All’avvio della XVI Legislatura, il decreto-legge n. 85/2008 ha nuovamente trasferito le funzioni del Ministero dei trasporti, assieme con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, istituito con lo stesso decreto-legge.
In particolare, le competenze in materia di trasporti sono svolte dal Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici articolato nelle seguenti direzioni generali: motorizzazione, sicurezza stradale, trasporto stradale ed intermodalità, trasporto ferroviario, trasporto pubblico locale, trasporto marittimo e vie d’acqua interne, porti, aeroporti e trasporto aereo, sistemi informatici, statistici e comunicazione.
Assumono inoltre rilievo le cinque direzioni territoriali dei trasporti (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro-Nord e Sardegna, Centro-Sud, Sud e Sicilia), articolate negli uffici di motorizzazione civile; nei centri prova degli autoveicoli e negli uffici speciali per i trasporti a impianti fissi come metropolitane e impianti a fune; il corpo delle capitanerie di porto; la Consulta generale per l’autotrasporto e la logistica e l’Albo nazionale degli autotrasportatori.
Nello stato di previsione del nuovo Ministero (Tabella 10) sono confluiti le missioni, i programmi, i macroaggregati, i centri di responsabilità ed i capitoli in precedenza riferiti al Ministero delle infrastrutture ed al Ministero dei trasporti. In particolare, assumono rilievo in materia di trasporti la missione 13 “diritto alla mobilità” e la missione 17 “ricerca e innovazione” entrambe affidate al Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi ed il programma “sicurezza e controllo nei mari, nei porti e sulle coste” della missione 7 “ordine pubblico e sicurezza”.In proposito cfr. l'approfondimento:Gli stanziamenti in materia di trasporti nella XVI legislatura.
Nel corso della XVI Legislatura l’attività del Ministero è stata influenzata dai successivi provvedimenti di contenimento della spesa. In proposito, la Corte dei conti, nella sua relazione all’ultima legge di rendiconto, relativa al 2011 (legge n. 181/2012) evidenzia che:
Il rapporto Elementi per una revisione della spesa pubblica (c.d. rapporto “spending review”) presentato al Consiglio dei ministri il 30 aprile 2012 prospetta alcuni possibili ulteriori interventi, nell’ottica di un ridimensionamento delle funzioni di gestione diretta del Ministero e di una sua riqualificazione come ente di programmazione e di valutazione dei risultati. Tra le altre cose si prevede: