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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di giovedì 21 ottobre 2010

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta del 21 ottobre 2010.

Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Berlusconi, Bindi, Bocchino, Bonaiuti, Boniver, Bossi, Brambilla, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cossiga, Crimi, Crosetto, D'Alema, D'Ippolito Vitale, Dal Lago, Delfino, Donadi, Fitto, Franceschini, Frattini, Gelmini, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, Gozi, La Russa, Leone, Lo Monte, Mantovano, Maroni, Martini, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Migliavacca, Nucara, Leoluca Orlando, Prestigiacomo, Ravetto, Reguzzoni, Rigoni, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Sardelli, Stefani, Strizzolo, Tabacci, Taddei, Tremonti, Urso, Vegas, Vito.

Annunzio di proposte di legge.

In data 20 ottobre 2010 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE BELLOTTI: «Disposizioni concernenti l'esecuzione dell'inno nazionale nelle sedute delle assemblee rappresentative» (3790);
BUCCHINO: «Modifica all'articolo 13 della legge 30 dicembre 1991, n. 412, in materia di verifica delle situazioni reddituali dei pensionati residenti all'estero» (3791);
NASTRI: «Agevolazioni fiscali per le imprese operanti nelle aree interessate dal tracciato della linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione» (3792);
ASCIERTO e PAGANO: «Disposizioni per la gestione temporanea e il sostegno delle piccole e delle microimprese in stato di crisi» (3793);
CAVALLARO ed altri: «Interpretazione autentica dell'articolo 165 del codice di procedura civile, in materia di termine per la costituzione dell'attore in caso di opposizione a decreto ingiuntivo» (3794);
FIANO: «Modifiche alla legge 13 ottobre 1975, n. 654, in materia di discriminazione razziale, e nuove norme in materia di discriminazioni motivate dall'identità di genere, dall'orientamento sessuale o dalla disabilità delle persone» (3795);
FIANO: «Rifinanziamento della legge 17 agosto 2005, n. 175, recante disposizioni per la salvaguardia del patrimonio culturale ebraico in Italia» (3796);
FRASSINETTI: «Istituzione del "Giorno del ricordo della strage dei piccoli martiri di Gorla"» (3797).

Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di archiviazioni di atti relativi a reati previsti dall'articolo 96 della Costituzione.

Con due distinte lettere pervenute il 20 ottobre 2010, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma ha comunicato che il collegio per i procedimenti relativi ai reati previsti dall'articolo 96 della Costituzione, costituito presso il suddetto tribunale, ha disposto, con due decreti del 23 settembre 2010, l'archiviazione di atti relativi ad altrettanti procedimenti per ipotesi di responsabilità nei confronti del deputato Renato Brunetta, nella sua qualità di ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione pro tempore.

Trasmissione dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

La Presidenza del Consiglio dei ministri, con lettera in data 15 ottobre 2010, ha dato comunicazione, ai sensi dell'articolo 8-ter del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con cui è autorizzato l'utilizzo delle economie di spesa realizzate dal comune di Fabriano (Ancona), a valere sul contributo concesso nel 2007, per il restauro e la valorizzazione del Museo della carta e della filigrana di Fabriano.

Tale comunicazione è trasmessa alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

Trasmissioni dalla Corte dei conti.

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 18 ottobre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Autorità portuale di Piombino, per gli esercizi 2007 e 2008. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 231).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla IX Commissione (Trasporti).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 18 ottobre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i farmacisti (ENPAF), per l'esercizio 2009. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 232).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XI Commissione (Lavoro).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 20 ottobre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Autorità portuale del Levante (Bari, Monopoli e Barletta), per gli esercizi 2007 e 2008. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 233).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla IX Commissione (Trasporti).

La Corte dei conti - sezione del controllo sugli enti - con lettera in data 20 ottobre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relativa relazione riferita al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Acquedotto pugliese Spa, per l'esercizio 2008. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (doc. XV, n. 234).

Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

Annunzio di progetti di atti dell'Unione europea.

