A livello istituzionale, tale dibattito ha trova una sua prima traduzione nelle proposte prospettate, rispettivamente:
Nel discorso sullo stato dell’Unione, pronunciato il 12 settembre 2012 durante la sessione del Parlamento europeo a Strasburgo, il Presidente della Commissione europea, Barroso, ha avanzato alcune proposte sul futuro dell’Europa:
Barroso ha infine annunciato che la Commissione intende presentare un progetto sulla forma che potrebbe avere la futura Unione europea prima delle prossime elezioni del Parlamento europeo del 2014.
Su iniziativa del Ministro degli affari esteri della Germania, Guido Westerwelle, si è costituito a marzo 2012 un gruppo di lavoro dedicato al futuro dell’Europa, a cui hanno partecipato i ministri degli affari esteri di Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Spagna.
Il gruppo di lavoro ha presentato il 17 settembre 2012 un rapporto finale nel quale sono presentate proposte e spunti di riflessione per il futuro sviluppo dell’Unione europea. Come indicato nel rapporto stesso, alcune delle proposte si collocano nel breve termine, altre in una prospettiva più lunga, alcune sono realizzabili nell’ambito dei Trattati vigenti, altre richiedono invece modifiche ai Trattati. Il rapporto precisa che le proposte riflettono i punti di vista personali dei ministri stessi, e che su alcune di esse converge solo una parte dei partecipanti al gruppo.
Le proposte sono divise in due capitoli dedicati, rispettivamente, al rafforzamento dell’Unione economica monetaria – considerata la riforma da attuare in via prioritaria – e alle prospettive a lungo termine di un’ulteriore integrazione e rafforzamento della governance complessiva dell’UE.
Le proposte per il rafforzamento dell'Unione economica e monetaria sono state sostanzialmente assorbite dalle decisioni del Consiglio europeo del 13-14 dicembre 2012, assunte sulla base del rapporto finale sul futuro dell’UEM .
Per quanto riguarda, invece, il rafforzamento della governance complessiva dell'UE, il gruppo Westerwelle propone seguenti raccomandazioni:
Il ruolo della Commissione europea dovrebbe essere potenziato, ad esempio con la creazione di raggruppamenti composti da Commissari “senior” e Commissari “junior”. A medio termine dovrebbe essere riconsiderata la questione del numero dei Commissari.
La cooperazione all’interno del Consiglio dell’UE deve essere migliorata, prevedendo che il Consiglio europeo sia preparato in modo efficace dalle differenti formazioni del Consiglio e rafforzando il ruolo di coordinamento del Consiglio affari generali. Alcuni membri hanno suggerito la creazione di riunire in una unica figura l’incarico di Presidente della Commissione europea e di Presidente del Consiglio europeo. A medio termine dovrebbe essere ulteriormente estesa la decisione a maggioranza qualificata.
In occasione delle prossime elezioni europee ogni gruppo politico europeo dovrebbe nominare un candidato alla carica di Presidente della Commissione europea. Le elezioni del Parlamento europeo dovrebbero svolgersi in uno stesso giorno in tutti gli Stati membri dell’UE.
I Parlamenti nazionali devono essere più efficacemente coinvolti nei lavori dell’UE attraverso: il rafforzamento dei contatti con il Parlamento europeo da realizzare con incontri regolari e la presenza di parlamentari europei in occasione di rilevanti dibattiti europei presso i Parlamenti nazionali; il rafforzamento della COSAC e della rete delle Commissioni parlamentari omologhe dei Parlamenti nazionali. Compito principale dei Parlamenti nazionali deve comunque restare quello del controllo sull’attività del proprio Governo nazionale.
Il rispetto dei valori fondamentali dell’UE deve essere reso più stringente, con l’introduzione di una procedura volta a consentire alla Commissione europea la presentazione di un rapporto nel caso di violazione da parte di uno Stato membro di tali valori, la formulazione di raccomandazioni e il deferimento della questione al Consiglio dell’UE.
Dovrebbe essere riformata la procedura di revisione dei Trattati, sostituendo (ad eccezione per le decisioni sull’allargamento) il requisito dell’unanimità con una maggioranza super qualificata di Stati membri e popolazione, e prevedendo l’entrata in vigore (vincolante solo gli Stati membri che le abbiano ratificate) di modifiche ai Trattati sulla base una soglia minima, rappresentativa di una maggioranza significativa di Stati membri e di popolazione.
Come traguardo finale del processo di riforma, per alcuni membri del gruppo di lavoro, si potrebbe valutare la possibilità dell’elezionediretta del Presidente della Commissione europea, che dovrebbe godere della prerogativa di nominare i membri del proprio Governo europeo; la possibilità di attribuire il diritto di iniziativa legislativa al Parlamento europeo e la creazione di una seconda Camera rappresentativa degli Stati membri.
Il Parlamento europeo ha approvato il 22 novembre 2012 una risoluzione sulle elezioni al Parlamento europeo del 2014 nella quale: