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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della VIII Commissione permanente
(Ambiente, territorio e lavori pubblici)
VIII Commissione

SOMMARIO

Martedì 10 febbraio 2009


INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva sulle politiche per la tutela del territorio, la difesa del suolo e il contrasto agli incendi boschivi.
Audizione di rappresentanti delle Autorità di Bacino di rilievo nazionale (Seguito dello svolgimento e conclusione) ... 83

SEDE CONSULTIVA:

Ratifica ed esecuzione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione fra la Repubblica italiana e la Repubblica dell'Iraq, fatto a Roma il 23 gennaio 2007. C. 2037 Governo (Parere alla III Commissione) (Esame e rinvio) ... 84

Disposizioni per la valorizzazione dell'Abbazia della Santissima Trinità di Cava dei Tirreni. Nuovo testo C. 1889 Cirielli e abbinate (Parere alla VII Commissione) (Esame e rinvio) ... 86

ATTI DEL GOVERNO:

Proposta di nomina dell'avvocato Amilcare Troiano a presidente dell'Ente parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Nomina n. 31 (Seguito dell'esame e rinvio) ... 87

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizioni di rappresentanti dell'UPI e dell'ANCI, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge in materia di principi fondamentali per il governo del territorio ... 89

ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2006/118/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento. Atto n. 56 (Seguito dell'esame e rinvio) ... 89
ALLEGATO (Proposta di parere del Relatore) ... 90

VIII Commissione - Resoconto di martedì 10 febbraio 2009


Pag. 83


INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 10 febbraio 2009. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 12.10.

Indagine conoscitiva sulle politiche per la tutela del territorio, la difesa del suolo e il contrasto agli incendi boschivi.

Audizione di rappresentanti delle Autorità di Bacino di rilievo nazionale.
(Seguito dello svolgimento e conclusione).

Angelo ALESSANDRI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Francesco NUCARA (Misto-LD-R), Ermete REALACCI (PD), Domenico ZINZI (UdC) e Alessandro BRATTI (PD).

Raffaello NARDI, segretario generale dell'Autorità di bacino del fiume Serchio,


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Vera CORBELLI, segretario generale dell'Autorità di bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno, Giorgio CESARI, segretario generale dell'Autorità di bacino del fiume Tevere, Francesco PUMA, Dirigente delegato dell'Autorità di bacino del fiume Po, e Gaia CHECCUCCI, segretario generale dell'Autorità di bacino del fiume Arno, forniscono precisazioni in ordine alle questioni poste dai deputati intervenuti.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ringrazia e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 12.55.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 10 febbraio 2009. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 12.55.

Ratifica ed esecuzione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione fra la Repubblica italiana e la Repubblica dell'Iraq, fatto a Roma il 23 gennaio 2007.
C. 2037 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Angelo ALESSANDRI, presidente, in sostituzione del relatore, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, ricorda che il Trattato in esame è stato firmato a Roma il 23 gennaio 2007 sulla base degli impegni assunti nel corso di una visita compiuta in Iraq nel giugno 2006. L'intesa è stata siglata subito dopo la conclusione della partecipazione italiana alla missione militare in Iraq - dicembre 2006 -, dove le truppe italiane avevano il compito di garantire la cornice di sicurezza essenziale per consentire l'arrivo degli aiuti e di contribuire alle attività di più urgenti di ripristino delle infrastrutture e dei servizi essenziali. Alcune forme di collaborazione erano già in atto - per lo più in sede multilaterale - prima del raggiungimento dell'accordo, e tra queste le attività per la formazione del personale militare iracheno e per la configurazione del nuovo sistema giudiziario.
Il Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione ha, quindi, l'obiettivo di lanciare e dare un quadro giuridico a nuove forme di collaborazione sul piano bilaterale, in alcuni importanti settori, e di strutturare la partecipazione italiana alla ricostruzione.
Il Consiglio di Presidenza iracheno ha approvato il 18 agosto 2008 la legge che ratifica il trattato con l'Italia. L'Italia - che è uno dei principali partner per la stabilizzazione in Iraq - partecipa all'International Compact with Iraq, un'iniziativa congiunta del governo iracheno e delle Nazioni Unite, che fissa gli obiettivi di sviluppo e riforma economica dell'Iraq. Il nostro Paese contribuisce inoltre all'IRFFI (International Reconstruction Fund Facility for Iraq), uno strumento finanziario multilaterale per la ricostruzione dell'Iraq che opera attraverso due fondi fiduciari amministrati dalle Nazioni Unite e dalla Banca Mondiale.
L'Accordo si compone di 17 articoli oltre che di un esteso Preambolo che delinea i principi generali cui esso si ispira: innanzitutto il rispetto della legalità internazionale, nel quadro della comune visione della centralità dell'ONU e dell'adesione alla Carta delle Nazioni Unite e alle altre Convenzioni in ambito di relazioni internazionali. Vengono, poi, affermati i principi del rispetto dell'uguaglianza sovrana degli Stati, del non ricorso alla minaccia o all'impiego della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza dell'altra Parte e della non ingerenza - diretta o indiretta - negli affari interni della controparte. Viene, inoltre, enunciato il principio della cooperazione per la crescita socio-economica, in base al quale l'Italia metterà a disposizione esperti e


