XVI LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 434 di martedì 15 febbraio 2011
Pag. VPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI
La seduta comincia alle 11.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 10 febbraio 2011.
I deputati in missione sono cinquantacinque.
Svolgimento di una interpellanza e di interrogazioni.
MAURO LIBÈ (UdC). Illustra la sua interpellanza n. 2-00675, concernente problematiche riguardanti la realizzazione di un elettrodotto all'isola d'Elba.
GIUSEPPE PIZZA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Risponde all'interpellanza e alle interrogazioni Bosi n. 3-00926, Realacci n. 3-01458 e Alessandri n. 3-01459, tutte vertenti sul medesimo argomento (vedi resoconto stenografico pag. 3). - Replicano i deputati MAURO LIBÈ (UdC), che dichiara di non potersi ritenere soddisfatto della risposta, sottolineando la necessità che il Governo e la società concessionaria si impegnino maggiormente per una proficua salvaguardia dei beni paesaggistici ed ambientali; ERMETE REALACCI (PD), che dà atto dell'avvenuta individuazione di una soluzione di minore impatto ambientale, paventando tuttavia il rischio che in futuro possano ripetersi errori quali quelli verificatisi nella fase iniziale della progettazione di cui all'atto ispettivo, e ANGELO ALESSANDRI (LNP), che, nel dichiararsi soddisfatto della risposta, esprime apprezzamento per l'avvenuta individuazione di una soluzione maggiormente adeguata alle istanze rappresentate dalle comunità locali interessate.
PRESIDENTE. Avverte che l'interrogazione Ciccioli n. 3-01145 è stata trasformata in interrogazione a risposta scritta.
La seduta, sospesa alle 11,25, è ripresa alle 11,38.
PRESIDENTE. Constata l'assenza del deputato Burtone: si intende che abbia rinunziato allo svolgimento delle sue interrogazioni nn. 3-01311 e 3-01363.
La seduta, sospesa alle 11,40, è ripresa alle 14,40.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI
I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantuno.
Sull'ordine dei lavori.
DARIO FRANCESCHINI (PD). Invita il Presidente del Consiglio a rassegnare le dimissioni e a sottoporsi al giudizio della magistratura per porre fine all'attuale insostenibile situazione, che vede l'attività legislativa del Parlamento sostanzialmente bloccata, pur a fronte delle gravi emergenze che investono il Paese, la cui credibilità internazionale è stata peraltro compromessa.
MASSIMO DONADI (IdV). Espressa riprovazione per la condotta, che giudica irresponsabile, del Presidente del Consiglio Pag. VIe del Governo da lui presieduto, stigmatizza l'inaccettabile clima di scontro istituzionale evocato dagli stessi, lamentando la paralisi dell'attività legislativa provocata da una maggioranza ormai meramente virtuale, che impedisce l'approvazione di provvedimenti adeguati per consentire il rilancio del sistema Paese. Manifestata altresì preoccupazione per il grave danno derivante all'immagine dell'Italia nel contesto internazionale, si associa alla richiesta che il Presidente del Consiglio rassegni le dimissioni.
SIMONE BALDELLI (PdL). Nel ritenere che la richiesta di dimissioni del Presidente del Consiglio non sia coerente con il principio della presunzione di innocenza, lamenta la volontà dell'opposizione di utilizzare strumentalmente le vicende giudiziarie del Presidente Berlusconi, non essendo riuscita ad ottenere una vittoria elettorale.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLI). Nel giudicare opportuno impedire che la discussione politica degeneri in un inaccettabile scontro istituzionale, invita il Presidente del Consiglio ad assumersi le proprie responsabilità politiche, in attesa del giudizio della magistratura.
ANNA TERESA FORMISANO (UdC). Denuncia i tempi eccessivamente ristretti accordati alla X Commissione per l'espressione del parere di propria competenza sullo schema di decreto legislativo concernente il riordino degli incentivi per il sistema produttivo.
ANDREA LULLI (PD). Si associa alle considerazioni critiche svolte dal deputato Anna Teresa Formisano, ritenendo che al momento non sussistano le condizioni per entrare nel merito del richiamato schema di decreto legislativo.
GABRIELE CIMADORO (IdV). Si associa alle considerazioni del deputato Anna Teresa Formisano, chiedendo alla Presidenza di fare chiarezza in merito alla questione sollevata.
PRESIDENTE. Precisa che non compete alla Presidenza della Camera entrare nel merito della tempistica con cui il Governo dà attuazione ad una delega legislativa.
