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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 455 di mercoledì 30 marzo 2011

Pag. V

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 10,35.

LORENA MILANATO (PdL), Segretario. Legge il processo verbale della seduta di ieri.

Sul processo verbale.

Dopo interventi dei deputati ROBERTO GIACHETTI (PD), ANTONIO BORGHESI (IdV), AMEDEO CICCANTI (UdC), PIERLUIGI MANTINI (UdC), MARIO TASSONE (UdC), ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD), RAFFAELE VOLPI (LNP) e ROBERTO ZACCARIA (PD), il processo verbale è approvato.

I deputati in missione sono sessantasette.

In morte dell'onorevole Antonio Laforgia.

PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore dei familiari dell'onorevole Antonio Laforgia, recentemente scomparso.

Inversione dell'ordine del giorno.

SIMONE BALDELLI (PdL). Chiede che l'Assemblea proceda immediatamente alla trattazione del punto 4 dell'ordine del giorno.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Nel ritenere che la richiesta di inversione dell'ordine del giorno testé formulata costituisca l'ennesima vergognosa forzatura da parte della maggioranza e sia finalizzata a tutelare il Presidente del Consiglio rispetto alle vicende giudiziarie in cui è coinvolto, sottolinea che il provvedimento del quale si chiede di anticipare l'esame determinerà l'inaccettabile conseguenza dell'interruzione di numerosi processi per reati gravi di cui sono vittime cittadini comuni. Nel rilevare inoltre come la predetta richiesta sia stata strumentalmente avanzata nel giorno della visita del Presidente Berlusconi a Lampedusa, sottolinea che, se essa sarà approvata, risulterà leso il diritto riconosciuto dal Regolamento all'opposizione di indicare una quota di argomenti da esaminare in Assemblea.

PRESIDENTE. Precisato che le richieste di inversione dell'ordine del giorno, al pari di tutti gli altri richiami sull'ordine dei lavori, costituiscono strumenti che non incidono sul provvedimento in discussione, ma solo sulla procedura per il suo esame, rileva che la proponibilità e l'ammissibilità delle predette richieste non possono essere contestate, neanche nei riguardi dei provvedimenti inseriti in calendario su richiesta dei gruppi di opposizione. Osserva pertanto che, poiché alle deliberazioni sull'ordine dei lavori non è connessa alcuna conseguenza definitiva sul merito del provvedimento, non essendo le stesse idonee a comportare effetti lesivi delle prerogative che il Regolamento riconosce alle opposizioni, la Presidenza non può che consentire all'Assemblea di pronunziarsi sulla richiesta di inversione dell'ordine del giorno precedentemente formulata.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando per un richiamo al Regolamento, Pag. VIprospetta l'opportunità che, prima di procedere alla deliberazione sulla richiesta di inversione dell'ordine del giorno, l'Assemblea sia chiamata a pronunciarsi sulle questioni pregiudiziali e sulla questione sospensiva presentate alla proposta di legge n. 3137-A, la cui eventuale approvazione renderebbe di fatto priva di effetti la predetta richiesta.

PRESIDENTE. Conferma che la Presidenza non può che porre in votazione la richiesta di inversione dell'ordine del giorno.

Sulla richiesta di inversione dell'ordine del giorno interviene il deputato PIER FERDINANDO CASINI (UdC).

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

Dopo ulteriori interventi dei deputati FEDERICO PALOMBA (IdV), BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLI), LUCIANO DUSSIN (LNP), BRUNO TABACCI (Misto-ApI) e GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE), nonché LORENZO RIA (UdC), per un richiamo al Regolamento, la Camera, con votazione elettronica senza registrazione di nomi, approva la proposta di inversione dell'ordine del giorno.

Sull'ordine dei lavori e per richiamo al Regolamento.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Richiama le ragioni per le quali ritiene non si debba procedere all'esame della proposta di legge n. 3137-A, diffidando il relatore dal rendere i pareri sugli emendamenti, anche in considerazione dell'illegittima ed impropria riunione del Comitato dei nove. Chiede pertanto alla Presidenza di valutare l'opportunità di sospendere la seduta e convocare il Comitato dei nove.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Lamentata l'anomala procedura seguita per quantificare l'impatto finanziario del provvedimento relativo al cosiddetto processo breve, atteso che non vi è in tal senso una ufficiale dichiarazione della Ragioneria generale dello Stato, chiede alla Presidenza di compiere le opportune verifiche per garantire la regolarità dell'iter in Assemblea della predetta proposta di legge.

