Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Strumento di esplorazione della sezione Lavori Digitando almeno un carattere nel campo si ottengono uno o più risultati con relativo collegamento, il tempo di risposta dipende dal numero dei risultati trovati e dal processore e navigatore in uso.

salta l'esplora

Resoconti Stenografici delle sedi Legislativa, Redigente e Referente

Torna all'elenco delle sedute

Commissione I

10.
Mercoledì 29 luglio 2009
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Santelli Jole, Presidente ... 3

Missioni e sostituzioni:

Santelli Jole, Presidente ... 3

Proposte di legge (Seguito della discussione e conclusione):

Senatori Monti ed altri: Modifiche all'articolo 1 della legge 11 giugno 2004, n. 146. Aggregazione dei comuni di Lentate sul Seveso, Busnago, Caponago, Cornate d'Adda e Roncello alla provincia di Monza e della Brianza e disposizioni conseguenti (approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato)( 2258 ); Grimoldi ed altri: Modifiche all'articolo 1 della legge 11 giugno 2004, n. 146. Aggregazione dei comuni di Busnago, Caponago, Cornate d'Adda, Lentate sul Seveso e Roncello alla provincia di Monza e della Brianza ( 1511 ): ... 3

Bruno Donato, Presidente ... 6
Santelli Jole, Presidente ... 3
Mantini Pierluigi (UdC) ... 5
Pastore Maria Piera (LNP), Relatore ... 5
Volpi Raffaele (LNP) ... 4
Zaccaria Roberto (PD) ... 4

Votazione nominale:

Bruno Donato, Presidente ... 6

ALLEGATO: Emendamento approvato ... 7

COMMISSIONE I
AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI

Resoconto stenografico

SEDE LEGISLATIVA


Seduta di mercoledì 29 luglio 2009


Pag. 3


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE JOLE SANTELLI

La seduta comincia alle 15,40.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento, la pubblicità della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Missioni e sostituzioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, il deputato Fabrizio Cicchitto è in missione.
Comunico che, ai sensi dell'articolo 19, comma 4, del Regolamento i deputati Pecorella e Vanalli sono sostituiti, rispettivamente, dai deputati Pianetta e Consiglio.

Seguito della discussione delle proposte di legge S. 889. - Senatori Monti ed altri: Modifiche all'articolo 1 della legge 11 giugno 2004, n. 146. Aggregazione dei comuni di Lentate sul Seveso, Busnago, Caponago, Cornate d'Adda e Roncello alla provincia di Monza e della Brianza e disposizioni conseguenti (approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato) (2258); Grimoldi ed altri: Modifiche all'articolo 1 della legge 11 giugno 2004, n. 146. Aggregazione dei comuni di Busnago, Caponago, Cornate d'Adda, Lentate sul Seveso e Roncello alla provincia di Monza e della Brianza (1511).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione delle abbinate proposte di legge di iniziativa dei senatori Monti ed altri: «Modifiche all'articolo 1 della legge 11 giugno 2004, n. 146. Aggregazione dei comuni di Lentate sul Seveso, Busnago, Caponago, Cornate d'Adda e Roncello alla provincia di Monza e della Brianza e disposizioni conseguenti», già approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato nella seduta del 3 marzo 2009; e dei deputati Grimoldi ed altri: «Modifiche all'articolo 1 della legge 11 giugno 2004, n. 146. Aggregazione dei comuni di Busnago, Caponago, Cornate d'Adda, Lentate sul Seveso e Roncello alla provincia di Monza e della Brianza».
Ricordo che, nella seduta del 14 luglio 2009, si è svolta la discussione sulle linee generali ed è stato adottato come testo base il testo della proposta di legge C. 2258, approvato dalla 1a Commissione permanente del Senato.
Ricordo altresì che, nella seduta del 21 luglio 2009, è stato approvato in linea di principio l'emendamento 1.1 del relatore interamente sostitutivo dell'articolo 1, che è stato inviato alla Commissione bilancio e alla Commissione parlamentare per le questioni regionali per l'espressione dei prescritti pareri.
Comunico che tali pareri sono pervenuti e che sia la Commissione bilancio che la Commissione parlamentare per le questioni regionali hanno espresso parere favorevole.


Pag. 4


Riprendiamo l'esame dell'emendamento 1.1 del relatore, interamente sostitutivo dell'articolo 1 (vedi allegato).
Lo pongo in votazione.
(È approvato).

Avverto che, consistendo il progetto di legge di un solo articolo, non si farà luogo alla votazione dell'articolo unico, ma si procederà direttamente alla votazione finale del progetto stesso, ai sensi dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sul complesso del provvedimento.