Discussione della mozione Di Stanislao n. 1-00530: Definizione di un piano per il ritiro del contingente italiano in Afghanistan.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Cicu n. 1-00561, Tempestini n. 1-00562, Porfidia n. 1-00563 e Vernetti n. 1-00564 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-00530 (Nuova formulazione), esprime un giudizio fortemente critico sui risultati prodotti dalla ormai decennale presenza della NATO in Afghanistan, sottolineando il sensibile peggioramento della situazione in cui versano i civili afghani, segnatamente donne e bambini, ed evidenziando come il dilagare di fenomeni di corruzione e abuso di potere da parte delle autorità locali renda di fatto difficilmente realizzabile una credibile transizione verso la stabilizzazione sociale ed istituzionale. Nel manifestare altresì preoccupazione per la recrudescenza delle azioni ostili verso le forze di interposizione e per l'intensificazione delle attività illegali legate al narcotraffico, giudica riprovevole che il Governo abbia destinato ingenti risorse finanziarie non ad interventi di ricostruzione Pag. VIIbensì all'acquisizione di armamenti ed equipaggiamenti bellici, senza peraltro rimodulare obiettivi e caratteri della presenza militare in Afghanistan, il cui bilancio giudica fallimentare. Invita pertanto l'Esecutivo ad un più significativo impegno per affrontare le drammatiche emergenze umanitarie in atto nel predetto Paese e ad un piano per il rientro del contingente militare italiano ivi impegnato.
GIULIO MARINI (PdL). Illustra la mozione Cicu n. 1-00561, richiamando l'unanime apprezzamento suscitato in ambito internazionale dal contributo offerto dall'Italia alla missione ISAF in Afghanistan, della quale richiama i rilevanti obiettivi di stabilizzazione, pacificazione e lotta al terrorismo internazionale. Ricordati, altresì, i progetti attivati nei diversi settori di intervento, invita il Governo a confermare il proprio contributo aggiuntivo con particolare riguardo al settore della formazione delle forze di sicurezza afghane e a proseguire nella collaborazione con le autorità locali e con gli altri Stati partecipanti alla missione, affinché le suddette forze siano poste nella condizione di condurre in proprio le operazioni di sicurezza entro il 2014, continuando in tal modo a svolgere un ruolo attivo per la stabilizzazione del Paese in termini di sviluppo e di rafforzamento istituzionale.
FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-00562, richiama gli aspetti salienti dell'articolata e contraddittoria situazione umanitaria ed istituzionale in Afghanistan, sottolineando come, pur a fronte di evidenti criticità, le missioni internazionali abbiano comunque conseguito significativi progressi nel percorso di stabilizzazione del predetto Paese. Nel ritenere quindi apprezzabili le iniziative volte a correggere ogni distorsione accertata nelle attività finalizzate alla ricostruzione sociale e al supporto alla transizione istituzionale, reputa necessario che il Governo, d'intesa con gli altri Paesi impegnati in Afghanistan, elabori una exit strategy che non si traduca nell'abbandono dei progetti avviati, ma preveda un progressivo trasferimento di responsabilità alle autorità locali. Sottolinea altresì la necessità di sostenere, in un'ottica multilaterale, ogni iniziativa volta a definire una complessiva strategia diplomatica regionale.
AMERICO PORFIDIA (IR). Illustra la sua mozione n. 1-00563, richiamando i principali obiettivi della missione ISAF e il rilevante contributo offerto, in tale contesto, dal contingente italiano. Nel sottolineare altresì che, nonostante gli sforzi compiuti, la situazione afghana si configura sempre più come uno scenario bellico, invita il Governo ad accrescere l'impegno civile per la stabilizzazione del Paese e, nel contempo, a predisporre un piano che preveda il ritiro delle nostre Forze armate entro il 2014.
GIANNI VERNETTI (Misto-ApI). Nell'illustrare la sua mozione n. 1-00564, rammenta le motivazioni alla base della presenza del contingente italiano in Afghanistan, segnatamente in ordine alla condivisione delle scelte strategiche elaborate in ambito NATO e Unione europea, nonché in ordine alle richieste provenienti dallo stesso Governo afghano. Nel ritenere quindi un grave errore invocare il ritiro del contingente di stanza nel suddetto teatro, che costituirebbe un atto unilaterale in violazione di accordi raggiunti nelle competenti sedi internazionali, riporta i risultati comunque conseguiti dalla società civile afghana grazie alla presenza delle forze di interposizione. Manifestato quindi un orientamento convintamente contrario alla mozione Di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione), sottolinea la necessità di un fattivo impegno del Governo per rafforzare la capacità di risposta e protezione del contingente italiano e per sostenere una progressiva afghanizzazione del conflitto e una maggiore stabilizzazione sociale ed istituzionale della società afghana.