PRESIDENTE. Assicura che la Presidenza procederà ad una verifica in merito alle richieste formulate dai deputati Palomba e Borghesi.

DONATELLA FERRANTI (PD). Sottolineata l'impossibilità di intervenire in sede di Comitato dei nove al fine di motivare le proposte emendative presentate dal suo gruppo sulla proposta di legge inerente la durata indeterminata dei processi, che, a suo avviso, lede fortemente le prerogative dell'opposizione, stigmatizza l'illegittima forzatura del dibattito parlamentare posta in essere dalla maggioranza.

ANGELA NAPOLI (FLI). Lamenta l'impossibilità in sede di Comitato dei nove di esaminare compiutamente le proposte emendative riferite al provvedimento in materia di processo breve.

FULVIO FOLLEGOT (LNP). Precisa che in sede di Comitato dei nove sulla proposta di legge riguardante la durata indeterminata dei processi i lavori si sono svolti in modo del tutto regolare.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Nel ricordare preliminarmente che la Presidenza avrebbe potuto seguire un orientamento diverso nel garantire il diritto dell'opposizione a vedere esaminati provvedimenti inseriti nel calendario su sua richiesta, chiede, ai sensi dell'articolo 24 del Regolamento, di escludere il contingentamento, o in alternativa di ampliarlo, in relazione al provvedimento in materia di durata dei processi.

PRESIDENTE. Ritiene che le questioni sollevate dal deputato Giachetti possano essere più opportunamente affrontate in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, già convocata per oggi.

Pag. VII

FEDERICO PALOMBA (IdV). Chiede alla Presidenza, in considerazione delle differenti valutazioni espresse dai gruppi parlamentari circa la regolarità dei lavori registratasi in sede di Comitato dei nove, un'ulteriore riflessione sulla validità della seduta svoltasi presso il suddetto organo parlamentare.

SIMONE BALDELLI (PdL). Ritiene che la quota di provvedimenti da esaminare riservata all'opposizione in sede di predisposizione del calendario dei lavori dell'Assemblea sia stata pienamente rispettata.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
ANTONIO LEONE

SIMONE BALDELLI (PdL). Evidenziato inoltre che è facoltà della Presidenza consentire un ampliamento dei tempi previsti per l'esame dei provvedimenti in Assemblea, ricorda che in ordine all'iniziativa legislativa concernente il cosiddetto testamento biologico si è registrato l'unanime accordo tra i gruppi.

Seguito della discussione della proposta di legge S. 1880: Misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi (approvata dal Senato) (A.C. 3137-A).

Nella seduta del 28 marzo 2011 si è svolta la discussione sulle linee generali.

(Esame e votazione di questioni pregiudiziali)

PRESIDENTE. Ricorda che sono state presentate le questioni pregiudiziali per motivi di costituzionalità Rao n. 1, Di Pietro n. 2 e Franceschini n. 3.

LORENZO RIA (UdC). Illustra la questione pregiudiziale Rao n. 1, giudicando disorganico e incompleto il testo del provvedimento adottato in sede referente. Stigmatizzato altresì l'emendamento del relatore, approvato in Commissione, sostitutivo del secondo comma dell'articolo 161 del codice penale, che riduce l'aumento automatico della prescrizione, ma soltanto per gli incensurati e per i processi di primo grado, ritiene tale disposizione lesiva del principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione. Richiamata altresì la sentenza della Corte costituzionale n. 249 del 2010, che, di fatto, statuisce l'illegittimità di trattamenti penali più severi fondati su qualità personali dei soggetti che derivino dal precedente compimento di atti del tutto estranei al fatto-reato, osserva che il secondo comma dell'articolo 3 della proposta di legge in esame contrasterebbe con il principio di retroattività della legge penale favorevole, consolidatosi da tempo nella giurisprudenza costituzionale.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Illustra la questione pregiudiziale Di Pietro n. 2, rilevando preliminarmente come la maggioranza stia portando all'esame del Parlamento esclusivamente provvedimenti che riguardano gli interessi privati del Presidente del Consiglio, compromettendo così la dignità delle istituzioni. Evidenziato inoltre che l'esame della proposta di legge sul cosiddetto processo breve è stato ripreso solo perché è venuto meno per il Premier lo scudo giudiziario rappresentato dal legittimo impedimento, dichiarato parzialmente incostituzionale, sottolinea come le disposizioni recate dall'articolo 3 del testo in esame, che riducono in modo discriminante i termini di prescrizione solo per gli incensurati, ledano i principi costituzionalmente sanciti di pari trattamento dei cittadini di fronte alla giustizia. Dichiara, infine, il voto favorevole del suo gruppo sulle questioni pregiudiziali presentate.

