commissione - Resoconto di giovedì 22 gennaio 2009


Pag. 62

INTERROGAZIONI

Giovedì 22 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Intervengono i sottosegretari di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani e per lo sviluppo economico Paolo Romani.

La seduta comincia alle 9.55.

5-00555 Velo: Attuazione della normativa comunitaria in materia di prove per il conseguimento della patente di guida.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).


Pag. 63

Silvia VELO (PD), replicando, ritiene di non potersi dichiarare soddisfatta, in quanto dalla risposta emerge che il Governo non intende assicurare il rispetto di una direttiva comunitaria. Nel richiamare i lavori che la Commissione sta svolgendo sulla sicurezza nella circolazione stradale, osserva che la direttiva contribuisce alla formazione di una generazione di patentati più preparati e responsabili. Ciò è tanto più importante perché i neopatentati rappresentano, proprio per quanto concerne i profili attinenti alla sicurezza, una categoria a rischio. Non basta quindi dichiarare che l'applicazione della direttiva comunitaria è complicata, ma sarebbe stato necessario avviare un percorso volto a predisporre le condizioni necessarie per garantire tale applicazione. Ritiene pertanto assai grave che ciò non sia accaduto.

5-00809 Codurelli: Insufficienza dei servizi ferroviari sulla tratta Sondrio-Lecco-Milano.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Lucia CODURELLI (PD), replicando, segnala che i problemi strutturali evidenziati nell'interrogazione già preesistevano all'alta velocità e si sono accentuati con l'avvio di quest'ultima. Non ritiene assolutamente condivisibile il fatto che nella risposta si faccia rinvio a cause quali il maltempo. Osserva infatti che di fronte all'entità e alla rilevanza che assume il fenomeno del pendolarismo non è tollerabile la situazione di assoluta inadeguatezza dei servizi di trasporto ferroviario che si sta verificando. La realizzazione dell'alta velocità di per sé è sicuramente un risultato positivo, ma non può andare a discapito dei servizi relativi all'80 per cento dell'utenza, con la soppressione di treni e ritardi. Osserva altresì che dalla risposta non risulta chiaro se il trasferimento delle risorse sia già stato effettuato o tali risorse debbano ancora essere reperite. Rileva inoltre che nella rete regionale e interregionale, al di fuori delle tratte fondamentali interessate dall'alta velocità, le condizioni del trasporto ferroviario sono inaccettabili. Auspica quindi che la disponibilità del Governo si traduca in interventi immediati ed efficaci, dal momento che non risultano assolutamente sufficienti telefonate a Trenitalia, come dichiara di aver fatto uno dei sottosegretari del Ministero, quando gli sono stati segnalati i problemi della provincia da cui proviene.

5-00762 Lovelli: Soppressione di collegamenti ferroviari che interessano Asti, Alessandria e Genova.

Il sottosegretario Mario MANTOVANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Mario LOVELLI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto. Segnala che, secondo quanto emerso da notizie pubblicate su organi di stampa, Trenitalia aveva manifestato la propria disponibilità a valutare il ripristino dei due treni Eurostar soppressi sulla tratta Torino-Roma. La risposta fornita dal rappresentante del Governo non dà alcun riscontro di quella notizia; al tempo stesso dalla risposta emerge una valutazione secondo la quale i collegamenti in essere possono essere ritenuti soddisfacenti. Ciò significa che i collegamenti del Piemonte meridionale e della Liguria, con particolare riferimento all'area di Genova, sono e rimarranno a suo giudizio gravemente insufficienti. Dichiara altresì di non condividere l'indicazione secondo cui l'utenza dovrebbe trasferirsi sui servizi dell'alta velocità, in quanto si tratta di servizi che comportano maggiori costi per gli utenti e, per quanto riguarda le aree indicate, tempi di spostamento più lunghi rispetto ai precedenti collegamenti. Anche la sostituzione dei treni Intercity con i treni Eurostar City comporta costi più alti. Sottolinea pertanto la grave penalizzazione che queste scelte comportano per i pendolari interregionali. Osserva altresì che i servizi per i pendolari, ma anche per gli utenti di categoria business, previsti dal contratto di


Pag. 64

programma nazionale e dai contratti di servizio regionali risultano ancora sprovvisti della copertura finanziaria. In conclusione denuncia il fatto che il Governo, sia per quanto concerne il reperimento delle necessarie risorse finanziarie, sia per quanto riguarda l'organizzazione del servizio in modo da tutelare le esigenze di mobilità con particolare riferimento ai pendolari, continua a sottrarsi alle proprie responsabilità.

5-00701 Lovelli: Rapporti tra Poste italiane e agenzie di recapito concessionarie e liberalizzazione del mercato postale.

Il sottosegretario Paolo ROMANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Mario LOVELLI (PD), replicando, riconosce che la risposta fornita è dettagliata ed esaustiva. Da tale risposta emerge che, dopo una travagliata fase transitoria, sono stati stipulati i contratti con tutte le agenzie di recapito. Il sottosegretario dichiara altresì di impegnarsi a una verifica e a un incontro con le parti per la piena attuazione della direttiva comunitaria in materia di liberalizzazione del mercato postale. Ritiene che questo sia l'aspetto più importante. Occorre a suo giudizio, per un verso, porre Poste italiane nelle condizioni di operare al meglio nel nuovo contesto normativo e, per l'altro, assicurare un'effettiva apertura del mercato a vantaggio degli utenti. Si dichiara pertanto soddisfatto della risposta, pur riservandosi di sollecitare un'audizione dei vertici di Poste italiane su molti profili che riguardano l'organizzazione e il funzionamento di tale società. In conclusione auspica che gli impegni assunti dal Governo nella risposta siano effettivamente mantenuti.

Mario VALDUCCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 10.40.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 22 gennaio 2009. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani.

La seduta comincia alle 10.45.

Proposta di nomina dell'ammiraglio Luciano Dassatti a presidente dell'Autorità portuale di Napoli.
Nomina n. 22.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno, iniziato nella seduta del 15 gennaio 2009.

Michele Pompeo META (PD), intervenendo in sede di dichiarazioni di voto, ritiene che la proposta di nomina riguardi una persona, quale l'ammiraglio Dassatti, di sicura autorevolezza ed esperienza, che possiede le qualità per dirigere uno dei porti più importanti del Mediterraneo. Nel richiamare le vicende che hanno interessato l'Autorità portuale di Napoli, ribadisce il pieno rispetto per l'attività della magistratura, ritiene peraltro che dallo sviluppo delle indagini emergerà l'assoluta estraneità del presidente Nerli. Esprime altresì apprezzamento per il gesto del presidente Nerli di rassegnare le dimissioni e ricorda sia il contributo da lui reso nella definizione della riforma della normativa sulle autorità portuali, sia gli interventi che ha realizzato per lo sviluppo del porto di Napoli nel periodo della propria presidenza dell'Autorità portuale. In conclusione esprime l'auspicio che l'ammiraglio Dassatti nel rivestire l'incarico di presidente dell'Autorità portuale di Napoli, possa operare in modo sereno e proficuo.

La Commissione procede alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.


Pag. 65

Mario VALDUCCI, presidente, comunica il risultato della votazione:

Presenti 31
Votanti 28
Maggioranza 15
Astenuti 3
Hanno votato 26
Hanno votato no 2
(La Commissione approva).

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

Hanno preso parte alla votazione i deputati: Gioacchino Alfano (in sostituzione di Colucci), Barani (in sostituzione di Simeoni), Bergamini, Biasotti, Boffa, Bonavitacola, Cardinale, Favia, Fiano, Vincenzo Antonio Fontana (in sostituzione di Grimaldi), Antonino Foti, Garofalo, Iapicca, Landolfi, Lovelli, Marinello (in sostituzione di Verdini), Meta, Moffa, Nicco, Nizzi, Proietti Cosimi, Sarubbi, Testoni, Toto, Tullo, Valducci, Vella (in sostituzione di Barbareschi) e Velo.

Si sono astenuti i deputati: Buonanno, Crosio e Montagnoli.

Proposta di nomina del professor ingegner Antonio Bevilacqua a presidente dell'Autorità portuale di Palermo.
Nomina n. 23.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno, iniziato nella seduta del 15 gennaio 2009.

Mario VALDUCCI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, propone di procedere alla votazione sulla proposta di parere favorevole del relatore.

La Commissione procede alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.

Mario VALDUCCI, presidente, comunica il risultato della votazione:

Presenti 33
Votanti 30
Maggioranza 16
Astenuti 3
Hanno votato 29
Hanno votato no 1
(La Commissione approva).

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

Hanno preso parte alla votazione i deputati: Baldelli (in sostituzione di Colucci), Barani (in sostituzione di Simeoni), Bergamini, Biasotti, Boffa, Bonavitacola, Cardinale, Cicu (in sostituzione di Taglialatela), Renato Farina (in sostituzione di Iapicca), Favia, Fiano, Antonino Foti, Garofalo, Giudice (in sostituzione di Grimaldi), Landolfi, Lovelli, Marinello (in sostituzione di Verdini), Meta, Moffa, Nicco, Nizzi, Proietti Cosimi, Sarubbi, Scelli (in sostituzione di Cesaro), Testoni, Toto, Tullo, Valducci, Vella (in sostituzione di Barbareschi) e Velo.

Si sono astenuti i deputati: Buonanno, Crosio e Montagnoli.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2006/87/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006, che fissa i requisiti tecnici per le navi della navigazione interna e che abroga la direttiva 82/714/CEE del Consiglio.
Atto n. 54.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.


Pag. 66

Sandro BIASOTTI (PdL), relatore, ricorda che la IX Commissione è chiamata ad esprimere il parere sullo schema di decreto legislativo n. 54, che reca attuazione della direttiva n. 2006/87/CE (Requisiti tecnici per la navi della navigazione interna). Lo schema è predisposto ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge comunitaria per il 2007. Il termine per la delega sarebbe scaduto il 30 dicembre 2008, ma, poiché il termine per l'espressione del parere parlamentare scade il 1o febbraio 2009, ai sensi dell'articolo 1, comma3, della legge comunitaria, quest'ultimo termine è prorogato di 60 giorni e pertanto scadrà il 28 febbraio 2009. La materia è attualmente regolata dal decreto del Ministro delle politiche comunitarie n. 572 del 1987, recante attuazione della direttiva n. 82/714/CEE. Occorre sottolineare che, in base all'articolo 7 della direttiva in esame, i singoli Stati hanno facoltà di derogare alla normativa, per le navi che siano impegnate su vie navigabili non collegate internamente alla rete navigabile di altri Stati membri. Si è tuttavia ritenuto di non esercitare tale facoltà di deroga, e procedere al recepimento, considerando prevalenti le ragioni di sicurezza che ispirano la normativa, anche in considerazione dello stato di arretratezza in cui attualmente versa il naviglio esistente nel nostro Paese.
L'articolo 1 dello schema in esame definisce il campo di applicazione del provvedimento con riferimento sia alle unità navali impegnate nelle vie navigabili interne nazionali come individuate dall'Allegato I, sia alle nuove unità navali quali rimorchiatori e spintori, navi da passeggeri e galleggianti.
L'articolo 2 reca le definizioni utili all'applicazione dello schema di decreto in esame. Si segnala, in proposito, che per «Amministrazione» si fa riferimento al Ministero elle infrastrutture e dei trasporti, mentre l'»autorità competente» è individuata negli Uffici della Motorizzazione civile.
L'articolo 3 disciplina il certificato comunitario per la navigazione interna, rilasciato dall'autorità competente ed obbligatorio per le unità navali oggetto di applicazione della Direttiva.
L'articolo 4 stabilisce che il certificato già rilasciato ai sensi dell'articolo 22 della Convenzione per la navigazione sul Reno costituisce titolo valido per navigazione sulle acque interne nazionali.
L'articolo 5 consente l'applicazione di requisiti tecnici ridotti per le unità operanti esclusivamente nelle acque interne nazionali. L'articolo 6 prevede che, nell'ambito della navigazione interna, il Ministro delle infrastrutture e trasporti, di concerto col Ministro dell'ambiente, può autorizzare deroghe dall'applicazione del presente decreto opportunamente specificate sul certificato della nave.
L'articolo 7 disciplina il rilascio del certificato comunitario per la navigazione interna stabilendo che, per le navi nuove o con la chiglia posata successivamente al 30/12/2008, ciò avvenga a seguito di un'apposta visita tecnica. Per le navi già operative il certificato può essere richiesto qualora si accerti la loro conformità ai suddetti requisiti, su richiesta del proprietario o dell'armatore.
L'articolo 8 stabilisce le modalità delle visite tecniche per le navi destinate alla navigazione interna.
L'articolo 9 stabilisce che il periodo di validità del certificato sia fissato per ciascun singolo caso tenuto conto dei requisiti di cui all'Allegato II.
L'articolo 10 prevede che in caso di furto, smarrimento o distruzione del certificato l'autorità competente possa rilasciare un duplicato. L'articolo 11 dispone in merito al rinnovo del certificato comunitario, previsto dall'articolo 7.
L'articolo 12 reca una deroga alla disposizione di cui al precedente articolo, prevedendo che, in via eccezionale, e comunque in singoli casi, la validità del certificato può essere prorogata, per un periodo massimo di sei mesi, senza previa effettuazione della visita tecnica. L'articolo 13 disciplina l'ipotesi in cui vengano apportate modifiche rilevanti alla struttura della nave. In questo caso, il proprietario deve chiedere all'autorità competente di


Pag. 67

sottoporre la nave ad una nuova visita tecnica, all'esito del quale l'autorità rilascia un nuovo certificato per la navigazione, ovvero provvede alla modifica di quello esistente, secondo le specifiche tecniche dell'unità navale modificata.
L'articolo 14 dispone che il rifiuto di rilascio o di rinnovo del certificato da parte dell'autorità competente, deve essere motivato e notificato all'interessato secondo le modalità indicate dalla normativa vigente.
L'articolo 15 disciplina la materia dei controlli sui requisiti tecnici, stabilendo al comma 1 che essi spettano all'autorità competente (e, pertanto, agli uffici della motorizzazione civile). L'autorità può procedere in qualunque momento a verificare se una unità navale sia in possesso del certificato di navigazione e se sia conforme a quanto previsto nel certificato stesso. Può inoltre accertare se la nave possa rappresentare un pericolo palese per le persone imbarcate, per l'ambiente o per la navigazione. Qualora ritenga che una determinata unità navale possa costituire un grave pericolo per la sicurezza, o se non risultino rispettati i requisiti relativi alla robustezza strutturale, alla navigabilità o alla manovrabilità, l'autorità competente può sospendere l'attività della nave, ovvero imporre le necessarie misure di sicurezza aggiuntive.
L'articolo 16 introduce una norma di carattere transitorio, in attuazione dell'articolo 18 della direttiva e prevede che, in attesa della stipulazione fra gli Stati membri accordi per il riconoscimento reciproco dei certificati di navigabilità, le navi appartenenti a Paesi terzi possono navigare nelle acque interne nazionali, a condizione che il proprietario richieda all'autorità competente il riconoscimento del certificato di cui è in possesso, ovvero sottoponga la nave alla visita tecnica prevista dall'articolo 8, per il rilascio del certificato.
L'articolo 17 stabilisce che, per l'attuazione delle direttive che modificano gli allegati della direttiva 2006/87, con riferimento a modalità esecutive e caratteristiche tecniche, si provvede con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministero dell'ambiente. Nella relazione illustrativa si precisa che la scelta di ricorrere allo strumento del decreto ministeriale trova giustificazione nelle esigenze di rapidità delle procedure di adeguamento.
L'articolo 18 pone interamente a carico del proprietario o dell'armatore gli oneri per il rilascio e il rinnovo dei certificati, quelli per l'esecuzione delle visite tecniche, degli accertamenti supplementari e delle ispezioni.
L'articolo 19 disciplina la materia delle sanzioni previste per garantire il rispetto delle disposizioni contenute nel decreto, prevedendo l'applicazione dell'articolo 1231 del codice della navigazione, che punisce con l'arresto fino a tre mesi, ovvero ammenda fino a 206 euro le violazioni alle norme sulla navigazione interna. Per la violazione dell'obbligo di tenere a bordo il certificato di navigabilità, è prevista l'applicazione all'articolo 1193 del codice della navigazione (pagamento di una somma da euro 1.549 a euro 9.296). Il comma 5 dello stesso articolo 19 attribuisce anche al Corpo delle capitanerie di porto la competenza per gli accertamenti dei reati previsti dall'articolo 19 in esame. La relazione illustrativa precisa, in proposito, che tale attribuzione si rende opportuna in considerazione del ruolo di coordinamento delle operazioni di soccorso sui laghi che già svolge il personale del Corpo delle capitanerie; tale personale è quindi in grado di assicurare tempestivamente i controlli intesi ad accertare se le eventuali situazioni di pericolo causate da unità navali siano state determinate da violazioni delle norme in materia di sicurezza, e di riferirne all'autorità giudiziaria.
L'articolo 20 provvede ad abrogare il decreto del Ministro delle politiche comunitarie n. 572 del 1987, recante attuazione della direttiva n. 82/714/CEE. L'articolo 21 infine reca la clausola di invarianza finanziaria.
In conclusione preannuncia che presenterà una proposta di parere favorevole.


Pag. 68

Mario VALDUCCI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.25.

COMITATO RISTRETTO

Giovedì 22 gennaio 2009.

Disposizioni in materia di circolazione e sicurezza stradale.
C. 44 Zeller, C. 419 Contento, C. 471 Anna Teresa Formisano, C. 649 Meta, C. 772 Carlucci, C. 1190 Velo e C. 1717 Moffa.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 11.25 alle 11.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.50 alle 12.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

INTERROGAZIONI

5-00201 Lorenzin: Emanazione del decreto ministeriale per la determinazione di nuovi criteri relativi al conseguimento della patente nautica per le persone disabili.

IX Commissione - Giovedì 22 gennaio 2009


Pag. 69


ALLEGATO 1

5-00555 Velo: Attuazione della normativa comunitaria in materia di prove per il conseguimento della patente di guida.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

