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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della IX Commissione permanente
(Trasporti, poste e telecomunicazioni)
IX Commissione

SOMMARIO

Giovedì 14 maggio 2009


SEDE CONSULTIVA:

Variazione nella composizione della Commissione ... 73

Legge comunitaria 2008. C. 2320 Governo, approvato dal Senato (Parere alla XIV Commissione) (Esame emendamenti e conclusione - Parere favorevole) ... 73

SEDE REFERENTE:

Disposizioni in materia di sicurezza stradale. C. 44 Zeller, C. 419 Contento, C. 471 Anna Teresa Formisano, C. 649 Meta, C. 772 Carlucci, C. 844 Lulli, C. 965 Conte, C. 1075 Velo, C. 1101 Boffa, C. 1190 Velo, C. 1469 Vannucci, C. 1488 Lorenzin, C. 1717 Moffa, C. 1737 Minasso, C. 1766 Giammanco, C. 1998 Guido Dussin, C. 2177 Cosenza e C. 2349 Consiglio regionale del Veneto (Seguito dell'esame del testo unificato e rinvio - Abbinamento delle proposte di legge C. 2299 Barbieri, C. 2322 Consiglio regionale del Veneto e C. 2406 Stasi) ... 74

ATTI DEL GOVERNO:

Proposta di nomina del Sig. Luciano Guerrieri a presidente dell'Autorità portuale di Piombino. Nomina n. 35 (Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio) ... 76

Proposta di nomina del Sen. Giovanni Lorenzo Forcieri a presidente dell'Autorità portuale di La Spezia. Nomina n. 37 (Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio) ... 77

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

INTERROGAZIONI:

5-00126 Mancuso: Tempi di chiusura di un passaggio a livello sulla linea ferroviaria Novara-Mortara ... 79
ALLEGATO 1 (Testo integrale della risposta) ... 82

5-00780 Froner: Riduzione dei servizi ferroviari relativi alla tratta Bolzano-Roma.
5-00788 Gnecchi: Riduzione dei collegamenti ferroviari per la tratta Muenchen-Brennero-Roma e conseguenti disagi nelle province di Trento e Bolzano ... 79
ALLEGATO 2 (Testo integrale della risposta) ... 83

5-00860 Favia: Dichiarazioni del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza in ordine a difetti di progettazione e assenza di manutenzione e controllo dei treni Eurostar ... 80
ALLEGATO 3 (Testo integrale della risposta) ... 85

5-00939 Vannucci: Riduzione dei servizi ferroviari e ridimensionamento di alcune stazioni lungo la tratta Rimini-Roma ... 80
ALLEGATO 4 (Testo integrale della risposta) ... 88

5-01231 Brandolini: Formazione e qualificazione professionale del personale da impiegare a bordo delle navi italiane ... 81
ALLEGATO 5 (Testo integrale della risposta) ... 90

IX Commissione - Resoconto di giovedì 14 maggio 2009


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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 14 maggio 2009. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 14.

Variazione nella composizione della Commissione

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che, come comunicato dal Presidente del gruppo Popolo della Libertà al Presidente della Camera in data 6 maggio 2009, il deputato Silvano Moffa, appartenente al gruppo Popolo della Libertà, ha cessato di far parte della Commissione ed è entrato a farne parte il deputato Giacomo Terranova, appartenente al medesimo gruppo.

Legge comunitaria 2008.
C. 2320 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame emendamenti e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame dell'articolo aggiuntivo 46.07 del Governo al disegno di legge comunitaria, trasmesso dalla XIV Commissione.

Daniele TOTO (PdL), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere su una ulteriore proposta emendativa al disegno di legge comunitaria per il 2008, presentata dal Governo. Specifica che si tratta più precisamente dell'articolo aggiuntivo 46-bis, che interviene in materia di assegnazione delle frequenze televisive, modificando l'articolo 8-novies, comma 4, del decreto legge n. 59 del 2008, il quale attualmente prevede che i diritti d'uso delle frequenze per l'esercizio delle reti televisive digitali dovranno essere assegnati in base alle procedure definite dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nella deliberazione n. 603 del 21 novembre 2007.
Sottolinea che l'articolo in esame sostituisce tale formulazione, e prevede che l'assegnazione delle frequenze venga realizzato in conformità ai criteri di cui alla delibera n. 181 del 7 aprile 2009, della medesima Autorità. Evidenzia quindi che, in sostanza, la modifica proposta intende adeguare la norma contenuta nel decreto-legge n. 59 del 2008, facendo rinvio alla nuova delibera recentemente adottata dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Inoltre, rileva che la nuova formulazione fa riferimento ai «criteri» indicati nella delibera e non più alle sole «procedure», determinando in tal modo una piena applicabilità dei contenuti della delibera stessa alla materia in esame.
Ricorda che l'adozione della nuova delibera viene incontro alle indicazioni formulate dalla Commissione europea, anche al fine di giungere alla chiusura della procedura di infrazione (n. 2005/5086) a suo tempo avviata nei confronti dell'Italia in relazione ad alcune parti della normativa in materia di diritti televisivi. Ricorda inoltre che lo stesso Presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nel corso dell'audizione svoltasi l'8 aprile scorso presso la Commissione di indirizzo e vigilanza sulla RAI, ha sottolineato che la delibera n. 181 del 2009 risulta pienamente rispondente alle indicazioni della Commissione circa la tutela dei principi di apertura del mercato televisivo e di trasparenza delle procedure di assegnazione delle frequenze.
Propone pertanto, in considerazione delle ragioni appena illustrate, che la Commissione esprima parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 46-bis.

La seduta, sospesa alle 14.10, riprende alle 14.35.

Michele Pompeo META (PD) esprime al propria contrarietà rispetto all'articolo aggiuntivo in esame, rilevando che la sua approvazione darebbe alla delibera n. 181


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del 2009 dell'Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni forza di legge. Fa presente che avrebbe preferito che i criteri di riferimento in base ai quali assegnare i diritti d'uso delle frequenze per l'esercizio delle reti televisive digitali fossero rimasti quelli della delibera n. 603 del 2007. Preannuncia quindi il voto contrario del proprio gruppo. Sottolinea che con l'approvazione di questa proposta emendativa si dà al Governo piena discrezionalità nella riassegnazione delle frequenze ed evidenzia che rimane in questo modo irrisolta l'esigenza di un ampliamento dei soggetti operanti nel settore. Dichiara quindi il voto contrario del proprio gruppo, riservandosi peraltro di sviluppare in modo più dettagliato i motivi della propria contrarietà nel corso dell'esame da parte dell'Assemblea. Nel sottolineare la rilevanza e la delicatezza delle questioni che riguardano il settore delle telecomunicazioni, auspica che tali temi possano essere oggetto di un approfondito esame parlamentare, in modo da proseguire la proficua discussione avviata già nella scorsa legislatura. In proposito sottolinea che la titolarità principale della competenza sulla materia spetta alla IX Commissione e invita pertanto il presidente a tutelare tale ruolo.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV) esprime forti perplessità sull'articolo aggiuntivo in votazione, non ravvisando le ragioni di sostituire il riferimento alla delibera n. 603 del 2007 con il riferimento alla delibera n. 181 del 2009. Osserva che sono introdotti nuovi criteri, con valenza particolare, mentre avrebbero dovuto essere mantenute procedure di carattere generale. Preannuncia quindi il voto contrario del proprio gruppo.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 14.45.

SEDE REFERENTE

Giovedì 14 maggio 2009. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni in materia di sicurezza stradale. C. 44 Zeller, C. 419 Contento, C. 471 Anna Teresa Formisano, C. 649 Meta, C. 772 Carlucci, C. 844 Lulli, C. 965 Conte, C. 1075 Velo, C. 1101 Boffa, C. 1190 Velo, C. 1469 Vannucci, C. 1488 Lorenzin, C. 1717 Moffa, C. 1737 Minasso, C. 1766 Giammanco, C. 1998 Guido Dussin, C. 2177 Cosenza e C. 2349 Consiglio regionale del Veneto.
(Seguito dell'esame del testo unificato e rinvio - Abbinamento delle proposte di legge C. 2299 Barbieri, C. 2322 Consiglio regionale del Veneto e C. 2406 Stasi).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 29 aprile 2009.

Mario VALDUCCI, presidente, avverte che, secondo quanto comunicato dal rappresentante in Commissione del gruppo Popolo della libertà, onorevole Sandro Biasotti, ai sensi dell'articolo 19, comma 3, del Regolamento, il deputato Silvano Moffa, che ha cessato di far parte della Commissione, sostituisce il deputato Denis Verdini, per l'esame delle proposte di legge in oggetto.
Avverte quindi che, ad oggi, sono pervenuti i pareri delle Commissioni I (Affari costituzionali), II (Giustizia), VIII (Ambiente), XI (Lavoro), XIV (Politiche dell'Unione europea). e della Commissione per le Questioni regionali, mentre devono ancora pervenire i pareri delle Commissioni V (Bilancio), VI (Finanze), VII (Cultura), X (Attività produttive), XII (Affari sociali) e XIII (Agricoltura).


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Avverte infine che in data 1o aprile è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 2322, di iniziativa del Consiglio regionale del Veneto recante disposizioni per la disciplina e la diffusione della pratica del guidatore designato.
In data 28 aprile è stata assegnata la proposta di legge C. 2299 Barbieri, «Modifica degli articoli 72, 75, 76, 78, 79 e 80 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di equipaggiamento dei veicoli e di omologazione degli stessi e delle loro dotazioni».
In data 7 maggio è stata altresì assegnata la proposta di legge C. 2406 Stasi, «Modifiche agli articoli 126-bis e 208 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di superamento dell'esame per il recupero del punteggio della patente nonché di adempimenti degli enti locali in ordine ai proventi delle sanzioni amministrative».
Dal momento che tali proposte trattano materia analoga a quella delle proposte già all'ordine del giorno, ne propone l'abbinamento ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento.

La Commissione approva l'abbinamento delle proposte di legge C. 2322, di iniziativa del Consiglio regionale del Veneto, C. 2299 Barbieri e C. 2406 Stasi.

Mario LOVELLI (PD) segnala che è stato appena approvato dall'Assemblea il disegno di legge in materia di sicurezza pubblica, in cui sono stati inserite alcune disposizioni che intervengono sui profili affrontati nel testo unificato predisposto dalla Commissione. Nel ricordare che sia i gruppi di maggioranza che quelli di opposizione avevano richiesto lo stralcio di tali disposizioni, evidenzia la gravità della decisione assunta dal Governo, che le ha mantenute nell'ambito degli emendamenti su cui ha posto la questione di fiducia. Pur ribadendo che il proprio gruppo considera con favore l'ipotesi di un esame del testo unificato in sede legislativa, evidenzia che l'atteggiamento del Governo rischia di compromettere il rapporto di operazione tra maggioranza e opposizione che ha caratterizzato i lavori della Commissione trasporti.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV), nel condividere i giudizi sulle decisioni del Governo espressi dal collega Lovelli, dichiara che, per quanto riguarda il proprio gruppo, non vi è la disponibilità a concedere l'assenso al trasferimento del testo unificato in sede legislativa.

Michele Pompeo META (PD) si associa alle considerazioni del deputato Lovelli, ricordando che rispetto alla proposta di stralcio erano stati assunti accordi con la maggioranza ed era stato acquisito informalmente il consenso anche di autorevoli esponenti del Governo. Osserva altresì che non sono state fornite alcune spiegazioni in merito alla decisione di mantenere tali disposizioni nell'ambito del testo unificato,contrariamente a quanto era stato convenuto. Rivolge pertanto un pressante invito al presidente della Commissione per assicurare che il Governo indichi alla Commissione le ragioni della propria scelta e, più in generale, illustri quale atteggiamento intende assumere rispetto al testo unificato. In proposito ribadisce peraltro la volontà del proprio gruppo di condurre ad un esito positivo il lavoro svolto finora dalla Commissione e, al riguardo, evidenzia l'opportunità della sede legislativa per garantire che siano salvaguardati i contenuti del testo definiti dalla Commissione medesima.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV) precisando il proprio precedente intervento, rileva che diversi esponenti del Governo si erano pronunciati favorevolmente sul lavoro svolto dalla Commissione, per cui l'inserimento delle disposizioni in questione può essere dipeso anche da una redazione affrettata, come spesso accade, dei maxiemendamenti su cui il Governo ha posto la questione di fiducia. Pertanto, se saranno mantenuti gli interventi qualificanti del testo unificato predisposto dalla Commissione e se la Commissione avrà la


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possibilità di affrontare di nuovo anche le questione disciplinate dal disegno di legge in materia di sicurezza pubblica, ritiene che il proprio gruppo possa riconsiderare la propria posizione in merito al trasferimento del testo unificato alla sede legislativa.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) pur ritenendo condivisibili le considerazioni dal collega Meta in merito all'atteggiamento del Governo e all'inserimento nel terzo maxiemendamento sul quale è stata posta la questione di fiducia di disposizioni di cui era stato concordato lo stralcio, ritiene che l'obiettivo essenziale sia salvaguardare e condurre ad approvazione il testo unificato, largamente condiviso dalla Commissione. A tal fine osserva che nel corso dell'esame da parte dell'Assemblea potrebbero essere approvate modifiche anche sostanziali dei contenuti del testo, mentre l'esame in sede legislativa garantirebbe il mantenimento dell'impianto normativo elaborato dalla Commissione.

Mario VALDUCCI, presidente, nel comprendere le considerazioni svolte dai deputati dei gruppi di opposizione, invita, nell'attesa che pervenga il parere della Commissione bilancio, ad una riflessione per evitare che sia compromesso il lavoro svolto finora dalla Commissione. Alla luce dell'intervento svolto dal deputato Meta, si impegna a sollecitare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, anche in considerazione della prevalente competenza rispetto alle materie affrontate dal testo unificato a intervenire già nella prossima settimana in Commissione per chiarire l'orientamento che il Governo intende tenere sul provvedimento in esame.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.25.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 14 maggio 2009. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 14.25.

Proposta di nomina del Sig. Luciano Guerrieri a presidente dell'Autorità portuale di Piombino.
Nomina n. 35.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

Silvia VELO (PD) relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere sulla proposta di nomina del sig. Luciano Guerrieri a presidente dell'Autorità portuale di Piombino, trasmessa dal Governo il 5 maggio scorso. Osserva che in realtà si tratta non di una nuova nomina, ma di una conferma, dal momento che Luciano Guerrieri è stato nominato presidente dell'Autorità portuale di Piombino con decreto del Ministro dei trasporti del 7 giugno 2005 e il suo primo incarico, della durata di un quadriennio, verrà a scadenza l'8 giugno 2009.
Sottolinea che, come si può facilmente desumere dal curriculum allegato alla proposta di nomina, le qualità che principalmente motivano tale proposta possono essere individuate nell'ampia esperienza nel settore e nella profonda conoscenza del territorio. Ricorda, infatti, che Luciano Guerrieri ha lavorato, a partire dal 1988, nel settore della navigazione e ha partecipato alla fase costitutiva dell'Autorità portuale di Piombino, ricoprendo, dopo la costituzione dell'Autorità stessa, il ruolo di membro del Comitato portuale e intervenendo a un gran numero di iniziative in materia di porti, nautica e trasporti. Contestualmente ha svolto sul territorio una lunga attività di amministratore locale, che ha avuto inizio nel 1980 come consigliere


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comunale e assessore all'ambiente del comune di Piombino e, successivamente, come capogruppo consiliare.
Sottolinea che il 23 aprile 1995 è stato eletto sindaco del Comune di Piombino ed è stato confermato il 13 giugno 1999. Ricorda che come sindaco ha seguito le fasi di programmazione e realizzazione delle opere portuali e la redazione del piano regolatore portuale. Osserva che l'impegno nei confronti delle strutture portuali, e, più ampiamente, del tessuto economico del territorio di Piombino e della provincia di Livorno è proseguito con lo svolgimento del ruolo di assessore alle politiche ambientali e alla cooperazione internazionale, carica ricoperta da Luciano Guerrieri a partire dal 9 luglio 2004.
Ribadisce che il 7 giugno 2005 è stato nominato presidente dell'autorità portuale di Piombino e sottolinea che in questa veste, in particolare, ha seguito l'attività di istruttoria e di progettazione relativa alle bonifiche e ai dragaggi del porto di Piombino, che ha condotto alla stipula, il 21 dicembre 2007, dell'Accordo di programma quadro con i Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti, dello sviluppo economico, dell'ambiente, dell'università e della ricerca scientifica, nel quale sono previsti investimenti per circa 682 milioni di euro.
Evidenzia che in data 18 dicembre 2008 ha sottoscritto un ulteriore Accordo di programma con i Ministeri dell'ambiente, dello sviluppo economico e delle infrastrutture e trasporti, per il completamento degli interventi di riqualificazione ambientale per un ulteriore importo di quasi 90 milioni di euro.
Fa presente che come presidente dell'Autorità portuale ha inoltre promosso l'adozione del piano regolatore portuale del porto di Rio Marina, l'adeguamento tecnico funzionale del porto di Portoferraio e la realizzazione di importanti interventi infrastrutturali relativi al porto di Piombino. Da ultimo, ha seguito l'istruttoria che ha condotto, in data 16 ottobre 2008, all'adozione, da parte del Comitato portuale, del nuovo piano regolatore del porto di Piombino e ha promosso una nuova regolamentazione in materia di gestione dei beni marittimi e patrimoniali del porto e di svolgimento dei servizi portuali.
Ricorda infine che, a partire dal 20 febbraio 2007, riveste altresì l'incarico di vicepresidente dell'Associazione porti italiani.
Rileva che, in conformità con quanto previsto dalla normativa in materia di nomina dei presidenti delle Autorità portuali, il nominativo di Luciano Guerrieri è stato indicato dai quattro dei cinque enti locali interessati; si tratta, più precisamente, della provincia di Livorno, del comune di Piombino, del comune di Rio Marina e della Camera di Commercio di Livorno e sottolinea che la Regione Toscana ha espresso la propria valutazione positiva sul nominativo di Luciano Guerrieri in data 15 aprile 2009.
In conclusione, per le ragioni sopra illustrate e in particolare, per l'esperienza nel settore e per l'impegno dedicato al territorio, propone di esprimere parere favorevole sulla proposta di nomina di Luciano Guerrieri a presidente dell'Autorità portuale di Piombino.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di nomina del Sen. Giovanni Lorenzo Forcieri a presidente dell'Autorità portuale di La Spezia.
Nomina n. 37.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

Mario LOVELLI (PD), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere sulla proposta di nomina del senatore Giovanni Lorenzo Forcieri a presidente dell'autorità portuale di La Spezia, trasmessa dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 5


