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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 343 di lunedì 28 giugno 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 15,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 22 giugno 2010.

I deputati in missione sono quarantanove.

Annunzio della sostituzione di un membro supplente del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa.

PRESIDENTE. Comunica che, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del Regolamento parlamentare per i procedimenti di accusa, il Presidente della Camera ha inserito nell'elenco di deputati ai fini delle eventuali sostituzioni di cui all'articolo 3, comma 3, del medesimo Regolamento il deputato Fulvio Follegot in sostituzione di Roberto Cota, cessato dal mandato parlamentare.

Sull'ordine dei lavori.

PIER FAUSTO RECCHIA (PD). Ricorda di aver avviato, insieme ad altri parlamentari, uno sciopero della fame in segno di solidarietà con i lavoratori dell'azienda ex Eutelia, per ottenere dalla Presidenza del Consiglio la convocazione immediata dei tavoli già istituiti.

Discussione del disegno di legge: Norme in materia di riconoscimento e sostegno alle comunità giovanili (A.C. 2505-A ed abbinata).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

DONATO BRUNO (PdL), Presidente della I Commissione. In sostituzione dei relatori, illustra il contenuto del disegno di legge in discussione, volto a promuovere la nascita di nuove comunità giovanili e a rafforzare quelle già esistenti, sottolineando il valore sociale di tali associazioni, considerate strumento fondamentale di crescita civile e culturale della popolazione, soprattutto in alcune aree del Paese. Rilevato quindi che le predette comunità verranno dirette ed organizzate con criteri democratici dalle stesse rappresentanze giovanili, richiama l'approfondito lavoro svolto durante l'iter in sede referente, che ha consentito alle Commissioni di merito di approvare anche talune proposte emendative presentate dall'opposizione, dando altresì conto delle principali modifiche apportate al testo originario del provvedimento, finalizzate a recepire le osservazioni contenute nei pareri delle competenti Commissioni. Nel precisare, infine, le motivazioni sottese al parere contrario espresso dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali, auspica che nel prosieguo dell'iter si pervenga ad un'ampia convergenza parlamentare sul disegno di legge in esame.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Pur giudicando apprezzabile l'obiettivo perseguito Pag. IVdal provvedimento in discussione, rileva che quest'ultimo disciplina una materia che potrebbe rientrare nella potestà legislativa regionale, evidenziando, altresì, l'opportunità di prevedere nel testo un più preciso inquadramento giuridico delle comunità giovanili. Sottolinea, inoltre, la sussistenza di una eccessiva discrezionalità da parte dello Stato, che mal si concilia con i principi associativi.

PAOLA BINETTI (UdC). Sottolineata la necessità di credere ed investire nelle giovani generazioni, rileva la fondamentale importanza del disegno di legge in discussione, che, riconoscendo il valore sociale e culturale delle comunità giovanili, consente di promuovere con equità ed efficienza il processo educativo del capitale umano. Nel richiamare quindi gli aspetti più qualificanti del provvedimento in esame, ritiene opportuno delineare modelli organizzativi inerenti la formazione che valorizzino maggiormente la dimensione etica e solidaristica, nonché avviare un'approfondita riflessione sul mondo degli educatori, reputando peraltro essenziale definire con la massima chiarezza i criteri per accedere ai previsti contributi statali.

JOLE SANTELLI (PdL). Nel ringraziare il Ministro Meloni per l'attenzione dedicata al disegno di legge in discussione, ritiene che l'obiettivo dello Stato dovrebbe essere quello di prevenire la criminalità giovanile, esprimendo apprezzamento per il clima costruttivo registratosi nel corso dell'esame in sede referente, che auspica si verifichi anche nel prosieguo dell'iter in Assemblea, evitando deleterie speculazioni politiche. Sottolineata, quindi, la necessità di distinguere tra associazioni e comunità giovanili, giudica imprescindibile che queste ultime siano caratterizzate da una gestione trasparente.

CARLO MONAI (IdV). Nell'esprimere, a nome del suo gruppo, perplessità sui contenuti del disegno di legge in discussione, pur manifestando apprezzamento per il meritevole impegno profuso dal Ministro Meloni, lamenta l'improvvisa accelerazione dei tempi del dibattito nelle Commissioni di merito che, a suo parere, ha impedito lo svolgimento di un esame approfondito ed il superamento di talune criticità palesate dal testo del provvedimento. Rilevata altresì una discrasia dello stesso rispetto alla relazione tecnica in riferimento al finanziamento previsto per l'utilizzo dei beni immobili da parte delle comunità giovanili, richiama le osservazioni e le argomentazioni espresse dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali e dal Comitato per la legislazione nei rispettivi pareri, esprimendo contrarietà nei confronti dell'approccio centralista che reputa ispirare le linee guida del provvedimento in discussione. Giudicata altresì non adeguata la dotazione del Fondo di cui all'articolo 3 del disegno di legge, ritiene lo stesso poco solido e improntato a finalità meramente demagogiche.

DONATO RENATO MOSELLA (Misto-ApI). Pur condividendo le finalità del disegno di legge in discussione, si associa alle perplessità manifestate da taluni deputati, sottolineando l'iter eccessivamente accelerato del provvedimento. Osservato, quindi, che pur in presenza di numerose associazioni già disciplinate dalla normativa vigente tendono a diffondersi forme crescenti di disagio giovanile, anche a fronte del crescente tasso di disoccupazione, ritiene che il Governo dovrebbe compiere uno sforzo unitario per predisporre misure strutturali volte a favorire l'impiego lavorativo delle giovani generazioni.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-MpA-Sud). Nel condividere, a nome della sua componente politica, la necessità di valorizzare i fenomeni di aggregazione giovanile, auspica che l'approfondito esame del disegno di legge in discussione possa migliorarne sensibilmente i contenuti, da un lato per evitare che l'attuazione dello stesso possa paradossalmente condurre alla frantumazione della realtà sociale giovanile e, dall'altro, per addivenire ad una maggiore condivisione e distribuzione di competenze e funzioni tra Stato e regioni.

Pag. V

MARCO MARSILIO (PdL). Nel ritenere che il disegno di legge in discussione colmi una grave lacuna rappresentata dall'assenza di spazi aggregativi per i giovani, auspica che nel prosieguo dell'iter vengano fugate le perplessità espresse da taluni deputati, in modo da predisporre un testo che garantisca ai giovani un maggiore peso nel dibattito politico e culturale. Giudicato, quindi, opportuno esplicitare tra i requisiti necessari per accedere ai finanziamenti il contrasto ad ogni forma di discriminazione o violenza, nonché all'uso di sostanze stupefacenti e all'abuso di alcool, auspica una celere approvazione del provvedimento, che costituisce un indispensabile strumento per favorire la crescita, la socializzazione e l'educazione dei giovani, rivolgendo un particolare ringraziamento al Ministro Meloni per la determinazione con cui ne sta seguendo l'iter.

ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD). Sottolineata l'importanza degli enti locali nella promozione delle attività sociali e culturali inerenti le comunità giovanili, ritiene opportuno un più preciso inquadramento giuridico di tali associazioni, auspicando altresì un approccio interministeriale nella definizione delle politiche giovanili. Osservato, inoltre, come le nuove generazioni tendano a non impegnarsi in scelte vincolanti, segnatamente per ciò che concerne gli impegni correlati alla collettività, reputa necessario valorizzare il protagonismo dei giovani in relazione con le comunità, lamentando peraltro l'eccessiva ristrettezza dei tempi concessi per l'iter in sede referente del provvedimento in discussione.

DONATA LENZI (PD). Nel giudicare positivo il fatto che l'Assemblea esamini finalmente un provvedimento volto al sostegno ed al riconoscimento delle comunità giovanili, esprime, tuttavia, forte perplessità in ordine alle modalità relative alla ripartizione delle risorse, i cui destinatari privilegiati dovrebbero essere le predette comunità e non gli apparati burocratici. Ritiene, inoltre, necessaria una più precisa definizione del termine «comunità», la cui accezione appare eccessivamente indeterminata.

ANDREA SARUBBI (PD). Sottolineato l'impegno costruttivo profuso dal suo gruppo al fine di definire un testo ampiamente condiviso, auspica che nel prosieguo dell'iter possa essere avviato un fattivo confronto parlamentare volto ad eliminare alcune criticità contenute nel disegno di legge in discussione, definendo in modo più puntuale l'istituto giuridico delle comunità giovanili e fornendo precisazioni in tema di discriminazioni. Invita, infine, il Ministro Meloni a chiarire i criteri inerenti la prevista concessione di contributi statali.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il presidente della I Commissione rinunzia alla replica.

GIORGIA MELONI, Ministro della gioventù. Rivolge un sentito ringraziamento a tutti i deputati intervenuti, che hanno manifestato la volontà di affrontare seriamente una tematica assai complessa come quella relativa alle comunità giovanili, la cui formazione è richiesta innanzitutto dagli stessi interessati al fine di disporre di spazi di aggregazione, particolarmente importanti nella aree caratterizzate da degrado sociale e culturale; rileva quindi che l'obiettivo del disegno di legge è quello di fornire una risposta alla carenza di spazi aggregativi, dei quali sottolinea la valenza educativa e formativa. Manifestata, altresì, piena disponibilità a modificare le norme che non appaiano sufficientemente chiare, precisando che non sussiste il rischio che il provvedimento possa favorire la formazione di comunità politicizzate, chiarisce che i componenti dell'Osservatorio previsto dall'articolo 4 presteranno la loro opera a titolo gratuito. Evidenziata, inoltre, l'insufficienza delle risorse stanziate per il compiuto perseguimento degli obiettivi del disegno di legge, auspica a tal fine una fattiva collaborazione da parte delle regioni e degli enti locali. Ritiene, infine, incongrue le critiche relative ad un iter Pag. VIeccessivamente accelerato del provvedimento in discussione ed al suo presunto carattere meramente propagandistico.

