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Resoconti stenografici delle audizioni

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti
27.
Mercoledì 28 ottobre 2009
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Pecorella Gaetano, Presidente ... 2

Audizione di Raffaele Stancanelli, Sindaco di Catania:

Pecorella Gaetano, Presidente ... 2 3 4 5 6 7
De Luca Vincenzo ... 5
Fava Giovanni ... 3 4 5 6 7
Graziano Stefano ... 6
Negri Magda ... 5
Stancanelli Raffaele, Sindaco di Catania ... 2 3 4 5 6 7

Audizione di Nello Dipasquale, Sindaco di Ragusa:

De Angelis Candido, Presidente ... 7 8 9
Dipasquale Nello, Sindaco di Ragusa ... 7 8 9
Fava Giovanni ... 8 9

Audizione di Luigi Cesaro, Presidente della provincia di Napoli:

Candido De Angelis, Presidente ... 9 11 12 13 14
Pecorella Gaetano, Presidente ... 16
Bratti Alessandro ... 10 11 12
Cesaro Luigi, Presidente della provincia di Napoli ... 10 11 12 13 14 15 16
De Luca Vincenzo ... 15
Fava Giovanni ... 11 13 14
Nespoli Vincenzo ... 14

Comunicazioni del presidente:

Pecorella Gaetano, Presidente ... 16

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Seduta del 28/10/2009


Pag. 2


...
Audizione di Raffaele Stancanelli, Sindaco di Catania.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di Raffaele Stancanelli, Sindaco di Catania.
L'audizione odierna rientra nell'ambito degli approfondimenti che la Commissione sta svolgendo con riferimento alla situazione relativa alle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella Regione siciliana.
Faccio presente al nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, i lavori della Commissione proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
Ringrazio per la sua presenza il sindaco di Catania. Abbiamo avuto occasione di effettuare diverse audizioni a Catania. Per noi è importante avere notizie dal sindaco sullo stato del ciclo dei rifiuti, ma più specificamente se vi sono fenomeni di criminalità organizzata che a questo si collegano e quali sono le prospettive. Sappiamo che esistono grandi problemi di debiti da parte degli ATO e sappiamo anche che vi è un carico di personale molto elevato.
Do la parola al sindaco Stancanelli, ringraziandolo nuovamente; poi eventualmente i colleghi, se lo riterranno, potranno fare domande.

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Innanzitutto ringrazio e chiedo scusa se non sono stato presente alle audizioni svoltesi a Catania, ma mi trovavo a Roma. Avevo delegato l'assessore all'ecologia e il direttore generale, i quali hanno dato delle risposte. Oggi sono ovviamente a disposizione in veste di sindaco.
In particolare, vorrei dire che a Catania non esiste il problema dei debiti, in quanto è una delle poche città in Sicilia che non ha deciso la confluenza negli ATO. Dunque, la notevolissima situazione debitoria degli ATO presente in Sicilia, che ha avuto ripercussioni anche di carattere sociale - tutti conoscete le vicende di Palermo, di altre città e anche di diversi comuni, dove per qualche settimana o qualche mese non si è provveduto alla raccolta dei rifiuti con le ovvie conseguenze - non investe Catania.
A Catania la raccolta dei rifiuti viene effettuata tramite una convenzione con privati, nella maggior parte dei casi, tranne che per la zona centrale, dove è svolta direttamente dal comune.
Il contratto di affidamento è scaduto; è stata, quindi, indetta una gara europea, che è in fase di espletamento, per affidare il servizio per tutta l'area cittadina, con un nuovo contratto.


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Devo dire che non vi sono particolari fenomeni di malavita, almeno per quanto è a mia conoscenza. Vorrei però far presente che una delle cooperative che si è aggiudicata l'appalto negli anni scorsi ha assunto, attraverso politiche di inserimento sociale, alcuni ex detenuti. Si tratta però di una scelta mirata al reinserimento nella società di ex detenuti. Sotto questo profilo, dunque, non vi sono grosse problematiche.
Ora, è necessario che parta il nuovo appalto, il quale prevede, oltre all'unificazione e alla salvaguardia del personale, anche la raccolta differenziata, che a Catania, attualmente, è davvero molto limitata. In una parte della città è iniziata il 18 ottobre, e per un anno, una sperimentazione di raccolta differenziata, attraverso una gara svoltasi prima del mio insediamento, ma ovviamente siamo ancora agli albori. La nuova gara, invece, prevede la raccolta differenziata a carico del soggetto vincitore dell'appalto.
Sotto questo profilo non abbiamo difficoltà dal punto di vista finanziario. Abbiamo molte altre difficoltà. Non vi sono grossi problemi, se non fosse per la presenza di centinaia di discariche abusive che vengono bonificate e nuovamente riempite. Vi è una particolare attenzione da parte dei vigili urbani e vengono fatte molte operazioni in questo ambito. Centinaia di discariche abusive sono state eliminate, ma ne sorgono altre. Occorre effettuare un controllo del territorio, e su questo si sta impegnando l'amministrazione, anche in sinergia con altre forze dell'ordine, con la questura e la Guardia di finanza.
Non penso di dover aggiungere altro sotto questo profilo.

