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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 170 di lunedì 4 maggio 2009

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 15,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 27 aprile 2009.

I deputati in missione sono cinquantaquattro.

Sull'ordine dei lavori.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Chiede che il Governo riferisca urgentemente alla Camera sulla tragica vicenda verificatasi in Afghanistan a seguito della quale una bambina è rimasta uccisa a causa dei colpi sparati da militari italiani.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Chiede che il Governo riferisca alla Camera in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate ai mezzi di stampa dalla signora Veronica Lario, al fine di accertare se al Presidente del Consiglio sia ascrivibile il reato di cui all'articolo 609 del codice penale.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Distacco dei comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant'Agata Feltria e Talamello dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell'ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione (A.C. 63-177-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

MANUELA DAL LAGO (LNP), Relatore. Illustra il contenuto del testo unificato in discussione, volto a prevedere il distacco dei comuni costituenti la comunità montana dell'alta Valmarecchia dalla regione Marche e la loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione. Ricordato, inoltre, che l'iniziativa è stata assunta dalla popolazione dei comuni interessati, nei quali si sono svolti con esito favorevole i previsti referendum, e che le due regioni hanno espresso i prescritti pareri, sottolinea che il provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio dello Stato, che la Valmarecchia è storicamente una regione unitaria e che la riunificazione delle due parti che la compongono rappresenterebbe quindi un ritorno alle origini oltre che il riconoscimento di un senso di appartenenza identitaria assai vivo nelle popolazioni locali.

STEFANIA GABRIELLA ANASTASIA CRAXI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Nel dare atto al relatore dell'esatta ricostruzione Pag. IVdel quadro costituzionale e normativo in cui si colloca il testo unificato in discussione, di cui auspica l'approvazione, particolarmente in ragione della considerazione che riceveranno le proposte emendative del proprio gruppo, prospetta l'opportunità di dare conto, nei testi di leggi approvate in attuazione dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione, delle ragioni delle scelte operate dal legislatore, anche per assicurare maggiore rispetto verso le popolazioni interessate. Preannunzia infine la presentazione di un emendamento riferito all'articolo 1 volto, appunto, ad introdurre la prevista motivazione della scelta normativa compiuta nel provvedimento.

GIANLUCA PINI (LNP). Nel sottolineare la valenza storica del contenuto del testo unificato in discussione, che finalmente sancisce l'aggregazione dei commi dell'alta Valmarecchia alla provincia di Rimini, manifesta apprezzamento per le dichiarazioni rese dal deputato Zaccaria e ringrazia i componenti della I Commissione per il costruttivo lavoro svolto. Auspica, quindi, una sollecita e unanime approvazione del provvedimento.

ELISA MARCHIONI (PD). Nel richiamare preliminarmente la comune appartenenza identitaria dell'area della Valmarecchia, esprime apprezzamento per i contenuti del provvedimento in discussione, che si inscrive nel solco di un complesso procedimento in linea con la modifica del Titolo V della parte seconda della Costituzione approvata nel 2001 dalla allora maggioranza di centrosinistra. Rilevato altresì che il distacco e l'aggregazione dei comuni interessati avvengono con il consenso della regione recepiente e senza maggiori oneri per le finanze pubbliche, non ravvisandosi alcun vantaggio fiscale per i comuni stessi, sottolinea l'importanza della messa in rete di servizi e infrastrutture che scaturirà dall'unificazione in un'unica regione di appartenenza della predetta area.

SERGIO PIZZOLANTE (PdL). Evidenziato che nei referendum svolti tra le popolazioni dei comuni interessati al distacco dalla regione Marche ed alla conseguente aggregazione alla regione Emilia-Romagna sono emersi in maniera inequivocabile la volontà e il senso di appartenenza alla Romagna, sottolinea la rilevanza storica e culturale, oltre che socio-economica, del provvedimento in discussione, del quale auspica una rapida ed unanime approvazione, anche in considerazione del fatto che esso appare la naturale attuazione dell'articolo 132 della Costituzione e del principio di autodeterminazione delle singole regioni, pur nel rispetto dell'autonomia e della sovranità del Parlamento nazionale.

