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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della IV Commissione permanente
(Difesa)
IV Commissione

SOMMARIO

Mercoledì 2 febbraio 2011


AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione del Direttore Generale della Direzione generale per la protezione della natura e del mare del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Dottor Renato Grimaldi, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 3626 Chiappori e C. 3943 Di Stanislao, recanti «Disposizioni in materia di affondamento di navi radiate dai ruoli del naviglio militare» ... 60

Audizione del Capo del I Reparto della Direzione generale degli armamenti navali del Ministero della difesa, Contrammiraglio Massimo Guma, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 3626 Chiappori e C. 3943 Di Stanislao, recanti «Disposizioni in materia di affondamento di navi radiate dai ruoli del naviglio militare» ... 60

SEDE REFERENTE:

Disposizioni concernenti il limite di altezza per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate. C. 3160 Schirru (Esame e rinvio) ... 61

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE:

Sulla missione a Roma del 9 novembre 2010, per una visita al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto (Svolgimento e conclusione) ... 63
ALLEGATO 1 (Comunicazioni) ... 64

Sulla missione del 23 e 24 novembre 2010, alla Scuola militare aeronautica «Giulio Douhet» di Firenze e all'Accademia militare di Modena (Svolgimento e conclusione) ... 63
ALLEGATO 2 (Comunicazioni) ... 66

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

IV Commissione - Resoconto di mercoledì 2 febbraio 2011
TESTO AGGIORNATO AL 3 FEBBRAIO 2011


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AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 2 febbraio 2011.

Audizione del Direttore Generale della Direzione generale per la protezione della natura e del mare del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Dottor Renato Grimaldi, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 3626 Chiappori e C. 3943 Di Stanislao, recanti «Disposizioni in materia di affondamento di navi radiate dai ruoli del naviglio militare».

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.20 alle 14.45.

Audizione del Capo del I Reparto della Direzione generale degli armamenti navali del Ministero della difesa, Contrammiraglio Massimo Guma, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 3626 Chiappori e C. 3943 Di Stanislao, recanti «Disposizioni in materia di affondamento di navi radiate dai ruoli del naviglio militare».

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.45 alle 15.05.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 2 febbraio 2011. - Presidenza del vicepresidente Giacomo CHIAPPORI. -


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Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giuseppe Cossiga.

La seduta comincia alle 15.05.

Disposizioni concernenti il limite di altezza per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate.
C. 3160 Schirru.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Salvatore CICU (PdL), relatore, osserva che la proposta di legge in esame ha un contenuto puntuale ma di grande significato. Essa mira a consentire l'accesso alle Forze armate a chi nutre tale desiderio ma vanta un'altezza inferiore a quella attualmente richiesta.
Come noto, la disciplina vigente sull'accesso alla carriera militare nelle Forze armate prevede l'applicazione - in ordine al requisito dell'altezza richiesto per l'immissione nel ruolo dei volontari di truppa - del limite minimo di metri 1,65 per gli uomini e 1,61 per le donne, salvo che per gli ufficiali dell'Arma dei carabinieri, per i quali i limiti sono più elevati: 1,70 per gli uomini e 1,65 per le donne. I suddetti parametri erano fissati dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 411 del 1987, come modificato dal decreto n. 112 del 2000. Tale normativa è adesso contenuta nell'articolo 587 del Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010.
Il provvedimento in esame stabilisce, invece, che per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento del personale dell'Esercito, della Marina militare, dell'Aeronautica e dell'Arma dei carabinieri sia fissato un limite minimo di altezza di metri 1,50, valido per entrambi i sessi.
L'assunto su cui si muove siffatta proposta è che la previsione del limite d'altezza di metri 1,50 non arreca alcun pregiudizio alla funzionalità dello strumento militare in termini di idoneità all'impiego. Prova di ciò è la circostanza che un analogo limite era anche previsto per i militari di leva dall'articolo 71 del decreto del Presidente della Repubblica 14 febbraio 1964, n. 237, e risulta anche confermato dall'articolo 1955 del Codice dell'ordinamento militare. Tiene, inoltre, a precisare come l'assenza di un limite minimo di altezza sia una caratteristica che connoti le più efficienti Forze armate del mondo.
Si richiama, quindi, alla relazione illustrativa nella quale viene evidenziato che le ragioni storiche che diedero vita al «deficit staturale» appaiono ormai anacronistiche alla luce delle moderne esigenze della difesa. Rispetto a determinate mansioni - cita al riguardo le operazioni all'interno dei carri armati e nel paracadutismo da elicottero - appaiono infatti più adatte persone di piccola statura, mentre si possono presentare rilevanti difficoltà per individui di statura troppo alta.
Non va dimenticato inoltre che, in questa legislatura, è stata approvata la legge 7 luglio 2009, n. 93 recante modifica dell'articolo 6 del decreto legislativo 28 febbraio 2001, n. 82, in materia di arruolamento dei congiunti di appartenenti alle Forze armate vittime del dovere, che consente l'arruolamento, in deroga agli attuali limiti minimi di altezza, di soggetti di statura non inferiore a metri 1,50.
Venendo al contenuto del testo, l'articolo unico, al comma 1, stabilisce che per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento del personale dell'Esercito, della Marina militare, dell'Aeronautica e dell'Arma dei carabinieri siano richiesti i limiti di statura così individuati:
a) per gli ufficiali, i sottufficiali e i volontari di truppa, fatto salvo quanto previsto dalle successive lettere b) e c), è richiesta un'altezza non inferiore a metri 1,50 per entrambi i sessi e, limitatamente al personale della Marina militare, non superiore a metri 1,95;


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b) per gli ufficiali piloti della Marina militare e per gli ufficiali dei ruoli naviganti normale e speciale dell'Aeronautica, è richiesta un'altezza non inferiore a metri 1,50 per entrambi i sessi e non superiore a metri 1,90;
c) per gli ufficiali dell'Arma dei carabinieri la statura non deve essere inferiore a metri 1,50 per entrambi i sessi.

Le uniche modifiche riguardano, pertanto, il solo limite minimo di altezza, mentre si confermano i limiti massimi di statura già previsti. Segnala altresì che la citata lettera c) appare ormai superflua in quanto gli ufficiali dell'Arma dei Carabinieri rientrano già nella previsione di cui alla precedente lettera a).
Il successivo comma 2 dispone, inoltre, che, entro il termine di tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento, il Governo provveda a conformare l'articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 411 del 1987 e successive modificazioni, alle disposizioni contenute nella presente legge.
Sul piano della tecnica normativa, ricorda preliminarmente che il citato articolo 2 è stato abrogato dal Codice dell'ordinamento militare ed il suo contenuto è stato trasposto nel già richiamato l'articolo 587 del Testo unico delle disposizioni regolamentari.
La circostanza che i parametri su cui si interviene siano fissati da una fonte di rango secondario deve far riflettere sulla necessità e sull'opportunità di adoperare lo strumento normativo di rango primario. Rileva, al riguardo, che il legislatore è sempre libero di attrarre alla sfera della «legge» ciò che è normato da strumenti secondari, purché ciò non avvenga con modifiche frammentarie. Peraltro, i «requisiti generali per il reclutamento» sono già attualmente fissati da una norma primaria: l'articolo 635 del codice dell'ordinamento militare, infatti, li elenca in modo dettagliato prevedendo, in particolare, alla lettera d) del comma 1, che occorre «rientrare nei limiti di altezza stabiliti nel regolamento». Nulla osta dunque a inserire le disposizioni in esame in questo specifico contesto normativo.
Piuttosto, suggerisce un supplemento di riflessione sulla circostanza che il provvedimento non agisce su limiti minimi di statura - anch'essi previsti dal citato decreto n. 411, e successive modificazioni - riferiti a situazioni non del tutto dissimili. Si riferisce, ad esempio, ai limiti previsti per l'accesso ai ruoli del personale della Polizia di Stato che espleta funzioni di polizia (1,65 per gli uomini e 1,61 per le donne); al Corpo nazionale dei vigili del fuoco (1,65 sia per gli uomini che per le donne); al Corpo della Guardia di finanza (per gli ufficiali di complemento, i sottufficiali e i finanzieri: non inferiore a 1,65 per gli uomini e a 1,61 per le donne; per gli ufficiali: non inferiore a 1,68 per gli uomini e a 1,64 per le donne).
Infine, per completezza di istruttoria, ricorda che la Corte Costituzionale, nella sentenza n. 163 del 1993, ha ritenuto che «l'adozione di un trattamento giuridico uniforme - cioè la previsione di un requisito fisico per l'accesso al posto di lavoro, che è identico per gli uomini e per le donne, - è causa di una «discriminazione indiretta» a sfavore delle persone di sesso femminile, poiché svantaggia queste ultime in modo proporzionalmente maggiore rispetto agli uomini, in considerazione di una differenza fisica statisticamente riscontrabile e obiettivamente dipendente dal sesso». A suo avviso, tale pronuncia non appare però invocabile nel caso di specie, essendo lo scopo della legge proprio quello di favorire l'accesso delle donne alla carriera militare e dunque ha una funzione eminentemente antidiscriminatoria.
Conclusivamente, l'intervento normativo in oggetto vuole rimuovere le limitazioni che le citate normative hanno imposto e impongono ancora oggi ai diritti costituzionali di coloro che vogliono contribuire alla difesa della Patria, eliminando altresì una grave discriminazione tra i ragazzi, specialmente in un momento storico come questo in cui l'arruolamento


