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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della X Commissione permanente
(Attività produttive, commercio e turismo)
X Commissione

SOMMARIO

Mercoledì 16 luglio 2008


ATTI DEL GOVERNO:

Proposta di nomina del signor Matteo Marzotto a presidente dell'ENIT - Agenzia nazionale del turismo. Nomina n. 9 (Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole) ... 80

Programma di utilizzo, per l'anno 2008, dell'autorizzazione di spesa, prevista dall'articolo 3 della legge n. 140 del 1999, per lo svolgimento di studi e ricerche per la politica industriale. Atto n. 16 (Seguito esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione) ... 81
ALLEGATO 1 (Parere approvato dalla Commissione) ... 84

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

INTERROGAZIONI:

5-00114 Vignali: Tariffe per l'incentivazione dell'energia prodotta da fonti rinnovabili ... 82
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 85

5-00173 Fugatti: Incentivi per la produzione di biogas e delle altre biomasse agricole ... 82
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 87

5-00027 Miglioli: Situazione del sito di stoccaggio di Rivara ... 82
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 89

5-00011 Tommaso Foti: Situazione organizzativa della centrale di Caorso.
5-00198 Polledri: Situazione organizzativa della centrale di Caorso ... 82
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 91

5-00013 Caparini: Contraffazione nel mercato del tessile ... 83
ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 94

5-00093 Caparini ed altri: Situazione dell'elettrodotto sito in Valle Camonica ... 83
ALLEGATO 7 (Testo della risposta) ... 96

5-00152 Vannucci: Misure di sicurezza degli apparecchi di sollevamento installati in edifici civili ... 83
ALLEGATO 8 (Testo della risposta) ... 98

X Commissione - Resoconto di mercoledì 16 luglio 2008


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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 16 luglio 2008. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato dello sviluppo economico Adolfo Urso.

La seduta comincia alle 14.20.

Proposta di nomina del signor Matteo Marzotto a presidente dell'ENIT - Agenzia nazionale del turismo.
Nomina n. 9.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole).


Pag. 81

La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno, rinviato nella seduta di ieri.

Catia POLIDORI (PdL), relatore, ribadisce la sua proposta di parere favorevole.

La Commissione procede alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.

Andrea GIBELLI, presidente, comunica il risultato della votazione:
Presenti 36
Votanti 27
Maggioranza 19
Astenuti 9
Hanno votato 27
(La Commissione approva).

Andrea GIBELLI, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.
Hanno preso parte alla votazione i deputati: Abrignani, Allasia, Fucci, in sostituzione di Angelucci, Rizzoli, in sostituzione di Berruti, Colanninno, De Corato, Della Vedova, Fadda, Faenzi, Gidoni, in sostituzione di Forcolin, Formisano, Galati, Gala, Gibelli, Golfo, Iannaccone, Lazzari, Holzmann, in sostituzione di Mazzocchi, Ghirlanda, in sostituzione di Minasso, Mistrello Destro, Pelino, Polidori, Polledri, Raisi, Torazzi, Versace e Vignali.
Si sono astenuti i deputati: Benamati, Fadda, Froner, Lulli, Marchioni, Portas, Sanga, Scarpetti e Scilipoti.

Programma di utilizzo, per l'anno 2008, dell'autorizzazione di spesa, prevista dall'articolo 3 della legge n. 140 del 1999, per lo svolgimento di studi e ricerche per la politica industriale.
Atto n. 16.
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento all'ordine del giorno, rinviato nella seduta di ieri.

Alberto TORAZZI (LNP), relatore, formula una proposta di parere favorevole con una osservazione volta a sollecitare il Governo a fornire, per il futuro, un'indicazione di massima delle somme che si intendono destinare ai vari settori e attività (vedi allegato 1).

Laura FRONER (PD) evidenzia la necessità di indirizzare risorse anche a studi e ricerche in materia di imprenditoria femminile. Rileva altresì che l'incremento dei settori di attività indicati nel programma, quali la lotta alla contraffazione, appare in contraddizione con la tendenza alla riduzione delle risorse stanziate. Occorrerebbe, pertanto, ridurre al minimo il numero dei settori ed individuare meglio le priorità. Sottolinea, inoltre, la necessità che il programma dia conto anche dei risultati conseguiti attraverso gli studi e le ricerche realizzate. Dichiara, infine, voto di astensione sulla proposta di parere.

Anna Teresa FORMISANO (UdC), nel dichiarare voto di astensione, riterrebbe opportuno un maggiore stanziamento di fondi a favore del Programma in titolo.

Domenico SCILIPOTI (IdV) dichiara voto favorevole sulla proposta di parere.

Alberto TORAZZI (LNP), relatore, con riferimento ai rilievi del deputato Froner, sottolinea che l'osservazione contenuta nella proposta di parere è volta proprio ad una verifica delle modalità di utilizzo delle somme destinate ai vari settori e attività. Osserva altresì che la politica dei tagli lineari - che condivide - impone un ottimale utilizzo delle risorse assegnate.

Il sottosegretario Adolfo URSO accoglie favorevolmente, quale sollecitazione a meglio operare per il futuro, l'osservazione del parere proposto dal relatore ed esprime apprezzamento per la dichiarazione del voto di astensione da parte delle forze di opposizione.


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La Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione formulata dal relatore.

La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.30.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 16 luglio 2008. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato dello sviluppo economico Adolfo Urso.

La seduta comincia alle 15.30

5-00114 Vignali: Tariffe per l'incentivazione dell'energia prodotta da fonti rinnovabili.

Il sottosegretario Adolfo URSO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Raffaello VIGNALI (PdL), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, rilevando tuttavia che il Governo dovrebbe adottare tempestivamente i decreti attuativi per rendere operative le tariffe volte ad incentivare l'energia prodotta da fonti rinnovabili.

5-00173 Fugatti: Incentivi per la produzione di biogas e delle altre biomasse agricole.

Il sottosegretario Adolfo URSO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Maurizio FUGATTI (LNP), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta.

5-00027 Miglioli: Situazione del sito di stoccaggio di Rivara.

Il sottosegretario Adolfo URSO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Ivano MIGLIOLI (PD), replicando, si dichiara del tutto insoddisfatto della risposta che giunge intempestiva in quanto per ben due volte, nelle ultime due settimane, il rappresentante del Governo non si è presentato alle sedute di Commissione in cui era previsto lo svolgimento del suo atto ispettivo. Ricorda inoltre che lo svolgimento di un'interpellanza urgente presentata dai deputati della maggioranza, di contenuto analogo a quello della sua interrogazione, si è concluso in Assemblea in tempi molto più brevi. Sottolinea altresì che il sottosegretario Giovanardi, affermando di parlare a nome del Governo, ha espresso in più occasioni parere favorevole alla realizzazione del sito di stoccaggio del gas a Rivara e che tale posizione sembra contrastare con le dichiarazioni rese da altri esponenti della maggioranza sia del Popolo della libertà sia della Lega Nord Padania. Lamenta infine che non risulta sia stato ancora approvato un Piano energetico nazionale in cui sia previsto l'intervento di stoccaggio a Rivara.
Assicura che la sua parte politica, pur non avendo una posizione pregiudiziale sul nucleare, continuerà a vigilare sull'avanzamento dell'istanza autorizzativa del sito di Rivara.

5-00011 Tommaso Foti: Situazione organizzativa della centrale di Caorso.

5-00198 Polledri: Situazione organizzativa della centrale di Caorso.

Andrea GIBELLI, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

Il sottosegretario Adolfo URSO risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).


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Tommaso FOTI (PdL)replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta in cui, come avvenuto per altri atti di sindacati ispettivo di analogo contenuto, non si riconosce che l'attuale dirigente responsabile della centrale non è in possesso dei titoli previsti per svolgere tale funzione.

Massimo POLLEDRI (LNP), replicando, si dichiara insoddisfatto perché il project manager non risulta in possesso degli attestati di idoneità richiamati anche nell'interrogazione discussa presso la X Commissione nella seduta del 4 giugno 2008. Rileva altresì che la Corte dei conti ha mosso un puntuali rilievi sulla gestione di questa operazione presso la società Sogin.

5-00013 Caparini: Contraffazione nel mercato del tessile.

Il sottosegretario Adolfo URSO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato, facendo presente che in un recente decreto del Presidente della Repubblicaè prevista una disposizione specifica per la lotta alla contraffazione (vedi allegato 6).

Davide CAPARINI (LNP), replicando, si dichiara soddisfatto dell'esauriente risposta ed auspica un maggiore impegno del Governo, rispetto a quanto avvenuto nel corso della XIV legislatura, nella lotta alla contraffazione.

5-00093 Caparini ed altri: Situazione dell'elettrodotto sito in Valle Camonica.

Il sottosegretario Adolfo URSO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

Davide CAPARINI (LNP), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto, auspicando che la risposta del Governo, nella parte in cui non si ritiene opportuno un monitoraggio degli impianti della Valle Camonica, sia stata ben ponderata, poiché nella zona si sono già verificati cinque incidenti.

5-00152 Vannucci: Misure di sicurezza degli apparecchi di sollevamento installati in edifici civili.

Il sottosegretario Adolfo URSO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

Massimo VANNUCCI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto e ringrazia il sottosegretario Urso per la tempestività della risposta alla sua interrogazione. Ricorda di aver presentato un atto ispettivo di analogo tenore nella scorsa legislatura, sottolineando che, in questo caso, ha ricevuto una risposta certamente più articolata. Rileva, tuttavia, che non è stato ancora emanato il decreto dirigenziale sulle modalità di svolgimento delle verifiche e i criteri generali delle prescrizioni di adeguamento degli apparecchi di sollevamento che, pertanto, non sono stati ancora adeguati alle normative europee.

Andrea GIBELLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 16.20.

X Commissione - Mercoledì 16 luglio 2008


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ALLEGATO 1

Programma di utilizzo, per l'anno 2008, dell'autorizzazione di spesa, prevista dall'articolo 3 della legge n. 140 del 1999, per lo svolgimento di studi e ricerche per la politica industriale. Atto n. 16.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La X Commissione permanente Attività produttive, commercio e turismo, esaminato il Programma di utilizzo, per l'anno 2008, dell'autorizzazione di spesa, prevista dall' articolo 3 della legge n. 140 del 1999, per lo svolgimento di studi e ricerche per la politica industriale;
rilevato che, secondo la prassi affermatasi negli ultimi anni, il Programma di utilizzo per l'anno 2008 degli stanziamenti per studi e ricerche per la politica industriale non reca l'indicazione degli stanziamenti in relazione a ciascuno dei settori e delle attività nei quali il Ministero dello sviluppo economico intende intervenire in attuazione dell'articolo 3 della legge n. 140 del 1999;
osservato che nella rendicontazione allegata si dà opportunamente conto delle somme stanziate in relazione a ciascuno degli interventi e delle attività realizzati nell'anno precedente;
rilevata peraltro l'opportunità, per il futuro, di mettere a disposizione della Commissione, unitamente alla rendicontazione finanziaria relativa all'anno precedente, anche elementi conoscitivi di carattere generale relativi ai più rilevanti studi e ricerche svolti, con particolare riguardo al loro utilizzo ai fini delle decisioni di politica industriale eventualmente assunte dal Ministero
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente osservazione:
valuti il Governo l'opportunità di fornire, per il futuro, un'indicazione di massima delle somme che si intendono destinare ai vari settori e attività, ferma restando la necessaria ed opportuna discrezionalità del Ministero all'atto dell'effettiva destinazione delle risorse, considerato che ciò rappresenterebbe un ulteriore ed importante elemento conoscitivo, tale da consentire alla Commissione di svolgere al meglio il proprio ruolo consultivo.


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ALLEGATO 2

5-00114 Vignali: Tariffe per l'incentivazione dell'energia prodotta da fonti rinnovabili.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento alla mancata attuazione della riforma degli incentivi alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili introdotta dalla legge 24 dicembre 2007, n. 244, riguardante, in particolare, gli impianti di potenza fino a 1 MW, tra i quali si segnalano gli impianti eolici e quelli alimentati da biomasse da filiera corta, e, quindi, alla non ancora avvenuta emanazione dei previsti decreti interministeriali, cui è subordinato l'accesso agli incentivi medesimi, si rappresenta quanto segue.
Nel ricordare il ruolo positivo che tali impianti e, più in generale, il ruolo che la microgenerazione distribuita può svolgere in termini di complementarietà alle installazioni di grande taglia e di diversificazione delle fonti primarie, si fa presente, in via preliminare, che la situazione legislativa in materia è costituita, oltre che dalle norme della legge finanziaria 2008 (legge 24 dicembre 2007, n. 244), anche da quelle della legge 29 novembre 2007, n. 222, di conversione del decreto-legge n. 159 del 2007 (collegato alla legge finanziaria 2007), inerente specificamente gli incentivi alle biomasse filiera corta.
In particolare, si precisa che ai fini dell'accesso agli incentivi, per gli impianti di taglia fino a 1 MW, la legge n. 244 del 2007, prevede l'emanazione di decreti del Ministro economico di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare recanti le direttive per l'attuazione delle disposizioni introdotte dalla medesima legge.
Con riguardo, invece, alle biomasse, è previsto anche il concerto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ai fini della fissazione dei criteri per la destinazione delle biomasse combustibili a scopi alimentari, industriali ed energetici, nonché per la definizione delle modalità con le quali gli operatori della filiera di produzione e distribuzione di biomasse sono tenuti a garantire la provenienza, la tracciabilità e la rintracciabilità della filiera, anche ai fini dell'applicazione dei nuovi incentivi.
D'altro canto, la legge 29 novembre 2007, n. 222, prevede l'emanazione di un decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro dello sviluppo economico che fissi le modalità con le quali gli operatori della filiera di produzione e distribuzione di biomasse e biogas filiera corta sono tenuti a garantire la tracciabilità e la rintracciabilità della filiera, al fine di accedere agli incentivi, previsti dalla stessa legge, per le biomasse filiera corta. Tali incentivi sono più elevati di quelli riservati alle biomasse non filiera corta.
Peraltro, va evidenziato che il riconoscimento dei maggiori incentivi alle biomasse filiera corta appena citati richiede un approfondimento in termini di compatibilità con le normative europee in materia di libera circolazione dei beni e con gli accordi internazionali sul commercio.
Riguardo allo specifico provvedimento da adottare dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, il predetto Dicastero ha comunicato di aver già realizzato nei mesi scorsi un


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confronto con le organizzazioni del settore agroalimentare per definire le modalità applicative, le specificità del settore e impostare la bozza del provvedimento.
Per quanto riguarda i provvedimenti previsti dall'articolo 2, comma 150, della legge n. 244 del 2007, da adottare dal Ministero dello sviluppo economico di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché, per quanto concerne le biomasse, con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, l'Amministrazione, già nei primi mesi dell'anno, ha posto l'attenzione sulle modalità con le quali dare compiuta attuazione alle disposizioni di legge, dialogando, in particolare, con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Attualmente, valutata l'urgenza di dover procedere all'emanazione dei provvedimenti attuativi della citata legge, in particolare, per gli impianti di potenza fino a 1 MW, il Ministero dello sviluppo economico sta predisponendo il provvedimento che dovrebbe sbloccare la situazione di difficoltà delle aziende segnalata nell'atto in esame.
Si ritiene che la fase tecnica, propedeutica al confronto con i Ministeri concertanti e, ove ritenuto opportuno, con gli operatori, possa essere conclusa entro poco tempo.


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ALLEGATO 3

5-00173 Fugatti: Incentivi per la produzione di biogas e delle altre biomasse agricole.

TESTO DELLA RISPOSTA

La finanziaria per il 2008 ha introdotto nuovi meccanismi di incentivazione per la produzione di energia elettrica mediante impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili, entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2007.
La stessa legge finanziaria ha previsto, inoltre, che gli impianti entrati in esercizio fino al 31 dicembre 2007, che hanno maturato il diritto ai certificati verdi, continuino a beneficiare di tale meccanismo di incentivazione, peraltro, rafforzato dall'estensione a dodici anni del periodo di diritto previsto.
Alla luce di tale previsione è possibile, quindi, ritenere che gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, ivi inclusi biogas e biocombustibili, entrati in esercizio fino al 31 dicembre 2007, continueranno a beneficiare degli incentivi per i quali in precedenza hanno maturato il diritto, non potendo, peraltro, il contenuto dei decreti attuativi, superare disposizioni di carattere generale della citata legge finanziaria.
Si evidenzia, inoltre, che l'articolo 2, comma 1, lettera f), del decreto ministeriale del 24 ottobre 2005, prevede il rilascio dei certificati verdi anche all'energia incrementale prodotta a seguito di un intervento di potenziamento eseguito su un impianto esistente da almeno cinque anni.
In effetti, le preoccupazioni espresse dall'On.le Interrogante in ordine al limite posto dalla norma appare fondato allorché riferito agli impianti alimentati da biogas e, in particolare, da gas di discarica. Infatti le modalità di realizzazione e gestione delle discariche rendono talora necessari interventi, peraltro obbligatori, di estrazione e combustione del gas di discarica, a prescindere dal periodo di esistenza di un eventuale impianto di valorizzazione energetica dello stesso gas.
Appare, dunque, opportuno sostenere la valorizzazione del medesimo gas di discarica consentendo interventi di potenziamento anche prima che sia trascorso il predetto termine di cinque anni, attualmente previsto.
Alla luce di tali considerazioni, si evidenzia che in sede di elaborazione dei provvedimenti di attuazione della legge finanziaria 2008, attualmente in corso, i competenti uffici del Ministero dello sviluppo economico stanno valutando un aggiornamento al citato decreto interministeriale 24 ottobre 2005.
Per quanto concerne, invece, gli impianti di piccola taglia, a cui fa riferimento l'On.le Interrogante, si precisa che la legge finanziaria per il 2008 riordina gli incentivi alle fonti rinnovabili, distinguendo tra impianti di potenza inferiore a 1 MW, incentivati con tariffe fisse, e impianti di potenza superiore, incentivati con i certificati verdi. La medesima legge delega, inoltre, il Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e, per alcuni aspetti inerenti le biomasse, con il Ministro delle politiche agricole, a emanare direttive per l'attuazione dell'intera disciplina, ivi inclusa


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quella relativa agli impianti di piccola taglia.
Per quanto riguarda, infine, l'opportunità di considerare come «matrici» soggette a contributo onnicomprensivo anche la maggior parte dei sottoprodotti delle produzioni agroalimentari e agroindustriali, si precisa che, ricadendo gli stessi nella definizione di biomasse, tali sottoprodotti sono ammessi a fruire degli incentivi per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili.


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ALLEGATO 4

5-00027 Miglioli: Situazione del sito di stoccaggio di Rivara.

TESTO DELLA RISPOSTA

In via preliminare, si fa presente che il Ministero dello sviluppo economico è competente per il conferimento di concessioni per lo stoccaggio di gas naturale in sotterraneo, che viene disposto con decreto ministeriale di concerto con il Ministero dell'ambiente, del territorio e del mare e d'intesa con la Regione interessata alla realizzazione dell'impianto. Le disposizioni normative che attribuiscono tale competenza sono principalmente la legge n. 170 del 1974, modificata successivamente dal decreto legislativo n. 164 del 2000, la legge n. 239 del 2004, nonché il decreto ministeriale del 26 agosto 2005.
In particolare, il decreto legislativo n. 164 del 2000 ha introdotto, per la prima volta in Italia, la possibilità di stoccare gas naturale in unità geologiche profonde, compresi gli acquiferi salini profondi, in analogia con quanto già avviene in altri paesi del mondo, quali Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Danimarca e Russia.
A seguito della domanda presentata dalla Indipendent Gas Management Srl (IGM), nel luglio 2002, i competenti uffici del Ministero dello sviluppo economico hanno completato sull'istanza «Rivara Stoccaggio» l'istruttoria, acquisendo il parere favorevole del Comitato tecnico per gli idrocarburi e la geotermia, organo consultivo del Ministero sulle problematiche attinenti la ricerca, la coltivazione e lo stoccaggio in sotterraneo degli idrocarburi.
Successivamente, nel luglio 2005, il Ministero dello sviluppo economico ha invitato la società IGM a chiedere al Ministero dell'ambiente l'avvio del procedimento di screening ambientale, per verificare la necessità o meno di una valutazione di impatto ambientale (VIA) ai sensi dell'articolo 4, comma 3, del citato decreto ministeriale del 26 agosto 2005.
La società IGM, su base volontaria, ha, quindi, deciso di sottoporre direttamente il progetto a valutazione di impatto ambientale (VIA) e, il 15 settembre 2006 ha pubblicato l'avviso sui quotidiani nazionali e locali per l'avvio del procedimento.
Inoltre, dai dati forniti dal Ministero dell'ambiente risulta che in data 24 luglio 2007 l'Assemblea Plenaria della Commissione VIA ha esaminato e condiviso il contenuto di un documento predisposto dal Gruppo Istruttore, sulla base dello studio d'impatto ambientale (SIA) e delle successive integrazioni e che in tale documento sono state evidenziate una serie di lacune che non hanno permesso di concludere il procedimento di valutazione di impatto ambientale e che hanno reso necessari la richiesta di ulteriori elementi informativi.
Sulla base di tale documento, il Ministero dell'ambiente in data 3 agosto 2007 ha provveduto a comunicare alla società IGM la pronuncia interlocutoria negativa ai sensi dell'articolo 6 comma 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 dicembre 1988.
Agli uffici del Ministero dello sviluppo economico risulta, comunque, che la società IGM intende presentare un nuovo studio di impatto ambientale per l'attività di stoccaggio in acquifero nel sito di Rivara che sarà sottoposto a valutazione di impatto ambientale, ai sensi delle vigenti procedure di consultazione, anche degli enti locali, e per il quale la Regione potrà


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esprimere un nuovo parere al Ministero dell'ambiente e del territorio e del mare.
Solo in caso di esito positivo del procedimento di VIA, il Ministero dello sviluppo economico si attiverà per il conferimento della concessione, con approvazione del relativo programma dei lavori.
Si precisa, inoltre, che il Piano strategico di approvvigionamento energetico nazionale, previsto dell'articolo 7 del recente decreto-legge n. 112 del 25 giugno 2008, è in corso di elaborazione e dunque l'istanza di stoccaggio per l'area di Rivara, allo stato, non è contemplata in tale Piano.
Al riguardo, si evidenzia, comunque, la necessità di aumentare in modo significativo la capacità dei giacimenti di stoccaggio italiani al fine di accrescere la sicurezza degli approvvigionamenti e la flessibilità del sistema nazionale del gas e che, oltre all'istanza «Rivara», vi sono ulteriori dieci progetti di stoccaggio in corso di valutazione, alcuni dei quali in fase di VIA.
Alla luce di quanto sin qui esposto ed evidenziato e, posto che i depositi di gas sono strutture indispensabili allo sviluppo economico del paese ed al contenimento dei prezzi dell'energia per famiglie ed imprese, il Governo ritiene opportuno procedere ai necessari approfondimenti tecnico-scientifici sul campo, così come richiamato anche dal sottosegretario Giovanardi, al fine di garantire le massime condizioni di sicurezza per le popolazioni.


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ALLEGATO 5

5-00011 Tommaso Foti: Situazione organizzativa della centrale di Caorso.
5-00198 Polledri: Situazione organizzativa della centrale di Caorso.

TESTO DELLA RISPOSTA

Si risponde alle interrogazioni in esame congiuntamente, riguardando le stesse, in particolare, la rispondenza dell'attuale organizzazione della centrale di Caorso al «Regolamento di esercizio dell'impianto».
Al riguardo, occorre premettere che la materia è regolata dal decreto legislativo n. 230 del 1995, il quale, in lettura coordinata con i decreti legislativi n. 187 del 2000, n. 241 del 2000 e n. 257 del 2001, fornisce una visione complessiva delle disposizioni in materia di radioprotezione.
Dai predetti provvedimenti emerge che le funzioni di controllo e vigilanza per la sicurezza nucleare e la protezione sanitaria sono assegnate all'APAT (ora Istituto di Ricerca per la Protezione Ambientale - IRPA, ai sensi del recente decreto-legge «Sviluppo Economico») dall'articolo 10 del decreto legislativo n. 230 del 1995. È, altresì, competenza dell'APAT, in base all'articolo 46 dello stesso decreto legislativo, l'approvazione, sentita la Commissione tecnica per la sicurezza nucleare e la protezione sanitaria ex articolo 9, del «Regolamento di esercizio» degli impianti nucleari, ivi inclusi quelli attualmente eserciti da SOGIN.
In merito ai quesiti posti dall'On. Foti, si precisa, innanzitutto, che l'attuale organizzazione della centrale di Caorso è rispondente al Regolamento di esercizio dell'impianto.
In particolare, anche sulla base di informazione acquisite presso la SOGIN, si fa osservare che:
l'attuale Capo centrale (responsabile di centrale) è in possesso delle deleghe previste dalla normativa vigente e dal vigente Regolamento di esercizio, conferitegli con procura rilasciata in suo favore ed autenticata ai rogiti del dottor Antonio Vullo, notaio in Piacenza, il 4 dicembre 2007, repertorio n. 26782. Il capo centrale, ai sensi del citato Regolamento di esercizio, è responsabile della conduzione tecnica dell'impianto ed è una figura «normativa». Il project manager, invece, è responsabile del progetto di decommissioning di cui risponde in termini di risultato. Il projet manager è una figura organizzativa e gestionale;
la corrispondenza fra il Regolamento di esercizio vigente e l'attuale organizzazione è stata verificata dall'Autorità di controllo (APAT) nel corso di un'ispezione avvenuta il 5 dicembre 2007.

Si precisa, inoltre, che l'APAT, interpellata al riguardo, ha riferito che la posizione di responsabile della centrale, con i diversi compiti che il regolamento di esercizio prevede per tale posizione, è attualmente ricoperta in modo stabile da persona in possesso dell'attestato di idoneità per la direzione tecnica di impianto nucleare, richiesto dalle disposizioni di legge in materia.
L'APAT ha, altresì chiarito che per le proprie attività istituzionali di controllo e vigilanza, fa riferimento esclusivamente a tale figura.
Con riferimento all'interrogazione dell'On. Polledri e, in particolare, all'osservazione relativa alla circostanza che nella precedente risposta fornita dal Governo


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manca il riferimento a documenti organizzativi di Sogin circa il funzionamento della centrale di Caorso, si fa presente che il processo di ristrutturazione, avviato nell'agosto 2007 dalla Sogin, è condotto al fine di orientare risorse e competenze verso l'obiettivo di accelerare le attività di decommissioning, nel rispetto dei requisiti di sicurezza delle operazioni, anche in analogia con l'esperienza internazionale nel settore, e fondato su una chiara attribuzione delle responsabilità e sulla valorizzazione delle competenze.
In questo ambito, poiché la Sogin non deve solo assicurare la conduzione tecnica degli impianti italiani sotto la sua gestione, ma anche compiere la disattivazione e lo smantellamento degli impianti stessi, ha ritenuto necessario individuare la figura professionale dei project manager.
In particolare, la piena responsabilità dei progetti di smantellamento per Caorso, Trino e Bosco Marengo, Latina e Garigliano e Impianti Enea, è stata affidata rispettivamente a quattro project manager, dotati di tutte le leve gestionali, sostenuti da tre funzioni di supporto operativo. Le funzioni di staff sono state ridotte da 10 a 5.
Rispetto alla precedente organizzazione, è stata accorciata la catena di comando, aumentata la delega verso il basso e orientate le strutture al conseguimento dei risultati. Sono stati reingegnerizzati i principali processi aziendali al fine di renderli coerenti con gli obiettivi di accelerazione.
La figura dei project manager, dotata di professionalità organizzativa, non senza il coordinamento con il responsabile della conduzione tecnica dell'impianto (Capo centrale), risponde all'esigenza di avere a diretto riporto del vertice aziendale un ruolo di piena responsabilità per le attività di smantellamento, che eserciti le funzioni di direzione e coordinamento del progetto di decommissioning, assumendone la responsabilità in termini di risultato (tempi e costi).
In merito alle valutazioni circa i costi delle strutture organizzative, si evidenzia che:
a) in base al decreto legislativo n. 79 del 1999, competono al Ministero dell'economia e delle finanze, in qualità di azionista unico, le funzioni di nomina delle cariche di vertice della struttura e l'approvazione dei bilanci annuali della Sogin, in sede di Consiglio di Amministrazione;
b) l'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha deliberato in data 9 maggio 2008, Delibera ARG/elt 55/08, la «Determinazione a consuntivo, per l'anno 2007, degli oneri conseguenti allo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse, alla chiusura del ciclo del combustibile e alle attività connesse e conseguenti» di riconoscimento dei costi esposti dalla Sogin per il consuntivo 2007, con cui ha approvato anche i costi di project management (inclusi i ruoli di project manager) e pertanto considerato gli stessi funzionali ai compiti Sogin.

