Il testo iniziale del disegno di legge finanziaria, presentato dal Governo al Senato, era circoscritto ai suoi contenuti essenziali. Esso fissava il livello massimo del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato; definiva gli importi da corrispondere a titolo di adeguamento Istat per taluni trattamenti pensionistici; prorogava le vigenti norme in materia di detrazioni fiscali IRPEF per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, disponendo anche la messa a regime dell’IVA agevolata per talune prestazioni di servizi relative ai medesimi interventi; quantificava le risorse destinate ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego per il triennio 2010-2012; stabiliva gli importi da iscrivere nelle tabelle allegate al disegno di legge, dettando altresì specifiche procedure per l’utilizzo delle risorse derivanti dalla regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero, ossia dal c.d. “scudo fiscale”.
Nel corso dell’esame in prima lettura al Senato sono state introdotte talune modificazioni, che hanno sostanzialmente confermato l’impostazione del provvedimento in termini di impatto sui saldi di finanza pubblica.
Tra le disposizioni introdotte al Senato si ricordano: le deroghe dai vincoli del patto di stabilità interno in favore degli enti locali dei territori dalla regione Abruzzo colpiti dal terremoto dell’aprile 2009; lo stanziamento di risorse per incrementare i trattamenti economici del personale appartenente al comparto sicurezza-difesa, per lo svolgimento di progetti da parte del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’ENEA, per il sostegno del made in Italy del settore agricolo, nonché per la proroga al luglio 2010 di alcune agevolazioni contributive per la previdenza agricola; l’istituzione della società “Difesa servizi” spa e la previsione di specifici benefici nei riguardi delle vittime del terrorismo.
Nel corso dell’esame in seconda lettura alla Camera sono state introdotte numerose modificazioni, che hanno determinato una ricomposizione del quadro contabile delle voci di entrata e di spesa di ammontare significativo, pur mantenendo sostanzialmente invariati gli effetti sui saldi di finanza pubblica rispetto al testo approvato dal Senato.
Nel complesso, le rimodulazioni delle poste di entrata e di spesa del conto consolidato della PA effettuate nel corso dell’esame in sede referente presso la Commissione bilancio sono state pari, per il 2010, a circa 9,2 miliardi di euro in termini di saldo netto da finanziare del Bilancio dello Stato e a circa 5,6 miliardi di euro in termini di indebitamento netto delle Pubbliche Amministrazioni.
Nel dettaglio, prendendo a riferimento il saldo netto da finanziare, tra gli interventi introdotti recanti maggiori spese o minori entrate per l’esercizio 2010, si segnalano:
Nell’elenco 1 allegato al disegno di legge si prevede, inoltre, che le risorse affluite all’apposito Fondo per esigenze urgenti ed indifferibili (articolo 7-quinquies, comma 1, del decreto-legge n. 5 del 2009) siano destinate, negli importi complessivi pari a 2.214 milioni nel 2010, 213 milioni nel 2011 e 160 milioni nel 2012, alle diverse finalità indicate nel medesimo elenco.
L’elenco prevede, indicando le autorizzazioni di spesa da rifinanziare, le seguenti finalizzazioni:
Le risorse per coprire i predetti interventi sono state reperite attraverso:
Approvato dalla Camera nella seduta del 17 dicembre 2009, il provvedimento è stato poi trasmesso all'altro ramo del Parlamento per la terza lettura, conclusasi con l'approvazione definitiva nella seduta del 22 dicembre 2009. Il disegno di legge, a seguito della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, è ora divenuto la legge 23 dicembre 2009, n.191.