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militari per ridurre il divario di sviluppo. Viene, infine, affermato l'impegno al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché quello alla soluzione pacifica delle eventuali controversie. Le Parti si impegnano inoltre ad adottare iniziative atte alla creazione di uno spazio culturale comune all'interno del quale si possa sviluppare il dialogo tra le due culture.
Per realizzare la cooperazione, l'articolo 1 prevede riunioni periodiche, da tenersi alternativamente nei due Paesi, sia tra Capi di governo sia tra Ministri degli esteri, sia tra Vice ministri o funzionari. Gli articoli 2, 3 e 4 disciplinano la cooperazione economica e finanziaria attribuendo un particolare interesse ai settori delle fonti energetiche, della generazione elettrica, dei trasporti, delle comunicazioni, della tutela dell'ambiente, della lotta all'inquinamento, delle opere idrauliche e dei poli tecnologici. Le Parti favoriscono l'attuazione di Piani di Azione a favore delle PMI. La cooperazione nel campo della sicurezza prevede scambi fra personale delle Forze armate e di polizia, corsi di formazione, addestramento ed esercitazioni congiunte. Tali attività saranno condotte a livello multilaterale oltre che bilaterale. La cooperazione investirà anche il settore industriale della sicurezza.
L'articolo 6 promuove la cooperazione per la crescita socio-economica mirata particolarmente allo sviluppo della condizione delle donne, dei bambini e delle fasce più deboli della popolazione. A tal fine, l'articolo menziona una lunga serie di settori ai quali verrà attribuita grande attenzione - ad esempio le risorse umane, l'ambiente e l'energia - sui quali le Parti si impegnano a scambiare informazioni ed esperti. Inoltre, le Parti riconoscono l'importanza della cooperazione decentrata che sarà attuata attraverso l'azione della società civile. Alla cooperazione in campo culturale, dell'istruzione, scientifico e tecnologico sono dedicati gli articoli 7, 8 e 9. È previsto che la cooperazione in questi campi avvenga attraverso l'insegnamento, anche delle due lingue, e lo scambio di studenti, professori, formatori, ricercatori e artisti. Saranno favoriti i rapporti tra Università e istituti culturali dei due paesi, anche attraverso la concessione di borse di studio, ed è previsto un rafforzamento della collaborazione già esistente nel settore media-audiovisivo. L'articolo 10 promuove la cooperazione per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale. Sono previsti, tra l'altro, il potenziamento del Sistema Nazionale iracheno per la tutela del patrimonio e la creazione del Sistema nazionale iracheno per il catalogo dei beni culturali materiali e immateriali. La cooperazione si svolgerà nel settore museale, archeologico, architettonico, delle biblioteche, della musica e dello spettacolo. La cooperazione nel settore medico-sanitario, stabilita all'articolo 11, prevede sostanzialmente il potenziamento dell'offerta di servizi sanitari iracheni, attraverso l'adeguamento degli ospedali, sia generali che specializzati, nonché di tutte le altre strutture del sistema sanitario. Il Trattato prevede anche un rafforzamento delle relazioni consolari e la cooperazione nel settore legale, giudiziario e amministrativo. Per conseguire l'attuazione del Trattato, viene istituita una Commissione mista ad alto livello, copresieduta dai Ministri degli esteri dei due Paesi, che si riunirà almeno una volta l'anno alternativamente in Italia e in Iraq. Ricorda, infine, che è prevista una cooperazione finanziaria in base alla quale l'Italia si impegna a fornire strumenti creditizi ed assicurativi alle imprese italiane che intendano realizzare progetti di sviluppo in Iraq, mentre l'Iraq concederà alle stesse imprese le facilitazioni possibili per eseguire tali progetti. Con l'articolo 16, l'Italia si impegna, altresì, a rendere disponibili un massimo di 400 milioni di euro in crediti di aiuto entro il triennio che seguirà l'entrata in vigore del Trattato. Tale importo sarà rinnovabile per identico periodo. Il Trattato ha durata illimitata, salvo la denuncia di una delle due Parti, che avrà effetto sei mesi dopo la ricezione della notifica dall'altra Parte, ed entrerà in vigore alla ricezione della seconda comunicazione circa l'avvenuto espletamento delle procedure di ratifica.