In merito alla nomina a Direttore generale dell'Amministratore delegato di Sogin, si precisa che:
il consiglio di amministrazione di Sogin, secondo una prassi consolidata presso grandi aziende (es. ENI, ENEL, Poste etc), ha ritenuto necessario far coincidere la responsabilità di amministratore delegato con quella di responsabile della gestione operativa dell'azienda (direttore generale). In tal senso:
al fine di contenere i costi, è stato previsto che il contratto di lavoro fosse a tempo determinato, con scadenza 30 giugno 2010, con un'indennità di fine rapporto limitata ad una sola annualità, invece delle tre annualità di prassi previste;
il compenso complessivo stabilito era largamente inferiore a quello percepito dall'amministratore delegato e direttore generale nel suo precedente ruolo di direttore affari regolamentari e corporate strategy di ENEL nel 2006;
in merito alla valutazione espressa dalla Corte dei conti, nella relazione n. 21 del 31 marzo 2008, sul trattamento economico dell'Amministratore delegato e Direttore generale, il presidente del consiglio di amministrazione e quello del collegio


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sindacale di Sogin hanno segnalato alla Corte che essa si fonda su una errata base di calcolo: il compenso annuale, eventualmente comprensivo dell'indennità di fine rapporto, deve essere correlato, infatti, al mandato della durata di 40,5 mesi, dal 14 febbraio 2007 al 30 giugno 2010, e non, come assunto nella relazione della Corte, di 32 mesi. Inoltre, le componenti variabili del trattamento economico sono state calcolate al massimo livello raggiungibile;
con l'entrata in vigore della legge finanziaria per il 2008 - legge 24 dicembre 2007, n. 244, articolo 3, comma 44 e seguenti - il direttore generale, su sua proposta, è stato collocato in aspettativa non retribuita, senza contributi previdenziali, e il compenso dell'amministratore delegato è stato rideterminato nel rispetto della soglia prevista dalla citata norma.

A seguito dell'approvazione del bilancio per l'anno 2007 e della relativa relazione di attività, è tecnicamente possibile effettuare un approfondimento sull'attuazione degli indirizzi operativi e strategici di cui al decreto del Ministro delle attività produttive del 2 dicembre 2004.
A valle di questo approfondimento, si valuterà se proporre o meno un aggiornamento degli indirizzi in questione. Ulteriori spunti per indirizzi operativi discenderanno dai nuovi orientamenti di politica energetica del Governo, in particolare nel settore nucleare e potranno riguardare anche il ruolo, in prospettiva, della Sogin.


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ALLEGATO 6

5-00013 Caparini: Contraffazione nel mercato del tessile.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Governo italiano da anni sta combattendo contro il fenomeno concorrenza sleale dei paesi extra UE e della contraffazione dei prodotti italiani che colpisce soprattutto il nostro Paese e che causa una grave crisi dell'industria tessile italiana, in termini che tutti conosciamo (mancate vendite dirette e mancate vendite future, ripercussioni negative in termini di immagine, perdita di 260 mila posti lavoro, perdite ingenti per l'erario, oltre ai possibili danni derivanti ai consumatori dall'uso di sostanze nocive contenute in tali prodotti contraffatti).
Per quanto concerne gli strumenti per contrastare la concorrenza sleale, la normativa del WTO prevede:
DAZI ANTIDUMPING, ovvero la possibilità, per il paese colpito da pratiche di dumping, di applicare superdazi, che vanno ad aggiungersi alle normali tariffe doganali convenzionali. È opportuno a questo proposito sottolineare che l'impegno dell'Italia e degli Stati membri del WTO è quello di armonizzare e di abbassare progressivamente le tariffe e che la presenza di questi superdazi è dovuta esclusivamente alla concorrenza sleale di alcuni Paesi;
DAZI ANTISOVVENZIONI, da applicarsi alle importazioni nella UE di prodotti tessili provenienti da un paese terzo, se si può dimostrare l'esistenza di sussidi illeciti erogati da quel Paese alle proprie imprese esportatrici;
MISURE DI SALVAGUARDIA, ovvero l'applicazione di dazi o quote alle importazioni di prodotti tessili da paesi extra UE, qualora si riscontri un incremento, improvviso, evidente e rilevante delle importazioni del prodotto in esame, tale da provocare una crisi potenziale del comparto europeo.