La Commissione europea, in data 20 ottobre 2010, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):
Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulle garanzie che impegnano il bilancio generale - Situazione al 31 dicembre 2009 (COM(2010)580 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo relativa a un progetto di tabella di marcia per la creazione di un sistema comune per la condivisione delle informazioni ai fini della sorveglianza del settore marittimo dell'Unione europea (COM(2010)584 definitivo), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e IX (Trasporti);
Progetto di bilancio rettificativo n. 10 al bilancio generale 2010 - Stato delle spese per sezione - Sezione III - Commissione (COM(2010)598 definitivo), che è assegnato in sede primaria alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);
Lettera rettificativa n. 3 al progetto di bilancio generale 2011 - Stato delle entrate e delle spese per sezione - Sezione III - Commissione (COM(2010)601 definitivo), che è assegnata in sede primaria alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Richieste di parere parlamentare
su atti del Governo.

Il ministro del lavoro e delle politiche sociali, con lettera in data 8 ottobre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della legge 11 maggio 1999, n. 140, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di regolamento recante modifiche al regolamento di istituzione del fondo per agevolare l'esodo dei lavoratori provenienti da imprese esercenti l'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, poste in liquidazione coatta amministrativa, di cui al decreto ministeriale 20 settembre 2000, n. 351 (280).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla XI Commissione (Lavoro) che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 10 novembre 2010. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 31 ottobre 2010.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 15 ottobre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 17, commi 2 e 4-bis, della legge 23 agosto 1988, n. 400, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di regolamento recante modifiche al regolamento di riorganizzazione del Ministero dell'economia e delle finanze, di cui decreto del Presidente della Repubblica 30 gennaio 2008, n. 43 (281).

Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla I Commissione (Affari costituzionali), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 20 novembre 2010. È altresì assegnata, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del regolamento, alla V Commissione (Bilancio), che dovrà esprimere i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 5 novembre 2010.

Il ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera in data 19 ottobre 2010, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 14, commi 18 e 22, della legge 28 novembre 2005, n. 246, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante ordinamento e funzioni degli uffici consolari (282).
Tale richiesta è assegnata, dal Presidente del Senato della Repubblica, d'intesa con il Presidente della Camera dei deputati, alla Commissione parlamentare per la semplificazione, che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 20 novembre 2010.

Atti di controllo e di indirizzo.

Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative di competenza per la modifica del piano di rientro dal disavanzo sanitario della regione Campania e intendimenti del Governo in relazione ad un piano straordinario di interventi per migliorare il sistema sanitario nelle regioni meridionali - 2-00859