GIACOMO STUCCHI (LNP). Nell'esprimere soddisfazione per l'importante traguardo legislativo che si sta raggiungendo, rivolge un ringraziamento al relatore ed agli altri componenti la Commissione, nonché al Governo. Auspica altresì la sollecita approvazione del testo unificato in discussione, con il quale si pone rimedio ad errori storici compiuti in passato nei riguardi di alcune popolazioni, delle quali si recepiscono ora le legittime aspettative in ordine al riconoscimento della loro identità culturale e tradizionale.

SANDRO GOZI (PD). Sottolineato favorevolmente il clima costruttivo e condiviso con il quale tutte le parti politiche stanno affrontando la tematica oggetto del provvedimento in discussione, del quale evidenzia la valenza storica e culturale, osserva che dal punto di vista geografico ed infrastrutturale i comuni dell'alta Valmarecchia sono di fatto connessi assai più con il territorio di Rimini che con quello di Pesaro, con tutte le conseguenze che ciò comporta a livello organizzativo. Rileva, inoltre, che il distacco dei comuni dell'alta Valmarecchia non comporta oneri a carico del bilancio dello Stato, in quanto il passaggio avviene da una regione a statuto ordinario ad un'altra con analogo statuto.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Pur rilevando la sostanziale convergenza delle forze politiche sul testo unificato in esame, lamenta Pag. Vi toni eccessivamente enfatici emersi nel corso della discussione, ritenendo peraltro che taluni confini amministrativi, determinatisi in seguito all'unità d'Italia, potrebbero aver creato alcune situazioni incongruenti. Nel prendere, quindi, atto dell'ampia maggioranza con la quale si sono pronunciate le popolazioni di tutti i comuni interessati, ricorda, al riguardo, l'iter previsto dall'articolo 132 della Costituzione per il distacco e l'aggregazione degli enti locali da una regione ad un'altra.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del progetto di legge S. 586-905-955-956-960: Adesione della Repubblica italiana al Trattato di Prüm (approvato in un testo unificato dal Senato) (A.C. 2042 ed abbinata).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

MANLIO CONTENTO (PdL), Relatore per la II Commissione. Nel richiamare preliminarmente, per la parte di competenza della II Commissione, le motivazioni che hanno indotto il Parlamento a colmare un vuoto legislativo, in materia di sicurezza internazionale, introducendo nella normativa vigente nuove metodologie e tecniche per l'identificazione delle persone, incidendo sulla loro libertà mediante il prelievo e l'archiviazione dei dati relativi al DNA, illustra gli aspetti più qualificanti del provvedimento in discussione, che ratifica il Trattato di Prüm, soffermandosi in particolare sulle tecnologie utilizzate e sulle disposizioni per la conservazione e l'accesso ai suddetti dati sensibili. Ricordati quindi i soggetti ai quali si applicano le nuove disposizioni, sottolinea i dubbi sollevati dalle modifiche introdotte dal Senato in materia di cancellazione dei dati dall'archivio del DNA, auspicando al riguardo un'ulteriore riflessione.

ALESSANDRO MARAN (PD), Relatore per la III Commissione. Illustra, per le parti rientranti nell'ambito di competenza della III Commissione, il contenuto del Trattato in discussione, volto a rafforzare la cooperazione di polizia in materia di lotta al terrorismo, alla criminalità transfrontaliera ed all'immigrazione clandestina. Nel rilevare altresì che il medesimo Trattato, sottoscritto soltanto da alcuni Stati membri dell'Unione europea, ha ad oggetto particolari tipi di informazioni, quali il DNA, nonché dati relativi alle impronte digitali e all'immatricolazione dei veicoli, osserva che lo stesso realizza una rete di punti di contatto nazionali che dovranno essere dichiarati al momento del deposito dell'atto di ratifica, approvazione o adesione.

STEFANIA GABRIELLA ANASTASIA CRAXI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Nel condividere la proposta di adesione al Trattato di Prüm quale contributo italiano al coordinamento tra gli Stati membri nella lotta alla criminalità organizzata, auspica che Parlamento e Governo si muovano contestualmente in tale direzione, a cominciare dalla sollecita approvazione del provvedimento in discussione, anche per consentire all'Italia di rispondere adeguatamente alla crescente sfida del terrorismo, della criminalità organizzata e dell'immigrazione clandestina.