PRESIDENTE. Grazie. Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

GIOVANNI FAVA. Rivolgo a lei la domanda che ho posto già al suo assessore in occasione dell'incontro a Catania. La sua elezione nel ruolo che ricopre in questo momento è molto recente, mentre queste scelte sono state fatte precedentemente, dunque non le sto imputando alcuna responsabilità. Vorrei chiederle, tuttavia, se si è fatto un'idea del motivo per il quale, nonostante Catania sia storicamente dotata di un'azienda di servizi pubblici, la Catania Multiservizi, decisamente strutturata anche dal punto di vista del numero dei dipendenti e degli addetti - forse addirittura troppo strutturata dirà lei, e lo penso anche io - analogamente a quanto accaduto nel resto del Paese, con società di analoghe dimensioni, si sia continuato ad appaltare o subappaltare servizi come quello della raccolta dei rifiuti a soggetti privati, evitando quasi con sistematicità il ricorso all'azienda pubblica, che probabilmente vi era deputata in modo naturale.

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Le riferisco qual è la mia idea in proposito. Innanzitutto, i contratti non so nemmeno quando sono stati fatti, sicuramente sono abbastanza vecchi. Non penso che la Catania Multiservizi sia attrezzata a svolgere questo servizio.
La Multiservizi - faccio un ragionamento un po' più ampio, che però penso possa interessare anche la Commissione - è nata come «ammortizzatore sociale», il che ha ovviamente provocato una conduzione che non risponde ai criteri di economicità.
In base a una norma vigente sulla strumentalità di una partecipata al 100 per cento da parte del comune, che può svolgere soltanto servizi per il comune, considerato che la Multiservizi aveva vinto degli appalti - cui non poteva dare seguito - fuori dall'area comunale e anche regionale, abbiamo recentemente approvato un contratto di servizio, già approvato anche dal consiglio comunale, che prevede espressamente alcuni servizi specifici per la Multiservizi: manutenzione delle strade, pulizia e manutenzione del patrimonio immobiliare del comune, in particolare le scuole, cura del verde pubblico.
Inoltre, abbiamo diminuito notevolmente il personale, ai sensi della legge Brunetta. Abbiamo trovato circa 800 dipendenti,


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ma entro la fine dell'anno prossimo saranno 482.
In definitiva, non credo che la Multiservizi - lo dico oggi non per giustificare scelte compiute nel passato - abbia le professionalità adeguate per svolgere questo servizio. Teniamo presente che i lavoratori impegnati per la pulizia di Catania, che avranno diritto alla conservazione del posto, sono circa 580, e lo abbiamo espressamente previsto nel nuovo bando.
La Multiservizi ha costituito un «ammortizzatore sociale», come l'ho definito, ma obiettivamente non penso che possa occuparsi della raccolta dei rifiuti a Catania.

GIOVANNI FAVA. Pongo solo un'altra domanda. Se noi abbiamo capito bene - e dico noi nel senso che questo aspetto è stato argomento di un certo approfondimento - l'aspetto è legato alla programmazione territoriale. Quando si vuole indagare su dei fenomeni occorre anche capire e conoscere gli elementi che stanno alla base di tante scelte: scelte amministrative, scelte conseguenti o che condizionano addirittura la programmazione.
Ebbene, abbiamo notato un'anomalia: buona parte del territorio catanese smaltisce i propri rifiuti in un impianto che addirittura non è nel territorio del comune né della provincia...

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. È a Grotta San Giorgio.

GIOVANNI FAVA. State smaltendo a Grotta San Giorgio? In ogni caso, è un privato. Anche questa è un'anomalia. Per quale motivo, infatti, la programmazione sui rifiuti solidi urbani è affidata a privati, quando la consuetudine in altre regioni è che venga affidata a soggetti pubblici? Lei sostiene che i soggetti pubblici non hanno competenze specifiche. Perché a Catania, e in Sicilia in genere, si ripete questo tipo di fenomeno? Per quale motivo l'ente pubblico abdica sostanzialmente rispetto a una sua prerogativa, quella di organizzare e strutturare il proprio territorio con impianti pubblici, a favore dei privati? Di che tipo di privati si tratta?