A)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri della salute e dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
la disastrosa situazione economica della sanità campana, ereditata dalla precedente giunta Bassolino, sta costringendo l'attuale presidente della regione, nonché commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari, ad adottare misure di contenimento della spesa che rischiano di gravare pesantemente su vaste fasce di popolazione;
tale situazione sta portando ad un aumento dei costi a cui purtroppo, in questa fase, non corrisponde neanche un miglioramento del servizio;
con provvedimento adottato nel mese di settembre 2010, il commissario ad acta ha deciso un aumento dei ticket per le ricette e le confezioni di farmaci, in particolare: 1,50 euro per confezione più una quota fissa di 2 euro a ricetta;
la quota di compartecipazione non si applica ai farmaci non coperti da brevetto con prezzo allineato a quello di riferimento regionale;
il provvedimento in questione è stato accompagnato da criteri di esenzione, al fine di salvaguardare le categorie più deboli, ma, pur essendo apprezzabile tale iniziativa, le persone coinvolte in tali esenzioni sono una minoranza;
in particolare, pagano 1 euro a ricetta e non pagano la quota a confezione:
a) invalidi di guerra dalla prima all'ottava categoria;
b) invalidi per lavoro dall'80 per cento al 100 per cento;
c) invalidi del lavoro con riduzione della capacità lavorativa superiore a 2/3, dal 67 per cento al 79 per cento di invalidità;
d) invalidi del lavoro con riduzione della capacità lavorativa inferiore a 2/3, dall'1 per cento al 66 per cento di invalidità;
e) infortunati sul lavoro o affetti da malattie professionali;
f) grandi invalidi per servizio appartenenti alla prima categoria titolari di specifica pensione;
g) invalidi per servizio dalla seconda all'ottava categoria;
h) obiettori di coscienza in servizio civile;
i) invalidi civili al 100 per cento di invalidità con o senza indennità di accompagnamento;
j) invalidi civili minori di 18 anni con indennità di frequenza;
k) ciechi e sordomuti indicati dagli articoli 6 e 7 del decreto ministeriale 1o febbraio 1991 (ex articolo 6 e 7 della legge 2 aprile 1968, n. 482);
l) prestazioni richieste in sede di verifica dell'invalidità civile ex decreto ministeriale 20 luglio 1989, n. 293, e successive modificazioni;
m) pazienti in possesso di esenzione in base alla legge 25 febbraio 1992, n. 210;
n) pazienti in possesso di esenzione, in base alla legge n. 302 del 1990, vittime del terrorismo e della criminalità organizzata (ex articolo 5, comma 6, del decreto legislativo n. 124 del 1998);
o) prestazioni a favore di detenuti o internati;
p) assistiti soggetti a prescrizione di farmaci analgesici oppiacei utilizzati nella terapia del dolore;
q) soggetti affetti da patologie croniche, rare e invalidanti con reddito familiare Isee non superiore a 22.000,00 euro;
non pagano alcuna quota di partecipazione:
a) i disoccupati e loro familiari a carico, titolari di pensioni al minimo di età superiore a 60 anni, e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8,263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico;
b) titolari di assegno ex pensione sociale e loro familiari a carico;
c) soggetti appartenenti ad un nucleo familiare con reddito Isee non superiore a 10.000,00 euro;
d) cittadini extracomunitari iscritti al servizio sanitario nazionale, con permesso di soggiorno per richiesta di asilo politico o umanitario;
e) cittadini trapiantati d'organo con reddito familiare Isee non superiore a 22.000,00 euro;
tali disposizioni sono entrate in vigore dal 1o ottobre 2010 e lo resteranno, salvo cambiamenti, sino al 31 dicembre 2011;
a ciò si aggiunge un aumento da 25 a 50 euro per i cosiddetti «codici bianchi» che si rivolgono al pronto soccorso;
e, infine, va ricordato che in Campania per una prestazione specialistica, a meno che non si sia esentati dal pagamento, si arriva a pagare sino a 36,15 euro a ricetta, arrivando alla quota di 50 euro in caso di «pacchetti ambulatoriali»;
come è noto, tale provvedimento ha fatto seguito alle sollecitazioni della Corte dei conti, che, pur apprezzando le misure adottate a copertura del disavanzo sanitario, ha fatto presente che non erano sufficienti a determinare un contenimento strutturale della spesa;
la stessa Corte dei conti sollecitava l'attivazione di misure di compartecipazione alla spesa e di strumenti di controllo della domanda, al fine di risanare il disavanzo ed in questo senso si è mosso il commissario ad acta;
tali misure, pur rientrando in una necessità di carattere economico, rischiano, in una delle regioni più povere a livello nazionale, di rivelarsi particolarmente esose per quelle fasce sociali di cittadini, che, pur non essendo incluse nelle categorie esentate dai pagamenti, non vivono sicuramente situazioni facili -:
se non si ritenga necessario, tenuto conto della particolare situazione di crisi economica che sta colpendo la Campania, verificare la possibilità, nei tavoli di concertazione, per il tramite del commissario ad acta responsabile dell'attuazione del piano di rientro dei disavanzi sanitari, di attuare una parziale modifica dei criteri attraverso i quali si sta tentando di recuperare il disavanzo sulla sanità, tenuto conto che le attuali disposizioni rischiano di aggravare la situazione di molti cittadini, che, già adesso, faticano a far quadrare i bilanci familiari;
se non sia il caso di valutare la possibilità di utilizzare i fondi per le aree sottoutilizzate per elaborare un piano straordinario di interventi nelle regioni meridionali, dove più grave è, salvo alcune rare oasi di efficienza, il ritardo dell'intero sistema sanitario, al fine di consentire piani di rientro dal disavanzo del settore sanitario che non gravino in maniera eccessiva sui cittadini, consentendo, al contempo, di innalzare lo standard medio delle prestazioni a favore degli utenti che vi devono fare ricorso.
(2-00859)
«Iannaccone, Belcastro, Gaglione, Milo, Sardelli, Brugger».

