Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Strumento di esplorazione della sezione Lavori Digitando almeno un carattere nel campo si ottengono uno o più risultati con relativo collegamento, il tempo di risposta dipende dal numero dei risultati trovati e dal processore e navigatore in uso.

salta l'esplora

Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della IV Commissione permanente
(Difesa)
IV Commissione

SOMMARIO

Mercoledì 19 maggio 2010


INTERROGAZIONI:

5-02466 Schirru: Sul rischio ambientale derivante dall'attività del poligono di Salto di Quirra in Sardegna ... 114
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 119

ATTI DEL GOVERNO:

Proposta di nomina dell'ammiraglio di squadra Cristiano Bettini a Presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate. Nomina n. 65 (Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole) ... 115

Sui lavori della Commissione ... 116

Schema di decreto ministeriale concernente il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2009. Atto n. 210 (Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni) ... 117
ALLEGATO 2 (Parere approvato dalla Commissione) ... 122

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

IV Commissione - Resoconto di mercoledì 19 maggio 2010


Pag. 114

INTERROGAZIONI

Mercoledì 19 maggio 2010. - Presidenza del vicepresidente Giovanni FAVA. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.30.

5-02466 Schirru: Sul rischio ambientale derivante dall'attività del poligono di Salto di Quirra in Sardegna

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA preannuncia che fornirà nella seduta odierna dati oggettivi sulla situazione del poligono di Salto di Quirra, situazione che spesse volte viene rappresentata in maniera non corretta dai mezzi di informazione. Nel rispondere, quindi, all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), ritiene sorprendente che, nonostante le numerose e complesse iniziative assunte dal Governo in relazione al citato poligono, vi sia ancora chi continui a dubitare dell'impegno e della trasparenza del Ministero della difesa.

Amalia SCHIRRU (PD) ringrazia il rappresentante del Governo per l'analisi puntuale e per le dettagliate informazioni fornite nella seduta odierna. Segnala tuttavia come, nonostante le verifiche e le campagne condotte dal Ministero della difesa, continuino a giungere segnalazioni da parte di medici e di sindaci della zona che ripropongono il tema dell'inquinamento da uranio e da «nano particelle». Ritiene, quindi, che rappresenti un dovere istituzionale affrontare con decisione l'argomento in questione, fermo restando che


Pag. 115

dalle indagini svolte si potrebbe anche ritenere che i casi di tumore verificatisi nell'area non siano addebitabili all'attività militare. In proposito, ritiene tuttavia opportuno che i Ministeri della difesa e dell'ambiente amplino il raggio delle analisi finora effettuate per accertare la presenza di inquinamento derivante da pregresse attività minerarie e per procedere, ove necessario, alla bonifica dell'area. Tutto ciò considerato, si dichiara, quindi, parzialmente soddisfatta della risposta del Governo.

Giovanni FAVA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.45.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 19 maggio 2010. - Presidenza del vicepresidente Giovanni FAVA. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 14.45.

Proposta di nomina dell'ammiraglio di squadra Cristiano Bettini a Presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate.
Nomina n. 65.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 12 maggio 2010.

Giovanni FAVA, presidente, ricorda che, nella precedente seduta, il relatore si era riservato di formulare una proposta di parere, sulla base dei chiarimenti che il Governo dovrebbe fornire nella seduta odierna, in merito ad alcuni profili problematici evidenziati nel corso dell'esame della proposta di nomina in oggetto.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, in primo luogo, fa presente che il decreto di nomina del Consiglio di amministrazione della Cassa di previdenza delle Forze armate è stato verificato positivamente dalla Ragioneria dello Stato lo scorso 4 maggio. Inoltre, segnala che, ai fini della formazione del Consiglio di amministrazione, i componenti appartenenti al personale militare in servizio attivo - dai quali è stato tratto il designato alla presidenza dell'ente - sono stati individuati, in ragione di due per ciascuna Forza armata, compresa l'Arma dei carabinieri, nell'ambito di una terna di candidati segnalata al Ministro della difesa dal Capo di stato maggiore della Difesa, su proposta dei Capi di stato maggiore di Forza armata e del Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, ai sensi dell'articolo 4, comma 2, lettera a) del decreto del Presidente della Repubblica n. 211 del 2009.

Filippo ASCIERTO (PdL), nel rallegrarsi per il fatto che la Commissione si appresti a dare il proprio parere sulla proposta di nomina in oggetto, ritiene tuttavia che sia giunto il momento per il Parlamento di esprimersi anche in merito alla nomina dei vertici delle Forze armate. Al riguardo, ricorda come tale esigenza sia stata più volte manifestata da questa Commissione anche nel corso delle passate legislature.

Augusto DI STANISLAO (IdV), nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Ascierto, ritiene che la Commissione debba poter svolgere un ruolo più incisivo nei rapporti con il Governo, anche attraverso l'espressione del proprio parere sui vertici delle Forze armate.

Giovanni FAVA, presidente, invita i componenti della Commissione ad attenersi al merito della proposta di nomina in esame, posto che il contenuto degli interventi precedenti esulava dal tema all'ordine del giorno, riguardando il tema dei rapporti Governo-Parlamento.

Riccardo MAZZONI (PdL), relatore, nel prendere atto dei chiarimenti forniti dal


Pag. 116

Governo, formula una proposta di parere favorevole.

Giovanni FAVA (LNP), presidente, dà atto delle sostituzioni e dei deputati in missione. Quindi, prima di procedere all'appello nominale, mediante il sistema delle palline bianche e nere, avverte che la votazione avrà luogo a scrutinio segreto.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione procede alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Giovanni FAVA, presidente, comunica il risultato della votazione:

Presenti 26
Votanti 26
Maggioranza 14
Hanno votato 25
Hanno votato no 1
(La Commissione approva).

Giovanni FAVA, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

Hanno preso parte alla votazione i deputati: Ascierto, Barba, Bosi, Chiappori, Terranova (in sostituzione di Cicu), Stasi (in sostituzione di De Angelis), Di Stanislao, Fallica, Fava, Schirru (in sostituzione di Fioroni), Gregorio Fontana, Garofani, Gidoni, Holzmann, La Forgia, Giulio Marini, Mazzoni, Moles, Paglia, Petrenga, Recchia, Luciano Rossi, Rugghia, Simeoni (in sostituzione di Sammarco), Speciale e Villecco Calipari.

Sui lavori della Commissione.

Gregorio FONTANA (PdL), nel giudicare interessanti i rilievi poc'anzi formulati dal deputato Ascierto, sottolinea, tuttavia, come la Commissione esprima il proprio parere su proposte di nomina in virtù di precise prescrizioni legislative. È quindi del tutto evidente che si potrebbe procedere ad un'estensione del parere parlamentare anche sulle nomine concernenti i vertici delle Forze armate solo in presenza di una modifica della legislazione vigente. Ritiene, pertanto, che un dibattito su questo tema possa svolgersi più opportunamente in sede di esame di eventuali proposte di legge che si prefiggano di modificare la legislazione vigente nel senso testé indicato.

Augusto DI STANISLAO (IdV), nel replicare alle osservazioni del deputato Fontana, ritiene che la Commissione, in occasione della discussione della proposta di nomina di cui si è testé concluso l'esame, avrebbe potuto approfondire le implicazioni gestionali e finanziarie relative alla Cassa di previdenza delle Forze armate - peraltro non risultanti dalla documentazione trasmessa dal Governo - in vista dell'espressione del parere sulla nomina stessa. Sottolinea altresì come, nella dinamica dei rapporti Governo-Parlamento, i singoli deputati possano intervenire non soltanto attraverso l'iniziativa legislativa, ma anche mediante la presentazione di atti di sindacato ispettivo o di atti di indirizzo volti ad orientare l'attività del Governo.

Giovanni FAVA, presidente, associandosi alle considerazioni svolte dal deputato Fontana, nel ribadire che la Commissione è chiamata a pronunciarsi sulle proposte di nomina ai sensi della vigente disciplina legislativa, ritiene che per poter modificare tale procedura sia necessario cambiare la legislazione stessa mediante un'apposita iniziativa legislativa.

Roberto SPECIALE (PdL) esprime forti perplessità sull'opportunità di prevedere il parere parlamentare anche sulle nomine dei vertici militari, in quanto in tal modo si finirebbe per invadere una delle tipiche attività che rientra nell'ambito della responsabilità di Governo.

Francesco BOSI (UdC) si associa alle considerazioni svolte dal deputato Speciale.


Pag. 117

Riccardo MAZZONI (PdL), nel ricordare di avere evidenziato, in qualità di relatore, nel corso della discussione della proposta di nomina di cui si è poc'anzi concluso l'esame, alcuni profili problematici della procedura seguita dal Governo per la richiesta del parere, ritiene che gli interventi riferiti a tale procedura avrebbero potuto essere più opportunamente svolti in quella sede.

Schema di decreto ministeriale concernente il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2009.
Atto n. 210.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 18 maggio 2010.

Giovanni FAVA, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore si era riservato di formulare una proposta di parere, anche sulla base dei chiarimenti che il Governo dovrebbe fornire nell'odierna seduta.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA evidenzia, in primo luogo, che la diminuzione delle unità immobiliari costituenti il patrimonio abitativo è attribuibile alle dismissioni, previste nel precedente decreto, di alloggi di servizio non più ritenuti utili nel quadro delle esigenze dell'amministrazione, ai sensi dell'articolo 9, comma 7, delle legge n. 537 del 1993, e non più funzionali alle esigenze istituzionali, ai sensi dell'articolo 2, comma 628, lettera b), della legge n. 244 del 2007. Nel segnalare come la differenza di 26 alloggi in più rispetto alle dismissioni previste, pari a 3.131, sia dovuta a nuove acquisizioni immobiliari, sottolinea che tali immobili identificati non sono stati venduti, in quanto il decreto ministeriale recante il regolamento che prevede procedure e tempi per le alienazioni è stato adottato il 18 maggio 2010, registrato dalla Corte dei conti nella stessa data, ed è di imminente pubblicazione. Nel segnalare pertanto come non vi siano stati introiti a favore dell'amministrazione, evidenzia, infine, che per quanto riguarda la riduzione del numero programmato degli immobili da dismettere, il programma di dismissioni degli anni successivi al primo trova fondamento nelle esigenze funzionali della Difesa.
Con riguardo al regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione degli alloggi di servizio per il personale militare sopra citato, l'amministrazione, in relazione agli approfondimenti condotti circa le osservazioni formulate dall'Ufficio di controllo della Corte dei conti, ha ritirato il decreto già emanato il 9 marzo scorso e ha ritenuto di dover aderire alle osservazioni formulate, in data 18 maggio 2010 dalla Corte stessa, adottando un nuovo provvedimento, sostitutivo del precedente, registrato dall'Organo di controllo lo stesso 18 maggio 2010.

Antonio RUGGHIA (PD), nel prendere atto del fatto che il Governo ha recepito le osservazioni della Corte dei conti, che peraltro coincidevano in buona parte con le condizioni formulate a suo tempo dalla Commissione nel parere espresso sul citato schema di regolamento, chiede al sottosegretario Cossiga se il Governo abbia ottemperato ad una delle condizioni fondamentali contenute nel predetto parere concernenti la tutela dei conduttori a basso reddito, secondo cui tali conduttori avrebbero dovuto beneficiare dell'alloggio, compatibilmente con le loro condizioni economiche, per tutta la durata della loro vita.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, nel ribadire quanto in precedenza evidenziato riguardo alle modifiche introdotte nel testo del regolamento, deposita agli atti della Commissione lo schema di regolamento registrato dalla Corte dei conti in data 18 maggio 2010. Sottolinea, peraltro,


Pag. 118

come la discussione sulle modifiche introdotte dal Governo al citato schema di regolamento prescinda dall'esame dello schema di decreto in oggetto, fermo restando che il Ministero della difesa ha dato la propria disponibilità a fornire le informazioni richieste sullo schema di regolamento nella precedente seduta, al solo fine di rendere più agevole il dibattito in Commissione.

Augusto DI STANISLAO (IdV), replicando alle osservazioni del sottosegretario Cossiga, ritiene che il Governo in questa sede sia tenuto a rispondere in merito al recepimento di condizioni poste in un precedente parere approvato dalla Commissione all'unanimità.

Antonio RUGGHIA (PD), nel replicare alle osservazioni del rappresentante del Governo, sottolinea come vi sia un preciso collegamento tra lo schema di decreto in oggetto e lo schema di regolamento recentemente registrato dalla Corte dei conti, posto che il citato schema di decreto, come già segnalato nella precedente seduta, reca nelle sue premesse un esplicito richiamo proprio allo schema di regolamento. Ciò premesso, nell'evidenziare come il tema relativo al recepimento dei pareri resi dalle Commissioni parlamentari attenga più in generale ai rapporti Governo-Parlamento, ritiene che tale tema possa essere legittimamente posto in questa sede.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA, considerato che sia le osservazioni della Corte dei conti sia le condizioni poste dalla Commissione Difesa nel suo parere sono state recepite nel citato schema di regolamento, ritiene che siano state pienamente rispettate le prerogative parlamentari.

