La XVI legislatura ha fatto registrare fin dall’inizio un elemento di novità con la previsione di un Ministro per la semplificazione normativa.
Con l’istituzione del Governo Berlusconi IV, si attribuiscono al Ministro per la semplificazione normativa funzioni di coordinamento, indirizzo, promozione di iniziative anche normative, vigilanza e verifica, nonché “ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei Ministri, relative alla semplificazione normativa” (D.P.C.M. 13 giugno 2008).
In seguito alla caduta del Governo Berlusconi, l’incarico di Ministro per la semplificazione normativa è stato accorpato all’incarico per la Pubblica Amministrazione. Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Normativa, in particolare, promuove e coordina le attività di semplificazione finalizzate a migliorare la qualità della regolazione, ridurre i costi burocratici gravanti su cittadini e imprese e accrescere la competitività (D.P.C.M. 13 dicembre 2011).
Durante la XVI legislatura si è realizzata una forte riduzione dello stock normativo, attraverso l’utilizzo della delega prevista dall’articolo 14 della legge 246/2005, facendo ordine nella massa dei provvedimenti emanati dall’unità d’Italia fino al 31 dicembre 1969, attraverso la ricognizione di tutte le disposizioni di cui si è ritenuta indispensabile la permanenza in vigore. Tutte le altre disposizioni sono considerate abrogate, a meno che non interessino alcuni settori esclusi dalla cosiddetta “ghigliottina” (alias abrogazione generalizzata). Con il decreto legislativo 1° dicembre 2009, n. 179, sono quindi stati conservati in vigore 3.300 atti normativi di rango primario anteriori al 1° gennaio 1970, ritenuti indispensabili.
A seguito dell'emanazione dei decreti-legge sotto indicati, volti allo sfoltimento della legislazione vigente, la procedura di abrogazione generalizzata è stata ricondotta nell'ambito della delega taglia-leggi, anche con riferimento alla legislazione successiva al 31 dicembre 1969, attraverso le novelle apportate al citato articolo 14 della legge 246/2005 dall'articolo 5 della legge 69/2009. In attuazione della nuova delega è stato emanato il decreto legislativo 13 dicembre 2010, n. 212, che abroga all’incirca 37.000 atti legislativi.
In maniera speculare rispetto ai decreti legislativi che regolano il c.d. meccanismo taglia-leggi (utilizzando anche il lavoro di ricognizione effettuato a tal fine), il Governo ha operato attraverso strumenti normativi d’urgenza di rango primario: l’articolo 24 del decreto-legge 112/2008 ed il decreto-legge 200/2008 abrogano espressamente circa 30.000 atti normativi, anche successivi al 1970.
Da ultimo, l'articolo 62 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5 dispone l’abrogazione di 298 atti di varia natura.
L'operazione di riduzione dello stock è stata affiancata da un'ampia opera di riordino normativo, attraverso i seguenti decreti legislativi:
D.Lgs. 81/2008, recante riassetto e riforma delle norme vigenti in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro(emanato sul finire della XV legislatura e pubblicato all'inizio della XVI);
D.Lgs. 66/2010 (codice dell’ordinamento militare), cui si è affiancato il DPR 90/2010, che raccoglie in un testo unico le disposizioni in materia di rango regolamentare;
D.Lgs. 104/2010 (codice del processo amministrativo);
D.Lgs. 71/2011 (riordino delle norme sugli uffici consolari);
D.Lgs. 79/2011 (codice del turismo);
D.Lgs. 159/2011 (codice delle leggi antimafia);
D.Lgs. 167/2011 (testo unico dell’apprendistato);
D.Lgs. 235/2012 (testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità).
A latere dell’opera di riordino, l’articolo 5, comma 2, della legge 69/2009 ha introdotto nell’ambito della legge 400/1988 l’articolo 17-bis, attraverso il quale si autorizza in via permanente il Governo a raccogliere in testi unici compilativi le disposizioni di legge che regolano materie e settori omogenei.
Il Governo, nell’elaborare tali testi unici, deve attenersi ai seguenti criteri:
puntuale individuazione del testo vigente;
ricognizione delle norme abrogate;
coordinamento formale del testo delle disposizioni vigenti;
ricognizione delle disposizioni, non inserite nel testo unico, che restano comunque in vigore.
Diverse leggi approvate nel corso della legislatura delegano il Governo all'adozione di decreti legislativi finalizzati al riordino normativo. In particolare, si segnalano le seguenti leggi, che delegano il Goevrno all'adozione di testi unici:
le leggi comunitarie per il 2008, il 2009 ed il 2010 (L. 88/2009; L. 96/2010; L. 217/2011);
l'articolo 50, comma 1 della legge 196/2009,, in materia di contabilità di Stato e di tesoreria;
l'articolo 15 della legge 96/2012, in materia di finanziamento di partiti e movimenti politici e rimborsi elettorali (il termine per l'esercizio della delega è scaduto);
l'articolo 64, comma 1 della legge 247/2012, in materia di professione forense.
La vasta opera di semplificazione normativa operata con il meccanismo “taglia-leggi” ha facilitato la costruzione e la messa in esercizio della prima banca dati pubblica gratuita della normativa vigente, al cui sviluppo partecipano il Governo (con il coordinamento del Ministro per la semplificazione normativa), la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica, in collaborazione con la Corte di cassazione e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
L'intero corpus della normativa statale è in corso di graduale inserimento nella banca dati, secondo un programma già definito; le funzionalità di ricerca verranno così progressivamente arricchite.
In conformità al disposto del decreto-legge 200/2008, è in corso di realizzazione la convergenza in Normattiva delle banche dati delle leggi regionali.