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Temi dell'attività Parlamentare

Agenzie di rating del credito
Nell'ambito dell'iniziative volte a rafforzare al regolamentazione dei mercati finanziari in risposta alle lacune evidenziate dalla crisi economica, le Istituzioni dell'Unione sono intervenute a più riprese sulla disciplina delle agenzie di valutazione del credito (agenzie di rating).
Gli interventi dell'Unione europea

Gli interventi dell'UE sono stati determinati dalla necessità di assicurare che l’attività delle agenzie di rating, volta a misurare la qualità del credito delle società e degli strumenti di debito e quindi la loro capacità di adempiere agli obblighi di rimborso del debito, offra giudizi indipendenti, obiettivi e della massima qualità.

Un primo intervento è stato operato con il regolamento (CE) n. 1060/2009 che ha, tra le altre cose, imposto alle agenzie di rating di rispettare le norme di comportamento per attenuare possibili conflitti di interesse e garantire che i rating e il processo di rating siano di elevata qualità e sufficiente trasparenza.

Un secondo intervento è stato operato con il regolamento (UE) n. 513/2011 che, modificando il regolamento n. 1060/2009, ha attribuito all'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (AESFEM o ESMA, secondo l’acronimo inglese) - una delle tre nuove autorità europee di vigilanza istituite dal regolamento (UE) n. 1095/2010 – la competenza sulle registrazione e la vigilanza sulle agenzie di rating del credito.

Mentre tale ultimo regolamento era ancora in corso di esame è emersa, a fronte dell’acuirsi della crisi del debito sovrano di alcuni Stati membri e delle iniziative assunte in ambito al G20, la necessità di un ulteriore intervento legislativo europeo per rivedere gli specifici requisiti di trasparenza e procedurali nonché i tempi di pubblicazione inerenti ai rating sovrani.

A questo scopo la Commissione europea ha presentato il 15 novembre 2011 un pacchetto di proposte relativo alle agenzie di rating, comprendente:

  •  la proposta di modifica del regolamento (CE) n. 1060/2009 relativo alle agenzie di rating  COM(2011)747;
  • la proposta di modifica della direttiva 2009/65/CE concernente il coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative in materia di taluni organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) e della direttiva 2011/61/CE sui gestori di fondi di investimento alternativi per quanto riguarda l'eccessivo affidamento ai rating del credito COM(2011)746.

Il 16 gennaio 2013 il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza testo di compromesso, concordato con il Consiglio dell’UE, che prevede, tra le altre cose:

  • la creazione di un sistema di vigilanza centralizzato che riunisca in capo  all’ Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), le funzioni in materia di registrazione e vigilanza ordinaria delle agenzie che operano nell’UE nonché in materia di rating emessi da agenzie con sede in Paesi terzi che operano nell’UE dietro certificazione o avallo;
  • il mantenimento in capo alle competenti autorità nazionali delle funzioni relative al controllo sull’uso dei rating di credito a fini regolamentari da parte di singole entità controllate a livello nazionale, quali istituti di credito o imprese di assicurazione;
  • la pubblicazione dei rating non richiesti sul debito sovrano, in date prestabilite, solo due o tre volte l'anno, e solo dopo la chiusura dei mercati europei, o almeno un'ora prima dell'apertura;
  • la possibilità per gli investitori di citare in giudizio un'agenzia, sia in caso di dolo sia per negligenza;
  • l’obbligo di un'agenzia di rating del credito, al fine di prevenire i conflitti di interesse, di astenersi dal pubblicare un rapporto, o informare il pubblico sull'esistente conflitto d'interessi, nel caso in cui un azionista o un socio, in possesso di almeno il 10% dei diritti di voto, abbia investito nel soggetto valutato; inoltre, nessun soggetto potrà possedere più del 5% di diverse agenzie.

Le due proposte, una volta approvate in via definitiva dal Consiglio dell’UE, verranno pubblicate prossimamente della Gazzetta Ufficiale dell’UE.