SIMONE BALDELLI (PdL). Nel rilevare come il gruppo Italia dei Valori abbia modificato in maniera sostanziale la propria Pag. VIIIposizione sul ritiro immediato delle truppe italiane dall'Afghanistan, ritenendo preferibile un nostro progressivo disimpegno dal contesto asiatico, che si accompagni necessariamente ad iniziative di carattere umanitario, esprime il proprio pieno sostegno alla mozione Cicu n. 1-00561 ed all'azione di politica estera dell'Esecutivo.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione al prosieguo della seduta, precisando che avrà ora luogo un'informativa urgente del Governo.
Informativa urgente del Governo sugli sviluppi della situazione in alcuni Paesi dell'area mediterranea.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI
PRESIDENTE. Comunica la prevista articolazione del dibattito (vedi resoconto stenografico pag. 25).
FRANCO FRATTINI, Ministro degli affari esteri. Richiamate preliminarmente le vicende che interessano importanti Paesi dell'area del Mediterraneo, ricorda gli esiti delle recenti visite effettuate in Tunisia, in Siria e in Giordania, sottolineando la necessità di stabilizzare alcune regioni particolarmente rilevanti per gli equilibri del Medio Oriente. Espressa quindi soddisfazione per l'impegno assunto dal Governo provvisorio tunisino a proseguire nelle riforme in vista delle prossime elezioni, ad aderire a fondamentali Convenzioni internazionali e a contrastare concretamente il fenomeno del traffico di esseri umani, ribadisce il pieno sostegno dell'Esecutivo al rilancio socio-economico della Tunisia, anche attraverso specifici stanziamenti di risorse finanziarie e proposte finalizzate allo sviluppo di alcune province che versano in gravi difficoltà. Paventato altresì il rischio di un preoccupante aumento delle ondate migratorie nel nostro Paese, reputa opportuno un intervento dell'Unione europea al fine di gestire la fase di emergenza ed assumere iniziative, a medio e lungo termine, idonee a favorire lo sviluppo socio-economico dei territori del Mediterraneo, richiamando le richieste inoltrate dal Governo italiano di un Consiglio dei ministri degli esteri e degli interni e di un Consiglio europeo straordinario sulla questione strategica dell'immigrazione dalla medesima area. Ricordati, infine, i contatti promossi con le autorità del Governo provvisorio egiziano al fine di monitorare i preoccupanti eventi recentemente verificatisi, sottolinea la necessità di sostenere la legittima aspirazione del popolo iraniano, che chiede diritti e libertà fondamentali.
MARGHERITA BONIVER (PdL). Nell'esprimere il timore che i recenti disordini verificatisi nell'area mediterranea siano destinati ad estendersi a numerosi Paesi mediorientali e africani, manifesta forti dubbi sulle possibilità di successo di una transizione ordinata in Egitto. Evidenziato inoltre come le recenti difficoltà generate dalla crisi internazionale che si è abbattuta su popolazioni già provate, unitamente alla durezza di taluni regimi autoritari, abbiano provocato un incremento dei flussi migratori verso le coste meridionali dell'Italia, in relazione ai quali l'Unione europea non ha reagito adeguatamente, auspica che l'Occidente sappia cogliere l'occasione per promuovere il raggiungimento della libertà e della democrazia nelle predette aree.
FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Rilevato come il processo in atto nei Paesi del Nord Africa e del vicino Oriente risulti contraddistinto dall'istanza di aprire una nuova fase politica non necessariamente ancorata a divisioni o contrapposizioni di ordine religioso, sottolinea la necessità di cogliere le opportunità per avviare un processo in grado di condurre ad una situazione di stabilità democratica nelle predette aree. Pur ritenendo condivisibile l'agenda preannunziata dal Ministro Frattini, giudica indispensabile un forte impegno comune con gli Stati Uniti e l'Unione europea, al fine di riportare al centro del dibattito le questioni relative alla sponda sud del Mediterraneo Pag. IXe di sostenere, anche sul piano finanziario, il tentativo democratico avviato in Egitto. Manifestata quindi preoccupazione per i potenziali sviluppi delle crisi iraniana ed egiziana, sottolinea l'opportunità che il Governo si adoperi per evitare inutili e deleterie frizioni con i Governi degli Stati nordafricani in relazione alle problematiche inerenti l'immigrazione.