Chiarimenti, anche alla luce della disciplina in materia di conflitto di interessi, in ordine ad investimenti immobiliari del Presidente del Consiglio dei ministri nell'isola di Antigua - 2-00861

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
la trasmissione giornalistica Report, andata in onda sui Rai tre il 17 ottobre 2010, ha realizzato un'inchiesta relativa al caso delle ville di Nonsuch Bay ad Antigua e del terreno di quattro acri acquistato dal Presidente del Consiglio dei ministri Berlusconi nel 2007;
prima ancora della sua messa in onda, l'avvocato del Presidente del Consiglio dei ministri e deputato del Popolo della libertà, Niccolò Ghedini, aveva sostanzialmente chiesto «preventivamente» di sospendere il suddetto reportage su Antigua;
nell'inchiesta suddetta, ripresa e approfondita dai principali quotidiani del 18 ottobre 2010, viene ricostruita la vicenda che vede protagonista il Presidente del Consiglio dei ministri e relativa ai suoi investimenti ad Antigua e alle sue ville costate 22 milioni di euro, cercando di far luce su investimenti, acquisti immobiliari, rapporti politici e sul lussuoso complesso residenziale del Presidente del Consiglio dei ministri, definito «il castello» proprio per la sua imponenza;
la trasmissione della Gabanelli ricostruisce come il 20 settembre 2007 Berlusconi abbia comprato quattro acri di terra da una società di Antigua, la Flat point development, impegnata a costruire sull'isola caraibica ville su un'area di 160 ettari. Di questa società Flat point development non si conoscono i proprietari effettivi. Sono, infatti, protetti da un certo numero di prestanomi e fiduciari con nomi italiani e da un sistema di scatole cinesi, che sfocia a Curaçao, Antille olandesi;
come riportato dal quotidiano la Repubblica del 18 ottobre 2010, relativamente ai reali proprietari della società Flat point development, «dai registri pubblici risulta che detta società sia posseduta dalla Emerald cove engineering nv e a monte dalla Kappomar, due società delle Antille olandesi con sede a Curaçao. La società è stata per lungo tempo una scatola vuota, dormiente, poi improvvisamente si è accesa quando a partire dal 2005 arrivano copiose risorse finanziarie proprio dai conti di Silvio Berlusconi, quelli aperti presso Banca intesa e il Monte dei paschi di Siena. Il Premier versa qualcosa come 22 milioni di euro. E li versa correttamente da filiali italiane alla filiale italiana di Banca Arner, con tanto di note descrittive. È l'istituto elvetico poi a trasferire quei soldi da Milano a Lugano senza le dovute precauzioni in tema di antiriciclaggio, richieste da Banca d'Italia per i trasferimenti di denaro all'estero. Per l'entourage di Berlusconi, quei soldi sarebbero serviti per acquistare 5 ville, ma i numeri e le dichiarazioni non coincidono con i contratti depositati presso Banca Arner. Così come non coincidono gli spostamenti di denaro. I legali di Berlusconi dicono di aver spiegato tutto, eppure, di quel tutto, basterebbe il nome di chi si cela dietro la facciata della Flat point, amministrata da tre fiduciari tra la Svizzera e l'Italia»;
è evidente, quindi, come rimanga del tutto oscuro chi sia il reale proprietario dei terreni acquistati dal Presidente del Consiglio dei ministri, e quindi chi ci sia dietro la Flat point development, la società dalla quale Berlusconi avrebbe appunto acquistato i terreni e le sue ville ad Antigua;
nella sede milanese della banca svizzera Arner, dove «arrivano» i suddetti 22 milioni di euro, la famiglia Berlusconi ha quattro conti correnti per un totale di 60 milioni di euro, di cui uno intestato direttamente al Presidente del Consiglio dei ministri (conto corrente n. 1) per dieci milioni e altri tre per 50 milioni a capo delle holding italiane amministrate dai figli Marina e Piersilvio;
già nel novembre del 2009 la trasmissione Report affronta le «opacità» della Banca Arner e illustra per quali ragioni e circostanze la banca vicina a Berlusconi è sotto il mirino degli ispettori della vigilanza della Banca d'Italia, che vi rintracciano «gravi irregolarità a causa delle carenze e delle violazioni in materia di contrasto del riciclaggio». La stessa Banca d'Italia ha sostenuto l'impossibilità di accertare i beneficiari economici di alcune società che hanno il conto alla Arner Italia e, fra queste, la Flat point development limited di Antigua;
l'inchiesta di Report in quell'occasione si chiudeva con una sorta di «appello». Milena Gabanelli chiedeva «se non sarebbe opportuno, per il Premier, prendere i 60 milioni di euro, spostarli dalla banca Arner e depositarli in un'altra banca italiana un po' più trasparente». Un appello che non ha avuto finora alcuna risposta e che ha indotto la giornalista a ritornare su questa inchiesta;
tra i clienti della Banca Arner vi sono diversi nomi di persone vicine al Presidente del Consiglio dei ministri, alcune delle quali condannate in via definitiva per i casi Imi-Sir e lodo Mondadori e altre per corruzione di alcuni funzionari della guardia di finanza;
