XVI LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 185 di mercoledì 10 giugno 2009
Pag. VPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI
La seduta comincia alle 9,35.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
I deputati in missione sono sessantasei.
Seguito della discussione del disegno di legge: Intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali (A.C. 1415-A ed abbinate).
Nella seduta del 9 giugno 2009 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento 1.1000, interamente sostitutivo dell'articolo 1 e soppressivo dei restanti articoli del disegno di legge.
PRESIDENTE. Avverte che si darà ora luogo agli interventi per l'illustrazione delle proposte emendative, con le modalità definite dalla Conferenza dei presidenti di gruppo.
Intervengono per illustrare le proposte emendative rispettivamente sottoscritte i deputati DONATELLA FERRANTI (PD), FEDERICO PALOMBA (IdV) e ETTORE ROSATO (PD).
La seduta, sospesa alle 10,50, è ripresa alle 14,15.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantotto.
Sull'ordine dei lavori.
ANTONELLO SORO (PD). Invita la Presidenza a fornire chiarimenti in merito ad un documento trasmesso alla V Commissione dal responsabile dell'Ufficio legislativo del Ministero dell'economia e delle finanze, nel quale si formulano rilievi critici sui profili contabili delle disposizioni di un disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica, attualmente all'esame della Camera.
PRESIDENTE. Assicura che la Presidenza si attiverà affinché siano forniti i chiarimenti richiesti.
Si riprende la discussione.
PRESIDENTE. Passa all'esame degli identici emendamenti Ferranti 1.1 e Di Pietro 1.2, interamente soppressivi dell'articolo 1.
GIULIA BONGIORNO (PdL), Relatore per la maggioranza. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Ferranti 1.1 e Di Pietro 1.2.
GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Concorda.
NICOLA MOLTENI (LNP). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sugli identici emendamenti Ferranti 1.1 e Di Pietro 1.2, giudicando Pag. VIpienamente condivisibile la ratio del provvedimento in esame, che costituisce il risultato di un costruttivo confronto tra le forze parlamentari. Preannunzia, infine, che la sua parte politica confermerà la fiducia al Governo.
PASQUALE CIRIELLO (PD). Nel richiamare preliminarmente le molteplici ragioni di valenza costituzionale sottese alla presentazione dell'emendamento Ferranti 1.1, rappresenta le gravi conseguenze che deriverebbero dall'approvazione dell'articolo 1 del disegno di legge in discussione in ordine al funzionamento del sistema giudiziario, nonché la sostanziale estraneità delle disposizioni in esso contenute rispetto alla materia trattata nel provvedimento.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel lamentare il ricorso per l'ennesima volta alla questione di fiducia, peraltro su un provvedimento fortemente limitativo della libertà di stampa e di informazione, evidenzia l'assenza di confronto democratico, pur manifestando apprezzamento per l'atteggiamento assunto dalla Presidenza della Camera al fine di garantire il rispetto delle prerogative parlamentari. Auspica, quindi, l'approvazione degli identici emendamenti soppressivi in esame.
ANGELO COMPAGNON (UdC). Nel richiamare le finalità perseguite dal disegno di legge in discussione, che giudica condivisibili, ricorda il contributo fornito dal suo gruppo al dibattito svoltosi in Commissione e le importanti modifiche migliorative apportate al testo in quella sede. Esprime, tuttavia, il motivato dissenso della sua parte politica rispetto al bilanciamento che la nuova disciplina sulle intercettazioni opera tra il diritto alla privacy e il diritto di informazione, manifestando rammarico per l'ennesimo ricorso del Governo alla posizione della questione di fiducia.
Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati MARIO CAVALLARO (PD), PINO PISICCHIO (IdV), RICARDO FRANCO LEVI (PD), IGNAZIO MESSINA (IdV), PIERANGELO FERRARI (PD), CARLO MONAI (IdV), ORIANO GIOVANELLI (PD), DAVID FAVIA (IdV), MICHELE BORDO (PD), ANNA PAOLA CONCIA (PD) e GUIDO MELIS (PD).
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI
Intervengono, altresì, per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati LANFRANCO TENAGLIA (PD), JEAN LEONARD TOUADI (PD), MARIA COSCIA (PD), SAVINO PEZZOTTA (UdC), ROSA DE PASQUALE (PD), ANNA ROSSOMANDO (PD), MARIA LETIZIA DE TORRE (PD), MATTEO MECACCI (PD), MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI (PD), MAURIZIO TURCO (PD) e RITA BERNARDINI (PD).
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Ferranti 1.1 e Di Pietro 1.2.
Sull'ordine dei lavori.
GIANCARLO GIORGETTI (LNP), Presidente della V Commissione. Precisa le motivazioni che lo hanno indotto a non divulgare la lettera precedentemente richiamata dal deputato Soro, che deve intendersi diretta in via prioritaria alla Presidenza del Consiglio dei ministri in vista della presentazione di proposte emendative del Governo riferite al disegno di legge n. 1441-ter-B. Si riserva comunque di mettere il predetto documento a disposizione dei componenti la V Commissione.
ANTONELLO SORO (PD). Preso atto delle precisazioni fornite dal presidente della V Commissione, sottolinea la necessità Pag. VIIche il Governo renda chiarimenti sostanziali sul documento predisposto dall'Ufficio legislativo del Ministero dell'economia e delle finanze.
PRESIDENTE. Nel riconoscere il carattere prettamente politico della questione sollevata dal deputato Soro, che attiene unicamente all'azione del Governo, si associa all'auspicio che l'Esecutivo fornisca alle Commissioni competenti, nonché alla Conferenza dei presidenti di gruppo, gli elementi necessari per valutare la possibilità di procedere o meno all'acquisizione del predetto documento.
Si riprende la discussione.
(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - emendamento 1.1000 del Governo)
MARIO BACCINI (Misto-RRP). Nel ritenere che il provvedimento in esame sia volto, tra l'altro, a conseguire un migliore bilanciamento tra il corretto esercizio del diritto di informazione e la tutela della privacy dei cittadini, reputa la posizione della questione di fiducia funzionale ad imprimere una necessaria accelerazione al processo riformatore in atto. Dichiara quindi che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Nell'osservare preliminarmente che le motivazioni addotte dall'Esecutivo per giustificare il ricorso alla questione di fiducia, su cui il suo gruppo esprimerà con convinzione voto contrario, appaiono palesemente paradossali, ricorda che in realtà il provvedimento in discussione è frutto di uno scambio interno alla maggioranza.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
FEDERICO PALOMBA (IdV). Evidenziate quindi le negative conseguenze derivanti dagli ultimi provvedimenti in materia di sicurezza pubblica e di riforma del settore della giustizia, rileva che in futuro il Paese sarà notevolmente più insicuro, atteso che la capacità di indagine delle Forze dell'ordine e della magistratura sarà fortemente compromessa dagli incomprensibili vincoli posti all'utilizzo del fondamentale strumento delle intercettazioni. Sottolinea infine che il Governo appare interessato esclusivamente a nascondere ai cittadini le notizie relative alle indagini, rendendosi responsabile di una inconcepibile limitazione della libertà di stampa.
BRUNO TABACCI (UdC). Nel ritenere che il disegno di legge in discussione tuteli interessi ed esigenze dei poteri forti, esprime un giudizio negativo sulle misure recate da un provvedimento che limita l'uso dello strumento investigativo delle intercettazioni e, di fatto, comprime la libertà di informazione, già fortemente compromessa dalla struttura imprenditoriale del settore. Manifestata altresì la disponibilità del suo gruppo ad un confronto costruttivo su una materia di estrema rilevanza per il Paese, stigmatizza il sostanziale peggioramento del testo in esame, soffermandosi, in particolare, sull'irragionevole requisito dei gravi indizi di colpevolezza e sull'ingiusta previsione del budget per le spese delle procure. Lamenta, infine, il ricorso alla questione di fiducia, ascrivibile, a suo avviso, ad esigenze tutte interne alla maggioranza, sulla quale conferma la netta contrarietà della sua parte politica.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Nel rilevare come il provvedimento in esame trovi anzitutto fondamento nella tutela costituzionalmente riconosciuta alla riservatezza delle comunicazioni dei cittadini, sottolinea l'atteggiamento garantista della sua parte politica in materia di riforme inerenti l'ordinamento processualpenalistico. Esprime quindi forte riprovazione per l'utilizzo abnorme delle intercettazioni, con inaccettabili intenti di persecuzione giudiziaria nei confronti di avversari politici, e stigmatizza gli ingenti costi che ne Pag. VIIIsono derivati per l'amministrazione della giustizia. Ricordato inoltre come la più restrittiva disciplina generale introdotta non troverà comunque applicazione per i più gravi reati di mafia e terrorismo, manifesta apprezzamento per le disposizioni volte ad impedire l'uso distorto delle intercettazioni ed a tutelare il segreto istruttorio. Preannunzia infine la disponibilità della sua parte politica a porre mano ad una riforma dell'ordinamento giudiziario, segnatamente del Consiglio superiore dalla magistratura, purché volta ad impedire ogni forma di politicizzazione della magistratura.
LANFRANCO TENAGLIA (PD). Ricordato preliminarmente che il provvedimento in esame non reca misure necessarie al Paese, che si trova a fronteggiare una grave crisi economica in assenza di politiche di sviluppo del sistema produttivo da parte dell'Esecutivo, sottolinea che l'ennesimo ricorso alla questione di fiducia realizza una inaccettabile limitazione del ruolo del Parlamento, al quale viene impedito di pronunciarsi liberamente su un tema importante come la riforma del codice di procedura penale. Evidenziato quindi come il requisito degli indizi di colpevolezza, necessario per poter procedere alle intercettazioni, renderà impossibile l'accertamento di numerosi gravi reati, giudica pericoloso l'enorme potere che si configurerà in capo al Presidente del Consiglio a causa delle disposizioni che limitano le intercettazioni per i membri dei servizi segreti. Sottolineato infine che i cittadini, nella recente tornata elettorale, hanno dimostrato di aver compreso che il Governo, lungi dal propugnare il rispetto della legalità, appare interessato esclusivamente a perseguire gli interessi di pochi, dichiara che il suo gruppo negherà convintamente la fiducia all'Esecutivo.