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nelle Forze armate e nelle Forze dell'ordine rappresenta un valore aggiunto per la difesa della Patria stessa oltre che un importante sbocco occupazionale.

Il sottosegretario Giuseppe COSSIGA ritiene che l'affermazione del relatore, in ordine all'assenza del requisito del limite di altezza per l'arruolamento nelle Forze armate di altri importanti Paesi esteri, possa essere oggetto di una nota esplicativa da parte del Governo. Analogo approfondimento si riserva di effettuare con riguardo alla platea sulla quale incide la proposta di legge in esame, al fine di verificare se l'intervento normativo sia idoneo ad evitare discriminazioni nonché problematiche connesse ad eventuali mutamenti di professione tra le Forze armate e le altre strutture operative citate dal relatore. Per tali considerazioni, si riserva dunque di intervenire nel prosieguo del dibattito.

Amalia SCHIRRU (PD), nel ringraziare il deputato Cicu per la relazione esauriente e dettagliata, chiede alla presidenza di poter intervenire in una successiva seduta al fine di approfondire gli aspetti messi in evidenza dal relatore stesso, anche alla luce dei chiarimenti preannunciati dal Governo.

Giacomo CHIAPPORI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.15.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Mercoledì 2 febbraio 2011. - Presidenza del vicepresidente Giacomo CHIAPPORI.

La seduta comincia alle 15.15.

Sulla missione a Roma del 9 novembre 2010, per una visita al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.
(Svolgimento e conclusione).

Giacomo CHIAPPORI, presidente, rende comunicazioni sulla missione in titolo (vedi allegato 1). Nessuno chiedendo di intervenire, dichiara quindi concluso lo svolgimento delle comunicazioni in titolo.

Sulla missione del 23 e 24 novembre 2010, alla Scuola militare aeronautica «Giulio Douhet» di Firenze e all'Accademia militare di Modena.
(Svolgimento e conclusione).

Giacomo CHIAPPORI, presidente, rende comunicazioni sulla missione in titolo (vedi allegato 2). Nessuno chiedendo di intervenire, dichiara quindi concluso lo svolgimento delle comunicazioni in titolo.

La seduta termina alle 15.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.25.

IV Commissione - Mercoledì 2 febbraio 2011


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ALLEGATO 1

Sulla missione a Roma del 9 novembre 2010, per una visita al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

