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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 38 di venerdì 18 luglio 2008

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

La seduta comincia alle 9,35.

GIUSEPPE FALLICA (PdL), Segretario. Legge il processo verbale della seduta di ieri.

Sul processo verbale.

Dopo un intervento del deputato FABIO EVANGELISTI (IdV), il processo verbale è approvato.

I deputati in missione sono cinquantatré.

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 112 del 2008: Sviluppo economico, semplificazione, competitività, stabilizzazione della finanza pubblica e perequazione tributaria (A.C. 1386-A).

Nella seduta del 17 luglio 2008 è iniziata la discussione sulle linee generali.

PRESIDENTE. Avverte che il Governo ha trasmesso alla Presidenza alcune correzioni che devono intendersi apportate al testo dell'emendamento Dis. 1.1, delle quali il Comitato dei diciotto ha preso visione.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Parlando per un richiamo al Regolamento, lamentata la confusione e l'arroganza che connotano l'azione del Governo, ritiene che le correzioni trasmesse dall'Esecutivo al testo dell'emendamento Dis. 1.1 non abbiano carattere meramente formale. Invita quindi la Presidenza a valutarne l'ammissibilità e a verificare se vi siano precedenti in tal senso e chiede, a nome del suo gruppo, il rinvio in Commissione del predetto emendamento con le relative modifiche.

BRUNO TABACCI (UdC). Parlando sull'ordine dei lavori, rileva il carattere sostanziale delle correzioni apportate al testo del maxiemendamento del Governo, lamentando, peraltro, l'inopportuna introduzione nell'ordinamento, mediante il provvedimento d'urgenza in esame, di una riforma dei servizi pubblici locali che avrebbe dovuto costituire oggetto di un disegno di legge ordinario.

RITA BERNARDINI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta che il testo delle modifiche trasmesse dal Governo all'emendamento Dis. 1.1 non è a disposizione dei deputati.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Rileva che la necessità di ulteriori correzioni sostanziali al maxiemendamento, riconducibili alla forzatura imposta dal Governo alle procedure previste dal Regolamento della Camera, confermi la piena legittimità delle richieste di rinvio del provvedimento in Commissione avanzate ieri dai gruppi di opposizione.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera i rilievi testè formulati.

GIANFRANCO CONTE (PdL), Presidente della VI Commissione. Pur ricordando di aver espresso alcune perplessità, giudica complessivamente condivisibili le modifiche apportate all'emendamento Dis. 1.1Pag. IVdel Governo, che corrispondono anche ad osservazioni svolte dai gruppi di opposizione.

AMEDEO LABOCCETTA (PdL). Rivolge un ringraziamento agli uffici della Camera per l'altissima professionalità dimostrata nel corso dell'iter del provvedimento.

GIUSEPPE VEGAS, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Assicura che il Governo si è limitato ad apportare le modifiche strettamente necessarie al testo delle Commissioni, peraltro di modesta portata normativa, precisando, in particolare, l'indispensabile modifica relativa al comma 3 dell'articolo 23-bis concernente i servizi pubblici essenziali che ha carattere ordinamentale consequenziale. Prospetta, infine, un'ulteriore correzione da apportare in sede di coordinamento formale del testo.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Giudicate non quantificabili le conseguenze delle modifiche apportate dal Governo all'emendamento Dis. 1.1, invita la Presidenza a verificare se vi siano precedenti in tal senso ed a valutare la portata delle predette modifiche. Ribadisce inoltre la richiesta di rinviare il testo in Commissione.

BRUNO TABACCI (UdC). Ribadisce che le correzioni apportate dal Governo al testo del maxiemendamento non hanno natura formale.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Giudicati non condivisibili i chiarimenti forniti dal sottosegretario Vegas, ritiene che anche i deputati, oltre che l'Esecutivo, dovrebbero avere la possibilità di proporre modifiche al testo dell'emendamento Dis. 1.1 del Governo.

PRESIDENTE. Rilevato che le modifiche da apportare al testo dell'emendamento Dis. 1.1 sono state trasmesse formalmente dal Governo, precisa che la Presidenza ha operato in modo conforme ai precedenti, segnatamente quello relativo all'esame del disegno di legge finanziaria per il 2008.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene che il precedente richiamato dalla Presidenza non abbia attinenza con la situazione verificatasi relativamente al provvedimento d'urgenza in esame. Chiede, quindi, che gli siano forniti chiarimenti con lettera formale.

PRESIDENTE. Nell'assicurare che al deputato Evangelisti saranno forniti i chiarimenti richiesti, precisa che la Presidenza intende attenersi all'orientamento espresso dal presidente della VI Commissione, il quale non giudica necessario un rinvio in Commissione dell'emendamento Dis. 1.1 del Governo.
Ritiene pertanto che si possa procedere ora con gli ulteriori interventi nella discussione sulle linee generali.

DONATO RENATO MOSELLA (PD). Manifestata perplessità sulla manovra di finanza pubblica delineata dal Governo, sia sotto il profilo del metodo sia sotto quello del merito, giudica scarsamente innovativa l'azione del Governo in politica economica, atteso che non affronta le principali criticità del Paese. Lamentata in particolare l'esiguità delle risorse destinate al comparto della sanità, stigmatizza il ricorso alla decretazione d'urgenza, che surrettiziamente riforma la sessione di bilancio, senza le necessarie prioritarie modifiche dei regolamenti parlamentari.
Ricordata dunque la scarsa attenzione dell'Esecutivo al recupero del potere d'acquisto delle famiglie, come evidenziato dall'elevato scostamento tra inflazione programmata e inflazione reale, denuncia l'atteggiamento umiliante nei confronti dei soggetti più disagiati, che si evince dalle misure di politica sociale assunte dal Governo.

LINDA LANZILLOTTA (PD). Evidenziate le forzature compiute dal Presidente del Consiglio, che di fatto ha operato il trasferimento del potere costituzionale diPag. Vbilancio dallo Stato al Governo, mortificando l'autorevolezza e la rappresentatività del Parlamento, rileva che nella manovra in discussione non si affrontano compiutamente i nodi relativi al potere di acquisto di salari e pensioni ed alla crescita economica del Paese, nonché all'esigenza di conferire efficienza e competitività alla pubblica amministrazione, con riferimento alla quale si registra la totale assenza di una seria visione riformatrice. Nell'esprimere, quindi, un giudizio critico sul provvedimento d'urgenza nel suo complesso, ritiene che le disposizioni in esso contenute non garantiscano l'avvio di un reale processo di liberalizzazione dei servizi pubblici né una concreta tutela dei consumatori.

DAVID FAVIA (IdV). Nel lamentare che il ricorso del Governo alla questione di fiducia ha impedito un compiuto confronto sul decreto-legge in discussione, ricorda il costruttivo contributo fornito dall'opposizione in Commissione per migliorare il testo della manovra. Rilevato, quindi, che il provvedimento non affronta i nodi cruciali relativi al costo della vita ed al contenimento dei prezzi, giudica negativamente i previsti tagli dei fondi per gli investimenti infrastrutturali, a fronte di una non significativa riduzione della spesa corrente. Considerato, inoltre, offensivo l'approccio dell'Esecutivo alle problematiche relative al lavoro precario, con la previsione della social card, rileva il sostanziale aumento della pressione fiscale, manifestando perplessità in ordine al Piano casa, che potrebbe tradursi in manovre speculative.

BRUNO TABACCI (UdC). Nel riconoscere, preliminarmente, l'esigenza di abbreviare la tempistica relativa all'approvazione della manovra di finanza pubblica, stigmatizza il metodo seguito dall'Esecutivo, che ha alterato, con la posizione della questione di fiducia, l'assetto costituzionale delle attribuzioni in materia di bilancio. Pur giudicando condivisibili talune misure recate dal decreto-legge in discussione, tra le quali l'abolizione delle agevolazioni in materia di stock option, la semplificazione dei procedimenti relativi alle imprese, gli interventi relativi alla pubblica amministrazione e al controllo della spesa sanitaria, nonché quelli relativi alle fonti rinnovabili di energia e all'efficienza energetica, ritiene che il provvedimento nel suo complesso denoti gravi difetti di impostazione.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