GIANPAOLO DOZZO (LNP). Ringrazia, a nome del suo gruppo, il Ministro Frattini per la puntuale informativa resa, esprimendo apprezzamento per le iniziative messe in campo e sottolineando la necessità di rispetto degli accordi con la Tunisia in relazione ai flussi migratori in atto, finora ben controllati grazie alla collaborazione del nostro Governo con le autorità tunisine. Giudica inoltre indispensabile l'adozione di concrete iniziative, anche di carattere finanziario, a sostegno delle imprese italiane operanti in Tunisia, auspicando un intervento in tempi certi anche da parte dell'Unione europea a sostegno delle popolazioni interessate.
FERDINANDO ADORNATO (UdC). Nel ritenere che il nostro Paese dovrebbe avere un ruolo più incisivo nell'area del Mediterraneo, auspica l'avvio di una specifica sessione parlamentare dedicata alle problematiche inerenti l'area del Mediterraneo, esprimendo perplessità sull'atteggiamento di accondiscendenza manifestato del Presidente del Consiglio nei confronti della politica di Gheddafi e di Mubarak. Rilevato come alle popolazioni mediorientali non debba in alcun modo essere preclusa la possibilità di vivere in sistemi democratici, invita l'Esecutivo a non deflettere, nella sua azione a livello internazionale, dal perseguimento dei fondamentali obiettivi di libertà e democrazia.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLI). Espresso preliminarmente apprezzamento per la tempestiva informativa resa dal Ministro e sostegno al Governo, per fronteggiare la grave situazione umanitaria conseguente alle vicende politiche verificatesi nel Maghreb, giudica tuttavia insufficienti le misure meramente emergenziali che non contemplino il rilancio degli strumenti di cooperazione, anche commerciale, con i Paesi di origine dell'emigrazione. Stigmatizza, inoltre, la disattenzione dell'Europa, di cui ritiene corresponsabile la miope politica attuata dal Governo italiano in tema di cooperazione allo sviluppo.
LEOLUCA ORLANDO (IdV). Ritiene che l'Italia debba affrontare i problemi dell'area del Mediterraneo attraverso una fattiva collaborazione con la comunità europea, superando la logica degli accordi bilaterali fin qui seguita, che impedisce al nostro Paese di avere un ruolo realmente credibile a livello europeo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
LEOLUCA ORLANDO (IdV). Manifesta quindi il proprio dissenso in merito agli indirizzi della politica estera italiana, attesi anche gli scarsi risultati fin qui conseguiti in tema di immigrazione.
ARTURO IANNACCONE (IR). Nel ringraziare, anche a nome del suo gruppo, il Ministro per la puntuale informativa resa, ritiene tardive le analisi e i rimedi prospettati circa la situazione geopolitica del Maghreb, invitando il Governo ad una azione di politica estera prudente che, tenendo conto degli esiti imprevedibili dei movimenti popolari in atto, richiami l'Unione europea ad una assunzione di responsabilità. Nel dare atto del carattere pacifico dei rivolgimenti politici in corso nel Nord Africa, evidenzia le problematiche di sicurezza interna e di equilibrio sociale originate dai flussi migratori.
GIANNI VERNETTI (Misto-ApI). Nel rilevare come l'atteggiamento tollerante fin qui tenuto dall'Occidente nei confronti di taluni Paesi contrassegnati da regimi autoritari ed illiberali si sia rivelato inadeguato, auspica che la comunità internazionale sappia promuovere la diffusione della democrazia in tali aree.
Pag. XGIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Stigmatizza la scarsa autorevolezza del Governo italiano, che ritiene difetti di sufficiente accreditamento internazionale per poter svolgere una incisiva azione di politica estera con riferimento alle problematiche di cui all'informativa.
Si riprende la discussione.
GIACOMO CHIAPPORI (LNP). Nel ritenere contraddittorie talune posizioni assunte dalle opposizioni negli ultimi anni, che denotano un atteggiamento a suo avviso ipocrita nel campo della politica estera italiana, giudica singolare la richiesta avanzata dal gruppo Italia dei Valori di un ritiro immediato delle truppe italiane dall'Afghanistan. Nel sottolineare quindi le oggettive difficoltà incontrate dalla missione internazionale nel contesto asiatico, della quale ricorda l'originario obiettivo di sconfiggere la minaccia rappresentata dal terrorismo fondamentalista, evidenzia il prezioso contributo fornito dal nostro Paese nel delineare una strategia della predetta missione più consona alle attese in termini di sviluppo e libertà del popolo afghano. Nel reputare, quindi, che le richieste contenute nella mozione Di Stanislao n. 1-00530 siano inadeguate, invita il Parlamento a riflettere approfonditamente sulle tematiche connesse alle missioni internazionali di pace, evitando atteggiamenti strumentali.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il Governo si riserva di intervenire in una fase successiva del dibattito, che rinvia al prosieguo della seduta.