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maggio 2009. Sottolinea, infatti, che tale incarico si è reso vacante a seguito della scadenza, il 2 maggio scorso, del mandato quadriennale del presidente, Cirillo Orlandi, nominato con decreto del 15 aprile 2005.
Ricorda che nell'ambito degli enti pubblici interessati, il senatore Giovanni Lorenzo Forcieri è stato designato con una nota congiunta dai comuni di La Spezia, Lerici e Portovenere e che su tale nominativo è pervenuta, in data 30 aprile 2009, l'intesa della giunta regionale della Liguria.
Evidenzia che il senatore Giovanni Lorenzo Forcieri, come attestato dal curriculum vitae allegato alla richiesta di parere, ha svolto un'importante attività professionale nel settore marittimo, rivestendo rilevanti incarichi sia nel settore privato che in quello pubblico; all'attività professionale si è affiancata, nell'ambito delle cariche politiche da lui rivestite, una costante attenzione alle problematiche della regione Liguria e della città di La Spezia, con particolare riguardo alle questioni inerenti il porto, il suo efficientamento e il rapporto tra il porto e la città.
Rileva che attualmente riveste la carica di presidente del Comitato promotore del distretto ligure delle tecnologie marine e di vicepresidente del Comitato atlantico Italiano. Ricorda che dal 1971 al 1976 è stato dirigente della Confederazione nazionale artigianato di La Spezia, occupandosi in particolare delle problematiche inerenti le piccole e medie imprese e delle tematiche inerenti l'autotrasporto, mentre dal 1976 al 1990 è stato dirigente d'azienda e amministratore delegato in società private. Quanto alle cariche pubbliche, sottolinea che è stato eletto sindaco del comune di Sarzana nel giugno 1989, carica che ha ricoperto fino a maggio del 1994. Nel 1992 è stato quindi eletto senatore nel collegio di La Spezia, carica che ha ricoperto fino al 2006. Dal 2002 al 2007 è stato inoltre consigliere provinciale di La Spezia. Ricorda che in qualità di senatore, è stato eletto segretario della Commissione Industria, vice presidente della Commissione Difesa e presidente del Collegio dei Senatori Questori nella XIII Legislatura, promuovendo e portando a compimento la riforma dell'Amministrazione del Senato della Repubblica, del sistema informatico, del sistema pensionistico dei senatori e dei dipendenti del Senato.
Fa presente che nell'ambito degli incarichi politici da lui rivestiti, si è occupato dello sviluppo delle grandi infrastrutture del territorio e, in riferimento al porto, ha approfondito le questioni inerenti il collegamento tra porto e territorio, la logistica a servizio del porto e la bonifica e il dragaggio del Golfo. Sottolinea che ha svolto un'ampia attività di iniziativa legislativa, è stato infatti primo firmatario di numerosi disegni di legge, alcuni dei quali approvati, in materia di infrastrutture, di riconversione produttiva delle imprese operanti nel settore degli armamenti e delle aree territoriali interessate.
Ricorda che dal 2001 al 2006 è stato altresì presidente della delegazione bicamerale italiana dell'Assemblea parlamentare della Nato, e di quest'ultima è stato vicepresidente dal 2002 al 2004.
Rileva che in qualità di membro del Gruppo speciale Mediterraneo dell'Assemblea della Nato, ha organizzato numerose iniziative di carattere internazionale sui temi dell'economia marittima e della sicurezza della navi.
Ricorda infine che durante la XIV Legislatura ha ricoperto la carica di vicepresidente della Commissione di inchiesta sull'uranio impoverito e che dal 2006 al 2008 è stato nominato Sottosegretario alla difesa, ruolo nel quale è stato relatore in convegni aventi per oggetto la sicurezza e la difesa dei porti.
In considerazione della conoscenza del settore e dell'esperienza maturata nei numerosi e rilevanti incarichi fino ad oggi rivestiti, propone pertanto di esprimere parere favorevole sulla proposta di nomina del senatore Giovanni Lorenzo Forcieri a presidente dell'Autorità portuale di La Spezia.

Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia


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quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 14.55.

INTERROGAZIONI

Giovedì 14 maggio 2009. - Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Giuseppe Maria Reina.

La seduta comincia alle 15.30.

5-00126 Mancuso: Tempi di chiusura di un passaggio a livello sulla linea ferroviaria Novara-Mortara.

Il sottosegretario Giuseppe Maria REINA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Gianni MANCUSO (PdL), ringraziando il sottosegretario per la risposta resa, si dichiara tuttavia insoddisfatto. Ricorda che poche settimane fa una persona, trasportata con un'ambulanza medicalizzata, è deceduta prima di raggiungere l'ospedale cui era diretta, e che questo potrebbe essere imputabile ai lunghi tempi di attesa determinati dalla chiusura del passaggio a livello. Rileva che i tempi di chiusura di tale passaggio a livello sono inaccettabili e sottopongono ad un serio rischio quelle attività dei cittadini di Nibbiola e di Terdobbiate che necessitano di essere svolte in modo rapido al di là della ferrovia. Ritiene che l'utilizzo di una tecnologia più avanzata potrebbe essere di ausilio per la risoluzione del problema, e che, nell'impossibilità di adottarla, potrebbe essere realizzato un sovrappasso o un sottopasso in grado di permettere ai cittadini l'attraversamento del binario senza dover sopportare lunghi tempi di attesa.

5-00780 Froner: Riduzione dei servizi ferroviari relativi alla tratta Bolzano-Roma.

5-00788 Gnecchi: Riduzione dei collegamenti ferroviari per la tratta Muenchen-Brennero-Roma e conseguenti disagi nelle province di Trento e Bolzano.

Mario VALDUCCI (PdL), presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

Laura FRONER (PD) sottoscrive l'interrogazione Gnecchi 5-00788.

Il sottosegretario Giuseppe Maria REINA risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Laura FRONER (PD), replicando, si dichiara solo parzialmente soddisfatta, anche in relazione alla scarsità di notizie rese dal rappresentante del Governo in merito al tavolo tecnico istituito tra le province autonome di Trento e Bolzano, la Regione Vento e la società Trenitalia in ordine alla ricerca di soluzioni atte a ripristinare la situazione antecedente all'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario. Sottolinea infatti che, prima di quella data, esisteva un servizio Eurostar che collegava Bolzano a Roma, mentre successivamente a tale data il collegamento con Roma si ferma a Verona. Ricorda che la provincia di Trento ha dato la propria disponibilità ad investire le risorse necessarie per far sì che i propri cittadini abbiano un efficiente servizio ferroviario, anche attraverso il potenziamento delle tratte regionali. Osserva che i fruitori del servizio regionale non sono solo i lavoratori pendolari, ma anche anziani, ragazzi e in generale utenti deboli, che hanno quindi maggiori difficoltà a raggiungere altre stazioni di partenza, lontane


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dal proprio territorio di riferimento. Evidenzia che la presenza di un servizio pubblico ferroviario efficiente ha forti ricadute positive sia in termini ambientali che in termini economici e che il numero di passeggeri sui treni oggetto delle interrogazioni sarebbe potuto aumentare lo scorso inverno a causa dell'incremento del prezzo del carburante, che avrebbe potuto indurre molti cittadini a fare uso del treno in luogo dell'automobile. Ricorda che un'alternativa possibile al ripristino della linea Eurostar con partenza a Bolzano è rappresentata dal miglioramento dei collegamenti Bolzano-Bologna e Trento-Bologna. Auspica infine che anche attraverso l'aiuto delle province si possano trovare soluzioni rapide, anche in vista del periodo estivo n cui si prevede un'intensificazione del traffico.

5-00860 Favia: Dichiarazioni del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza in ordine a difetti di progettazione e assenza di manutenzione e controllo dei treni Eurostar.

Il sottosegretario Giuseppe Maria REINA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

David FAVIA (IdV), ringraziando il sottosegretario per l'ampia e argomentata risposta, si dichiara tuttavia insoddisfatto. Rileva che il fatto che il Ministro si sia attivato per indagare le cause dell'incidente non dà ragione della vicenda personale del rappresentante dei lavoratori interessato. Fa presente che il rappresentante del Governo non ha reso risposta in ordine al quesito con il quale si chiedeva se tra le attribuzioni proprie dei rappresentanti dei lavoratori non rientrasse anche il diritto-dovere di segnalare possibili elementi di rischio in ordine alla sicurezza del trasporto ferroviario. Ritiene che i rappresentanti sindacali possano e debbano esprimere la propria opinione, ancorché sbagliata, qualora questa sia atta a prevenire un rischio. Chiede pertanto che vengano tutelati i diritti delle rappresentanze sindacali e ritiene censurabile l'atteggiamento tenuto dalla società ferroviaria nei confronti del rappresentante per la sicurezza. Auspica in conclusione che Ferrovie dello Stato chiuda bonariamente la vertenza con il lavoratore, ritirando il provvedimento di licenziamento e rinunciando anche ai dieci giorni di sospensione dal servizio e dalla retribuzione, dimostrando così di rispettare e tutelare il ruolo dei rappresentanti sindacali.

5-00939 Vannucci: Riduzione dei servizi ferroviari e ridimensionamento di alcune stazioni lungo la tratta Rimini-Roma.

Il sottosegretario Giuseppe Maria REINA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Massimo VANNUCCI (PD), ringrazia il sottosegretario per la risposta resa, soprattutto per il prospetto relativo ai lavori sulla linea Orte-Falconara. Riguardo al cambio dell'orario ferroviario e alla soppressione di coppie di treni giustificata dalle perdite di esercizio della società ferroviaria osserva che si tratta di un territorio isolato, in quanto gli Appennini costituiscono una barriera naturale, superata solo dall'asse ferroviario. Relativamente alla bassa frequenza di utilizzo dei treni sulla linea oggetto dell'interrogazione, in ragione della quale è stata determinata la soppressione di alcune fermate ferroviarie, ritiene inattendibili i dati forniti dal sottosegretario e osserva che la soppressione di fermate non fa sì che si possano recuperare le perdite. Chiede pertanto che il Governo effettui una valutazione complessiva che non si basi unicamente sui dati economici di profitto. Ricorda in ultimo che è stata data notizia di una seduta del CIPE nella quale è stato approvato un finanziamento di 330 milioni di euro a favore di Ferrovie dello Stato per finanziare i treni utilizzati dall'utenza pendolare e che questo stanziamento potrebbe essere utilizzato anche per sostenere la tratta Rimini-Roma. Osserva che la stazione di Fossato di Vico, per quanto piccola,


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serve l'università di Urbino, che ha un bacino di utenza di circa 15 mila studenti. Sottolinea che dalla risposta resa dal rappresentante del Governo si deduce che il Governo non intende intervenire su Ferrovie dello Stato per il ripristino delle fermate soppresse sulla tratta Rimini-Roma, ma si limita a prendere atto della situazione, mentre la condizione orografica del territorio richiederebbe uno specifico intervento.

5-01231 Brandolini: Formazione e qualificazione professionale del personale da impiegare a bordo delle navi italiane.

Il sottosegretario Giuseppe Maria REINA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Sandro BRANDOLINI (PD), ringraziando il rappresentante del Governo per la risposta resa, insiste sull'esigenza di una proroga di un anno del termine del 31 luglio 2009, identificato come termine ultimo entro il quale ottenere il riconoscimento dei titoli professionali marittimi già acquisiti. Rileva che dalla data di emanazione della circolare esplicativa, che ha reso note le modalità attraverso le quali effettuare il percorso formativo, alla scadenza del termine sono previsti solo 7 mesi. Fa presente che i marittimi, per poter partecipare al corso di formazione, devono assentarsi dal lavoro per diversi giorni e devono, in molti casi, come succede ad esempio ai lavoratori dell'alto Adriatico, raggiungere località che si trovano fuori dalla regione di appartenenza, con conseguenti aumenti di costi. A tale proposito rileva che la propria regione Emilia Romagna si è resa disponibile a istituire un centro per venire incontro alle esigenze dei lavoratori marittimi. Ribadisce pertanto la necessità di una proroga del termine fissato dalla circolare, anche al fine di poter permettere la frequenza del corso durante l'inverno, periodo in cui la richiesta di lavoro marittimo diminuisce.

Mario VALDUCCI (PdL), presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 16.20.

IX Commissione - Giovedì 14 maggio 2009


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00126 Mancuso: Tempi di chiusura di un passaggio a livello sulla linea ferroviaria Novara-Mortara.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Con riferimento ai disagi derivanti dai prolungati tempi di chiusura del passaggio a livello al chilometro 55 596 sulla strada provinciale numero 6 nel comune di Nibbiola, sulla linea Novara-Mortara, si fa presente che le questioni evidenziate dall'Onorevole interrogante non sono dissimili da quelle presentate dai vari Sindaci, organi di stampa ed Enti pubblici che gravitano in quella zona, a far tempo dall'attivazione del rinnovo tecnologico avvenuto fin dal mese di aprile del 2005.
Per questo motivo il passaggio a livello in questione è stato più volte monitorato, anche nel periodo 1o-15 giugno 2008. È bene far presente, innanzitutto, che l'aggiornamento tecnologico ha permesso di abbandonare meccanismi obsoleti consentendo un aumento della sicurezza sia ferroviaria che stradale.
Del progetto di miglioramento, che ebbe inizio nell'anno 2001, ne venne informato l'Ente proprietario della strada, la Provincia di Novara, richiedendone il relativo benestare legato principalmente alla modifica dei tempi di chiusura tra il vecchio e d il nuovo impianto.
In tal senso la Provincia di Novara autorizzò l'intervento demandando ai Sindaci del comprensorio di rappresentare eventuali motivi di contrarietà.
Non essendo mai pervenuto alcun dissenso, nel corso dell'anno 2004 vennero intrapresi i lavori di miglioramento che si sono conclusi come già detto nell'aprile del 2005.
Con l'attivazione sono iniziate le lamentele degli utenti della strada che, tramite i Sindaci dei Comuni, asseriscono che i tempi di chiusura del passaggio a livello sono pari mediamente a 15/20 minuti.
Tenuto conto che la nuova tecnologia permette in tempo reale di rilevare i tempi di chiusura/apertura la verifica effettuata sul periodo 1o-15 giugno 2008 ha evidenziato tempi medi di chiusura di 4/7 minuti in condizioni di traffico ferroviario regolare con solo treno in tratta.
In caso di presenza contemporanea di treni su entrambi i binari si arriva a tempi di chiusura di 10/15 minuti ed in caso di guasto al passaggio a livello, avvenuto due volte solo nella giornata del 20 giugno abbiamo tempi di chiusura di 20 minuti.
In relazione a particolari fasce orarie giornaliere, le chiusure del passaggio a livello possono essere numerose e intervallate da brevi periodi di apertura ma ciò non è imputabile alla nuova tecnologia bensì al considerevole numero di treni circolanti.
Il problema è stato oggetto di apposito incontro tenutosi lo scorso mese di aprile presso la prefettura di Novara alla presenza del presidente della provincia di Novara e dei sindaci dei comuni interessati. Nel corso della riunione sono state nuovamente rappresentate le condizioni di assoluta sicurezza dei dispositivi in questione, confermando che i tempi di chiusura elevati continuano ad essere eventi particolari e non sistematici.
È stato inoltre condiviso che la soluzione al problema può essere individuata unicamente nella realizzazione di un'opera sostitutiva dell'attraversamento a raso, per la quale però, allo stato attuale, non esiste alcun progetto, né il finanziamento necessario.


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ALLEGATO 2

Interrogazioni n. 5-00780 Froner: Riduzione dei servizi ferroviari relativi alla tratta Bolzano-Roma e n. 5-00788 Gnecchi: Riduzione dei collegamenti ferroviari per la tratta Muenchen-Brennero-Roma e conseguenti disagi nelle province di Trento e Bolzano.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Occorre innanzitutto premettere, in via generale, che l'ampiezza del perimetro dei treni commissionati dallo Stato è funzione - ceteris paribus - dei fondi pubblici all'uopo stanziati. In presenza di risorse insufficienti a contribuire tutti i servizi ovvero tutte le direttrici e tenuto conto delle alternative di trasporto esistenti sia intra-modali che inter-modali, è stato a suo tempo proposto di includere nel perimetro, sostanzialmente, tutti i treni notturni e gli IC e assimilabili e di non includere i servizi prestati sulla rete ferroviaria «forte».
Tra l'altro, per il 2009 lo stanziamento sullo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è pari a 116,2 M euro inclusa IVA al 10 per cento, da raffrontare con i 254 M euro oltre IVA posti a base dello schema di contratto di servizio di cui sopra, sottoposto lo scorso 3 ottobre dal Ministro delle infrastrutture e trasporti al Ministro dell'economia e delle finanze ai fini del prescritto concerto.
Si rende inoltre noto che il Ministro dell'economia e delle Finanze ha predisposto un decreto ministeriale di ripartizione dei 480 M euro annui per tre anni ex decreto-legge n. 185 del 2008. Tali importi sono integralmente destinati al trasporto regionale (430 M euro alle Regioni a statuto ordinario e 50 M euro al Contratto di Servizio Nazionale per le Regioni a statuto speciale). Ciò in ragione della necessità - emersa in recenti incontri con i rappresentanti regionali, e propugnata in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - di salvaguardare, in via prioritaria tali ultimi servizi.
In relazione, nello specifico, ai collegamenti ferroviari di media/lunga percorrenza che interessano il territorio del Trentino-Alto Adige, si rappresenta quanto segue.
Con il nuovo orario ferroviario in vigore dal 14 dicembre 2008, fa conoscere Ferrovie dello Stato, è stata attuata su tutto il territorio nazionale una riorganizzazione di alcuni servizi ferroviari di media/lunga percorrenza aventi un rapporto costi/ricavi negativo derivanti soprattutto dalle frequentazioni insufficienti degli stessi, rilevate con precisione attraverso il sistema informatico di prenotazione, con perdite che gravavano pesantemente sul bilancio di Trenitalia.
Si tratta, infatti, di treni operanti in regime di mercato e, quindi effettuati a rischio d'impresa, senza alcuna contribuzione pubblica, sostenuti esclusivamente dagli introiti da traffico che, ovviamente, dipendono dal numero di viaggiatori che li utilizzano.
Per quanto riguarda il territorio del Trentino-Alto Adige gli interventi adottati con il nuovo orario sono i seguenti:
la coppia di Eurostar 9311/9312 Bolzano-Roma (e viceversa) è stata limitata a Verona: tra Bolzano e Verona i due treni registravano, infatti, una frequentazione che si attestava - mediamente - intorno al 30 per per cento dei posti offerti (500);


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la coppia di Eurocity 81/82, da/per Munchen è stata attestata a Bolzano (anziché a Verona), anche in questo caso in conseguenza delle basse frequentazioni riscontrate, in particolare, nella tratta Bolzano-Verona (e viceversa);
la coppia di Eurocity 80/189 Verona-Munchen (e viceversa) - effettuata in compartecipazione con le Ferrovie tedesche - è stata soppressa: la coppia di treni in questione registrava una perdita di circa 2,5 milioni di euro su base annua.

Si conclude garantendo che, attualmente, la questione del mantenimento dei servizi regionali è tra le priorità dei Ministeri delle infrastrutture e trasporti e dell'economia e finanze proprio al fine del reperimento di ulteriori fondi indispensabili (in particolare, mediante l'utilizzo di fondi FAS); frattanto, sono in corso approfondimenti con l'impresa ferroviaria allo scopo di calibrare il perimetro in funzione delle risorse e al fine di evitare repentine soppressioni di servizi essenziali.


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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-00860 Favia: Dichiarazioni del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza in ordine a difetti di progettazione e assenza di manutenzione e controllo dei treni Eurostar.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Per quanto concerne la sicurezza della circolazione ferroviaria si fa presente che con il decreto legislativo 10 agosto 2007, n. 162 è stata istituita l'Agenzia Nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF) a cui sono assegnati i compiti di Autorità preposta alla sicurezza per il sistema ferroviario italiano; il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha funzioni di indirizzo e sorveglianza dell'Agenzia stessa nonché, attraverso apposito Organismo investigativo, svolge indagini al fine di fornire eventuali raccomandazioni finalizzate al miglioramento della sicurezza ferroviaria e alla prevenzione di incidenti.
L'Agenzia ha correttamente avviato le proprie attività e sta quindi rilasciando le certificazioni di sicurezza per la circolazione del materiale rotabile, ha assunto importanti decisioni, in particolare circa l'utilizzo di dispositivi atti al controllo della vigilanza del macchinista nell'ambito del sottosistema di bordo dei rotabili.
L'Agenzia, inoltre, si è immediatamente adoperata per la soluzione delle principali criticità relative alla sicurezza della circolazione ferroviaria emerse nel corso dell'attività ispettiva avviata, quali ad esempio le questioni relative alle porte di accesso delle carrozze adibite al trasporto viaggiatori ed alle operazioni di manutenzione svolte dalle imprese ferroviarie. L'Agenzia, infine, si è attivata per favorire l'attuazione dei programmi delle Imprese ferroviarie per il completamento della installazione a bordo dei treni dei sistemi di protezione della marcia del treno.
Il Ministero, attraverso la Direzione Generale per il trasporto ferroviario che svolge operativamente le funzioni di vigilanza sull'Agenzia, collabora attivamente alle attività avviate dall'ANSF.
In particolare, poiché la ripartizione delle attribuzioni in materia di sicurezza della circolazione ferroviaria è di fondamentale importanza per il presidio della sicurezza, presso il Ministero sono stati aperti diversi tavoli di confronto con la partecipazione dell'Agenzia, di RFI SpA gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale e dei principali operatori del settore (tra cui Trenitalia e ASSOFER associazione che rappresenta i proprietari di carri ferroviari) in ordine alla manutenzione dei rotabili ed alla ricognizione delle competenze in materia di trasporto di merci pericolose per ferrovia.
Per quanto riguarda quindi gli episodi di «spezzamento» di treni ETR500 citati nell'interrogazione, si riferisce quanto segue.
Il 14 ed il 22 luglio 2008, rispettivamente in fase di trasferimento in officina dalla Stazione di Milano Centrale ed in fase di ricovero dalla Stazione stessa all'officina, si sono verificati episodi di «spezzamento» di treni ETR500.
Il Ministero, anche a fronte di quanto riferito dall'Agenzia in merito agli episodi di cui trattasi e ad altre problematiche concernenti le porte di accesso delle carrozze e la manutenzione, è intervenuto direttamente, non solo a fronte dei propri


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compiti istituzionali di vigilanza e di regolazione, ma anche in qualità di azionista di F.S.
Tra l'altro si è provveduto a richiamare l'Amministratore Delegato di FS SpA affinché fossero attivati tempestivi provvedimenti per conseguire la necessaria efficienza ed efficacia dei processi volti al mantenimento di idonei livelli di sicurezza.
L'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie ha comunque effettuato immediati accertamenti diretti finalizzati a verificare la necessità di interventi urgenti.
Allo stato attuale, sulla base degli elementi acquisiti ed in attesa di poter effettuare un'analisi strutturale sui pezzi sequestrati dalla Magistratura di Milano, si ritiene che lo «spezzamento» sia stato causato dall'indebito inserimento del sottosistema di bordo di controllo marcia treno sulla locomotiva di coda. Tale locomotiva ha pertanto comandato la frenatura di emergenza dei convogli all'avvio della locomotiva di testa, che ha percorso circa 1,5 metri prima che intervenisse automaticamente il blocco della trazione nelle due locomotive. La frenatura di emergenza comandata dalla coda avrebbe quindi indotto una sollecitazione dinamica anomala sui convogli che ha generato uno sforzo impulsivo di trazione superiore a limite di rottura per il quale i «tenditori» posti tra le vetture sono progettati.
Fatto salvo l'inconveniente tecnico avvenuto va rilevato che per entrambi i convogli per i quali si è verificato lo spezzamento non sono emerse non conformità di attuazione dei programmi manutentivi; in particolare i «tenditori» vengono revisionati fuori opera anche con sistematici controlli non distruttivi ed eventualmente sostituiti in occasione degli interventi di manutenzione.
Per quanto riguarda l'episodio di «spezzamento» avvenuto il 24 gennaio 2009 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha immediatamente attivato apposita indagine nominando una Commissione composta da tecnici esperti dell'Organismo Investigativo istituito presso il Ministero stesso.
La Commissione di indagine sta procedendo ai primi esami ed accertamenti sul materiale rotabile interessato e sulla specifica documentazione acquisita. L'esame preliminare degli elementi raccolti sembrerebbe poter escludere che la rottura del tenditore fra la 5a e 6a carrozza del treno possa essere avvenuta a seguito dell'azionamento del freno d'emergenza posto a disposizione dei viaggiatori, ciò in quanto dalle registrazioni risulterebbe che tale dispositivo sia stato attivato circa 15 minuti dopo l'avvenuto spezzamento.
Per la valutazione definitiva sulle dinamiche dell'incidente occorrerà attendere la conclusione dell'inchiesta che, presumibilmente, avverrà entro 2-3 mesi.
Si evidenzia, inoltre, che Trenitalia ha già attuato alcune azioni correttive, mentre l'Agenzia ha già condotto un primo esame della questione sulla base degli elementi disponibili, impartendo alcune ulteriori indicazioni a Trenitalia fra cui quella di estendere i provvedimenti ad altre tipologie di treni analoghe agli ETR500.
Per quanto riguarda, infine, la richiesta di chiarimenti in merito al licenziamento di un dipendente della società Trenitalia, si riferisce quanto segue.
A seguito delle richieste pervenute dall'organizzazione sindacale ORSA e con il coordinamento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Trenitalia ha avviato già nei mesi scorsi, trattative finalizzate ad una soluzione bonaria della vertenza. In particolare, Trenitalia ha dichiarato la propria disponibilità ad una definizione transattiva della vicenda ferme restando alcune specifiche condizioni rese note all'interessato in più occasioni.
Nel dettaglio, la proposta di Trenitalia contemplava la derubricazione della sanzione del licenziamento in una sanzione conservativa, comunque non inferiore alla sospensione dal servizio e dalla retribuzione di 10 giorni e, per il lavoratore, l'impegno a sottoscrivere una comunicazione


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da rendere pubblica con la quale accogliere le risultanze degli accertamenti disposti dalla società ferroviaria sulle cause dell'incidente.
Il dipendente ha purtuttavia respinto tale proposta con argomentazioni non condivisibili dalla società presentando, nei primi mesi di febbraio scorso, un ricorso avanti il Giudice del lavoro di Roma onde vedere annullato il licenziamento irrogatogli.
La situazione rimane, ad oggi, all'attenzione anche del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che garantisce il proprio interessamento per una soluzione condivisa della vertenza.


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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-00939 Vannucci: Riduzione dei servizi ferroviari e ridimensionamento di alcune stazioni lungo la tratta Rimini-Roma.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

In relazione ai collegamenti Eurostar sulla relazione Rimini/Marche-Roma, con particolare riferimento alle stazioni di Fano e di Fossato di Vico, si rappresenta quanto segue.
Con la programmazione per il 2009, Ferrovie dello Stato Spa ha attuato su tutto il territorio nazionale una riorganizzazione di alcuni servizi di media/lunga percorrenza aventi un risultato economico negativo, che gravava pesantemente sul bilancio di Trenitalia. Si tratta di treni operanti in regime di mercato, effettuati - quindi - a rischio d'impresa, senza alcuna contribuzione pubblica.
Il sistema Eurostar Rimini/Marche-Roma è, complessivamente, in forte perdita a causa delle frequentazioni insufficienti dei treni; ciò considerato, con il cambio orario del 14 dicembre scorso, anche su queste relazioni si è reso necessario riorganizzare il servizio adottando i seguenti provvedimenti:
la coppia di Eurostar 9335/9320 Roma-Rimini e viceversa è stata resa periodica, prevedendone l'effettuazione nel solo periodo estivo - con prolungamento su Ravenna - che è quello di maggiore affluenza (per questa coppia è prevista, fra l'altro, la fermata di Fano);
per l'altra coppia su Rimini e per le due coppie dal/per Ancona, invece, è stata attuata una velocizzazione che consente di ridurre considerevolmente (sino a 30/40 minuti) i tempi di percorrenza complessivi.