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Ricorda, quindi, che il disegno di legge in esame si compone di tre articoli che recano, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione con l'Iraq, e l'entrata in vigore della legge di ratifica e che la relazione introduttiva al disegno di legge sottolinea come dall'applicazione del Trattato non deriveranno nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per domani, mercoledì 11 febbraio.

Disposizioni per la valorizzazione dell'Abbazia della Santissima Trinità di Cava dei Tirreni.
Nuovo testo C. 1889 Cirielli e abbinate.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Tino IANNUZZI (PD), relatore, illustra il provvedimento all'esame della Commissione, osservando che esso reca disposizioni volte alla realizzazione di un progetto per la valorizzazione culturale, ambientale, turistica e architettonica dell'Abbazia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni, per il recupero della sua memoria storica e per il rilancio della sua funzione civile e religiosa, in occasione della ricorrenza del millenario. La proposta di legge in titolo, approvata all'unanimità dalla Commissione Cultura, mira a favorire l'integrale recupero di uno straordinario patrimonio storico, artistico ed architettonico che ha visto fiorire attorno all'Abbazia di Cava de Tirreni ed al cosiddetto «Ordo Cevensis», una grande congregazione monastica dell'Occidente. A tale congregazione fanno capo nell'Italia Meridionale ed Insulare oltre 400 tra monasteri e chiese che dipendevano dall'Abate di Cava de' Tirreni, una delle più importanti espressioni del monachesimo europeo.
Rileva, altresì, che le linee generali del progetto sono finalizzate a raggiungere alcuni obiettivi, quali l'analisi dello stato di conservazione dell'Abbazia, gli interventi di risanamento murale da fenomeni di infiltrazioni e umidità da risalita delle sale limitrofe al chiostrino e del museo, il restauro dei manufatti e degli affreschi ottocenteschi; gli interventi di ampliamento della zona pedonale, l'individuazione ed il restauro di tratti dell'antico tracciato viario, per migliorare le possibilità di visita, l'inventario e la digitalizzazione di tutti i documenti scritti o editi dalla fine del Medioevo all'epoca attuale su Cava de' Tirreni, l'organizzazione di eventi culturali, scientifici e mediatici per la celebrazione dell'anno millenario dell'Abbazia, la creazione di nuove strutture ricettive e turistiche, con priorità per gli interventi di recupero di edifici esistenti di interesse storico-architettonico, il restauro di elementi architettonici e manufatti afferenti ad edifici di culto di cui siano storicamente attestati l'appartenenza o un legame con il movimento benedettino dell'Abbazia, nonché l'attività di promozione turistica del territorio.
Riferisce, quindi, che per la realizzazione del progetto, si prevede la costituzione di un fondo speciale nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali, con una dotazione, di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2009-2011. Si tratta di un fondo speciale gestito da un comitato nazionale nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e posto sotto la vigilanza del ministero per i beni e le attività culturali. La composizione del comitato prevede un rappresentante, rispettivamente, del Ministero per i beni e le attività culturali, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei ministri; il sindaco del comune di Cava de' Tirreni, un rappresentante della provincia di Salerno e un rappresentante della regione Campania, in quanto partecipi finanziariamente del progetto; due esperti nominati, tra ricercatori o docenti universitari, con decreto del Ministro per i beni e le attività


