La legge 99/2009 (A.C. 1441-ter) ha previsto numerose disposizioni relative alla ricerca, tra cui agevolazioni a favore della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione. In particolare, sono state destinate risorse agli interventi individuati dal Ministero dello sviluppo economico in determinati ambiti, tra cui:
La disciplina relativa ai progetti di innovazione industriale (PII) è stata introdotta dalla legge finanziaria per il 2007 (legge 296/2006, art. 1, commi 842-846) per favorire lo sviluppo di una specifica tipologia di prodotti e servizi ad alto contenuto di innovazione in aree tecnologiche strategiche per la crescita e la competitività del Paese:
Inoltre, con la medesima legge 99/2009 sono state individuate, in aggiunta alle aree tecnologiche di cui alla legge finanziaria 2007, quelle relative alla:
Peraltro, la legge prevede la possibilità di individuare nuove aree tecnologiche per i progetti di innovazione industriale ovvero di aggiornare o modificare quelle già individuate, entro tre mesi dall’entrata in vigore del provvedimento e - a regime - entro il 30 giugno di ogni anno.
Il D.M. 23 luglio 2009 - modificato dal D.M. 28 aprile 2010 - in attuazione dell'art. 1, comma 845, della legge finanziaria 2007, ha disciplinato la concessione di agevolazioni per la realizzazione di investimenti produttivi innovativi - riguardanti le suddette aree tecnologiche per i PII - finalizzati allo:
La legge 99/2009 recava poi una delega per riordinare, semplificandolo e razionalizzandolo, il sistema delle stazioni sperimentali per l'industria, enti pubblici economici sottoposti alla vigilanza del Ministero dello sviluppo economico. Nell'aprile 2010 il Governo ha approvato uno schema di decreto di riordino che non è stato poi approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri.
Successivamente, l'articolo 7, comma 20, del decreto-legge 78/2010, convertito dalla legge 122/2010 (A.C. 3638), ha disposto la soppressione delle stazioni sperimentali per l'industria e il trasferimento dei compiti ed attribuzioni esercitati e del personale alle Camere di commercio.
Sempre con la legge 99/2009 è stata istituita, sotto la vigilanza del Ministro dello sviluppo economico, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), che subentra all'ente designato con la medesima sigla contestualmente soppresso. L'Agenzia è un ente di diritto pubblico finalizzato alla ricerca e all’innovazione tecnologica nonché alla prestazione di servizi avanzati nei settori dell'energia, con particolare riguardo al settore nucleare, e dello sviluppo economico sostenibile.
Per quanto concerne l'innovazione, l’articolo 4 del decreto-legge 112/2008, convertito dalla legge 133/2008 (A.C. 1386), ha autorizzato la costituzione di appositi fondi di investimento con la partecipazione di investitori pubblici e privati, per la realizzazione di programmi di investimento destinati alla realizzazione di iniziative produttive ad elevato contenuto innovativo.
L'articolo 39, comma 2, della legge 69/2009 (A.C. 1441-bis), poi, ha incentivato la creazione di imprese nei settori innovativi promosse da giovani ricercatori. Si prevede infatti che, a tal fine, la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie definisca, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, adotti un programma di incentivi e di agevolazioni, dando priorità ai progetti volti a migliorare qualitativamente e a razionalizzare i servizi offerti dalla pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda i finanziamenti pubblici alla ricerca applicata o industriale nonché per favorire il trasferimento tecnologico alle imprese, si segnalano i seguenti decreti:
- D.M. 14 dicembre 2009, che disciplina i contratti di innovazione tecnologica tra Ministero, imprese ed organismi di ricerca pubblici e privati, fissando le condizioni, i criteri e le modalità agevolative per progetti di rilevanti dimensioni finalizzati a promuovere azioni di innovazione tecnologica;
- D.M. 22 dicembre 2009, che ha indetto un bando per il finanziamento di progetti di diffusione e trasferimento di tecnologie al sistema produttivo e creazione di nuove imprese ad alta tecnologia nell'ambito del Programma RIDITT (Rete italiana per la diffusione dell'innovazione e il trasferimento tecnologico alle imprese);
- D.M. 18 gennaio 2010, che invitava alla presentazione di progetti di ricerca industriale, nell'ambito del Programma operativo nazionale (PON) "Ricerca e Competitività" 2007-2013. Tale Programma promuove iniziative e progetti nei campi della ricerca scientifica, della competitività e dell'innovazione industriale nelle Regioni meno avanzate, comprese nell'Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). I progetti dovevano rientrare nei nove ambiti strategici di riferimento previsti dagli accordi di programma e riguardare lo sviluppo della ricerca industriale, di attività non preponderanti di sviluppo sperimentale e le connesse attività di formazione di ricercatori e tecnici di ricerca;
- D.M. 29 ottobre 2010, che, nell'ambito del PON "Ricerca e Competitività" 2007-2013, destina per le Regioni della Convergenza 389 milioni di euro allo sviluppo e al potenziamento dei distretti ad alta tecnologia e dei laboratori pubblico-privati e 526 milioni di euro alla creazione di nuovi distretti ad alta tecnologia o di nuove aggregazioni pubblico-private.
Inoltre, il D.M. 24 settembre 2010 (v. Sostegno alle attività produttive) prevede agevolazioni finanziarie per progetti di ricerca industriale e prevalente sviluppo sperimentale.
A livello fiscale, il decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70 è intervenuto in materia di ricerca. In particolare, l’articolo 1 ha istituito un credito d’imposta (v. Credito d'imposta per la ricerca e lo sviluppo), per gli anni 2011 e 2012, in favore delle imprese che finanziano progetti di ricerca in Università o enti pubblici di ricerca. Il credito d’imposta competeva nella misura del 90% della spesa incrementale di investimento, rispetto alla media di investimenti in ricerca effettuati nel triennio 2008-2010. I primi due commi dell’articolo 9 hanno, poi, introdotto nuove forme di contratti di programma per la ricerca con soggetti pubblici o privati, anche in forma associata, al fine di realizzare iniziative oggetto di programmazione negoziata volte a valorizzare prevalentemente le aree sottoutilizzate e del Mezzogiorno.
Per favorire l'afflusso di capitale di rischio verso le nuove imprese che presentano profili di eccellenza tecnologica ed innovativa, l'articolo 31 del decreto-legge 98/2011 ha introdotto una misura a sostegno del venture capital.
Il D.L. 83/2012 ha previsto alcune misure per la ricerca scientifica e tecnologica (articoli 60-63) finalizzate a rendere più funzionale il sistema pubblico della ricerca allo sviluppo ed all’innovazione del Paese. Sono stati ridefiniti gli interventi di competenza del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca diretti al sostegno delle attività di ricerca fondamentale e di ricerca industriale, estese ai processi di sviluppo sperimentale, con gli obiettivi di indirizzare le disponibilità finanziarie verso progetti collegati funzionalmente alle politiche economiche del Paese, specializzando la ricerca verso settori nel quale si intende raggiungere un’eccellenza a livello internazionale, rendere sempre più connessa la ricerca di base e quella applicata e rivedere le procedure di valutazione, semplificandole e accentuando l’importanza delle quelle ex post. Per rispondere alla particolare situazione di crisi economico-finanziaria, il decreto ha previsto, nell’ambito del Fondo per gli investimenti in ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), una modalità di "copertura a garanzia" degli anticipi concessi alle imprese mediante la trattenuta dell'accantonamento di una quota del finanziamento dei progetti.
Il Ministro dello Sviluppo Economico ha istituito, nel mese di aprile 2012, una task force con il mandato di avanzare proposte su come rendere l’Italia un Paese che incoraggia la nascita e lo sviluppo di startup innovative. I risultati di questa riflessione sono contenuti nel Rapporto “Restart, Italia!”. Con il decreto legge 179/2012 è stato introdotto per la prima volta nel panorama legislativo italiano un quadro di riferimento organico per favorire la nascita e la crescita di nuove imprese innovative (startup).