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Temi dell'attività Parlamentare

Gli enti di ricerca vigilati dal Miur
Nella XVI legislatura è stata attuata la delega per il riordino degli enti di ricerca vigilati dal MIUR, prevista dall'art. 1 della L. 165/2007. Gli stessi enti, inoltre, sono destinatari delle misure per la riduzione della spesa previste dal D.L. 95/2012.
Il riordino degli enti di ricerca vigilati dal MIUR

Con il D.Lgs. 213/2009 è stata attuata la delega per il riordino degli enti di ricerca vigilati dal MIUR prevista dall'art. 1 della L. 165/2007 (come modificato dall’art. 27 della L. 69/2009). La riorganizzazione si è resa necessaria per evitare la soppressione disposta dall’art. 26 del D.L. 112/2008, nell’ambito della soppressione degli enti pubblici non economici.

Tra le principali novità introdotte dal D.Lgs. - sul cui schema la VII Commissione della Camera ha espresso parere favorevole con condizioni e osservazioni il 16.12.2009 - si segnalano:

  • il riconoscimento di un'ampia autonomia statutaria e la prescrizione di deliberare i nuovi statuti entro 6 mesi;
  • la ripartizione dei contributi statali legata a valutazione e merito e l'introduzione di finanziamenti premiali dal 2011;
  • la programmazione delle attività (elaborazione di un piano triennale - PTA - e di un Documento di visione strategica decennale);
  • la riduzione dei componenti degli organi e nuove modalità di designazione dei presidenti e dei membri dei consigli di amministrazione;
  • la possibilità di assumere attraverso chiamata diretta, nel limite del 3% dell’organico, studiosi italiani o stranieri che si siano distinti per merito eccezionale;
  • la gestione coordinata delle infrastrutture di ricerca;
  • i nuovi strumenti di finanziamento e la partecipazione al capitale di rischio.

Il D.Lgs. ha riconfermato, infine, la natura di ente di ricerca per l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione (INVALSI), dotato di autonomia amministrativa, contabile, patrimoniale, regolamentare e finanziaria.

Il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca vigilati dal MIUR

L’art. 7 del D.lgs. 204/1998 ha previsto che gli stanziamenti da destinare annualmente a vari enti di ricerca – tra cui CNR e Agenzia spaziale italiana (ASI) – affluissero in un unico Fondo, finanziato dal MIUR, il cui ammontare è determinato in tab. C della legge finanziaria (ora, di stabilità). L'art. 4 del d.lgs. 213/2009 ha previsto che dal 2011 una quota non inferiore al 7% del Fondo è destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti, anche congiunti, proposti dagli enti.

La ripartizione annuale del Fondo tra i suddetti 12 enti di ricerca è pubblicata sul sito del MIUR. Per il 2012, la ripartizione - per un importo complessivo pari a 1.652.963.075 euro - è stata effettuata con DM del 9 agosto 2012 (registrato alla Corte dei Conti in data 2 ottobre 2012).

L'art. 8, co. 4-bis, del D.L. 95/2012 ha previsto una riduzione del Fondo per € 51,2 mln dal 2013, nell'ambito delle misure di contenimento della spesa delle pubbliche amministrazioni.

 

Ulteriori interventi normativi

L'art. 31-bis del D.L. 5/2012 ha previsto che l'Istituto nazionale di fisica nucleare attiva la Scuola sperimentale di dottorato internazionale Gran Sasso Science Institute, che opera in via sperimentale per un triennio, dall'a.a. 2013/2014, attivando corsi di dottorato di ricerca e curando attività di formazione post-dottorato nel campo delle scienze di base e dell'intermediazione ricerca-impresa.
Il piano strategico della Scuola è stato presentato dal Ministro Profumo il 1° agosto 2012.

Con DM 27 novembre 2012 è stata definita la Convenzione quadro tra atenei ed enti pubblici di ricerca per consentire a professori e ricercatori universitari a tempo pieno di svolgere attività di ricerca presso un ente pubblico e ai ricercatori di ruolo degli enti pubblici di ricerca di svolgere attività didattica e di ricerca presso un’università.

Attività conoscitiva del Parlamento

Il 30 marzo 2011 la VII Commissione della Camera ha approvato il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sullo stato della ricerca in Italia, deliberata il 7 aprile 2009.

Il documento conclusivo evidenzia che gli interventi legislativi degli ultimi anni, adottati al fine di innescare processi virtuosi di semplificazione e ottimizzazione, non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati. Le principali criticità, che derivano dalla progressiva riduzione delle risorse, ma soprattutto dalla mancanza di una strategia capace di coinvolgere tutti i potenziali attori, a livello nazionale e locale, impediscono il decollo e l’attrattività del sistema, che rappresenta un volano della crescita del Paese. E’, dunque, necessario razionalizzare e semplificare le norme, concentrare e coordinare programmi, interventi e risorse disponibili, superando i limiti vigenti nell’erogazione dei finanziamenti, favorire l’autonomia responsabile delle strutture di ricerca e l’investimento privato, intervenire sul rapporto ricerca-sistema produttivo. Infine, il percorso di qualificazione e ottimizzazione del sistema deve essere costantemente monitorato e valutato, mutuando modalità e strumenti anche dalle migliori esperienze internazionali.

La 7a Commissione del Senato ha svolto una discussione sul partenariato europeo per i ricercatori approvando, il 6 ottobre 2009, una risoluzione (DOC XXIV, n. 6 ).

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