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Temi dell'attività Parlamentare

La Conferenza permanente dei livelli di governo
La riforma del cosiddetto sistema delle conferenze, nel quale si realizza la collaborazione interistituzionale tra Stato, regioni ed autonomie locali, è stata affrontata dalla Camera dei deputati che ha esaminato un disegno di legge del Governo in materia, senza pervenire alla sua approvazione.

 

Il disegno di legge A.C. 4567, di iniziativa governativa, consta di un unico articolo che contiene una delega al Governo per l’istituzione e la disciplina della Conferenza permanente dei livelli di governo. Il nuovo organismo è destinato a sostituire la Conferenza Stato – regioni, la Conferenza Stato – città ed autonomie locali e la Conferenza unificata.

Alla base del testo della delega vi è il proposito, enunciato dalla relazione illustrativa, di “far fronte alle esigenze di negoziazione e di mediazione politiche fra Governo e autonomie territoriali così come scaturiscono dal nuovo titolo V della parte seconda della Costituzione e dalla successiva giurisprudenza applicativa della Corte costituzionale”, tenendo conto del “complesso interagire dei soggetti costitutivi della Repubblica”. A tal fine, il disegno di legge si propone di razionalizzare il sistema delle conferenze prevedendo una sola sede di raccordo interistituzionale.

Il termine per l’esercizio della delega è fissato ad un anno dalla data di entrata in vigore della legge.

L’articolo 1, comma 3, reca una serie di principi e criteri direttivi che demandano al decreto delegato:

  • l’articolazione della Conferenza in sede plenaria e in due sezioni
  • la disciplina delle funzioni e dei compiti della Conferenza e delle sezioni
  • la composizione della Conferenza e delle sezioni prevedendo che il presidente sia il Presidente del consiglio
  • la disciplina di una sessione europea delle sezioni
  • le modalità di votazione nelle sedute
  • la fissazione di termini perentori per l'acquisizione dell'assenso delle autonomie regionali e locali sui provvedimenti del Governo
  • la disciplina dei casi di mancata partecipazione alle sedute ovvero di astensione dalla votazione e la determinazione del numero e delle cadenze mensili delle sedute ordinarie
  • l’individuazione della tipologia degli atti adottati dalla Conferenza
  • una nuova disciplina delle intese e dell’adozione di atti normativi o amministrativi di recepimento delle intese
  • una nuova organizzazione dei lavori della Conferenza
  • la previsione di modalità di informazione alla Conferenza delle intese sancite tra le amministrazioni statali, le singole regioni e le autonomie locali
  • la previsione di sistemi di pubblicità dei lavori della Conferenza tra cui la redazione e la trasmissione al Parlamento di una relazione
  • la semplificazione delle procedure di raccordo tra lo Stato e le autonomie regionali e locali
  • l’espressa abrogazione delle norme vigenti incompatibili con la nuova disciplina.

 Sul disegno di legge sono stati acquisiti il parere della Conferenza unificata e le osservazioni della Conferenza delle regioni e delle province autonome, dell’ANCI e dell’UPI (in allegato). I rilievi contenuti nel parere hanno trovato in gran parte recepimento nella formulazione dell’articolato presentato alla Camera.

Il disegno di legge è stato presentato alla Camera, dove l'esame in sede referente, iniziato il 20 settembre 2011, non è andato oltre la discussione generale, nel corso della quale la I Commissione ha svolto una indagine conoscitiva in materia (5 e 19 ottobre 2011).

Nel corso della XVI legislatura, la struttura della Conferenza unificata è stata integrata con l'istituzione, senza oneri ulteriori per la finanza pubblica, della Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, organismo stabile di coordinamento della finanza pubblica fra comuni, province, città metropolitane, regioni e Stato (decreto legislativo 68/2011, artt. 33-37).