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Temi dell'attività Parlamentare

Sicurezza alimentare
"La sicurezza alimentare esiste quando tutte le persone, in qualunque momento, hanno accesso, sul piano fisico ed economico, a cibo sufficiente, sano e nutriente, che corrisponda alle necessità dietetiche ed alle preferenze di ciascuno, per poter svolgere una vita attiva e sana". Così si legge nel primo paragrafo del Piano d'azione approvato dalla Conferenza Mondiale sulla sicurezza alimentare tenuta presso la FAO nel novembre 1996. Da allora la comunità internazionale è impegnata per un obiettivo che può essere raggiunto solo attraverso lo sforzo congiunto di governi, organizzazioni internazionali e società civile. 

Dal 3 al 5 giugno 2008 si è svolta presso la FAO la Conferenza ad Alto Livello sul tema “La Sicurezza Alimentare Mondiale: le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalle bioenergie”.

Le Commissioni esteri e agricoltura di Camera e Senato hanno condotto, nella seconda metà del 2008, una Indagine conoscitiva sugli esiti della Conferenza sulla sicurezza alimentare mondiale con lo scopo di analizzare le cause strutturali della crisi alimentare ed individuare le misure che andrebbero intraprese a livello internazionale per rispondere alle richieste di assistenza alimentare. L’Indagine conoscitiva ha messo in evidenza la fragilità del sistema mondiale di approvvigionamento del cibo e la sua vulnerabilità ad eventuali shock. Con questa iniziativa il Parlamento italiano intendeva inoltre acquisire elementi informativi sull'attività che le organizzazioni ed agenzie internazionali competenti, con sede in Roma (FAO, PAM e IFAD), stanno svolgendo per contribuire al raggiungimento dell'obiettivo del dimezzamento della popolazione sottonutrita entro il 2015 (Obiettivo n. 1 degli MDGs - Millennium Development Goals). Josette Sheeran, direttore esecutivo del Programma Alimentare Mondiale (PAM), che ha inaugurato l’indagine il 15 luglio 2008, ha messo in luce come il forte aumento dei prezzi dei generi alimentari, e del riso in particolare, metta a rischio la possibilità di fornire aiuti adeguati alle popolazioni più vulnerabili, già gravemente sottoalimentate.

Lennart Båge, Presidente dell'International Fund for Agricultural Development (IFAD), ascoltato il 17 luglio 2008, ha ricordato che nella Dichiarazione adottata al termine della Conferenza sulla sicurezza alimentare, i capi di Stato e di Governo hanno espresso la necessità di adottare un pacchetto di provvedimenti a medio e a lungo termine per uscire dalla crisi. Inoltre essi, riconoscendo il ruolo fondamentale del piccolo agricoltore, si sono impegnati ad invertire la tendenza alla riduzione degli aiuti e degli investimenti in agricoltura e a promuovere la ricerca in campo agricolo. L’IFAD è impegnato a rafforzare la produzione agricola per combattere la povertà rurale, attraverso prestiti e donazioni, e a promuovere lo sviluppo delle comunità più povere ed emarginate.

Il direttore generale della Food and Agriculture Organization (FAO), Jacques Diouf, nonché vicepresidente del gruppo di lavoro ad hoc ad alto livello dell’ONU sulla crisi alimentare mondiale, udito il 17 settembre 2008, ha fornito i dati in possesso della FAO sottolineando come dalla Conferenza siano scaturiti impegni finanziari di rilevante entità da parte di Paesi ed istituzioni finanziarie. Diouf ha posto l’accento sulla necessità di ritornare ad investire quote importanti nell’aiuto allo sviluppo, e in particolare per la quota destinata al settore agricolo (scesa dal 17% nel 1980 al 3% nel 2006).

Inoltre, Diouf ha dichiarato l’impegno della FAO a collaborare con il G8 e la comunità internazionale per costruire il partenariato globale sull’agricoltura e l’alimentazione (proposta avanzata nell’incontro del G8 di Tokyo del luglio 2008), con la partecipazione dei Governi, del settore privato, della società civile e delle istituzioni internazionali. A tale fine, il direttore generale della FAO ritiene necessario integrare gli obiettivi di sicurezza alimentare all’interno delle politiche di sviluppo dei Paesi donatori e dei Paesi beneficiari, in accordo con i principi sanciti nella Dichiarazione di Parigi sull’efficacia degli aiuti allo sviluppo.

L’Indagine conoscitiva si è conclusa il 5 novembre 2008 con l’audizione di rappresentanti della ONG italiana Action Aid e con quella dei Sottosegretari Vincenzo Scotti e Antonio Buonfiglio.

Luca De Fraia, Capo dipartimentoPolicy & advocacy di Action Aid è tornato sul tema della costruzione del partenariato globale per l'alimentazione e l'agricoltura (già trattato da Jacques Diouf), esprimendo un dissenso sulla istituzione di nuove strutture e affermando la convinzione che un nuovo partenariato debba essere fondato sul riconoscimento del valore delle competenze delle istituzioni già esistenti. In consonanza con i propositi del governo italiano, Action Aid ha proposto dunque la leadership delle tre organizzazioni basate a Roma nella nuova iniziativa.

Nicola Borello, Corporate Sector office di Action Aid ha posto la questione del coinvolgimento e del ruolo del settore privato nella partnership globale.

Il Sottosegretario di Stato agli esteri Vincenzo Scotti ha messo in evidenza le dannose sinergie tra la crisi finanziaria, esplosa dopo la Conferenza di Roma, e la crisi alimentare. Quanto al partenariato globale, Scotti si è detto certo che le organizzazioni del “polo romano” potranno offrire la piattaforma ideale per produrre le sinergie necessarie al successo dell’iniziativa ed ha assicurato che l'Italia è impegnata per una rapida conclusione del processo di riforma e rilancio della FAO e per il potenziamento della ricerca agricola e la formazione di agronomi nei Paesi in via di sviluppo, proprio a partire dalle istituzioni di eccellenza che il nostro paese ospita.

Antonio Buonfiglio, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali ha sottolineato come il vertice FAO abbia, tra l’altro, prodotto un cambiamento culturale riguardo all'agricoltura (fino a poco prima relegata ad attività esclusivamente da Paese terzo) ed ha ricordato gli impegni della Commissione europea per combattere la crisi alimentare.