La definizione delle procedure dell'esame pratico per il conseguimento delle patenti di guida è costantemente all'attenzione degli Organi del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sebbene è opportuno sottolineare che la predisposizione di norme che possano soddisfare le diverse problematiche connesse alla questione è estremamente complessa.
Infatti, è necessario preliminarmente definire se l'esame pratico debba svolgersi in una sola fase consistente in un percorso di guida nel traffico, oppure se è necessario prevedere un esame ripartito in due differenti fasi: la prima da svolgere su area chiusa, la seconda da svolgersi nel traffico.
Al riguardo, si osserva che attualmente la prova in due fasi è prevista esclusivamente per il conseguimento della patente di guida della categoria A mentre, per le altre categorie di patente, la prova si svolge in un'unica soluzione e l'esaminatore valuta il comportamento dei candidati facendo svolgere a ciascuno di essi alcune delle manovre previste dall'allegato II alla direttiva 91/439/CE.
Si osserva, in merito, che prevedere di svolgere una parte dell'esame pratico su area chiusa può comportare alcuni problemi. Anzitutto la necessità di reperire, presso ogni singola provincia, un adeguato numero di aree su cui predisporre idonee piste che possano soddisfare tutte le richieste degli utenti; secondariamente, è necessario allestire le piste affinché la prova dei candidati possa consentire la migliore valutazione possibile e possa svolgersi nelle massime condizioni di sicurezza.
È necessario, peraltro, considerare che la prova d'esame effettuata in due fasi comporterebbe, inevitabilmente, una dilatazione dei tempi di valutazione di ogni singolo candidato. Attualmente, l'esame di guida per il conseguimento delle patenti delle categorie A, B, BE si svolge nell'arco di almeno venticinque minuti, mentre le prove per il conseguimento delle altre categorie hanno durata di almeno quarantacinque minuti.
Questi nastri operativi, conformi alle previsioni dell'allegato II alla direttiva 91/439/CE, consentono, attualmente, in relazione all'esiguo numero di funzionari esaminatori in servizio presso gli Uffici Motorizzazione Civile, di soddisfare in maniera appena adeguata le richieste dell'utenza.
Se l'esame dovesse svolgersi in un arco temporale più ampio, il numero dei candidati da esaminare in ogni singola seduta si ridurrebbe e, di conseguenza, aumenterebbe in maniera sensibile, il tempo intercorrente tra la data di prenotazione dell'esame e la data di effettuazioni dello stesso. L'emanazione di una compiuta normativa in materia non può prescindere, dunque, dalla risoluzione delle questioni sopra evidenziate affinché siano opportunamente contemperate sia l'esigenza della sicurezza che quella di offrire agli utenti un servizio razionale, efficiente e trasparente.


Pag. 70


ALLEGATO 2

5-00809 Codurelli: Insufficienza dei servizi ferroviari sulla tratta Sondrio-Lecco-Milano.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

L'atto ispettivo in oggetto lamenta le criticità emerse per servizi ferroviari sulla tratta Sondrio-Lecco-Milano in occasione del cambio orario dello scorso 14 dicembre.
Ai sensi del decreto legislativo. n. 422/1997, i servizi oggetto dell'atto ispettivo sono attribuiti alla competenza della Regione Lombardia che ne regola l'erogazione ed i correlati corrispettivi mediante contratto di servizio stipulato con l'impresa ferroviaria.
D'altra parte, i fondi da erogare ai sensi dell'articolo 25 del decreto-legge 29 novembre 2008 n. 185 pari a 480 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 e che, in base a recenti incontri con le Regioni nonché alle risultanze della Conferenza delle Regioni e Province autonome dello scorso 18 dicembre dovrebbero essere ripartiti interamente tra i servizi regionali, sono finalizzati proprio a scongiurare la contrazione del livello di tali servizi.
Le specifiche modalità di utilizzo, con eventuale ristoro dell'utenza per i disagi subiti, saranno autonomamente decise da ciascun Regione.
Resta inteso che il Ministero è pienamente disponibile a attivare e prendere parte, con i soggetti interessati, al processo di concertazione finalizzato ad individuare soluzioni per mitigare o rimuovere le criticità evidenziate nell'atto ispettivo.
Per quanto attiene quindi agli specifici rilievi inerenti l'articolazione del servizio ferroviario, Ferrovie dello Stato S.p.a. ha fatto conoscere che il nuovo orario del servizio regionale in Lombardia, varato nel trascorso mese di dicembre 2008, debitamente programmato e condiviso con la Regione, è il risultato di una elaborazione particolarmente complessa per la quale è stato necessario intervenire ripetutamente sulla struttura dell'offerta anche a ridosso dell'entrata in vigore dell'orario.
Complessivamente, la rivisitazione dell'orario ferroviario nella Regione di cui trattasi - che ha interessato la programmazione di circa 700 treni - ha richiesto, infatti, numerose modifiche all'organizzazione del servizio al fine di pervenire ad una offerta che rispondesse alle esigenze ed attese manifestate dalle varie realtà territoriali e consentisse, tra l'altro, l'avvio dei nuovi sistemi cadenzati, come pianificato dalla Regione.
In particolare, per l'area Nord della Lombardia, la messa a punto della nuova offerta ha comportato la riorganizzazione del servizio per circa 450 treni di cui 120 in circolazione sulla sola direttrice Sondrio-Lecco-Milano.
Al riguardo, è altresì opportuno far presente che l'introduzione del sistema di cadenzamento sulla direttrice di cui trattasi, unitamente alle numerose modifiche d'orario citate, effettuate sia nelle varie fasi della programmazione che intervenute, come già esplicitato, anche a ridosso del cambio orario, hanno reso fisiologico il periodo di assestamento del nuovo orario particolarmente complesso.
L'andamento della puntualità, attualmente in miglioramento, nei primi giorni di attivazione del nuovo orario è stato influenzato da una serie di disservizi dovuti, per la maggior parte, alle avverse condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato i mesi di dicembre e gennaio.