BRUNO TABACCI (UdC). In particolare, manifesta netta contrarietà alle misure che produrranno un effetto di traslazione dei maggiori costi sui consumatori, ai tagli lineari di spesa, alla riforma dei servizi pubblici locali, riconducibili alle pressioni della Lega Nord Padania, al Piano case, che giudica velleitario, nonché al tentativo di accantonare, mediante una sottostima delle entrate con contestuale sovrastima delle uscite, le risorse da destinare all'attuazione del federalismo fiscale, che richiederebbe il tempo necessario per individuare soluzioni condivise.

GAETANO NASTRI (PdL). Nel manifestare apprezzamento per l'anticipo al periodo estivo di larga parte della manovra di bilancio, esprime un giudizio positivo sul decreto-legge in discussione, che prevede, tra l'altro, positivi interventi per il risanamento della finanza pubblica e reca misure finalizzate all'equità, al rilancio della produttività ed alla semplificazione normativa.
Evidenziati altresì i deludenti risultati conseguiti dal precedente Esecutivo sul piano della politica economica, esprime pieno apprezzamento per l'azione posta in essere dal Ministro Tremonti e dal Governo nel suo complesso.

RENATO CAMBURSANO (IdV). Richiamati i positivi risultati conseguiti dal precedente Governo in termini di risanamento dei conti pubblici, con particolare riferimento alla riduzione del deficit ed alla creazione di un consistente extragettito, rilevaPag. VIche l'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale determinerà una riduzione dei servizi erogati dai comuni ai cittadini, segnatamente alle fasce più deboli della popolazione. Paventa quindi i rischi derivanti dalle errate scelte di politica economica dell'attuale Esecutivo, tra cui la contrazione dei consumi che conseguirà alla situazione di grave difficoltà di numerose famiglie, il rallentamento della produzione industriale e l'incremento della pressione fiscale.
Sottolineata inoltre la necessità di contrastare le spinte inflazionistiche derivanti dall'aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi, giudica incoerenti e contraddittorie le posizioni sostenute dal Ministro dell'economia e delle finanze in tema di globalizzazione e liberalizzazione dei mercati. Lamenta infine che all'opposizione è stata preclusa la possibilità di contribuire a migliorare il testo del provvedimento d'urgenza in discussione.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Lamentato il clima di disattenzione nel quale si svolge l'odierna discussione, chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.

PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.

MANUELA GHIZZONI (PD). Nel lamentare preliminarmente il reiterato ricorso da parte del Governo alla decretazione d'urgenza ed alla questione di fiducia, che impediscono un costruttivo confronto su materie di particolare rilevanza come quelle oggetto del provvedimento d'urgenza in discussione e che sviliscono le prerogative del Parlamento, esprime un giudizio fortemente negativo sul decreto-legge che, oltre a non affrontare il problema del potere d'acquisto delle famiglie e a non favorire la crescita economica del Paese, reca disposizioni penalizzanti per i settori della ricerca, dell'istruzione e dell'università, in relazione ai quali il suo gruppo aveva presentato nelle Commissioni diverse proposte emendative. Ritiene, inoltre, che sarebbe stato opportuno espungere dal testo del provvedimento l'articolo 16 ed affrontare in altra sede la disciplina in esso prevista.

Sull'ordine dei lavori.

SILVANA MURA (IdV). Ritiene decoroso esprimere solidarietà al Consiglio superiore della magistratura e al Presidente della Repubblica a fronte delle gravissime dichiarazioni rese nei loro confronti dal senatore Gasparri.

Si riprende la discussione.

