Nella XVI legislatura la politica energetica dell’Italia, in linea con la politica energetica dell’Unione europea, ha affrontato numerose questioni.
In primo luogo sussiste una problematica relativa alla sicurezza degli approvvigionamenti e alla tutela dell’ambiente, considerata la necessità di ridurre la dipendenza energetica dall’estero del nostro Paese e, al contempo, di contribuire agli obiettivi previsti in ambito UE (riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, risparmio di energia tramite una maggiore efficienza energetica, uso delle energie rinnovabili).
Per ridurre la dipendenza energetica dall’estero del nostro Paese, sono stati programmati e adottati interventi volti:
Con riferimento alla necessità di diversificazione delle fonti energetiche, all'inizio della XVI Legislatura è stata disciplinata la localizzazione nel territorio nazionale di centrali nucleari e dei sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi, istituendo l'Agenzia per la sicurezza nucleare. In seguito al referendum tenutosi nei giorni 12 e 13 di luglio si è, poi, decisa l'abrogazione delle norme riguardanti l'energia nucleare e lastrategia energetica nazionale .
E' stata, poi, portata avanti la politica di incentivazione delle fonti rinnovabili , prevedendo svariate misure in tal senso, tra le quali la razionalizzazione dei sistemi di incentivazione e la semplificazione delle procedure autorizzative.
Gli interventi in materia di energia sono stati poi indirizzati anche ad incrementare il grado di concorrenzialità ed efficienza dei mercati energetici , per ottenere dei benefici in termini di riduzione del relativo costo per imprese e famiglie. Difatti, l’Autorità per l’energia, intervenendo in sede parlamentare in merito allo stato di avanzamento in Italia dei processi di liberalizzazione dei due principali mercati energetici, ne ha rilevato il diverso livello di concorrenza, molto maggiore nel settore elettrico rispetto a quello del gas, auspicando il completamento del processo di liberalizzazione in particolare del mercato del gas.
A tal fine sono state introdotte modifiche nell’organizzazione e funzionamento del mercato elettrico per promuoverne la concorrenzialità e garantire un prezzo dell’energia elettrica più basso.
Inoltre, per una maggiore efficienza del settore del gas è stata assegnata in esclusiva al Gestore dei mercati energetici la gestione economica del mercato del gas mentre all’Acquirente Unico è stato attribuito il compito di fornitore di ultima istanza anche in tale settore. Sono stati, poi, rivisti i tetti antitrust ed adottati gli strumenti per l’effettivo trasferimento dei benefìci della maggiore concorrenzialità anche ai clienti finali industriali.
Per recepire le direttive comunitarie relative ai mercati interni, ovvero il c.d. "terzo pacchetto energia", il Governo ha emanato il decreto legislativo 93/2011, con l'obiettivo di aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti e la concorrenza nel mercato interno dell’elettricità e del gas, di assicurare un’efficace separazione tra imprese del gas che sono proprietarie e che gestiscono le reti di trasporto e le imprese che utilizzano le stesse reti di trasporto per l’importazione e la vendita di gas, nonché di tutelare maggiormente i consumatori e in particolare i clienti “vulnerabili”.
Ulteriori misure approvate dal legislatore hanno riguardato l’incentivazione del risparmio e dell'efficienza energetica . Innanzitutto, è stata prevista l’elaborazione di un piano straordinario, da trasmettere alla Commissione europea, volto ad accelerare l'attuazione dei programmi per l'efficienza e il risparmio energetico. Si è inoltre intervenuti sui requisiti tecnici e costruttivi degli impianti termici civili, con la finalità dell’adeguamento della normativa nazionale in tema di risparmio energetico a quella comunitaria. Sono state inoltre emanate dal Governo le Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici .