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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 15 aprile 2010

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 15 aprile 2010.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Bossi, Brambilla, Brancher, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Buttiglione, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Conte, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, D'Alema, D'Amico, Donadi, Dozzo, Fallica, Fassino, Fitto, Franceschini, Frattini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, Jannone, La Russa, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Mazzocchi, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Migliavacca, Migliori, Molgora, Mura, Nucara, Leoluca Orlando, Arturo Mario Luigi Parisi, Pescante, Prestigiacomo, Ravetto, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Sardelli, Scajola, Stefani, Tabacci, Tenaglia, Tremonti, Urso, Vegas, Vitali, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

In data 14 aprile 2010 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE IANNACCONE ed altri: «Modifica dell'articolo 68 della Costituzione, concernente le immunità dei membri del Parlamento» (3395);
DI STANISLAO: «Disposizioni concernenti la ridislocazione di enti e reparti delle Forze armate» (3396);
BARBIERI: «Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di ineleggibilità» (3397);
SARDELLI ed altri: «Modifica all'articolo 15 della legge 22 aprile 1941, n. 633, in materia di esenzione dal pagamento dei diritti d'autore per le opere utilizzate nel corso di iniziative organizzate dagli enti per la promozione del turismo e nel caso di manifestazioni musicali destinate agli ultrasessantenni» (3398);
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE PISICCHIO: «Modifiche agli articoli 73 e 82 e introduzione degli articoli 69-bis, 82-bis e 82-ter della Costituzione, concernenti lo statuto dell'opposizione» (3399).

Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

La proposta di legge SCHIRRU ed altri: «Disposizioni concernenti il limite di altezza per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate» (3160) è stata successivamente sottoscritta dai deputati Gianni Farina e Samperi.

La proposta di legge SCHIRRU ed altri: «Modifica all'articolo 4 della legge 23 agosto 2004, n. 226, concernente il limite di età per il reclutamento dei volontari in ferma prefissata di un anno» (3161) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Samperi.

Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.

A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

I Commissione (Affari costituzionali):
ANGELI: «Modifiche alla legge 27 dicembre 2001, n. 459, recante norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero» (3275) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), III e V.

XI Commissione (Lavoro):
OLIVERIO ed altri: «Modifiche all'articolo 13 della legge 27 marzo 1992, n. 257, e altre disposizioni concernenti l'estensione dei benefici previdenziali previsti per i lavoratori esposti all'amianto a coloro che sono stati collocati in quiescenza prima della data di entrata in vigore della medesima legge» (3298) Parere delle Commissioni I, V e XII;
DI STANISLAO: «Disposizioni per l'inquadramento di alcune categorie di personale precario nei ruoli civili del Ministero della difesa» (3320) Parere delle Commissioni I, IV e V;
MINARDO: «Modifica all'articolo 6 della legge 31 marzo 1979, n. 92, in materia di inquadramento previdenziale degli operai dei frantoi oleari» (3323) Parere delle Commissioni I, V, X e XIII.

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

La Commissione europea, in data 14 aprile 2010, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - riesame della direttiva sull'orario di lavoro (prima consultazione delle parti sociali a livello dell'Unione europea ai sensi dell'articolo 154 del TFUE) (COM(2010)106 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla XI Commissione (Lavoro);
Allegati I, II, parti da 1 a 13, III e IV all'Accordo di libero scambio tra l'Unione europea i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Corea, dall'altra (COM(2010)137 definitivo), che sono assegnati in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);
Relazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'applicazione e l'efficacia della direttiva 2003/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 maggio 2003 che prevede la partecipazione del pubblico nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale e modifica le direttive del Consiglio 85/337/CEE e 96/61/CE relativamente alla partecipazione del pubblico e all'accesso alla giustizia (COM(2010)143 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente);
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Addendum al COM(2009) 665 definitivo - Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio. Ripercussioni dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona sulle procedure decisionali interistituzionali in corso (COM(2010)147 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione da un consiglio regionale.

Il presidente del consiglio regionale della Sardegna, con lettera in data 9 aprile 2010, ha trasmesso il testo di un voto, approvato dal consiglio regionale stesso nella seduta dell'8 aprile 2010, concernente il rafforzamento del ruolo delle regioni nella partecipazione al processo normativo europeo e nel controllo della sussidiarietà, con riferimento alle modifiche della legge 4 febbraio 2005, n. 11, a seguito dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona.
Questa documentazione è stata trasmessa alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Trasmissione dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, con lettera in data 14 aprile 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 22 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, un parere relativo all'assegnazione delle quote di emissioni di CO2 per gli impianti «nuovi entranti» per il periodo 2008-2012.
Questa documentazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente).

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

PROPOSTA DI LEGGE: BRUNO, LUCIANO DUSSIN: SALVAGUARDIA DEGLI EFFETTI PRODOTTI DAL DECRETO-LEGGE 5 MARZO 2010, N. 29, RECANTE INTERPRETAZIONE AUTENTICA DI DISPOSIZIONI DEL PROCEDIMENTO ELETTORALE E RELATIVA DISCIPLINA DI ATTUAZIONE, NON CONVERTITO IN LEGGE (A.C. 3394)

A.C. 3394 - Articolo unico

ARTICOLO UNICO DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO DEI PROPONENTI

1. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodotti e i rapporti giuridici sorti sulla base del decreto-legge 5 marzo 2010, n. 29.
2. La presente legge entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

A.C. 3394 - Proposta emendativa riferita all'articolo unico

PROPOSTA EMENDATIVA RIFERITA ALL'ARTICOLO UNICO DELLA PROPOSTA DI LEGGE

Sopprimerlo.
1. 1. Favia, Donadi, Borghesi.

A.C. 3394 - Ordine del giorno

ORDINE DEL GIORNO

La Camera,
preso atto della sanatoria degli effetti del decreto-legge n. 29 del 2010,

impegna il Governo:

a salvaguardare, per quanto di competenza, la legalità costituzionale per le elezioni di ogni ordine e grado presentando proposte di modifica della farraginosa legislazione vigente in materia;
a proporre modifiche legislative finalizzate a garantire regolarità e certezza nelle procedure elettorali, in particolare disciplinando l'accesso alle elezioni secondo le migliori pratiche delle democrazie europee, adottando misure idonee ad evitare che la raccolta delle sottoscrizioni avvenga al di fuori delle regole e che si traduca in strumento per escludere le forze politiche che rispettano la legalità.
9/3394/1.Bernardini, Beltrandi, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Zamparutti, Favia.

La Camera,
preso atto della sanatoria degli effetti del decreto-legge n. 29 del 2010,

impegna il Governo

a proporre modifiche legislative finalizzate a garantire regolarità e certezza nelle procedure elettorali, anche relativamente alla raccolta delle sottoscrizioni previste dalla normativa vigente.
9/3394/1.(Testo modificato nel corso della seduta) Bernardini, Beltrandi, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Zamparutti, Favia.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative in relazione ad alcune lettere minatorie di ispirazione razzista e antisemita inviate al prefetto e al sindaco di Arezzo - 2-00667.

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
nel maggio 2009 a Giorgio Valentini, sindaco di Montevarchi (Arezzo), fu inviata presso l'abitazione una prima lettera di minacce, recante una sigla facente riferimento ad un presunto gruppo razzista;
dopo la prima missiva, a partire dai mesi di ottobre-novembre 2009, sono state inviate nuove lettere minatorie, sia presso l'abitazione privata del sindaco che presso l'amministrazione comunale di Montevarchi (Arezzo);
a partire dal mese di febbraio 2010 nuove lettere di minaccia sono state inviate presso la redazione di un giornale locale, Il Corriere di Arezzo, ad un ritmo sempre più frequente;
le lettere oggi sono 18: hanno esteso le minacce non solo al sindaco, ma anche alla sua famiglia e, di volta in volta, sono stare corredate da lame di coltelli, lamette da barba, trincetti;
a seguito del decreto del Presidente della Repubblica relativo al conferimento della medaglia ai sopravvissuti dei campi di concentramento in occasione della giornata della memoria e delle conseguenti cerimonie di conferimento da parte dei prefetti, il dottor Salvatore Montanaro, prefetto di Arezzo, unitamente all'onorevole Giuseppe Fanfani, sindaco di Arezzo, ha ricevuto una lettera minatoria, che conteneva una specifica frase nei confronti del prefetto, al quale veniva augurato «un viaggio senza ritorno ad Auschwitz»;
qualche giorno fa è giunta al sindaco di Arezzo, onorevole Giuseppe Fanfani, una nuova missiva minatoria con la firma «Arezzo. Primavera nazista», con la quale si avvertiva che «ora Fanfani deve fare i conti con noi: razzismo un fenomeno che penetra (...) nella pelle: i pallini di piombo»;
tutte le lettere recano una sigla razzista, con chiari elementi di xenofobia e di antisemitismo;
tale sconcertante vicenda sta producendo nei territori interessati un clima di forte preoccupazione sia per l'incolumità delle persone oggetto di minacce, sia per il clima culturale e politico;
alle persone interessate sono giunte da subito la solidarietà e l'apprezzamento per il lavoro svolto nel favorire, nei territori da essi amministrati, politiche di legalità ed integrazione;
le forze dell'ordine locali e gli inquirenti tutti hanno seguito sin dall'inizio queste vicende, con rigore e grande professionalità -:
se non ritenga opportuno, vista la gravità dei contenuti delle lettere minatorie, nonché il loro intensificarsi, uno specifico interessamento ed intervento del ministero dell'interno, al fine di sostenere l'importante lavoro finalizzato all'individuazione dei responsabili di tali sconcertanti atti.
(2-00667)
«Mattesini, Nannicini, Froner, Rampi, Pes, Maran, Tempestini, Pizzetti, Lenzi, Motta, Giovanelli, Mazzarella, D'Antoni, Mosca, Minniti, Laratta, Fiorio, Touadi, Bellanova, Schirru, Capano, Agostini, Marco Carra, Boffa, Farinone, Pollastrini, Cuperlo, Murer, Gatti, Marchi, Gnecchi, Concia, Ginoble, Ginefra, Boccuzzi, Cenni, Mario Pepe (PD), Servodio, La Forgia, Vico».

Misure per contrastare la criminalità organizzata nella provincia di Vibo Valentia - 2-00668.

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
a Sant'Onofrio, il piccolo centro (commissariato per 'ndrangheta) nel vibonese, domenica 11 aprile 2010 si è svolto il rito pasquale tradizionale dell'«affruntata». La manifestazione avrebbe dovuto svolgersi la domenica di Pasqua, ma è stata sospesa dal vescovo Luigi Renzo, a causa dei colpi di pistola esplosi davanti all'abitazione del priore della confraternita;
la secolare rievocazione, che richiama nella piazza di Sant'Onofrio migliaia e migliaia di persone, dove fede e tradizione popolate si mescolano, divenuta una delle manifestazioni più suggestive della Calabria, non si è svolta nel giorno stabilito perché le cosche della mafia l'hanno impedito, in quanto escluse dalla manifestazione, così come disposto dal vescovo. Anche quest'anno il vescovo, monsignor Luigi Renzo, ha impartito direttive ai parroci affinché vigilassero sulle manifestazioni religiose ed impedissero agli uomini riconducibili alla criminalità organizzata di portare le statue dei santi;
nel 2009 il vescovo aveva inviato una direttiva a tutte le parrocchie della diocesi sui comportamenti da tenere in occasione dell'organizzazione di iniziative a carattere religioso. In particolare, a Sant'Onofrio negli anni precedenti esponenti della criminalità organizzata hanno colto l'occasione dell'«affruntata» per sfoggiare tutto il loro potenziale e trasmettere alla comunità intera il loro messaggio di forza -:
se il Governo non ritenga urgente e improcrastinabile, anche alla luce dei recenti fatti di Vibo Valentia, predisporre misure efficaci atte a contrastare la criminalità organizzata e ad affrontarla senza attendere ulteriori attentati o atti intimidatori prima di intervenire.
(2-00668) «Tassone, Vietti».

Iniziative per il rispetto dei diritti umani nella Repubblica dello Yemen, con particolare riferimento ai diritti delle donne e alla fissazione di un'età minima per il matrimonio - 2-00673.

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
venerdì 9 aprile 2010 Elham Mahdi al Assi, una bimba yemenita, data in sposa all'età di dodici anni, è morta ad Hajjah, città a nord di Sana'a, dopo cinque giorni di matrimonio con un uomo di venti anni;
secondo quanto riporta uno dei principali giornali, lo Yemen Observer, la bambina è morta per lesioni gravissime all'apparato genitale, dovute alla violenza sessuale subita dal marito, che hanno portato ad emorragie fatali;
in Yemen non esiste un'età minima per il matrimonio e la violenza sessuale compiuta dal marito non è considerata reato;
secondo uno studio del 2008 a cura del centro studi e ricerche sullo sviluppo di genere dell'Università di Sana'a, il 52,1 per cento delle ragazze sono al di sotto dei 18 anni al momento del matrimonio, contro il 6,7 per cento dei ragazzi;
una proposta di legge, in un primo momento approvata dal Parlamento yemenita, ha stabilito in 17 anni l'età minima per il matrimonio delle ragazze e in 18 quella per i ragazzi;
a seguito, però, dell'opposizione da parte di parlamentari dell'ala conservatrice, la proposta di legge è stata rinviata al comitato parlamentare per la sharia, che ha raccomandato di non fissare alcuna età minima per il matrimonio;
autorità clericali hanno pronunciato al riguardo una fatwa nel mese di marzo 2010 e hanno vietato la fissazione dell'età minima per il matrimonio, affermando che è contrario alla sharia. Conseguentemente, gli attivisti che si battono per la fissazione per legge di un'età minima per il matrimonio sono divenuti bersaglio di crescenti e selvaggi attacchi nei mesi scorsi, tacciati di essere infedeli e laicisti per la loro opposizione al matrimonio di minorenni e ad altre pratiche, che non solo sono contrarie ai diritti umani, ma che mettono a rischio la vita di donne e ragazze -:
quali iniziative urgenti intenda intraprendere nelle opportune sedi perché il Governo yemenita rispetti gli impegni assunti in sede internazionale a tutela dei diritti umani, dell'uguaglianza di genere e della promozione delle condizioni di vita delle donne e delle ragazze, secondo quanto stabilito dall'Accordo di cooperazione del 1998 tra l'Unione europea e la Repubblica dello Yemen, in particolare all'articolo 12;
quali iniziative urgenti intenda intraprendere nei confronti delle autorità yemenite affinché sia assicurata la promozione e la protezione dei diritti umani delle donne e delle ragazze, in particolare per quanto riguarda la fissazione di un'età minima per il matrimonio, conformemente ai principi del diritto internazionale in tema di diritti umani, e perché sia considerato reato la violenza sessuale del marito nei confronti della moglie;
quali azioni intenda intraprendere perché cessi la persecuzione degli avvocati e, più in generale, degli attivisti per il rispetto dei diritti umani.
(2-00673)
«Zamparutti, Bernardini, Mecacci, Beltrandi, Maurizio Turco, Farina Coscioni, Guzzanti, D'Antona, Fiano, Misiti, Boccia, Burtone, Barba, Ferrari, Consolo, Sbai, Cesare Marini, Vannucci, Zucchi, Gava, Guido Dussin, Mistrello Destro, Goisis, Pianetta, Lussana, Munerato, Carlucci, Vernetti, Lehner, Lorenzin, Di Giuseppe, Razzi, Iannaccone, Belcastro, Mondello, Compagnon, Nirenstein, Santelli, Della Vedova».