alla Banca Arner vengono gestite le società anonime Centocinquantacinque e Karsira holding, che a cascata controllano due società amministrate da persone coinvolte nella vicenda del lodo Mondadori. Infine, ancora la Banca Arner ha avuto tra i suoi fondatori una persona che, nella sentenza che ha condannato David Mills, è definita l'amministratore di società riconducibili «direttamente a Silvio Berlusconi»;
alla Banca Arner vengono gestite delle società i cui titolari sotto implicati in vicende giudiziarie che vedono coinvolto anche il Presidente del Consiglio dei ministri. Peraltro, alla medesima Banca Arner vengono gestiti i soldi della suddetta immobiliare Flat point development limited;
la stessa Flat point development limited di Antigua ha un conto alla Banca Arner e gli stessi pubblici ministeri di Milano hanno rilevato le «causali poco verosimili» di «trasferimenti di somme all'estero» tra la società Flat point development limited, la filiale italiana di Arner Bank e poi la Arner svizzera;
va, altresì, sottolineato come sempre nell'inchiesta di Report sia emerso come cinque anni fa lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri aveva chiesto ai leader europei di ridurre il debito estero dell'isola, nonostante Antigua non sia un Paese sottosviluppato ma un paradiso fiscale inserito nella black list internazionale criticato dall'Ocse e dal G20. Gli stessi paradisi fiscali a cui il Ministro Tremonti ha detto di aver dichiarato guerra;
in relazione alle vicende appena richiamate non si può non ricordare che la disciplina legislativa in materia di conflitto d'interessi, e specificamente l'articolo 5 della legge n. 215 del 2004, prevede, tra l'altro, l'obbligo - in capo al titolare di incarichi di Governo - di trasmettere entro termini piuttosto stretti (sessanta giorni successivi al termine entro il quale devono essere dichiarate eventuali posizioni di incompatibilità) all'Autorità garante della concorrenza e del mercato i dati relativi alle proprie attività patrimoniali, ivi comprese le partecipazioni azionarie; rientrano nell'obbligo di comunicazione anche le attività patrimoniali detenute nei tre mesi precedenti l'assunzione della carica. Peraltro, l'obbligo riguarda anche il coniuge ed i parenti entro il secondo grado. Le dichiarazioni in questione sono rese anche all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, quando la situazione di incompatibilità riguarda i settori delle comunicazioni, sonore e televisive, della multimedialità e dell'editoria, anche elettronica, e quando i dati patrimoniali sono attinenti a tali settori. Va sottolineato che la normativa prevede, altresì, che il titolare di cariche di Governo debba dichiarare ogni successiva variazione dei dati patrimoniali in precedenza forniti, entro venti giorni dai fatti che l'abbiano determinata;
le vicende sopra riportate non possono considerarsi una vicenda privata del Presidente del Consiglio dei ministri, in quanto pongono rilevanti questioni attinenti sia alla credibilità della figura pubblica del Presidente del Consiglio dei ministri, sia alla coerenza tra scelte di politica generale e scelte individuali dei rappresentanti del Governo, sia al potenziale conflitto di interessi, non solo di natura economica, ma anche di natura politica in relazione alle attività e alle decisioni dei Governo in carica -:
se, anche alla luce dei vincoli posti dalla disciplina in materia di conflitto di interessi, non ritenga indispensabile chiarire quanto esposto in premessa relativamente ai suoi investimenti immobiliari sull'isola di Antigua;
se sia a conoscenza del reale proprietario da cui il Presidente del Consiglio dei ministri ha regolarmente acquistato i terreni;
se e in quale misura la proprietà effettiva della Banca Arner sia riconducibile al Presidente del Consiglio dei ministri;
se sia a conoscenza del fatto che da più di un anno la Banca Arner sia oggetto di accertamenti da parte della Banca d'Italia per gravi irregolarità, a causa di carenze e violazioni in materia di contrasto del riciclaggio, e, alla luce di ciò, quali siano i motivi che lo inducono a continuare a intrattenere rapporti con il suddetto istituto di credito, sotto inchiesta per riciclaggio;
se sia proprietario dell'immobiliare Flat point development limited di Antigua;
quali siano le ragioni per le quali a suo tempo il Presidente del Consiglio dei ministri abbia chiesto ai leader europei di ridurre il debito estero dell'isola, nonostante Antigua non sia un Paese sottosviluppato ma un paradiso fiscale inserito nella black list internazionale, criticato dall'Ocse e dal G20, e quali siano gli attuali orientamenti del Governo al riguardo.
(2-00861)
«Di Pietro, Donadi, Borghesi, Evangelisti, Barbato, Cambursano, Cimadoro, Di Giuseppe, Di Stanislao, Favia, Aniello Formisano, Messina, Mura, Monai, Leoluca Orlando, Paladini, Palagiano, Palomba, Porcino, Piffari, Razzi, Rota, Scilipoti, Zazzera».