MANLIO CONTENTO (PdL). Nel ritenere che il disegno di legge in discussione recepisca sostanzialmente le istanze recate dal provvedimento in materia di intercettazioni telefoniche presentato dal precedente Governo di centrosinistra, sottolinea la necessità di contemperare in modo adeguato le esigenze investigative e il diritto alla riservatezza dei cittadini. Nel reputare, quindi, del tutto infondati i rilievi critici formulati dall'opposizione, soffermandosi, in particolare, sulla presunta limitazione dell'uso dello strumento investigativo delle intercettazioni e sulle perplessità espresse in merito al requisito degli evidenti indizi di colpevolezza, giudica congruo il tempo destinato alla discussione in sede referente, che, di fatto, ha consentito di migliorare il testo originario del provvedimento. Osservato, infine, come il Parlamento dovesse necessariamente intervenire al fine di evitare un uso distorto di talune informazioni sensibili da parte della stampa, dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, rivolge ironicamente un ringraziamento al deputato Brigandì per aver espressamente menzionato all'inizio del suo intervento i deputati del gruppo dell'Italia dei Valori.
La seduta, sospesa alle 17,05, è ripresa alle 17,10.
PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'emendamento 1.1000 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo 1 e soppressivo dei restanti articoli del disegno di legge, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI
PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:
Presenti 573
Votanti 571
Astenuti 2
Maggioranza 286 Pag. IX
Hanno risposto sì 325
Hanno risposto no 246
(La Camera approva).
Avverte che si intendono conseguentemente precluse o assorbite le restanti proposte emendative riferite all'articolo 1 ed agli articoli soppressi dalla parte consequenziale dell'emendamento 1.1000 del Governo.
Avverte, inoltre, che, secondo le intese intercorse tra i gruppi, l'esame del provvedimento proseguirà, nella seduta odierna, con l'illustrazione degli ordini del giorno e l'espressione del parere da parte del rappresentante del Governo. Nella seduta di domani, a partire dalle 10, avrà luogo la votazione degli ordini del giorno e, a partire dalle 15, lo svolgimento - con ripresa televisiva diretta - delle dichiarazioni di voto finale, cui seguirà la votazione finale. Sempre nella seduta di domani, al termine delle votazioni, avrà luogo lo svolgimento di interpellanze urgenti.
Deliberazione per la costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione ad un conflitto di attribuzione innanzi alla Corte costituzionale.
PRESIDENTE. Comunica che l'Ufficio di Presidenza, nella riunione del 9 giugno 2009, ha deliberato di proporre alla Camera la costituzione in giudizio innanzi alla Corte costituzionale per resistere al conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano in relazione alla deliberazione del 5 agosto 2008, con la quale è stata dichiarata l'insindacabilità delle opinioni espresse dal senatore Maurizio Gasparri, deputato all'epoca dei fatti, nei confronti del dottor Henry John Woodcock, magistrato.
Avverte che, se non vi sono obiezioni, tale deliberazione si intende adottata dall'Assemblea.
(Così rimane stabilito).
Si riprende la discussione.
(Trattazione degli ordini del giorno)
Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati DAVID FAVIA (IdV), GUIDO MELIS (PD), LAURA GARAVINI (PD), CARLO MONAI (IdV), GIOVANNI BATTISTA BACHELET (PD), LUISA BOSSA (PD), RITA BERNARDINI (PD), MARIA LETIZIA DE TORRE (PD), SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV), MASSIMO FIORIO (PD), ANITA DI GIUSEPPE (IdV), JEAN LEONARD TOUADI (PD), LUCIA CODURELLI (PD), ANDREA SARUBBI (PD), PIETRO TIDEI (PD), SALVATORE MARGIOTTA (PD), SANDRA ZAMPA (PD) e GIULIO CALVISI (PD).
GIACOMO CALIENDO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Accetta gli ordini del giorno Rao n. 6 e Monai n. 76.
Accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Brigandì n. 3, Valducci n. 5 e Ferranti n. 9.
Accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Garagnani n. 1, Nicola Molteni n. 2, Realacci n. 4, Compagnon n. 7, Di Giuseppe n. 51, Di Biagio n. 72, Granata n. 74 e Favia n. 75.
Accoglie come raccomandazione, purché riformulato, l'ordine del giorno Pezzotta n. 8.
Non accetta infine i restanti documenti di indirizzo.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.
Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali.
PRESIDENTE. Comunica che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali Pag. Xil deputato Francesco Proietti Cosimi, in sostituzione del deputato Silvano Moffa, dimissionario.
Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.
PRESIDENTE. Comunica che sarà iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani il trasferimento alla VII Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 867, recante istituzione del premio annuale «Arca dell'arte - Premio nazionale Rotondi ai salvatori dell'arte».
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Giovedì 11 giugno 2009, alle 10.
(Vedi resoconto stenografico pag. 76).
La seduta termina alle 20,10.