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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 296 di martedì 9 marzo 2010

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 11,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 4 marzo 2010.

I deputati in missione sono settantasette.

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 2 del 2010: Interventi urgenti concernenti enti locali e regioni (A.C. 3146-A).

Nella seduta del 4 marzo 2010 è stato, da ultimo, espresso il parere del Governo sugli ordini del giorno.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

La seduta, sospesa alle 11,10, è ripresa alle 11,35.

DONATA LENZI (PD). Chiede, a nome del suo gruppo, che l'Assemblea proceda immediatamente alla trattazione del punto 3 dell'ordine del giorno.

Sulla richiesta formulata dal deputato Lenzi intervengono i deputati ANGELO COMPAGNON (UdC), ANTONIO BORGHESI (IdV), SIMONE BALDELLI (PdL) e ROBERTO COTA (LNP).

PRESIDENTE. Avverte che, essendo stata avviata la trattazione del punto 1 dell'ordine del giorno ed in assenza di un consenso unanime dei gruppi, non è possibile dare corso, in questa fase, ad una richiesta di inversione dell'ordine del giorno.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Propone di rinviare il seguito dell'esame del disegno di legge di conversione n. 3146-A e di dare successivamente corso alla richiesta di inversione dell'ordine del giorno.

Dopo un intervento contrario del deputato MANUELA DAL LAGO (LNP), la Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, approva la proposta del deputato Quartiani.

PRESIDENTE. Avverte che il seguito dell'esame del disegno di legge di conversione n. 3146-A si intende rinviato alla seduta di domani.

GIUSEPPE CONSOLO (PdL). Chiede alla Presidenza di fornire precisazioni circa l'esito della votazione testé svoltasi.

PRESIDENTE. Precisa che la proposta del deputato Quartiani è stata approvata per tre voti di differenza.

Inversione dell'ordine del giorno.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiede che l'Assemblea proceda immediatamente alla trattazione del punto 3 dell'ordine del giorno, per poi procedere eventualmente alla trattazione del punto 4.

Dopo interventi dei deputati ANGELO COMPAGNON (UdC) e SIMONE BALDELLI (PdL), la Camera, con votazione Pag. VIelettronica senza registrazione di nomi, approva la proposta di inversione dell'ordine del giorno.

Discussione della proposta di legge: Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore (approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato) (A.C. 624 ed abbinate-B).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GIUSEPPE PALUMBO (PdL), Relatore. Nell'illustrare il contenuto della proposta di legge in discussione, di cui richiama le finalità, dà conto delle modifiche apportate al testo nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento, auspicando la sollecita approvazione in via definitiva del provvedimento.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

LUCIANA PEDOTO (PD). Nel ritenere che l'accesso alle cure palliative dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini con criteri uniformi, sottolinea la necessità di incrementare i fondi previsti per fare fronte alla problematica oggetto della proposta di legge in discussione, che giudica insufficienti, pur prendendo atto degli sforzi compiuti dall'Esecutivo in tal senso. Richiamato, quindi, l'ampio dibattito svoltosi in Commissione, ricorda che il suo gruppo ha ritenuto preferibile, su un provvedimento di tale importanza, un serio ed approfondito dibattito in Assemblea rispetto al trasferimento in sede legislativa. Esprime, infine, perplessità su talune modifiche introdotte dal Senato, segnatamente agli articoli 3 e 9.

DOMENICO DI VIRGILIO (PdL). Nel sottolineare la rilevanza dal provvedimento in discussione, volto a colmare una grave lacuna dell'ordinamento, osserva come una parte significativa della platea dei beneficiari delle cure palliative sia costituita da soggetti in età infantile. Rilevata altresì la necessità di garantire l'accesso a tali cure in modo omogeneo sull'intero territorio nazionale, dà conto dell'avvenuta soppressione del comma 5 dell'articolo 3 nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento. Sottolinea, infine, il proficuo impegno con cui il Governo ha affrontato le problematiche sottese al provvedimento in discussione, di cui auspica la sollecita approvazione.

ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD). Sottolineata la rilevanza sociale della proposta di legge in discussione, osserva che la rete dei servizi è fortemente disomogenea sul territorio nazionale, esprimendo perplessità in merito ai condizionamenti di natura economica sulle linee guida necessarie a garantire l'accesso alle cure palliative, che dovrebbe essere un diritto universale ed esigibile da parte di tutti i cittadini. Nel ritenere, quindi, insufficienti le risorse previste dall'Esecutivo a copertura degli oneri recati dal testo in esame, ricorda che il suo gruppo ha condizionato l'avvio dell'esame in sede referente del provvedimento in materia di testamento biologico all'approvazione della proposta di legge in discussione, sulla quale preannuncia un voto favorevole.

ANTONIO PALAGIANO (IdV). Dichiarato preliminarmente di non condividere l'ottimismo manifestato da esponenti della maggioranza circa l'idoneità del provvedimento in discussione a garantire un più efficace accesso alla terapia del dolore, stigmatizza il lungo periodo di tempo intercorso tra le diverse letture del testo in esame, lamentando la scarsa attenzione in tal senso dimostrata a suo parere dal Governo. Precisata altresì la diversa portata della terapia del dolore e delle cure palliative, evidenzia la differente sensibilità mostrata dalle singole amministrazioni Pag. VIIregionali nel trattamento di queste ultime, giudicando carente il provvedimento in discussione nel garantire tra l'alto l'equo e paritario accesso alle risorse sanitarie su tutto il territorio nazionale. Manifesta tuttavia su di esso l'orientamento favorevole del suo gruppo.

MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI (PD). Espresso un giudizio negativo sulle modalità che hanno caratterizzato l'iter della proposta di legge in discussione, segnatamente con riferimento all'esame in sede referente al Senato, dove sono state svolte audizioni solo del Dipartimento per le politiche antidroga, manifesta perplessità sul fatto che le cure palliative siano garantite solo a pazienti terminali e non anche a malati affetti da sindromi neurologiche e degenerative. Nel ritenere, quindi, inadeguata la politica sanitaria perseguita dall'Esecutivo, che non tiene conto delle innovazioni, giudica negativamente l'esclusione dei centri ospedalieri specializzati dalle disposizioni recate dal provvedimento, rilevando che molto si dovrà ancora fare per rispondere alle istanze di chi vive in prima persona il dolore e la sofferenza.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore rinunzia alla replica.

FERRUCCIO FAZIO, Ministro della salute. Esprime soddisfazione per il contenuto del provvedimento in esame, del quale richiama gli aspetti più innovativi, tra cui la previsione di reti territoriali per le cure palliative e la terapia del dolore.

(Esame degli articoli)

La V Commissione ha espresso il prescritto parere.

LINO DUILIO (PD). Esprime soddisfazione per l'imminente approvazione del provvedimento in esame, auspicando che in futuro possano essere incrementate le insufficienti risorse per la sua attuazione.

DOMENICO SCILIPOTI (IdV). Nel sottolineare che nella proposta di legge in esame manca un riferimento alla libertà di cura dei cittadini, auspica che la materia possa essere affrontata sulla base di un approccio più ampio, includendovi anche le terapie biologiche e l'agopuntura.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli articoli da 1 a 11, ai quali non sono riferiti emendamenti.

DONATA LENZI (PD). Dichiara l'astensione del suo gruppo sull'articolo 12.

LUCIO BARANI (PdL). Giudica congrue le risorse stanziate dall'Esecutivo per l'attuazione del provvedimento in esame.

VITTORIA D'INCECCO (PD). Chiede al Governo di attivarsi affinché le regioni tengano conto nell'utilizzo dei fondi stanziati delle reali esigenze dei cittadini.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 12, al quale non sono riferiti emendamenti.

La seduta, sospesa alle 13,30, è ripresa alle 15,05.

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settantasette.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Comunica che, come precisato nel corso dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, domani i lavori della Camera riprenderanno con il seguito dell'esame del decreto-legge concernente enti locali e regioni; seguiranno gli altri argomenti previsti dal calendario.
Come preannunciato nella stessa sede, considerato l'andamento dei lavori in atto, la Camera dovrà proseguire nella sua attività anche nella settimana precedente Pag. VIIIlo svolgimento delle elezioni regionali. Inoltre, a partire dalla settimana in corso e nelle successive settimane di marzo, sarà previsto lo svolgimento dei lavori anche nelle giornate di venerdì, sabato ed eventualmente domenica.
Per quanto riguarda la prossima settimana, dopo il decreto-legge sui beni sequestrati alla criminalità organizzata sarà previsto l'esame del decreto-legge in materia di energia elettrica nelle isole maggiori. Seguiranno le mozioni concernenti misure urgenti per contrastare la crisi economica e, quindi, l'esame della proposta di legge sulle misure di sostegno del reddito dei lavoratori, ove concluso dalla Commissione.

Si riprende la discussione.

(Trattazione degli ordini del giorno)

Interviene per illustrare il suo ordine del giorno n. 4 il deputato DOMENICO SCILIPOTI (IdV).

FERRUCCIO FAZIO, Ministro della salute. Accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Binetti n. 1 e Scilipoti n. 4. Accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Palagiano n. 3. Accetta, infine, i restanti documenti di indirizzo.

(Dichiarazioni di voto finale)

MARCO CALGARO (Misto-ApI). Espressa soddisfazione per il proficuo lavoro svolto da tutte le forze politiche nell'elaborazione della proposta di legge in esame, volta a colmare una grave lacuna dell'ordinamento, sottolinea la necessità di garantire un omogeneo accesso alla terapia del dolore su tutto il territorio nazionale, evidenziando altresì l'opportunità di incrementare i fondi previsti per far fronte a tale problematica. Dichiara, infine, a nome della sua componente politica, voto favorevole sul provvedimento.

ANTONIO PALAGIANO (IdV). Nel manifestare soddisfazione per la condivisione registratasi anche nel corso dell'iter in Commissione, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame, pur lamentando l'insufficienza degli stanziamenti previsti per la sua attuazione e la mancata previsione di sanzioni per le regioni inadempienti.

PAOLA BINETTI (UdC). Sottolineata l'estrema rilevanza del provvedimento in esame, del quale richiama gli aspetti salienti, osserva che le disposizioni in esso contenute colmano una grave lacuna dell'ordinamento, andando incontro alle esigenze di molti cittadini malati e delle loro famiglie, attraverso l'estensione dei livelli essenziali di assistenza. Evidenzia altresì la differente sensibilità dimostrata dalle singole amministrazioni regionali nel trattamento delle cure palliative. Dichiara, infine, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di legge in discussione.

MASSIMO POLLEDRI (LNP). Esprime soddisfazione per l'ampia convergenza registratasi sul provvedimento in esame, che disciplina una materia molto delicata ed è largamente atteso nel Paese. Sottolinea altresì come le disposizioni da esso recate riguardino una significativa platea di beneficiari e restituiscano dignità alle persone affette da gravi malattie.

LIVIA TURCO (PD). Ricordato il contributo determinante fornito dal suo gruppo nella stesura del provvedimento in esame, sul quale dichiara voto favorevole, rivolge un sentito ringraziamento a tutti gli operatori del sistema sanitario che garantiscono ai malati effettivi livelli di assistenza con professionalità e competenza. Preannunzia, altresì, l'intenzione di vigilare sulla concreta attuazione degli obiettivi della proposta di legge in discussione, segnatamente con riferimento all'incremento delle risorse finanziarie.

LUCIO BARANI (PdL). Ricordato il confronto costruttivo svoltosi sulla proposta di legge in esame, che ha portato alla stesura di un testo ampiamente condiviso, fortemente atteso dai malati, dalle loro famiglie e dagli operatori del settore, sottolinea Pag. IXl'importanza dell'istituzione di centri pediatrici con operatori qualificati, atteso che una grande parte dei beneficiari delle cure palliative è costituita da soggetti in età infantile. Dichiara, quindi, il voto favorevole del suo gruppo su un provvedimento importante per la modernizzazione del Paese, ritenendo congrue le risorse previste dall'Esecutivo per la sua attuazione.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato DOMENICO DI VIRGILIO (PdL).

GIUSEPPE PALUMBO (PdL), Relatore. Rivolto un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito all'iter del provvedimento in esame, esprime soddisfazione per la positiva conclusione del medesimo, rammaricandosi per talune polemiche sollevate nei suoi confronti, che reputa inappropriate.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato ILEANA ARGENTIN (PD).

La Camera, con votazione finale elettronica, approva la proposta di legge n. 624 ed abbinate-B.

Organizzazione dei tempi di esame dei disegni di legge di ratifica.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per l'esame dei disegni di legge di ratifica iscritti all'ordine del giorno è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

Discussione del disegno di legge di ratifica: Memorandum d'Intesa con il Governo della Repubblica indonesiana concernente l'apertura dell'Ufficio «Indonesian Trade Promotion Center» (ITPC) (A.C. 3082).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.