Inserimento all'ordine del giorno dell'Assemblea del seguito della discussione di un disegno di legge di ratifica e sull'ordine dei lavori.
SIMONE BALDELLI (PdL). Chiede, ai sensi dell'articolo 27 del Regolamento, l'inserimento, all'ordine del giorno della seduta odierna, del seguito della discussione del disegno di legge di ratifica n. 3882. Chiede, altresì, che si proceda successivamente al seguito dell'esame delle mozioni concernenti l'Afghanistan e quindi alla discussione sulle linee generali del testo unificato delle proposte di legge n. 41 ed abbinate.
Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
La seduta, sospesa alle 17,35, è ripresa alle 18.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva, a maggioranza dei tre quarti dei votanti, la proposta di inserimento all'ordine del giorno formulata dal deputato Baldelli.
PRESIDENTE. Avverte che, non essendovi obiezioni, la proposta formulata dal deputato Baldelli circa il prosieguo dei lavori odierni dell'Assemblea si intende accolta.
(Così rimane stabilito).
Seguito della discussione del disegno di legge di ratifica S. 2402: Accordo con il Governo della Repubblica federativa del Brasile in materia di cooperazione nel settore della difesa (approvato dal Senato) (A.C. 3882).
Nella seduta dell'11 gennaio 2011 è stato rinviato il seguito dell'esame del provvedimento.
(Esame degli articoli)
La Camera approva gli articoli 1, 2 e 3, ai quali non sono riferiti emendamenti.
Pag. XI(Dichiarazioni di voto finale)
GIANNI VERNETTI (Misto-ApI). Pur esprimendo condivisione per i contenuti dell'Accordo di cooperazione con la Repubblica federativa del Brasile, dichiara l'astensione della sua componente politica sul relativo disegno di legge di ratifica, a seguito dell'ingiustificabile e rimarchevole diniego, da parte del predetto Paese, di estradare in Italia il terrorista Cesare Battisti.
AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Richiamate le finalità dell'Accordo in discussione, sottolinea la rilevanza della cooperazione con il Brasile nel settore della difesa, ricordando altresì il proficuo impegno profuso dalla propria parte politica nel corso dell'iter in sede referente al fine di salvaguardare i principi contenuti nella legge n. 185 del 1990; dichiara, quindi, il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di ratifica in esame.
LUCA VOLONTÈ (UdC). Nel dichiarare l'astensione del suo gruppo sul provvedimento in esame, richiama i motivi che, al di là del pur condivisibile merito dell'accordo di cooperazione con la Repubblica federativa del Brasile, ne rendono, nell'attuale contingenza, inopportuna la ratifica; giudica inoltre incomprensibili le ragioni dell'inserimento di tale argomento all'ordine del giorno della seduta odierna, salvo la mera esigenza di riempire comunque l'agenda dei lavori parlamentari, che si svolgono complessivamente a ritmo ridotto.
GIANPAOLO DOZZO (LNP). Sottolineata la particolare rilevanza dell'Accordo in discussione, invita il Governo a chiarire la presunta ingerenza di un Paese europeo nella questione inerente le forniture militari al Brasile, ritenendo opportuno tutelare gli interessi commerciali dell'Italia; dichiara quindi il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di ratifica in esame.
FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Richiamata la rilevanza delle relazioni internazionali tra Italia e Brasile, che ritiene non debbano essere pregiudicate dalle vicende relative alla estradizione del terrorista Cesare Battisti, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di ratifica in esame.
ROBERTO ANTONIONE (PdL). Dichiara il convinto voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di ratifica in esame, sottolineando la particolare rilevanza dell'Accordo tra l'Italia e il Brasile in materia di cooperazione nel settore della difesa.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di ratifica n. 3882.
Seguito della discussione delle mozioni Di Stanislao n. 1-00530, Cicu n. 1-00561, Tempestini n. 1-00562, Porfidia n. 1-00563 e Vernetti n. 1-00564: Definizione di un piano per il ritiro del contingente italiano in Afghanistan.
ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Sottolineato preliminarmente che la stabilizzazione dell'Afghanistan costituisce un fondamentale banco di prova per la credibilità della NATO e della comunità internazionale, ritiene assolutamente non praticabile alcuna ipotesi di immediato ritiro del contingente italiano, anche per insopprimibili esigenze di salvaguardia dei soggetti più deboli della locale popolazione civile. Esprime quindi parere favorevole sulle mozioni Cicu n. 1-00561 e Vernetti n. 1-00564, nonché, purché riformulate, sulle mozioni Tempestini n. 1-00562 e Porfidia n. 1-00563; esprime altresì parere favorevole sui capoversi primo, secondo, terzo, quarto e quinto, purché riformulato, del dispositivo della mozione Di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione) e parere contrario sulla parte motiva e sul sesto capoverso del dispositivo del medesimo documento di indirizzo.
Pag. XII(Dichiarazioni di voto)
GIANNI VERNETTI (Misto-ApI). Nel dichiarare il convinto voto contrario della sua componente politica sulla mozione Di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione), richiama le finalità sottese alla sua mozione n. 1-00564, della quale auspica l'approvazione.
AMERICO PORFIDIA (IR) Richiamata la perdurante situazione di instabilità politica dell'Afghanistan, dà atto del proficuo e crescente impegno profuso e dei numerosi riconoscimenti internazionali riscossi dal contingente italiano ivi operante, giudicando ormai avviato a consolidamento il pur difficile processo di democratizzazione del Paese. Espresso, quindi, apprezzamento per la politica estera e di difesa attuata dal Governo, con particolare riferimento alla partecipazione italiana alla missione internazionale in Afghanistan, accetta la riformulazione proposta dal Governo della sua mozione n. 1-00563, di cui auspica l'approvazione.
MASSIMO DONADI (IdV). Dichiara, a nome del suo gruppo, di non accettare la riformulazione proposta dal Governo della mozione Di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione), della quale non chiede la votazione per parti separate, sottolineando come la propria parte politica abbia sempre sostenuto le scelte di politica estera del Paese volte a garantire i processi di democratizzazione e di pace in territori caratterizzati da grave instabilità. Nel ringraziare altresì le Forze armate per l'impegno profuso con abnegazione e professionalità nei teatri esteri, richiama i dati che confermano il peggioramento della situazione in cui versano i civili in Afghanistan, ritenendo peraltro necessario avviare un'approfondita riflessione su un piano per il rientro del contingente militare italiano ivi impegnato.
GIANFRANCO PAGLIA (FLI). Nel reputare incomprensibile la richiesta di ritiro immediato del contingente italiano impegnato in Afghanistan, atteso che tale soluzione sarebbe altamente controproducente per il Paese asiatico, rendendo così vano, tra l'altro, il sacrificio di tanti nostri connazionali, dichiara il voto convintamente contrario del suo gruppo sulla mozione di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione).
FRANCESCO BOSI (UdC). Nel sottolineare l'impegno profuso dalle Forze armate al fine di migliorare la situazione in cui versano i civili afghani, giudica non condivisibile la proposta di un piano per il rientro del contingente militare italiano, ritenendo peraltro necessario confermare il nostro contributo al fine di rendere pienamente autosufficienti le forze di sicurezza locali, nonché incrementare l'azione di assistenza umanitaria alle popolazioni. Dichiara quindi che il suo gruppo esprimerà voto contrario sulla mozione Di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione), si asterrà sulla mozione Tempestini n. 1-00562 ed esprimerà voto favorevole sui restanti documenti di indirizzo.
GIANPAOLO DOZZO (LNP). Pur evidenziando le gravi difficoltà incontrate dalla missione internazionale in Afghanistan, ritiene che il ritiro immediato del contingente italiano si tradurrebbe in un peggioramento della situazione nel Paese asiatico, che vanificherebbe il sacrificio dei nostri connazionali ed i positivi risultati fin qui conseguiti segnatamente in termini di pacificazione delle aree poste sotto il nostro controllo, di formazione del personale locale e di iniziative umanitarie di cooperazione; giudica pertanto necessario garantire la prosecuzione del contributo italiano alla predetta missione.
FRANCESCO TEMPESTINI (PD). Sottolineata la necessità di favorire processi che riconducano il conflitto afghano ed il dialogo tra le parti in causa nel contesto Pag. XIIIinterno del Paese, richiama le motivazioni alla base della nostra presenza in Afghanistan, ritenendo che il processo di rientro del contingente militare italiano debba essere concordato nell'ambito dell'impegno multilaterale assunto a livello internazionale. Giudica infine opportuno procedere alla votazione per parti separate della mozione Di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione).
