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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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Commissione III
24.
Mercoledì 22 dicembre 2010
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Stefani Stefano, Presidente ... 2

INDAGINE CONOSCITIVA SUGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO DELLE NAZIONI UNITE

Esame del documento conclusivo:

Stefani Stefano, Presidente ... 2 5
D'Amico Claudio (LNP) ... 4
Pianetta Enrico (PdL) ... 2
Zacchera Marco (PdL) ... 5

ALLEGATO: Proposta di documento conclusivo ... 6
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Futuro e Libertà per l’Italia: FLI; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l’Italia: Misto-ApI; Misto-Noi Sud Libertà e Autonomia, I Popolari di Italia Domani: Misto-Noi Sud-PID; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Repubblicani, Azionisti. Alleanza di Centro: Misto-RAAdC.

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COMMISSIONE III
AFFARI ESTERI E COMUNITARI
Comitato permanente sugli obiettivi di sviluppo del millennio

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta di mercoledì 22 dicembre 2010


Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE STEFANO STEFANI

La seduta comincia alle 15,05.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).

Esame del documento conclusivo.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite, l'esame del documento conclusivo.
Invito l'onorevole Pianetta, presidente del Comitato sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio, ad illustrare la proposta di documento conclusivo (vedi allegato).

ENRICO PIANETTA. Signor presidente, se lei è d'accordo, procedo all'illustrazione della proposta di documento conclusivo, in modo da avviare la discussione; proporrei di rimandare eventuali osservazioni e integrazioni anche a una prossima seduta.
L'indagine conoscitiva sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio è stata deliberata dalla nostra Commissione il 30 settembre del 2008. Il Comitato ha messo in atto una serie di attività - in particolare ha svolto audizioni - e ha concluso i suoi lavori il 31 ottobre di quest'anno.
È pur vero che, nell'arco di questi due anni, ci sono stati momenti che hanno visto la possibilità di focalizzare l'attività svolta dal Comitato, prima di questo documento conclusivo. Mi riferisco, ad esempio, alla discussione e all'approvazione di un documento intermedio da parte di questa Commissione il 24 giugno del 2009. In quell'occasione, avevamo illustrato l'attività svolta dal Comitato stesso e avevamo particolarmente sottolineato alcune considerazioni in ordine al raggiungimento generale degli Obiettivi voluti dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite; inoltre, avevamo particolarmente evidenziato le carenze della nostra cooperazione che avevamo potuto constatare e verificare. Mi riferisco a carenze di tipo quantitativo, ma anche relative a una capacità di migliorare la possibile efficienza del sistema.
Oltre a questo, ci sono stati anche altri momenti. Mi riferisco, ad esempio, all'incontro che si è svolto alla Camera dei deputati il 2 luglio del 2009, che ha avuto come argomento il ruolo dei Parlamenti per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio e al quale hanno partecipato quattordici delegazioni di Paesi esteri.
Questo incontro, che è stato aperto dal presidente della nostra Commissione e chiuso dall'intervento del nostro Ministro degli affari esteri, ha particolarmente evidenziato la problematica del raggiungimento degli Obiettivi del Millennio, ma soprattutto, anche attraverso una dichiarazione che è stata approvata dai partecipanti a quell'incontro, abbiamo sottolineato la capacità e l'importanza del ruolo dei Parlamenti.


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Questo aspetto è stato anche evidenziato e focalizzato a livello internazionale, ad esempio in occasione del summit che si è svolto a New York nel settembre scorso, cui hanno partecipato il collega Mario Barbi, chi vi parla, in rappresentanza del Comitato, e il collega Tempestini in rappresentanza della Commissione affari esteri e comunitari. Durante l'incontro, che è stato promosso dall'Unione interparlamentare, la Camera dei deputati ha potuto svolgere una relazione di fronte a un numero considerevole di rappresentanti dei Parlamenti esteri, insieme ad altri sette rappresentanti dei Parlamenti del cosiddetto «sud del mondo», proprio perché, forti del lavoro svolto dal Comitato, eravamo in grado di esprimere una serie di considerazioni e di valutazioni circa il ruolo dei Parlamenti per quanto riguarda gli Obiettivi di sviluppo del Millennio.
Per quanto concerne la bozza del documento finale, si devono fare alcune valutazioni che traggono origine anche dalle preoccupazioni che sono state particolarmente evidenziate in occasione del summit di New York. Si tratta di preoccupazioni circa il raggiungimento degli otto Obiettivi. Dal Segretario generale delle Nazioni Unite e anche da alcuni rappresentanti a livello di Capi di Stato e di Governo, come il Presidente Obama, il Presidente Sarkozy, il Presidente della Repubblica Popolare Cinese - al summit ha partecipato un numero consistente di questi rappresentanti - sono state particolarmente evidenziate le luci e le ombre circa il raggiungimento di questi Obiettivi, ma è stata anche evidenziata una certa dose di capacità, da parte della comunità internazionale, di poter conseguire entro l'anno 2015, se non tutti gli Obiettivi e se non in tutte le aree, comunque un risultato indubbiamente valido e interessante. Dico questo per sottolineare l'importanza del summit in ordine alla capacità di impegnare la comunità internazionale per il raggiungimento di questi risultati.
Per quanto riguarda la nostra cooperazione e la capacità anche a livello europeo, più di una volta, relativamente all'Italia, abbiamo sottolineato - anche e soprattutto attraverso l'acquisizione di informazioni in sede di audizioni - la carenza del quantum e la necessità di dare più efficacia alla nostra cooperazione, ma anche il fatto che sono assolutamente da evitare i ritardi nelle erogazioni degli impegni economici che il nostro Paese ha sottoscritto nell'arco degli anni.
Abbiamo anche ascoltato rappresentanti del Governo, del Ministero degli affari esteri, del Ministero dell'economia e delle finanze, e soprattutto abbiamo sottolineato la necessità di un miglior coordinamento di questi due ministeri. La convinzione è che il Ministero degli affari esteri, con gli strumenti adeguati, debba essere il soggetto capace di un miglior coordinamento di tutto ciò che rappresenta la possibilità di svolgere cooperazione come funzione strategica nell'ambito della nostra politica estera.
Oltretutto, i lavori del Comitato hanno anche avuto la possibilità di influenzare positivamente e armonizzare tutto ciò che ha riguardato un'azione parlamentare a livello ispettivo. Mi riferisco alle risoluzioni che su questo argomento sono state discusse, affrontate, valutate e approvate in Commissione, e alle mozioni che sono state discusse in Aula.
È stato indubbiamente un contributo derivante dalla capacità, da parte del Comitato, di approfondire, sviscerare e valutare questi argomenti.
Seppure in termini parziali, c'è stata anche la possibilità di portare a termine, con esito positivo, un'azione legislativa mirata a creare possibilità di semplificazione per quanto riguarda la gestione di tutto ciò che è la cooperazione a livello delle nostre ambasciate.
Credo che sia stato svolto un lavoro interessante, che potrà anche avere delle prospettive. Voglio ripetere la mia considerazione che la cooperazione debba essere valutata per quello che è, ossia come strumento e come opportunità strategica nell'ambito della politica estera. Per questo è necessaria un'assunzione di consapevolezza a livello parlamentare, ma mi auguro che ci siano anche le condizioni


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per coinvolgere e informare l'opinione pubblica circa questa funzione strategica.
L'ufficio di presidenza della Commissione esteri ha già deliberato di poter continuare lo svolgimento dell'attività del Comitato e credo che bisognerà discutere anche il tipo di attività, probabilmente finalizzata a una valutazione atta a migliorare gli strumenti e le modalità operative della nostra stessa cooperazione.
Credo, quindi, che chi si occuperà di questo argomento dovrà avere la possibilità - questo è l'auspicio - di intervenire in ambito legislativo, anche se è un argomento quanto mai problematico. Il sottosegretario Mantica sa bene, avendo partecipato attivamente, nelle passate legislature, a tutte le discussioni sulla materia, quali sono le problematicità e le complessità attinenti a una revisione della normativa sulla nostra cooperazione. Credo, però, che a distanza di vent'anni dalla legge n. 49 del 1987, ci sia questa esigenza, anche perché a livello internazionale ci sono scadenze molto precise per quanto riguarda gli Obiettivi di sviluppo del Millennio. Non mi riferisco soltanto al 2015, che costituirà l'atto finale.
Tra l'altro, abbiamo ascoltato il commissario dell'Expo 2015, il sindaco Letizia Moratti, poiché indubbiamente nell'Expo vi è un argomento attinente ad uno degli Obiettivi, quello che prevede di sradicare la povertà estrema e la fame. L'argomento dell'Expo, come sappiamo, è «Nutrire il pianeta. Energia per la vita», quindi credo che esista una focalizzazione sull'Italia, per quanto riguarda questo Obiettivo, che non deve essere nascosta ma assolutamente evidenziata.
Come dicevo, però, la data di riferimento non è solo quella del 2015 come momento conclusivo, e auguriamoci positivo, ma ci sono anche momenti intermedi importanti. Faccio riferimento a Seul 2011, quando si svolgerà il forum ad alto livello per valutare lo stato dell'arte del raggiungimento degli Obiettivi del Millennio e, soprattutto, di tutto ciò che riguarda la cooperazione allo sviluppo.
Inoltre, come è stato preannunciato a New York nel settembre scorso, Ban Ki-moon ha voluto che, ancora prima del 2015, si faccia il punto della situazione a New York, in occasione della settimana ministeriale delle Nazioni Unite, nel 2013.
L'Europa, il nostro Paese, i Paesi del nord del mondo, soprattutto in ragione della necessità di sviluppare meglio anche il partenariato tra i Paesi donatori e i Paesi che ricevono aiuti, devono cogliere queste opportunità. Questi momenti devono indurre tutti noi non solo a non lasciare cadere questo argomento, ma a focalizzarlo e tenerlo molto attivo nell'ambito delle attività parlamentari.
Ho illustrato a grandissime linee gli elementi che hanno caratterizzato più che altro le modalità operative e i punti che sono stati oggetto della nostra attività. Mi corre l'obbligo non soltanto di ringraziare i colleghi che hanno fatto parte del Comitato per l'impegno, l'attività e la passione collegata a questa tipologia di argomento, che magari riguarda un numero ristretto di parlamentari ma che, al tempo stesso, ha una grande valenza strategica.
Voglio anche, e con molta determinazione, ringraziare gli uffici della nostra Commissione per l'impegno, la capacità e la passione; senza questo supporto non sarebbero stati ottenuti quei risultati che anche esternamente a questa Commissione ci sono stati riconosciuti, sia a livello delle Nazioni Unite sia a livello dell'Unione interparlamentare.
Rivolgo, dunque, un grande ringraziamento ai colleghi e agli uffici per la loro competenza e per l'impegno dimostrato nello svolgimento di queste attività.

CLAUDIO D'AMICO. Signor presidente, vorrei solo sottolineare la parte dell'intervento dell'onorevole Pianetta relativa al legame tra l'Expo di Milano e uno degli Obiettivi di sviluppo del Millennio. Da qui al 2015 dovremo sottolineare sempre più, a mio parere, questa grande occasione che riguarda Milano e, soprattutto, inserirla in un grande sviluppo degli Obiettivi del Millennio. Questo, soprattutto per noi milanesi, è un punto di estrema attualità e importanza.


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Ringrazio, dunque, il relatore per aver toccato il tema dell'Expo, che è uno dei temi dello sviluppo del Millennio.

MARCO ZACCHERA. Vorrei soltanto complimentarmi con il collega Pianetta che ha lavorato molto bene, a nome di tutto il Comitato.
Troverei doveroso, considerata l'attività che è stata svolta, che se ne rendesse conoscenza pubblica. Ad onore della Commissione, è giusto che si sappia che si è lavorato bene, come dimostrano gli interessanti allegati.
Come presidente del Comitato sugli italiani all'estero sono invidioso del collega Pianetta!

PRESIDENTE. Invito i colleghi a valutare nella pausa dei lavori parlamentari i contenuti della proposta di documento conclusivo, anche al fine di formulare osservazioni e modifiche.
Rinvio il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15,25.

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