Per quanto riguarda gli strumenti per contrastare la contraffazione e la tutela delle merci italiane, il Governo italiano, già a partire dalla legge finanziaria del 2004 ha previsto la costituzione di specifici uffici di consulenza legale alle imprese per la tutela del marchio e le indicazioni di origine. Tali uffici, detti anche desk, sono stati attivati dal novembre 2007 presso gli Uffici ICE di località nevralgiche e principalmente nell'area della «grande Cina»; di questi, ne sono attualmente operativi 11, e tre lo saranno nel prossimo agosto.
Sempre nella lotta alla contraffazione, il DDL «Misure per lo sviluppo economico», oltre a prevedere misure più severe in materia di tutela della proprietà industriale, prevede di eseguire la confisca sia dei prodotti contraffatti, sia dei beni facenti capo al colpevole di tale reato, una perizia dei prodotti sequestrati e la distruzione della merce contraffatta sequestrata. A questo scopo il Ministero dello sviluppo economico sta studiando iniziative concrete per il coinvolgimento degli Enti locali.
Per quanto riguarda le misure finalizzate al controllo della liceità di provenienza della merce prodotta nei paesi orientali, il Ministero dello Sviluppo Economico si sta impegnando anche nell'ambito degli effetti ambientali della produzione e delle condizioni di lavoro dei lavoratori. In tale materia il governo si è attivato, negli accordi multilaterali, nel


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tentativo di inserire negli accordi WTO disposizioni «a difesa dei diritti fondamentali del lavoro», tra i quali il divieto dello sfruttamento del lavoro minorile. Anche in sede comunitaria l'Italia ha sostenuto l'adozione del Regolamento n. 2501 del 2001, con cui viene applicato uno schema di preferenze tariffarie generalizzate (agevolazioni daziarie nei confronti dei paesi in via di sviluppo) e sono previsti ulteriori incentivi daziari per i paesi la cui legislazione incorpori la sostanza delle Convenzioni OIL.
Per quanto riguarda la cooperazione doganale, un ruolo fondamentale, nella lotta alla contraffazione, è affidato alle dogane. Il nuovo ruolo di contrasto è sottolineato dalle nuove norme comunitarie e dall'attenzione del Governo per tali modifiche, con il conseguente potenziamento delle dogane italiane. L'Agenzia delle Dogane è all'avanguardia in Europa nell'acquisizione di apparecchiature tecnologicamente avanzate, con ben 28 scanner (che a breve diventeranno 38) e con il nuovo sistema informativo AIDA (Automazione Integrata Dogane e Accise).
Anche a livello comunitario il Governo italiano si è sempre adoperato per la difesa del sistema produttivo nazionale, anche attraverso una normativa sulla etichettatura obbligatoria dell'origine dei prodotti di importazione.
Sempre a livello comunitario sono previste attività bilaterali UE-Paesi Terzi; in particolare la proposta dell'ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement), presentato da USA e Giappone, nel quadro dell'IPR Enforcement, che potrebbe in seguito coinvolgere altri Paesi, specialmente tra quelli emergenti. Tale accordo vuole arrivare ad un emerging consensus che porti all'adesione anche di questi Paesi dai quali provengono in maggior parte proprio i prodotti contraffatti.
È interesse del nostro paese, e di questa Amministrazione creare una strategia per rafforzare la lotta alla contraffazione, sviluppando accordi bilaterali, che ha condotto alla stipula di un accordo con la Francia (Comitato italo-francese Anti Contraffazione), nonché di accordi con gli USA e la Cina. Questi accordi di cooperazione prevedono:
incontri annuali fra esperti nazionali per una maggiore armonizzazione nella contrattazione;
scambi di funzionari;
seminari di giudici ed esperti nella proprietà industriale per una comune interpretazione dei principi e delle norme;
informazione e formazione per le piccole e medie imprese.


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ALLEGATO 7

5-00093 Caparini ed altri: Situazione dell'elettrodotto sito in Valle Camonica.

TESTO DELLA RISPOSTA

Relativamente ai fatti segnalati, in cui è stato coinvolto il 31 maggio l'allevatore di Cortenedolo, da informazioni assunte presso la società concessionaria del servizio di distribuzione elettrica, Enel-Distribuzione e gestiti dalla società Terna, si fa presente quanto segue:
L'impianto elettrico che distribuisce energia all'imprenditore citato nel testo della presente interrogazione, proprietario della stalla dove sono deceduti i bovini, è costituito da una linea elettrica aerea di bassa tensione (380 V), che si origina nel posto denominato Greano, dove l'energia si trasforma da media tensione (Mt) a bassa tensione (bt) su palo (PTP) n. 30613, facente parte della linea denominata C80.
Lo scorso 31 maggio 2008 le linee elettriche di bassa e media tensione sopracitate, sono state regolarmente in esercizio senza che alcuna anomala interruzione venisse registrata dai sistemi di rilevamento di Enel Distribuzione.
Il personale Enel Distribuzione reperibile è stato infatti mobilitato, non per aver rilevato problemi sugli impianti in questione, ma a seguito di richiesta di intervento pervenuta direttamente dai carabinieri di Breno. Dagli accertamenti effettuati in loco dai tecnici, è risultato il perfetto funzionamento degli impianti, nonché l'assenza di anomalie, mentre è emersa una grave irregolarità dell'impianto elettrico di proprietà dell'imprenditore, che è risultato avere una fase a terra, come riportato sul rapporto redatto a seguito dell'intervento, e che, in caso di guasto (per esempio contatto accidentale di un conduttore con la parte metallica), non è sufficiente a garantire una completa sicurezza.
Nessuna irregolarità o situazione di pericolo è stata quindi accertata sugli impianti Enel Distribuzione né può essere riferita agli stessi. Tali impianti sono stati costruiti e vengono eserciti nel rispetto della normativa tecnica vigente e sono oggetto di regolari azioni manutentive in regime di qualità certificato ISO 9001.
Tutto ciò premesso e sempre da notizie assunte da Enel-Distribuzione, non si evince che nella zona teatro degli eventi sopra citati vi siano condizioni particolari che giustifichino «la creazione di un presidio permanente di monitoraggio e manutenzione lungo le linee e gli impianti della Valle per assicurare una corretta gestione e una costante manutenzione delle linee con eventuale mappatura e classificazione degli impianti.
Il Ministero dello sviluppo economico ritiene, tuttavia, necessario, al pari degli interroganti che le dinamiche, con cui gli incidenti segnalati si sono svolte debbano essere chiarite in tutti i loro aspetti, al fine di evitare una loro ripetizione e per assicurare la giusta tranquillità alle popolazioni dell'Alta Valle Camonica.
Su questa vicenda, il Ministero dello sviluppo economico, per la parte di competenza, richiederà all'Enel Distribuzione un più ampio chiarimento sui dati già forniti, informando al riguardo anche l'Autorità dell'energia elettrica ed il gas; la stessa Enel Distribuzione e la Terna dovranno