Iniziative in merito alla crisi industriale dello stabilimento Case new holland (Cnh) di Imola e per la salvaguardia dei relativi livelli occupazionali - 2-00669.

D)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
nella città di Imola è ubicato uno stabilimento della Case new holland (Cnh), facente parte del gruppo Fiat, nel quale si producono macchine movimento terra;
lo stabilimento imolese occupa 335 persone in cassa integrazione straordinaria per crisi dal 31 agosto 2009 e, a seguito di un accordo sottoscritto al ministero dello sviluppo economico, la Case new holland (Cnh) e la Fiat si sono impegnate, insieme alle istituzioni, a cercare nuove soluzioni industriali per il sito di Imola;
la commissione tecnica costituita presso il ministero dello sviluppo economico allo stato attuale non ha ancora trovato soluzioni utili all'occupazione dei lavoratori -:
quali iniziative intenda intraprendere il Governo al fine di affrontare una situazione gravemente impattante sulle lavoratrici e sui lavoratori dell'azienda, nonché sul tessuto sociale dell'intero territorio imolese, e come intenda il Governo attivarsi al fine di scongiurare la chiusura definitiva dello stabilimento produttivo imolese e salvaguardare l'occupazione degli attuali dipendenti.
(2-00669)
«Marchignoli, Marchioni, Motta, Marco Carra, Ghizzoni, Santagata, Oliverio, Corsini, Meta, Bellanova, Gianni Farina, Bratti, Velo, Esposito, Vannucci, Tullo, De Micheli, Fluvi, Pizzetti, Benamati, Miglioli, Cuperlo, Brandolini, Ceccuzzi, Fontanelli, D'Incecco, Vassallo, Zampa, Zaccaria, Pollastrini, Zunino, Bossa, Lenzi, Tocci, Tempestini, Marantelli, Scarpetti, Albonetti, Mariani».

Problematiche relative alle ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri in materia di protezione civile - 2-00647.

