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Temi dell'attività Parlamentare

Le comunicazioni elettroniche e l'Agenda digitale nazionale
La XVI Legislatura ha visto un significativo impegno di governo e Parlamento nella promozione della realizzazione delle reti mobili di nuova generazione (in particolare la banda larga); questo si è andato ad intrecciare con le iniziative assunte in materia di attuazione a livello nazionale dell'Agenda digitale europea. E' inoltre proseguito il recepimento della legislazione europea in materia di comunicazioni elettroniche.

Con il termine Agenda digitale si intendono un insieme di specifiche politiche volte al potenziamento delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. L’Agenda digitale europea è stata presentata dalla Commissione Europea nel maggio 2010 (Comunicazione "Un'agenda digitale europea"(COM(2010)245) con lo scopo di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) per favorire l'innovazione, la crescita economica e la competitività (per ulteriori elementi cfr. l' approfondimento). L'Agenda rappresenta una delle sette "iniziative faro" della Strategia per la crescita "Europa 2020". proponendo di realizzare un mercato unico digitale; di garantire un Internet "veloce" e "superveloce" accessibile a tutti e a prezzi competitivi, attraverso reti di nuova generazione; di favorire gli investimenti privati e raddoppiare le spese pubbliche nelle sviluppo delle TIC. Il 20 settembre 2010, la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure di attuazione dell'Agenda, tra le quali la comunicazione (COM(2010)472) che indica l'obiettivo di assicurare entro il 2020 l'accesso ad Internet a tutti i cittadini con una velocità di connessione superiore a 30 Mbitps e per almeno il 50% delle famiglie con velocità superiore a 100 Mbitps.

Nel quadro dell’Agenda digitale un particolare rilievo è assunto dalla promozione di reti mobili di comunicazione di nuova generazione ed, in particolare dalla banda larga. Il Legislatore nazionale, già prima dell’adozione dell’Agenda digitale europea, era intervenuto con misure di sostegno della banda larga, in particolare con il decreto-legge n. 112/2008 e con la legge n. 69/2009, misure poi integrate nel quadro dell’attuazione dell’Agenda digitale europea, con l’articolo 14 del decreto-legge n. 179/2012.

A livello nazionale, al fine di attuare le politiche dell’Agenda digitale, è stata istituita nel 2012 l’Agenda digitale italiana che si sostanzia nella relativa Cabina di regia (D.L. n. 5/2012) e nell'Agenzia per l'Italia digitale (D.L. n. 83/2012). Numerose misure di attuazione dell'Agenda digitale italiana sono state inserite nel D.L. n. 179/2012 e prospettate nel Documento di Economia e Finanza (DEF) 2012, in particolare nell’allegato Infrastrutture.

La IX Commissione della Camera ha poi svolto, nel corso della Legislatura, una significativa attività conoscitiva e di indirizzo sui temi della promozione delle comunicazioni elettroniche, della promozione delle reti di nuova generazione e della sicurezza informatica delle reti.

Nel corso della Legislatura, infine, con il decreto legislativo n. 70/2012, si è provveduto al recepimento delle direttive 2009/140/CE e 2009/136/CE, apportando alcune modifiche al codice delle comunicazioni elettroniche (decreto legislativo n. 259/2003). 

La banda larga

La promozione di reti di banda larga è ritenuta di importanza centrale al fine del superamento del c.d. digital divide (per ulteriori elementi cfr. l' approfondimenti: il digital divide).

Con il termine “banda larga”, nella teoria dei segnali, sono indicati i metodi che consentono a due o più segnali di condividere la stessa linea di trasmissione. Esso è però divenuto col tempo sinonimo di "alta velocità" di connessione alla rete Internet e di trasmissione ed è pertanto un concetto relativo e in evoluzione con l'avanzamento tecnologico. L'attuale sviluppo tecnologico indica generalmente come di "banda larga" le connessioni in Europa superiori a 2 Mbit/s (Megabit per secondo).

L’Agenda digitale europea fa riferimento anche alla banda “ultra-larga”, termine con il quale sono generalmente indicate velocità di connessione superiori a 30 Mbit/s e che possono raggiungere anche i 100 Mbit/s.

E’ in corso una discussione sulle migliori modalità di promozione dello sviluppo della banda larga ovvero se questa debba essere realizzata attraverso la realizzazione di nuove reti di fibra ottica o attraverso l’utilizzo, in varia misura, della rete telefonica esistente. In particolare, si confrontano le opzioni della realizzazione di una rete integrale, “fino all’abitazione”, di fibra ottica per la banda larga (c.d FBTH Fiber to the home) e quella della realizzazione di una rete in fibra ottica fino agli "armadi" della rete di distribuzione, utilizzando per la trasmissione del segnale in banda larga nel tratto dagli "armadi" all’abitazione la rete telefonica tradizionale (tale tecnologia è denominata Fiber to the Cabinet FBTC). Al riguardo cfr. anche infra il paragrafo l' attivita' conoscitiva di indirizzo della IX Commissione.

Le iniziative di promozione della banda larga

Nell’ottica di promuovere la banda larga sono intervenuti, nel corso della Legislatura:  

1) l’articolo 2 del decreto-legge n. 112/2008, che ha stabilito norme per agevolare i lavori di infrastrutturazione nel settore delle comunicazioni elettroniche, attraverso il ricorso alla procedura della denuncia di inizio attività;

2) l’articolo 1 della legge n. 69/2009, che ha stanziato 800 milioni di euro di risorse FAS della programmazione 2007-2013 da destinare alla promozione delle reti di comunicazione elettroniche nelle aree sottoutilizzate;

3) l’articolo 14 del decreto-legge n. 179/2012, che ha stanziato 150 milioni di euro per il 2013 per il completamento del piano nazionale della banda larga predisposto nell'ottobre 2011 dal Ministero dello sviluppo economico.

 Per ulteriori elementi cfr. l' approfondimento: I finanziamenti per la banda larga.

L'Agenda digitale italiana

L'Agenda Digitale Italiana (ADI) è stata istituita, come disposto dall’art. 47 del decreto legge n. 5/2012, il primo marzo 2012, contestualmente ad un’apposita Cabina di Regia (organo operativo dell’ADI) con il compito di accelerare il percorso di attuazione dell'Agenda digitale italiana. La Cabina di Regia definisce la strategia italiana per l'Agenda digitale attraverso la cooperazione di sei Ministeri: Il Ministero per lo sviluppo economico, il Ministero delle infrastrutture e trasporti, il Ministero della Funzione pubblica e semplificazione, il Ministero dell'Istruzione, il Ministero dell'Economia e Finanze, il Dipartimento per la Coesione territoriale ed il Dipartimento per l'editoria. La Cabina di Regia è articolata in sei gruppi di lavoro che curano i principali target dell’Agenda Digitale: Infrastrutture e sicurezza; eCommerce; eGovernment e Open Data; Alfabetizzazione Informatica - Competenze digitali; Ricerca e Innovazione; Smart Cities and Communities.

L'Agenzia per l'Italia Digitale, istituita con gli articoli 19, 20 e 21 del decreto legge n. 83/2012 (c.d. “decreto crescita"), è preposta alla realizzazione degli obiettivi dell'Agenda digitale italiana, in coerenza con gli indirizzi elaborati dalla Cabina di regia, con particolare riferimento allo sviluppo delle reti di nuova generazione e dell'interoperabilità tra i sistemi informatici delle pubbliche amministrazioni e tra questi e quelli dell'Unione europea. L’Agenzia dovrà monitorare in particolare l'attuazione dei piani di TIC delle pubbliche amministrazioni, promuovendone annualmente di nuovi, in linea con l’Agenda digitale europea. Essa assorbe anche le funzioni dei preesistenti organismi DigitPA e Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione.

Le azioni intraprese o programmate per l'attuazione dell'Agenda digitale italiana

Una prima serie di azioni per la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana sono state adottate con il decreto legge n. 179 del 2012 (c.d. decreto crescita 2.0).

Alcune delle misure del provvedimento riprendono il contenuto del testo unificato delle due proposte di legge di iniziativa parlamentare esaminate dalla IX Commissione in materia di agenda digitale (A.C. 4891 e A.C. 5093), testo approvato nella seduta del 26 luglio 2012.

Tra le misure contenute nel decreto-legge n. 179/2012 si segnalano:

  • la presentazione alle competenti commissioni parlamentari, entro il 30 giugno di ciascun anno, di una relazione sullo stato di attuazione dell’Agenda digitale italiana;
  • la promozione, la definizione e lo sviluppo di grandi progetti strategici da parte dell’Agenzia per l’Italia Digitale, individuando cinque tipologie di progetti innovativi che potranno essere finanziati;
  • l’autorizzazione di spesa di 150 milioni di euro per il completamento del Piano nazionale banda larga;
  • la semplificazione delle procedure per i procedimenti autorizzatori relativi alle infrastrutture di comunicazione elettronica e all’attivazione della banda ultra-larga;
  • la minimizzazione delle interferenze tra internet mobile e tv;
  • l’attribuzione di compiti di coordinamento all’Agenzia per l’Italia digitale sulle smart communities attraverso un apposito Comitato tecnico.

Ulteriori azioni, sono state programmate nel Documento di Economia e Finanza (DEF) 2012 ed in particolare nell’Allegato Infrastrutture contenuto nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2012 (Doc. LVII, n.5-bis). In tale ambito, il Piano di Azione Coesione per l’Agenda Digitale italiana prevede:

  • il completamento del Piano nazionale Banda Larga nel Mezzogiorno (Calabria, Puglia, Sicilia, Basilicata e Sardegna);
  • l’implementazione delle infrastrutture di rete e della banda ultralarga come attuazione del primo obiettivo del Progetto Agenda Digitale Italiana;
  • l’attuazione del secondo obiettivo dell’Agenda con la realizzazione del Data Center.

Per ulteriori elementi cfr. l' approfondimento :L'attuazione dell'Agenda digitale nazionale.

L'attività conoscitiva e di indirizzo della IX Commissione della Camera

La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera ha svolto una significativa attività conoscitiva e di indirizzo sui temi delle comunicazioni elettroniche.

In particolare, nel 2008 è stata svolta un’indagine conoscitiva sulle comunicazioni elettroniche che aveva già evidenziato, tra le altre cose, un ritardo italiano sia nella diffusione della banda larga sia nello sviluppo delle reti di fibra ottica. Nel giugno 2009 è stato presentato alla Commissione il Rapporto Caio sullo sviluppo della banda larga. Nel febbraio-marzo 2012 è stato svolto un ciclo di audizioni sullo sviluppo delle reti di nuova generazione. Il 5 luglio 2012 è stata approvata la risoluzione 8-00188 che invita il Ministero dello sviluppo economico a predisporre un tavolo di concertazione fra tutti gli operatori di telecomunicazioni coinvolti in progetti di sviluppo e realizzazione della rete in fibra ottica, al fine di arrivare ad una soluzione condivisa volta a massimizzare le potenzialità dei servizi di banda ultralarga.

La IX Commissione ha infine svolto, nel 2012, un’indagine conoscitiva sulla sicurezza informatica delle reti, per approfondire i significativi problemi di sicurezza ed affidabilità emersi sia con riferimento all’espansione delle transazioni in moneta elettronica, sia per quanto concerne la riservatezza dei dati presenti sulle reti elettroniche. L’indagine si è focalizzata su tre argomenti principali: l’identità digitale, le reti di telecomunicazione wired e wireless, i sistemi distribuiti di servizio e il Cloud computing.

 Per ulteriori elementi cfr. l' approfondimento: L'attivita' conoscitiva e di indirizzo della IX Commissione della Camera.

Ulteriori interventi in materia di comunicazioni elettroniche

Il decreto legislativo n. 70/2012 ha recepito le direttive 2009/140/CE e 2009/136/CE, in materia di comunicazioni elettroniche, modificando il Codice delle comunicazioni elettroniche, decreto legislativo n. 259/2003.

Le nuove norme affidano al Ministero dello sviluppo economico, l’individuazione di misure minime di sicurezza di natura tecnica ed organizzativa che gli operatori di rete ed i fornitori di servizi di comunicazione elettronica sono tenuti ad adottare per gestire adeguatamente i rischi.

Presso il Ministero dello sviluppo economico è stato istituito un unico CERT nazionale (Computer Emergency Response Team) operante sui comportamenti ostili registrati in Rete e sugli incidenti informatici e sulle relative procedure di segnalazione alla Commissione europea ed agli appositi organismi internazionali.

Il provvedimento è anche intervenuto sui requisiti delle analisi dei mercati rilevanti che l’AGCOM deve svolgere al fine dell’imposizione di specifici obblighi per i soggetti che vengano individuati come detentori di un significativo potere di mercato. In particolare, si prevede la possibilità di imporre alle imprese verticalmente integrate la costituzione di un’entità operante in modo indipendente, che dovrà fornire prodotti e servizi a tutte le imprese del settore, compresa la società madre.

In attuazione della direttive 2009/140/CE e 2009/136/CE, è intervenuto anche il decreto legislativo n. 69/2012, apportando alcune modifiche al codice per la protezione dei dati personali (decreto legislativo n. 196/2003) con riferimento al tema dell'identità digitale.

 Per ulteriori elementi cfr. l' approfondimento:Le modifiche al codice delle comunicazioni elettroniche e al codice per la protezione dei dati personali.

In materia di disciplina delle reti di comunicazione elettronica si segnala infine la predisposizione, nel 2011, da parte dell' Autorità per le garanzie delle comunicazioni in attuazione del decreto legislativo n. 44/2010 dello Schema di regolamento in materia di tutela del diritto di autore sulle reti di comunicazione elettronica (Delibera n. 398/11/CONS), sottoposto a consultazione pubblica. Per ulteriori elementi si rinvia al tema media audiovisivi e all'approfondimento la tutela del diritto di autore sulle reti di comunicazione elettronica

Documenti e risorse web