Pag. 71


In tali circostanze, peraltro, è stata immediatamente attivata un serie di interventi sia di ordine tecnico che strutturale, allo scopo di individuare e risolvere le problematiche insorte, tra cui un maggior presenziamento degli impianti di Lecco e Sondrio, il monitoraggio nelle principali stazioni del nodo (Milano Centrale e Milano Porta Garibaldi) e di linea, la verifica sistematica «a treno completo» delle apparecchiature di bordo «sensibili» ai fini della puntualità e del comfort di viaggio, l'attivazione di 2 squadre mobili per interventi manutentivi su avarie nelle stazioni di origine corsa e, infine, le operazioni di preriscaldamento dei convogli, la mattina, nelle stazioni di Lecco e Sondrio.
È stata, inoltre, istituita una task force che sta costantemente verificando l'andamento del servizio al fine di consentire l'eventuale adozione di ulteriori interventi correttivi.
Per quanto concerne la connessione tra l'avvio dell'Alta Velocità e l'andamento dei servizi regionali della Lombardia, anche per quanto riguarda l'utilizzo della stazione di Milano Centrale, Ferrovie dello Stato S.p.a. fa presente che la Lombardia presenta volumi di domanda e di offerta che devono necessariamente presupporre un notevole utilizzo anche delle altre stazioni del nodo per l'attestamento dei treni.


Pag. 72


ALLEGATO 3

5-00762 Lovelli: Soppressione di collegamenti ferroviari che interessano Asti, Alessandria e Genova.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

L'atto ispettivo in oggetto riferisce della soppressione, con il cambio orario dello scorso mese di dicembre, di taluni collegamenti da Torino per Genova/Roma e viceversa.
Si osserva preliminarmente che gran parte dei servizi elencati non sono mai stati oggetto di contribuzione pubblica e dunque ricadono nelle autonome scelte dell'impresa ferroviaria.
Per quanto attiene ai servizi oggetto, nello scorso anno, di regolazione da parte del Ministero, si osserva che il perimetro del contratto di servizio è funzione delle risorse disponibili.
Per il 2009, lo stanziamento sullo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è pari a 116,2 milioni di euro inclusa IVA al 10 per cento, da raffrontare con i 254 milioni di euro oltre IVA posti a base dello schema di contratto di servizio sottoposto lo scorso 3 ottobre al Ministero dell'economia e delle finanze, ai fini del prescritto concerto.
Con un'apposita disposizione inserita nel decreto-legge anticrisi, sono stati previsti fondi per 480 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 da destinarsi a favore dei contratti di servizio regionali, in ragione anche della necessità, emersa in recenti incontri con i rappresentanti regionali e propugnata in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, di salvaguardare in via prioritaria tali ultimi servizi.
È indubbio che l'esiguità delle risorse disponibili per i trasporti di media e lunga percorrenza rischia di tradursi in un arretramento significativo della committenza pubblica per tali servizi che dunque tornerebbero nell'alveo delle autonome scelte aziendali dell'impresa ferroviaria.
Attualmente la questione è tra le priorità dei Ministeri delle infrastrutture e trasporti e dell'economia e finanze al fine del reperimento di ulteriori fondi indispensabili.
Frattanto, sono in corso approfondimenti con l'impresa ferroviaria allo scopo di calibrare il perimetro in funzione delle risorse e al fine di evitare repentine soppressioni di servizi essenziali.
Per quanto concerne, quindi, gli specifici servizi ferroviari oggetto dell'interrogazione, Ferrovie dello Stato S.p.a, fa conoscere che con il nuovo orario ferroviario in vigore dal 14 dicembre scorso, su tutto il territorio nazionale è stata attuata una riorganizzazione di alcuni servizi ferroviari di media/lunga percorrenza che presentano un risultato economico negativo specie per effetto delle frequentazioni insufficienti.
Si tratta di treni, come già detto, operanti in regime di mercato effettuati, quindi, a rischio d'impresa, senza alcuna contribuzione pubblica.
Relativamente ai collegamenti Torino-Roma e Torino-Genova e viceversa, citati nell'atto parlamentare in oggetto, sono stati adottati, con il nuovo orario, i seguenti interventi:
è stata soppressa la coppia di Eurostar 9307-9300 (Torino-Roma e viceversa via Voghera-Piacenza). In ogni caso, la clientela in partenza da Torino può utilizzare - nella stessa fascia oraria - l'Eurostar Alta Velocità 9491 delle ore 7.15


Pag. 73

da Torino, con arrivo nella Capitale alle 12.59; per il rientro serale la clientela interessata potrà servirsi del treno Alta velocità 9448 in partenza da Roma alle 17.30, con interscambio nella stazione di Milano con l'Eurostar city 9746 delle 21.50 con arrivo a Torino alle 23.35;
sono stati soppressi per l'inadeguatezza dei volumi di frequentazione rilevati i 4 Intercity 525-528-545-510 menzionati dagli Interroganti in servizio tra Torino e Genova e viceversa; sulla relazione Torino-Genova e viceversa sono attualmente previsti, comunque, 20 collegamenti giornalieri, 18 Intercity Plus e 2 Eurostar City, a orari cadenzati e ben distribuiti nell'arco dell'intera giornata, oltre ai treni del trasporto regionale;
gli Intercity Plus 527 «Modigliani» con partenza da Torino alle 13.05 e arrivo a Napoli alle 22.36, e 526 «Carignano», con partenza da Roma alle 13.46 e arrivo a Torino alle 20.55, sono stati trasformati, con il nuovo orario, in Eurostar City 9799/9798, con l'utilizzo di nuovo materiale rotabile di livello qualitativo più elevato, che offre un maggior comfort di viaggio.

Per quanto concerne, specificatamente, l'offerta riguardante Asti e Alessandria, va premesso che già con l'orario in vigore da giugno 2008 è stata avviata una serie di interventi finalizzati a pervenire ad una più marcata differenziazione dei diversi prodotti per cui i treni Eurostar devono svolgere la funzione di collegamenti veloci tra i grandi nodi metropolitani, gli Intercity devono assicurare i collegamenti tra i centri di dimensioni intermedie, con caratteristiche differenti di servizio in termini di capillarità e tempi di percorrenza, demandando la mobilità di corto raggio ai servizi di trasporto regionale.
In questo quadro, le stazioni di Asti e Alessandria dispongono oggi di 8 collegamenti giornalieri diretti da/per Roma per i quali, peraltro, è allo studio la possibilità di ridurre, con il prossimo orario, i tempi di percorrenza, rappresentati da 6 treni Intercity Plus e dalla coppia Eurostar City 9799/9798 precedentemente citata, oltre alle varie soluzioni alternative, costituite dall'integrazione tra i servizi di media e lunga percorrenza e quelli regionali.


Pag. 74


ALLEGATO 4

5-00701 Lovelli: Rapporti tra Poste italiane e agenzie di recapito concessionarie e liberalizzazione del mercato postale.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

In via preliminare, si fa presente che il decreto legislativo n. 261 del 1999, adottato in attuazione della direttiva 97/67/CE, concernente «regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e per il miglioramento della qualità dei servizi», ha previsto un regime transitorio per i titolari delle concessioni di cui all'articolo 29 del decreto del Presidente della Repubblica n. 156/1973 (codice postale) al fine di consentire agli operatori del settore postale la possibilità di adeguarsi al nuovo regime giuridico, delineatosi a seguito del passaggio dai principi di monopolio a quelli di libera concorrenza.
A partire dal 1999 e fino al 2003 sono stati, quindi, stipulati accordi di collaborazione, ai sensi degli articoli 4 e 23 del decreto legislativo 261 del 1999, con le Agenzie di recapito ex concessionarie operanti sul territorio nazionale.
La maggior parte di tali accordi prevedeva un termine di scadenza al 31 dicembre 2005 che, a seguito di un accordo integrativo del 2004, è stato prorogato dalla Concessionaria pubblica al 31 dicembre 2006, anno nel quale la normativa europea fissava la liberalizzazione del mercato.
Alla fine del 2006, nelle more dell'emanazione di un apposito bando di gara, si è provveduto a rivedere gli accordi in scadenza e a rimodularli con efficacia fino al 31 dicembre 2007.
Ciò al fine di consentire a Poste Italiane, anche dopo la scadenza del 31 dicembre 2006, di avvalersi di operatori postali privati, al fine di ottimizzare i servizi di recapito anche attraverso l'utilizzo delle professionalità già esistenti.
In tale contesto, in data 15 settembre 2006 è stato siglato un Accordo tra Poste Italiane e le Organizzazioni Sindacali di categoria, con l'obiettivo di reinternalizzare in toto il servizio di recapito della posta raccomandata, consentendo una gestione transitoria per l'anno 2007, con una riduzione graduale dei volumi affidati a concessionari esterni.
Lo scopo di tale Accordo, diretto ad internalizzare l'80 per cento della posta registrata, era quello di creare condizioni tali da riassorbire il contenzioso con il personale precario dell'azienda.
Al fine di minimizzare eventuali impatti negativi nei confronti dell'occupazione delle Agenzie di recapito private, la società Poste Italiane, dopo aver realizzato una riorganizzazione della rete di Recapito, dividendola in tre articolazioni: universale, dedicata e consegne speciali, avrebbe dovuto affidare quote di attività aziendali, diverse dalla consegna delle raccomandate, alle Agenzie di recapito.
A seguito di interventi istituzionali e sindacali, in particolare la risoluzione n. 8-00022 (On.le Lovelli ed altri) del 28 novembre 2006, che ha impegnato il Governo a intervenire nei confronti di Poste Italiane, al fine di prorogare i contratti in essere (ossia lasciando alle Agenzie il 100 per cento del servizio di consegna delle raccomandate) sino al 30 giugno 2007, è stato promosso un tavolo di concertazione fra le parti interessate, Poste Italiane, imprese e organizzazioni sindacali, presieduto dall'ex Ministero delle comunicazioni,