DONATELLA FERRANTI (PD). Illustra la questione pregiudiziale Franceschini n. 3, stigmatizzando la strategia perdente della maggioranza che, favorendo la prescrizione dei processi, incide negativamente sul sistema giustizia ed accentua la Pag. VIIIdisuguaglianza fra i cittadini. Ritiene altresì che le disposizioni contenute nella proposta di legge in esame contrastino con i principi di eguaglianza e ragionevolezza di cui all'articolo 3 della Costituzione, nonché con i principi basilari del giusto processo statuiti dall'articolo 111 della Carta costituzionale. Invita infine la maggioranza a ritirare un provvedimento che, di fatto, sacrifica le aspettative dei cittadini per soddisfare le esigenze processuali di una singola persona.

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Dichiara il voto favorevole della sua componente politica sulle questioni pregiudiziali presentate, sottolineando le negative conseguenze per il sistema giudiziario che deriveranno dal provvedimento in esame, che si pone in contrasto, tra l'altro, con l'articolo 111 della Costituzione e persegue in realtà l'obiettivo di tutelare interessi particolari.

ANGELA NAPOLI (FLI). Nel dichiarare di voler sottoscrivere la questione pregiudiziale Rao n. 1, osserva che le modifiche apportate al testo nel corso dell'iter in sede referente si pongono in netto contrasto con i principi di cui all'articolo 3 della Costituzione, nonché con varie sentenze della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell'uomo. Richiamata, in particolare, la sentenza della Corte costituzionale n. 249 del 2010, che ha dichiarato illegittima l'aggravante rappresentata dalla clandestinità, giudica inaccettabili le disposizioni recate da un provvedimento che non considera tutti i cittadini eguali di fronte alla legge.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP). Rileva che i presunti profili di illegittimità costituzionale evidenziati da esponenti dell'opposizione non sono stati rilevati in relazione a precedenti provvedimenti la cui portata normativa è in qualche misura assimilabile a quella della proposta di legge in esame.

GAETANO PECORELLA (PdL). Nel richiamare le positive innovazioni concernenti i termini di prescrizione introdotte dal provvedimento in esame, rileva che esso è conforme al principio di uguaglianza di cui all'articolo 3 della Costituzione; stigmatizza altresì l'atteggiamento scarsamente costruttivo assunto dall'opposizione sui temi della giustizia.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando per un richiamo al Regolamento, sottolinea la necessità che la Presidenza si esprima in merito alla questione sollevata dal deputato Giachetti relativamente alle problematiche inerenti la contingentabilità del provvedimento in esame, anche in riferimento ad una loro eventuale connessione con la possibilità di voto segreto. Chiede, comunque, che le questioni pregiudiziali presentate siano poste in votazione a scrutinio segreto.

SIMONE BALDELLI (PdL). Giudica meramente strumentali le questioni sollevate da esponenti dell'opposizione circa il contingentamento dei tempi di esame del provvedimento in discussione e l'eventuale votazione a scrutinio segreto.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Ritiene necessario che la Presidenza fornisca chiarimenti in merito alla questione sollevata dal deputato Quartiani, reputando che debbano essere rivisti i tempi previsti dal contingentamento oppure reso ammissibile lo strumento del voto segreto.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Rileva che le richieste formulate dall'opposizione in merito alle questioni procedurali sollevate sono dovute ad una evidente forzatura operata dalla maggioranza, evidenziando inoltre l'esigenza di maggiore ordine dei lavori parlamentari, con particolare riferimento alla necessità di evitare la concomitanza delle sedute dell'Assemblea e delle Commissioni.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Contesta le considerazioni del deputato Baldelli circa il presunto carattere strumentale dei rilievi formulati da esponenti dell'opposizione.