Attività parlamentare

Nella seduta del 27 luglio 2011, la VI Commissione (Finanze) della Camera ha approvato la risoluzione n. 7-00649, che impegnava il Governo:

  • all'adozione di tutte le necessarie iniziative per contrastare, in sede europea, comportamenti sostanzialmente riconducibili ad ipotesi di aggiotaggio o simili, tra cui alcuni posti in essere dalle agenzie di rating, suscettibili di alterare l'equilibrio e di destabilizzare i mercati finanziari e di incidere sulle condizioni di collocamento del debito, anche eventualmente sottoponendo la questione all’ESMA;
  • ad introdurre efficaci ed effettivi meccanismi di responsabilizzazione delle agenzie di rating, nel caso in cui le loro valutazioni sugli emittenti risultassero scorrette o gravemente viziate, e prevedere, nel caso in cui le loro decisioni e i loro comportamenti non fossero ispirati al rispetto di doverose regole di deontologia professionale, puntuali misure sanzionatorie di carattere pecuniario
  • a valutare la possibilità di istituire un'agenzia di rating creditizio pubblica e indipendente, al fine di controbilanciare il potere delle tre maggiori agenzie di rating e di migliorare il livello di concorrenza nel mercato dei servizi di rating, il quale è invece connotato da una pericolosa condizione di sostanziale oligopolio. 

La 6ª Commissione del Senato già il 28 luglio 2010 aveva approvato una risoluzione che sottolineava la necessità di: elaborare regole e procedure idonee a garantire l'indipendenza e l'autonomia delle agenzie di rating di fronte agli emittenti oggetto di valutazione, in modo da eliminare gli effetti dei conflitti di interesse; assicurare la verifica oggettiva della qualità professionale dei collaboratori e dei dipendenti incaricati della procedura di emissione del rating; introdurre strumenti sanzionatori ed istruzioni di vigilanza in grado di prevenire e reprimere la violazione delle regole.

Con una successiva risoluzione la stessa Commissione il 6 marzo 2012 aveva formulato una serie di osservazioni, evidenziando anzitutto la necessità di adottare una definizione giuridica del credit rating più vicina al concetto di «attività di servizio di informazione» basate su dati oggettivi e analisi motivate. Con riferimento ai giudizi sul debito sovrano, la Commissione aveva proposto di introdurre un espresso divieto di emissione di rating non richiesti, ipotizzando altresì che detti i rating, ove difformi dalle analisi delle autorità dell’UE, ma anche del FMI o dell’OCSE, dovessero essere ampiamente e analiticamente motivati. Era stata pertanto sollecitata l'istituzione da parte dell’UE di un organismo indipendente per la valutazione dei titoli di debito pubblico e dell’affidabilità creditizia dei paesi membri dell’Unione. Altra proposta avanzata dalla Commissione concerneva la revisione delle norme vigenti al fine di abrogare tutte le disposizioni che obbligano gli operatori a operare in maniera automatica in relazione ai giudizi emessi, con particolare riferimento alle scelte di portafoglio degli investitori istituzionali e ai titoli di Stato. Con riferimento al possesso azionario, la Commissione aveva sollecitato l’introduzione di un divieto di partecipazioni incrociate tra le società di rating in quanto fattore di non concorrenzialità e di opacità. Infine, stante il modello di finanziamento della agenzie (legato alle commissioni pagate dagli emittenti titoli che richiedono il giudizio), veniva sollecitata l'introduzione di un divieto assoluto per le società di rating di detenere azioni di società emittenti o di società aventi il controllo, diretto o indiretto, o partecipazioni rilevanti.

Il 7 marzo 2012 l'Aula del Senato ha quindi approvato il 7 marzo 2012 una mozione  che impegnava il Governo, tra l'altro, a sostenere in ambito UE l'attivazione di un organismo indipendente che svolga attività di rating sui titoli del debito sovrano e di valutazione dell'affidabilità creditizia.