Pag. 75

al fine di individuare soluzioni idonee per salvaguardare i livelli occupazionali.
Occorre rammentare, inoltre, che in data 22 novembre 2006 l'ex Ministero delle Comunicazioni ha chiesto al Consiglio di Stato di esprimersi in merito alla possibilità di ritenere ancora in vigore il periodo transitorio di cui al decreto legislativo n. 261/99, al fine di valutare se gli accordi di collaborazione tra Poste Italiane e le Agenzie private potessero essere rinnovati dopo la scadenza del 31 dicembre 2006, evitando il ricorso a procedure concorsuali.
Il Consiglio di Stato con parere dell'11 dicembre 2006 ha, tuttavia, espresso avviso contrario alla proroga dei menzionati contratti oltre la data della loro naturale scadenza, precisando che l'affidamento dei servizi a terzi potesse avvenire solo attraverso le procedure ad evidenza pubblica previste dal decreto legislativo n. 163/2006.
Nel mese di Maggio 2007, Poste Italiane ha emesso, quindi, un Bando di Gara, con chiamata da Albo, avente per oggetto «il servizio di distribuzione raccolta di corrispondenza e posta non indirizzata ed espletamento di servizi ausiliari in ambito urbano». A tale gara una significativa percentuale di Agenzie ha ritenuto di non dover partecipare, contestando le modalità della stessa. Conseguentemente dei 61 lotti sono stati aggiudicati solo il 30 per cento.
Nello stesso mese di Maggio 2007, si sono svolti presso il Ministero delle comunicazioni incontri tra Poste italiane S.p.A., Organizzazioni Sindacali, e rappresentanti delle Agenzie di recapito, finalizzati alla sottoscrizione di un apposito Memorandum, in ottemperanza a quanto stabilito dalla citata risoluzione parlamentare, approvata dalla IX Commissione della Camera dei Deputati.
Il 3 agosto 2007, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - su istanza di alcune Associazioni di categoria delle Agenzie di recapito - ha avviato presso Poste Italiane un'istruttoria per presunto abuso di posizione dominate, sia con riguardo agli accordi di fornitura stipulati dalla stessa con le agenzie di recapito, nel periodo dicembre 2000-gennaio 2007, sia con riguardo al bando di gara emanato nel maggio 2007. A seguito di ciò, la società Poste Italiane ha presentato, in data 26 ottobre 2007, alla menzionata Autorità, una serie di impegni.
Tali impegni sono, successivamente, confluiti nel Memorandum, sottoscritto in data 11 dicembre 2007, presso l'ex Ministero delle Comunicazioni, tra Poste Italiane e le Agenzie di recapito, a cui ha fatto seguito l'avvio, in data 12 dicembre 2007, di un «tavolo tecnico» i cui partecipanti hanno provveduto a regolamentare il periodo intermedio, fino all'espletamento della seconda gara.
In conclusione, nel mese di Marzo 2008, Poste Italiane, in considerazione degli impegni di policy sottoscritti con l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ed il citato Ministero, volti a migliorare il livello di concorrenzialità dei mercati postali, incrementare l'efficienza e migliorare la qualità dei servizi postali, ha aperto un'altra procedura gara, ovvero una «Procedura con chiamata da albo di cui al decreto legislativo n. 163/2006», per l'aggiudicazione di Accordi Quadro, aventi ad oggetto il servizio di distribuzione e raccolta di corrispondenza e posta non indirizzata, nonché l'espletamento di servizi ausiliari in ambito urbano».
Da informazioni acquisite risulta che alle pubbliche gare indette da Poste Italiane hanno partecipato tutte le agenzie di recapito, iscritte all'albo e, ad oggi, risultano conclusi tutti i contratti.
Le attività assegnate alle suddette agenzie consistono nel recapito di raccomandata, nella consegna a grandi clienti e a civici ad alto traffico e nell'attività di supporto per porta lettere. Tali attività, inoltre, sono state suddivise in circa 71 lotti, tutti messi a gara.
Ad oggi, l'unico contratto che risulta risolto con effetto da 10 dicembre 2008, riguarda alcuni lotti aggiudicati alla Cooperativa ACT sulla città di Milano. Tale decisione è stata assunta a seguito del


Pag. 76

verificarsi di gravissimi disservizi e di numerosi reclami, pervenuti a poste Italiane S.P.A per le attività affidate a detta società. In tutte le altre realtà italiane i contratti sono stati regolarmente attivati.
Per quanta riguarda, infine, i quesiti posti dagli Onorevoli Interroganti, si fa presente che il Ministero dello sviluppo economico continuerà a verificare la corretta applicazione del Memorandum, sottoscritto in data 11 dicembre 2007, anche attraverso incontri con la Concessionaria e le Agenzie di Recapito.
Lo stesso si rende disponibile, altresì, a convocare un incontro tra le parti interessate, per definire le modalità di attuazione della Direttiva postale 2008/6/CE, al fine di favorire la completa liberalizzazione del mercato postale che dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2010.

Consulta resoconti
Consulta convocazioni