Giovanni FAVA, presidente e relatore, formula una proposta di parere favorevole con condizioni, che illustra (vedi allegato 2).

Nessun altro chiedendo di intervenire, con l'astensione dei gruppi del Partito democratico, dell'Italia dei valori e dell'Unione di centro, nonché del deputato Chiappori, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.35.

IV Commissione - Mercoledì 19 maggio 2010


Pag. 119


ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-02466 Schirru: Sul rischio ambientale derivante dall'attività del poligono di Salto di Quirra in Sardegna.

TESTO DELLA RISPOSTA

Prima di entrare nello specifico delle questioni illustrate dagli Onorevoli interroganti, vorrei evidenziare, in generale, che le attività addestrative e sperimentali - d'importanza primaria per le Forze armate, nell'ottica di disporre, a carattere continuativo, di aliquote di forze tecnologicamente aggiornate in grado di integrarsi rapidamente e di interoperare efficacemente nell'ambito di dispositivi interforze e multinazionali - vengono sempre effettuate nel pieno rispetto di precise norme di legge e di sicurezza, volte a garantire la salvaguardia della popolazione e la tutela dell'ambiente.
Per quanto concerne, più in particolare, le esercitazioni e le sperimentazioni svolte presso i poligoni, ogni attività è preceduta da un' approfondita analisi dell'impatto ambientale.
Inoltre, il reparto/Ente utilizzatore della struttura deve:
comunicare alla Direzione del poligono il tipo di armi e munizioni che prevede di impiegare, prima di ottenere l'autorizzazione a condurre le esercitazioni;
presentare, al termine dell'attività, un rapporto che conferma l'avvenuta bonifica delle aree utilizzate e il numero e il tipo di munizionamento effettivamente impiegato durante l'esercitazione.

È indubbio che lo svolgimento di tali attività possa comportare ripercussioni sul contesto territoriale, sotto diversi aspetti, ma, proprio per compensare tali disagi, la Difesa opera attraverso vari istituti, organismi e procedure per mitigarne l'impatto sulla cittadinanza.
Ciò premesso, la situazione ambientale del poligono interforze di Salto di Quirra (PISQ) ha, da tempo, particolare evidenza mediatica, in quanto alcuni organi di stampa hanno ricollegato, presumibilmente, il numero di «fenomeni patologici» - riscontrati fra gli animali e gli abitanti delle comunità residenti nelle zone limitrofe - alle esercitazioni militari che vi si tengono periodicamente, ipotizzando i rischi che la struttura militare comporterebbe per il territorio e per la popolazione.
In particolare, l'ipotesi della presenza, nell'area adiacente al poligono (frazione di Quirra del comune di Villaputzu) di una maggiore incidenza di tali fenomeni non è stata confermata, a suo tempo, dall'apposita Commissione istituita dalla ASL 8 di Cagliari, che ha indicato che le possibili cause potrebbero essere, invece, ricercate proprio nel passato minerario dell'area.
Chiarito questo aspetto, preciso che le attività addestrative all'interno del poligono si svolgono nel pieno rispetto sia della normativa ambientale, sia delle procedure volte a garantire la sicurezza del personale che vi opera.
Sin dal 2004, infatti, è stato adottato, inizialmente in via sperimentale e dal 2008 in maniera definitiva, un «Disciplinare Ambientale» che, nel rispetto della normativa vigente, regolamenta le procedure per autorizzare le attività all'interno del poligono.
A seguito dell'entrata in vigore del Disciplinare, ogni attività è oggetto sia di una valutazione preventiva basata sulla