STEFANO STEFANI (LNP), Relatore. Illustra il contenuto del Memorandum d'Intesa in discussione, che risponde all'esigenza di una maggiore cooperazione nei campi dell'economia e del commercio tra l'Italia e l'Indonesia, Paese molto importante sul piano commerciale sia per numero di abitanti, sia per tasso di sviluppo, sia per la vicinanza al Giappone e alla Cina. Rilevato, quindi, che l'attuazione dell'Accordo non comporta nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato, auspica una celere approvazione del relativo disegno di legge di ratifica.

LAURA RAVETTO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.

MARIO BARBI (PD). Richiamate le finalità sottese al disegno di legge di ratifica in discussione, ne sottolinea la rilevanza alla luce dell'articolato contesto economico e politico in cui versa la Repubblica indonesiana, nonché dei suoi rapporti bilaterali con l'Italia. Dato altresì conto delle problematiche connesse all'attuazione del Memorandum d'Intesa in oggetto, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento in esame.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Rilevato che il Memorandum d'Intesa in discussione risponde all'esigenza di una maggiore cooperazione commerciale tra l'Italia e l'Indonesia, inserendosi nell'auspicabile allargamento delle relazioni economiche di carattere bilaterale, ricorda che il relativo disegno di legge di ratifica, sul quale manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo, non prevede alcuna norma di copertura finanziaria, atteso che la relazione introduttiva asserisce che l'attuazione dell'Accordo non comporta nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore rinunzia alla replica.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Sottolineato come il Pag. XMemorandum d'Intesa sia ispirato al principio di reciprocità tra le Parti contraenti, preannunzia la disponibilità del Governo ad accettare un ordine del giorno vertente sull'argomento; osserva altresì come dall'attuazione dell'Accordo siano attese positive ripercussioni nel senso del rafforzamento delle relazioni bilaterali sul piano politico ed economico.

(Esame degli articoli)

FRANCO NARDUCCI (PD). Nel rivendicare al precedente Esecutivo il merito di aver sottoscritto il Memorandum d'Intesa in esame, esprime apprezzamento per la scelta di Milano quale sede dell'ITPC, manifestando perplessità sugli aspetti relativi alla reciprocità degli impegni. Dichiara, quindi, il voto favorevole del suo gruppo sull'articolo 1.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 1, al quale non sono riferiti emendamenti.

FABIO PORTA (PD). Sottolineato il ruolo trainante dell'economia indonesiana nel Sud-est asiatico, nonché il particolare quadro politico in essere nel medesimo Paese, evidenzia la rilevanza del disegno di legge di ratifica in esame.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 2, al quale non sono riferiti emendamenti.

PAOLO CORSINI (PD). Sottolineato il ritardo con cui viene data risposta all'esigenza di una maggiore cooperazione commerciale tra Italia ed Indonesia, preannunzia voto favorevole sul disegno di legge di ratifica in esame.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 3, al quale non sono riferiti emendamenti.

(Trattazione dell'unico ordine del giorno)

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo, come precedentemente preannunziato, accetta l'ordine del giorno Stefani n. 1.

(Dichiarazioni di voto finale)

LUCA VOLONTÈ (UdC). Nel dichiarare il voto favorevole sul disegno di legge di ratifica in discussione, di cui sottolinea la rilevanza, evidenzia come il Memorandum in esame si inserisca nell'ambito di un auspicabile allargamento delle relazioni economiche bilaterali.

GIANLUCA PINI (LNP). Dichiara, a nome del suo gruppo, voto favorevole sul disegno di legge di ratifica in esame, il cui Accordo reputa utile ad arginare il fenomeno della concorrenza sleale ai danni delle attività produttive europee e nazionali, in particolare nel settore calzaturiero.

MARIO BARBI (PD). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di ratifica in esame, invitando il Governo ad attivarsi al fine di potenziare i rapporti commerciali tra i Paesi contraenti.

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di ratifica n. 3082.

Discussione del disegno di legge di ratifica: Dichiarazione di intenti tra i Ministri della difesa di Francia, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna relativa alla creazione di una Forza di gendarmeria europea e Trattato tra il Regno di Spagna, la Repubblica francese, la Repubblica italiana, il Regno dei Paesi Bassi e la Repubblica portoghese per l'istituzione della Forza di gendarmeria europea, EUROGENDFOR (A.C. 3083).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali.