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comunque effettuare nella zona interessata dagli incidenti un monitoraggio più preciso del sistema elettrico.
Per quanto riguarda l'ultimo punto dell'interrogazione cioè l'istituzione di un tavolo di concertazione per la gestione delle risorse idriche, il Ministero ha già svolto nel corso del 2007 l'attività di coordinamento insieme a tutte le parti interessate per monitorare lo stato delle risorse idriche nazionali al fine di mitigare gli effetti della carenza di piovosità sul mercato elettrico. Questo compito il Ministero dello sviluppo economico continuerà a svolgerlo nelle situazioni particolarmente critiche.


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ALLEGATO 8

5-00152 Vannucci: Misure di sicurezza degli apparecchi di sollevamento installati in edifici civili.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'integrazione della regolamentazione tecnica in materia di sicurezza degli impianti di ascensori ed, in particolare, l'adozione del decreto direttoriale di cui all'articolo 2, comma 5, del decreto ministeriale 26 ottobre 2005 costituisce priorità di intervento per il Ministero dello sviluppo economico.
Infatti, sulla scorta dei risultati dell'approfondimento effettuato e dell'evoluzione nel frattempo intervenuta a livello normativo, è in corso di elaborazione un nuovo testo di provvedimento destinato a sostituire, integrandolo, anche il decreto ministeriale 26 ottobre 2005.
Per superare i motivi di perplessità di ordine tecnico giuridico rappresentati dal Governo in risposta ad analoga interrogazione nella 15a legislatura, motivi che riguardano il rapporto tra lo strumento giuridico adottato e gli oneri che la sua applicazione impone ai proprietari di immobili in cui sono stati legittimamente installati degli impianti di ascensore, il Ministero dello sviluppo economico ha ravvisato la necessità di procedere ad una nuova formulazione del decreto ministeriale posto a base della disciplina di miglioramento della sicurezza degli ascensori esistenti.
I tempi previsti per il perfezionamento dell'intervento sono condizionati dalla natura che esso dovrà assumere per garantire l'effettivo conseguimento degli obiettivi di tutela della sicurezza degli utenti e la coerenza con quanto indicato nella Raccomandazione 95/216/CE della Commissione europea.
Inoltre, la versione revisionata dell'appendice nazionale della norma UNI EN 81-80 è stata sottoposta ad inchiesta pubblica ed è attualmente in corso, presso l'UNI, l'esame delle osservazioni pervenute.
Al termine di tale esame l'Ente nazionale di normalizzazione procederà all'adozione di tale appendice nazionale che consentirà alle autorità nazionali di «usare la norma come linea guida nel determinare un programma di implementazione graduale» delle misure di miglioramento della sicurezza degli ascensori.
Solo allora, la Norma assunta come riferimento per corrispondere in maniera adeguata alla Raccomandazione della Commissione, potrà esplicare pienamente la propria utilità a supporto dell'azione regolamentare delle autorità istituzionalmente competenti a disciplinare la materia.
Infine, l'iter per la definizione del provvedimento sarà caratterizzato dalle seguenti fasi:
predisposizione di una bozza degli atti da adottare, che sarà sottoposta a tutte le parti interessate al fine di giungere a testi che recepiscano tutte le istanze e raccolgano il massimo possibile consenso;
per alcuni aspetti dovrà essere acquisito il concerto del Ministero del lavoro;
il provvedimento di attuazione potrebbe contenere disposizioni riconducibili nel campo di applicazione della direttiva 98/34/CE, relativa alla procedura di informazione nel settore delle norme e regole


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tecniche, la quale prevede l'obbligo di notificare il testo allo stadio di progetto e di rispettare un termine di astensione obbligatoria dall'adozione della durata di tre mesi;
esigenze di legittimità procedurale impongono di acquisire il parere preliminare del Consiglio di Stato.

Si assicura comunque che i competenti Uffici del Ministero dello sviluppo economico attueranno il programma con la massima celerità e, compatibilmente con i vincoli procedurali suddetti, si ritiene di poterlo concludere, per quanto di competenza, entro il prossimo autunno.
Si può al riguardo assicurare che il nuovo provvedimento terrà conto, per i tempi di applicazione delle misure, sia delle esigenze di sicurezza sia delle esigenze dell'utenza, attuando un programma temporale di applicazione modulato secondo la vetustà degli impianti e l'urgenza degli interventi, risultante dall'analisi dei rischi a cui gli impianti sono sottoposti.

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