Pag. 120

documentazione tecnica del materiale da utilizzare, sia di un controllo di coerenza tra le attività pianificate e quelle effettuate durante le esercitazioni e/o sperimentazioni - da tenersi in coordinamento tra personale del poligono ed utenti - sia, infine, di un controllo successivo alla esercitazione/sperimentazione, durante il quale si interviene con la bonifica, qualora ritenuta necessaria.
Quanto, invece, alla presunta presenza presso il poligono di «polveri sottili che assumono la forma di nano particelle con presenza di metalli pesanti», ritengo opportuno fornire alcune precisazioni, supportate dai risultati ottenuti a seguito di un controllo ambientale sistematico.
Nel 2002 la Difesa ha commissionato all'Università degli studi di Siena un'indagine sullo stato ambientale del PISQ e delle aree limitrofe, per accertare l'eventuale presenza di elementi tossici pesanti.
L'Ateneo senese ha reso disponibili i risultati degli studi svolti, relativi ad oltre 1.500 campioni e a circa 25.000 determinazioni analitiche, dai quali, a conferma di quanto già reso noto dal Presidio multizonale dell'ASL di Cagliari, si evince che all'interno dell'area del poligono non è individuabile alcuna traccia di uranio che abbia un'origine diversa da quella naturale, con il riscontro di valori anomali di metalli pesanti di accertata origine naturale.
Lo studio, nel contempo, ha consentito di rilevare che - in alcune zone al di fuori del poligono interessate da attività minerarie pregresse - le concentrazioni di alcuni elementi tossici (arsenico, cadmio, eccetera) raggiungono valori superiori ai limiti accettabili.
Da tempi molto remoti, infatti, l'intera area è stata d'interesse minerario e, al di fuori del perimetro del Poligono (località Baccu Locci, a circa 700 metri a sud-est), è presente una ex miniera, gestita dalla Società Rumianca dal 1938 al 1965, anno della sua dismissione.
È possibile consultare la relazione finale dello studio sul sito internet del Ministero della difesa.
Successivamente, per fugare ogni ulteriore dubbio e dare una maggiore tranquillità alla popolazione, è stata avviata nel 2008 una campagna di monitoraggio ambientale con lo scopo di verificare, oltre la presenza di materiale radioattivo, anche la presenza di altre sostanze inquinanti, quali metalli pesanti e nano particelle.
Tale attività, assegnata mediante procedura ad evidenza pubblica, che vede il coinvolgimento delle Autorità locali, degli enti territoriali sardi coinvolti nella gestione dell'ambiente e della salute pubblica, oltre che del «Comitato Gettiamo Le Basi», è condotta da società indipendenti e qualificate, esterne alla Difesa.
Il Contratto, il cui Capitolato Tecnico definitivo è stato predisposto recependo le indicazioni delle autorità locali e regionali della Sardegna, prevede l'esecuzione di cinque lotti:
lotto 1 - controllo e monitoraggio continuo della radioattività aerodispersa: sono state acquisite quattro stazioni di rilevamento automatico, due fisse e due mobili, che dovranno operare in continuo per la determinazione dei radionuclidi aerodispersi e dell'equivalente di dose ambiente e viene effettuato un numero adeguato di analisi per ogni giorno di funzionamento, durante le attività del poligono o in caso di superamento dei limiti di legge.
Le analisi dei filtri sono eseguite presso un laboratorio accreditato SINAL (Sistema nazionale per l'accreditamento dei laboratori di prova): ad oggi, non sono state rilevate situazioni di rischio;
lotto 2 - controllo e monitoraggio delle radiazioni non ionizzanti (onde elettromagnetiche) in onda continua ed impulsiva presso il PISQ: questo lotto ha lo scopo di realizzare una campagna di misure sulle radiazioni non ionizzanti nelle aree del PISQ, dove il personale svolge, usualmente, attività lavorativa e dove vive la popolazione. L'attività si è conclusa: nella relazione finale si evince la totale assenza di situazioni di pericolo. Tuttavia, il personale del PISQ, eventualmente in collaborazione con l'Agenzia Regionale per