GENNARO MALGIERI (PdL). Relatore per la III Commissione. Nel rilevare come gli Accordi finalizzati all'istituzione di una Pag. XIForza di gendarmeria europea potranno contribuire al consolidamento di una più forte identità comunitaria nei settori della difesa e della sicurezza, richiama il ruolo svolto dall'Italia in tale ambito. Sottolineato, quindi, il crescente impegno dell'Europa nelle missioni internazionali di pace, richiama i contenuti del provvedimento in discussione per le parti di competenza della III Commissione, raccomandandone la sollecita approvazione.

FILIPPO ASCIERTO (PdL). Relatore per la IV Commissione. Illustra il contenuto della Dichiarazione di intenti e del Trattato in discussione, per quanto attiene ai profili di competenza della IV Commissione, finalizzati all'istituzione, nell'ambito della politica europea di sicurezza e difesa, di una Forza di gendarmeria europea (EUROGENDFOR), precisando altresì che tali provvedimenti assumono particolare significato per l'Italia, avendo la suddetta struttura il proprio comando nel nostro Paese. Sottolinea, quindi, la particolare rilevanza e le competenze dell'istituenda Forza, giudicandola uno degli strumenti più efficaci a disposizione delle organizzazioni internazionali nella gestione delle crisi anche in territori molto instabili.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

MARIO BARBI (PD). Manifesta l'orientamento convintamente favorevole del suo gruppo al disegno di legge di ratifica in esame, finalizzato alla importante istituzione di una Forza di gendarmeria europea, contribuendo al rafforzamento della politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea, in piena coerenza con i principi fissati in materia dal Trattato di Lisbona. Richiama quindi alcuni esempi di attività militari comuni alle quali hanno contribuito gli Stati dell'Unione europea, che testimoniano la volontà di consolidare la cooperazione nel settore della difesa.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nel ricordare il processo evolutivo inerente il rafforzamento della politica europea di sicurezza e di difesa, richiama gli aspetti salienti della Dichiarazione di intenti e del Trattato in discussione, sottolineando la particolare rilevanza della Forza di gendarmeria europea, che rappresentano gli strumenti più efficaci a disposizione delle organizzazioni internazionali nella gestione delle crisi in territori caratterizzati da instabilità. Nel preannunziare quindi voto favorevole sul disegno di legge di ratifica in esame, del quale auspica la sollecita approvazione, ricorda il contenuto del suo ordine del giorno n. 1, volto a perfezionare taluni aspetti del provvedimento.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Preannunzia l'intendimento di accettare l'ordine del giorno Di Stanislao n. 1, purché riformulato.

(Esame degli articoli)

FRANCO NARDUCCI (PD). Dichiara, a nome del suo gruppo, voto favorevole sull'articolo 1, condividendo l'obiettivo di rafforzare l'identità europea nei settori della difesa e della sicurezza.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza di garantire le condizioni per un sereno ed ordinato svolgimento del dibattito.

PRESIDENTE. Richiama il disposto dell'articolo 59 del Regolamento.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 1, al quale non sono riferiti emendamenti.

FABIO PORTA (PD). Dichiara, a nome del suo gruppo, voto favorevole sull'articolo 2, rilevando l'importante significato degli Accordi in via di ratifica, che contribuiranno Pag. XIIa far assumere un più alto livello alle relazioni politiche ed istituzionali dell'Unione europea.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 2, al quale non sono riferiti emendamenti.

PAOLO CORSINI (PD). Sottolineata la particolare rilevanza dell'articolo 3, ribadisce il convinto sostegno del suo gruppo al disegno di legge di ratifica in esame.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 3, al quale non sono riferiti emendamenti.

MARCO FEDI (PD). Nel ribadire l'importanza degli Accordi in esame ai fini del rafforzamento delle istituzioni comunitarie, anche nel settore della difesa, esprime perplessità per il fatto che ai relativi oneri finanziari si fa fronte riducendo le risorse del fondo per la lotta alla desertificazione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 4, al quale non sono riferiti emendamenti.

FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Pur condividendo le innovazioni recate dal disegno di legge di ratifica in esame, ritiene non sufficientemente compiuto il processo di definizione di una politica di difesa europea.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 5, al quale non sono riferiti emendamenti.

