All’avvio della XVI Legislatura, le funzioni dell’ex Ministero delle comunicazioni sono confluite nell’ambito del Ministero dello sviluppo economico, ai sensi del decreto-legge n. 85/2008.
In particolare, all’interno del Ministero dello sviluppo le competenze in materia di comunicazioni sono svolte dal Dipartimento delle comunicazioni, articolato nelle direzioni generali per i servizi di comunicazioni elettronica e di radiodiffusione; per la pianificazione e la gestione dello spettro radioelettrico; per la regolamentazione del settore postale, nonché negli ispettorati territoriali regionali. Il Dipartimento si avvale anche come organismo scientifico di consulenza dell’Istituto superiore per le comunicazioni.
Lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (Tabella 3) accoglie pertanto le missioni, i programmi, i macroaggregati, i centri di responsabilità amministrativa (il dipartimento per le comunicazioni) ed i capitoli in precedenza riferiti al Ministero delle comunicazioni.
In particolare, risultano di interesse l’intera missione 15 “Comunicazioni”, nonché il programma 17.18 “Innovazione tecnologica e ricerca per lo sviluppo delle comunicazioni” nella missione 17 “Ricerca e innovazione” ed il programma 18.10 “Prevenzione e riduzione dell’inquinamento elettromagnetico” nell’ambito della missione 18 “Sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente”.
Per ulteriori elementi si rinvia all'approfondimento: Gli stanziamenti in materia di comunicazioni nella XVI legislatura.
Anche il Ministero dello sviluppo è stato interessato dai successivi provvedimenti di contenimento e revisione della spesa pubblica adottati nel corso della XVI Legislatura. Al riguardo, la Corte dei conti, nella sua relazione sul Rendiconto generale dello Stato 2011 (legge n. 181/2012) evidenzia in particolare, per gli aspetti che qui interessano, che, nell’ambito dell’attività del Nucleo del Ministero per la valutazione della spesa, istituito ai sensi dell’art. 30 della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196/2009), è stata avviata un’attività di rilevazione dei fabbisogni delle strutture periferiche (individuazione dei fabbisogni in relazione ai livelli di servizi da erogare ed analisi dei criteri di ripartizione delle risorse disponibili tra le strutture con l’individuazione di eventuali squilibri allocativi). Questa attività coinvolge principalmente la rete di strutture periferiche afferenti al Dipartimento per le Comunicazioni, costituita dai sedici Ispettorati territoriali regionali per le comunicazioni.