LINO DUILIO (PD). Stigmatizzato il tentativo del Governo di espropriare le prerogative del Parlamento tramite il ricorso alla decretazione d'urgenza ed alla questione di fiducia su una manovra corposa ed articolata, esprime un giudizio critico sulle dichiarazioni rese dal Ministro Tremonti, ritenendo possibile incidere sullo sviluppo del Paese attraverso decisioni di politica economica. Pur condividendo, quindi, l'obiettivo del risanamento dei conti pubblici, manifesta contrarietà al metodo seguito dall'Esecutivo con cui si attribuisce un potere eccessivo al Governo. Giudica, inoltre, non positivo il provvedimento d'urgenza nel suo complesso, sottolineandone il carattere depressivo, attesi i tagli operati agli investimenti, le mancate liberalizzazioni, utili ad incidere sull'economia reale del Paese, nonché gli esigui interventi sul lato dei consumi, non essendo state accolte le proposte dell'opposizione in merito all'aumento delle detrazioni fiscali.

Sull'ordine dei lavori.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Stigmatizza anch'egli le dichiarazioni offensive rese dal presidente del gruppo PdL al Senato sul Consiglio superiore della magistratura.

Pag. VII

Si riprende la discussione.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Rileva che le promesse del Governo in campagna elettorale relativamente al comparto sicurezza sono state totalmente disattese dai tagli previsti nel provvedimento d'urgenza in discussione, che non appare ispirato all'esigenza di perseguire una politica della legalità.

MARIO CAVALLARO (PD). Osservato preliminarmente che la manovra, di cui si è largamente anticipato l'esame, appare sostanzialmente incongrua e inadeguata a fronteggiare la difficile condizione economica in cui versa il Paese, giudica criticamente l'esiguità delle risorse destinate ad alcuni settori strategici quali quello della sanità, dell'istruzione e, soprattutto, della giustizia, per il quale denuncia l'assoluta mancanza dei necessari investimenti.
Ricordato il mutato atteggiamento del Ministro Tremonti rispetto al passato, evidenzia i risultati conseguiti dall'Esecutivo Prodi, in particolare rispetto agli impegni assunti in sede comunitaria.
Manifesta, infine, insoddisfazione per una manovra di cui sottolinea il carattere meramente propagandistico.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta l'andamento caotico impresso all'iter del provvedimento d'urgenza in discussione, invitando la Presidenza a verificare se risponda al vero che il Governo intende apportare ulteriori modifiche al testo dell'emendamento Dis. 1.1; chiede quindi che, ove tale notizia fosse confermata, la seduta sia sospesa e le ulteriori modifiche siano sottoposte all'esame del Comitato dei diciotto o delle Commissioni riunite V e VI nel loro plenum.

PRESIDENTE. Si riserva di procedere agli opportuni accertamenti in merito alla questione sollevata dal deputato Evangelisti.

MARIA COSCIA (PD). Pur giudicando pienamente condivisibile l'obiettivo di proseguire nel percorso di risanamento dei conti pubblici avviato dal Governo Prodi, stigmatizza i tagli indiscriminati alla scuola pubblica e agli enti locali operati con il provvedimento d'urgenza in discussione, i quali comporteranno una considerevole riduzione del numero degli insegnanti della scuola primaria e del tempo pieno e incideranno pesantemente sulla capacità dei comuni di garantire i servizi scolastici, provocando, nel contempo, un incremento delle tariffe che renderà ancora più precari i redditi delle famiglie.
Preannunzia, quindi, che la sua parte politica contrasterà con ogni mezzo un provvedimento che, sacrificando il diritto allo studio e alle pari opportunità di tanti bambini, rischia di pregiudicare le possibilità di crescita e di competizione del Paese nella società globale e di condannarlo ad un inevitabile declino.

ANITA DI GIUSEPPE (IdV). Richiamato preliminarmente il riassetto di alcuni enti per la ricerca, la tutela e la vigilanza ambientale, paventa le deleterie conseguenze che ne deriveranno - anche in termini di personale coinvolto - per un settore nevralgico per il Paese, in assenza peraltro di un'adeguata riflessione e della necessaria concertazione con gli enti interessati.
Lamentata, inoltre, la inevitabile duplicazione di competenze tra regioni e Stato che conseguirebbe dall'attuazione delle suddette disposizioni, stigmatizza l'assenza di risorse per i settori agroalimentare e della pesca, per i quali il Governo non attua un'adeguata politica di sostegno e rilancio.

