Sulla pubblicità dei lavori:
Alessandri Angelo, Presidente ... 3
INDAGINE CONOSCITIVA SULLE POLITICHE AMBIENTALI IN RELAZIONE ALLA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI
Esame del documento conclusivo:
Alessandri Angelo, Presidente ... 3 6
Margiotta Salvatore (PD) ... 3
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione): PT; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A; Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia: Misto-NPSud; Misto-Fareitalia per la Costituente
Popolare: Misto-FCP; Misto-Liberali per l'Italia-PLI: Misto-LI-PLI; Misto-Grande Sud-PPA: Misto-G.Sud-PPA.
Resoconto stenografico
INDAGINE CONOSCITIVA
La seduta comincia alle 13,50.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili, l'esame del documento conclusivo.
Ricordo che la Commissione, con l'audizione svolta nella seduta del 22 marzo 2012, ha convenuto di poter considerare concluso - secondo le determinazioni assunte dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi - il programma dell'indagine conoscitiva in titolo.
Avverto che, sulla base degli elementi acquisiti nel corso dei lavori della Commissione, l'onorevole Margiotta, conformemente all'incarico conferitogli dalla presidenza, ha predisposto una proposta di documento conclusivo.
Do la parola all'onorevole Margiotta.
SALVATORE MARGIOTTA. So che la proposta di documento conclusivo è stata appena distribuita ai colleghi. Io, comunque, farò rimando ad esso per larga parte della mia illustrazione, cercando di rendere la stessa il più possibile sintetica, tenendo conto dell'ora e apprezzate le circostanze. Tuttavia, sia pure in maniera assolutamente sintetica, alcune cose mi preme dirle.
La proposta di documento conclusivo è articolata in sette paragrafi, che rapidamente proverò a scorrere singolarmente.
Il primo paragrafo traccia il quadro normativo di riferimento ed è articolato, a sua volta, attraverso tre sottoparagrafi. Il primo si riferisce agli obiettivi dell'Unione europea, e vi troverete riassunte tutte le macrolinee entro le quali si muove l'Unione europea, dal pacchetto clima-energia in poi. Il secondo paragrafo è dedicato alla legislazione e alle politiche nazionali di settore; naturalmente il focus essenziale è sul decreto legislativo n. 28 del 2011, di cui pure si è occupata a lungo la Commissione lo scorso anno. Ci si riferisce, inoltre, ai recenti schemi di decreti ministeriali su cui, come sapete, c'è un dibattito molto forte nel Paese e che sono adesso all'esame della Conferenza unificata (sugli stessi tornerò soprattutto in sede di conclusioni del documento). Vi è, inoltre, un esame molto dettagliato dell'evoluzione della normativa del settore negli ultimi anni.
Al punto 1.3 si parla della legislazione in materia di efficienza energetica e risparmio, dunque a proposito dei certificati bianchi, così come del 55 per cento, di cui a lungo ci si è occupati in Commissione.
Il paragrafo 2, recante il programma e gli atti dell'indagine conoscitiva sulle fonti rinnovabili, fa il punto - riassumendoli - sui lavori della Commissione stessa durante l'indagine conoscitiva. Si parte,
quindi, dal programma alla base della deliberazione dell'indagine conoscitiva e si dà conto di come si è lavorato nel dettaglio in questi mesi.
Al punto 3 vi è un paragrafo interamente dedicato ai dati raccolti. Da un lato, ci si è soffermati nel riportare tutti i dati che sono stati raccolti nel corso delle audizioni, in particolar modo quelli forniti dal GSE. Al termine del paragrafo, peraltro, abbiamo sentito l'esigenza - che io ritengo assolutamente doverosa, considerato che questi dati sono stati raccolti lungo un anno e mezzo - di mostrare i dati il più possibile aggiornati.
Abbiamo per questo ottenuto e riportato nel documento, i dati aggiornati forniti dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas, dati attualissimi delle produzioni termoelettriche, fotovoltaiche, eoliche, geotermoelettriche e idroelettriche. Tali dati, che trovate riassunti nei due grafici molto interessanti che vedete alla fine del paragrafo 3, saranno ulteriormente aggiornati, perché sono arrivati da pochissimo i dati numerici con un ordine di grandezza molto più preciso e approssimato di quello che sarebbe possibile desumere dai grafici. Questa è una prima integrazione che certamente sarà fatta subito prima di approvare il documento conclusivo.