(Trattazione dell'unico ordine del giorno)

ALFREDO MANTOVANO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Accetta l'ordine del giorno Di Stanislao n. 1 nel testo riformulato.

(Dichiarazioni di voto finale)

LUCA VOLONTÈ (UdC). Richiamato il rilevante passo in avanti compiuto dalla cooperazione in ambito militare dell'Unione europea, grazie all'istituzione di una Forza di gendarmeria europea, che a suo avviso potrà adeguatamente contribuire al rafforzamento della politica estera e di sicurezza comune, anche garantendo l'intervento nella gestione delle crisi internazionali, dichiara il voto convintamente favorevole del suo gruppo.

MARIO BARBI (PD). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di ratifica in esame, richiamando i punti più qualificanti della Dichiarazione di intenti e del Trattato in discussione.

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di ratifica n. 3083.

Sull'ordine dei lavori.

LUCA VOLONTÈ (UdC). Invita il Governo a porre in essere ogni possibile intervento diplomatico volto a garantire la libertà religiosa, segnatamente nei Paesi in cui si registrano atteggiamenti persecutori nei confronti delle minoranze cristiane.

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 4 del 2010: Istituzione dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (A.C. 3175).

Nella seduta dell'8 marzo 2010 è iniziata la discussione sulle linee generali.

ANDREA LULLI (PD). Rilevato preliminarmente il significativo e consistente lavoro svolto in questi anni dalla magistratura e dall'Agenzia del demanio nell'amministrazione e destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, ritiene Pag. XIIIche con l'istituenda Agenzia si operi un ridimensionamento delle suddette competenze, disperdendo il patrimonio di professionalità ed esperienza accumulato negli anni. Manifesta comunque un orientamento sostanzialmente favorevole al provvedimento d'urgenza in discussione, pur considerandolo non completamente adeguato e funzionale al perseguimento degli obiettivi prefissati; auspica pertanto che, durante l'iter in Assemblea, siano tenute nella debita considerazione le proposte migliorative avanzate dall'opposizione.

LUDOVICO VICO (PD). Sottolineata la rilevanza, nell'ambito di una efficace lotta alle mafie, del sequestro e della confisca dei beni della criminalità organizzata, nonché delle politiche di promozione sociale, richiama dettagliatamente i provvedimenti succedutisi nel tempo che hanno portato alla definizione della legislazione antimafia vigente nel nostro Paese, che, pur presentando una certa disorganicità, si pone all'avanguardia nel mondo e si è affermata anche grazie al sacrificio di molti servitori dello Stato. Evidenzia quindi i positivi risultati conseguenti all'applicazione della legge n. 109 del 1996, che, introducendo tra l'altro l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, ha contribuito all'affermarsi dell'associazionismo impegnato nella lotta alla criminalità organizzata, sottraendo consenso a quest'ultima.

FURIO COLOMBO (PD). Sottolineata la rilevanza del provvedimento d'urgenza in discussione nell'ambito del complesso delle attività volte al contrasto della criminalità organizzata, con evidenti ripercussioni sull'immagine e sul ruolo del nostro Paese a livello internazionale, ricorda alcune autorevoli figure che si sono distinte nella lotta alla mafia. Evidenzia, altresì, la delicatezza delle fasi dell'amministrazione e della destinazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, nelle quali occorre garantire la massima trasparenza, al fine di scongiurare il rischio che tali beni ritornino sotto il controllo della criminalità organizzata.

CESARE MARINI (PD). Pur ritenendo opportuna la scelta di istituire un'Agenzia unitaria per l'amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, esprime perplessità sulla struttura delineata nel provvedimento d'urgenza in discussione, nonché sulla possibilità attribuita all'istituenda Agenzia di alienare i beni sequestrati. Osserva altresì come il decreto-legge in esame non affronti in modo approfondito la questione inerente la natura dei beni sottratti alle mafie e la loro destinazione finale, sottolineando la necessità che lo Stato contrasti in modo più incisivo le attività illecite e, nel contempo, promuova idonee iniziative volte a sostenere la cultura della legalità nel Paese.