Pag. IX

SIMONE BALDELLI (PdL). Nel respingere i rilievi critici formulati dal deputato Giachetti, ritiene che la maggioranza, in occasione dell'inversione dell'ordine del giorno, abbia rispettato in pieno il Regolamento, sottolineando altresì la legittimità del suo intervento.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Ritiene che d'ora in poi la Presidenza dovrà attenersi al precedente rappresentato dall'aver consentito un nuovo intervento del deputato Baldelli.

GIAN LUCA GALLETTI (UdC). Nel ritenere evidente la forzatura operata dalla maggioranza in occasione dell'inversione dell'ordine del giorno, giudica legittima la richiesta dell'opposizione in merito all'applicazione del contingentamento dei tempi al provvedimento in esame.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel prospettare l'opportunità di sospendere la seduta in attesa delle determinazioni della Conferenza dei presidenti di gruppo, ritiene che la previsione del contingentamento dei tempi per il seguito dell'esame del provvedimento in discussione costituisca una forzatura regolamentare; rileva inoltre che le questioni pregiudiziali presentate dovrebbero essere poste in votazione a scrutinio segreto.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLI). Giudicata irragionevole la richiesta di contingentamento della proposta di legge in esame, ritiene che l'andamento dei lavori non prefiguri una corretta procedura al fine di riformare il settore della giustizia.

PRESIDENTE. Richiama le ragioni per le quali la Presidenza ritiene di non poter accedere alla richiesta di votazione a scrutinio segreto.
Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali di costituzionalità Rao n. 1, Di Pietro n. 2 e Franceschini n. 3.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza di valutare l'opportunità di modificare l'ingiustificata disposizione volta a ridurre il numero degli emendamenti presentati.

PRESIDENTE. Ritiene che la questione sollevata dal deputato Palomba potrà essere più opportunamente affrontata in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, già convocata per oggi.

FURIO COLOMBO (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene doveroso un intervento del Ministro della giustizia in merito alle richieste formulate dall'opposizione e all'impianto complessivo del provvedimento in esame.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, sottolinea l'opportunità di non procedere all'esame della questione sospensiva presentata e di sospendere la seduta.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Colombo, invita la Presidenza a valutare l'opportunità di sospendere i lavori dell'Assemblea per consentire un'ulteriore riflessione sul prosieguo dell'iter del provvedimento in esame.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Ritiene necessario un chiarimento politico generale da parte del Governo in ordine alle delicate problematiche di rilievo costituzionale sottese alla proposta di legge in discussione, associandosi alla richiesta di sospensione dell'esame della questione sospensiva presentata.

PRESIDENTE. Precisa che è intenzione della Presidenza di proseguire i lavori fino alla votazione della questione sospensiva presentata.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Rileva che la prevista convocazione dell'Ufficio di Pag. XPresidenza per le 14 non consentirà ai deputati interessati di partecipare alla votazione della questione sospensiva.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Richiamate le differenti finalità, procedurale e di merito, perseguite con gli strumenti parlamentari delle questioni pregiudiziali e sospensive, reputa necessario rinviare l'esame della questione sospensiva alla parte pomeridiana della seduta con l'opportuna previsione dell'intervento di un deputato per gruppo.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Ricordato che era stato concordato di sospendere i lavori dell'Assemblea alle 13,30, invita la Presidenza a rispettare gli accordi intercorsi in tal senso tra tutti i gruppi.

ITALO BOCCHINO (FLI). Ritiene opportuno, attesa la delicatezza dell'argomento in discussione, sospendere i lavori dell'Assemblea in attesa delle determinazioni della Conferenza dei presidenti di gruppo, stigmatizzando la decisione della maggioranza di proporre l'inversione dell'ordine del giorno, che ha costretto autorevoli rappresentanti del Governo ad essere presenti in Aula distogliendoli dai loro compiti istituzionali.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

PRESIDENTE. Alla luce dei rilievi formulati ed apprezzate le circostanze, rinvia l'esame della questione sospensiva al termine della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene irrituali le modalità con le quali stanno procedendo i lavori del Comitato dei nove, anche in riferimento ad un subemendamento impropriamente preannunciato in via informale.

La seduta, sospesa alle 13,40, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

IGNAZIO MESSINA (IdV). Illustra la sua interrogazione n. 3-01549, sulle iniziative normative per una moratoria degli affidamenti cosiddetti in house del servizio idrico integrato.