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. La sua domanda contiene in sé la risposta. Obiettivamente non c'è stata nessuna programmazione, la quale non può essere soltanto locale, ma deve essere regionale. Una grossa polemica che vi è attualmente in Sicilia riguarda il numero dei termovalorizzatori.
Ho trovato già questo contratto di conferimento presso la discarica in contrada Grotta San Giorgio, che si trova a pochissimi chilometri da Catania (mi sembra che sia in territorio di Misterbianco, provincia di Catania). Non si trova, dunque, fuori dalla provincia.

GIOVANNI FAVA. Si trova nel territorio di Lentini, l'abbiamo visitata.

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Esiste questo contratto con la Sicula Trasporti, nei confronti della quale fra l'altro il comune di Catania ha un grosso debito, che ho trovato quando mi sono insediato, che a poco a poco stiamo tentando di recuperare.
Per quanto riguarda la tariffa di conferimento, è espressamente prevista dall'assessorato regionale al territorio e all'ambiente.

GIOVANNI FAVA. A quanto ammonta la tariffa?

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Ho un appunto: 46,50 euro a tonnellata di rifiuti solidi urbani. È una tariffa più conveniente rispetto ai prezzi di mercato. Questo è il dato che ho a disposizione.

GIOVANNI FAVA. Meno della metà del prezzo medio di smaltimento.

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Questo è il dato che ritrovo negli appunti che mi sono stati dati: 46,50 euro a tonnellata.

PRESIDENTE. Ci può lasciare questa relazione?


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RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Ci mancherebbe altro.
Inoltre, questa discarica ha ancora capienza di circa 800 mila metri cubi, per la durata di almeno un triennio. Ecco, quindi, che la programmazione non può essere cittadina.

VINCENZO DE LUCA. Desidero porre alcune brevissime domande, senza entrare nei particolari.
In primo luogo, esiste un piano dei rifiuti regionale, una legge regionale sul ciclo integrato dei rifiuti? Inoltre, visto che la raccolta differenziata è ancora agli albori, come ha detto lei, queste discariche disseminate sul territorio hanno qualche rapporto - come purtroppo abbiamo verificato riguardo alla vicenda dei rifiuti sul piano più generale - con la criminalità organizzata?

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Quando si parla di discariche disseminate ci si deve riferire anche alle vie della città utilizzate in maniera incivile dai cittadini. Ho voluto segnalarlo in quanto dal mio punto di vista è illegale anche questo comportamento.
Non penso alla criminalità organizzata, ma a tante piccole discariche in cui piccoli imprenditori o muratori scaricano quello che diversamente non saprebbero dove scaricare. Sotto questo profilo esiste l'illegalità, ma non credo si tratti di criminalità organizzata nel senso normale del termine.
Quanto alla programmazione regionale, l'Assemblea regionale siciliana sta lavorando per capire come procedere, quanti termovalorizzatori e rigassificatori prevedere, eccetera. Non credo che ci sia già una definizione della programmazione.

MAGDA NEGRI. Vorrei porre una domanda rafforzativa rispetto a quella del collega che mi ha preceduto.
Signor sindaco, lei sicuramente ha ereditato una situazione non facile ed è in collegamento con la magistratura: a noi questo interessa e non strettamente le questioni ambientali. Ebbene, ritiene di poter dire che per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti urbani non ci siano significativi rischi di collegamento con strutture mafiose o simili nella sua città?

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Onestamente penso di no.
Con riferimento alla Multiservizi, se si tiene presente che ci sono circa 580 impiegati, dovendo salvaguardare i livelli occupazionali, è evidente che un eventuale coinvolgimento della Multiservizi, che è al 100 per cento comunale, significa caricare il comune di Catania di altri 580 dipendenti. Ecco perché non ritengo assolutamente valido questo percorso.

GIOVANNI FAVA. Non so cosa intendesse la collega Negri, ma non era questo il mio obiettivo. In prospettiva potete fare quello che volete, le scelte sono vostre. Ci siamo chiesti come mai una società con più di 800 dipendenti addetti allo spazzamento delle strade non sia in grado di ristrutturarsi per svolgere un servizio banale come quello della raccolta dei rifiuti.

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Stando al dato che mi è stato riferito i dipendenti fino a poco tempo fa erano mille.

GIOVANNI FAVA. All'epoca di Canuto sono arrivati a mille.

PRESIDENTE. Scusi, possiamo chiedere cosa fanno questi mille dipendenti?