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata la questione sospensiva Donadi n. 1, che sarà discussa e votata in altra seduta, alla quale rinvia il seguito del dibattito.

Discussione delle mozioni Carlucci n. 1-00261, Livia Turco n. 1-00393 e Binetti n. 1-00396: Prevenzione e cura del carcinoma al seno.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

DOMENICO DI VIRGILIO (PdL). Nell'illustrare la mozione Carlucci n. 1-00261, sottolinea il ruolo fondamentale della prevenzione e della diagnosi precoce nel contrasto dell'insorgenza del tumore del seno, che rappresenta una autentica patologia sociale, reputando necessaria una adeguata campagna di sensibilizzazione ed una più equilibrata distribuzione sul territorio nazionale dei relativi servizi medico-sociali. Auspica pertanto un rinnovato impegno del Governo in materia, al fine di considerare tale patologia una priorità della sanità pubblica, promuovendo l'informazione segnatamente attraverso i medici di base, nonché monitorando l'andamento dei programmi di screening mammografico e di presa in carico delle potenziali pazienti.

VITTORIA D'INCECCO (PD). Illustra la mozione Livia Turco n. 1-00393, ricordando che in Italia il tumore al seno rappresenta la prima causa di morte per le donne di età compresa tra i 35 ed i 45 anni. Richiamati, quindi, gli elevati costi legati a tale malattia, che può essere considerata una vera e propria patologia sociale, sottolinea la necessità di un'adeguata prevenzione per ridurre i casi di insorgenza del carcinoma mammario, evidenziando le forti differenze presenti tra il Nord e il Sud del Paese in materia di diagnosi precoce. Invita, altresì, il Governo a considerare il contrasto alla patologia oggetto della mozione una priorità per la sanità pubblica attraverso la necessaria sensibilizzazione e promozione di un corretto stile di vita, valutando l'adozione di misure incentivanti per le regioni che evidenzino maggiore efficienza nella realizzazione di programmi di diagnosi precoce.

La seduta, sospesa alle 18,35, è ripresa alle 18,50.

PAOLA BINETTI (UdC). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-00396, lamenta le lacune palesatesi nell'attuazione dei programmi di screening mammografico, segnatamente in relazione alla loro distribuzione ed accessibilità sul territorio nazionale. Nel reputare, inoltre, non sufficiente la mera previsione di una campagna di informazione e sensibilizzazione sul tumore al seno, sottolinea la necessità di assicurare una efficiente attività di prevenzione e consentire una più diffusa diagnosi precoce, anche alla luce delle recenti conquiste tecnico-scientifiche. Espressa riprovazione per le gravi criticità dimostrate dal Sistema sanitario nazionale nel garantire un eguale ed efficiente accesso ai servizi connessi alla prevenzione ed alla cura dei tumori, reputa opportuno abbassare l'età per il primo screening mammografico ed investire nella formazione del personale sanitario in termini di prevenzione e diagnostica precoce.

CARLO MONAI (IdV). Nell'esprimere apprezzamento, a nome del suo gruppo, per la presentazione delle mozioni in discussione, rileva che già con la legge n. 138 del 2004 era stato sancito il riconoscimento del carcinoma mammario come patologia sociale. Sottolineato, quindi, il forte squilibrio che permane tra le Pag. VIIdiverse aree del Paese con riguardo alla diagnosi precoce di tale malattia, invita il Governo a promuovere campagne di sensibilizzazione sull'adozione di un corretto stile di vita e sull'importanza di un efficiente screening preventivo.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-MpA-Sud). Manifesta l'orientamento favorevole della sua componente politica a tutte le mozioni in discussione, auspicandone l'approvazione con il più ampio consenso. Nel reputare condivisibile abbassare l'età per il primo screening mammografico, ritiene necessario un riequilibrio territoriale nell'attuazione dei relativi programmi, giudicando parimenti opportuno premiare le amministrazioni territoriali maggiormente virtuose. Chiede infine un forte impegno del Governo affinché la prevenzione del carcinoma al seno sia considerata una assoluta priorità della sanità pubblica.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 29 giugno 2010, alle 11.

(Vedi resoconto stenografico pag. 54).

La seduta termina alle 19,30.