RITA BERNARDINI (PD). Nel rilevare, a nome dei deputati Radicali eletti nelle liste del Partito Democratico, lo stato di profonda crisi in cui versa il sistema democratico nonché la necessità di un adeguato piano di rilancio civile ed economico del Paese, che soffre più di altri della sfavorevole congiuntura economica internazionale, invita il Governo a valutare con la dovuta attenzione gli ordini del giorno, di cui preannunzia la presentazione,Pag. VIIIin tema di liberalizzazione dei servizi pubblici, di autorità amministrative indipendenti e di equiparazione dell'età pensionabile di uomini e donne, le quali sono state ulteriormente penalizzate dalle misure concernenti la detassazione degli emolumenti corrisposti per lavoro straordinario.

PRESIDENTE. Avverte che è pervenuta la richiesta del Governo di apportare un'ulteriore correzione tecnica al testo dell'emendamento Dis. 1.1, che è stata rimessa alle competenti Commissioni.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, esprime indignazione per il comportamento del Governo, il quale sta rendendo alquanto difficoltosa l'attività della Camera. Auspica, quindi, anche a nome del suo gruppo, che la preannunziata correzione tecnica del testo sia di natura meramente formale e non sostanziale.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene costituisca un pericoloso precedente l'eccessivo protrarsi del lasso di tempo intercorrente tra il preannunzio della questione di fiducia e l'effettiva posizione della medesima. Nel ritenere che in tal modo si proceda ad una surrettizia modifica delle procedure previste dai regolamenti parlamentari, invita la Presidenza della Camera ad avviare un'opportuna riflessione al riguardo.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera le osservazioni dei deputati Evangelisti e Giachetti; al fine di consentire alle competenti Commissioni una valutazione di merito sulle ulteriori modifiche proposte dal Governo, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 14,10, è ripresa alle 14,45.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

GIANFRANCO CONTE (PdL), Presidente della VI Commissione. Fa presente che il Comitato dei diciotto ha accertato il carattere meramente formale delle ulteriori modifiche proposte dal Governo al testo dell'emendamento Dis. 1.1. Chiede tuttavia all'Esecutivo di chiarire se da tali modifiche possano derivare effetti di carattere finanziario.

GIUSEPPE VEGAS, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Nel fornire chiarimenti sulle modifiche proposte all'articolo 79 dall'emendamento Dis. 1.1 del Governo, inerenti la sostituzione della parola «contratti» con la parola «accordi», precisa che le stesse non incideranno sui livelli di spesa, operando nel pieno rispetto dei vincoli di bilancio.

PRESIDENTE. Avverte che, alla luce delle precisazioni testè rese dal sottosegretario Vegas e all'esito delle valutazioni effettuate dal Comitato dei diciotto, la Presidenza ammette le ulteriori correzioni proposte dal Governo all'articolo 79 dell'emendamento Dis. 1.1.

LORENZO RIA (PD). Richiamate le gravi e ricorrenti forzature operate dal Governo delle regole che presiedono al confronto parlamentare, sottolinea la caoticità e le contraddizioni che caratterizzano l'azione dell'Esecutivo in materia economico-finanziaria, nonché le divisioni all'interno della maggioranza, che inevitabilmente si ripercuotono sul contenuto del decreto-legge in discussione. Ricordate le valutazioni espresse dal Governatore della Banca d'Italia sulla cosiddetta Robin Hood tax, manifesta preoccupazione per la costante contrazione dei consumi delle famiglie a fronte dell'incremento del gettito fiscale, ritenendo necessario elaborare misure volte a integrare i redditi ed i salari e a contenere l'aumento dei prezzi al consumo.
Manifestata quindi netta contrarietà per i tagli indiscriminatamente apportati alle risorse destinate a importanti comparti ministeriali ed agli enti locali, lamenta la carenza di un'autentica strategiaPag. IXdi rilancio del Mezzogiorno, esprimendo infine un giudizio fortemente critico sul provvedimento d'urgenza in discussione.