RAFFAELE VOLPI. Sarò brevissimo. Vorrei innanzitutto ringraziare i colleghi della Commissione, dal momento che la scelta di portare in legislativa questo provvedimento ci permette finalmente di portare a termine il processo del completamento della provincia di Monza e della Brianza con i comuni che avevano avviato in ritardo le procedure per la loro aggregazione a tale provincia e che adesso, dopo il passaggio del provvedimento al Senato, potranno far parte della provincia di Monza, in base alla loro naturale vicinanza.
Non parlo da semplice rappresentante della Lega, ma da lombardo e, comunque, penso che altri lombardi potranno capirlo, come molti amici della Commissione che conoscono il nostro territorio: questo non è un passaggio semplicemente formale, è qualcosa di più.
La costituzione della provincia di Monza e della Brianza ha delle ragioni storiche. Credo, peraltro, che avesse la necessità di essere identificata e definita anche con questo provvedimento, per una ragione innanzitutto di identità sociale ed economica. Oggi questo è ancora più vero se consideriamo le previsioni di un'eventuale Città metropolitana di Milano: la nuova provincia è vicina a Milano, ma ha un'identità propria, né potrebbe essere diversamente. Monza e la sua provincia non sono periferia, ma centro; sono paesi vitali, che hanno una loro storia.
Peraltro, l'istituzione di questa provincia è supportata anche dai numeri, soprattutto se li paragoniamo a quelli di tante province di cui discuteremo nei prossimi mesi. Essa, dunque, aveva tutte le ragioni di esistere e di essere completata.
Come gruppo della Lega Nord oggi esprimiamo un voto non formale, ma veramente sentito, a nome di tutti coloro che hanno voluto seguire questo processo di riconoscimento di un territorio.
Lo facciamo in maniera sentita, pensando che questa sia la fine di un processo che per noi lombardi è stato anche un processo storico. Per noi questo significa vedere ritrovata l'identità di un territorio vero, che aveva la necessità di essere riconosciuto.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DONATO BRUNO

ROBERTO ZACCARIA. Noi, come gruppo Partito Democratico, avevamo già aderito all'ipotesi di approvare questa legge prima delle elezioni, ma non si riuscì a farlo a causa dei tempi ristretti. Ribadiamo la nostra adesione convinta alla proposta, anche con le caratteristiche che il provvedimento assume ora, dopo il passaggio elettorale e il completamento del processo di costituzione della nuova provincia di Monza e della Brianza.
Avevamo proposto un emendamento che tendesse a circoscrivere gli oneri a carico dell'amministrazione provinciale; ci sembrava un elemento utile e positivo. Ci rendiamo conto, tuttavia, che esistono princìpi di carattere generale che ci hanno indotto, anche su richiesta del relatore, a ritirare quell'emendamento. Del resto, se lo avessimo portato avanti, oltre al fatto che non sarebbe stato votato dalla maggioranza della Commissione, comunque avrebbe posto problemi con la Commissione bilancio, che evidentemente su questa materia ha una voce determinante.
A parte queste considerazioni che riguardano l'ultima fase del procedimento, confermiamo la nostra adesione convinta, che avevamo espresso già sulla scelta della legislativa, con un voto positivo sul provvedimento, che anche noi riteniamo giustificato e convincente.


Pag. 5


PIERLUIGI MANTINI. Anche il gruppo dell'UdC esprime un voto favorevole, ma con motivazioni diverse da quelle appena ascoltate dai colleghi.
Noi esprimiamo un parere favorevole perché ormai siamo coinvolti dentro un processo decisionale figlio di una sua storia, che sarebbe poco leale smentire a questo punto, all'esito del voto finale.
Innanzitutto le mie motivazioni sono molto distanti dall'enfasi che ho ascoltato dal collega della Lega, fermo restando naturalmente il dovuto rispetto per le posizioni di tutti. Non si tratta di completare alcuna identità, né alcun processo di riconoscimento e di appartenenza in una storia; non c'è nessuna storia della Brianza che sia completamente differente da quella della più larga provincia di Milano. Non occorre sfogliare manuali o almanacchi per immaginare che oggi questa scelta dei quattro o cinque comuni, che peraltro ben conosco, sia dettata da motivi diversi. Sono ragioni che non completano un profilo culturale, né si iscrivono dentro una rivendicazione storica; sono ragioni di modesta e discutibile convenienza amministrativa e politico-elettorale, figlia di una fase in cui ancora non era stata istituita la provincia di Monza e Brianza, e quindi esprimevano un legittimo sostegno a quella ipotesi.
Non voglio dilungarmi, ma mi preme far presente che se continuassimo lungo questa strada finiremmo per smentire una realtà: la realtà attuale è che sui territori vi sono piattaforme di processi e di interessi economici assolutamente legittimi, che si formano al di là dei confini amministrativi e dei muri posti dagli stessi. Ora, questi muri non ci sono, come afferma anche il principio di sussidiarietà verticale che abbiamo scritto nella Costituzione, e non vale la pena di costruirli, né di ricostruirli, né di cambiare area di sedime. Insomma, non è spostando le appartenenze che risolviamo questo problema. Si tratta di abbattere questi muri per individuare forme di governo dei territori che prescindano dal fatto che il comune «x» vuole aderirete alla provincia «y» e altri comuni vogliono per convenienza passare a una regione dove magari si pagano meno tasse o si ottengono più contributi e via dicendo.
Se ragioniamo così, ragioniamo in termini di piccole patrie e - se mi permettete - di nuovo Medioevo, in un modo poco moderno e inattuale. Peraltro, questo è anche poco utile dal punto di vista del governo amministrativo del territorio, secondo i princìpi che abbiamo scritto, e che credo tutti i colleghi condividano: i princìpi di sussidiarietà, degli accordi di programma, le sedi di conferenze istituzionali interprovinciali e intercomunali e via elencando. Insomma, tutti quei meccanismi che ci consentono in modo flessibile di governare anche una legittima dinamica di interessi che va al di là dell'appartenenza, lo ripeto per l'ennesima volta, al comune o alla regione come fatto distintivo di una storia o di un Risorgimento non completato, o di una rivincita storica, o di una identità culturale e magari anche linguistica.
Questa visione, obiettivamente, ove portata agli estremi, rischia di trasmodare nel cabaret. Tuttavia, se considerata per il lato serio e amministrativo, essa ci consegna degli strumenti piuttosto vetusti per governare le complessità territoriali.
In questo caso, non ci sottraiamo ad un'opinione che ormai si è formata a seguito di un processo che ha i suoi anni di gestazione. Riteniamo, però, che non sia questo il metodo migliore per affrontare il governo delle trasformazioni territoriali; né il modo migliore è quello di perfezionare meglio i profili delle province, che invece dovremmo, se non abolire, almeno riformare profondamente. Mi pare, peraltro, che sia questo un tema che abbiamo all'ordine del giorno in questa Commissione.
In conclusione, non credo che il perfezionamento delle identità delle province sia il metodo con cui dovremmo continuare nell'ordinamento statale e nel governo locale in Italia.

MARIA PIERA PASTORE, Relatore. A conclusione di questo iter, vorrei ringraziare il presidente Bruno e, pur considerando


Pag. 6

le diverse sensibilità, ogni componente della Commissione.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Pastore. Mi unisco a lei nel ringraziare tutti coloro che hanno partecipato ai lavori della Commissione.
La proposta di legge sarà subito votata per appello nominale.
Chiedo, in caso di approvazione, di essere autorizzato a procedere al coordinamento formale del testo. Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).

Votazione nominale.

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale della proposta di legge di cui si è testé concluso l'esame.

(Segue la votazione)

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Proposta di legge Senatori Monti ed altri: «Modifiche all'articolo 1 della legge 11 giugno 2004, n. 146. Aggregazione dei comuni di Lentate sul Seveso, Busnago, Caponago, Cornate d'Adda e Roncello alla provincia di Monza e della Brianza e disposizioni conseguenti» approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato e con il seguente nuovo titolo: «Distacco dei comuni di Busnago, Caponago, Cornate d'Adda, Lentate sul Seveso e Roncello dalla provincia di Milano e loro aggregazione alla provincia di Monza e della Brianza, ai sensi dell'articolo 133, primo comma della Costituzione» (2258):

Presenti e votanti 30
Maggioranza 16
Hanno votato 30.

(La Commissione approva).

Risulta pertanto assorbita la proposta di legge C. 1511.

Hanno votato sì: Amici, Bernini Bovicelli, Bertolini, Bruno, Calabria, Calderisi, Consiglio, Dal Lago, De Girolamo, Di Staso, Dussin Luciano, Favia, Ferrari, Fontanelli, La Loggia, Laffranco, Lo Moro, Lorenzin, Mantini, Naccarato, Pastore, Piccolo, Pianetta, Santelli, Sbai, Tassone, Vassallo, Volpi, Zaccaria e Zeller.

La seduta termina alle 16.


Consulta resoconti delle sedi Legislativa, Redigente e Referente
Consulta convocazioni