Pag. 121

la Protezione dell'Ambiente della Sardegna (ARPAS) continuerà a monitorare le emissioni elettromagnetiche attraverso la strumentazione acquisita;
lotto 3 - determinazione di agenti chimici e radioattivi in matrici ambientali e biologiche (suolo, acqua, vegetali ed animali): le attività previste consistono nel campionamento di matrici ambientali e biologiche (suolo, acque naturali superficiali e sotterranee, organismi vegetali ed animali) da attuarsi presso il PISQ e, successivamente, nel loro controllo chimico, da effettuarsi mediante l'applicazione di metodiche analitiche atte a stabilire la qualità e la quantità degli elementi chimici presenti. Il controllo sarà esteso anche a vegetali, animali ed ai loro derivati, presenti sul territorio, allo scopo di conoscere l'eventuale fenomeno di bioaccumulo lungo tutta la catena alimentare. Negli animali pascolanti, in particolare, dovranno essere analizzati gli organi bersaglio degli elementi chimici (polmoni, reni, intestino, gonadi, tessuto adiposo e linfatico...) per l'eventuale presenza di nano particelle metalliche. Le attività di campionamento del terreno e delle acque sono in corso ed i risultati parziali, finora acquisiti, non evidenziano particolari situazioni di rischio. A breve saranno avviati i controlli su animali e prodotti derivati (sono stati già esaminati formaggi e miele);
lotto 4 - formazione del personale del poligono di Salto di Quirra e delle amministrazioni locali ai fini di una successiva certificazione ambientale (ISO 14001) a cura di un ente accreditato presso un Organismo di Certificazione (SINCERT): le attività addestrative e di sperimentazione condotte presso le aree di Perdasdefogu e di Capo S. Lorenzo comportano un notevole sforzo organizzativo ed operativo sulla gestione delle componenti ambientali; a tale scopo, la Difesa ha già adottato il richiamato «Disciplinare per la Tutela Ambientale del poligono». Il processo di gestione, iniziato con la formazione di base ed avanzata del personale, si concluderà con il monitoraggio ambientale del sito e con l'applicazione di un sistema di gestione ambientale che sia certificato secondo le regole della norma tecnica ISO 14001/2004. Allo stato, sono in corso le attività propedeutiche al conseguimento della citata certificazione ambientale;
lotto 5 - realizzazione di un sistema informativo ambientale: il sistema ha lo scopo di raccogliere, immagazzinare e rendere disponibili i dati delle attività di monitoraggio provenienti da varie fonti. I lavori svolti dalle ditte aggiudicatarie dei cinque lotti sono seguiti da un comitato di esperti proposti anche dai Comuni del territorio, dalle ASL 8 e 4, dalla Provincia di Ogliastra e dalla Regione, mentre la relazione finale sarà predisposta con la collaborazione dell'ARPAS. I risultati definitivi del monitoraggio saranno disponibili entro l'estate dell'anno in corso; allo stato attuale, gli esiti parziali confermano, comunque, quanto emerso nell'ambito dell'indagine - cui ho fatto cenno in precedenza - avviata nel 2002.

Concludendo, l'azione della Difesa è improntata alla massima trasparenza ed indirizzata ad armonizzare i molteplici aspetti che attengono alle esigenze di addestramento e di aggiornamento tecnologico delle Forze armate, alla sicurezza ed all'impatto ambientale.


Pag. 122

ALLEGATO 2

Schema di decreto ministeriale concernente il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2009 (Atto n. 210).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La IV Commissione Difesa,
esaminato lo schema di decreto ministeriale n. 210 concernente il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2009;
premesso che il presente schema di decreto evidenzia una sensibile riduzione sia delle unità immobiliari costituenti il patrimonio abitativo del patrimonio della Difesa, che passano da 18.421 a 15.116 unità, sia del numero degli immobili oggetto di dismissione che si riduce da 3.131 a 308 unità;
preso atto dei chiarimenti del Governo secondo cui:
la diminuzione del numero di unità immobiliari costituenti il patrimonio abitativo della Difesa è da attribuire alle dismissioni programmate nel decreto concernente il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2008, con una differenza di 26 alloggi in più dovuta a nuove acquisizioni immobiliari;
le citate dismissioni programmate non sono state ancora attuate in quanto il decreto ministeriale recante il regolamento per l'attuazione del programma pluriennale per la costruzione, l'acquisto e la ristrutturazione di alloggi di servizio per il personale militare, che prevede procedure e tempi per le alienazioni, non è stato ancora pubblicato, essendo stato adottato soltanto il 18 maggio 2010 e registrato dalla Corte dei conti in pari data;
le dismissioni programmate dal presente schema di decreto sono state determinate alla luce delle esigenze funzionali del dicastero;

rilevato che gli alloggi di cui è stata programmata l'alienazione nel quadro del piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2008, non essendo stati ancora dismessi, continuano a far parte del patrimonio abitativo della Difesa;
ritenuto pertanto che i predetti alloggi dovrebbero essere compresi sia nell'allegato 1 dello schema di decreto in oggetto, che indica l'ammontare complessivo degli alloggi di servizio, sia nel successivo allegato 2 che reca l'ammontare degli alloggi di cui è stata programmata la dismissione, ma che non sono stati ancora dismessi;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:
sia riportato nell'allegato 1 dello schema di decreto in oggetto l'ammontare complessivo degli alloggi di servizio, ivi compresi gli alloggi di cui è stata programmata l'alienazione, ma che non sono stati ancora dismessi;
sia conseguentemente indicato nell'allegato 2 l'ammontare complessivo degli alloggi di servizio di cui è stata programmata l'alienazione, ma che non sono stati ancora dismessi, ivi compresi quelli individuati nel piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2008.

Consulta resoconti
Consulta convocazioni