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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della I Commissione permanente
(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni)
I Commissione

SOMMARIO

Martedì 24 novembre 2009


UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

SEDE CONSULTIVA:

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010). C. 2936 Governo, approvato dal Senato.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012. C. 2937 Governo, approvato dal Senato, e relativa nota di variazione ( C. 2937-bis ).
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2010 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 8: Stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2010 (Relazione alla V Commissione) (Seguito dell'esame congiunto e rinvio) ... 9
ALLEGATO 1 (Prospetto consegnato dal rappresentante del Governo) ... 19

ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/43/CE della Commissione, del 4 aprile 2008, relativa all'istituzione, a norma della direttiva 93/15/CEE del Consiglio, di un sistema di identificazione e tracciabilità degli esplosivi per uso civile. Atto n. 149 (Seguito dell'esame e rinvio) ... 16

Proposte di nomina di Luciano Hinna, Antonio Martone, Pietro Micheli, Filippo Patroni Griffi e Luisa Torchia a componenti della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche. Nomine nn. 48, 49, 50, 51, 52 (Seguito dell'esame congiunto e rinvio) ... 17

INTERROGAZIONI:

5-01168 Motta: Sulla dotazione organica dei vigili del fuoco di Parma ... 17
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 20

5-01561 Siragusa: Sulla propaganda elettorale nelle scuole ... 17
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 21

5-01563 Reguzzoni: Utilizzo di personale di altre amministrazioni pubbliche ai sensi dell'articolo 1, comma 557, della legge n. 311 del 2004 ... 17
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 23

5-02077 Amici: Su un concorso per vice perito tecnico del Ministero dell'interno ... 18
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 25

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI:

Nuova disciplina del commercio interno del riso. Emendamenti C. 1991-A Governo (Parere all'Assemblea) (Esame e conclusione - Parere) ... 18

Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno. Emendamenti C. 2836-A/R Governo (Parere all'Assemblea) (Esame e conclusione - Parere) ... 18

I Commissione - Resoconto di martedì 24 novembre 2009


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 24 novembre 2009.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.15 alle 11.30.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 24 novembre 2009. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Michelino Davico.

La seduta comincia alle 11.30.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010).
C. 2936 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012.
C. 2937 Governo, approvato dal Senato, e relativa nota di variazione (C. 2937-bis).

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2010 (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 8: Stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2010.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 19 novembre 2009.

Donato BRUNO, presidente, ricorda che nella precedente seduta erano stati richiesti al Governo alcuni chiarimenti. Avverte, inoltre, che il Servizio studi ha predisposto una tabella, che è in distribuzione, relativa all'andamento del bilancio negli ultimi due anni.

Il sottosegretario Michelino DAVICO ricorda che il bilancio dello Stato è impostato oggi secondo la struttura funzionale per missioni e programmi. Tale nuova struttura è stata introdotta, a partire dall'anno finanziario 2008, sull'impianto della legislazione vigente, ovvero utilizzando lo schema giuridico della legge n. 468 del 1978 come modificata ed integrata dalla legge n. 94 del 1997. Il compito di disegnare una diversa classificazione della spesa, nonché di ridefinire le unità elementari ai fini dell'approvazione parlamentare migliorando la scelta allocativa e la gestione delle risorse pubbliche, è stato attribuito alla Commissione tecnica per la finanza pubblica istituita dalla legge finanziaria per il 2007. In tale contesto i singoli Ministeri sono stati coinvolti nella fase di individuazione e definizione delle missioni e dei programmi di rispettiva competenza e dei relativi contenuti.
Per il Ministero dell'interno, nell'ambito di sette missioni, sono stati originariamente individuati quindici programmi, ridotti a quattordici dal 2010 per il venir meno della gestione diretta dei fondi relativi al programma «Sicurezza democratica».
Per quanto riguarda, in particolare, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza a decorrere dal bilancio dell'esercizio finanziario 2009, al fine di meglio individuare e differenziare le risorse finanziarie destinate alle attività delle diverse Forze di polizia si è proceduto ad una modifica della denominazione e contenuto dei tre programmi nell'ambito della missione «Ordine pubblico e sicurezza».
L'introduzione del nuovo bilancio dello Stato prevede, quindi, maggiori strumenti di flessibilità a disposizione dei singoli Ministeri, sia in fase di formulazione delle proposte previsionali che in corso di gestione, proprio per accentuare la managerialità delle Amministrazioni.
Per quanto riguarda il confronto tra il bilancio assestato 2009 e bilancio di previsione 2010, è necessario precisare che le eccezioni che sono state sollevate, nel corso della seduta di giovedì scorso, in ordine alla differenza tra le risorse assegnate


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al Ministero dell'interno con il disegno di legge di bilancio 2010 e quelle del bilancio assestato 2009 si basano, per lo più, su un raffronto tra poste di bilancio che contengono dati non omogenei tra di loro.
Infatti, il dato del bilancio assestato è quello che recepisce le variazioni apportate durante tutto lo svolgersi di un esercizio finanziario. Pertanto, è bene sottolineare, che i dati di tale documento possono essere influenzati anche da eventi contingenti quali ad esempio l'applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro, lo svolgimento di tornate elettorali, il ripiano di debiti pregressi, l'attuazione di delibere CIPE, che potrebbero non ripetersi nell'anno successivo e, pertanto, non richiedere uno specifico stanziamento nel bilancio iniziale, ovvero avere una dimensione finanziaria diversa da un esercizio all'altro. Resta, quindi, il raffronto fra gli stanziamenti iniziali di un determinato periodo di gestione lo strumento di analisi più idoneo a rappresentare gli scostamenti fra i bilanci di due esercizi finanziari.
Il disegno di legge di bilancio di previsione per il 2010, a seguito degli emendamenti approvati in prima lettura dal Senato e recepiti con la prima nota di variazione, presenta, per quanto di specifico interesse del Ministero dell'interno (Tabella 8) un incremento complessivo di euro 86.742.698, pari allo 0,32 per cento in più rispetto allo stanziamento iniziale 2009. Infatti si è passati da un bilancio iniziale 2009 pari a 27.243.247.163 ad un bilancio iniziale 2010 pari a 27.329.989.861.
Con il prospetto allegato (vedi allegato 1) viene esplicitato il confronto che appare essere quello con maggiore significatività, in quanto depurato da quelle integrazioni (ovvero semplici variazioni compensative interne) di fondi che trovano esclusivo riferimento all'esercizio 2009.
Da una prima lettura dei dati a confronto emerge una contrazione degli stanziamenti 2010 della sola missione «Ordine e sicurezza pubblica» per un importo pari a 269.814.603 euro (-3,46 per cento rispetto al dato previsionale 2009).
In particolare, le riduzioni investono, in primo luogo, gli stanziamenti per oneri di personale (sia civile che di polizia), a causa del mancato turn over per circa 212 milioni di euro.
Altre principali voci che hanno subito una riduzione riguardano il Fondo per la sicurezza urbana per il solo anno 2009 previsto dal decreto legge 112/2008 (-100 milioni); la scadenza rate mutui accesi con i finanziamenti della legge 217 del 1992 (cosiddetto potenziamento delle Forze di polizia) (-119 milioni); la partecipazione ad Europol (-6,6 milioni, per il venir meno del contributo); fitto locali PS (-5,3 milioni, la riduzione è operata autonomamente dal Ministero dell'economia e delle finanze).
A fronte di tali riduzioni, va, però, segnalato il significativo incremento di alcune risorse inerenti il trattamento economico accessorio del personale, come i compensi per lavoro straordinario ( 69,1 milioni); le indennità ordine pubblico ( 35,2 milioni, coi quali si ripristina la dotazione 2008); imposte e contributi a carico del dipendente ( 46,5 milioni); Fondo unico efficienza servizi ( 4,6 milioni); Adeguamento buoni pasto PS ( 4,2 milioni); indennità forze polizia per servizi di ordine pubblico ( 1,6 milioni).
Inoltre, si è avuto un incremento per le spese per beni e servizi quali: indennità di missione sul territorio nazionale ( 1,9 milioni); realizzazione banca dati DNA (Trattato di Prum) ( 1,8 milioni).
A questo si aggiungono le seguenti spese obbligatorie: vittime del dovere ( 1,6 milioni). Di rilievo, inoltre, è l'incremento delle spese per investimenti per acquisto di auto-motomezzi e servizi informatici PS ( 8 milioni).
Se si dovesse procedere ad un confronto con il bilancio assestato al 30 giugno 2009, rispetto al previsionale 2010, sulla base delle richieste emerse nella seduta del 19 novembre, va detto che, per quel che riguarda la Missione «Ordine pubblico e sicurezza», nell'ambito del programma Contrasto al Crimine, tutela dell'ordine e sicurezza pubblica, la riduzione di 192 milioni si riferisce, principalmente,


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alla differenza fra i minori stanziamenti per le spese di personale ed ai relativi oneri riflessi per effetto del mancato turn-over (pari a 212 milioni) e le integrazioni di varie voci di spesa per il funzionamento (pari a circa 20 milioni di euro).
A fronte di tale decremento va però evidenziato un incremento delle spese d'investimento del 12,4 per cento, pari a 8 milioni di euro, destinato all'acquisto di impianti, auto-motomezzi, attrezzature, mobili e arredi.
Nell'ambito del Programma Pianificazione e coordinamento delle Forze di Polizia la riduzione del 15,6 per cento, pari a 204 milioni inerisce alle seguenti principali voci di parte corrente: 50 milioni spese G8, evento svoltosi nell'anno 2009 per il quale naturalmente non permangono ragioni di rifinanziamento; 100 milioni Fondo Sicurezza urbana, previsto solo per il 2009. A fronte di tali riduzioni, si registrano incrementi per 109 milioni per retribuzioni accessorie per il personale delle forze di polizia e di 5 milioni per altre voci di spesa quali quelle relative alle spettanze per le vittime del dovere, le spese di giudizio, le missioni nazionali e la realizzazione banca dati DNA. Per quanto riguarda invece gli investimenti, la riduzione di 145 milioni scaturisce per 136,7 milioni di euro dalla scadenza naturale dei limiti d'impegno autorizzati dalla legge n. 217 del 1992 relativa al potenziamento delle strutture e delle dotazioni per le Forze di Polizia e per 7,7 milioni di euro dal fatto che tale assegnazione era relativa al solo 2009 per far fronte al pagamento di residui relativi ad anni precedenti andati in perenzione amministrativa per decorrenza dei termini di conservazione dei residui medesimi (nello specifico si trattava di spese per l'acquisizione di opere infrastrutturali, impianti e mezzi tecnici per la Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Corpo della Guardia di Finanza).
Per quel che riguarda la segnalata riduzione di circa 1.595 milioni di euro degli stanziamenti relativi al Programma «Trasferimenti a carattere generale ad Enti locali», nell'ambito della Missione «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali» si evidenzia che la diminuzione dei fondi, ancorché apparentemente sostanziosa per le partite correnti deriva, in massima parte, dall'incremento effettuato, per il solo anno 2009, in sede di assestamento del bilancio, per circa 1.500 milioni di euro destinato al rimborso ICI Rurale di due annualità (2008 e 2009), mentre per il 2010 risulta sufficiente lo stanziamento di una sola annualità pari a 640 milioni di euro. Le altre differenze derivano da finanziamenti 2009 per interventi «una tantum» che non si ripetono per il 2010.
Per la riduzione della parte in conto capitale, che ammonta a circa 550 milioni di euro, la parte effettiva è pari a 134 milioni relativi al fondo per lo sviluppo degli investimenti ed erogata fino all'estinguersi dei mutui assistiti dai contributi, mentre le altre differenze dipendono da finanziamenti in conto capitale che potranno essere ripetuti con la legge finanziaria o con atti di variazione.
Infatti, il disegno di legge finanziaria 2010 approvato in prima lettura al Senato ha previsto la proroga, per il triennio 2010-2012, della maggiorazione dei trasferimenti erariali a favore dei piccoli comuni già prevista dalla finanziaria 2007; l'esclusione dal saldo del Patto di stabilità interno per l'anno 2010, per un importo complessivo non superiore a 15 milioni di euro, dei pagamenti dei Comuni interessati dagli ultimi eventi sismici verificatesi nella Regione Abruzzo relativi alle spese di investimento per la tutela della sicurezza pubblica nonché per gli interventi temporanei e straordinari di carattere sociale «immediatamente diretti ad alleviare gli effetti negativi del sisma dell'aprile 2009».
Relativamente alla missione «Soccorso civile», programma «Prevenzione del rischio e soccorso pubblico», l'incremento di 21,8 milioni di euro derivante dal confronto fra la previsione 2010 (euro 1.785.054.449) e il dato assestato al 30 giungo 2009 (euro 1.763.192.702) è frutto della differenza fra le dotazioni del 2010 rispetto all'iniziale del 2009 (pari a circa 48,1 milioni di euro) e le assegnazioni disposte con l'assestato (pari a circa 26,3


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milioni di euro), non previste per il 2010, in quanto riferibili in via esclusiva all'esercizio finanziario 2009.
In buona sostanza, si tratta dell'assegnazione disposta con legge di assestamento di 9,8 milioni di euro per il fondo incentivazione al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco relativo all'anno 2009, di 15,5 milioni di euro per spese di funzionamento (di cui 7 milioni per il Vertice G8 e 8,7 milioni da riparto fondi interni allo stato di previsione del Ministero dell'Interno) e 1 milione per le spese in conto capitale relative alle sedi di servizio del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco.
Per quel che riguarda la missione «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti», relativamente al programma «Garanzia dei diritti e interventi per lo sviluppo della coesione sociale», si rappresenta quanto segue.
Con riferimento alle spese correnti, gli incrementi più significativi attengono alle spese per l'immigrazione e precisamente al cap. 2351 concernente i servizi di accoglienza agli stranieri, le cui dotazioni sono state interessate da diverse disposizioni normative.
Il disegno di legge di bilancio per l'esercizio 2010 ha maggiorato lo stanziamento per le spese per l'attivazione, la locazione, la gestione dei centri per immigrati di 3.630.000 euro ai sensi della legge 94 del 2009; conseguentemente la dotazione del capitolo relativo ai servizi di accoglienza agli stranieri è complessivamente pari ad euro 116.952.601, con un incremento rispetto all'iniziale 2009 di 18.893.115 euro e di 17.192.788 di euro rispetto all'assestato 2009.
Per quanto concerne, invece, le spese relative all'assistenza economica e sanitaria degli stranieri, con la legge di assestamento 2009, trattandosi di spese obbligatorie, era stato riconosciuta una integrazione di 30 milioni di euro. Per il 2010 è stata assentita dal Ministero dell'economia e delle finanze una integrazione di circa 12 milioni di euro rispetto all'iniziale 2009; infatti, il disegno di legge di bilancio per l'esercizio 2010 ha previsto uno stanziamento di 46.197.483 euro contro i 34.154.626 previsti ad inizio 2009.
Sempre nell'ambito delle spese correnti, si rileva un incremento di 5.000.000 di euro sul cap. 2313 riguardante le elargizioni per le vittime del terrorismo, per effetto di una variazione apportata in relazione a specifico emendamento al disegno di legge finanziaria, che porta lo stanziamento del 2010 da 89.774.500 euro a 94.774.500 euro e di circa 26 milioni in più rispetto al dato del 2009 (pari a 68.992.678,00 euro).
Infine, per quanto riguarda l'aumento delle spese di parte capitale riferite al cap. 7351 concernente gli immobili adibiti a centri per immigrati, nonché la manutenzione straordinaria degli stessi, il disegno di legge di bilancio per l'esercizio 2010 ha previsto uno stanziamento di 126.047.256 euro aumentando, ai sensi della L. 94 del 2009, di 83.000.000 euro la dotazione del capitolo e di 120 milioni circa rispetto all'iniziale del 2009.
Relativamente alla Missione «Fondi da ripartire» per il programma «Fondi da assegnare» si ribadisce che effettuare un confronto delle dotazioni previste per tale programma dal disegno di legge di bilancio con le previsioni assestate non è un'operazione significativa, in quanto il valore assestato risulta fisiologicamente ridotto in relazione ai provvedimenti di riparto disposti in corso di gestione in favore degli altri programmi di spesa.
Sono, pertanto, confrontabili esclusivamente le dotazioni iniziali disposte dalle leggi di bilancio per i diversi capitoli ricompresi nel programma in esame, eventualmente integrate dalle leggi di assestamento.
In particolare, la legge di assestamento 2009 ha assegnato euro 70 milioni al Fondo per i consumi intermedi ed euro 3,357 milioni al Fondo unico di amministrazione per gli incentivi al personale civile non dirigente.
Il confronto fra gli stanziamenti iniziali di bilancio 2009 pari a 169.299.765 euro e


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bilancio 2010 pari a 200.271.608 euro evidenzia un incremento di 30.971.843 euro.
Quanto alle assunzioni di personale, la legge n. 133 del 2008 contempla la possibilità di assumere nella Polizia di Stato, nell'anno 2010, un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 20 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente e non superiore, quanto al numero delle unità di personale da assumere, al 20 per cento delle unità cessate nell'anno precedente. L'applicazione di detta disposizione consente quindi, a fronte delle economie di spesa che l'applicazione della norma determina e tenuto conto delle previsioni sul numero delle cessazioni dal servizio (circa 2000), l'assunzione di 400 unità nel 2010. È evidente che la copertura finanziaria è insita nel rispetto del limite della suddetta norma, che garantisce in tal modo assunzioni senza maggiori oneri.
Per quanto attiene all'assunzione di n. 297 unità di vigili del fuoco per l'anno 2010, si specifica che tale previsione è correlata alla autorizzazione ad assumere, a decorrere dall'anno 2009, unità con qualifica di vigile del fuoco a tempo indeterminato per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco , disposta con il decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 2009, ai sensi dell'articolo 61, comma 22, del decreto-legge n. 112 del 2008, per una spesa complessiva di 10 milioni di euro.
Si evidenzia, inoltre, l'ulteriore autorizzazione all'assunzione straordinaria di un contingente di vigili del fuoco prevista dall'articolo 17, comma 35-septies del decreto-legge 78 del 2009 convertito nella legge 102 del 2009 (circa 440 unità per una spesa pari a euro 15 milioni di euro).
Le risorse per tali autorizzazioni risultano già stanziate nel bilancio del Ministero, nell'ambito dei competenti Programmi di spesa riferibili al Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Per quanto riguardale assunzioni di personale dell'amministrazione civile, va detto che con decreto del Capo del Dipartimento per le Politiche del Personale dell'Amministrazione Civile e per le Risorse Strumentali e Finanziarie del 27 febbraio 2009 è stata determinata la programmazione triennale del fabbisogno del personale in relazione alle misure disposte dagli articoli 66 e 74 del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito in legge n. 133 del 2008.
Per l'anno 2009 è stata richiesta l'autorizzazione ad assumere il personale risultato vincitore dei concorsi a 80 posti di collaboratore amministrativo e a 115 posti a assistente amministrativo contabile. Le richieste di autorizzazioni sono state inoltrate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai sensi delle disposizioni di cui all'articolo 66 del decreto legge n. 112 del 2008. Le suddette assunzioni sono effettuate applicando il 10 per cento della spesa relativa alle cessazioni avvenute nell'anno 2008 e comunque non oltre il 10 per cento delle unità cessate nell'anno predetto, che ammontano a n. 33 unità.
Per gli anni 2010 e 2011 si procederà ad effettuare assunzioni dei vincitori dei concorsi sopra citati nel limite del 20 per cento della spesa relativa alle cessazioni avvenute negli anni 2009 e 2010.
Nello stesso anno 2009 verranno effettuate assunzioni di personale appartenente alle categorie protette in misura pari a n. 60 unità. Saranno altresì effettuate assunzioni dello stesso personale in misura pari a n. 60 unità anche per ciascuno degli anni 2010 e 2011.
Nel triennio in questione verranno banditi i concorsi pubblici per la copertura di 65 posti della qualifica iniziale della carriera prefettizia, 50 posti di dirigente di II fascia dell'Area I, 120 posti per l'accesso al profilo professionale di contabile, terza area F1 e 9 posti per l'accesso al profilo professionale di statistico terza area F1.
Le assunzioni di cui agli anni 2009-2011 saranno effettuate dopo aver esperito le procedure di mobilità in entrata relative al bando concernente la copertura di n. 405 unità di personale, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4o serie speciale «Concorsi ed esami» del 30 settembre 2008.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 aprile 2009 sono state autorizzate le assunzioni dei vincitori dei


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concorsi pubblici per esami a 35 posti per l'accesso alla qualifica iniziale della carriera prefettizia ed a 35 posti di dirigente di II fascia dell'Area I. Tali assunzioni sono riferite all'anno 2008.
Sono state altresì autorizzate, sempre con riferimento all'anno 2008, ulteriori n. 81 unità di personale idoneo dei concorsi a 124 posti di assistente amministrativo e a 38 posti di assistente sociale. Tali assunzioni sono state previste nel Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 31 luglio 2009.
Per le assunzioni diverse da quelle relative al personale appartenente alle categorie protette (per le quali la copertura finanziaria viene garantita ex lege da specifici fondi allocati nell'ambito dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze) la copertura finanziaria è assicurata dal rispetto del limite sopra citato previsto dalle disposizioni di cui all'articolo 66 del decreto legge n. 112 del 2008 convertito nella legge n. 133 del 2008, essendo la stessa insita nel rispetto di detto limite, che garantisce in tal modo assunzioni senza maggiori oneri.

Sesa AMICI (PD), nel ringraziare il rappresentante del Governo per la dettagliata relazione, rileva come il bilancio 2010 presenti diversi aspetti critici, come del resto riconosciuto dalla stessa relatrice, la quale, nella relazione introduttiva, ne ha parlato come di un bilancio ancora in divenire. Le organizzazioni internazionali hanno espresso un giudizio complessivamente positivo della situazione italiana rispetto alla sfavorevole congiuntura economica internazionale, ma hanno anche segnalato che la crisi non è ancora superata. Si tratta di una crisi che sta provocando o acuendo situazioni di disagio e conflitto sociale, per rimediare alle quali sarebbe necessario un intervento mirato, con misure anticicliche di sostegno non solo alle imprese, ma anche alle famiglie e alle fasce sociali più deboli. Di questo, invece, non si rinviene traccia nei provvedimenti in esame.
Per quanto attiene poi ai profili di più stretta competenza della Commissione, osserva che le precisazioni fornite dal sottosegretario Davico non sono sufficienti a fugare le preoccupazioni manifestate da più parti in relazione agli scostamenti tra il bilancio 2010 e l'assestamento 2009. Si tratta di preoccupazioni aggravate dal timore che lo stesso ministro dell'interno abbia un'autonomia limitata nelle scelte di bilancio relative al suo dicastero e debba di fatto soggiacere alle direttive del ministro dell'economia e delle finanze. Si augura quindi che il ministro possa intervenire in seduta per rassicurare la Commissione a questo riguardo e per chiarire se sia soddisfatto delle risorse stanziate per i settori di competenza del suo ministero.
Segnala poi la necessità di una maggiore chiarezza nei rapporti con le autonomie locali: per costruire un assetto davvero federalista occorrono infatti interventi concreti. Sottolinea, ancora, la scarsità delle risorse previste per le forze dell'ordine, le quali sono sufficienti appena per la copertura della vacanza contrattuale e non permettono di procedere alle nuove assunzioni necessarie per porre rimedio all'attuale situazione di grave carenza di organico. A suo avviso, l'insufficienza degli stanziamenti previsti per il comparto sicurezza è un punto sul quale la Commissione non può non convenire unanimemente. Sottolinea poi le significative riduzioni degli stanziamenti per il contrasto dell'immigrazione clandestina e la mancanza di stanziamenti per politiche di inclusione sociale degli immigrati regolari. Esprime, ancora, preoccupazione per la considerevole riduzione di finanziamenti facenti capo al Dipartimento per le pari opportunità e stigmatizza il fatto che il ministro per le pari opportunità non abbia ritenuto di dover commentare questo dato, che attesta come di fatto questo Governo non attribuisca alcuna importanza alle politiche per le pari opportunità.
In conclusione, si augura che su punti come quelli fin qui evidenziati la Commissione


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possa raggiungere una valutazione concorde in modo da chiedere al Governo misure concrete.

Mario TASSONE (UdC) rileva che il dibattito sui documenti di bilancio dovrebbe essere l'occasione per fare il punto, in Parlamento, sulle politiche del Governo e sullo stato di attuazione del programma di governo, in modo da far emergere le scelte politiche di fondo che stanno dietro alle nude e aride cifre esposte negli stati di previsione della spesa dei diversi ministeri. Per chiarire, tuttavia, la relazione tra le cifre e le strategie politiche occorrerebbe l'intervento del ministro competente, il quale, invece, è assente. Le questioni politiche restano in questo modo senza risposta, dal momento che il Governo si trincera dietro un muro di cifre di per sé poco significative. Si riferisce, tra l'altro, alla scelta di destinare alla vendita i beni confiscati alla mafia non assegnati; all'ammontare dei trasferimenti agli enti locali; alle politiche complessive dell'immigrazione, ed in particolare ai risultati conseguiti con lo strumento dei centri di identificazione ed espulsione; agli stanziamenti per le forze di polizia e per i vigili del fuoco. In conclusione, in attesa di verificare se nel prosieguo dell'esame la maggioranza si mostrerà disponibile ad accogliere qualche proposta dell'opposizione, dichiara la forte preoccupazione del suo gruppo per la manovra di finanza pubblica 2010 e per il progressivo svuotamento del ruolo del Parlamento posto in essere dal Governo in questa legislatura.

Giuseppe CALDERISI (PdL), premesso che questa non è la sede deputata per un dibattito sulla politica economica del Governo, richiama le riflessioni svolte in un articolo apparso ieri sul quotidiano la Stampa da un economista certamente non filogovernativo, Luca Ricolfi, il quale, in relazione alle idee del ministro Tremonti, rilevava come gli avversari di quest'ultimo - non solo quelli appartenenti all'opposizione, ma anche quelli della «fronda» interna alla maggioranza - avanzino controproposte che, se realizzate, avrebbero conseguenze macro-economiche che il giornalista definisce «nefaste». Questo per dire che certamente è importante un dibattito politico sulle strategie di politica economica del Governo, ma questo non dovrebbe essere condotto con toni liquidatori e semplicistici come troppo spesso avviene.
Quanto ai profili di competenza della Commissione, contesta che si possa sostenere che il Governo e la maggioranza non abbiano obiettivi chiari in materia di affari interni: non solo ne hanno, ma li hanno perseguiti in questo primo scorcio di legislatura con risultati di notevole livello. Non si vuole con questo negare che esistano problemi, e lo stesso sottosegretario Davico li ha riconosciuti. Il suo gruppo non esclude pertanto che, alla luce di approfondimenti, possa risultare necessario introdurre qualche correttivo nei disegni di legge in esame e si riserva di presentare eventualmente emendamenti in tal senso.

David FAVIA (IdV) dichiara il giudizio negativo del suo gruppo sulla manovra di finanza pubblica 2010 nel suo complesso e per la parte di specifica competenza della Commissione affari costituzionali: un giudizio la cui fondatezza è provata dal fatto che la stessa maggioranza, per bocca del deputato Calderisi, riconosce che la manovra ha bisogno di correttivi. In estrema sintesi, il suo gruppo segnala - tra l'altro - la grave insufficienza delle misure per il sostegno alle famiglie, l'insufficienza dei fondi per la lotta alle dipendenze, nonché per le attività ricreative e lo sport, e il drastico taglio agli stanziamenti per le politiche del Dipartimento per le pari opportunità, che sono state oggetto, a dispetto degli annunci propagandistici del Governo, di continue decurtazioni. Quanto poi al comparto dell'ordine pubblico e della sicurezza, giudica irrisorie le risorse stanziate, anche tenendo conto delle integrazioni del Senato. Servono risorse aggiuntive per aumentare gli stipendi delle forze di polizia, che svolgono una funzione essenziale per la collettività. Il suo gruppo denuncia, infine, lo scandalo dell'articolo 2,


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comma 47, del disegno di legge finanziaria, che, nel momento in cui destina alla vendita i beni confiscati alla mafia, di fatto li restituisce alla malavita organizzata, essendo risaputo che alle aste per la vendita di tali beni partecipano spesso, e soprattutto in tempi di crisi economica come questi, gli stessi mafiosi. Segnala infine la mancanza di chiarezza circa la destinazione delle risorse aggiuntive derivanti dallo «scudo fiscale».

Beatrice LORENZIN (PdL), rispondendo a quanti hanno sostenuto che dal bilancio non è possibile ricavare informazioni sulle politiche di governo, osserva che, invece, le cifre forniscono, a chi le sappia leggere, molte indicazioni. Contesta, in particolare, la tesi che non vi sarebbe un progetto di riordino del comparto della sicurezza. A leggere con attenzione i dati forniti dal sottosegretario Davico, infatti, risulta che si è provveduto quest'anno al ripiano di debiti del Ministero dell'interno per circa 800 milioni di euro: questo risultato consentirà di liberare risorse che fino a questo momento erano destinate al pagamento degli interessi passivi e di impiegarle per obiettivi concreti. Va poi sottolineato che non è vero che non vi sia uno sforzo per aumentare gli organici delle forze di polizia, considerato che per il 2012 sono stanziati 529 milioni di euro per nuove assunzioni. Nel complesso, il comparto dell'interno appare gestito in modo attento e soddisfacente, il che peraltro non impedisce che il Parlamento verifichi col Governo la possibilità di reperire ulteriori risorse da allocare nel comparto sicurezza, che è un punto strategico fondamentale del programma di Governo nella legislatura. Conclude ricordando che, quando i conti pubblici lo permetteranno, si dovrà porre mano anche ad una riforma delle carriere della polizia.

Raffaele VOLPI (LNP), dopo aver ringraziato il sottosegretario Davico per i chiarimenti forniti, prende atto che dal dibattito è emersa una generale condivisione circa l'esigenza di un rafforzamento dell'intervento relativo alle forze di polizia. Anche per questo, preannuncia che il suo gruppo non esclude, nel rispetto del vincolo di coalizione, di presentare emendamenti per proporre correttivi in relazione al comparto sicurezza, da valutare con l'accordo del Governo.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.40.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 24 novembre 2009. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 12.40.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/43/CE della Commissione, del 4 aprile 2008, relativa all'istituzione, a norma della direttiva 93/15/CEE del Consiglio, di un sistema di identificazione e tracciabilità degli esplosivi per uso civile.
Atto n. 149.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 novembre 2009.

Mario TASSONE (UdC) richiama l'attenzione della Commissione sul fatto che è possibile preparare ordigni esplosivi improvvisati utilizzando materiali in sé innocui e facilmente reperibili in commercio. Di questo fatto - che è stato oggetto di un convegno tenutosi al Centro sperimentale di volo dell'aeronautica militare, a Pratica di mare, al quale, peraltro, non sembra abbiano partecipato rappresentanti del Ministero dell'interno - potrebbe essere opportuno fare menzione in qualche forma nel parere da esprimere al Governo.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.


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Proposte di nomina di Luciano Hinna, Antonio Martone, Pietro Micheli, Filippo Patroni Griffi e Luisa Torchia a componenti della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche.
Nomine nn. 48, 49, 50, 51, 52.
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 novembre 2009.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.45.

INTERROGAZIONI

Martedì 24 novembre 2009. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Michelino Davico.

La seduta comincia alle 14.05.

5-01168 Motta: Sulla dotazione organica dei vigili del fuoco di Parma.

Il sottosegretario Michelino DAVICO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Carmen MOTTA (PD), replicando per l'interrogazione in titolo, prende atto che ancora una volta il Governo ribadisce che sta valutando la rideterminazione a livello nazionale delle piante organiche dei Comandi dei vigili del fuoco e torna ad esprimere l'auspicio che si decida la promozione del Comando di Parma dalla categoria S3 a quella S3B. Ricorda che la città di Parma attende da tempo questo momento e che già in passato il Governo ha manifestato disponibilità in tal senso: da ultimo il ministro dell'interno, a maggio, ha annunciato l'assegnazione al comando di ulteriori 15 unità, che poi di fatto non sono arrivate. Ricorda che il presidio di Parma, che già soffriva di carenza di organico, ha visto recentemente aumentare le proprie competenze ed ha pertanto più che mai bisogno di un rafforzamento. Prende infine atto con soddisfazione del fatto che l'erogazione dei fondi per la formazione e l'addestramento degli operatori non è interrotta, ma solo sospesa.

5-01561 Siragusa: Sulla propaganda elettorale nelle scuole.

Donato BRUNO, presidente, avverte che l'interrogazione in titolo è stata sottoscritta anche dalla deputata Amici.

Il sottosegretario Michelino DAVICO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Sesa AMICI (PD), replicando per l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria, prende atto della risposta, dichiarandosi non soddisfatta.

5-01563 Reguzzoni: Utilizzo di personale di altre amministrazioni pubbliche ai sensi dell'articolo 1, comma 557, della legge n. 311 del 2004.

Donato BRUNO, presidente, avverte che l'interrogazione in titolo è stata sottoscritta anche dal deputato Volpi.

Il sottosegretario Michelino DAVICO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Raffaele VOLPI (LNP), replicando per l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, si dichiara soddisfatto della risposta. Chiarisce che l'interrogazione intendeva sollecitare non tanto una risposta con riferimento agli enti locali menzionati nell'atto quanto piuttosto un chiarimento di carattere generale. Aggiunge l'auspicio che in futuro la legislazione che disciplina gli enti locali sia scritta con maggiore chiarezza,


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in modo da evitare incertezze interpretative come quella segnalata.

5-02077 Amici: Su un concorso per vice perito tecnico del Ministero dell'interno.

Donato BRUNO, presidente, avverte che l'interrogazione in titolo è stata sottoscritta anche dal deputato Giovanelli.

Il sottosegretario Michelino DAVICO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Oriano GIOVANELLI (PD), replicando per l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, prende atto della risposta. Ritiene però paradossale che un laureato in una specifica disciplina non possa partecipare al concorso per un posto per il quale il bando prevede un diploma specifico di scuola superiore in quella stessa disciplina. Si augura che il Ministero dell'interno riveda le proprie posizioni su questo punto, anche per evitare di essere sommerso dai ricorsi.

La seduta termina alle 14.35.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Martedì 24 novembre 2009. - Presidenza del vicepresidente Oriano GIOVANELLI.

La seduta comincia alle 14.50.

Nuova disciplina del commercio interno del riso.
Emendamenti C. 1991-A Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).

Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

Maria Piera PASTORE (LNP) relatore, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 2 e gli emendamenti 2.100, 3.100, 4.100, 6.100 della Commissione non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno.
Emendamenti C. 2836-A/R Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).

Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

Beatrice LORENZIN (PdL), relatore, rileva che l'emendamento 3.100 delle Commissioni è di carattere sostanzialmente formale e non presenta profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione. Propone pertanto di esprimere su di esso il parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 15.10.

I Commissione - Martedì 24 novembre 2009


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ALLEGATO 1

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010). C. 2936 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012. C. 2937 Governo, approvato dal Senato, e relativa nota di variazione (C. 2937-bis).

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2010 (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 8: Stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2010.

PROSPETTO CONSEGNATO DAL RAPPRESENTANTE DEL GOVERNO
Missioni
Disegno di legge di bilancio 2010
Legge di bilancio 2009
Variazioni
%
Amministrazione generale e supporto alla rappresentanza generale di Governo e dello Stato sul territorio

464.806.609

423.674.147

41.132.462

9,71
Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali

16.682.829.296

16.651.668.540

31.160.756

0,19
Ordine pubblico e sicurezza 7.520.901.380
7.790.715.983
-269.814.603
-3,46
Soccorso civile
1.785.054.449
1.736.899.101
48.155.348
2,77
Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti

502.840.366

339.719.124

163.121.242

48,02
Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche

158.286.153

131.270.503

27.015.650

20,58
Fondi da ripartire
215.271.608
169.299.765
45.971.843
27,15
TOTALE MINISTERO
27.329.989.861
27.243.247.163
86.742.698
0,32


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ALLEGATO 2

5-01168 Motta: Sulla dotazione organica dei vigili del fuoco di Parma

TESTO DELLA RISPOSTA

Ritengo utile premettere che la dotazione organica del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è attualmente fissata dal decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, recante la riforma dell'ordinamento del personale del Corpo.
Ad organico nazionale invariato, la trasformazione di un Comando Provinciale da una categoria ad un'altra (da S3 ad S3B), con conseguente previsione di un numero maggiore di personale, può essere effettuata solo attraverso una rimodulazione degli organici delle altre articolazioni territoriali.
A tal fine l'Amministrazione ha avviato un percorso di rivisitazione della distribuzione degli organici su tutto il territorio, nel cui ambito si sta valutando la concreta possibilità di trasformare il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Parma dalla classificazione S3 alla classificazione S3B, al pari di altre province della regione Emilia Romagna.
In merito alle altre problematiche evidenziate nell'atto di sindacato ispettivo, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco non ha disposto alcun blocco di risorse per la formazione e l'addestramento, fondi che sono stati destinati a tutti i Comandi Provinciali in relazione alla propria attività didattica programmata. Tale attività ha subìto solo una temporanea sospensione in funzione delle prioritarie esigenze formative derivanti da impegni imprescindibili dell'Amministrazione, quali i corsi di primo ingresso e di passaggio di qualifica, che hanno assorbito gran parte delle risorse del relativo capitolo.
Peraltro, tali impegni formativi hanno consentito di assegnare, di recente, alle varie sedi del territorio nazionale, ivi compreso il Comando di Parma, unità di personale operativo già formato e addestrato per le esigenze del soccorso.
Segnalo, infine, che, così come auspicato dall'onorevole interrogante, lo scorso mese di maggio è stata assegnata al Comando di Parma un'autogrù di 40 tonnellate e, in relazione alle disposizioni impartite dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco, tendenti a dotare tutti i Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco sul territorio nazionale di furgoni UCL (unità di crisi locale) per far fronte alle emergenze di tipo chimico, biologico, nucleare e radiologico, anche al Comando di Parma sarà prossimamente assegnato un mezzo di tale tipologia.


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ALLEGATO 3

5-01561 Siragusa: Sulla propaganda elettorale nelle scuole.

TESTO DELLA RISPOSTA

La Direzione Centrale per i Servizi Elettorali del Ministero dell'interno, nell'ambito delle proprie attribuzioni istituzionali, in vista delle consultazioni della primavera 2009 ha provveduto a diramare, come di consueto, per il tramite delle Prefetture, oltre alla direttive di carattere tecnico-organizzativo, un'apposita circolare volta a sensibilizzare i soggetti destinatari al rispetto di tutte le disposizioni che disciplinano la materia della propaganda elettorale e della comunicazione istituzionale.
La sensibilizzazione è avvenuta anche riguardo al divieto di cui al primo comma dell'articolo 9 della legge n. 28 del 2000, citato dall'interrogante.
Va, peraltro, evidenziato che il successivo articolo 10 della legge citata, rubricato «provvedimenti e sanzioni», attribuisce all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni la competenza ad irrogare sanzioni per l'eventuali violazioni delle disposizioni della medesima legge, previa apposita denuncia alla stessa Autorità.
Esula altresì dalla competenza del Ministero dell'interno la verifica dei fatti accaduti, nonché eventuali iniziative di ulteriori accertamenti che, nel caso segnalato nell'interrogazione, attengono alla sfera di attribuzione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Quest'ultimo, peraltro, ha fatto pervenire una nota del dirigente scolastico della Scuola Media «Vittorio Emanuele III» di Palermo, con la quale è stata fatta relazione sull'accaduto.
In particolare, nel corso della cerimonia di apertura del concerto di fine anno, il dirigente scolastico del Vittorio Emanuele III di Palermo, unitamente al Presidente del Consiglio d'Istituto, esponeva ai presenti la progettazione integrata svolta nell'anno scolastico 2008-2009 e prospettava le iniziative da realizzare nell'anno scolastico successivo.
La persona candidata alle elezioni europee sarebbe stata invitata a partecipare alla manifestazione diversi mesi prima, all'inizio dell'anno: quindi largamente in anticipo rispetto alla presentazione delle liste dei candidati al Parlamento e per l'Europeo. Al pari degli altri intervenuti, avrebbe preso la parola per pochi minuti e sempre nella sua qualità di dirigente dell'Azienda Sanitaria Locale 6 e mai menzionando la sua candidatura alle elezioni.
Sempre secondo quanto riferito dal Dirigente scolastico, tale invito era dovuto al ruolo particolarmente attivo ed importante sempre svolto dall'ASL n. 6 - e quindi del suo Primo Dirigente - nei confronti delle attività della struttura scolastica che accoglie il maggior numero di ragazzi portatori di handicap della Città di Palermo.
L'attenta e fattiva collaborazione con l'Azienda Sanitaria Locale in argomento avrebbe permesso, fra l'altro, di conciliare interventi di natura terapeutica con gli interventi educativo-formativi forniti dalla scuola.
Peraltro, a dire del dirigente scolastico, non sarebbe confermata la circostanza secondo cui il Presidente del Consiglio d'Istituto, nel suo discorso, avrebbe indicato il dirigente dell'ASL come «genitore importante», anche perché in quella


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scuola non risulterebbe iscritto nessun alunno con lo stesso cognome.
A giudizio della Dirigente scolastica, pertanto, la citazione della persona nel discorso sarebbe da inquadrare in un contesto tale da escludere una qualsiasi finalità propagandistica, bensì nell'intento di un indiretto ringraziamento per l'attività di una persona impegnata a favore delle persone svantaggiate.


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ALLEGATO 4

5-01563 Reguzzoni: Utilizzo di personale di altre amministrazioni pubbliche ai sensi dell'articolo 1, comma 557, della legge n. 311 del 2004.

TESTO DELLA RISPOSTA

In effetti già al momento dell'entrata in vigore dell'articolo 1, comma 557 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 (legge finanziaria 2005) la Direzione Centrale per le Autonomie del Ministero dell'interno ha rilevato che l'applicazione della medesima presentava alcune problematicità, in particolare, proprio in relazione al principio di unicità del rapporto di lavoro a tempo pieno nella pubblica amministrazione affermato dall'articolo 53, comma 1 del decreto legislativo n. 165/2001.
È stato ritenuto, quindi, opportuno investire della questione il Consiglio di Stato che, si è espresso con il parere n. 2141/2005 del 25 maggio 2005, i cui contenuti sono stati resi noti con circolare 21 ottobre 2005, n. 2, della medesima Direzione Centrale.
L'Alto Consesso ha precisato che il citato comma 557, dell'articolo 1 della legge n. 311/2004, si configura come norma speciale che introduce, nel suo ristretto ambito di applicazione, una deroga al principio della esclusività della prestazione lavorativa del dipendente di una pubblica amministrazione, espresso dall'articolo 53, comma 1 del decreto legislativo n. 165/2001.
Difatti, la norma in esame - che consente ai comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, ai consorzi tra enti locali gerenti servizi a rilevanza non industriale, alle comunità montane ed alle unioni di comuni la possibilità di servirsi dell'attività lavorativa di dipendenti a tempo pieno di altre amministrazioni locali, purché autorizzati dall'amministrazione di provenienza - opera esclusivamente nei confronti dei dipendenti degli enti locali, nel rispetto delle precise condizioni elencate dal Consiglio di Stato nel parere medesimo.
L'interpretazione ormai consolidata, pertanto, è che la norma in argomento - per ciò che riguarda la definizione dei rapporti tra le parti interessate, e cioè le due amministrazioni ed il lavoratore - determina per i dipendenti degli enti locali a tempo pieno una situazione del tutto analoga a quella già prevista da altre normative per i dipendenti a tempo parziale, sempre in materia di possibilità di svolgimento di lavoro presso altro ente locale.
L'Alto Consesso ha precisato, infatti, che, per ragioni di coerenza dell'intero sistema, le lacunosità della norma di cui si discute possono essere colmate ricorrendo alla disciplina dettata per le prestazioni di lavoro a tempo parziale (ex articolo 4, comma 7 e seguenti del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il personale degli enti locali del 14 settembre 2000), con l'ovvia eccezione per le norme che risultino incompatibili in relazione al rapporto di lavoro con l'ente di originaria appartenenza, che era e rimane a tempo pieno.
In primo luogo, non devono ritenersi consentite utilizzazioni presso altri enti locali con modalità tali che arrechino pregiudizio al corretto svolgimento del rapporto di lavoro presso l'ente di appartenenza o che interferiscono con i compiti istituzionali di quest'ultimo.
Inoltre, qualora il rapporto instaurato anche con l'altro ente utilizzatore sia di natura subordinata, non potranno essere assolutamente derogate tutte le prescrizioni stabilite a tutela della salute e della sicurezza del lavoratore, con particolare