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culturali, nonché un componente, con funzioni di coordinamento religioso, designato dall'Abate dell'Abbazia.
Osserva, infine, che la copertura dell'onere finanziario, quantificata in 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, viene rinvenuta attraverso la riduzione dell'autorizzazione di spesa relativa al Fondo per gli interventi strutturali di politica economica.
In conclusione, nel richiamare l'ottimo lavoro svolto concordemente dai gruppi di maggioranza e di opposizione presso la Commissione di merito, propone che la Commissione esprima senz'altro un parere favorevole sul nuovo testo della proposta di legge in esame, con l'auspicio di una sollecita e proficua conclusione del suo iter parlamentare.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.05.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 10 febbraio 2009. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 13.05.

Proposta di nomina dell'avvocato Amilcare Troiano a presidente dell'Ente parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Nomina n. 31.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 3 febbraio 2009.

Ermete REALACCI (PD), nel richiamare l'esperienza della precedente legislatura, ripropone con forza l'attualità di un metodo di lavoro che ritiene debba qualificare anche l'attività di questa Commissione. In proposito, ricorda che nella passata legislatura ritenne opportuno assumere personalmente il ruolo di relatore in occasione della nomina del professor Leone a presidente del Parco del Vesuvio, in sostituzione dell'avvocato Troiano, proprio per sottolineare l'improprietà di una sostituzione, dettata sostanzialmente da ragioni di appartenenza politica, che penalizzavano un presidente uscente che aveva svolto con coraggio personale e grande determinazione un'azione molto positiva in favore dei territori del parco, anche nel delicato settore della lotta alla criminalità e all'abusivismo edilizio. Peraltro, nel confermare oggi quel giudizio positivo sull'avvocato Troiano e per questo annunciando il voto favorevole del gruppo del partito democratico sulla sua proposta di nomina alla presidenza del parco del Cilento e vallo di Diano, ritiene di dover esprimere una critica altrettanto netta alla gestione da parte dell'attuale Ministro dell'ambiente della vicenda che ha portato alla rimozione del professor De Masi dalla presidenza del parco del Cilento, unicamente sulla base di strumentali e inaccettabili ragioni di partito e di schieramento politico. Conclude, quindi, confermando il giudizio favorevole sulla proposta di nomina in esame, e, al tempo stesso, esprimendo un forte richiamo al Governo e alla maggioranza parlamentare a non trattare più in futuro i parchi, compresa la delicata questione della loro guida e dei loro assetti organizzativi, come fossero una sorta di «cortile di casa» nel quale operare con pure logiche di lottizzazione e di schieramento politico e senza tenere conto delle competenze delle persone e delle esigenze e delle aspettative dei territori.

Tino IANNUZZI (PD) nel ribadire la valutazione favorevole del gruppo del partito democratico sulla proposta di nomina dell'avvocato Troiano, sottolinea che essa è frutto anche della positiva intesa fra il Ministro dell'ambiente e il presidente della Giunta regionale della Campania. Al riguardo, osserva che il candidato prescelto possiede tutti i requisiti di competenza e


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di esperienza, che necessariamente debbono presiedere a nomine di questa natura. Detto questo, critica, tuttavia, con forza, il comportamento tenuto dal Ministro dell'ambiente nella precedente vicenda del parco del Cilento e Vallo di Diano. Osserva, infatti, che mentre il precedente presidente del parco, professor Domenico De Masi, personalità di indiscutibile prestigio, competenza e levatura, subito dopo le elezioni politiche aveva presentato le dimissioni, per una ragione apprezzabile di sensibilità istituzionale e di stile verso il nuovo Governo, il Ministro dell'ambiente invece, ha utilizzato, strumentalmente e per mero spirito di parte, questa vicenda per decidere la rimozione del professor De Masi, senza alcuna motivazione adeguata e suscitando una giusta e forte reazione di tanti amministratori locali. Sottolinea negativamente, inoltre, che la decisione del Ministro, oltretutto attuata con un percorso confuso, tortuoso e lungo, ha causato all'ente parco una fase pregiudizievole e ingiustificata di paralisi gestionale e di rallentamento delle attività, che è stata solo fronteggiata unicamente grazie all'operato del positivo del vicepresidente del Parco. Conclude, ferma restando questa netta e motivata critica politica al Ministro dell'ambiente, ribadendo il giudizio favorevole del gruppo del partito democratico alla proposta di nomina in esame.

Giuseppe SCALERA (PdL), relatore, apprezza la posizione espressa dal gruppo del partito democratico nei confronti della proposta di nomina in esame, che rappresenta un chiaro riconoscimento della professionalità e delle capacità dimostrate dall'avvocato Troiano nell'ambito delle esperienze pregresse di gestione degli enti parco. Sottolinea, inoltre, che, indipendentemente dalle scelte del Ministro dell'ambiente in ordine alla Presidente uscente dell'Ente parco del Cilento, la scelta dell'avvocato Troiano è stata effettuata d'intesa con la regione Campania.

Angelo ALESSANDRI, presidente, svolgendo alcune considerazioni di carattere generale, ritiene che andrebbe svolta un'accurata riflessione in merito al funzionamento degli Enti parco che, nel corso di questi ultimi anni, hanno dimostrato scarsa funzionalità in termini di risultati, a fronte di costi elevati di gestione e una crescente conflittualità con i cittadini residenti nei territori interessati. Sarebbe, quindi, opportuno ragionare su come poter riformare tali realtà, indipendentemente se esse debbano assumere carattere statale o regionale.

Ermete REALACCI (PD) ritiene che molto dipende dalla scelta delle persone da porre alla guida dei parchi e che molto spesso i cattivi risultati gestionali sono stati causati dai ritardi della politica nell'effettuare le proprie scelte e da una ricorrente tentazione di procedere con la nomina di commissari straordinari o con logiche spartitorie. D'altronde un indicatore chiave dei risultati positivi prodotti dagli Enti parchi può essere considerato il fatto che tutti i comuni interessati chiedono di entrare nella gestione degli Enti parco mentre nessuno, al contrario, chiede di uscire; ciò dimostra, a suo avviso, che gli Enti parco restano un fondamentale strumento di tutela ma anche di valorizzazione del territorio.

Giuseppe SCALERA (PdL), relatore, reputa molto interessanti le considerazioni svolte dal Presidente, ritenendo importante che la Commissione acquisisca elementi informativi in merito alla situazione attuale degli Enti parco, anche attraverso la previsione di una serie di audizioni o la verifica diretta sul territorio.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.30.


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AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 10 febbraio 2009.

Audizioni di rappresentanti dell'UPI e dell'ANCI, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge in materia di principi fondamentali per il governo del territorio.

Le audizioni informali si sono svolte dalle 13.35 alle 14.15.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 10 febbraio 2009. - Presidenza del vicepresidente Salvatore MARGIOTTA.

La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2006/118/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento.
Atto n. 56.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 3 febbraio 2009.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, avverte preliminarmente che la V Commissione ha espresso parere favorevole sulle conseguenze finanziarie recate dal provvedimento in esame.

Roberto TORTOLI (PdL), relatore, illustra la proposta di parere formulata (vedi allegato).

Franco STRADELLA (PdL) chiede se non sia opportuno trasformare alcune osservazioni in condizioni.

Roberto TORTOLI (PdL), relatore, ritiene di poter valutare quanto suggerito dal deputato Stradella e di riformulare, di conseguenza, per la giornata di domani la proposta di parere formulata.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia alla seduta di domani, mercoledì 11 febbraio, il seguito dell'esame del provvedimento.

La seduta termina alle 14.25.

VIII Commissione - Martedì 10 febbraio 2009


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ALLEGATO

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2006/118/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento (Atto n. 56).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

La VIII Commissione,
esaminato lo schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2006/118/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento;
valutato positivamente il contenuto complessivo del provvedimento, volto a rafforzare la tutela delle acque sotterranee attraverso la previsione di criteri di valutazione dello stato chimico delle medesime e la fissazione di valori limite per le sostanze inquinanti;
visto il parere espresso dalla Conferenza Stato-regioni nella seduta del 22 gennaio 2009;
tenuto conto delle audizioni informali svolte in sede di esame del decreto in questione, che hanno messo in evidenza la necessità di identificare i corpi idrici sotterranei in quanto essi rappresentano l'unità di riferimento per l'analisi del rischio, la realizzazione delle attività di monitoraggio, la classificazione dello stato quali-quantitativo e l'applicazione delle misure di tutela;
preso atto che lo schema in esame recepisce la direttiva in un corpo normativo distinto dal cd. Codice ambientale (decreto legislativo n. 152 del 2006), includendovi anche alcune disposizioni precedentemente inserite nel Codice stesso, che vengono, quindi, abrogate;
considerato, al riguardo, che l'emanazione di nuovi decreti legislativi separati dal Codice renderebbe ben presto non più attuale tale prezioso strumento di lavoro, alla cui predisposizione la nostra Commissione ha contribuito in odo sostanziale;
valutato che, con riferimento all'articolo 3, la relazione illustrativa precisa che, nell'ottica di un monitoraggio intelligente, l'attività di controllo non venga effettuata dalle singole regioni per tutte le sostanze riportate alla tabella 3 dell'allegato 3, ma sia indirizzata esclusivamente verso quelle sostanze che, a seguito di un'analisi conoscitiva delle pressioni e degli impianti che insistono sui rispettivi territori, possono essere o sono presenti nelle acque sotterranee;
considerato che l'articolo 9 prevede alcune abrogazioni al Codice, sulle quali occorre effettuare un approfondimento al fine di evitare problemi di coordinamento formale e sostanziale, soprattutto con riferimento ad alcune definizioni di cui si propone l'abrogazione e che occorrerebbe, al contrario, mantenere nel Codice, che rappresenta il principale atto normativo di riferimento in materia ambientale, eventualmente adottando opportuni rinvii o formule di coordinamento;
tenuto, altresì, conto che l'applicazione delle procedure introdotte dal provvedimento in esame determinerà notevoli cambiamenti rispetto alle attività operative previste dalle precedenti normative, con un conseguente impegno di risorse da


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parte delle autorità competenti, soprattutto nella fase di messa a punto di reti di monitoraggio, di scelta di parametri e sostanze da monitorare nonché di definizione dei valori soglia e concentrazioni di fondo specifici dei vari corpi idrici;
tenuto, infine, conto della necessità di avvalersi di un unico sistema informativo sulle acque sotterranee - nell'ambito o sull'esempio della rete Sinanet istituita dal Ministero dell'ambiente - in grado di dialogare anche con i sistemi informativi europei - quali la rete europea Environment Information and Observation Network - EIONET dell'Agenzia europea per l'ambiente -;

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
1. valuti il governo l'opportunità di recepire le nuove disposizioni recate dalla direttiva 2006/118/CE all'interno del cosiddetto Codice ambientale mediante la tecnica della novella, al fine di mantenere la normativa ambientale in unico corpo normativo di carattere organico;
2. valuti, comunque, il governo l'opportunità di effettuare un coordinamento formale all'interno del Codice a seguito delle abrogazioni previste dall'articolo 9 dello schema in esame;
3. ai fini di una corretta interpretazione delle sostanze su cui effettuare il monitoraggio previsto dall'articolo 3, valuti il governo l'opportunità di uniformare la tabella 3 dell'allegato 3 all'allegato II della direttiva 2006/118/CE e, in ogni caso, di inserire, all'articolo 3, comma 2, dopo le parole «si applicano» le parole «limitatamente»;
4. valuti, altresì, il governo l'opportunità di introdurre norme transitorie di recepimento del decreto, al fine di consentire alle regioni di dotarsi dei necessari strumenti per la messa a punto di reti di monitoraggio, la scelta di parametri e sostanze da monitorare nonché la definizione dei valori soglia e concentrazioni di fondo specifici dei vari corpi idrici;
5. nell'ottica di una ulteriore semplificazione del sistema di monitoraggio, verifichi, inoltre, il governo l'effettiva armonizzazione delle tabelle recanti i valori soglia per le acque sotterranee con gli altri strumenti normativi per la tutela delle acque;
6. valuti, infine, il governo l'opportunità di dettare indirizzi per la strutturazione e gestione di un idoneo sistema informativo sulle acque sotterranee che sia uniforme sul territorio nazionale.

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