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Intanto non sono più mille.
La domanda mi è utile non per propagandare ma per dire le poche o molte cose che ho realizzato in questo anno. Ebbene, la Multiservizi, dove nessuno è stato assunto per concorso, ha raggiunto anche mille unità. Oggi è ridotta a 600 dipendenti, perché come comune di Catania non abbiamo fatto nessun turnover e nessuno è stato più assunto da un anno e due mesi a questa parte. Ho, invece, utilizzato tutte le norme esistenti e ho sfoltito il numero dei dipendenti.


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Inoltre, ai sensi della legge Bersani non si può più svolgere un lavoro per altri. Considerato che vi sono circa 180 dipendenti della Multiservizi che stanno lavorando in quegli appalti che andranno ad esaurirsi, questi verranno ceduti. Per questo ho parlato di 482 dipendenti. Nei prossimi mesi, infine, andranno in pensione diverse unità.
Quanto alle attività svolte da questi dipendenti, come ho detto il contratto di servizi prevede espressamente l'utilizzazione in tutti quei servizi che prima venivano esternalizzati da parte del comune e che non lo saranno più. Peraltro, si tenga conto - lo dico ad adiuvandum - che il comune di Catania, fino al 31 dicembre 2008, aveva una dotazione organica di 4800 dipendenti che io ho ridotto a 3700 e spero continueremo ancora nello sfoltimento per tutta la legislatura. Tanti servizi - ad esempio quello di giardinieri e di manutentori ordinari delle strade - sono stati attribuiti alla Multiservizi, proprio per farla lavorare.

STEFANO GRAZIANO. Preso atto che il piano regionale dei rifiuti è una cosa complessa, che esiste una situazione particolare della Multiservizi che lei ha spiegato, e premesso che lei ha affermato che non vi è collegamento con la criminalità, vorrei chiederle se il comune di Catania ha messo in atto, o ha in mente di farlo, politiche di innovazione sul ciclo integrato dei rifiuti.

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. L'unica cosa programmata, ora in fase di attuazione, è il bando di cui ho parlato. Si tratta di un bando molto innovativo, creato - per quanto mi dicono i tecnici - secondo le più moderne esigenze relative allo smaltimento dei rifiuti, in cui è prevista espressamente anche la raccolta differenziata.
Per quanto riguarda, invece, lo smaltimento non possiamo che aspettare il piano regionale. In quell'ambito, uno dei quattro termovalorizzatori dovrebbe essere allocato in provincia di Catania, per l'esattezza a Paternò, in una contrada di cui non ricordo il nome; questo termovalorizzatore servirebbe Catania, ma non solo. Debbo dire che si è parlato, in maniera informale e sui giornali, di una possibilità di trasferimento di questo termovalorizzatore a Catania.
Ho già detto che se vi sono tutti gli elementi di sicurezza - a Paternò c'è stata una sollevazione popolare - Catania sarà ben lieta di avere il termovalorizzatore, se realizzato secondo le più moderne prescrizioni, perché tra l'altro porterebbe risorse alle casse del comune.
Parlo di ipotesi di cui si legge, ma che non hanno nulla di concreto in termini di atti amministrativi.

PRESIDENTE. Con la gara europea vengono meno tutte le convenzioni private che sono state fatte fino ad oggi.

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Certo.

PRESIDENTE. Eravamo particolarmente interessati a una delle aziende che lavora per il comune, Oikos. Lei la conosce?

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. No, non lavora per il comune.

GIOVANNI FAVA. La Oikos svolge una serie di servizi. Ad esempio, si occupa di una parte della differenziata, per il comune, o meglio lo faceva in antichità.

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Per il comune di Catania lavorano la Dusty e il consorzio Sol.Co., all'interno del quale vi sono tre cooperative.

GIOVANNI FAVA. È titolare anche della discarica di Sant'Agata, ma fa la raccolta solo su Misterbianco e i comuni intorno.

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Il nome non mi è nuovo. Può essere un associato...


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GIOVANNI FAVA. È una società che lavora per il comune di Catania.

RAFFAELE STANCANELLI, Sindaco di Catania. Partecipa alla gara.

GIOVANNI FAVA. A questa gara? Questo non lo sappiamo ancora, ma in passato ha lavorato anche per il comune di Catania. Credo che attualmente non sia impegnata.

PRESIDENTE. Noi le chiediamo la cortesia di lasciarci la relazione. Inoltre, le chiediamo di farci avere dai suoi uffici il bando, così ci rendiamo conto di come è concepito.
Dichiaro conclusa l'audizione.

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