COMUNICAZIONI

Nella giornata del 9 novembre 2010, una delegazione della Commissione Difesa, formata dal Presidente Edmondo Cirielli e dal deputato Giacomo Chiappori (LNP) si è recata in missione presso il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia costiera di Roma.
In quest'occasione, la delegazione ha avuto occasione di interloquire con il Comandante generale, Ammiraglio Marco Brusco - di recente nomina - e di svolgere un'interessante visita alle strutture operative ivi situate. Tra queste, merita una speciale menzione la Centrale operativa, che si avvale di strumenti particolarmente sofisticati di controllo del traffico marittimo, del traffico peschereccio ed in generale dell'ambiente marino.
Infatti, i sistemi di controllo - che fanno capo al V.TM.I.S (Vessel Traffic Managment and Information System) - permettono di monitorare in tempo reale tutte le navi mercantili superiori ad una certa stazza (300 tonnellate) che navigano nel «Mediterraneo allargato», nonché tutte le navi italiane e finanche i motopescherecci di bandiera italiana in qualunque posto del mondo, ed anche le navi non italiane ma dirette in porti italiani. Gli strumenti consentono anche di monitorare tratti di mare con immagini satellitari, in funzione di prevenzione del rischio inquinamento.
Inoltre, la Centrale operativa è anche dotata di un sistema di trasmissione satellitare (G.M.D.S.S) per le comunicazioni radio marittime per la sicurezza della navigazione e l'allarme in casi di attacco terroristico o pirateria - quest'ultimo, denominato Ship Security Alert System, costituisce il primo anello nella catena di risposta terroristica a tali eventi.
Nel corso dell'incontro si è svolto un briefing che ha permesso di valutare in termini generali i numerosi compiti affidati al Corpo delle capitanerie di porto, nelle sue articolazioni centrali e periferiche.
Come noto, infatti, il Corpo delle capitanerie di porto - Guardia Costiera è un corpo della Marina Militare che svolge compiti e funzioni collegate, in prevalenza ma non esclusivamente con l'uso del mare per fini civili. Pertanto, soprattutto dopo la soppressione del Ministero della Marina mercantile, la Capitaneria opera funzionalmente sia con il Ministero della Difesa, sia con numerose altre autorità governative: il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell'Interno, il Ministero dell'Ambiente, il Ministero delle Politiche agricole e forestali, il Ministero dei Beni culturali, nonché il Dipartimento della Protezione civile. Coopera infine anche, in termini generali, con l'Autorità giudiziaria.
Per avere un quadro non esaustivo dei molteplici compiti ed attività si possono richiamare:
la vigilanza costiera e la «force protection» delle unità militari della NATO;
il concorso in attività proprie delle missioni italiane all'estero;
il concorso in attività di Proliferation Security Iniziative per unità mercantili sospettate di effettuare traffici illeciti di componenti di armi di distruzione di massa;


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il concorso nella sorveglianza di particolari aree geografiche;
il controllo del traffico mercantile a fini militari, la requisizione di unità mercantili, nonché la protezione del naviglio mercantile italiano da atti di pirateria;
assistenza varia alla Marina Militare compresa quella di carattere ausiliaria e logistica a favore delle unità navali militari;
il concorso alla difesa marittima sia costiera che portuale;
attività di protezione civile riportata in capo alle componenti di Forza armata in caso di emergenza nazionale.

Con riferimento alle singole dipendenze funzionali, nel corso dei colloqui si è posta l'attenzione sulla dipendenza del Comando Generale del Corpo dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 3 dicembre 2008, n. 211). In ragione delle funzioni di amministrazione attiva in materia di sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo attribuite allo stesso ministero ai sensi della Legge 28 gennaio 1994, n. 84 e successive modificazioni, le risorse del Corpo sono quasi prevalentemente allocate nello stato di previsione della spesa del ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Peraltro, essendo la Capitaneria centro di responsabilità amministrativa, essa gode dei piena autonomia finanziaria.
Ciò risulta abbastanza evidente se si tiene conto che, in questo ambito, le Capitanerie esercitano anche attività di comando dei porti, di marittime security; di disciplina di monitoraggio e controllo del traffico navale; di polizia nei porti; di controllo del demanio marittimo; attività ispettiva sulle navi e funzioni di sicurezza delle attività lavorative nei porti e a bordo delle navi.
Nel corso dell'incontro sono state anche evidenziate le sempre più rilevanti funzioni svolte in dipendenza, sul piano funzionale, del ministero dell'Interno, finalizzate all'accertamento degli illeciti previsti dal diritto internazionale marittimo e (ai sensi della cosiddetto Legge «Bossi-Fini» n. 189 del 2002) per la prevenzione e contrasto all'immigrazione clandestina via mare.
Inoltre, assumono particolare significato, sul piano operativo i sempre più intensi compiti svolti in relazione alla tutela dell'ambiente marino e costiero (Legge 8 luglio 1986, n. 349 e Legge 28 gennaio 1994, n. 84) ed alla tutela del patrimonio storico, artistico e archeologico sommerso (ai sensi della Legge n. 157 del 2009).
Come noto, una siffatta mole di attività è svolta in cronica carenza di personale e di fondi. Esso annovera un totale di 10.773 unità di personale di cui 1.180 Ufficiali, 4.325 Sottoufficiali, 5.200 Volontari e 68 Allievi Il blocco selettivo del turn over su base triennale ha consentito, solo di recente, di inserire 100 nuove unità di personale, comunque nettamente inferiore alle reali esigenze di servizio di una struttura piccola ma complessa. L'organizzazione periferica, facente capo al Comando Generale di Roma, è infatti articolata in 54 Capitanerie di porto, 49 Uffici circondariali marittimi, 128 Uffici locali marittimi, 49 Delegazioni di spiaggia, nonché dall'Autorità Marittima dello Stretto di Messina.
I nuclei aerei ed elicotteristici sono situati a Sarzana (Toscana), Pescara e Catania. I nuclei subacquei sono ubicati a Genova, San Benedetto del Tronto, Napoli, Cagliari e Messina.
Quanto, infine ai i mezzi e le dotazioni del Corpo delle Capitanerie esse consistono, al momento, di unità Pattugliatore Classe 900, Classe 300, Classe 200 (prossimi ad essere sostituiti anch'essi con i più moderni Classe 300); Battelli modello GC-A01; 4 elicotteri Augusta AW139 GC e 9 elicotteri Augusta AB 412; 3 aerei ATR-42 MP e 7 aerei Piaggio P-166 DL 3 S.A.R.


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ALLEGATO 2

Sulla missione del 23 e 24 novembre 2010, alla Scuola militare aeronautica «Giulio Douhet» di Firenze e all'Accademia militare di Modena.

COMUNICAZIONI

Nelle giornate del 23 e 24 novembre 2010, una delegazione della Commissione Difesa, composta dal Presidente Edmondo Cirielli e dal deputato Giacomo Chiappori si è recata in missione a Firenze e Modena, per visitare, rispettivamente, la Scuola Militare Aeronautica «Giulio Douhet» di Firenze e l'Accademia Militare con sede a Modena.
Nella giornata del 23 novembre la delegazione ha fatto visita alla Scuola Militare Aeronautica «Giulio Douhet» che è un istituto di formazione militare, parte dell'Aeronautica Militare e con sede a Firenze. Prende il nome dal generale Giulio Douhet, uno dei più importanti teorici dell'impiego militare dell'aeronautica.
Nel corso della visita è stato possibile apprezzare la sede della Scuola, ubicata nello storico complesso della ex Scuola di Guerra Aerea - ora Istituto Scienze Militari Aeronautiche (ISMA) - immerso nel parco delle Cascine di Firenze.
L'incontro con il Generale Claudio Salerno, comandante dell'ISMA, ha permesso di verificare la sinergia delle due strutture: la dipendenza gerarchica della Scuola rispetto all'ISMA simboleggia l'attenzione verso la formazione degli ufficiali in ogni fase della loro carriera e non solo quella iniziale, cui si dedica evidentemente la Scuola. L'Istituto di Scienze Militari Aeronautiche è un istituto superiore di formazione e di diffusione delle dottrine militari aeronautiche. Come istituto di formazione superiore l'ISMA opera soprattutto alla formazione professionale degli ufficiali dell'Aeronautica Militare.
Nel corso del briefing, il responsabile della Scuola Militare Aeronautica, Colonnello Giorgio Baldacci ne ha illustrato gli scopi didattici e la struttura organizzativa. La Scuola è nata, dal punto di vista legislativo, il 15 maggio 2006 con decreto ministeriale dello stesso anno, il numero 212. Il primo anno scolastico è stato ufficialmente aperto il 13 novembre dello stesso anno.
La Scuola si propone di perseguire una formazione umanistica e scientifica di primo livello, in aderenza ai curricula ministeriali previsti per il triennio conclusivo del Liceo Classico e Scientifico. Al momento nella scuola sono presenti 32 Allievi del Corso Crono (14 del liceo classico e 18 dello scientifico); 33 Allievi del Corso Dardo (16 del liceo classico e 20 del liceo scientifico) e di questi allievi 17 sono ragazze; 36 Allievi del 1o Corso (18 per il liceo classico e 18 per lo scientifico), di questi allievi, 11 sono ragazze. La graduatoria idonei per l'anno 2010 vede 57 candidati per il liceo scientifico (16 di sesso femminile) e 19 candidati liceo classico (8 di sesso femminile). I numeri evidenziano una sempre più significativa presenza di allieve, elemento sicuramente di novità che ha indotto ad una riorganizzazione degli spazi e delle stesse attività sportive, al fine di costruire anche percorsi dedicati alle frequentatrici della Scuola.
L'attività formativa si inquadra in una cornice di tipo militare, supportata da attività sportive ed istruzione a carattere aeronautico, incluso anche attività di familiarizzazione al volo. Le attività didattiche, sviluppate a tempo pieno con modalità