E)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
la fonte «tipica» dell'emergenza si rinviene oggi nelle ordinanze di necessità ed urgenza, in particolare nelle ordinanze di protezione civile di cui alla legge n. 225 del 1992;
la tendenza che si è registrata negli ultimi anni nella prassi è che alle ordinanze di protezione civile si stia facendo sempre più ricorso in aree estranee all'emergenza. Alcuni elementi sembrano addirittura avvalorare l'impressione di una progressiva «attrazione» di interi ambiti materiali nell'orbita di siffatte ordinanze, con conseguente sottrazione di questi ultimi alla legislazione «parlamentare» e, più in generale, alla legislazione primaria;
dal 1994 ad oggi (30 ottobre 2009) le sole ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri emanate ai sensi dell'articolo 5, comma 2, della legge n. 225 del 1992 sono state 602. Tra il 1994 ed il 2001 sono state emanate una, al massimo due ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri all'anno, mentre a partire dal 2002 la quantità annua di ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri emanate è aumentata notevolmente ed in modo repentino: se ne registrano 40 emanate nel 2002, 72 nel 2003, 59 nel 2004, 99 nel 2005, 71 nel 2006, 79 nel 2007, 87 nel 2008 e 88 nel 2009, alla data del 30 ottobre;
nel corso degli anni è cambiato anche il contenuto delle ordinanze stesse. Come è stato notato in dottrina, sembra ormai di assistere ad una «destrutturazione della forma amministrativa del potere contingibile ed urgente», data l'ormai diffusa presenza di prescrizioni generali ed astratte nel contenuto delle ordinanze;
si è registrata, inoltre, un'interpretazione estensiva, data nella prassi dal Governo, alla nozione di evento straordinario di protezione civile, cioè al presupposto sostanziale, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge n. 225 del 1992, per l'emanazione di ordinanze di protezione civile;
il Governo Berlusconi II, all'inizio della XIV legislatura, attraverso due decreti-legge, poi convertiti in legge, ha esteso la possibilità di emanare ordinanze di protezione civile anche per la gestione dei cosiddetti «grandi eventi», la cui natura (di grande evento) viene dichiarata dal Consiglio dei ministri, e per gli interventi di protezione civile all'estero derivanti da calamità o eventi eccezionali;
il Governo Berlusconi IV, all'inizio della XVI legislatura, con una disposizione introdotta dall'articolo 14 del decreto-legge del 23 maggio 2008, n. 90, ha depotenziato il meccanismo dei controlli apprestati dall'ordinamento nei confronti delle ordinanze di protezione civile, disponendo la sottrazione delle ordinanze al controllo preventivo della Corte dei conti, per di più attraverso una norma di interpretazione autentica dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992, con conseguente attribuzione ad essa di efficacia retroattiva;
l'articolo 5, comma 4, della legge n. 225 del 1992 dispone che il Presidente del Consiglio dei ministri, ovvero per sua delega il Ministro dell'interno, per l'attuazione degli interventi di emergenza conseguenti alla dichiarazione di stato di emergenza possa avvalersi di commissari delegati, che, in virtù della delega, possono adottare ordinanze in deroga ad ogni disposizione vigente, ma nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico. Il relativo provvedimento di delega deve indicare il contenuto della delega, nonché i tempi e le modalità del suo esercizio;
proprio a causa dell'ampliamento degli ambiti di intervento della protezione civile, fino a ricomprendere l'esercizio di funzioni pubbliche e la gestione di servizi pubblici o dei grandi eventi, il numero dei commissari straordinari è cresciuto a dismisura;
questo strumento è ormai utilizzato ad avviso degli interpellanti in modo distorto, poiché vi si fa ricorso non solo per reali esigenze ma anche per affrontare situazioni di pericolo derivanti da un cattivo funzionamento dei poteri amministrativi. La gestione commissariale si è trasformata da strumento eccezionale a prassi di governo, che alimenta un meccanismo, sostanzialmente inadeguato, di proroga nel tempo dello stato di emergenza che alla lunga spoglia il tessuto amministrativo ordinario delle sue funzioni, determinando così un'alterazione del sistema costituzionale di allocazione delle competenze;
in un articolo del Il Sole 24 ore del 23 marzo 2009 intitolato «L'avanzata dei commissari», si afferma che non esiste un monitoraggio preciso dei commissari e che alla fine si stima che quelli che hanno maggior peso siano 83;
questo modello, ad avviso degli interpellanti, non è compatibile con le previsioni dell'articolo 11 della legge n. 400 del 1988 e altera pericolosamente la struttura del Governo prevista dalla Costituzione e dalla stessa legge del 1988 -:
quanti siano e chi i commissari straordinari in carica per ciascuna gestione, sia essa per «emergenza» o per «grandi eventi», ai sensi della legge n. 225 del 1992, e quale sia il loro compenso, in valori assoluti e pro capite;
come venga assicurata la pubblicità degli atti adottati dai commissari e se non si ritenga opportuno presentare, periodicamente, al Parlamento una relazione riguardante, per ciascuna gestione commissariale, l'entità e il rendiconto dell'uso delle risorse, le modalità di selezione delle imprese incaricate di fornire beni e servizi, la durata del mandato commissariale, le procedure di assunzione e l'utilizzo del personale, l'elenco e le motivazioni delle norme derogate, lo stato delle opere e dei beni realizzati;
se non ritenga di accertare le cause e le responsabilità delle specifiche situazioni di inefficienza della pubblica amministrazione, che ha determinato, tra le altre cause, la trasformazione della gestione dell'emergenza in una vera e propria amministrazione parallela o anche, a giudizio degli interpellanti, in una sorta di «Stato parallelo».
(2-00647)
«Zaccaria, Franceschini, Amici, Bressa, Ventura, Maran, Villecco Calipari, Boccia, Lenzi, Rosato, Giachetti, Quartiani».

Problematiche inerenti alle tariffe agevolate per le spedizioni di prodotti editoriali - 2-00666.