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riferimento ai limiti dì cumulo dell'orario di lavoro, alla fruibilità dei periodi di riposo giornaliero e settimanale e delle ferie annuali.
Dal quadro interpretativo sopradescritto - emerso dalla citata pronuncia del Consiglio di Stato, che il Ministero dell'interno ha fatto propria - si può rilevare con tutta chiarezza che sul modo formalmente e sostanzialmente più corretto di applicare la norma in parola sono di fondamentale importanza le valutazioni in concreto rimesse agli enti interessati in accordo tra loro.
In particolare, quelle dell'Amministrazione di appartenenza che, peraltro, dovrà autorizzare la seconda attività.
Inoltre come pure evidenziato dal Consiglio di Stato, al fine della individuazione e definizione degli esatti termini di compatibilità tra le due attività del dipendente, le amministrazioni interessate potranno sottoscrivere apposita convenzione per lo svolgimento coordinato di funzioni e servizi determinati, a norma dell'articolo 30 del decreto legislativo n. 267/2000.
È appena il caso di evidenziare che la sopradescritta lettura interpretativa offerta dal Consiglio di Stato appare sicuramente in sintonia con il nostro ordinamento che, più in generale, tende ad attribuire una sempre maggiore autonomia agli enti locali anche per ciò che riguarda l'utilizzo delle risorse per lo svolgimento dei propri compiti di istituto.
Da quanto sopra, consegue quindi che il dipendente utilizzato ai sensi del comma 557 può essere assunto con contratto di lavoro subordinato o autonomo, fermo restando che l'incardinamento dello stesso nella struttura, con la conseguente attribuzione del potere di rappresentanza esterna dell'ente, può avvenire solo nel caso in cui venga stipulato con il soggetto interessato un contratto di lavoro subordinato.
Sulla perdurante applicabilità del comma 557 dell'articolo 1 della legge n. 311/2004, evidenzio che oltre al Ministero dell'interno, anche il Dipartimento della Funzione pubblica si è espresso, con nota n. 23798 del 23 maggio 2008, ritenendo che tale norma non sia da considerare abrogata dalla intervenuta modifica dell'articolo 36 del decreto legislativo n. 165/2001, ad opera del comma 79 dell'articolo 3 della legge finanziaria n. 244 del 2007.
Quanto al caso specifico che riguarda la comunità montana di Valceresio, la Prefettura di Varese, da notizie direttamente acquisite dagli enti interessati, ha comunicato che effettivamente l'Ente si avvale di tre dipendenti rispettivamente dei Comuni di Arcisate, Bisuschio e Tradate.
Il Comune di Arcisate ha riferito di aver autorizzato un proprio dipendente allo svolgimento di prestazione di servizio al di fuori dell'orario di lavoro, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 53 del decreto legislativo 165/2001, per il periodo dal 1o gennaio 2009 al 31 dicembre 2009.
Il Comune di Bisuschio ha autorizzato una propria dipendente, assunta a tempo indeterminato e orario parziale di 27 ore settimanali, a svolgere attività lavorativa presso la Comunità montana Valceresio fino al 31 dicembre 2009 con la prescrizione del rispetto dall'articolo 4 comma 2 del decreto legislativo 66/2003 (vale a dire: la durata media dell'orario di lavoro settimanale non può superare le quarantotto ore, comprese le ore di lavoro straordinario).
Il Comune di Tradate ha comunicato di aver autorizzato una propria funzionaria ad espletare l'incarico professionale di coordinamento dell'ufficio piano di zona della Comunità montana.
Acquisite le suddette autorizzazioni, la Comunità Montana di Valceresio ha affidato in un primo momento ai tre dipendenti incarichi di «collaborazione professionale coordinata e continuativa», mantenendo la durata massima del rapporto lavorativo nel limite delle 48 ore settimanali.
Successivamente, al fine di uniformarsi ad un chiarimento fornito dalla Sezione regionale di controllo per la Lombardia della Corte dei Conti, la Comunità stessa ha revocato i suddetti provvedimenti ed ha trasformato il rapporto di lavoro in essere con i tre dipendenti in un rapporto lavorativo di natura subordinata a tempo parziale e determinato, con decorrenza 1o luglio 2009 e termine il 31 dicembre 2009.


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ALLEGATO 5

5-02077 Amici: Su un concorso per vice perito tecnico del Ministero dell'interno.

TESTO DELLA RISPOSTA

Va preliminarmente chiarito che il comma 1 dell'articolo 25-ter del decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 337, modificato dell'articolo 6, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 28 febbraio 2001, n. 53, individua, tra i requisiti necessari per la partecipazione al concorso interno per la nomina a vice perito tecnico della Polizia di Stato, il possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado «specifico» rispetto al profilo professionale per cui si concorre.
Di conseguenza nel concorso a 266 posti di Vice perito tecnico - citato nell'atto di sindacato ispettivo - per tutti i profili professionali messi a concorso sono stati individuati - d'intesa con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica - gli specifici diplomi di istruzione secondaria di secondo grado.
In relazione alla valutazione delle equipollenze dei titoli di studio indicati dal bando con quelli conseguiti sulla base del vecchio ordinamento scolastico, il Ministero dell'interno si è attenuto alle indicazioni fornite dal dicastero dell'Istruzione, nelle diverse occasioni di approfondimento della questione.
Va detto che la connotazione di carattere eminentemente pratico delle mansioni tecniche inerenti ai profili professionali del ruolo dei periti tecnici della Polizia di Stato - quali emergono dal decreto ministeriale 18 luglio 1985 - comporta necessariamente il possesso di un titolo di studio che abbia previsto l'apprendimento delle specifiche conoscenze tecniche che ne consentano l'espletamento. È proprio questo il fondamento della «specificità» del titolo di istruzione secondaria di secondo grado preteso dalla normativa di settore quale requisito di partecipazione al concorso.
Qualsiasi altro titolo di studio, sia pure di livello superiore, conseguito nello stesso settore tecnico non può sostituire lo specifico diploma originariamente previsto a meno che il percorso formativo del primo non contempli anche tutte le materie previste per il secondo.
In tal senso si è pronunciato il Consiglio di Stato che, con una decisione dell'8 novembre 2004, ha affermato il principio secondo il quale un titolo di studio può essere considerato comprensivo di un altro soltanto quando il primo non possa essere conseguito se non previa acquisizione del secondo. Tale ipotesi non si verifica, in concreto, con riferimento ai titoli di studio di scuola secondaria di secondo grado previsti dal bando del concorso per vice perito tecnico, in quanto per l'accesso ai corsi di laurea previsti nei rispettivi settori tecnici è sufficiente, nell'attuale ordinamento universitario, il possesso di un qualunque diploma di istruzione secondaria di secondo grado di durata quinquennale.
L'Amministrazione, quindi, non può legittimamente, nell'ambito della propria discrezionalità, adottare un provvedimento in autotutela, e porsi in contrasto con le disposizioni contenute nel citato decreto legislativo n. 53/2001.
Va tenuto anche conto che il Consiglio di Stato, Sez. VI, con ordinanza del 3 marzo 2009, ha accolto il ricorso in appello di questa Amministrazione avverso l'ordinanza cautelare - citata nell'atto di


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sindacato ispettivo - con cui il T.A.R. del Lazio aveva in un primo momento disposto l'ammissione con riserva al predetto concorso di alcuni candidati. L'alto Consesso ha ritenuto - con riferimento all'individuazione dei diplomi specifici da possedere per concorrere a ciascun profilo professionale - che «la discrezionalità tecnica dell'Amministrazione nell'individuazione dei titoli di studio di cui all'articolo 30 del decreto ministeriale 28 aprile 2005, n. 129, sia stata nel caso di specie ragionevolmente esercitata».
Quanto all'inopportunità di prevedere, quale ulteriore requisito di partecipazione al concorso, la provenienza da un profilo professionale omogeneo a quello per cui si concorre, l'Amministrazione si sta adoperando in direzione di una modifica legislativa che rimuova detto requisito.

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