SALVATORE CICU (PdL). Nel reputare importante che l'Italia garantisca il proprio contributo al buon esito della strategia delineata dalla comunità internazionale per un graduale trasferimento di poteri e di competenze alle autorità dell'Afghanistan, evidenzia le apprezzabili iniziative umanitarie intraprese dai nostri connazionali in tale Paese. Pur esprimendo altresì apprezzamento per lo sforzo del deputato Di Stanislao di addivenire ad un testo più obiettivo e realistico della sua mozione n. 1-00530 (Nuova formulazione), giudica irresponsabile l'ipotesi di ritiro immediato del contingente italiano.
ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiede la votazione per parti separate dalla mozione Di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione).
ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Conferma il parere precedentemente espresso sulla mozione Di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione).
MASSIMO DONADI (IdV). Ribadisce di non accettare la riformulazione proposta dal Governo della mozione Di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione), che ritiene non debba essere posta in votazione per parti separate.
ANTONIO DI PIETRO (IdV). Riterrebbe incongrua un'eventuale votazione per parti separate della mozione Di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione).
DARIO FRANCESCHINI (PD). Precisa le ragioni per le quali il suo gruppo ha chiesto la votazione per parti separate della mozione Di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione).
PRESIDENTE. Ritiene di poter accedere alla richiesta di votazione per parti separate della mozione Di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione).
Avverte altresì che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge la mozione Di Stanislao n. 1-00530 (Nuova formulazione), ad eccezione del sesto capoverso del dispositivo, che è respinto con successiva votazione; approva altresì le mozioni Cicu n. 1-00561, Tempestini n. 1-00562, nel testo riformulato, Porfidia n. 1-00563, nel testo riformulato e nelle parti non assorbite, e Vernetti n. 1-00564, nelle parti non assorbite.
Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Disposizioni in favore dei territori di montagna (A.C. 41 ed abbinate-A).
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
ROBERTO SIMONETTI (LNP), Relatore. Richiama il lavoro svolto in V Commissione per pervenire ad un testo unificato delle proposte di legge recanti misure per valorizzare le specificità culturali, economiche e sociali dei territori di montagna, evidenziando come per raggiungere tale obiettivo il predetto testo preveda specifici criteri volti ad individuare i comuni svantaggiati ai quali destinare le Pag. XIVrisorse di un apposito fondo allo scopo istituito. Nell'illustrare in particolare le disposizioni concernenti le attività sciistiche ed alpinistiche, volte tra l'altro ad aumentare i livelli di sicurezza di tali pratiche sportive, sottolinea l'ampia condivisione registratasi nel corso dell'iter in sede referente sul provvedimento in discussione.
PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Richiamato il lungo iter parlamentare del testo unificato in discussione, ricorda le perplessità manifestate dal suo gruppo durante l'esame in sede referente, con particolare riferimento all'altimetria prevista per la definizione di comune montano nonché alla previsione di taluni vantaggi fiscali, esprimendo apprezzamento per l'orientamento favorevole del relatore su numerose proposte migliorative formulate dalla sua parte politica e volte ad escludere esplicitamente il ricorso a strumenti finanziari derivati, a razionalizzare e responsabilizzare i centri di spesa, ad assicurare i requisiti igienico-sanitari e infrastrutturali dei comuni montani al fine di potenziare i servizi resi alla popolazione. Preannunzia quindi il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in discussione.
ENRICO LA LOGGIA (PdL). Espresso apprezzamento per l'attività di mediazione svolta dal relatore al fine di pervenire ad un testo il più possibile condiviso, ricorda che le problematiche relative ai territori di montagna sono all'attenzione del Parlamento ormai da lungo tempo senza che però siano state individuate idonee soluzioni. Nel manifestare quindi perplessità sui criteri adottati per la definizione della qualifica di comune di montagna, che ha dato luogo ad una erronea assegnazione dei fondi, denuncia l'esistenza di un problema di coordinamento con le disposizioni concernenti il federalismo municipale, segnatamente in materia di piccoli comuni.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
ENRICO LA LOGGIA (PdL). Nel ritenere infine che il provvedimento in discussione rappresenti solo un primo passo per affrontare le problematiche inerenti i territori montani, auspica che il testo possa essere ulteriormente migliorato nel prosieguo dell'iter parlamentare.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Manifestata soddisfazione per il proficuo lavoro svolto nel corso dell'esame in sede referente, ritiene che il risultato raggiunto sia da ricondursi alla natura parlamentare delle iniziative legislative esaminate dalla V Commissione, che ha consentito l'adozione di un testo unificato condiviso da tutti i gruppi. Nel lamentare, quindi, il ritardo del Governo nell'espressione del parere definitivo sul testo durante il predetto iter del provvedimento, manifesta particolare apprezzamento per la definizione legislativa della nozione di montagna e per la sua valorizzazione quale fondamentale fattore di coesione sociale, economica e territoriale, anche ai fini della destinazione di specifici aiuti di Stato consentiti dalla normativa europea. Nell'auspicare, quindi, un patto di solidarietà nazionale, volto ad assicurare un ragionevole equilibrio nell'allocazione di risorse tra zone urbane e territori montani che tenga conto della specificità di questi ultimi, ritiene opportuna una sollecita e unanime approvazione del testo unificato da parte della Camera, anche al fine di agevolarne il successivo iter presso l'altro ramo del Parlamento.
ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Sottolineate preliminarmente le problematiche inerenti i territori montani, giudica opportuno assumere iniziative idonee a contrastare lo spopolamento di tali aree e ad alleviare la generale situazione Pag. XVdi disagio in cui versano le popolazioni locali. Espresse quindi perplessità sul contenuto di un provvedimento che recepisce solo in parte le istanze provenienti dal territorio e non indica in modo puntuale le risorse e gli strumenti fiscali necessari per conseguire gli obiettivi prefissati, reputa l'odierna discussione un'occasione mancata per soddisfare le legittime aspettative delle aree di montagna, ritenendo necessaria un'approfondita riflessione sul tema dopo l'approvazione di riforme in senso federale.
MASSIMO VANNUCCI (PD). Nel preannunziare l'orientamento favorevole del suo gruppo sul testo unificato in discussione, ritiene che le disposizioni da esso recate non siano sufficienti a decongestionare le aree urbane e ad incentivare la residenzialità nei territori montani. Nell'auspicare, quindi, un riequilibrio nella distribuzione dei servizi e della popolazione sull'intero territorio nazionale, a suo avviso necessario per garantire le preziose risorse ambientali e alimentari fornite dalla montagna, ritiene opportuna la sollecita approvazione, con il sostegno del Governo, del testo unificato in discussione.
DAVIDE CAPARINI (LNP). Nel lamentare il ritardo con cui si affrontano le problematiche relative ai territori di montagna, che non vanno considerati aree da assistere ma vere risorse del Pese, sottolinea la necessità di valorizzare tali realtà territoriali attraverso un'opera di delegificazione e semplificazione normativa, finanziando al contempo in modo adeguato le istituzioni locali. Nel richiamare quindi il contenuto di un testo unificato che, tra l'altro, migliora la gestione dei territori montani e ne promuove il patrimonio forestale, stigmatizza la ingerente burocrazia che, a suo avviso, limita lo sviluppo economico e sociale dei comuni di montagna, ritenendo altresì che la riforma sul federalismo fiscale prefiguri un modello di intervento rivoluzionario di perequazione regionale.
AMEDEO CICCANTI (UdC). Nel dare atto della felice e trasversale sintesi raggiunta, attraverso la predisposizione del testo unificato in discussione, tra le numerose iniziative legislative parlamentari presentate in materia, evidenzia gli aspetti critici e incompiuti della storia amministrativa e istituzionale del sistema dei comuni e dei territori montani italiani, caratterizzatasi per la frammentazione e la disgregazione territoriale e sociale dei livelli di governo. Nel ritenere, quindi, auspicabile un intervento riformatore organico, sistemico e complessivo, che più opportunamente dovrà inserirsi nella complessiva revisione del codice delle autonomie territoriali, osserva che il provvedimento in esame semplifica e razionalizza le competenze dei comuni montani, assicurando un riequilibrio delle risorse sul territorio atto a preservare le primarie esigenze di salvaguardia del patrimonio ambientale, idrico e forestale, anche al fine di evitare il dissesto idrogeologico di vaste aree del Paese.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.
Modifica nella composizione del Comitato per la legislazione.
PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte del Comitato per la legislazione il deputato Deodato Scanderebech, in sostituzione del deputato Roberto Occhiuto, dimissionario.
Avverte altresì che, cessando conseguentemente il deputato Occhiuto dalle funzioni di segretario del Comitato, sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta per il Pag. XVIRegolamento del 16 ottobre 2001 tali funzioni sono affidate al deputato Scanderebech.
In morte dell'onorevole Pier Corrado Salino.
PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore dei familiari dell'onorevole Pier Corrado Salino, recentemente scomparso.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Mercoledì 16 febbraio 2011, alle 10.
(Vedi resoconto stenografico pag. 78).
La seduta termina alle 21.