RAFFAELE FITTO, Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 42). - Replica il deputato IGNAZIO MESSINA (IdV), che dichiara di non potersi ritenere soddisfatto della risposta, ribadendo la necessità di posticipare l'entrata in vigore della normativa in materia di servizio idrico integrato successivamente allo svolgimento del previsto referendum in materia.

GIOVANNA NEGRO (LNP). Illustra l'interrogazione Reguzzoni n. 3-01550, sulle misure per l'informatizzazione delle procedure relative ai servizi sanitari.

RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 44). - Replica il deputato GIOVANNA NEGRO (LNP), che, nel dichiararsi soddisfatta della risposta, invita il Governo ad agevolare l'informatizzazione di procedure inerenti anche altre tipologie di servizi.

ANTONIO PALMIERI (PdL). Illustra l'interrogazione Baldelli n. 3-01551, sui benefici derivanti dagli strumenti introdotti dal codice dell'amministrazione digitale.

RENATO BRUNETTA, Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 45). - Replica il deputato ANTONIO PALMIERI (PdL), che ringrazia Pag. XIil Ministro per la risposta, con la quale sono state fornite informazioni precise ed utili ai cittadini.

GIUSEPPE RUVOLO (IR). Illustra l'interrogazione Sardelli n. 3-01552, sulle iniziative in materia di etichettatura dei contenitori di olio di oliva.

PAOLO ROMANI, Ministro dello sviluppo economico. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 47). - Replica il deputato GIUSEPPE RUVOLO (IR), che, pur prendendo atto della disponibilità dimostrata dal Ministro, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta.

ENZO RAISI (FLI). Illustra l'interrogazione Della Vedova n. 3-01553, sulle iniziative per favorire la concorrenza e la trasparenza nel mercato pubblicitario.

PAOLO ROMANI, Ministro dello sviluppo economico. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 48). - Replica il deputato ENZO RAISI (FLI), che, nel ritenere monopolista la posizione di Mediaset-Mondadori nel mercato della pubblicità, del quale sottolinea la rilevanza malgrado gli orientamenti dall'Agenzia per le garanzie nelle comunicazioni, si riserva di assumere iniziative, anche legislative, per porre fine ad una inaccettabile anomalia.

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Illustra la sua interrogazione n. 3-01554, sulle iniziative per una razionale distribuzione sul territorio nazionale degli immigrati provenienti dal Nord Africa a seguito della crisi in atto nei Paesi del Maghreb.

ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 50). - Replica il deputato PINO PISICCHIO (Misto-ApI), che, nel ritenere più opportuno distribuire piccoli insediamenti di immigrati su tutto il territorio nazionale, stigmatizza l'incertezza e l'indeterminatezza del Governo nella gestione della crisi umanitaria in atto a Lampedusa.

LIVIA TURCO (PD). Illustra l'interrogazione Bersani n. 3-01555, sulle iniziative per la definizione di un piano d'emergenza per la gestione degli immigrati, con particolare riferimento alla situazione dell'isola di Lampedusa e ai numerosi minori non accompagnati.

ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 51). - Replica il deputato PIER LUIGI BERSANI (PD), che ribadisce la disponibilità della sua parte politica a collaborare con il Governo nella gestione della crisi umanitaria di Lampedusa, a condizione che non prevalgano all'interno dell'Esecutivo atteggiamenti xenofobi meramente demagogici, rilevando come le iniziative preannunziate dal Presidente del Consiglio in materia siano finalizzate a distogliere l'attenzione dei media dall'esame parlamentare delle norme sul cosiddetto processo breve.

LUCA VOLONTÈ (UdC). Illustra la sua interrogazione n. 3-01556, sulle iniziative urgenti relative all'organizzazione dell'Expo 2015 a Milano.

GIANFRANCO ROTONDI, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Risponde all'interrogazione (vedi resoconto stenografico pag. 53). - Replica il deputato LUCA VOLONTÈ (UdC), che, nel giudicare la risposta incompleta e non aggiornata, manifesta preoccupazione per il difficile e controverso confronto in atto tra le istituzioni competenti in relazione alla risoluzione di delicate questioni, paventando il rischio che gravi ritardi nei processi decisionali possano condurre al fallimento dell'iniziativa oggetto dell'atto ispettivo.

La seduta, sospesa alle 15,55, è ripresa alle 16,55.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantuno.

Pag. XII

Sull'ordine dei lavori.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Chiede che il Ministro Romano riferisca alla Camera in ordine all'opportunità politica della nomina del capo di gabinetto del Dicastero da lui presieduto, alla luce delle accuse che, secondo quanto risulta da notizie di stampa, gli sarebbero state rivolte.

Si riprende la discussione.

(Esame e votazione di una questione sospensiva)

PRESIDENTE. Ricorda che è stata presentata la questione sospensiva Franceschini n. 1.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Illustra la questione sospensiva Franceschini n. 1, rilevando preliminarmente come l'atteggiamento della maggioranza e del Governo, interessati esclusivamente a varare provvedimenti ad personam, abbia di fatto reso impossibile il clima di dialogo necessario per realizzare un'organica riforma della giustizia utile per il Paese; richiama quindi le negative ricadute delle misure in esame che, oltre a risultare discriminanti per i soggetti non incensurati, prefigurano un'irragionevole modifica dell'istituto della prescrizione, che sarà utilizzato per evitare i processi. Sottolinea infine il rischio di grave lesione dei principi democratici derivante dall'estinzione dei processi in corso per taluni gravi reati che conseguirà all'approvazione di un provvedimento del quale auspica si sospenda l'esame.

PIERLUIGI MANTINI (UdC). Osservato come le rilevanti modifiche apportate al testo del provvedimento in discussione durante l'esame in sede referente siano comunque finalizzate a provocare l'estinzione di due processi nei quali è coinvolto il Presidente del Consiglio, esprime netta contrarietà alle disposizioni volte ad introdurre la cosiddetta prescrizione breve, paventando il rischio che dalla loro attuazione derivino numerosi casi di denegata giustizia. Nel reputare altresì irragionevole la previsione di ulteriori benefici a favore degli incensurati, sottolinea come l'etica pubblica dovrebbe imporre al Presidente del Consiglio di non difendersi nei processi ricorrendo ad artifici procedurali. Evidenzia infine l'assenza di un clima politico adeguato all'esame di una proposta di riforma della Costituzione sui temi della giustizia.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Nel condividere le finalità della questione sospensiva in discussione, sulla quale dichiara il voto convintamente favorevole del suo gruppo, lamenta il fuorviante titolo attribuito al provvedimento in esame, del quale auspica il ritiro, che non si pone affatto l'obiettivo di tutelare i cittadini, atteso che nel corso dell'iter parlamentare ne è stata sminuita fortemente la portata riformatrice e sono state invece inserite nel testo disposizioni volte esclusivamente a garantire l'estinzione anticipata di processi nei quali è coinvolto il Presidente del Consiglio.

MANLIO CONTENTO (PdL). Giudicate meramente demagogiche e strumentali le argomentazioni critiche sostenute dall'opposizione sul merito del provvedimento in esame, precisa come le disposizioni sulla cosiddetta prescrizione breve concernono esclusivamente i processi per i quali non è intervenuta la sentenza di primo grado e come tali inevitabilmente destinati alla prescrizione. Dichiara quindi il voto contrario del suo gruppo sulla questione sospensiva presentata, confermando l'intendimento della propria parte di portare avanti con convinzione anche la riforma costituzionale della giustizia predisposta dal Ministro Alfano.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLI). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla questione sospensiva Franceschini n. 1, sottolinea come il Paese abbia fortemente bisogno di riforme di carattere Pag. XIIIgenerale e non di misure delle quali non si comprende l'urgenza. Esprime inoltre forti dubbi sul reale spirito garantista della maggioranza, atteso che l'Assemblea ha da poco approvato norme sull'esclusione del rito abbreviato per taluni reati aventi finalità generali contrastanti con quelle ora in esame.

ARTURO IANNACCONE (IR). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sulla questione sospensiva presentata, ritenendo il provvedimento in esame pienamente compatibile con la più organica riforma costituzionale della giustizia preannunziata dal Governo. Stigmatizzati altresì gli attacchi rivolti da esponenti delle opposizioni alla propria parte politica, ribadisce l'impegno di quest'ultima a sostenere l'Esecutivo nell'attuazione del suo programma.

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Nel dichiarare che la sua componente politica condivide la questione sospensiva presentata, manifesta delusione per le finalità delle misure recate dal provvedimento in esame, che appaiono volte a tutelare gli interessi di una sola persona.

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Dichiara voto favorevole sulla questione sospensiva Franceschini n. 1, giudicando contraddittorie le tesi sostenute della maggioranza sulla materia oggetto del provvedimento in esame.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge la questione sospensiva Franceschini n. 1.

PRESIDENTE. Dà conto delle proposte emendative dichiarate inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 62).
Comunica inoltre che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, fermo restando l'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare: i gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione. Al riguardo, facendo seguito alla richiesta del gruppo Italia dei Valori, la Presidenza ha ritenuto di ammettere alla discussione e al voto un numero maggiore di emendamenti presentati da deputati di tale gruppo, pari al triplo di quelli che sarebbero consentiti in applicazione del richiamato articolo 85-bis del Regolamento.
Avverte altresì che la Commissione ha presentato gli emendamenti 4.350 e Tit.100; con riferimento a tale ultima proposta emendativa è stato presentato il subemendamento Giachetti 0.Tit.100.1.
Ricorda infine che la Presidenza non ha ritenuto di discostarsi dall'univoca prassi che esclude il voto segreto su questioni attinenti alle cause di prescrizione, pur rilevando che si potrà procedere ad un approfondimento della materia in sede di Giunta per il Regolamento.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica irrituale la procedura seguita in sede di Comitato dei nove, paventando il rischio che tale irregolarità possa inficiare la legittimità del seguito dell'esame parlamentare. Chiede dunque una breve sospensione della seduta per consentire al Comitato dei nove di riunirsi nuovamente e sanare la situazione testé prospettata.

PRESIDENTE. Precisa che il Comitato dei nove è chiamato in sede referente solo ad esprimere un parere.

FULVIO FOLLEGOT (LNP), Vicepresidente della II Commissione. Ritiene che i lavori del Comitato dei nove si siano svolti nel pieno rispetto del Regolamento.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Giudica condivisibili le argomentazioni e le richieste formulate dal deputato Palomba.

PRESIDENTE. Prende atto delle precisazioni fornite dal deputato Follegot.

Pag. XIV

LORENZO RIA (UdC). Nell'associarsi alle considerazioni del deputato Palomba, sottolinea che l'assenza di strumenti per la pubblicità dei lavori del Comitato dei nove fa sì che quanto affermato dal deputato Follegot valga quanto sostenuto dai colleghi che hanno lamentato di essere stati privati della possibilità di esprimere il proprio voto nella predetta sede.

PRESIDENTE. Ricorda che la questione è già stata affrontata nella parte antimeridiana della seduta.
Avverte altresì che le Commissione I e V hanno espresso i prescritti pareri.

(Esame dell'articolo 1)

Interviene sul complesso degli emendamenti presentati il deputato ANTONIO BORGHESI (IdV).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Interviene altresì sul complesso degli emendamenti presentati il deputato PIERLUIGI MANTINI (UdC).

FEDERICO PALOMBA (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, nel ritenere illegittima la modalità con cui si è svolta la riunione del Comitato dei nove, precisa che la propria collocazione fisica al banco della Commissione deve intendersi dettata da ragioni esclusivamente logistiche.

Intervengono quindi sul complesso degli emendamenti presentati i deputati ANNA ROSSOMANDO (PD) e ANGELA NAPOLI (FLI).

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

IGNAZIO LA RUSSA, Ministro della difesa. Informa l'Assemblea circa i pericoli derivanti dalla presenza nei pressi di Palazzo Montecitorio di numerose persone animate da chiari intenti intimidatori e dalla volontà di compromettere in maniera premeditata la libertà del Parlamento.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Ritiene che debbano essere chiarite le ragioni per le quali è stato consentito ad un gruppo di manifestanti di arrivare in prossimità di Palazzo Montecitorio anziché essere fermati, come avviene generalmente, a debita distanza (Applausi polemici del Ministro La Russa - Vivi commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori - Commenti del Ministro La Russa - Richiami del Presidente).

PRESIDENTE. Sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 18,35, è ripresa alle 18,54.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

PRESIDENTE. Avverte che la Presidenza ha dato mandato ai deputati Questori di esaminare quanto avvenuto nei pressi di Palazzo Montecitorio e all'interno dell'Aula e di riferire all'Ufficio di Presidenza, che è convocato domani alle 9.
Avverte che il seguito dell'esame del provvedimento è rinviato alla seduta di domani.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 31 marzo 2011, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 74).

La seduta termina alle 18,55.