Quest'ultimo risultato, ottenuto sia mediante l'utilizzo di materiale rotabile che sfrutta appieno le caratteristiche della linea sia con la riduzione del numero delle fermate (tra cui Fossato di Vico e Fano), risponde ad un'esigenza più volte manifestata dalla clientela di ridurre i tempi di percorrenza con la Capitale e consente di attrarre ulteriore traffico su questi collegamenti.
Le fermate soppresse sono quelle che registravano le minori frequentazioni: in particolare, dai dati rilevati dal sistema informatico di prenotazione nel 2008, risulta che le stazioni di Fano e Fossato di Vico erano utilizzate, mediamente, solo da 14 passeggeri (ciascuna) al giorno, in arrivo o partenza con gli Eurostar velocizzati.
Per quanto attiene quindi agli aspetti infrastrutturali, si ricorda che la linea Orte-Falconara, della lunghezza complessiva di 204 chilometri, costituisce l'asse portante del sistema ferroviario umbro-marchigiano ed assicura il collegamento tra la dorsale Milano-Roma e la direttrice Adriatica.
La linea, interamente elettrificata, è prevalentemente a semplice binario; ad oggi sono stati attivati i seguenti tratti a doppio binario: Orte-Terni (29 km), Campello-Foligno (15,4 km) e Montecarotto - Jesi - Falconara (26 km), per un totale di 70,4 km, pari a circa il 35 per cento dell'intera estesa.
Gli interventi per il completamento del raddoppio, articolati in diversi progetti in relazione al loro stato di attuazione, sono previsti nel Contratto di Programma che Rete Ferroviaria Italiana ha sottoscritto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per una spesa complessiva di oltre 3,3 miliardi di euro da realizzare per fasi funzionali in relazione agli stanziamenti che saranno resi disponibili da parte dello Stato.


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In particolare nell'ambito dell'iter approvativo indicato per i progetti di «legge Obiettivo» è previsto:
la progettazione preliminare del Raddoppio PM 228-Castelpiano è stato inoltrata al Ministero delle Infrastrutture nel gennaio 2003; l'istruttoria, ad oggi, risulta ancora in corso;
la progettazione preliminare del Raddoppio Foligno - Fabriano è stata approvata dal CIPE nel marzo del 2006;
la progettazione preliminare del Raddoppio Spoleto - Terni è stata approvata dal CIPE nel maggio del 2005.

Inoltre è in corso l'adeguamento della progettazione del raddoppio Castelpiano-Montecarotto alle prescrizioni VIA ai fini dell'appalto delle opere civili, nonché le attività realizzative del raddoppio della tratta Fabriano - PM 228.
Infine, a seguito delle criticità connesse a difficoltà economico organizzative dell'appaltatore delle opere civili per il raddoppio della tratta Spoleto-Campello, a valle di ripetuti tentativi di risoluzione delle stesse, si è proceduto alla rescissione del contratto per gravi inadempienze dello stesso appaltatore.
Sono attualmente in corso le attività di mantenimento in sicurezza del cantiere e di predisposizione della documentazione per il riappalto del completamento delle opere.
Per fornire un quadro più chiaro dello stato di attuazione del raddoppio della linea, si rimette a disposizione della Commissione un prospetto, fornito da Ferrovie dello Stato Spa, recante la raffigurazione grafica dei lavori attualmente in corso d'opera.


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ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-01231 Brandolini: Formazione e qualificazione professionale del personale da impiegare a bordo delle navi italiane.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

In data 7 luglio 1995, i Paesi aderenti all'IMO hanno emendato l'Annesso alla Convenzione suddetta con la Risoluzione 1 e contemporaneamente, con la Risoluzione 2, è stato adottato il Codice di Addestramento, Certificazione e Tenuta della Guardia per il personale marittimo - STCW.
Sia gli emendamenti che il suddetto Codice sono entrati in vigore il 1° febbraio 1997. Sebbene fosse previsto che i Governi, avrebbero dovuto applicare - la normativa suddetta entro tale data, quasi tutti i Paesi aderenti all'IMO (tra i quali anche l'Italia), stante la complessità degli adempimenti attuativi ne hanno ritardato l'entrata in vigore, avvalendosi della Regola transitoria I/15.
Tale Regola consentiva alle Amministrazioni dei Governi aderenti alla Convenzione STCW di continuare, fino alla data del 1o febbraio 2002, a rilasciare, convalidare e riconoscere i certificati previsti dalla Convenzione medesima in base ai requisiti ed ai limiti previsti dalla previdente normativa nazionale.
Per venire incontro alle esigenze del settore è stato quindi emanato da parte dello Stato Italiano il decreto ministeriale 5 ottobre 2000, come modificato dal decreto ministeriale 22 dicembre 2000, contenente una tabella di conversione finalizzata consentire il rilascio automatico delle nuove abilitazioni avuto riguardo alle preesistenti.
Infine, per dare piena attuazione alla nuova normativa, a seguito di Audit che la competente Direzione generale del trasporto marittimo e per vie d'acqua interne ha avuto sia dall'IMO che dall'Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) circa l'effettiva applicazione della normativa internazionale ed europea in materia di abilitazione e certificazione dei marittimi, è stato predisposto, in ossequio alle disposizioni suddette, il decreto ministeriale 30 novembre 2007, al quale è stata data ampia diffusione attraverso la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Supplemento ordinario n. 12 del 16 gennaio 2009, allegato alla Gazzetta Ufficiale n. 13 del 16 gennaio 2009, nonché sul sito dell'allora Ministero dei Trasporti.
Con l'emanazione del decreto 30 novembre 2007, si è quindi definitivamente conclusa la nuova fase transitoria, durata ben otto anni.
Tale normativa benché intervenuta dopo ben sei anni, ha comunque previsto un ulteriore periodo transitorio di adeguamento di 18 mesi la cui scadenza è prevista appunto il 31 luglio 2009.
La modifica dei vecchi titoli professionali marittimi previsti dagli articoli dal 248 al 274 del Regolamento al Codice della Navigazione, è necessaria per aggiornare le figure professionali di bordo adeguando le funzioni a quanto richiesto della normativa internazionale sulla certificazione dei marittimi, sicurezza della navigazione e della vita umana in mare. Ciò al fine indispensabile di rafforzare la professionalità dei marittimi italiani rendendola maggiormente spendibile sul mercato del lavoro marittimo sia a livello nazionale che internazionale.
Il non rispetto della normativa internazionale e comunitaria avrebbe progressivamente portato i marittimi italiani fuori dal mondo del lavoro in quanto il certificato


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IMO non sarebbe stato riconosciuto valido né dall'IMO né dalla Commissione Europea.
Riguardo infine agli aspetti economici si evidenzia che l'Amministrazione ha sempre evidenziato, in sede di formazione di legge di bilancio, l'esigenza di finanziare la formazione marittima, anche perché deve provvedere al rimborso, per circa 9.000 marittimi, di corsi di addestramento professionale che la legge n. 343 del 1995, e successive modificazioni poneva a carico dello Stato e che non sono stati erogati per esaurimento fondi.

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