Il paragrafo numero 4 è dedicato all'impatto ambientale delle fonti rinnovabili. Questo è il cuore dell'indagine conoscitiva, considerato che, come sapete, soprattutto da questo si è partiti, essendo essenzialmente questo il tema di competenza della nostra Commissione. Tuttavia, il dibattito che si è svolto in quest'anno e mezzo e soprattutto i decreti approvati e quelli adesso proposti come schema hanno fatto sì che intervenisse in maniera molto prorompente, all'interno dell'indagine conoscitiva, la tematica degli incentivi, dei Conti energia eccetera, che abbiamo esaminato nei paragrafi successivi.
Abbiamo sinteticamente riportato il pensiero delle diverse associazioni ambientaliste che abbiamo ascoltato, da quelle fortemente propositive nei confronti dell'energia rinnovabile, come il WWF e Legambiente in particolar modo, a quelle certamente più critiche soprattutto nei confronti dell'energia eolica, in particolare Italia Nostra, Mountain Wilderness, Comitato nazionale del paesaggio, Amici della Terra e LIPU.
Al punto 5 abbiamo provato a tracciare le criticità del processo di crescita delle fonti rinnovabili dopo aver dato atto, però, che si ritiene che per la creazione di una filiera industriale capace di un autonomo sviluppo e di produrre in forma strutturale un cambiamento del sistema energetico e produttivo nel Paese, sia importantissimo puntare sulle energie rinnovabili. Tutti i soggetti istituzionali a cui è stato chiesto se ritengono che, in questo periodo in cui l'Europa deve provare a rilanciare la crescita, sia necessario insistere anche su questo tema, hanno risposto in modo essenzialmente positivo.
Ci sono, però, alcune problematicità che abbiamo provato ad enucleare e ad esaminare singolarmente. In primo luogo, al paragrafo 5.1, troverete quella relativa al costo degli incentivi, con la grande polemica che c'è e c'è stata in questo periodo. Direi che quasi unanimemente è stata riconosciuta la necessità di una revisione al ribasso degli incentivi, in ragione della diminuzione dei costi degli impianti e per contenere le spese in bolletta. Questa drastica riduzione degli incentivi, però, non può comportare il rischio di ferire a morte o addirittura di uccidere un settore che può fare economia in questo momento nel Paese.
Al secondo paragrafo abbiamo esaminato la mancanza di certezza del quadro normativo. Molti hanno lamentato il ritardo di sette anni con cui si è proceduto all'emanazione delle linee guida governative in materia di autorizzazione degli impianti. È venuto fuori che esistono ben venti decreti ministeriali attuativi della legislazione nazionale di cui si aspetta l'emanazione, ma non vengono emanati. Da un lato, quindi, abbiamo una forte mutevolezza del quadro normativo e dall'altro i ritardi nei regolamenti e nell'emanazione dei decreti si sommano in maniera molto critica.
Una terza criticità, spesso dimenticata ma che abbiamo voluto sottolineare nel documento conclusivo, è quella di un certo squilibrio a favore della produzione di energia da fonti rinnovabili verso il settore elettrico rispetto ad altri settori altrettanto importanti e vitali, quali quello del calore e dei trasporti, nonché a danno delle azioni per il risparmio energetico e per il miglioramento dell'efficienza energetica nell'industria e nell'edilizia in particolar modo.
Al punto 6 abbiamo provato a sintetizzare alcune questioni, magari più puntuali ma altrettanto importanti, che sono emerse nel corso dell'indagine conoscitiva. La prima è la richiesta a Terna di un'azione forte di ammodernamento della rete elettrica, che appare vetusta e insufficiente. In secondo luogo, abbiamo riscontrato ritardi nei tempi per l'allacciamento degli impianti, a cui però, per converso, fa fronte un abnorme mercato di richieste di connessione, che cela molto spesso un mercato non virtuoso ma patologico in questo settore.
Abbiamo voluto sottolineare la difficoltà dei sistemi di produzione energetica rinnovabile a biomasse che, per tanti motivi, in Italia, nonostante possano essere di grande sviluppo e anche di grande utilità al sistema non solo agricolo ma energetico in generale, trovano ostacoli molto spesso non superabili.