ANDREA ORLANDO (PD). Nel giudicare positiva la scelta di istituire l'Agenzia oggetto del provvedimento d'urgenza in discussione, ritiene assolutamente inadeguato lo strumento del decreto-legge per intervenire in una materia che avrebbe richiesto un maggiore approfondimento. Rilevato, altresì, che l'istituzione della predetta Agenzia non elimina il rischio di infiltrazioni mafiose, segnatamente nell'ambito delle attività finanziarie, sottolinea la necessità che all'istituenda Agenzia siano garantite efficaci forme di coordinamento con la magistratura e con gli enti locali, nonché adeguate risorse per il perseguimento degli obiettivi prefissati. Auspica, pertanto, che nel corso dell'iter in Assemblea siano accolte le proposte di modifica presentate dall'opposizione, al fine di addivenire all'approvazione di un testo largamente condiviso.

CARLO MONAI (IdV). Nel ricordare l'evoluzione legislativa delle norme inerenti la confisca dei beni provenienti da attività illecite, invita il Governo ad attivarsi fattivamente al fine di contrastare efficacemente i deprecabili fenomeni di corruzione che si manifestano nel Paese. Giudicata quindi condivisibile l'istituzione di un'Agenzia unitaria per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata, richiama gli Pag. XIVaspetti di maggiore criticità presenti nel decreto-legge in discussione, che, a suo avviso, non affronta in modo adeguato le questioni sollevate dalla Commissione antimafia. Nel preannunziare, infine, la presentazione di proposte emendative migliorative del testo, auspica che l'Esecutivo si impegni concretamente nella lotta all'illegalità, evitando di adottare provvedimenti ad personam.

CARMEN MOTTA (PD). Sottolineata la rilevanza dell'attività di contrasto alla criminalità organizzata, che per diffusione sull'intero territorio nazionale e per l'ingente giro d'affari è diventata un fenomeno dalle dimensioni inquietanti, reputa necessario intensificare e rendere più efficace la confisca e il riutilizzo dei beni illecitamente acquisiti dalle mafie. Auspica altresì che si possa migliorare il testo del provvedimento d'urgenza in discussione che, sebbene sostanzialmente condivisibile, non appare adeguato ad introdurre le necessarie novelle alla disciplina recata dalla legge n. 109 del 1996, della quale evidenzia i risultati conseguiti. Richiamate quindi le disposizioni che istituiscono l'Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, sottolinea che tale organismo di carattere centralistico non appare in grado di realizzare il prefissato snellimento delle procedure atte a pervenire al riutilizzo dei predetti beni.

LUCIANA PEDOTO (PD). Nel ritenere che il dibattito sul provvedimento d'urgenza in discussione rappresenti un'occasione per affrontare in modo concreto ed organico la materia della lotta alle mafie, richiama gli aspetti di maggiore criticità che ad oggi hanno connotato le procedure di confisca dei beni alla criminalità organizzata, sottolineando, tra l'altro, la necessità di ridurre i tempi intercorrenti tra l'iniziale sequestro e la definitiva destinazione. Giudicato infine del tutto prioritario addivenire ad un testo ampiamente condiviso, anche in considerazione della particolare rilevanza del decreto-legge in esame, preannunzia che il suo gruppo si riserva di valutare l'atteggiamento che il Governo e la maggioranza assumeranno nel prosieguo del dibattito, auspicando altresì che si possa pervenire ad un'approvazione unanime del provvedimento.

VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO (PD). Espresse perplessità per il ricorso allo strumento della decretazione d'urgenza, che reputa inidoneo ad affrontare la delicata tematica della strategia atta a contrastare il dilagare della criminalità organizzata, ritiene che lo Stato dovrebbe concentrare il proprio sforzo nella confisca dei beni illecitamente acquisiti dalle mafie, grazie anche alla loro capillare infiltrazione nel tessuto economico dell'intero Paese, che costituisce ormai una vera e propria forma di controllo del territorio. Richiamata quindi la necessità di colmare le lacune insite nella disciplina, complessivamente positiva, introdotta dalla legge n. 109 del 1996, manifesta perplessità sulla reale possibilità che il testo predisposto dal Governo possa conseguire gli obiettivi prefissati; esprime comunque apprezzamento per la proposta, che peraltro trae origine dal mondo dell'associazionismo, di istituire un'apposita Agenzia per la gestione dei beni sottratti alla criminalità organizzata, prospettando tuttavia l'opportunità di una più razionale definizione delle funzioni e dell'assetto organizzativo di tale organismo.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 10 marzo 2010, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 100).

La seduta termina alle 21,10.