JEAN LEONARD TOUADI (PD). Nel sottolineare preliminarmente che l'importante ratifica del Trattato di Prüm pone il problema dell'adeguamento delle legislazioni nazionali, in particolare in materia di tutela delle libertà personali, ricorda l'attività di collaborazione a livello europeo volta al mantenimento della sicurezza Pag. VItransnazionale mediante l'azione di diversi organismi comunitari. Richiamati quindi i principali elementi di criticità emersi nel corso dell'iter del provvedimento, soffermandosi in particolare sulle categorie di persone assoggettabili ai prelievi, sulle strutture idonee a compiere le analisi, nonché sui tempi per la cancellazione dei dati dagli archivi in via di istituzione in ogni singolo Stato aderente agli accordi in discussione, paventa il rischio che le disposizioni in materia di rimpatrio dei migranti clandestini confliggano con Convenzioni internazionali vigenti, delle quali auspica il rispetto.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel rilevare preliminarmente le perplessità emerse a livello europeo in merito all'iniziativa assunta dai Paesi contraenti il Trattato in discussione, quali la presunta violazione dei principi recati dal III Pilastro in materia di cooperazioni rafforzate ed i rilievi formulati dal garante europeo per la protezione dei dati, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo sugli interventi delineati, volti ad intensificare la cooperazione transfrontaliera in materia di lotta al terrorismo, alla criminalità internazionale ed all'immigrazione clandestina. Richiama, quindi, le misure più rilevanti recate da un trattato complesso ed estremamente tecnico, soffermandosi, in particolare, sull'istituzione della banca dati nazionale del DNA e sulle disposizioni relative all'immatricolazione dei veicoli. Espresso, infine, apprezzamento per il proficuo lavoro svolto in sede referente, che ha portato all'accoglimento di numerose istanze provenienti dall'opposizione, preannunzia la presentazione di un emendamento soppressivo delle norme inerenti il diniego alla ricerca di informazioni biologiche per i reati societari.

PASQUALE CIRIELLO (PD). Sottolineata l'importanza dell'adeguamento della normativa nazionale alle nuove metodiche e tecniche di contrasto al terrorismo internazionale e al crimine organizzato, evidenzia la complessità e la delicatezza di alcune disposizioni recate dal Trattato, rimarcando l'esigenza di contemperare la sicurezza nazionale con la tutela delle libertà personali, questione che ha di fatto limitato il numero degli Stati che hanno già ratificato gli accordi in discussione. Nel ribadire quindi come appaia condivisibile la scelta di istituire una banca dati per la conservazione di alcuni dati sensibili, tra i quali il profilo del DNA, ricorda che permangono irrisolte talune problematiche, in ordine alle quali il suo gruppo ha presentato alcune proposte emendative, segnatamente in relazione alla platea degli individui assoggettabili ai prelievi coattivi, alla disciplina per l'accesso ai dati riservati, alle conseguenti garanzie a tutela del diritto di difesa, nonché ai tempi per la cancellazione dei suddetti dati.

ANNA PAOLA CONCIA (PD). Richiamate preliminarmente le finalità del Trattato in esame, ritiene che l'adesione ad esso rappresenti un atto dovuto, anche alla luce dei risultati ottenuti in altri Paesi europei, come l'Inghilterra, dove la banca dati del DNA è operativa da anni. Nel sottolineare, quindi, come l'iter del provvedimento al Senato abbia evidenziato una comunione di intenti tra maggioranza ed opposizione, esprime perplessità in ordine agli articoli 12, 13, 16 e 17 del progetto di legge, auspicando che vengano accolte le proposte emendative presentate dal suo gruppo al fine di tutelare i cittadini italiani nel rispetto dei dati sensibili che li riguardano.

SANDRO GOZI (PD). Nel concordare pienamente, a nome del suo gruppo, sull'opportunità di aderire al trattato di Prüm, sottolinea come le disposizioni in esso contenute costituiscano un significativo complemento alla disciplina recata dall'Accordo di Schengen ed un efficace strumento per la lotta al terrorismo, alla criminalità transfrontaliera ed alla immigrazione clandestina. Ribadito l'orientamento favorevole della sua parte politica alla istituzione di una banca dati del DNA ed al conseguente scambio di informazioni tra i soggetti aderenti al Trattato in esame, rileva talune lacune nella disciplina adottata Pag. VIIdal progetto di legge in discussione, segnatamente in tema di prelievo coattivo di campioni biologici nonché di accesso e cancellazione dei data base. Nel lamentare infine il mancato accoglimento delle proposte emendative presentate dal suo gruppo nel corso dell'esame in sede referente, paventa il rischio di possibili violazioni dei diritti fondamentali dell'uomo, il cui rispetto costituisce invece, ad avviso della sua parte politica, il pilastro fondamentale per una efficace politica della sicurezza.

FRANCO NARDUCCI (PD). Rilevato che ogni innovazione in campo genetico reca con sé numerosi interrogativi, osserva che la linea del Trattato di Prüm è tesa al rispetto della legislazione nazionale, segnatamente con riguardo ai diritti dell'uomo. Nel ritenere, quindi, condivisibili le disposizioni che prevedono l'istituzione di una banca dati nazionale del DNA presso il Ministero dell'interno e di un laboratorio centrale presso il Ministero della giustizia, esprime l'orientamento favorevole del suo gruppo sulla ratifica del Trattato in esame, che auspica venga condivisa da tutti i Paesi dell'Unione europea per dare un segnale di fiducia a tutti coloro che vivono ogni giorno nella paura della criminalità.

RITA BERNARDINI (PD). Nel manifestare, a nome dei deputati radicali eletti nella lista del Partito Democratico, condivisione per le argomentazioni critiche avanzate sul progetto di legge in discussione dai rappresentanti del gruppo del Partito Democratico, esprime tuttavia perplessità circa l'orientamento favorevole comunque manifestato dai medesimi. Espressa contrarietà sulla formulazione del titolo del Trattato di Prüm, laddove risultano associate migrazione e criminalità, sottolinea la necessità di pervenire ad un adeguato bilanciamento tra il rispetto del diritto alla riservatezza dei dati personali e l'esigenza di provvedere alla sicurezza dei cittadini, rammentando le criticità emergenti dal progetto di legge in discussione come evidenziato, tra l'altro, dai pareri resi dalle Commissioni in sede consultiva. Preannunziata la presentazione di proposte emendative correttive, auspica una più opportuna riformulazione di talune parti del provvedimento in discussione, stigmatizzando altresì lo scarso risalto dato presso l'opinione pubblica al dibattito in corso.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

MANLIO CONTENTO (PdL), Relatore per la II Commissione. Sottolineata l'ampia condivisione di tutti i gruppi sul provvedimento in esame, auspica che il Governo modifichi le disposizioni che potrebbero dare adito a dubbi interpretativi. Osserva, quindi, che il prelievo coattivo è spesso utile per indirizzare meglio l'attività di indagine.

PRESIDENTE. Prende atto che il relatore per la III Commissione rinunzia alla replica.

STEFANIA GABRIELLA ANASTASIA CRAXI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Prende atto delle considerazioni svolte dai deputati intervenuti.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Comunica che il deputato Giacomo Terranova, proclamato in data 29 aprile 2009, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Popolo della Libertà.

Annunzio della nomina di un sottosegretario di Stato.

PRESIDENTE. Dà lettura di una lettera inviata dal Presidente del Consiglio nella Pag. VIIIquale si informa che l'onorevole Stefano Saglia è stato nominato sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico.

Annunzio di una delibera dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, con lettera in data 30 aprile 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 21 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, e dell'articolo 6, comma 9, della legge 20 luglio 2004, n. 215, la delibera del 31 luglio 2008, concernente le misure adottate a sostegno dei settori industriali in crisi recate dall'articolo 7, commi 3-quater e 3-sexies, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, con la quale: ha espresso alcune osservazioni in merito alle disposizioni in oggetto, ai sensi del citato articolo 21 della legge n. 287 del 1990; ha dichiarato che, con riferimento alle medesime disposizioni, non sussistono i presupposti per l'avvio di un procedimento istruttorio in relazione alla fattispecie di conflitto di interessi ai sensi dell'articolo 3 della citata legge n. 215 del 2004, nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri.
La predetta delibera è trasmessa alle Commissioni II e VI.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 5 maggio 2009, alle 11,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 33).

La seduta termina alle 17,35.