F)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
in data 30 marzo 2010 è stato emanato un decreto interministeriale a firma dei Ministri interpellati, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 31 marzo 2010, il quale stabilisce che «Le tariffe agevolate per le spedizioni di prodotti editoriali, di cui ai decreti ministeriali del 13 novembre 2002 e del 1o febbraio 2005, continuano ad applicarsi fino al 31 marzo 2010»;
la sospensione delle tariffe postali agevolate stabilite il 30 marzo 2010 per il 1o aprile 2010 coinvolge circa 8000 testate, le quali non sono state consultate, come non lo sono state le commissioni parlamentari competenti in materia;
il decreto interministeriale citato sospende direttamente le tariffe agevolate, nonostante in questi anni fossero sempre state confermate da Poste italiane anche di fronte al ritardo dei corrispondenti contributi;
gli editori che hanno già venduto gli abbonamenti annuali da mesi si trovino da un giorno all'altro e, senza preavviso, nella condizione di dover fronteggiare un aumento del 120 per cento delle tariffe;
le maggiori conseguenze saranno subite, in particolare, dalle piccole associazioni, il no profit e la stampa locale e diocesana, che dal 1o aprile fino a dicembre 2010 faranno fatica a non sospendere le pubblicazioni, le quali rappresentano un capitolo di bilancio essenziale e un efficace strumento per campagne promozionali e di raccolta fondi;
il danno non sarà subito solo dagli enti citati, ma anche dai cittadini che vedranno privarsi di un capillare mezzo di cultura e informazione e della diffusione dei libri, soprattutto in quelle zone d'Italia non servite da librerie;
a parere degli interpellanti, un taglio orizzontale delle agevolazioni postali non solo non tiene conto delle peculiarità di settore, ma non aiuta il riordino della normativa sull'editoria, che necessita di valutazioni appropriate, in particolare relativamente alla stampa locale e no profit;
l'articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 353 del 2003 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 46 del 2004 prevede che: «Il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri provvede al rimborso in favore della Società Poste Italiane SpA della somma corrispondente all'ammontare delle riduzioni complessivamente applicate, nei limiti dei fondi stanziati sugli appositi capitoli del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri», intendendo quindi, che siano i rimborsi a Poste italiane a dipendere dall'ammontare dello stanziamento, non le tariffe agevolate;
anche venendo meno i fondi, non dovrebbero venir meno le agevolazioni postali, in quanto così facendo, pur essendo formalmente legittimo l'uso dello strumento, ad avviso degli interpellanti si aggirerà, di fatto, la volontà del Parlamento che le ha previste attraverso legge dello Stato e, pertanto, solo attraverso la stessa potrebbero essere rimosse -:
se non si intenda abrogare il decreto in premessa e ripristinare immediatamente le tariffe agevolate;
in alternativa, se non si ritenga di adottare le iniziative opportune per rivedere le tariffe agevolate, operando gli opportuni distinguo sui beneficiari;
se non si intenda aprire un tavolo di confronto per l'individuazione di soluzioni sostenibili per tutti i settori interessati.
(2-00666)
«Bobba, Gentiloni Silveri, De Pasquale, Bachelet, Verini, Fiorio, Fioroni, Castagnetti, Lovelli, Ferrari, Baretta, Rubinato, Dal Moro, Toccafondi, Vignali, Letta, Damiano, Mosca, Capano, Berretta, Grassi, Agostini, Mecacci, Bernardini, Melandri, Fogliardi, Gasbarra, Garofani, Renato Farina, Centemero, Gioacchino Alfano, Esposito, Cambursano, Miglioli, Oliverio, Miotto, Mosella, Calgaro, Lanzillotta, Nicco, Calvisi, Pierdomenico Martino, Lusetti, Rampi, Bratti, Servodio, Sposetti, Farina Coscioni, Duilio, Strizzolo, Marco Carra, Colaninno, Capitanio Santolini, Palmieri, Lupi, Melis, Froner, Farinone, Narducci, Schirru, Lenzi, Graziano, Delfino, Brandolini, Binetti, Enzo Carra, Velo, Bucchino, Boccuzzi, Ghizzoni, Piccolo».