In conclusione, innanzitutto si parte dall'assunto della green economy come modello di sviluppo. È l'assunto su cui questa Commissione più volte si è espressa unanimemente. Proprio all'inizio di questa settimana ho partecipato personalmente, a Copenaghen, a una riunione importante in cui si affianca all'espressione green economy l'espressione green growth, «crescita verde», per segnalare che in campo europeo il tema della crescita è diventato per fortuna centrale, e si ritiene che non possa esserci crescita se non verde. Dunque, nell'ambito di un forte rilancio della green economy, riteniamo che la filiera delle fonti rinnovabili sia tra quelle che sono il cuore del sistema stesso.
Se si considerano i benefici che possono derivare dall'espansione della filiera delle fonti rinnovabili - in termini di maggiore occupazione, di riduzione delle emissioni di CO2, di mancato import di combustibili fossili, di export netto nell'industria e di riduzione del prezzo di picco dell'energia - si comprende la rilevanza che la Commissione attribuisce a tale settore, nel cui ambito occorrerà comunque garantire la dovuta tutela dell'ambiente e del paesaggio.
Ci sono dei costi, certo. È vero che gli incentivi al settore pesano per circa il 10 per cento sulla bolletta elettrica di famiglie e imprese; è altrettanto vero, però, che nel periodo medio i benefici supereranno di gran lunga gli oneri.
Leggo testualmente: «Per il solo fotovoltaico si spendono annualmente circa 5,5 miliardi di euro. Se, come risulta da valutazioni condivise, tale importo crescesse ulteriormente fino ad arrivare alla soglia stimata in 7 miliardi di euro, considerata essenziale per arrivare senza conseguenze negative per il settore alla grid parity, il saldo positivo al 2030 sarebbe veramente notevole. Analizzando i numerosi studi al riguardo relativi al complesso delle fonti rinnovabili, si passa da stime molto prudenziali, che valutano il saldo positivo in circa 20 miliardi di euro - sono dati IREX nell'annual report 2012 - a valutazioni che superano di molto i 70 miliardi (stima dell'Osservatorio internazionale sull'industria e la finanza delle rinnovabili)».
Abbiamo ritenuto importante inserire questi dati perché è bene considerare quali benefici possono derivare da costi effettivamente rilevanti. In conclusione, nel documento evidenziamo le problematicità del cosiddetto «Quinto Conto energia». Come abbiamo detto, nessuno pensava che non dovesse essere diminuito, anche drasticamente, il regime delle incentivazioni, però ci sono molti errori dal punto di vista burocratico. Per esempio, con riferimento al fotovoltaico, la prevista soglia dei 12 kilowatt di potenza (kWp) per l'iscrizione al registro mette a rischio lo sviluppo di tante aziende innovative;
destano perplessità la mancata conferma del sistema autoregolante di riduzione delle tariffe già previsto nel «Quarto Conto energia», la soppressione del premio automatico in tariffa per gli impianti installati su coperture bonificate dall'amianto, nonché la drastica riduzione del budget, che non garantisce continuità al mercato e la previsione della certificazione energetica degli edifici come barriera di accesso agli incentivi.
Tenuto conto di tutto questo, concludiamo questa proposta di documento conclusivo facendo voti e dicendo che opereremo in tal senso affinché alcune distorsioni del «Quinto Conto energia», che nei prossimi giorni - non sappiamo per la verità ancora quando - saranno esaminate in sede di Conferenza unificata, possano essere, anche in virtù del lavoro svolto da questa Commissione, corrette in modo tale da tornare a un sistema certamente meno oneroso per le casse dello Stato, quindi dei cittadini, però contemporaneamente altrettanto vantaggioso per l'economia verde che se ne potrebbe sviluppare.
PRESIDENTE. Ringrazio l'onorevole Margiotta.
Ritengo sia il caso di dare a tutti i deputati della Commissione e al Governo alcuni giorni di tempo per analizzare e riflettere sui contenuti della proposta di documento conclusivo predisposta dal deputato Margiotta, per poi procedere - spero in tempi molto rapidi - alla sua discussione e approvazione.
In tal senso, nel ricordare ai deputati che il seguito dell'esame del documento conclusivo è già stato fissato per la seduta di mercoledì 23 maggio prossimo, chiedo loro di far pervenire entro la mattinata di martedì 22 maggio le eventuali proposte di modifica del documento stesso e di discuterle anche informalmente con il deputato Margiotta, al quale affidiamo anche il compito di predisporre le eventuali modifiche e integrazioni alla proposta di documento conclusivo oggi presentata.
Rinvio il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.