Iniziative di competenza in merito al rapimento e all'omicidio della collaboratrice di giustizia Lea Garofalo e per la revisione della gestione del sistema delle protezioni - 2-00858

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dell'interno e della giustizia, per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dagli organi di stampa, è stato un caso di «lupara bianca» quello del rapimento e dell'assassinio di Lea Garofalo, 36 anni, la collaboratrice di giustizia senza più protezione, punita con la morte dal suo ex compagno, che, insieme ai fratelli, ha organizzato una vera e propria esecuzione, arrivando a sciogliere il cadavere nell'acido;
cresciuta a Petilla Policastro, paese ad alta densità mafiosa, nel mezzo di una violentissima faida, era riuscita ad infrangere il muro di omertà a seguito dell'omicidio di suo fratello Floriano (considerato un boss), diventando nel 2005 per la direzione distrettuale antimafia di Catanzaro una collaboratrice attendibile, meritevole di tutela: la giovane iniziò, infatti, a raccontare tutto quello che sapeva sulla faida che in quegli anni opponeva i Garofalo ai Mirabelli;
nel 2006, quando il programma di protezione doveva diventare definitivo, la richiesta dei magistrati catanzaresi venne bocciata dalla commissione centrale;
secondo l'organismo suddetto, le dichiarazioni della donna «non avevano avuto, fino a quel momento, autonomo sbocco processuale e gli elementi informativi raccolti erano insufficienti circa l'attendibilità, l'importanza e la rilevanza del contributo offerto»; la commissione negava «la rilevanza dell'uccisione di un fratello dell'appellante, ritenendola dovuta a fatti estranei alla sua collaborazione»;
nel giro di un anno, la collaboratrice si ritrovava non solo fuori dal programma di protezione, ma addirittura dimenticata da tutti;
dopo svariati ricorsi ed innumerevoli peregrinazioni nei palazzi di giustizia da parte della Garofalo, il Consiglio di Stato aveva confermato per la donna lo stato di pericolo, non seguito, però, da alcun provvedimento di sorveglianza;
Carlo Cosco, l'uomo da cui Lea ha avuto anche una figlia ora maggiorenne, e Massimiliano Sabatino sono stati arrestati nel febbraio 2010 per un precedente tentativo di sequestrare e uccidere la donna;
già dal 5 maggio 2009 la collaboratrice aveva denunciato ai carabinieri di Campobasso un tentativo di rapimento, per mano dei due criminali;
l'omicidio di Lea Garofalo non costituisce un caso isolato, ma pone seriamente il problema della tutela dei collaboratori di giustizia, il cui apporto si rivela estremamente utile e prezioso per scardinare organizzazioni criminali pericolosamente ramificate non soltanto nell'area del Mezzogiorno, ma in tutto il Paese;
l'assenza di una protezione crea oggettivi sbandamenti ed indebolisce l'azione investigativa, che va invece potenziata, lasciando da parte approcci decisamente più burocratici che strategici -:
se non ritenga opportuno adottare ogni iniziativa di competenza per fare luce su quanto gravemente accaduto, attraverso una totale revisione della gestione del sistema delle protezioni.
(2-00858)
«Casini, Tassone, Occhiuto, Rao, Ria».