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di tipo college, richiedono inoltre la realizzazione di una forte interazione tra l'ambiente scolastico e la più vasta comunità sociale e civica, anche in considerazione della collocazione della sede nella città di Firenze. I programmi di studio che vengono seguiti, sono quelli stabiliti dagli ordinamenti vigenti per gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado integrati con insegnamenti a carattere militare, attività sportiva ed istruzioni a carattere aeronautico.
Quanto alle possibilità di accesso alla Scuola, la selezione - piuttosto rigorosa - avviene tramite concorso pubblico bandito ogni anno e rivolto agli alunni entrambi i sessi che abbiano compiuto 15 anni entro la fine dell'anno precedente, che non abbiano superato il 17o e che siano in grado di conseguire alla fine dell'anno scolastico in corso l'idoneità all'ammissione al 1o liceo classico o al 3o liceo scientifico. I posti a concorso sono definiti annualmente dalla Direzione generale del personale militare. È stato peraltro segnalato che l'iter concorsuale per anno 2011, revisionato a seguito dell'entrata in vigore del Codice dell'ordinamento militare e del relativo testo unico regolamentare, e segnatamente l'articolo 712 del codice, ha comportato un inversione delle fasi concorsuali. Adesso infatti è prevista prima la visita medica e l'accertamento psico-fisico (colloquio psico-attitudinale più una prova di educazione fisica), infine il voto unico (in decimi - sei decimi voto minimo) per l'ammissione alla prova culturale (orale o test su materie del ginnasio o biennio scientifico), senza che sia più previsto come in passato, il periodo di tirocinio. Ciò, secondo i responsabili della scuola, implica un notevole dispendio di energie sul piano dell'organizzazione delle fasi che precedono la selezione culturale e non garantisce sulle possibili rinunce, che frequentemente si registrano proprio durante il periodo di tirocinio.
Gli allievi - svolto un primo periodo di tirocinio - contraggono una ferma volontaria di tre anni nell'Aeronautica Militare al compimento del 16o anno di età e svolgono attività aeronautiche e militari per favorire un loro eventuale inserimento in servizio permanente effettivo nelle Forze armate italiane, proseguendo gli studi presso le varie Accademie militari. I dati su tale aspetto sono riportati in allegato.
La giornata tipo dell'allievo è così articolata: alle 06.30 (i festivi alle 07.45) suona la sveglia e l'allievo deve prepararsi rapidamente, facendo il cubo e svolgendo le pratiche di igiene personale (la prima adunata di norma è alle ore 06.50); dopo la cerimonia dell'alzabandiera sul Piazzale Bandiera e la colazione nella mensa gli allievi raggiungono le aule ubicate nella Palazzina Italia dove seguono ogni mattina dal lunedì al sabato le lezioni curricolari impartite da docenti civili. Al termine delle lezioni (ore 13.40) dopo la cerimonia della lettura delle comunicazioni c'è il pranzo, seguono poi le varie attività extra-curricolari come sport, istruzione formale, conferenze, visite guidate. L'orario compreso tra le 17 e le 20 è dedicato allo studio obbligatorio.
Inoltre, il corpo docenti conta 7 di ruolo e 9 a tempo determinato ed è attinto dalle graduatorie ordinarie, salvo la necessità di terminare il distacco dopo il quinto anno per evitare pregiudizi di carriera.
Nella giornata del 24 novembre, la delegazione, ha invece fatto visita all'Accademia Militare di Modena.
L'Accademia Militare di Modena è l'erede della Reale Accademia Sabauda fondata in Torino il 1o settembre 1677 e, pertanto, la più antica istituzione destinata a preparare i Quadri dirigenti dell'Esercito e dello Stato Sabaudo. Dell'antica Accademia Sabauda, l'istituto conserva le tradizioni di intenso impegno negli studi (che oggi portano gli Allievi al conseguimento della laurea) e di formazione militare di eccellenza, internazionalmente riconosciute, che giustificano la presenza di Allievi Ufficiali stranieri provenienti da numerosi Paesi.
Da ormai centocinquant'anni, l'Accademia Militare si trova in una sede prestigiosa: il Palazzo Ducale di Modena, che la delegazione ha avuto la possibilità di ammirare


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e che ha compreso anche una visita al ricco museo militare ivi ubicato. L'Accademia, oltre a costituire il veicolo di un importante messaggio promozionale per la nostra Forza armata, rappresenta anche un punto di riferimento sotto l'aspetto storico-culturale, infatti, ogni anno, più di 20 mila persone visitano il Palazzo Ducale di Modena, sede dell'Accademia, nella quale si sono svolte, nel solo anno 2010: 22 conferenze, 21 convegni e 8 visite di delegazioni a vario titolo.
L'incontro con il generale di divisione Massimiliano Del Casale, che ha assunto il comando dell'Accademia lo scorso 5 ottobre, ha consentito di verificare il massimo grado di efficienza della struttura operativa e didattica. Scopo precipuo è quello di provvedere alla formazione iniziale dei futuri comandanti dell'esercito e dell'arma dei carabinieri attraverso un sistema bilanciato di studi universitari, studi professionali, istruzioni pratiche, addestramento sportivo e di formazione permanente.
L'Accademia, che è aperta ad entrambi i sessi, procede alla formazione iniziale dei futuri Ufficiali del Ruolo Normale dell'Esercito Italiano e dell'Arma dei Carabinieri in un percorso di studi articolato in 2 anni. In seguito, è previsto il completamento degli studi con altri 3 anni presso la Scuola di Applicazione e Istituto di Studi Militari dell'Esercito con sede a Torino o presso la Scuola Ufficiali Carabinieri a Roma per gli appartenenti a questa Forza armata. Attualmente si contano 561 frequentatori di cui 425 allievi e 136 ufficiali: nei due anni di corso sono effettivi 161 AU per l'esercito e 54 per i carabinieri (1o anno) e rispettivamente 158 e 52 per il 2o anno) di cui ben 35 non cittadini italiani (13 ufficiali e 22 allievi ufficiali).
L'effettiva dotazione di personale conta ben 453 effettivi, di cui 90 docenti universitari 12 lettori madrelingua inglese 4 istruttori di educazione fisica e nuoto, 4 allenatori ed 1 fisioterapista.
Il reclutamento in Accademia avviene attraverso il superamento di una prova selettiva scritta di cultura generale comprendente materie quali Matematica, Geometria, Informatica, Trigonometria, Educazione civica, Geografia, Attualità, Storia e lingue straniere. Successivamente il candidato dovrà sostenere delle prove di efficienza fisica e gli accertamenti sanitari di rito. In concreto, occorre affrontare la prova di selezione culturale (febbraio) e solo per l'arma dei carabinieri anche una ulteriore prova scritta di cultura generale (aprile), oltre che accertamenti sanitari (in contemporanea). Inoltre, vi sono le prove di efficienza fisica, (marzo/aprile), gli accertamenti attitudinali (in contemporanea), la prova orale di matematica (giugno/luglio), quella facoltativa in lingua straniera (in contemporanea) ed infine il tirocinio che dura, mediamente 30 giorni (settembre). Nel 2010 le domande di accesso sono state di 4.942 uomini e 1.051 donne.
I corsi di studi sono di vario genere e durata:
il corso in Armi varie, Trasporti e materiali, Amministrazione e commissariato. I cadetti seguono un corso di durata biennale che prosegue per altri tre anni presso la Scuola di Applicazione di Torino con il conseguimento della Laurea in Scienze Strategiche;
il percorso presso l'Arma dei Carabinieri, consistente in un corso biennale che prosegue presso la Scuola Ufficiali di Roma con un biennio di applicazione ed un anno di specializzazione con il conseguimento della Laurea magistrale in Giurisprudenza;
il percorso presso il Corpo degli ingegneri, nel quale viene seguito un corso triennale che prosegue per due anni presso la Scuola di Applicazione con il conseguimento della Laurea in Ingegneria;
il corso per veterinari o chimici dove vengono seguiti dei corsi di cinque anni, conseguendo la relativa Laurea in Veterinaria, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche;
il corso per medici dove viene seguito un corso di sei anni con il conseguimento della relativa Laurea in Medicina e Chirurgia.


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La preparazione militare invece prevede:
etica militare e arte del comando (attaccamento alle istituzioni, senso dell'onore);
armi, topografia, lingua inglese e terminologia NATO;
cartografia, scienza politica, meccanica, fluidodinamica, ingegneria gestionale.

Ovviamente ogni reparto di allievi segue un percorso formativo proprio specializzandosi in alcune di queste discipline. L'attività sportiva prevede la pratica di numerosi sport quali ginnastica, difesa personale, nuoto, equitazione e tiro sportivo. Oltre a tali attività di tipo teorico (fatta eccezione per lo sport), gli allievi necessitano di una specializzazione tecnica che si manifesta nell'addestramento pratico militare. Tali attività sono prevalentemente di tiro con armi portatili e di reparto, addestramento al combattimento, familiarizzazione con campi di battaglia ed orienteering militare. Ogni modulo prevede una esercitazione finale ed oltre a queste attività sono previsti anche campi estivi particolarmente impegnativi e di tipo professionale oltre a settimane tattiche sulla neve.
Tutti gli allievi sono qualificati in base all'anno compiuto. Il primo anno di corso il cadetto assume la qualifica di Comandante di squadra. Il secondo anno di corso il cadetto assume la qualifica di Pattugliatore scelto se ha affrontato con successo l'omonimo corso superando un esame finale composto da una esercitazione-simulazione di combattimento a parti contrapposte. Tale corso viene tenuto nel mese di luglio sugli appennini modenesi. Tale appuntamento è molto importante per gli allievi in quanto è considerato propedeutico alla successiva promozione al grado di Sottotenente e l'invio per il triennio specialistico presso la Scuola di applicazione e l'Istituto di Studi Militari di Torino.
Ogni corso è contraddistinto da un numero progressivo. La consuetudine, già adottata dalla Regia Accademia Militare di Torino e dalla Scuola Militare di Fanteria di Modena, prevede che il numero del corso caratterizza l'intera classe per tutto il proseguimento di carriera dei suoi frequentatori. Nel 2010 è in corso lo svolgimento del concorso per il reclutamento degli allievi del formando 192o corso. I corsi sono contraddistinti, a partire dalla fine degli anni settanta, anche da un motto, scelto ciclicamente tra venti diversi nomi.
L'Accademia ha un complesso strutturale polivalente e una dotazione di mezzi e strumenti che la pongono a livelli di eccellenza nel novero degli istituti di formazione militare in ambito europeo. Solo a titolo esemplificativo basti ricordare le 136 unità (tra motocicli, autobus medi e pesanti, ambulanze, autocarri ecc.) a disposizione dell'istituto, nonché le infrastrutture in cui è articolata comprendenti: gli alloggi allievi, il museo storico, la biblioteca, le aule, la palestra, l'infermeria e studi medici, la piscina, il campo da calcio, il simulatore di tiro, il poligono per il tiro ad aria compressa, la scuderia.

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