GIOVANNI PALADINI (IdV). Nel lamentare che il ricorso alla questione di fiducia da parte del Governo ha impedito un compiuto confronto sul provvedimento d'urgenza in discussione, e conseguentemente ha escluso la possibilità di migliorarne il testo, stigmatizza i tagli previsti dall'Esecutivo al comparto sicurezza, che hanno indotto i sindacati di categoria ad organizzare una manifestazione di protesta. Giudica, quindi, la manovra economica nel suo complesso vergognosa e fortemente contraddittoria delle promesse fatte in particolare alle Forze dell'ordine in campagna elettorale.

SILVANA MURA (IdV). Stigmatizzato il ricorso da parte del Governo alla decretazione d'urgenza e alla questione di fiducia, ritiene che i provvedimenti adottati dall'Esecutivo rispondano in realtà alla tutela degli interessi personali dal Presidente del Consiglio. Formula, quindi, rilievi critici relativamente alla gestione delle risorse destinate alle Forze dell'ordine per la tutela dalle sicurezza dei cittadini, che renderà sostanzialmente inapplicabili le disposizioni contenute nel decreto-legge recentemente approvato in materia. Esprime, inoltre, forti perplessità con riferimento ai tagli previsti per il settore sanitario, nonché per i settori dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

PIERFELICE ZAZZERA (IdV). Ritiene estremamente grave il ricorso da parte del Governo alla questione di fiducia, che espropria il Parlamento delle sue prerogative, su una manovra da cui dipende il futuro dei cittadini e delle imprese del nostro Paese. Esprime, quindi, un giudizio critico sul complesso del provvedimento d'urgenza in discussione, che reca tagli indiscriminati a settori delicati quali quelli relativi a sicurezza, istruzione ed università, segnatamente quelle meridionali, e non si occupa dei nodi cruciali riguardanti salari, prezzi ed occupazione, con ciò disattendendo le promesse fatte dal Presidente del Consiglio ai cittadini italiani in campagna elettorale.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

GIANFRANCO CONTE (PdL), Presidente della VI Commissione. Nel ringraziare i deputati intervenuti per il contributo fornito alla discussione, ricorda che il Comitato dei diciotto ha concordato sull'opportunità di recepire le ulteriori correzioni proposte dal Governo al testo dell'emendamento Dis. 1.1.

GIUSEPPE VEGAS, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Nel ringraziare preliminarmente i relatori, i presidenti delle Commissioni V e VI, nonché tutti i deputati intervenuti nel dibattito, evidenzia la portata radicalmente innovativa della manovra, attesa la proiezione triennale delle misure in essa previste. Giudica, quindi, infondati i rilievi critici formulati dall'opposizione sulla scarsa chiarezza dei dati relativi al fabbisogno, nonché in merito alla spesa prevista per il comparto sicurezza, ribadendo l'assoluta inesistenza del cosiddetto tesoretto ereditato dal precedente Esecutivo. Assicura, inoltre, che il Governo intende attuare politiche volte a favorire la ripresa del potere d'acquisto delle famiglie e la diminuzione della pressione fiscale, previa la necessaria riduzione della spesa pubblica.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Pone la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione.

PRESIDENTE. Rivolto un ringraziamento al personale della Camera, avverte che, a seguito della decisione del Governo di porre la questione di fiducia, secondo quanto stabilito dalla Conferenza del presidenti di gruppo nella riunione di ieri, laPag. Xrelativa votazione per appello nominale avrà luogo lunedì 21 luglio 2008, alle 17.
Le dichiarazioni di voto dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto avranno inizio alle 16.
Il termine per la presentazione degli ordini del giorno, tenuto conto anche delle richieste dei gruppi di opposizione, è fissato alle 11 di lunedì.
Dopo la votazione della fiducia verrà nuovamente convocata la Conferenza dei presidenti di gruppo per definire la successiva organizzazione dei lavori.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito alla seduta di lunedì 21 luglio 2008.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Lunedì 21 luglio 2008, alle 16.

(Vedi resoconto stenografico pag. 75).

La seduta termina alle 16.